La nascita del cinema
L'invenzione del cinema avvenne nell'ultimo decennio del XIX secolo, ma l'idea cinematografica aveva accompagnato l'uomo fin dalle sue origini (vedi mito della Caverna): basti anche pensare ai sogni, nei quali vediamo immagini muoversi da sole, interpretate da noi come realtà fino al risveglio. L'occhio umano riesce a percepire come movimento continuo una serie di immagini fisse, leggermente diverse tra loro, che gli vengono proiettate in rapida successione, ad una velocità di almeno 16 fotogrammi al secondo grazie al fenomeno della persistenza retinica. Il fenomeno per il quale l immagine di un oggetto sulla retina è percepita più a lungo di quanto duri l esposizione della retina stessa al flusso luminoso proveniente dall oggetto. A tale proprietà è dovuta per es. l apparente continuità della successione delle immagini cinematografiche e televisive. 2
Lo zootropio è un dispositivo ottico per visualizzare immagini, disegni, in movimento, inventato da William George Horner nel 1834. Il termine zootropio deriva dall'unione dei termini greci zoe (ζωή "vita") e tropos ( τρόπος "girare"), con il significato approssimativo di "ruota della vita". Una serie di disegni riprodotta su una striscia di carta, viene posta all'interno di un cilindro dotato di feritoie a intervalli regolari (una per ogni immagine) atte a visionare le immagini stesse. Grazie al principio della persistenza retinica, la rapida successione di immagini conferisce l'illusione di movimento. 3
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Fenachistoscopio Il fenachistoscopio, anche conosciuto come fenachistiscopio, phenakistiscopio, fantasmascopio (phantasmascope) o fantascopio (phantascope)[1] è un antico strumento ottico che consente di visualizzare immagini animate, inventato nel 1832 da Joseph Plateau. La prima parte del termine "fenachistoscopio" deriva dalla radice greca φενακίζειν (phenakizein), che significa "ingannare" o "imbrogliare", poiché si "inganna" l'occhio, dal momento che gli oggetti nei disegni sembrano muoversi. Il dispositivo è costituito da due dischi, uno dei quali con finestre radiali equidistanti attraverso le quali l'osservatore può guardare il secondo disco che contiene una sequenza di immagini. Quando i due dischi ruotano alla velocità corretta l'osservatore può osservare un'animazione. La proiezione di fotografie stroboscopiche, che creano l'illusione del movimento o persistenza della visione, avrebbe successivamente portato allo sviluppo della tecnica cinematografica. 5
Un altro requisito fondamentale per la nascita del cinema fu la possibilità di usare la fotografia per riprendere le immagini in successione. Il tempo di esposizione doveva essere molto breve per consentire di scattare almeno sedici fotografie al secondo. Le immagini dovevano inoltre poter essere proiettate alla stessa velocità. Era dunque necessario che potessero venire fissate su supporti flessibili che ne consentissero il rapido scorrere nel proiettore. Étienne-Jules Marey costruì, nel 1882, il fucile fotografico, uno strumento capace di impressionare dodici fotogrammi in un secondo sfruttando un meccanismo del tutto simile a quello di una comune rivoltella (in inglese, il verbo "to shoot" ha ancora oggi il duplice significato di "sparare" ed "effettuare una ripresa cinematografica"). 6
A Marey si deve il più antico filmato della storia del cinema: La Vague (1891), realizzato con questa sua invenzione. 7
Émile Reynaud nel 1876 aveva messo a punto il prassinoscopio, un'evoluzione dello zootropio. In questo strumento, infatti, le immagini venivano inevitabilmente distorte perché posizionate sulle pareti circolari del tamburo. Nel prassinoscopio di Reynaud le immagini non venivano visualizzate attraverso una fessura, ma riflesse all'esterno attraverso una serie di specchi senza subire alcuna deformazione. Ma la vera grande idea di Reynaud fu quella di applicare al suo prassinoscopio il più antico sistema di proiezione di immagini conosciuto: la lanterna magica. 8
Unendo il prassinoscopio alla lanterna magica aveva creato il teatro ottico. Questo nuovo strumento era dotato di un sistema di nastri mobili che permettevano a delle lastre di vetro di scorrere innanzi alla luce del proiettore. Su queste lastre erano dipinti a mano, dallo stesso Reynaud, fondali e personaggi. La prima dimostrazione pubblica del teatro ottico avvenne nel 1892 presso il museo Grévin a Parigi. 9
Intanto, negli Stati Uniti, Thomas Alva Edison ed il suo assistente William Dickson, ispirandosi al fucile fotografico di Marey, riuscirono a realizzare un apparecchio in grado di registrare immagini in movimento su pellicola flessibile tramite un meccanismo ad intermittenza. Nacque così la prima macchina da presa funzionante: il kinetografo. Per la visione dei filmati fu invece creato il kinetoscopio: una grande cassa all'interno della quale erano posizionati dei rulli che permettevano il trascinamento della pellicola. Lo spettatore, inserendo una monetina nell'apposita fessura, poteva azionarlo con una manovella e veder scorrere le immagini attraverso un piccolo foro posto su in cima. Il primo locale per kinetoscopi aprì a New York nel 1894 e riscosse un immediato successo commerciale. Nel 1895 il kinetoscopio venne reso disponibile anche per uso domestico. Lo strumento di Edison era, però, finalizzato alla visione singola e per questo destinato ad essere messo da parte all'apparire di mezzi capaci di proiettare immagini su uno schermo adatto per un pubblico numeroso. 10
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1895 Primo filmato a colori 12
Nel Regno Unito già nel 1888, Louis Aimé Augustin Le Prince era riuscito ad ottenere immagini animate di persone in un giardino: Roundhay Garden Scene e William Friese-Greene a filmare alcune scene ad Hyde Park alla velocità di dieci fotogrammi al secondo Nel 1894 il kinetoscopio di Edison era stato presentato e premiato a Londra e la sala che esibiva gli apparecchi chiese a Robert William Paul, fabbricante di materiale fotografico, di costruire altre macchine simili. Edison non aveva brevettato la sua invenzione al di fuori degli Stati Uniti, per cui Paul fu libero di vendere le sue macchine a chiunque, agevolando in questo modo la diffusione del cinema in Gran Bretagna e nel resto Europa. 13
Un altro sistema per realizzare e proiettare film era stato inventato in Germania dai fratelli Skladonowsky. Questi riuscirono ad organizzare una proiezione pubblica della durata di circa quindici minuti in un teatro di Berlino il 1 novembre del 1895, anticipando di quasi due mesi i fratelli Lumière. Il loro sistema era però ingombrante e poco pratico (anche perché i due fratelli scelsero di utilizzare pellicole da 57mm) e non riuscì ad imporsi sul mercato. Mr Delaware & the Boxing Kangaroo (1895) fu, tra i loro film, quello che riscosse maggior successo. 14
Auguste e Louis Lumière erano i proprietari della più grande azienda europea di prodotti fotografici. Antoine Lumière, loro padre, aveva assistito nel 1894 ad una dimostrazione del kinetoscopio di Edison, lamentando il fatto che tale apparecchio consentiva la visione dei filmati ad un solo spettatore per volta diversamente da quanto avveniva negli spettacoli di Reynaud di cui pure era stato spettatore. Convinse i propri figli dell'oppurtunità di creare un apparecchio simile. In poco tempo i due fratelli idearono una piccola ed elegante macchina da presa: il cinematografo, che utilizzava pellicola da 35mm. La macchina da presa montata sul proiettore diveniva sua parte integrante. I Lumière presero inoltre l'importante decisione di filmare alla velocità di 16 fotogrammi al secondo (16 ft/s). 15
Il 28 dicembre del 1895, i due fratelli organizzarono la prima proiezione pubblica a pagamento presso il Salon Indien del Grand Café di Parigi in Boulevard des Capucines 14. Per un franco i clienti del Grand Café poterono assistere ad uno spettacolo di 25 minuti in cui furono proiettati dieci film. 16
Louis Lumière, che fu l'operatore di tutti i filmati realizzati, conosceva bene l'arte della fotografia e questo gli diede un grande vantaggio sui concorrenti. Egli sceglieva con cura l'inquadratura, prestando particolare attenzione alla sua composizione, dosando con maestria luci e ombre, linee e volumi. Gli obiettivi utilizzati nel cinematografo restituivano inoltre un'ampia profondità di campo, tutto è perfettamente a fuoco nei filmati dei Lumière: gli elementi in primo piano come quelli sullo sfondo sono perfettamente leggibili. I Lumière portarono la cinepresa fuori dagli studi per cogliere la natura dal vivo. Non desideravo che riprodurre la vita dichiarò Louis Lumière. Vedute, panorami, scene di vita quotidiana, furono i soggetti di quasi tutti i film firmati Lumiére. Tra i dieci che vennero proiettati al Gran Cafè, nove proponevano soggetti simili ed uno soltanto, L'innaffiatore innaffiato, era un film di finzione. C'è da chiedersi se quegli spettatori fossero davvero coscienti del fatto che assistessero alla performance di due attori o se prendessero quelle immagini per vere, ma di certo, quando lo spruzzo d'acqua colpiva il volto dell'uomo nella sala esplodeva il riso. L'innaffiatore innaffiato provocava nel pubblico una reazione emotiva ben diversa da quella suscitata dagli altri film. Archetipo di tutti i film comici, la sua fama sarà tale che sei anni più tardi ne verrà riproposto il remake. 17
Il film non faceva parte dei 10 in programma al primo spettacolo pubblico a pagamento di cinematografo del 28 dicembre 1895 al Salon indien du Grand Café di Boulevard des Capucines a Parigi. Venne proiettato per la prima volta il 6 gennaio 1896. Nell'immaginario comune viene erroneamente considerato il primo film proiettato nella storia del cinema. L'arrivo di un treno alla stazione di La Ciotat (1896) 18
Durante la proiezione di L'arrivo del treno alcuni spettatori fuggirono dalla sala temendo che il treno li avrebbe investiti davvero. Questi episodi sono utili a comprendere quanto realistiche il pubblico dell'epoca percepisse quelle immagini tremolanti, prive di suoni e colori. In Demolizione di un muro si mostrano alcuni operai nell'atto di abbattere un muro. Commettendo l'errore di riavvolgere il film senza spegnere la lanterna del proiettore, i Lumière scoprirono l'effetto reverse: le macerie del muro saltavano su e andavo a ricomporsi nella loro struttura originale. Decisero di esibire così questo film: al termine della proiezione il film veniva riavvolto senza spegnere la lanterna del proiettore. Per noi che abbiamo visto riavvolgersi i nastri di un VHS, l'effetto reverse non ha nulla di speciale, ma gli spettatori dell'epoca potevano gridare al miracolo, alcuni arrivavano perfino ad avere mal di stomaco. 19
Non erano le storie o il modo di raccontarle a colpire il pubblico, ma piuttosto l'impressione della realtà. A questo proposito è da vedere il divertente cortometraggio di Robert William Paul The Countryman and the Cinematograph (1901) che descrive le diverse reazioni di un ingenuo campagnolo alle immagini che gli vengono proposte dal cinematografo. 20