Scritto da Maria Lucia Meloni Lunedì 21 Novembre :00 - Ultimo aggiornamento Lunedì 21 Novembre :56

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Transcript:

Addentriamoci ancora nel mondo affascinante dei proverbi, detti e modi di dire tipici sardi, soprattutto di quella parte meridionale della Sardegna, la zona del cagliaritano. Iniziamo subito senza perdere tempo con una serie di detti simpaticissimi dedicati al pane, alimento che da sempre ha contraddistinto le popolazioni isolane, con le sue caratteristiche di bontà e originalità nella preparazione e presentazione: - Chini tenidi pani non tenidi dentis, e chini tenidi dentis non tenidi pani = Chi ha pane non ha denti e chi ha denti non ha pane: non si può avere tutto dalla vita! - Pani buddiu, fattu unu sartidu e digidiu = letteralmente vuol dire pane caldo, fatto un salto e digerito. In realtà il pane caldo è più pesante da digerire tutto passa e si scorda! - Pani e casu, binu a rasu = Pane e formaggio, bicchiere colmo di vino detto tipico dei beoni, che mangiano pane e formaggio e devono abbondantemente! - Pani pappau, pani scaresciu = Pane mangiato, pane dimenticato ad indicare una memoria corta assai! Cambiamo argomento con un detto divertente che spesso ancora si usa dire: - Paneri a trattagasu = Sedere a grattugia!!! - Pappa e citti = Mangia e taci! Accontentarsi di ciò che si ha, non sputare nel piatto dove si mangia! - Paris pappendi bruvura! = Sembra che stia mangiando polvere da sparo! Mangiare di malavoglia. - Ghettai a pari = Mettere insieme, nel senso di mischiare, confondere, creare confusione. - A sa parti! = Alla parte! Si usa come buon pranzo c è qualcosa anche per te! 1 / 6

- Ses leggia che su peccau = Detto a una donna in modo offensivo: sei brutta come il peccato. - Chini no du tenidi in sa manu du tenidi in su pei = Chi non ce l ha nella mano lo ha nel piede; nel senso che tutti hanno pur qualcosa che non va, di cui lamentarsi. - Circai a perdas pesadas = Cercare sotto le pietre; cercare un qualcosa senza posa, assiduamente. - Ghetta sa perda e cua sa manu = Butta la pietra e nascondi la mano: fare qualcosa senza esporsi; altro significato è di essere falso. - Sempri in mesu, commenti su perdusemini = Sempre in mezzo, come il prezzemolo. - Donadì una pettonada = Datti una pettinata, nel senso di datti una regolata! - T happu arrosciu commenti sa pezza pudescia = Mi hai stancato come la carne andata a male, putrida. - Pilloni chi non biccada hadi giai biccau = Uccello che non becca (nel senso mangia) ha già beccato. Chi non desidera è perché ha già avuto. - Tenidi is pilusu tottus azzuzzudausu po su timmi! = Ha i capelli tutti dritti per la paura! - Pottai prus pinnigas che su cintupillonis = Aver più pieghe che le interiora dell animale avere tante cose da nascondere 2 / 6

- No du bollu biri mancu pintau! = Non lo voglio vedere nemmeno in dipinto! Non voler affatto avere a che fare con una persona che non si stima. - Peddi cotta e peddi crua donniuno a dommu sua! = Pelle cotta e pelle cruda ognuno a casa sua! Si dice soprattutto quando è ora di rincasare, quando è oramai tardi. - Sa fortuna de su piscatori poburu: acqua meda e pisci pagu = La fortuna del povero pescatore: molta acqua e poco pesce. Sfortuna nera! - Parisi unu pisci alluau = Sembri un pesce stordito dalla lua, con cui si intende l euforbia palustre che si crede instupidisca i pesci; si usa per persona imbambolata, rincitrullita! - Si pisciai de s arrisu! = Farsi la pipì addosso dalle risate! - A poburu non prommittas e a arriccus non deppas = Al povero non promettere, al ricco non essere in debito entrambi non ti lasciano in pace! - Prattu torrau = Piatto restituito. Rendere l offesa. - Sbagliada puru su predi fendi sa missa = Sbaglia anche il prete quando dice messa errare umano è! - Priogu arresuscitau! = Pidocchio resuscitato! Si dice di poveraccio arricchito che si da un sacco si arie! - Candu proidi faa cun lardu! = Quando piove fave con lardo ossia: mai! 3 / 6

- Segai pruppa e ossu = Tagliare polpa e ossa in senso figurato si dice di una persona che parla male tanto da lasciare ferite profondissime; malalingua. - Saludi e trigu, e tapp e ottigu! = Salute e grano (sarebbe il saluto di buon augurio del contadino) e tappo di sughero e qui la cosa si riferisce a chi scoreggia ( che si metta un tappo!!!). - Sazzau finzas a ndi bessiri in is carigasa = Tanto sazio da rimettere ciò che ha mangiato. Is carigas sono in realtà le narici! - Perdiri scatteddu e cadinu = Perdere cesto e catino perdere proprio tutto, rimanere a mani vuote. - Patisi su schirru? = Hai il verme solitario? Su schirru è la sintomatologia di chi mangia eccessivamente e non ingrassa! - Est tutto scimingiau = E tutto stordito, smemorato svanito! - Jei asa a sacramentai = Già ti correggerai (a tue spese), già cambierai in meglio a furia di sbattere il muso! - Scusasa da malu pagatori = Scuse da cattivo pagatore che trova sempre cavilli per non pagare il dovuto! - Segamentu de conca = Rompimento di testa. Persona scocciante assai. - Non t ind anta bogai de sindigu! = Non ti butteranno fuori dalla carica di sindaco! Si dice quando una persona è malvestita ma non succede nulla, non lo spodestano dalla poltrona 4 / 6

che non ha! - Narai a sorga po intendi nura = Dire alla suocera affinché senta la nuora. Modo elegante per dire cose spiacevoli a chi non vorrebbe sentire. - Essiri spina asutt e ludu = Essere una spina sotto il fango c è, non si vede, ma quando punge non te la aspetti e fa male! Tipico comportamento della persona che non si comporta bene quando meno si immagina! - Zacca stradoni! = Batti stradone mandare qualcuno a quel paese! - Tostau a s incruai = Dura a piegarsi, ad inchinarsi persona a cui piace poco lavorare e faticare. - Tottu faisi tui: scatteddu e cadinu = Tutto fai tu, cesta e catino. Si dice di persona che si vanta di sapere fare tutto e non lascia nulla agli altri. - Tristu cummenti sa xida santa = Triste come la settimana santa. Altra variante - Tristu cumment e sa notti = Triste come la notte scuro. - Grai che tronu! = Pesante come un tuono insensibile, impassibile, che non si scompone, ma anche inteso come peso morto! - Truncu e figu, astul e figu = Tronco di fico, rami di fico da una pianta nasce sempre la stessa pianta; ogni tronco ha i suoi rami. - Timidi s umbra sua e tottu = Ha paura della sua stessa ombra. Fifone! 5 / 6

- S unguentu de Santa Rosalia = L unguento di Santa Rosalia l elisir per combattere tutti i mali! - Zappula zappula e feri feri = Camminata di chi cade in continuazione, ferendosi a ogni passo. Cosa fatta male e di malavoglia! - Zerriai a gittoriu = Gridare aiuto, cercare soccorso! - Si ghettai che zurpu in festa! = Buttarsi come un cieco in una festa camminare senza badare a dove si mettono i piedi, rischiando di farsi male! Si dice di persona imbranata! Con questa raccolta di proverbi e detti concludiamo la nostra trattazione cha ha impegnato alcune puntate ne valeva sicuramente la pena: abbiamo conosciuto tanti modi di dire, allegri, spiritosi ma si sono spesso anche fatti riferimenti alle antiche tradizioni orali e popolari, che sono poi alla base della nostra cultura e della nostra identità! Grazie ai lettori per averci seguito in questa lunga rassegna! Maria Lucia Meloni 6 / 6