IL PICCOLO venerdì 24 maggio 2013 (Gli articoli della presente rassegna, dedicata esclusivamente ad argomenti di carattere economico e sindacale, sono scaricati dal sito internet del quotidiano. La Cgil Fvg declina ogni responsabilità per i loro contenuti) Indice articoli ECONOMIA (pag. 2) Il maxicentro Ikea apre a novembre REGIONE (pag. 3) La Corte cita sette ex per le spese folli Il giallo della direzione nazionale Pd. Epifani: «Mai criticato la linea di Debora» TRIESTE (pag. 4) Equitalia esce di scena. Esatto corre ai ripari: dovrà fare il suo lavoro GORIZIA-MONFALCONE (pag. 5) Acqua sempre più cara, ora spunta l assicurazione
ECONOMIA Il maxicentro Ikea apre a novembre di Gianpaolo Sarti TRIESTE Il futuro centro commerciale dell Ikea di Villesse, il primo in Italia nel suo genere, si prepara già al taglio del nastro. La struttura aprirà il 21 novembre di quest anno. A poco più di 12 mesi della posa della prima pietra i lavori proseguono spediti e la multinazionale svedese ha potuto fissare sul calendario la data dell inaugurazione della mega costruzione che sarà completamente integrata con il tradizionale punto vendita Ikea. «Gli interventi stanno procedendo secondo i programmi e le tempistiche auspicate nel 2012», evidenzia un comunicato diramato ieri dell azienda. «Sarà il primo centro commerciale in Italia con un negozio Ikea integrato ribadisce la nota - e un offerta in grado di soddisfare le esigenze di tutte le famiglie». L obiettivo, dunque è il 21 novembre, annuncia Herman Gewert, Managing director per l Italia e la Svizzera. L Inter Ikea Centre Group, che in questi giorni ha fatto il punto sullo stato di avanzamento dell opera, conferma i numeri del progetto già annunciati nei mesi scorsi: il centro commerciale si svilupperà su 90 mila quadrati di superficie e potrà disporre di un bacino di utenza potenziale di oltre 1,3 milione di visitatori. A questi, secondo le stime del colosso svedese, si potranno aggiungere i flussi turistici stagionali dei Paesi confinanti. Il progetto, inoltre, ha un valore di investimento di circa 220 milioni di euro. Dal punto di vista occupazionale il Villesse Shopping, che sarà sviluppato e gestito da proprio da Inter Ikea Centre Group in partnership con Ikea, potrà generare circa un migliaio di impieghi diretti e indiretti, precisa una nota della multinazionale, «rinnovando e ampliando l offerta commerciale in Friuli Venezia Giulia». L avanzamento del progetto non riguarda solo i cantieri, ma anche l attività di commercializzazione degli spazi. Oltre l 80% della superficie, fa sapere l azienda, è già stata aggiudicata, «con una partecipazione di aziende di prim ordine che include marchi internazionali, nazionali e locali attentamente selezionati». Nel dettaglio sono previsti, oltre al punto vendita Ikea già operativo da alcuni anni, un ipermercato, oltre 170 negozi e 26 tra bar e ristoranti. Il cinema multiplex, in particolare, dispone di u totale di 7 sale di proiezione per 1.300 posti disponibili. I visitatori del centro commerciale avranno a disposizione 4.200 posti auto. Ikea ha lavorato soprattutto sul concept dell area. «Di alto livello - assicura ancora Herman Gewert - è progettato per essere meta di shopping e intrattenimento per l intera giornata e per tutta la regione Friuli Venezia Giulia. Condividiamo con Ikea un esperienza consolidata nello sviluppo e gestione di luoghi pensati per la maggioranza delle persone, con particolare attenzione alle famiglie, che rappresentano il nostro target di riferimento». Il centro commerciale isontino che, come detto, rappresenta per Inter Ikea Centre Group il primo format di centro commerciale in Italia con un negozio all interno, ha in serbo di realizzare altre strutture commerciali nel Nord Italia.
REGIONE La Corte cita sette ex per le spese folli di Corrado Barbacini TRIESTE La magistratura contabile presenta il conto (il primo) ai consiglieri regionali finiti nell inchiesta sulle spese allegri della scorsa legislatura. Lo fa depositando gli atti di citazione (l equivalente delle richieste di rinvio a giudizio nella procedura penale) per sette ex consiglieri di Palazzo: gli ex capigruppo Danilo Narduzzi (Lega), Gianfranco Moretton (Pd), Daniele Galasso (Pdl), Igor Kocijancic (Sinistra Arcobaleno), Edoardo Sasco (Udc) e gli esponenti del Misto Alessia Rosolen e Paolo Ciani. Tutti chiamati a rispondere di danno erariale per un importo complessivo di 437mila euro speso nel 2011. Poco meno della metà del budget totale (884mila euro) a disposizione di tutti i gruppi consiliari per le spese di rappresentanza, quindi, è stato giudicato irregolare dal procuratore Maurizio Zappatori. La percentuale più alta di scontrini e fatture sospette è stata contestata al gruppo della Lega. Il conto, in questo caso, è di 238mila euro a fronte dei 249mila euro a disposizione. Quasi il 100% delle spese rimborsate, dunque, è apparso non giustificato e non giustificabile. Di questa gestione allegra è chiamato a rispondere per tutti gli esponenti del Carroccio un unico eletto: Danilo Narduzzi. I nomi di chi, all interno del gruppo, è andato materialmente a cena o ha fatto acquisti quantomeno bizzarri con i soldi pubblici non sono mai venuti fuori. E così il procuratore Zappatori, dopo aver aspettato invano le deduzioni con l identità dei rimborsati e le motivazioni dei rimborsie sul perchè (appunto mai pervenute), ha deciso che a rispondere in solido ai giudici contabili del denaro pubblico speso in maniera discutibile sarà il solo capogruppo Narduzzi. Più basse, sia in termini assoluti sia in percentuale rispetto ai budget assoluti, i tesoretti contestati alle altre formazioni politiche. Gianfranco Moretton (ex capogruppo dei Democratici) dovrà ripondere di 100mila euro, a fronte di risorse complessive per 170mila. Daniele Galasso, ex capogruppo del Pdl, ha un conto di 41mila euro, circa il 12% della quota a disposizione per le spese di rappresentanza, in cui rientrano convegni, pranzi, cene e trasferte per attività politiche. Cifre, queste, contestate dalla Procura della Corte dei conti dopo l esame delle controdeduzioni presentate dai consiglieri per giustificare le spese finite nel mirino. Poi ci sono gli spiccioli. Edoardo Sasco, capogruppo Udc è stato citato per 21mila euro. Igor Kocijancic della Sinistra arcobaleno per 7mila euro. Tra i nomi degli ex consiglieri rinviati a giudizio, infine, compaiono quelli di Paolo Ciani e Alessia Rosolen, eletti nelle file del Pdl e poi passati al Gruppo Misto. Ciani è chiamato a rispondere per una somma di 7mila euro, Rosolen per 23mila euro. Nei prossimi giorni le citazioni saranno notificate alle persone indicate con la data dell udienza davanti alla sezione giurisdizionale della Corte dei conti. I primi sette processi sulle spese folli a Palazzo, secondo gli addetti ai lavori, potrebbero iniziare verso la fine dell anno. E le sentenze potrebbero cominciare a piovere già prima della prossima estate. Ma, appunto, saranno solo i primi di una serie più lunga. Per quanto riguarda il gruppo dell Idv e gli altri consiglieri del Misto Roberto Asquini e Luigi Ferone, infatti, sono ancora in corso gli esami contabili della documentazione acquisita dalla Guardia di finanza nel corso dei blitz in piazza Oberdan. Chiarita nei giorni scorsi poi la situazione di Stefano Alunni Barbarossa dei Cittadini: per lui, dopo l invio delle deduzioni, è stata disposta l archiviazione. Mentre risulterebbe ancora a metà del guado l esame delle spese riferite al capogruppo dell Italia dei Valori Alessandro Corazza.
Il giallo della direzione nazionale Pd. Epifani: «Mai criticato la linea di Debora» Le dichiarazioni di Guglielmo Epifani (in foto) sulla vittoria di Debora Serracchiani «nonostante il Pd» aprono un caso. Il primo a intervenire è l ufficio stampa Pd che precisa: il segretario non ha criticato la presidente Fvg, «proprio il contrario». Ettore Rosato dà man forte: «Epifani ha citato Serracchiani nel senso positivo di una dirigente lasciata sola in un momento chiave. Non si dovrà più ripetere». Ma non manca chi invece sostiene la tesi di un Epifani «giustamente critico attacca Mauro Travanut : sconsiderato e presuntuoso dire che si è vinto indipendentemente dal partito». «Forze politiche e candidati hanno bisogno l uno dell altro», aggiunge Franco Codega. Mentre il capogruppo Cristiano Shaurli (che, sulle critiche dell opposizione alle linee programmatiche della giunta, parla di «amnesie» di chi ha governato per cinque anni), osserva: «Serracchiani è un valore aggiunto ma è la prima a condividere che il valore forte della coalizione sono i partiti che l hanno sostenuta». (m.b.) TRIESTE Equitalia esce di scena. Esatto corre ai ripari: dovrà fare il suo lavoro di Fabio Dorigo Trieste non avrà alcuna ripercussione dall addio di Equitalia alla riscossione di tasse e multe per conto dei comuni italiani (si parla di un miliardo e mezzo all anno)? Non è esatto. Anzi, Esatto è il problema. «Già da qualche anno abbiamo una nostra società per queste incombenze - ha dichiarato a caldo il sindaco Roberto Cosolini riferendosi a Esatto -. In ogni caso Equitalia svolgeva solo servizi residuali per il Comune di Trieste». Quello che il sindaco omette è che Esatto, società partecipata del Comune, usava Equitalia per la riscossione di multe e tasse. E quindi, per la proprietà transitiva, il Comune di Trieste faceva uso di Equitalia. «Non è un problema nostro. È un problema di Esatto» mette le mani avanti Matteo Montesano, assessore al Bilancio. «Il Comune ha un rapporto diretto con Esatto. Per questo motivo la cessazione dell attività di Equitalia non incide sul Comune. Ovviamente Esatto, che nella riscossione coattiva utilizzava Equitalia, dovrà trovare un alternativa. O fare il servizio in proprio o affidarlo a qualcun altro. È una cosa da chiedere a Esatto. Penso che si stiano organizzando. È un problema loro». Loro, ovviamente, sono una società controllata dal Comune, ma c è il rischio a Trieste di vedere ridurre le entrate da tasse e multe? Esatto rassicura l amministrazione comunale. «Se non ci dovessero essere ulteriori proroghe per la gestione della riscossione coattiva di tributi e entrate degli enti locali tramite Equitalia, Esatto dovrà farlo in proprio allestendo un servizio all interno o appaltandolo a un altra società» spiega il direttore Davide Fermo. Ma c è il rischio di perdere delle entrate per strada in questo passaggio di consegne? «Esatto non ha crediti che recupera per conto del Comune di Trieste di prossima prescrizione. Quindi che ci organizziamo in un mese, due o quattro non cambia nulla», aggiunge il direttore. Non ci sono arretrati da recuperare, insomma. Ma chi deciderà: «Il Consiglio di amministrazione di Esatto in accordo con il Comune», spiega il direttore. In attesa di trovare un alternativa a Equitalia, Esatto ha interrotto il Rid (Rapporto interbancario diretto). L acconto Tassa rifiuti 2013 (l anticipo sulla Tares che sostituirà la Tarsu), arrivato nei giorni scorsi a casa di tutti i triestini, potrà essere pagato solo negli uffici postali e tramite bonifico bancario (con i costi di commissione) o presso gli sportelli della Cassa di risparmio del Fvg e della Banca Popolare Friuladria (senza costi aggiuntivi). La domiciliazione delle bollette della Tarsu, che riguarda cinquemila persone su 110mila che dovranno rimettersi in fila agli sportelli, è stata cancellata. «Non è più possibile pagare attraverso l addebito diretto in contro corrente», si legge nella lettera. Un ritorno al passato. «Siccome non conosciamo ancora l importo totale della Tares non siamo in grado di addebitare in conto corrente. Per questo abbiamo escluso il Rid» spiega Fermo. E in futuro? «Se all inizio del prossimo anno fossimo in grado ci conoscere l intero importo, si potrebbe ripristinare il pagamento diretto. Se poi succede come è capitato con il passaggio dall Ici all Imu, che si paga con l F24, allora salta tutto il sistema». Non c è rapporto interbancario diretto che tenga, insomma. Volete metter con il fascino delle file in Posta o in banca. Impagabile.
GORIZIA-MONFALCONE Acqua sempre più cara, ora spunta l assicurazione di Francesco Fain Acqua sempre più cara, avanti tutta. Adesso spuntano i nove euro all'anno che verranno aggiunti nelle bollette dell acqua come assicurazione per eventuali rottura delle tubature di proprietà del singolo cittadino. L assicurazione, come si legge in un volantino di Irisacqua, sarà attivata in automatico. Qualora non si intenda usufruire della garanzia assicurativa offerta, bisognerà comunicarlo a Irisacqua entro 30 giorni dalla scadenza della fattura compilando un modulo disponibile agli sportelli Irisacqua o scaricabile al sito www.irisacqua.it. Immediate sono scattate le proteste. «Ciò costringe gli utenti che non intendano avvalersi del nuovo servizio a pagamento, ad attivarsi per esprimere la propria non accettazione, sobbarcandosi così l'onere di complicate ricerche su internet per avere i moduli necessari, ovvero accollandosi il disagio di lunghe code agli sportelli di Irisacqua, ovvero l'onere di una dichiarazione scritta ad Irisacqua tramite lettera raccomandata. Vorrei sottolineare che utilizzare un atteggiamento passivo della controparte, quale il silenzio-assenso, per la stipula di un nuovo contratto, rappresenta un sopruso nei confronti del cittadino-consumatore, nonchè un atto illeggittimo», lamenta la goriziana Daniela Careddu. Un osservazione condivisa pienamente dal commerciante Alessio Destro secondo cui la regola del silenzio-assenso non è giusta. «Ma ve l immaginate gli anziani che devono andare sul sito di Irisacqua per rifiutare l assicurazione?». Nell Isontino una media di 10 utenti al mese denuncia la presenza di perdite occulte e le assicurazioni sulla casa coprono le riparazioni e il danno causato a terzi dallo spandimenti ma non il consumo dell acqwua subito. Da qui, la decisione di Irisacqua, peraltro annunciato qualche tempo fa dal presidente Mirio Bolzan. «In bolletta sarà inserita una voce che prevede l'accreditamento di questa piccola assicurazione che dà la possibilità all'utente di essere coperto nel caso di rottura delle proprie tubature - spiegò Bolzan -. Nel caso in cui a causa di questo ci debbano essere delle ingenti perdite, sinora l'acqua sprecata era pagata sostanzialmente sia da Iris che dall'utente: in questo modo invece l'utente non subirà alcun aggravio di costi nella bolletta». Il meccanismo funziona, come detto, tramite silenzio-assenso: chi non vorrà vedersi inserire il costo dell'assicurazione nella bolletta dovrà chiedere a Irisacqua di non accreditare i 9 euro, che altrimenti saranno inseriti automaticamente in bolletta. In questo modo però l'utente non sarà coperto in caso di perdite d'acqua: non cambia nulla invece riguardo chi debba riparare la conduttura rotta. Se il problema riguarda infatti un tubo di proprietà dell'utente, sarà l'utente stesso a sue spese a doverlo rimettere a posto: l' assicurazione insomma servirà solo a evitare ingenti bollette dovute appunto alle perdite continue di acqua. Ma la polemica è dura.