ALTRA CERAMICA GRAFFITA BIZANTINA DALLA LAGUNA VENETA Nel 1984, quando comparve il nostro primo lavoro sulla ceramica bizantina 1, presentammo un cospicuo numero di ceramiche graffite dalla laguna veneta, e dimostrammo come il primissimo graffito prodotto a Venezia, e probabilmente anche in Italia, fosse basato su prodotti bizantini. Prevedemmo inoltre ulteriori ritrovamenti e indicammo le aree che su basi storico archeologiche avrebbero dato il maggior numero di ceramiche d'importazione da zone dell'impero bizantino, zone che da analisi chimico-fisiche 2 dovevano grossomodo coincidere con i grandi centri di produzione, tra i quali Costantinopoli, Tessalonica e Corinto. Fummo facili profeti, anche per quanto riguarda il ruolo di città guida in campo ceramico esercitato da Venezia nei secoli XIII e XIV, come i recentissimi rinvenimenti, di cui è dato conto in un'altra comunicazione a questo stesso seminari 3, hanno ampiamente provato. Ad ulteriore testimonianza del considerevole volume raggiunto dalle importazioni di graffito a Venezia, si presentano qui altre ceramiche di ritrovamento sporadico in varie località lagunari. Si tratta di una quarantina di frammenti per lo più di fondini e di pareti di piatti e scodelle ingobbiate, graffite e invetriate, principalmente con vetrina monocroma, ma talora anche dipinte, provenienti da S. Leonardo in Fossa Mala, Fusina, S. Ariano e isole circostanti Burano (principalmente di area torcellana), Torcello, bacino di S. Marco, Lido, Murano, S. Erasmo, e Ottagono. Come si è detto, questi frammenti sono riferibili a rinvenimenti per lo più erratici e di superficie, effettuati da vari raccoglitori che gentilmente hanno messo a disposizione per lo studio i frammenti stessi. Quelli di S. Leonardo in Fossa Mala, S. Ariano e Torcello [79] sono quasi sicuramente di origine locale e non da discarica, essendo almeno le prime due isole state abitate sino al XIV e XIII secolo rispettivamente, poi abbandonate e quasi del tutto dimenticate sino ai nostri giorni 4. Essi testimoniano una volta di più dell'importanza degli scambi (anche per merci di secondario interesse commerciale come la ceramica) tra Venezia e Bisanzio e, se sommati a quelli precedentemente da noi pubblicati e di recente rinvenimento (e prossima pubblicazione da parte di altri studiosi), fanno assumere a Venezia il ruolo di centro italiano più importante per i ritrovamenti di ceramica bizantina. Ciò, è del resto, confermato dall'indagine di Milella Lovecchio, che dà un panorama completo dei ritrovamenti ceramici bizantini in Italia 5. Riassumendo, i risultati dello studio indicano che: - i frammenti da S. Leonardo in Fossa Mala sono assimilabili a quelli già trovati in passato e pubblicati su Faenza, con una maggioranza di pezzi probabilmente corinzi (anche a giudicare dal tipo di biscotto), alcuni forse appartenenti al Medallion style 6, tutti comunque di pieno XII secolo, e numerosi frammenti di Zeuxippus Ware della fine XII-XIII secolo 7. - i frammenti di Fusina sono prevalentemente del tipo Zeuxippus (fine XII inizi XIII sec.). Sono da segnalare: un frammento di bicino Measles Ware del primo XII: secolo che trova numerosi confronti con analoghi pezzi da Corinto, Mistrà e Nea Anchialos 8, e viene ad aggiungersi a molti altri frammenti dalia laguna e da Padova; e un frammento della meta del XII secolo da 1 LAZZARINI-CANAL 1983, pp. 19-59, tavv. II-X. 2 CALOGERO-LAZZARINI 1983, pp. 60-70; LAZZARINI-CALOGERO 1989, pp. 571-584. 3 F. SACCARDO, in questo volume. 4 FERSUOCH 1985-86.. 5 MILELLA LOVECCHIO 1987, pp. 95-107 6 MORGAN 1942. 7 MEGAW 1968, pp. 67-88, tavv. 14-21. 8 AA.VV., Ceramics, in Byzantine and Post-Byzantine Art, Athens, 1985, pp. 227-249.
Corinto, del tipo a fondo decorato con embricature, di notevole fattura come altri della stessa tipologia rinvenuti nelle isole lagunari, ambedue testimonianze ulteriori del particolare apprezzamento dei Veneziani per la ceramica bizantina di qualità. - i frammenti da S. Ariano sono invece prevalentemente di ceramica corinzia, alcuni forse appartenenti al Medallion Style e, subordinatamente al tipo Zeuxippus. Tra i piu interessanti sono un fondo di piatto corinzio con un'aquila della seconda metà del XII sec. dei tutto identico ad un piatto integro trovato a Malamocco (riferibile ad una stessa partita di merce?); un frammento di piatto a vetrina verde col disegno di un uccello, confrontabile con un pezzo della metà del XII sec. da Nea Anchialos, e una scodella ad alto [80] piede, vetrina verde, forse cipriota del XII sec. 9, con nel cavetto una decorazione geometrica. - degli altri frammenti rinvenuti per lo più isolati, alcuni sono davvero notevoli e meritevoli di menzione. Innanzitutto va ricordato un fondo di piatto di età paleologa dal bacino di S. Marco, del tipo Hatched Surfaces Decoration della Bakirtzis 10, sicuramente da Tessalonica, mentre sembra cipriota la provenienza di un fondo di scodella ad alto piede dal Lido con graffito un aquilotto sotto vetrina verde, che si dovrebbe datare al XII secolo. Da Murano infine viene un frammento di parete di piatto corinzio databile alla metà del XII secolo. In definitiva, appare chiaro che la ceramica graffita bizantina importata a Venezia era costituita prevalentemente da forme aperte, specie da piatti, scodelle e bacini, e che i principali centri di esportazione erano Corinto, Costantinopoli e Tessalonica. Dal primo quasi certamente arrivò in laguna la primissima ceramica graffita che si vide a Venezia, con esempi di produzione corrente, ma anche raffinati e appartenenti allo Spiral, Medallion e Fine Styles del Morgan. Dal secondo giunse una grande quantità di ceramica di tipo Zeuxippus, soprattutto della classe II, che contese alla corinzia il mercato veneziano di cui, a giudicare dall'abbondanza dei ritrovamenti, si impadronì, forse nel XIII secolo, non casualmente in corrispondenza del dominio latino di Costantinopoli. Ciò è oltretutto una chiara testimonianza del successo di questa produzione che si diffuse in tutto il Mediterraneo, probabilmente anche grazie alla repubblica veneziana. Dal terzo centro venne importata, in piena età paleologa, una modesta quantità di graffito: Venezia aveva già iniziato una propria produzione, e avrebbe presto essa stessa esportato ceramica invetriata di pregio 11. [81] LORENZO LAZZARINI - ERNESTO CANAL Ringraziamenti Le ceramiche descritte nel presente lavoro sono state in buona parte riconosciute da uno degli autori (L. Lazzarini) in varie collezioni private gentilmente messe a disposizione per studio dai proprietari. Tra questi si ringraziano particolarmente G. Trentin per la ceramica da Fusina; G. Zanbon per numerosi pezzi da S. Ariano e dintorni; E. Lagomarsino per alcuni frammenti da S. Ariano e uno da Murano; S. Camuffo e M. Brugnera per i bei pezzi rispettivamente dal bacino di S. Marco e dal Lido. Un particolare ringraziamento a S. Camuffo per l'esecuzione dei disegni delle tavole e a D. Zanella per le fotografie. Tutti i frammenti, compresi quelli trovati dagli autori, sono stati donati alla Soprintendenza ai Beni Artistici e Storici di Venezia per le collezioni ceramiche della Ca' D'oro. Catalogo (in ogni caso si sottintende frammento di:) DA S. LEONARDO IN FOSSA MALA: Fig. 1, Tav. I 9 PAPANIKOLA BAKIRTZIS 1989. 10 PAPANIKOLA BAKIRTZIS 1987, pp. 193-204. 11 LAZZARINI 1987, pp. 19-28; F. SACCARDO, in questo volume.
1. Piatto, biscotto rosato poroso, ingobbiato e invetriato (in giallino) solo all'interno. È dipinto a maculazioni verde scuro. Entro doppio cerchio, banda con graffiti dei riccioli. Metà XII sec. 2. Piatto con bordo rialzato, biscotto rosso compatto, ingobbiato all'interno e all'esterno sul bordo, invetriatura giallina solo all'interno. Banda incisa a stecca con motivo a dentelli, entro cerchio interno e doppio cerchio esterno. 3. Piatto, biscotto rosato, ingobbiato all'interno e sul bordo esterno con tracce di vetrina bruniccia. Entro doppio cerchio, banda incisa a stecca con segmenti da cerchi isoparalleli. XII sec.? 4. Scodella, biscotto rosso a sfiammature rosso-brune. Ingobbiata all'interno, con colature (lingue) all'esterno. Dipinto sul cavetto, a macchie di ferraccia. Vetrina giallina solo all'interno. Nel cavetto, sottolineato da un cerchio graffito a compasso e da una fascia larga ricavata a stecca, motivi a fi intervallati da triangoli pendenti: Zeuxippus Ware. Classe IIA. Fine XII, inizi XIII sec. Cfr. MEGAW 1968, tav. 16, d-15. 5. Piatto, biscotto rosso, ingobbiato all'interno. Tracce di vetrina all'interno e all'esterno. Frammento di decorazione a V fittamente intrecciate, disegnate con punte finissima e fine, entro doppio cerchio. XII sec. Cfr. DAUKINS-DROOP 1910-11, tav. XVII, 47. 6. Due frammenti dello stesso piatto con bordo rialzato, biscotti rosso-bruno poroso. Ingobbiati solo all'interno; invetriati in verde chiaro sia sull'interno che all'esterno. Larga banda decorata con un disegno cufico decadente. Metà XII sec. Si tratta con ogni probabilità dello stesso tipo di piatto già pubblicato in LAZZARINI-CANAL 1983, n. ~8, p. 39, tav. III, 38. 7. Piatto con tesa sottolineata da un solco, biscotto rosso, ingobbiato e invetriato solo all'interno. Decorazione e datazione come il n. 5. 8. Piatto, biscotto bruno compatto. Ingobbiato all'interno completamente e all'esterno parzialmente fino al piede. Invetriatura giallina solo all'interno. Decorato da un cerchio tracciato a stecca al centro del cavetto. Zeuxippus Ware, Classe IA. Fine XII sec., inizi XIII. 9. Bordo di scodellone, biscotto rosato, ingobbiato solo all'interno; invetriato con vetrina incolore sia all'interno che all'esterno. Decorato entro banda circolare con un motivo cufico molto decadente. Cfr. LAZZARINI-CANAL 1983, n. 40, P. 39, tav. III, 40. [82] [83[
10. Piatto con bordo rialzato, ingobbiato e invetriato in verde solo all'interno. Decorato con girali (?) e triangolini pendenti entro banda. Foro da antica riparazione. XII sec. 11. Scodella, biscotto rosato, molto abrasa (non sono visibili tracce di ingobbiatura o invetriatura). Decorazione con motivo pseudocufico entro banda, XII sec. Cfr. DAWKINS-DROOP 1910-11, tav. XVII, 41. 12. Scodella, biscotto rosato, ingobbiato solo all'interno, dipinto a macchie di ferraccia, invetriatura giallina all'interno e all'esterno (a macchie). Nel cavetto, entro doppio cerchio motivo cufico decadente. XII sec. 13. Piatto, probabilmente frammento di tesa, biscotto bruno compatto. Ingobbiatura solo all'interno. Invetriatura giallo bruna anche all'esterno (in parte). Tre cerchi concentrici, di cui due tracciati con compasso (foro di puntatura evidente) a punta fine, e uno a stecca. Zeuxippus Ware, Classe IB. Fine XII, inizi XIII sec. Cfr. MEGAW 1968, tav. 14, i. 14. Piatto (?), biscotto rosso bruno compatto, ingobbiato all'interno e all'esterno (colature). Invetriatura giallina solo all'interno. Decorato con tre cerchi concentrici graffiti a stecca. Zeuxippus Ware, Classe IA (!). Fine XII, inizi XIII sec. 15. Piatto, biscotto rosso-bruno, ingobbiato solo all'interno, invetriatura verdina sia all'interno che all'esterno. Tracce di medaglione centrale entro banda decorata a ovoli. Sulla tesa fascia decorata a linee rette con andamento radiale. XII sec. [83]
[84] 16. Piatto, biscotto rosso-bruno, ingobbio solo all'interno, invetriatura giallina all'interno, verdina all'esterno. XII sec. DA FUSINA: Fig. 2, Tav. II Bacino, biscotto rosso poco depurato, ingobbio e vetrina giallina solo all'interno. Fascia decorata con riccioli floreali appena fuori del cavetto. Metà XII sec. (?) 2. Piatto, biscotto rosso-bruno, ingobbiato all'interno e per buona parte anche all'esterno, invetriatura giallina solo all'interno. Decorato con 4 cerchi concentrici. Zeuxippus Ware, Classe IB. Fine XII, inizi XIII sec. 3. Piatto, biscotto rosso-bruno, ingobbiato all'interno e per buona parte all'esterno, invetriatura giallina solo all'interno. Decorato con 4 cerchi concentrici. Zeuxippus Ware, Classe IB. Fine XII, inizi XIII sec. Entro il cercine, graffito a secco con punta fine, monogramma CD.
4. Bacino, biscotto rosato, ingobbiato all'interno e all'esterno, cercine compreso, invetriatura giallina. Mostra un medaglione centrale entro fascetta decorata a ovoli, con probabile uccello centrale e arbusti secchi di cui si vedono frammenti su fondo embricato. Sulla spalla una fascetta ornata di riccioli correnti e incisi, e sinusoide graffita, pure corrente. Metà XII sec. 5. Bacino, biscotto giallo-bruno poroso, ingobbio e vetrina verdina solo all'interno, ornato con motivo geometrico-floreale con petali ovali appuntiti che si dipartono dal centro. Measles Ware. Fine XI, inizi XII sec. Cfr. MORGAN 1942, tav. XXVII, b e tav. XLIII, d; CANDIANI- COZZA-MUNARINI 1980, pp. 159-162. 6. Scodella, biscotto rosso scuro, ingobbio solo all'interno, vetrina bruna monocroma all'interno e all'esterno fin sul piede. È decorata con tre cerchi concentrici tracciati a stecca. Zeuxippus Ware, Classe IIA (?). Fine XII, inizi XIIIsec. 7. Piatto, biscotto rosso-bruno, ingobbio a colature sia all'interno che all'esterno; vetrina giallina. Nel cavetto, tre cerchi concentrici ottenuti a stecca, e tracce di treppiede da cottura. Zeuxippus Ware, Classe IIA. Fine XII, inizi XIII sec. 8. Piatto, biscotto rosso, ingobbio solo all'interno, vetrina giallina. I1 cavetto è decorato con un cerchio tracciato con una stecca larga, e con una fascia compresa tra tre cerchi concentrici, di cui due a stecca, entro cui sono visibili fasce rigate intervallate da rho dritti e rovesci. Zeuxippus Ware, Classe IA (!). Fine XII, inizi XIII sec. 9. Scodella, biscotto rosso, ingobbiato interamente all'interno e fin quasi al piede all'esterno, dipinto in giallo ferraccia e invetriato in giallino. I1 cavetto è decorato con un cerchio molto largo ottenuto a stecca, e da festoni ad esso tangenti, pendenti da un cerchio graffito a punta. Zeuxippus Ware, Classe II. Fine XII, inizi XIII sec. 10. Scodella, biscotto rosato, poroso, ingobbiato e interamente invetriato in giallino sia all'interno che all'esterno. Sembra completamente decorato con il motivo della split palmette Cfr. MORGAN 1942, p. 34, c. 11. Scodella, biscotto rosso-bruno, ingobbio all'interno fino al bordo escluso, e all'esterno usato per dipingere semicerchi; dipinta in bruno ferraccia, vetrina giallina. Tra il bordo e un cerchio graffito con una larga stecca, è disegnata una palmetta quadrilobata entro doppio cerchio. Nel campo, a destra e a sinistra, due cerchietti. Zeuxippus Ware, Classe IIA. Fine XII, inizi XIII sec. Cfr. MEGAW 1968, tav. 16, c-12. [85] DA S. ARIAN: Fig. 3, Tav. III Bacino, biscotto rosso-bruno, ingobbiato all'interno, e all'esterno circa fino ad un cerchio graffito prossimo al piede; dipinto in bruno ferraccia, invetriatura giallina. Nel cavetto, due cerchi concentrici graffiati a stecca: in quello piu interno, riccioli su doppio segno di base. Zeuxippus Ware, Classe IIA. Fine XII, inizi XIII sec. 2. Piatto, biscotto giallo-rosato poroso, ingobbio solo all'interno, vetrina verde. Presso il bordo, entro cerchi concentrici: fascia decorata a riccioli e sinusoide corrente. Metà XII sec. 3. Piatto, biscotto rosso, ingobbiato all'interno e sul bordo esterno, invetriatura giallina. Entro fascia presso il bordo: riccioli correnti. XII sec. 4. Piatto con bordo esoverso, biscotto rosso, ingobbio e vetrina giallina all'interno e all'esterno fin sul bordo. I1 bordo è decorato con motivo a zig-zag decadente. Sono presenti tracce di una fascia con ornato illeggibile. 5. Bacino, biscotto rosso, ingobbiato completamente, vetrina giallina chiara solo all'interno. Nel medaglione centrale, entro tre cerchi concentrici, motivi a intreccio su fondo embricato. Metà XII sec. [87]
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6. Bacino, biscotto rosso compatto, ingobbiato completamente, vetrina giallina, fin entro il piede. Nel medaglione centrale, evidenziato da una banda decorata a riccioli decadenti, entro doppio cerchio disegnato a compasso: un uccello stilizzato, forse un colombo, volto a destra. Nel campo: giro di galloni. Metà XII sec. È della stessa mano dell'autore del piatto illustrato nella figura 65, scheda a pag. 43, di LAZZARINI-CANAL 1983. Cfr. anche MORGAN 1942, pp. 130, 13. 7. Piatto, biscotto rosso, all'interno tracce di ingobbio e di vetrina giallina. La decorazione è costituita da un motivo a zig-zag decadente, entro banda. XII sec. 8. Scodella, biscotto rosso, ingobbio esterno e interno, vetrina giallina. Decorata entro doppio cerchio con una banda a riccioli correnti. XII sec. 9.Piatto, biscotto rosso-bruno, ingobbiato completamente, vetrina verde scuro solo all'interno.[89] I1 cavetto è ornato da tracce di una stretta banda a ovoli entro cui è graffito un uccello su fondo occupato da tralci floreali a cerchietti. Metà XII sec. Cfr. MORGAN 1942, p. 132, fig. 107. 10. Scodella ad alto piede, biscotto rosso bruno, ingobbio e vetrina verde scura all'interno e all'esterno fin sul piede. I1 cavetto è decorato da un motivo geometrico a stella a più punte ornate [88]
all'interno e, all'esterno (negli spazi intermedi) da cerchietti e spirali incrociati. Fine XIV sec. Questa scodella, sia per la forma che per il decoro, è con ogni probabilità cipriota: Cfr. per la forma: Du PLAT TAYLOR-MEGAW 1937-39, tavv. I-III; per la decorazione: PAPANIKOLA- BAKIRTZIS 1989, nn. 36, 38. 11. Piatto, biscotto giallo-rosato, ingobbio e vetrina giallino chiara solo all'interno. I1 medaglione centrale è decorato con motivo a spirali e intreccio entro doppio cerchio. Anche la banda a lato è decorata con spirali correnti. Metà XII sec. Cfr. MORGAN 1942, tav. XLI a, g. 12. Piatto, biscotto rosso, ingobbiato completamente, invetriato solo all'interno con vetrina incolore. È ornato da un medaglione, probabilmente con motivo a intreccio, e da una stretta banda riempita di riccioii correnti. Metà XII sec. DA VARIE LOCALITÀ: Figg. 4-7, Tav. IV Fig. 4: Scodella da S. Nicoleto (Lido), spiaggiata, biscotto poroso rosso bruno, ingobbio e vetrina verde scuro solo all'interno. Nel cavetto è tracciato in maniera sommaria un uccello volto a sinistra. Metà fine XIV sec. La forma e il decoro indicano un'origine cipriota. Per confronti: PAPANIKOLA-BAKIRTZIS 1989, nn. 54-55. Fig. 5: Bacino, da sterri per la posa di cavi nel bacino di S. Marco. Biscotto bruno, ingobbiato fin quasi al cercine, invetriatura giallina fino alla base del piede. I1 medaglione è occupato da un fiore con numerosissimi petali sul fondo ribassato, mentre il resto della parete mostra fasce occupate da riccioli ornati su fonda tratteggiato. Questo bel bacino trova confronti con ceramica tessalonicese di età paleologa (Cfr. PAPANIKOLA-BAKIRTZIS 1987, tav. VI, specie per i motivi geometrici su fondo tratteggiato, a loro volta forse derivati dallo Zeuxippus Ware ; Cfr. MEGAW 1968, tav. 20, b). Fip. 6: Bacino dal canale di S. Maria degli Angeli, Murano. Biscotto rosso, ingobbiato e invetriato in giallino sia all'interno che all'esterno. La decorazione visibile include una stretta fascia con riccioli decadenti sulla parete e una fascia larga, entro doppio cerchio presso il bordo, riempita con intrecci su fondo embricato. Metà XII sec. Fig. 7: Piatti della località La Rosa, TorceIlo. A sinistra: biscotto rosso bruno, tanto abraso da non mostrare tracce di ingobbio e vetrina. Presenta un medaglione il cui decoro entro fascetta (con ovoli?) è indecifrabile, e da una fascia probabilmente ornata da motivo a zig-zag interrotta da tondi con split-palmette. Metà XII sec. A destra: biscotto rosso-bruno, ingobbiato e invetriato completamente. In quello che è probabilmente un frammento di medaglione, si nota un motivo a intreccio su fondo embricato entro doppio cerchio. XII sec. [90] Abbreviazioni bibliografiche Byzantine = Recherches sur la céramique byzantine ( Bulletin de Correspondance Hellénique, suppl. XVIII), ed. V. Déroche-T.M. Spieser, Athènes 1987 (= Paris 1383). Padova = La ceramica graffita medievale e rinascimentale nel Veneto, Padova 1987 (= 1989). Bibliografia S. CALOGERO, L. LAZZARZNI, 1983, Caratterizzazione chimico-fisica di ceramiche graffite bizantine e veneziane arcaiche trovate nella laguna veneta, Faenza, LXIX, pp. 60-70. G. CANDIANI, F. COZZA, M. MUNARINI, 1380, Un bacino graffito bizantino da Padova, Archeologia Veneta, III, pp. 159-162.
F.M. DAWKINS, T.F. DROOP, 1910-11, Byzantine Pottery from Sparta, The Annual of the British School at Athens, XVII, pp. 23-28. J. Du PLAT TAYLOR, A.H.S. MEGAW, 1937-39, Cypriot Medieval Glazed Pottery, Report of the Department of Antiquities of Cyprus. L. FERSUOCH, 1985-86, S. Leonardo in Fossa Mala e altri insediamenti monastici. Restituzione territoriale e archeologica, Tesi, Facoltà di Lettere e Filosofia, Università di Venezia. L. LAZZARINI, 1987, Nuovi dati sulla nascita e sviluppo del graffito veneziano,in Padova, pp. 13-28. L. LAZZARTNI, S. CALOGERO, 1989, Early Local and Imported Byzantine Sgraffito Ware in Venice: a Characterization Study, in Archaeometry, Proceeding s of the 25th International Symposium, Amsterdam, pp. 571-584. L. LAZZARINI, E. CANAL, 1983, Ritrovamenti di ceramica graffita bizantina in Laguna e la nascita del graffito veneziano, Faenza, LXIX, pp. 19-59. A.H.S. MEGAW, 1968, Zeuxippus Ware, The Annual of the British School at Athens, 63, pp. 67-88. M. MILELLA LOVECCHIO, 1987, Commercio e ceramica bizantina in Italia, in Byzantine, pp. 95-107. C.H. MORGAN, 1942, Corinth XI. The Byzantine pottery, Cambridge Mass. D. PAPANIKOLA BAKIRTZIS, 1987, The Palaeologan Glazed Pattery of Thessaloniki, in Recueil des Rapports du IV Colloque Serbo-Grec, Belgrade, pp. 193-204. D. PAPANIKOLA BAKIRTZIS, 1989, Medieval Cypriot Pottery in the Pirides Foundation Museum, Larnaca. [92]
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