PORTA A PORTA. VESPA: Il secondo ospite è il Parroco del Paese di Tripipi, chiaramente contrario alla clonazione. Si accomodi Don Saro Naschitta.

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Transcript:

PORTA A PORTA VESPA: Signori e signore benvenuti ad una nuova puntata di Porta a Porta. Questa sera tratteremo un argomento molto delicato che ha già fatto discutere il mondo intero, diviso fra favorevoli e sgomentati. Stiamo parlando della clonazione già effettuta, in via sperimantale, su animali e quanto prima, sugli esseri umani. Al contrario delle precedenti, in questa puntata, abbiamo pensato di invitare gente comune prese a caso in un Paese scelto a caso. E' capitato "Trippipi" un ridente Paese alle pendici dell'etna. Il caso ha voluto che fra gli invitati ci fosse il dottor Maurizio Supposta docente di medicina all'università di Catania. Accogliamolo con un caloroso applauso. (entra in scena) DOTTORE: Grazie e buonasera a tutti (e si siede) VESPA: Il secondo ospite è il Parroco del Paese di Tripipi, chiaramente contrario alla clonazione. Si accomodi Don Saro Naschitta. (mentre entra benedice a tutti) DON SARO: Pace e bene a tutti (e si siede) VESPA: Il terzo ospite fa l'agricoltore ed ha la passione per le galline, al punto di avere effettuato dei cloni su delle galline. Si accomodi Alfio Pollame. (entra in scena) ALFIO: Baciamo le mani a tutti (e si siede) VESPA: Ed infine, a rappresentanza del gentil sesso la signora Santuzza Caropipi. (entra e fa l'inchino) SANTUZZA: Buonasira a tutti. (siede) VESPA: Buona sera a tutti voi e grazie della vostra presenza che senza dubbio risulterà preziosa. SANTUZZA: Pirmittiti signor Vespa. Io signurina sugnu e no signura cumu dicistu vui ta presentazione. VESPA: Va bene, vorrà dire che la chiamerò signorina. SANTUZZA: Sapiti com'è? Io sugnu ancora giovane e bedda, sugnu ta televisioni e cu sapi mi quacchidunu mi vidi e si namura. Si vui diciti chi sugnu signura finemmu i spirari. DON SARO: (come scandalizzato) Matri, matri chi mi tocca sentiri... chistu piccatu ieni... veniri ta televisioni pi ciccari maritu. 1

ALFIO: E picchì è piccatu, pirchì pinzati chi vinni io allura? VESPA: Mi sa che stiamo tergiversando dall'argomento, per questo passo la parola al dottor Supposta per sapere il suo pensiero. DOTTORE: Io sono sempre per l'innovazione, qualunque sia l'argomento. Se effettuata a vantaggio della medicina, che ben venga la clonazione anche degli esseri umani. Ci pensate nuovi Einstain, nuovi Barnard, nuovi Supposta... DON SARO: Matri, matri... chi mi tocca sentiri... chistu piccatu ieni... doppiari i cristiani... Ma ci pinzati vui... non c'è chiù religioni. ALFIO: I iaddini però sanna a doppiari. Chiù iaddini ci sunnu chiù ova si fannu, e chiù ova ci sunnu chiù iaddini si fannu. VESPA: Mi pare, signor Alfio, che lei abbia già esperimentato qualcosa con le galline. ALFIO: Veramenti, vurria farlu sti sperimentu... ma mi truvai in difficoltà... SANTUZZA: E comu mai... ALFIO: Non sapia si avia a clonari l'ovu o a iaddina. E così to dubbiu non potti fari stu sperimentu. Videmu si ca si po risolviri stu dubbiu. DON SARO: Pi mia chistu è piccatu... Comunqui penzu chi prima l'ovu... e dall'ovu nasci a iaddina. SANTUZZA: SI facissi u parrinu chi di sti cosi non sinni tenni. A iaddina avia a clonari, poi a iaddina facia l'ovu. DOTTORE: In termini medici questo non si può stabilire... Dalla mia esperienza, comunque arguisco che se è l'uovo ad essere clonato, questo dovrebbe essere covato da un'altra gallina già presente nel pollaio. VESPA: Pertanto, forse è meglio che sia la gallina a essere duplicata. ALFIO: Signor Mosca. VESPA: Vespa, prego. ALFIO: No, motorino grazie. Dicia Signor Mosca... VESPA: Mi chiamo Vespa non Mosca... ALFIO: Scusassi... sbaghiù animali. Comunqui signor Mo.. Vespa, u problema è chi si io clonava a iaddina, è sicuru chimi facia l'ovu? VESPA: Direi di approfondire in altre circostanze tale argomento delle uova. Signora Santuzza, mi dica il suo pensiero dal punto di vista delle donne. 2

SANTUZZA: Veramenti, caro signor Vespa... Io era cunvinta chi chiddi chi m'aviunu invitatu ta televisioni erunu chiddi di fatti Vostri. VESPA: E come mai... SANTUZZA: Picchì tempu fa ciavia mandatu na richiesta di ospitabilità. E mi parria chi chista era a risposta. DON SARO: E comu mai, figghiola, scrivisti ai fatti vostri? SANTUZZA: Picchì c'iavia cuntari un fattu chi mi succidiu tempu fa a bucca o ciumi. VESPA: Qui non siamo ai fatti vostri e quindi non c'interessa. SANTUZZA: E inveci vi interessa, picchì capita precisu. ALFIO: Cia facissi cuntari, signor Mosca... VESPA: E sia. SANTUZZA: Allura, comu avia dittu, tempu fa mi truvava a bucca o ciumi chi lavava i panni. E mentri lavava, cantava... A un certu puntu mi si parrò davanti un giovanottu così beddu, ma così beddu... chi mi parria un attori di film americani. VESPA: Si sbrighi gentilmente. ALFIU: A facissi cuntari... non vidi quantu è bedda quannu parra. SANTUZZA: Grazie Alfieddu,... u sa chi a ben guardarti du giovanotto assumigghiava a tia? Stava dicennu... mi interrompiu chi cantava dicennumi... chi ci dulia a testa... e si mi putia stari muta. Io u capì chi mu dissi pi darmi a parola. Così non cantai... ALFIO: E comu finiu... SANTUZZA: E chi sacciu, finiu di leggiri u libru chi avia te mani, mi ringraziò e si nannò. VESPA: E che c'entra rivolgersi ai fatti vostri. SANTUZZA: A no? do mumentu chi Carramba finiu a cu m'avia rivolgiri pi sapiri... u titulu du libru chi liggia. DOTTORE : E che c'entra la clonazione? SANTUZZA: Infatti non c'entra. Io vulia sapiri, si sta clonazioni si po fari pi usu personali. ALFIO: Chi vo dirri Santuzza? SANTUZZA: Chi sacciu, si a mia mi piaci unu, e chiddu mancu mi caga... io fazzu tanti cloni di chiddu finu a quannu quacchi d'unu mi l'ava dirri si. 3

ALFIO: Bona idea. DON SARO: Matri, matri... vi rinditi cuntu di piccati chi stati facennu stasira? L'omu unu ava ghiessiri. ALFIO: E ca sugnu daccordu. (prende una mano a Santuzza) Santuzza, tu mi piaci... Vogghiu essiri u to unicu masculu senza cloni... ci sta? SANTUZZA: Non sini mali... Va beni purru io vogghiu essiri a to unica fimmina, senza doppioni. DON SARO: Benedetti figlioli... DOTTORE: E così vissero felici e contenti. VESPA: Mi sembra agenzia matrimoniale e non porta a porta. ALFIO: Non è chi sbagghiammu programma. SANTUZZA: E chi t'importa, niatru felici semu. VESPA: Io vorrei concludere parlando di clonazione. Lei Dottor Supposta ha qualcosa da aggiungere a quanto detto prima. DOTTORE: Quando la clonazione è fatta per fini scientifici, tutto ok. Ma anche per fini personali può essere utile. VESPA: In che senso. DOTTORE: Bhè, anch'io ho i miei bisogni. Ho una certa età... non sono vecchio, sia chiaro... ma certamente sul viale del tramonto... VESPA: Non la seguo. DOTTORE: Sono single... e quindi posso far clonare chi mi piace... per fini personali... DON SARO: Matri, matri... VESPA: Dottore ma che dice... Se ho ben capito se a lei piace che sò... Ornella Muti... fa che sia clonata in modo da poterla avere... anche se dopo un certo periodo di tempo. DOTTORE: Si e no... d accordo per la clonazione ma non per Ornella Muti... ALFIO: E picù... pi Valeria Marini? DOTTORE: No, Roul Bova... SANTUZZA: Matruzza... frufrù ieni... DON SARO: Matri... matri... contru natura... piccatu, piccatu. VESPA: (dolcemente gli prende una mano) E così ti senti donna? 4

DOTTORE: Si... e tu? VESPA: Anch'io tesoro. (si prendono per mano ed escono) SANTUZZA: Ma unni vinnimu... chi programma ieni chistu... namuninni purru niautri Alfiuzzu. (si prendono per mano ed escono) (resta Don Saro va al centro del palco) DON SARO: Matri... matri... chi mi ficiru a vidiri... chisti piccaturi sunnu... 5