COMUNE DI RAVENNA Comitato Pari Opportunità

Documenti analoghi
PIANO TRIENNALE AZIONI POSITIVE

La Consigliera di Parità della Provincia di Piacenza Avv. Rosarita Mannina. I Piani triennali di azioni positive

Piano triennale di Azioni Positive 2009 / 2011

Il Comitato Unico di Garanzia

COMUNE DI SALERNO PIANO DI AZIONI POSITIVE ( 2015/2018 )

COMUNE DI CASOREZZO PIANO DI AZIONI POSITIVE DEL COMUNE DI CASOREZZO TRIENNIO

COMUNE DI CUVIO Provincia di Varese

COMUNE DI BUSNAGO. PROVINCIA DI MONZA e DELLA BRIANZA. PIANO TRIENNALE AZIONI POSITIVE periodo

Accordo territoriale di genere per la promozione delle politiche concertate sulla cittadinanza di genere

COMUNE DI BOLSENA PROVINCIA DI VITERBO PIANO DI AZIONI POSITIVE TRIENNIO (ART. 48, COMMA 1, D. LGS. 11/04/2006 N. 198)

Oggetto : Approvazione del Piano Triennale delle Azioni positive

PROGETTO DI INDAGINE SULLA CONCILIAZIONE DEI TEMPI DI VITA E DI LAVORO DEL PERSONALE DEL COMUNE DI CERVIA

COMUNE DI TAVULLIA (Provincia di Pesaro e Urbino) PIANO AZIONI POSITIVE

P R O P O S T A PIANO TRIENNALE AZIONI POSITIVE

Comune di Cavaion Veronese

PIANO TRIENNALE delle AZIONI POSITIVE 2013 / 2015

Comune di Bologna. P.A.P. - Piano di Azioni Positive per il triennio

PIANO DI AZIONI POSITIVE PER IL TRIENNIO 2017/2019

CODICE DELLE PARI OPPORTUNITÀ TRA UOMO E DONNA

IL COMITATO UNICO DI GARANZIA PER LE PARI OPPORTUNITA, LA VALORIZZAZIONE DEL BENESSERE DI CHI LAVORA E CONTRO LE DISCRIMINAZIONI

Conciliazione e flessibilità d'orario. Soluzioni per i genitori e per le imprese: l'art. 9 della l.53/00

tra la Regione Toscana e l Ufficio Scolastico Regionale per la Toscana Deliberazione GR 996 del 10 novembre 2014

PIANO TRIENNALE AZIONI POSITIVE

Ufficio Personale PIANO TRIENNALE AZIONI POSITIVE

Presentazione del Comitato Unico di Garanzia (CUG): organizzazione, compiti e finalità

PIANO AZIONI POSITIVE (P.A.P.)

Piano Azioni Positive Triennio

Organismi di parità. 1. Le Pari Opportunità nella Regione Marche. 2. Il Bilancio di Genere nella Regione Marche

La Consigliera di Parità della Provincia di Napoli dott.ssa Luisa Festa

CITTÀ DI CANALE PROVINCIA DI

COMUNE DI ALTO (PROV. DI CUNEO) PIANO TRIENNALE DI AZIONI POSITIVE

PIANO DELLE AZIONI POSITIVE

Il Progetto CCM SOCIAL NET SKILLS Il contributo della Regione Lazio

COMUNE DI GAMBATESA. - oppure PIANO TRIENNALE DI AZIONI POSITIVE 2016/2018

Piano Annuale dell attività di Aggiornamento e Formazione Personale Docente

etica, economia e lavoro

ISTITUTO DI ISTRUZIONE SUPERIORE A. MEUCCI

CAMERA DEI DEPUTATI PROPOSTA DI LEGGE TENTORI, BRAGA

Piano Triennale delle Azioni Positive

COMUNE DI MONTECCHIO EMILIA PROVINCIA DI REGGIO EMILIA Comune Capodistretto della Val d Enza

PIANO DI AZIONI POSITIVE

PIANO DI AZIONI POSITIVE

PROTOCOLLO D INTESA per la legalità ambientale. tra Unioncamere. Unione Italiana delle Camere di commercio, Industria, Artigianato e Agricoltura

PIANO TRIENNALE PER L ATTUAZIONE DEL PIANO NAZIONALE SCUOLA DIGITALE ANIMATORE DIGITALE INS. RITA FERRETTI TRIENNIO

Protocollo di Intesa tra Regione Toscana e Province Toscane. Il giorno dell anno. presso la Regione Toscana, con sede...

RAGAZZI STRANIERI A SCUOLA

COMITATO UNICO DI GARANZIA PER LE PARI OPPORTUNITA, LA VALORIZZAZIONE DEL BENESSERE DI CHI LAVORA E CONTRO LE DISCRIMINAZIONI

PIANO DI AZIONI POSITIVE

COLLEGIO DEI DOCENTI, CONSIGLIO DI ISTITUTO, COMITATO DI VALUTAZIONE, DIRIGENTE SCOLASTICO, RSU DOPO LA LEGGE 107/15

PIANO PERFORMANCE

Ufficio Scolastico Provinciale

COMUNE DI CREAZZO PROVINCIA DI VICENZA REGOLAMENTO PER L'ISTITUZIONE ED IL FUNZIONAMENTO DELLA COMMISSIONE COMUNALE PER LE PARI OPPORTUNITA'

NORMATIVA EUROPEA DISABILITA

COMUNE DI CADONEGHE (Provincia di Padova)

Comune di Foglizzo. Provincia di Torino. Allegato A) alla deliberazione della Giunta Comunale n. 13 del

PIANO DELLE AZIONI POSITIVE TRIENNIO

COMITATO PARI OPPORTUNITA

Allegato 1.1) FAC SIMILE DI SCHEDA-PROGETTO PER LE ATTIVITÀ DI SPESA CORRENTE PROMOSSE DA ENTI LOCALI (PUNTO 2.1, LETTERE A., B. e C.

della Provincia di Varese

l. eliminare le disparità nella formazione scolastica e professionale, nell'accesso al lavoro, nella

PROTOCOLLO D'INTESA PER LA PROMOZIONE DEL BENESSERE E DELLA SALUTE DELLE DONNE NEL MONDO DEL LA VORO. Tra. Premesso:

Il Piano Strategico di Sviluppo del Turismo in Italia

PROTOCOLLO D INTESA. tra. Ufficio Scolastico Regionale per la Toscana Direzione Generale. AVIS Regionale Toscana

CITTADINANZA E COSTITUZIONE NEL QUADRO DELLA RECENTE NORMATIVA

Missione 15: POLITICHE PER IL LAVORO E LA FORMAZIONE PROFESSIONALE

Com. N. 39 COMUNE Allegato 1 Venezia,

Programma di Interventi per l Accordo Territoriale di Genere CONCILIARE PER CRESCERE INSIEME

Piano triennale per l attuazione del piano nazionale scuola digitale

PIANO TRIENNALE. PER L ATTUAZIONE DEL PIANO NAZIONALE SCUOLA DIGITALE ANIMATORE DIGITALE Prof. Carmine Antonio Muraca TRIENNIO

Provincia di Oristano Assessorato al Lavoro, Formazione Professionale e Politiche Sociali Ufficio R.T.L.

Bollettino Ufficiale della Regione Puglia - n. 3 del

Programma per migliorare lavoro/conciliazione in Veneto

AREA PRIMA INFANZIA - SERVIZI EDUCATIVI

PROTOCOLLO D INTESA FRA REGIONE LOMBARDIA MINISTERO DELL ISTRUZIONE, DELL UNIVERSITÀ E DELLA RICERCA MINISTERO DEL LAVORO E DELLE POLITICHE SOCIALI

( L.R. 8 agosto 2001, n. 26 e L.R. 30 giugno 2003, n. 12) Allegato A al Decreto del Presidente della Provincia di Rimini n. 73 del 16/09/2016. Pag.

Incontro formativo e assemblea Comitato Genitori 24/10/2015

Questionario di Consultazione Cittadini Preliminare di Piano. Questionario cittadini Q.2

Studenti insegnanti genitori forze sociali e sindacali

Modena 21 e 22 maggio Dati di sintesi sul collocamento mirato. Aggiornamento al 31/12/2007 Asse inclusione sociale

Allegato A) al decreto n.

Provincia della Spezia

Servizi socio educativi per la prima infanzia. Comune di Torino

PROGETTO DEL CENTRO DI AGGREGAZIONE GIOVANILE TEMPO INSIEME

- l acquisizione e il consolidamento della capacità di gestione e di autocontrollo nell area emotivo-affettiva

SCHEDA DI MONITORAGGIO DEL PROGETTO N 4

Agenda 21 un sistema rete

Progetto interministeriale Scuola e salute Gli accordi interministeriali, filosofia e motivazioni del progetto

PROTOCOLLO D INTESA TRA REGIONE EMILIA-ROMAGNA. (di seguito Regione)

UNA FORMAZIONE DIVERSA

Agenzia delle Entrate

MANUALE DELLA QUALITA' Rif. norma UNI EN ISO 9004:2009 TAVOLO DI BENCHMARKING

BANCA ETRURIA «PARI OPPORTUNITA E INTEGRAZIONE DELLA DIVERSITA» 26 settembre 2012

IL DISAGIO PSICOLOGICO E LE COSTRITTIVITÀ ORGANIZZATIVE NEGLI AMBIENTI DI LAVORO. STRUMENTI DI LAVORO POSSIBILI. RUOLO DEGLI SPISAL

Progetto di azioni formative rivolte alla famiglia ( parte sperimentale del Programma Domus)

REGOLAMENTO PER IL FUNZIONAMENTO DELLA CONSULTA COMUNALE DEI GIOVANI. Art. 1 Costituzione e finalità

COMUNE DI ROTTOFRENO PROVINCIA DI PIACENZA

Sull'esempio del fondatore San Giovanni Calabria i fondamentali principi ispiratori su cui si fonda il progetto sono:

PROTOCOLLO D INTESA. tra la

Autorità Idrica Toscana

Enti locali a confronto Crescere con le imprese e con il territorio Milano, 30 maggio 2012

Transcript:

COMUNE DI RAVENNA Comitato Pari Opportunità Piano triennale azioni positive del Comune di Ravenna per favorire le pari opportunità fra lavoratrici e lavoratori dell Ente e nella comunità. IL CONTESTO EUROPEO Nel giugno 2000, una innovativa strategia quadro comunitaria in materia di parità fra uomini e donne viene adottata dalla Commissione Europea e prevede, per la prima volta, che tutti i programmi e le iniziative vengano affrontati con un approccio che coniughi misure specifiche volte a promuovere la parità tra uomini e donne. L obiettivo è assicurare che le politiche e gli interventi tengano conto delle questioni legate al genere, proponendo la tematica delle pari opportunità come chiave di lettura, e di azione, nelle politiche dell occupazione, della famiglia, sociali, economiche, ambientali, urbanistiche. Questa ottica permette la individuazione dei problemi prioritari e soprattutto la adozione di strumenti necessari per superarli e modificarli, sollecitando sulle pari opportunità misure tese a colmare i divari di genere sul mercato del lavoro, a migliorare la conciliazione tra i tempi di vita e di lavoro, ad agevolare per donne e uomini politiche del lavoro, e retributive, di sviluppo professionale. IL CONTESTO NORMATIVO NAZIONALE La legge n. 125/1991 ed il conseguente programma-obiettivo, in particolare l adozione delle misure per la conciliazione di vita familiare e lavorativa attraverso la legge n. 53/2000 sui congedi parentali, hanno sviluppato la possibilità di azioni positive in relazione alle pari opportunità nel nostro paese. Successivi interventi normativi (in particolare il decreto leg. n. 165/ 2001, il decreto leg.vo n.198/2006, la direttiva Ministeriale 23 maggio 2007) prevedono che le Amministrazioni assicurino la rimozione degli ostacoli che, di fatto, impediscono la piena realizzazione di pari opportunità di lavoro e nel lavoro tra uomini e donne e predispongano Piani di azioni positive tendenti a rimuovere gli ostacoli in questo senso, favorendo iniziative di sviluppo delle potenzialità femminili. Tale legislazione indica prioritariamente l obiettivo di eliminare le disparità di fatto che le donne subiscono nella formazione scolastica e professionale, nell accesso al lavoro, nella progressione di carriera, nella vita lavorativa, soprattutto nei periodi della vita in cui sono più pesanti i carichi ed i compiti di cura familiari attraverso : - individuazione di condizioni ed organizzazioni del lavoro, che, nei confronti delle dipendenti e dei dipendenti, provocano effetti diversi a seconda del genere, costituendo pregiudizio nella formazione, nell avanzamento professionale, nel trattamento economico e retributivo delle donne. -facilitazione dell inserimento delle donne nei settori e nei livelli professionali nei quali esse sono sottorappresentate, favorendo altresì l accesso ed il riequilibrio della presenza femminile nelle attività e nelle posizioni gerarchiche ove sussiste un divario fra generi. -adozione di strumenti ed istituti (anche mediante una diversa organizzazione del lavoro e/o in relazione ai tempi di lavoro) che possano favorire la conciliazione fra tempi di vita e di lavoro. - informazione / formazione tesa alla promozione di equilibrio tra le responsabilità familiari e professionali, ed una migliore ripartizione di tale responsabilità tra i due sessi.

Il contesto sociale e territoriale IL COMUNE DI RAVENNA La realtà socio-economica è il primo tipo di contesto di cui tener conto per implementare e valutare una buona pratica. In questa prospettiva i fattori considerati nel territorio sono pertanto le caratteristiche socio-demografiche della popolazione, anche alla luce delle caratteristiche della differenza di genere, dei livelli occupazionali, di accesso ai servizi di cura etc. RESIDENTI NEL COMUNE DI RAVENNA AL 31.12.2010 suddivisi per sesso ed età fascia di età M F totale per fascia di età 0-17 12.356 11.629 23.985 18-30 9.137 8.924 18.061 31-40 12.413 12.303 24.716 41-60 23.829 23.705 47.534 61-70 8.492 9.899 18.391 >70 10.853 15.199 26.052 TOTALE 77.080 81.659 158.739 Occupazione femminile Nel 2009 il tasso medio di occupazione femminile nella provincia di Ravenna è stato stimato pari al 61,3 % delle donne in età compresa tra i 15 ed i 64 anni, risultato che si colloca al 6 posto a livello nazionale, dopo quello di Bologna ( 64,6%), Bolzano ( 62,2%), Modena ( 62,0%), Reggio- Emilia e Ferrara ( entrambe 61,7%). Per il 2010 i dati ISTAT non sono ancora stati elaborati, ma a livello regionale e con riferimento al 3 quadrimestre, il tasso di occupazione femminile è stato stimato pari a circa il 60% della popolazione in età compresa tra i 15 ed i 64 anni, a fronte del 61,5% stimato mediamente per il 2009. Servizi alla famiglia Fra i servizi che supportano le famiglie nei compiti di cura e nella conciliazione si presentano alcuni dati relativi ai servizi educativi per l infanzia Servizi 0/3 15 nidi comunali + 1 sezione primavera presso scuola infanzia comunale = tot 16 15 sezioni primavera Fism 13 nidi privati 4 servizi sperimentali ( Case dei bimbi) 2 servizi ricreativi 1 Centro famiglie Intervento della Amministrazione con voucher ( metà a finanziamento comunale e metà regionale) quale contributo alle famiglie nella conciliazione, abbattendo il costo della retta dei servizi per la prima infanzia -copertura dei servizi prima infanzia rispetto alla totalità dei bambini 0/3 nell anno scolastico 2010/11 = 32% Scuole infanzia 22 scuole infanzia comunali 12 scuole infanzia statali 15 scuole infanzia Fism 1 scuola infanzia privata non Fism -copertura dei servizi infanzia rispetto alla totalità dei bambini 3/6 nell anno scolastico 2010/11 = 96%

Il personale dipendente del Comune di Ravenna Si indica, nelle tabelle che seguono il personale del Comune di Ravenna all 1.1.2011 suddiviso, per genere, in base alle categorie e ai profili professionali. Su un totale complessivo di 1143 dipendenti, il 71% è rappresentato da donne contro il 29% di uomini. Posti Categorie coperti M F 01.01.11 Categoria A 23 14 9 Categoria B 101 46 55 Categoria C 633 122 511 Categoria D 326 122 204 TOTALE CATEGORIE 1083 304 779 Docenti 24 16 8 TOTALE 1107 320 787 Dirigenti 16 6 10 TOTALE COMPLESSIVO 1123 326 797 Dipendenti al di fuori della dotazione organica 01.01.11 M F Al Direttore Generale 1 1 Segretario Generale 1 1 Dirigenti a t.d. 12 5 7 Capo di Gabinetto 1 1 Collaboratori del Sindaco 4 1 3 Portavoce del Sindaco 1 1 TOTALI 20 8 12 Il contesto istituzionale Le politiche di genere implementate e la promozione di azioni e trasversalità negli interventi della Amministrazione in una prospettiva di piano di azioni positive. Nel corso degli ultimi anni in seno alla amministrazione comunale di Ravenna sono stati organizzati o sostenuti numerosi interventi volti a favorire cultura e buone pratiche tese alle pari opportunità, sia fra le donne dipendenti della amministrazione, con azioni dirette, che indirettamente con azioni sulla locale comunità attraverso: - Sviluppo della politica di allargamento dell offerta di servizi per la prima infanzia sia da parte dell Ente Locale che attraverso il sostegno / collaborazione con diversi soggetti privati ( vedi nido interaziendale, voucher etc. ), al fine di supportare le famiglie nei compiti di cura e conseguentemente le donne nell accesso alla occupazione ; - Nomina ed insediamento nel 2009 del Comitato Pari Opportunità dell Ente; - Adesione nel 2008 alla Carta Europea per la parità fra donne e uomini con la quale il Comune di Ravenna si è impegnato a predisporre piani d'azione ispirati ai principi dettati dalla carta; - Adozione nel 2009 di modifiche allo Statuto del Comune di Ravenna, valorizzando la presenza delle donne negli organi collegiali non elettivi e sostenendo l impegno a favorire la aggregazione e la organizzazione di forme di partecipazione femminile alla vita urbana,

nonché a combattere gli stereotipi, i linguaggi e le immagini offensive nei confronti delle donne con l obiettivo di contrastare forme di violenza nei loro confronti anche assumendosi l impegno di costituirsi parte civile; - Adesione del Comune di Ravenna alla campagna Immagini amiche nel 2010; - Adozione della procedura per la redazione del Bilancio di Genere, la cui analisi di contesto è stata effettuata nel 2009 e 2010 e la presentazione pubblica è stata fatta l 8/2/2011 con una prospettiva di sviluppo operativo attraverso modalità partecipate; - Eventi ed iniziative diversi volti alla diffusione della cultura di genere, aperti alla cittadinanza; promozione di un percorso di cittadinanza attiva che verte sulla partecipazione sociale femminile e in particolare sulla valorizzazione del ruolo delle donne nella costruzione della locale comunità; - Introduzione dell ottica di genere nella toponomastica della città; - Iniziative strutturate con un piano pluriennale- di carattere formativo ed informativo rivolti al mondo della scuola e dei servizi educativi sul tema della educazione alla differenza di genere per promuovere fra gli insegnanti consapevolezza e crescita culturale su questi temi; - Interventi diversi volti a promuovere la conciliazione e l assunzione dei compiti di cura da parte dei padri attraverso iniziative specificamente dedicate nei servizi socio- educativi e nella città ; - Attivazione di strategie comunicative nei confronti dei dipendenti e delle dipendenti attraverso la messa a disposizione nella Intranos del Comune di Ravenna, di informazione sulle azioni e sulle iniziative che il Comitato stesso intende realizzare; - Attivazione di un percorso volto alla costruzione di una rete di associazioni che sviluppano legami sociali e relazioni collaborative con il sostegno organizzativo e tecnico dell'ente Locale per la promozione della trasversalità della politica femminile nel rispetto delle differenti appartenenze. L obiettivo, da realizzarsi tramite un percorso partecipato, è di costruzione di un patto sociale di cittadinanza ove le donne, con i loro punti di vista, la loro diversità, le loro esigenze siano protagoniste e soggetti attivi; - Avvio di alcuni progetti europei per sperimentare percorsi finalizzati a facilitare la parità di opportunità fra i generi, la presenza delle donne nella politica, l accessibilità e l adattabilità delle donne al/nel mondo del lavoro, in collaborazione con Associazioni ed altri enti. IL CPO del Comune di Ravenna Il Comitato pari opportunità, istituito con provvedimento del Direttore Generale n. 82/M6 p.g. 93997 del 29/09/09, ha realizzato nel corso di oltre un anno di attività, n. 10 incontri fra i suoi componenti. Si è giunti alla approvazione di un Regolamento di funzionamento interno (in vigore dal 9 febbraio 2010) nonché, come nei compiti previsti, si è sviluppato l approfondimento di tematiche relative alla conciliazione ed alle pari opportunità in ambito lavorativo all interno del nostro Comune, delineando altresì, come previsto dalla normativa, una serie di attività e buone pratiche che possono essere sviluppate. Nell ambito delle politiche di genere nella Amministrazione la buona pratica è quella che assume gli obiettivi di pari opportunità e li inserisce nella cultura lavorativa ed organizzativa dell Ente Pubblico, stimolando innovazione e rendendo visibili criticità rimosse o non considerate come problematiche.

Le azioni positive e le aree tematiche da sviluppare in prospettiva triennale Dal lavoro del Comitato Pari Opportunità sono emerse riflessioni e proposte, da cui sono scaturiti interventi ed attività già qualificabili come avvio di buone pratiche, che si intende consolidare e sviluppare nel Piano di azioni Positive triennale della nostra Amministrazione. - Attività formative rivolte alle componenti del Comitato Pari Opportunità attraverso due appuntamenti tesi ad approfondire i principali aspetti di carattere normativo, nonchè ad individuare le problematiche di genere più evidenti nella società e nel mondo del lavoro, in particolare nel nostro Ente, e, come previsto dalla normativa, le buone prassi da adottare in seno alla amministrazione nella prospettiva di garantire pari opportunità a lavoratrici e lavoratori. - Mappatura della struttura della amministrazione riletta alla luce delle differenze di genere, nei profili professionali, categorie etc. con una raccolta di dati sul personale del Comune di Ravenna. - Messa a disposizione per l anno 2011 delle lavoratrici e dei lavoratori di una Consigliera di fiducia che possa sviluppare approfondimenti e counseling sul tema del benessere lavorativo ed a contrasto delle discriminazioni, anche nella ottica delle pari opportunità. - Elaborazione di uno strumento di indagine conoscitiva, sulla percezione della condizione lavorativa, in relazione alla conciliazione con le responsabilità familiari, di dipendenti - donne e uomini- del Comune di Ravenna da somministrare entro il 2011 a dipendenti uomini e donne. - Conseguente raccolta e valutazione dei dati emersi da questionario di cui sopra, lettura dei bisogni ed individuazione di riposte possibili. Inoltre, per uno sviluppo e consolidamento di buone pratiche l Amministrazione e il Comitato Pari Opportunità, con il Piano di Azioni Positive, intendono promuovere interventi tesi non solo al superamento delle disparità di genere tra le lavoratrici ed i lavoratori dell amministrazione, ma anche volti a sviluppare la cultura di genere e di sostegno alle pari opportunità nella comunità. Si intende pertanto consolidare una collaborazione trasversale nella Amministrazione per la adozione di strumenti ( es. Bilancio di genere) che permettano una lettura ed organizzazione di dati sociali e finanziari alla luce di bisogni e risposte specifici di genere, nonché la individuazione di obiettivi di miglioramento in relazione alla tematica delle pari opportunità da parte delle diverse aree e servizi della Amministrazione stessa, in una prospettiva triennale di azione. Partendo dall analisi di contesto effettuata nel 2010 per analizzare le disparità di genere presenti nel nostro territorio al fine di pervenire alla elaborazione del bilancio di genere, vi è ora la necessità di avviare un percorso di rilevazione all interno dell Amministrazione di indicatori specifici e dei dati necessari, ripartiti per genere, per individuare le azioni necessarie a promuovere politiche di parità. L obiettivo sarà coordinato dal Servizio Politiche giovanili, Volontariato, Pari Opportunità e Cooperazione Decentrata si propone in una prospettiva di trasversalità ed intersettorialità nelle azioni della amministrazione.

A questo percorso, trasversale all intera struttura comunale, nelle diverse Aree e nei vari servizi si connettono interventi ed obiettivi diversi, in parte già individuati, ma ampliabili con l implementazione di ulteriori azioni ed obiettivi di miglioramento nell ottica di genere, relativamente a: Gestione delle risorse umane ed allo sviluppo della qualità - Aggiornamento costante dei dati di genere del personale del Comune di Ravenna suddivisi per categorie, profili professionali e, qualora necessario, per fasce d età e per Area di appartenenza; - Prosecuzione del percorso di realizzazione di azioni idonee a promuovere nell organizzazione il benessere delle lavoratrici e dei lavoratori anche attraverso la presenza della consigliera di fiducia; - Istituzione del Comitato Unico di garanzia per le pari opportunità, la valorizzazione del benessere di chi lavora e contro le discriminazioni e collaborazione alla realizzazione del piano delle azioni positive individuate - Inserimento nel piano triennale della formazione per il personale del comune di Ravenna, iniziative formative sui temi trattati dal Codice di Condotta e sulle tematiche riguardanti il benessere fisico, psichico, sociale ed organizzativo anche alla luce delle politiche di genere. Azioni specifiche per lo sviluppo delle pari opportunità nella comunità - Impegno, in seguito alla adesione alla campagna Immagini Amiche da parte del Comune, ad adottare provvedimenti idonei a salvaguardare l immagine pubblica delle donne avvalendosi dell attività di monitoraggio e valutazione di un Comitato specificatamente nominato a supporto della Commissione Pari Opportunità. - Tavolo della conciliazione promosso in accordo con Amministrazione provinciale, AUSL, sindacati, associazioni imprenditoriali per promuove attività ed azioni di conciliazione. -Campagne e iniziative rivolte alla cittadinanza per promuovere la condivisione del lavoro di cura. -Promozione di azioni formative ed informative ed insediamento di un gruppo di lavoro per favorire uso del linguaggio di genere nella amministrazione. - Azioni formative e documentative sulla partecipazione e rappresentanza delle donne nel governo locale. - Azioni formative per le scuole superiori sui temi della differenza di genere. Attività educative, formative e culturali - Attività formative e informative sulla differenza di genere, rivolte ad insegnanti dei servizi dell infanzia e delle scuole di 1 grado, operatrici ed operatori culturali, cittadine/i; - Incontri di carattere formativo/informativo rivolti a genitori di diverso genere per promuovere i compiti di cura fra i padri come aspetto favorevole la crescita positiva e l educazione delle bambine e dei bambini; - Progetto di ricerca, in collaborazione con l Università di Bologna e Regione Emilia Romagna, sulla divisione di genere e relativi stereotipi nelle pratiche di cura sia in famiglia che nei servizi educativi. - Attività di formazione ed informazione rivolte alla scuola, ad operatrici ed operatori culturali, cittadine/i e alle bambine e ai bambini, anche attraverso percorsi bibliografici e incontri di lettura, narrazione etc. sui temi della differenza di genere Interventi urbanistico/ambientali ed a supporto di progetti di mobilità sostenibile Sviluppo delle politiche ambientali e di sostenibilità con un ottica di genere per dare completezza alle azioni e attività previste e ripensare le politiche ambientali. La diversa percezione di ambiente e spazio abitabile, un sostanziale disuguaglianze nella gestione di tempi di lavoro/famiglia/relazioni, situazioni di disparità culturale indicano alcuni obiettivi: - avvio di progettazioni che valorizzino la presenza delle donne in percorsi partecipativi inclusivi che riguardano il territorio e le scelte dell Ente (es. Agenda 21 locale, etc) - Progettazione partecipata di percorsi di mobilità sostenibile in particolare nei percorsi casascuola con un coinvolgimento delle donne e delle mamme quali steakholder e soggetti attivi ) - Estensione dei cosiddetti parcheggi rosa per le donne in gravidanza e le neomamme

Promozione di benessere e salute Sviluppo di consapevolezza della qualità dell ambiente quale contesto prioritario per la salute ed il benessere individuale e sociale della popolazione femminile e dell intera cittadinanza e realizzazione di interventi mirati, anche in accordo con altre Agenzie del territorio. Promozione e realizzazione di interventi per favorire la attività sportiva rivolta alle donne di tutte le età. Il Comitato Pari Opportunità, nel corso della sua attività, ha individuato e licenziato tale Piano di Azioni Positive, che si intende aperto ed ampliabile nel corso del prossimo triennio, alla luce di possibili trasformazioni organizzative, normative e di individuazione di nuovi obiettivi derivanti da una lettura, anche in base al questionario elaborato e che si intende somministrare entro il 2011, dei bisogni dei dipendenti uomini e donne- della nostra Amministrazione. Le riflessioni ed il materiale prodotto pertanto vanno ad arricchire di contenuti specifici il processo teso alla unificazione delle competenze del C.P.O. e del Comitato sul fenomeno del mobbing nel Comitato unico di garanzia per le pari opportunità, la valorizzazione del benessere di chi lavora e contro le discriminazioni, di prossima costituzione in base alla legge 183 del 4 novembre 2010. Comitato Pari Opportunità Comune di Ravenna Ravenna 11 febbraio 2011