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Luigi Parma Restauro Beni Culturali Via Santa Marta 18, 20123 Milano Tel. e Fax 02.45546708 luigi_parma@tiscali.it COLLEGIATA DEI SS PROTASIO E GERVASIO SONDRIO Milano 12/09/2010 Oggetto: Relazione finale di restauro Condizione giuridica: Ubicazione: Collocazione: Proprietà Ecclesiale Collegiata dei SS Gervasio e Protasio Pareti laterali Altare Soggetto: Martirio dei SS Gervasio e Protasio Autore: Giacomo Paravicini detto il Gianolo Tecnica: Olio su tela di lino Epoca: Caspano di Civo, Sondrio,1660 Milano 1729 Dimensioni: 260 x 528 cm Direttore dei lavori: Dott.ssa Sandra Sicoli Soggetto: Il Trasporto delle Reliquie dei SS Gervasio e Protasio Autore: Giacomo Paravicini detto il Gianolo Tecnica: Olio su tela di lino Epoca: Caspano di Civo, Sondrio,1660 Milano 1729 Dimensioni: 260 x 528 cm Direttore dei lavori: Dott.ssa Sandra Sicoli

Stato di conservazione Le opere si presentavano al limite del degrado ma in una fase in cui è stato ancora possibile un buon recupero. Date le notevoli dimensioni dei dipinti, le problematiche erano molto diverse secondo il tipo e l entità dei danni subiti e delle differenze intrinseche delle opere stesse. Le tele presentavano un evidente perdita di forza e planarità, date sia dal peso delle stesse sia dal naturale invecchiamento, che nel tempo ne hanno provocato l allentamento e la deformazione con formazione di pieghe e ondulazioni soprattutto nelle zone centrali, in senso verticale e in orizzontale nella parte inferiore dove si sono verificate le maggiori perdite di colore e di supporto, inoltre in corrispondenza degli angoli altre deformazioni si erano sviluppavate verso l interno. Il supporto cellulosico era sganciato dal telaio a causa dei cedimenti della chiodatura che essendo interessata da carie bruna aveva consumato la tela sino a sfaldarla. A tergo vi erano vari rappezzi, incollati con colla di origine animale, che chiudevano tagli e buchi. Dopo lo smontaggio delle opere dalle cornici abbiamo appurato che i dipinti erano vincolati al telaio tramite l aggiunta di fasce perimetrali, per eseguirle erano state utilizzate stoffe da tappezzeria, unite con un collante che nel frattempo si era molto indebolito e reso friabile, non più utile all unione della tela originale alle fasce. Questo processo di indebolimento ha aggiunto altro degrado creando ulteriori tensioni, in altre direzioni diversificate, sul supporto. Venendo a mancare le caratteristiche d elasticità e forza il supporto tessile (inoltre le deformazione sul perimetro che variavano arrivando ad una differenza di dieci centimetri di cedimento nella parte centrale verticale), non garantiva più una buona conservazione sia della pellicola pittorica sia dei supporti, creando disgregazione della preparazione alla tela che del colore alla mestica. L interazione continua fra il supporto e gli strati a più stretto contatto ha provocato stress di diverse entità. Le linee di rottura hanno avuto la capacità di indebolire il supporto sino al suo cedimento. La superficie pittorica aveva la caratteristica craquelure dovuta all invecchiamento e alle condizioni ambientali di umidità e temperatura. Presentava inoltre problemi di scodellature diverse più che per campiture cromatiche, per zone, localizzate soprattutto in corrispondenza dei pigmenti scuri e causati probabilmente da un apporto di calore derivante dal riscaldamento della Chiesa. In particolare le zone con scodellature erano maggiormente colpite da problemi di adesione del film pittorico al supporto. Erano presenti inoltre micro perdite di pellicola pittorica e preparazione purtroppo molto diffusa su tutta la superficie, in particolare il dipinto che rappresenta Il Trasporto delle Reliquie era il più colpito da questo tipo di cadute di materiale pittorico.

I dipinti erano ricoperti da particolato sedimentato con consistenti depositi di polveri sulle onde allentate della tela e da uno strato disomogeneo e ossidato di vernice che ne alterava e offuscava la lettura cromatica dell insieme. Dal fronte erano visibili strappi, lacerazioni delle tele e sfondamenti. Ad un analisi ravvicinata si notavano delle abrasioni e perdite di velature e le tracce di un precedente intervento di restauro in corrispondenza di alcune cadute di film pittorico, la cui integrazione cromatica si era alterata evidenziandosi come macchie. Osservando le opere dal fronte era possibile avere un idea abbastanza chiara dei telai su cui erano montate: l allentamento delle tele e la natura a spigolo vivo delle assi del telaio ne hanno purtroppo resa visibile la struttura provocando sul fronte dei dipinti delle piegature in corrispondenza della battuta interna, delle traverse verticali e degli angolari. Queste caratteristiche sono tipiche dei telai a natura fissa. La tipologia costruttiva, infatti, è quella comunemente in uso nei dipinti di questo periodo: telaio fisso e ridotta sezione delle assi con tre traverse verticali. Smontati dalle cornici, a tergo i telai sono apparsi in condizioni rischiose a causa dello svuotamento di fibra legnosa consumata dall attacco di insetti xilofagi, l insieme telaio e tela era tenuto grazie alle cornici, pur avendo esse stesse altri problemi conservativi. E a questo punto che abbiamo potuto verificare che le tele erano state allargate e forse adattate alla dimensione delle cornici che successivamente avremmo dovuto mettere a misura dei dipinti. Intervento tecnico L intervento si è articolato nelle seguenti fasi: - assistenza e coordinamento del restauratore al montaggio di un ponteggio per la rimozione in sicurezza dei dipinti dalle collocazioni originarie; - rimozione dei dipinti; - imballaggio delle opere; - trasporto dei manufatti assistito dal restauratore nel laboratorio; - rimozione dei depositi superficiali: prima fase di pulitura dei fronti e dei retri con l eliminazione a secco delle polveri superficiali; - consolidamento localizzato dove necessario per la messa in sicurezza delle zone interessate da perdita di adesione degli strati pittorici al supporto; - rimozione delle tele dal telaio; - per non sottoporre i dipinti ad ulteriori stress da trasporto è stata effettuata una velinatura temporanea con adesivo naturale (scelto previo test) e velina inglese che ha permesso le successive fasi di schiodatura della tela dal telaio e arrotolamento della stessa su tubi di grande diametro.

In laboratorio - Rimozione delle veline di protezione eliminate a secco, operazione possibile perché nell intervento precedente la colletta è stata tenuta molto debole, giusto il necessario per permettere di mettere in sicurezza il colore in fase di movimentazione. - Osservazione delle opere con lampada a luce UV e radente. - Prove di umidità e solvenza. - Operazioni di pulitura dei recti. - Esecuzione di saggi per effettuare una prima pulitura superficiale con l eliminazione dei depositi di polveri (mediante Triammoniocitrato). - Esecuzione di saggi di pulitura in zone significative dell opera mediante i test di Feller attestato a LE fd 87. - Rifinitura della pulitura del film pittorico con la metodologia desunta dai saggi per la rimozione di sostanze di varia natura quali polveri grasse, fumi, vernici ossidate, integrazioni cromatiche alterate di un precedente restauro con gel chelante. - Ristabilimento della coesione e dell adesione dei materiali costituenti l opera, dal verso mediante un consolidante Plexisol P 550 in White Spirit al 15%. - A evaporazione solvente i dipinti sono stati girati, rifinita le pulitura della cellulosa con microaspirazione e spazzolature. Poi consolidati a tergo con Beva in White Spirit al 10%; scelto per la sua molecola più grande rispetto al Plexisol. - Non vi sono scritte o simboli sul retro. - Risanamento delle deformazioni di importante entità mediante l uso del sottovuoto, per ripristinare la planarità del dipinto eseguito in tavola a bassa pressione con temperatura controllata a 58, in più riprese data la dimensione delle opere. - Apporto di umidificazione indiretta sempre in tavola per raggiungere l appianamento del supporto cellulosico. - Riavvicinamento e sutura di tagli e strappi presenti, inserti mediante intarsi di tela simile all originale, eseguiti con l ausilio di micro punte per unire i fili a testa testa al microscopio, il collante utilizzato è l Eva. A questo punto abbiamo potuto appurare che la Dp cioè il grado di depolimerizzazione (mancanza di glucosio), della cellulosa era troppo alto per poter mantenere l opera in prima tela. Questo processo è detto Isteresi, cioè la cellulosa ha assorbito l umidità rapidamente ma l ha ceduta lentamente e con difficoltà. Questo lasso di tempo troppo lungo ha causato la caduta della Dp, tipo di degrado chimico. In generale la memoria della cellulosa è forte e potente. Il tipo di tessuto originale è di lino ad armatura semplice 1: 1, la trama di tipo larga, il titolo del filo è medio e cilindrico, la cimosa è in senso verticale e

l ordito le è parallelo,l ordito è il filo più resistente, rispetto alla trama, perché ritorto ma meno elastico. I nostri dipinti sono stati realizzati su una tela a pezza unica senza cuciture. La cimosa è in senso verticale ed è per questo motivo che in foderatura abbiamo tenuto l ordito in verticale, selezionando una tela a trama fitta per avere un buon sostegno e per evitare una doppia foderatura che avrebbe appesantito e irrigidito ulteriormente l opera. Inoltre la memoria del supporto originale è talmente impressa nel dipinto che anche dopo i vari trattamenti di umidificazione e consolidamento e ritensionamento su un telaio temporaneo ritornano a riposizionarsi come in precedenza. La fibra è diventata inerte a tutte le sollecitazioni, significa che non è in grado di tornare a riposizionarsi come in origine perciò la scelta obbligatoria è quella di rifoderare. A differenza delle tele di Traona la foderatura è dettata da altre cause. Per i dipinti di Traona la causa scatenante è stato il calore, l incendio avvenuto nella Sacrestia, nel caso dei dipinti della Collegiata il degrado è stato causato da contatto con forte umidità e dall intervento precedente nell uso del collante inadeguato utilizzato per le fasce perimetrali. Lo stato di conservazione delle tele e la loro capacità di svolgere ancora le funzioni di supporto risultano compromesse per cui si procede all operazione di foderatura mediante l applicazione di una tela di lino inglese con tramatura fitta, incollata mediante adesivo di colla di pasta, a temperatura ambiente, con aggiunta di Plextol in minima percentuale, perché più tenace ma che si rimuove più facilmente. Non è stato necessario apportare calore era sufficiente eseguire una foderatura a contatto. Telai: non possono essere originali dato che la tela ha subito modificazioni di dimensioni, a causa del loro degrado non sono idonei per il successivo rimontaggio delle tele e per la corretta conservazione dei dipinti. I nuovi telai sono costruiti in alluminio con l anima e spine di legno, tensori agli angoli. - Montaggio delle tele sui telai eseguita con chiodatura inossidabile. - Operazioni di protezione superficiale e presentazione estetica mediante. - Verniciatura a pennello e tampone del film pittorico, con vernici stabili e reversibili per il restauro, a basso gradiente di ingiallimento nel tempo. - Stuccatura delle lacune mediante stucco di gesso e colla e successiva -imitazione dell andamento pittorico. - Reintegrazione pittorica delle lacune degli strati pittorici in relazione alle direttive della Soprintendenza, mediante stesure di colori specifici per il restauro reversibili, con la finalità di ricostruzione del tessuto cromatico e di riduzione delle interferenze visive delle lacune. - Verniciatura finale protettiva nebulizzata effettuata con vernici stabili e reversibili con stabilizzatore per bloccare le radiazioni ultraviolette e a basso gradiente di ingiallimento nel tempo, Regalrez. Studio Parma