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Informazioni Statistiche Settore Sistema Informativo di supporto alle decisioni. Ufficio Regionale di Statistica Maggio 2017 I distretti industriali toscani secondo i principali indicatori di contesto Premessa In base alla definizione Istat, si definisce distretto industriale quella entità socio-territoriale costituita da una comunità di imprese e di persone unite, oltre che da relazioni territoriali, anche dai legami socio-economici che tale compresenza genera. Queste imprese appartengono prevalentemente ad uno stesso settore di attività economica, che ne definisce l industria principale, e sono caratterizzate da piccole e medie dimensioni. I distretti sono specifici sistemi locali del lavoro (SLL) caratterizzati da un elevata concentrazione territoriale di piccole e medie imprese e da un elevata specializzazione produttiva 1. La procedura per la definizione dei distretti è di tipo gerarchico ed è descritta da Istat nella Nota metodologica pubblicata in https://www.istat.it/it/archivio/150320. A fronte di una nutrita bibliografia prodotta da Istat, spesso in collaborazione con le strutture regionali preposte al monitoraggio del sistema economico locale, il report si propone un analisi descrittiva sintetica, che caratterizza i distretti industriali toscani sulla base di indicatori socioeconomici e demografici, calcolati sugli ultimi dati disponibili. 1. I distretti industriali 2011 nel confronto col 2001 A seguito dell ultimo Censimento generale dell industria e dei servizi, in Toscana sono stati individuati 48 sistemi locali del lavoro e 15 distretti industriali (Tabella 1). Tabella 1- Sistemi locali del lavoro e distretti industriali. Toscana, Italia. Anno 2011 (valori assoluti e percentuali) Regione e ripartizioni geografiche Sistemi locali del lavoro di cui % SLL totali manifatturieri Distretti industriali Distretti industriali % sul totale Italia % sui SLL manifatturieri % sui SLL totali Toscana 48 41,7 15 10,6 75,0 31,3 Centro 105 50,5 38 27,0 71,7 36,2 ITALIA 611 36,0 141 100,0 64,1 23,1 1 Le specializzazioni produttive che caratterizzano i distretti toscani sono relative ai seguenti settori produttivi: Tessile e abbigliamento (industrie tessili, confezioni di articoli di vestiario; preparazione e tintura di pellicce), Pelli, cuoio e calzature (industrie conciarie, fabbricazione di prodotti in cuoio, pelli e similari, calzature), Beni per la casa (industria del legno e fabbricazione di mobili; fabbricazione di prodotti della lavorazione di minerali non metalliferi), Gioielleria, oreficeria, strumenti musicali, ecc. (gioielleria e oreficeria, fabbricazione di strumenti musicali, di articoli sportivi, di giochi e giocattoli), Industria meccanica (fabbricazione di macchine e apparecchi meccanici, compresa l'installazione, il montaggio, la riparazione e la manutenzione; fabbricazione di macchine elettriche e di apparecchiature elettroniche ed ottiche; fabbricazione e lavorazione dei prodotti in metallo; fusione di metalli), Industrie cartotecniche e poligrafiche (fabbricazione della pasta-carta, della carta e dei prodotti di carta; stampa ed editoria. 1

Mentre in ambito nazionale il numero di distretti ha subito una contrazione del 22% circa, rispetto al 2001, nella nostra regione la situazione è rimasta invariata. Tuttavia, i principali indicatori di sintesi rivelano una flessione (-19% circa) delle unità locali manifatturiere ed una contrazione degli addetti prossima al 23% (Tabella 2), nell ambito di un contesto più ampio (nazionale) di diminuzione del comparto. Ciò nonostante, assieme a Lombardia, Veneto ed Emilia Romagna, la Toscana resta fra le regioni con la quota occupazionale maggiore ed un numero di addetti di circa 33 mila occupati per distretto. Tabella 2- Distretti industriali. Toscana, Italia. Anno 2011 (variazioni percentuali rispetto al 2001) Regione e ripartizioni geografiche Distretti Addetti manifatturieri Unità locali manifatturiere Numero di comuni Popolazione Toscana 0,0-23,1-18,9 0,0 11,8 Centro -11,6-19,0-16,5-9,8 12,6 ITALIA -22,1-21,0-21,6-6,8 8,5 2. I comuni distretto In Toscana, la maggior parte dei comuni che ad oggi appartiene ad un distretto industriale faceva parte di un distretto anche nel 2001. Come mostra il Grafico 1, infatti, le uniche variazioni sono imputabili ad alcuni comuni dell aretino che hanno perso la connotazione di distretto ed alcuni comuni del pistoiese, che invece l hanno acquisita. Grafico 1- Comuni distretto per anno. Toscana. Anni 2001 e 2011 Sia in termini di unità locali che di addetti, i comuni distretto cubano il 37% circa del sistema produttivo regionale, ma con riferimento al solo comparto manifatturiero, le percentuali salgono: le 2

unità locali manifatturiere localizzate nei comuni distretto rappresentano il 52% delle unità manifatturiere regionali e la quota di addetti è prossima al 50% (Tabella 3). Tabella 3- Unità locali e addetti per settore e appartenenza del comune ad un distretto. Toscana. Anno 2011 (valori percentuali sul totale delle unità locali e degli addetti dello stesso settore) Totale Settore manifatturiero Comuni per appartenenza ad un distretto Unità locali Addetti Numero medio di addetti Unità locali Addetti Numero medio di addetti Comuni distretto "storici" 30,9 31,3 3,3 47,3 44,8 6,3 Nuovi comuni distretto 6,2 5,6 2,9 4,8 4,6 6,4 Comuni non più distretto 4,2 4,4 3,4 4,9 6,5 8,7 Comuni mai stati distretto 58,6 58,6 3,2 43,0 44,2 6,8 Totale 100,0 100,0 3,2 100,0 100,0 6,6 3. I distretti industriali La mappa che segue (Grafico 2) mostra l elenco dei distretti industriali toscani, secondo la definizione Istat attualmente in vigore. Grafico 2- Distretti industriali toscani secondo la specializzazione. Toscana. Anno 2011 Rispetto al 2001, scompaiono i distretti di Cortona (orafo) e Montevarchi (pelli, cuoio e calzature) e nasce il distretto di Montecatini Terme (pelli, cuoio e calzature). Tuttavia, mentre nel caso di Cortona, la scomparsa del distretto è imputabile ad una flessione della concentrazione manifatturiera (si registra, infatti, una diminuzione di 4 punti percentuali di addetti manifatturieri ed un calo del 3% delle unità locali specializzate), nel caso di Montevarchi viene meno la concentrazione di piccole e medie imprese, a favore della grande impresa. In quest ultimo caso, infatti, i comuni che nel 2001 erano parte di un distretto e che, secondo la definizione attuale non lo 3

sono più, si caratterizzano per un numero medio di addetti (quasi 9) sensibilmente più alto di quello che caratterizza i comuni distretto (6). Fra i distretti che persistono rispetto al 2001, quelli di Borgo San Lorenzo, Empoli e Poggibonsi acquisiscono comuni, mentre Castelfiorentino, Piancastagnaio, Pistoia e San Miniato risultano in perdita. Quello che emerge da un confronto sui dati di unità locali e addetti è che, ovunque, si assiste ad una diminuzione del manifatturiero. Tuttavia, mentre in alcune aree distrettuali la crisi del manifatturiero rientra in un contesto di recessione generale, in altre (Poggibonsi, Borgo San Lorenzo, Empoli e Prato) il settore fa registrare un calo, in controtendenza con le variazioni positive osservate per il sistema produttivo nel suo complesso (Grafico 3). Grafico 3- Distretti persistenti per unità locali e addetti. Toscana. Anno 2011 (variazioni percentuali rispetto al 2001) Unità locali Totali Manifatturiere -25,0-20,5-24,8-27,3-26,8-45,0-35,6-19,5-30,1-22,5-12,1-11,2-13,1-2,2-6,6-0,7-3,2-6,2 0,1 4,5 10,1 17,3 Distretto di Poggibonsi 16,6 16,5 Distretto di Borgo San Lorenzo Distretto di Empoli Distretto di Prato Distretto di Sinalunga Distretto di Sansepolcro Distretto di Arezzo Distretto di Bibbiena Distretto di San Miniato Distretto di Pistoia Distretto di Castelfiorentino Distretto di Piancastagnaio Addetti -4,3 17,6 Distretto di Empoli Totali Manifatturiere -47,0-43,3-28,1-26,9-29,8-28,7-5,0-15,5-17,1-9,7-1,1-13,6-4,6-5,9-14,1-9,5-13,1-13,9 6,6 3,9 2,2 16,3 Distretto di Borgo San Lorenzo Distretto di Poggibonsi Distretto di Prato Distretto di Sinalunga Distretto di Sansepolcro Distretto di Bibbiena Distretto di Arezzo Distretto di Piancastagnaio Distretto di San Miniato Distretto di Pistoia Distretto di Castelfiorentino 4

La fotografia dei distretti attuali, secondo i principali indicatori caratterizzanti (Tabella 4), rivela, nonostante le perdite, una certa solidità del distretto pratese: a lui si imputano, infatti, le percentuali maggiori di unità (19%) e addetti (13,5%) specializzati; seguono, a distanza, il distretto di San Miniato, Lucca e Arezzo. Tabella 4- Distretti per alcuni indicatori caratterizzanti. Toscana. Anno 2011 (valori assoluti regionali e valori percentuali sui totali regionali) Distretto % comuni % popolazione % unità locali % addetti % unità locali manifatturiere % addetti manifattutieri Distretto di Arezzo- Gioielleria, oreficeria, strumenti musicali, ecc. 2,1 3,5 3,7 4,7 4,7 4,8 Distretto di Bibbiena- Beni per la casa 3,8 1,0 0,8 1,0 1,1 1,6 Distretto di Borgo San Lorenzo- Pelli, cuoio e calzature 2,4 1,5 1,2 1,5 1,4 1,6 Distretto di Castelfiorentino- Pelli, cuoio e calzature 1,4 1,1 1,0 1,1 1,4 1,4 Distretto di Empoli- Tessile e abbigliamento 2,1 2,9 2,9 3,5 4,3 4,1 Distretto di Firenzuola- Industria meccanica 0,7 0,2 0,1 0,2 0,2 0,2 Distretto di Lucca- Industrie cartotecniche e poligrafiche 1,7 4,1 4,1 5,3 3,7 5,0 Distretto di Montecatini Terme- Pelli, cuoio e calzature 4,5 3,7 3,7 3,9 3,4 3,9 Distretto di Piancastagnaio- Pelli, cuoio e calzature 1,4 0,4 0,4 0,4 0,5 0,6 Distretto di Pistoia- Tessile e abbigliamento 1,4 3,5 3,4 3,8 3,9 3,1 Distretto di Poggibonsi- Beni per la casa 2,8 2,1 2,1 2,5 2,5 3,3 Distretto di Prato- Tessile e abbigliamento 3,1 7,4 8,8 9,7 18,7 13,5 Distretto di San Miniato- Pelli, cuoio e calzature 2,1 2,8 2,8 3,3 4,9 5,4 Distretto di Sansepolcro- Tessile e abbigliamento 1,7 0,8 0,7 0,9 0,7 1,0 Distretto di Sinalunga- Beni per la casa 2,1 1,0 0,9 1,0 1,2 1,3 Totale Toscana 287 3.672.202 358.984 1.153.994 44.062 292.859 4. Le specializzazioni dei distretti toscani Dai dati Istat, la Toscana (insieme al Veneto e seconda solo alla Lombardia) è fra le regioni con il maggior numero di tipologie specializzanti. Le industrie principali dei distretti industriali toscani sono sei (Industria meccanica, Gioielleria, oreficeria, strumenti musicali, ecc., Industrie cartotecniche e poligrafiche, Beni per la casa, Pelli, cuoio e calzature, Tessile e abbigliamento) e corrispondono a quelle tipiche del made in Italy. Sul totale delle unità locali manifatturiere dei distretti toscani 2, il 52% appartiene al settore tessile e dell abbigliamento ed il 22% a quello di pelle, cuoio e calzature; stessa prevalenza si osserva per gli addetti (Grafico 4). In particolare, mentre per le aree distretto specializzate nel settore tessile e dell abbigliamento si registra un numero medio di addetti manifatturieri relativamente basso (circa 5), nei comuni specializzati in beni per la casa e industria cartotecnica, tale indicatore cresce a 8. 2 Oltre 23 mila 100, secondo l ultimo Censimento dell industria e dei servizi. 5

Grafico 4- Addetti e unità locali per specializzazione. Toscana. Anno 2011 (valori percentuali sul totale degli addetti e delle unità manifatturiere) Tessile e abbigliamento 42,8 52,4 Pelli, cuoio e calzature 22,2 25,4 Beni per la casa 9,2 12,1 Industrie cartotecniche e poligrafiche 7,0 9,9 Gioielleria, oreficeria, strumenti musicali, ecc. Industria meccanica 0,3 0,4 8,9 9,5 Unità locali manufatturiere Addetti manifatturieri Tabella 5- Distretti per specializzazione. Toscana. Anno 2011 Aree distretto 1 specializzazione 2 specializzazione 3 specializzazione Distretto di Prato Tessile e abbigliamento Distretto di San Miniato Pelli, cuoio e calzature Distretto di Lucca Industrie cartotecniche e poligrafiche Pelli, cuoio e calzature Distretto di Piancastagnaio Pelli, cuoio e calzature Beni per la casa Distretto di Montecatini Terme Pelli, cuoio e calzature Industrie cartotecniche e poligrafiche Industrie alimentari Distretto di Pistoia Tessile e abbigliamento Beni per la casa Industria dei mezzi di trasporto Distretto di Borgo San Lorenzo Pelli, cuoio e calzature Industria meccanica Altre industrie manifatturiere Distretto di Castelfiorentino Pelli, cuoio e calzature Beni per la casa Tessile e abbigliamento Distretto di Empoli Tessile e abbigliamento Pelli, cuoio e calzature Industria chimica, petrolchimica, prodotti in gomma e materie plastiche Distretto di Firenzuola Industria meccanica Beni per la casa Industrie alimentari Distretto di Arezzo Gioielleria, strumenti musicali, ecc. Pelli, cuoio e calzature Tessile e abbigliamento Distretto di Bibbiena Beni per la casa Tessile e abbigliamento Gioielleria, strumenti musicali, ecc. Distretto di Sansepolcro Tessile e abbigliamento Industrie alimentari Gioielleria, strumenti musicali, ecc. Distretto di Poggibonsi Beni per la casa Industria dei mezzi di trasporto Industrie alimentari Gioielleria, strumenti musicali, Distretto di Sinalunga Beni per la casa Tessile e abbigliamento Fonte: Istat ecc. In linea con i valori calcolati per l Italia, solo il 13% dei distretti toscani ha un unica specializzazione, mentre il restante 87% è pluri-specializzato 3, cioè caratterizzato dalla presenza di 3 La seconda specializzazione è calcolata a partire dai SLL manifatturieri di PMI con coefficiente di concentrazione territoriale superiore all'unità e corrisponde al secondo valore più alto dell'occupazione in una delle tipologie di industrie manifatturiere. La terza specializzazione invece è calcolata a partire dai SLL manifatturieri di PMI con coefficiente di concentrazione territoriale superiore all'unità e corrisponde al terzo valore più alto dell'occupazione in una delle tipologie di industrie manifatturiere. 6

industrie specializzate con funzioni secondarie o ausiliarie (Tabella 5). Spicca la percentuale relativa ai distretti con 3 specializzazioni (73%), che in Toscana supera di 13 punti percentuali quella media nazionale. Diversamente da ciò che accade a livello nazionale, a fronte di un universo ridotto, come quello regionale, non sono osservabili delle associazioni di entità rilevante fra prima e successive specializzazioni; fanno eccezione i distretti di Bibbiena e Sinalunga, entrambi specializzati in beni per la casa, aventi come seconda e terza specializzazione le industrie tessili e orafe. E come se i distretti meno consistenti in termini di unità locali totali risentissero della vicinanza di quelli confinanti, a prescindere dalla forza di questi ultimi. Tale tendenza che sembra essere confermata anche per il distretto di Piancastagnaio, dove la seconda specializzazione è la stessa del distretto più vicino (Beni per la casa di Sinalunga), non vale per il distretto meccanico di Firenzuola, le cui specializzazioni secondarie non corrispondono a quelle distretti di Prato e Borgo San Lorenzo. Indice di concentrazione manifatturiera attualizzato Un ulteriore approfondimento sulle zonizzazioni definite da Istat, con il Censimento 2011, ha permesso di calcolare un indicatore di concentrazione manifatturiera 4, con dati più recenti e con riferimento alla regione. In particolare, a partire dai dati sull occupazione (addetti) di Asia unità locali 2014, per ogni sistema locale del lavoro Istat è stata applicata la seguente formula: (SLL addetti, manifatturiero / TOS addetti, manifatturiero )/(SLL addetti, totale / TOS addetti, totale ) dove: SLL addetti, manifatturiero sono gli addetti delle unità locali nello specifico sistema locale del lavoro, aventi impresa madre nel settore manifatturiero; TOS addetti, manifatturiero sono gli addetti delle unità locali regionali, aventi impresa madre nel settore manifatturiero; SLL addetti, totale sono gli addetti complessivi delle unità locali nello specifico sistema locale del lavoro; TOS addetti, totale sono gli addetti complessivi delle unità locali regionali. L indice di concentrazione qui proposto è solo una proxy della procedura più puntuale utilizzata da Istat per la definizione dei distretti industriali 5 ed ha come riferimento territoriale più ampio la regione stessa. L indice è stato calcolato sull universo delle unità locali appartenenti alla piccola e media impresa, escludendo dunque quelle unità aventi un impresa madre con oltre 250 addetti. Valori dell indice superiori a 1 indicano un livello di concentrazione manifatturiera superiore alla media regionale. Nella mappa (Grafico I), ad ogni comune è stato attribuito il valore dell indice relativo al SLL di appartenenza. Le aree caratterizzate da un indice superiore alla media regionale sono ovviamente coerenti con le aree distrettuali definite da Istat con i dati 2011 (rif. Grafico 2 paragrafo 3); fanno eccezione i sistemi locali di Lucca e Pistoia che, in quanto a concentrazione manifatturiera, sono caratterizzati, a partire dal 2013, da un indicatore lievemente inferiore alla media regionale (Grafico II). Poco al di sopra della media regionale, le aree afferenti ai sistemi locali di Barga e Cortona, non ascrivibili all elenco dei distretti industriali toscani, attualmente definiti. 4 Sezione C Ateco 2007. 5 https://www.istat.it/it/archivio/150320, Nota metodologica. 7

Grafico I- Comuni per indice di concentrazione manifatturiera del sistema locale di appartenenza. Toscana. Anno 2014 Grafico II- Sistemi locali del lavoro per indice di concentrazione manifatturiera e anno. Toscana. Anni 2012-2014 2,00 1,80 1,60 1,40 1,20 1,00 0,80 0,60 0,40 0,20 0,00 San Miniato Prato Bibbiena Piancastagnaio Firenzuola Borgo San Lorenzo Castelfiorentino Sinalunga Poggibonsi Arezzo Empoli Sansepolcro Montecatini Terme 2014 2013 2012 Lucca Pistoia 5. I distretti industriali regionali secondo alcuni indicatori di contesto Di seguito si propongono alcune mappe che caratterizzano i distretti toscani, secondo i seguenti indicatori di contesto socio-economico e demografico, permettendone un confronto: 1) unità locali attive; 2) unità locali manifatturiere; 3) variazione delle unità locali manifatturiere rispetto all anno precedente; 4) tasso lordo di turnover delle imprese; 5) imprese manifatturiere con fatturato oltre i 500 mila euro 6 ; 6 Corrispondono al 25% delle imprese manifatturiere e rappresentano la quota di imprese con fatturato maggiore. 8

6) ditte individuali manifatturiere a conduzione straniera; 7) numero medio di addetti nelle unità locali manifatturiere; 8) addetti specializzati manifatturieri; 9) avviamenti nelle imprese manifatturiere; 10) reddito imponibile medio dei contribuenti; 11) indice di ricambio della popolazione attiva residente. Secondo la disponibilità delle informazioni, i dati utili al calcolo degli indicatori provengono da fonti differenti e, in alcuni casi, il riferimento temporale non è lo stesso, anche se, in ogni caso, il dato proposto è quello più recente a disposizione. DIMENSIONE ECONOMICA Mappa indicatore 1- Unità locali per distretto. Toscana. Anno 2016 (% sul totale delle unità locali regionali) Fonte: elaborazioni Settore Sistema Informativo di supporto alle decisioni. Ufficio Regionale di Statistica su dati Registro Imprese 9

Mappa indicatore 2- Unità locali manifatturiere per distretto. Toscana. Anno 2016 (% sul totale delle unità locali complessive del distretto) Fonte: elaborazioni Settore Sistema Informativo di supporto alle decisioni. Ufficio Regionale di Statistica su dati Registro Imprese Mappa indicatore 3- Unità locali manifatturiere per distretto. Toscana. Anno 2016 (variazione % rispetto al 2015) Fonte: elaborazioni Settore Sistema Informativo di supporto alle decisioni. Ufficio Regionale di Statistica su dati Registro Imprese 10

Mappa indicatore 4- Tasso lordo di turnover 7 per distretto. Toscana. Anno 2016 (valori %) Fonte: elaborazioni Settore Sistema Informativo di supporto alle decisioni. Ufficio Regionale di Statistica su dati Registro Impr ese Mappa indicatore 5- Imprese manifatturiere con fatturato superiore ai 500 mila euro per distretto. Toscana. Anno 2014 (% sul totale delle imprese complessive con fatturato superiore ai 500 mila euro) Fonte: elaborazioni Settore Sistema Informativo di supporto alle decisioni. Ufficio Regionale di Statistica su dati Asia 7 E calcolato come somma fra tasso di iscrizione e tasso di cessazione. 11

DIMENSIONE SOCIO-ECONOMICA Mappa indicatore 6- Ditte individuali manifatturiere con imprenditore straniero. Toscana. Anno 2016 (% sul totale delle imprese individuali manifatturiere) Fonte: elaborazioni Settore Sistema Informativo di supporto alle decisioni. Ufficio Regionale di Statistica su dati Registro Imprese Mappa indicatore 7- Numero medio di addetti delle unità locali manifatturiere per distretto. Toscana. Anno 2014 (valori assoluti) Fonte: elaborazioni Settore Sistema Informativo di supporto alle decisioni. Ufficio Regionale di Statistica su dati Asia 12

Mappa indicatore 8- Addetti manifatturieri delle unità locali per distretto. Toscana. Anno 2014 (% sul totale degli addetti delle unità locali del distretto) Fonte: elaborazioni Settore Sistema Informativo di supporto alle decisioni. Ufficio Regionale di Statistica su dati Asia Mappa indicatore 9- Avviamenti al lavoro nel settore manifatturiero per distretto. Toscana. Anno 2016 (variazione % rispetto al 2015) Fonte: elaborazioni Settore Sistema Informativo di supporto alle decisioni. Ufficio Regionale di Statistica su dati Regione Toscana- Sistema Informativo sul Lavoro 13

Mappa indicatore 10- Reddito imponibile medio dei contribuenti per distretto. Toscana. Anno 2016 (valori assoluti) Fonte: elaborazioni Settore Sistema Informativo di supporto alle decisioni. Ufficio Regionale di Statistica su dati MEF DIMENSIONE DEMOGRAFICA Mappa indicatore 11- Indice di ricambio 8 della popolazione attiva. Toscana. Anno 2015 (valori assoluti) 8 L indice, calcolato come popolazione 55-64 anni /popolazione 15-24 anni, rappresenta le possibilità di lavoro che derivano dai posti resi disponibili da coloro che lasciano l'attività lavorativa per il raggiungimento dell'età pensionabile. Valori molto superiori a 1 indicano che la popolazione in età lavorativa è molto anziana. 14