paolo La lotta inglese al cinipide del castagno Il Chiara destino Ferracini, una promessa 98 01 paolo La lotta inglese al cinipide del castagno Il Chiara destino Ferracini, una promessa 02 99 La lotta al cinipide del castagno Castagni a frutto
100 Dryocosmus kuriphilus è considerato uno degli insetti più dannosi per la castanicoltura nel mondo. Questo imenottero cinipide nel suo Paese di origine, la Cina, non ha manifestato eccessiva dannosità, probabilmente a causa della presenza di limitatori naturali autoctoni in grado di contenerne le popolazioni. Nel momento in cui è stato invece accidentalmente introdotto in altri Stati senza i suoi limitatori naturali, si è diffuso rapidamente provocando ingenti danni. D. kuriphilus è un insetto legato alle diverse specie del genere Castanea, quindi sia al castagno europeo (C. sativa) sia a quelli esotici (C. mollissima, C. crenata, C. dentata) e relativi ibridi. A partire dagli anni 40 del secolo scorso è stato introdotto prima in Giappone, e successivamente in Corea, Stati Uniti, Nepal e Canada. In Europa è stato introdotto accidentalmente nel 2002 (in Piemonte, provincia di Cuneo) in seguito al commercio di materiale di propagazione infestato ed è stato inserito nella Lista A2 della European Plant Protection Organization (EPPO). Al momento risulta ampiamente diffuso in tutte le regioni castanicole italiane ed è stato segnalato in 13 altri Paesi europei. D. kuriphilus depone le uova durante l estate nelle gemme del castagno che rimangono asintomatiche per tutto l inverno e solo nella primavera successiva si evolvono in galle, a causa della presenza delle larve nei tessuti meristematici. La presenza delle galle comporta evidenti riduzioni sia nella crescita sia nella fruttificazione delle piante colpite. Non sono stati registrati casi di morte della pianta in conseguenza dell attacco del cinipide, ma il forte peggioramento dello stato vegetativo delle piante, a seguito di attacchi ripetuti, ha reso i castagni più sensibili alle patologie fungine, evidenziando in particolar modo una forte recrudescenza del cancro corticale. Le Galla sulla nervatura 101 02
Data la necessità di intervenire tempestivamente, il Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali (MiPAAF) con decreto del 23 febbraio 2006 ha stabilito le Misure per la lotta obbligatoria contro il cinipide del castagno Dryocosmus kuriphilus Yasumatsu. Oltre alle azioni atte a limitare la diffusione del cinipide si tracciavano le misure di contenimento, preferendo la lotta biologica classica mediante l impiego del parassitoide Torymus sinensis Kamjio. Il successivo decreto del 30 ottobre 2007 Misure d emergenza provvisorie per impedire la diffusione del cinipide del castagno, Dryocosmus kuriphilus Yasumatsu, nel territorio della Repubblica italiana, in recepimento della decisione della Commissione europea 2006/464/CE abroga il precedente decreto. Successivamente alla provincia di Cuneo, i rilasci hanno riguardato tutto il territorio piemontese e diverse altre Regioni in cui il cinipide era stato segnalato. A partire dal 2012 sono state tangibili le attività di supporto al settore castanicolo da parte del Mi- PAAF, che si sono concretizzate in misure di finanziamento per l allevamento e la distribuzione dell antagonista secondo il metodo propagativo su scala nazionale. Nel triennio 2012-2014 sono stati infatti finanziati i progetti nazionali Lobiocin e Bioinfocast per realizzare presso i laboratori del DISAFA gli allevamenti necessari per produrre adulti di T. sinensis da distribuire sul territorio secondo modalità stabilite nell ambito del Piano di Settore Castanicolo 2010-2013. L attività di rilascio del parassitoide ha raggiunto nel complesso 1.669 siti di lancio su scala nazionale, per un totale di 295.220 esemplari, distribuiti nelle 17 regioni italiane interessate dal comparto castanicolo. A partire dal 2013 sono stati condotti diverperdite produttive che si registrano a fronte di gravi attacchi possono essere elevate, arrivando anche a raggiungere valori di 80-85%. In letteratura emerge come diverse strategie di contenimento siano state sperimentate nel corso degli anni (lotta chimica, impiego di varietà resistenti), ma l unico mezzo di lotta efficace e duraturo nel tempo è stato ottenuto ricorrendo alla lotta biologica classica. Nella difesa fitosanitaria si definisce lotta biologica o controllo biologico l uso di agenti biotici per contenere le popolazioni di organismi potenzialmente dannosi al di sotto della soglia di dannosità economica. Tale metodologia di lotta è stata perseguita con successo per contenere le infestazioni del cinipide galligeno del castagno sia in Giappone sia negli Stati Uniti con l impiego del parassitoide Torymus sinensis, ed intrapresa per la prima volta in Europa in Piemonte a partire dal 2005. T. sinensis viene descritto in letteratura come una specie caratterizzata da un ciclo biologico perfettamente sincronizzato con quello del suo ospite, il cinipide galligeno. Nei mesi di aprile-maggio le femmine depongono le uova nelle galle fresche direttamente all interno della cella larvale, successivamente le larve ectoparassite si nutrono delle larve del cinipide e si impupano durante l inverno. Gli adulti sfarfallano in primavera dalle galle secche dell anno precedente, si nutrono di sostanze zuccherine, si accoppiano e le femmine ricercano nuove galle fresche per l ovideposizione. In Piemonte i rilasci sono stati effettuati a partire dal 2005 nelle aree castanicole infestate cuneesi grazie ad un progetto di lotta biologica propagativa finanziato dalla Regione Piemonte e svolto dal DISAFA dell Università degli Studi di Torino. 102 01 103 02 La lotta al paolo cinipide inglese del castagno Chiara Il destino Ferracini, una Alberto promessa Alma Galla
Rilasci di Torymus sinensis 104 105 SELVICOLTURA La lotta al cinipide E PRODUZIONE del castagno LEGNOSA SELVICOLTURA La lotta al cinipide E PRODUZIONE del castagno LEGNOSA Manuela Chiara Romagnoli, Ferracini, Luigi Alberto Portoghesi Alma Manuela Chiara Romagnoli, Ferracini, Luigi Alberto Portoghesi Alma Castagni in fioritura
Vari stadi Torymus sinensis si sopralluoghi in Piemonte in aree castanicole oggetto di rilascio del parassitoide negli anni passati. In particolar modo sono stati effettuati rilievi al fine di indagare la percentuale di infestazione del cinipide, che è risultata essere in tutti i casi estremamente bassa evidenziando la presenza di un ridotto numero di galle e di un buono stato vegetativo dei castagni. Oggi, a distanza di dieci anni, sono quindi ben visibili i risultati dei programmi di lotta biologica intrapresi in termini di riduzione dell infestazione. Tale situazione di controllo risulta evidente non soltanto in Piemonte, prima regione interessata dai lanci, ma anche in molte altri regioni (Liguria, Lombardia, Trentino Alto Adige, Toscana) e, sulla base delle ricerche condotte, è auspicabile possa essere raggiunta anche nelle aree castanicole in cui il cinipide galligeno è stato segnalato più recentemente. Chiara Ferracini DISAFA, Dipartimento di Scienze Agrarie, Forestali e Alimentari, Università degli Studi di Torino Grugliasco - Torino DISAFA, Dipartimento di Scienze Agrarie, Forestali e Alimentari, Università degli Studi di Torino Grugliasco - Torino 106 01 La lotta al paolo cinipide inglese del castagno Chiara Il destino Ferracini, una Alberto promessa Alma 107