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Agli abbonati di Voce 2013 È iniziata la campagna abbonamenti per il 2013, il sessantesimo dalla fondazione. In questo numero è inserito il bollettino postale. Si può rinnovare l abbonamento anche in redazione il lunedì e il martedì dalle 9,30 alle 19,30 e dal mercoledì al sabato dalle 9,30 alle 12,30. Quanti rinnoveranno l abbonamento in redazione riceveranno il regalo di G. Luconi: il libro 220 personaggi in cerca di un titolo. Poste Italiane spa - Spedizione in abbonamento postale - D.L. 353/2003 (Conv. in L. 27/02/2004 n.46) art. 1, comma 1, DCB - Jesi Cattedrale: l 8 dicembre alle 21 il vescovo presiede la celebrazione per l ordinazione sacerdotale di don Marco Micucci Sacerdote del Signore, fratello tra i fratelli A pochi giorni dall ordinazione presbiterale di don Marco Micucci, non possiamo che esprimere al Signore la nostra gratitudine per questo grande dono. Marco è stato ed è per noi un esempio, una guida, un amico e soprattutto un fratello, che ci ha mostrato come sia bello spendere la propria vita per Dio e per gli altri. Marco è la viva testimonianza di come il Signore sappia renderci pienamente felici: basta guardare i suoi occhi sempre carichi di emozioni e gioia per sentire nel proprio cuore l intensità dell amore di Dio. Con la sua ordinazione si conclude il lungo e intenso cammino della formazione in seminario, ma inizia a tempo pieno la sua missione, il grande compito che il Signore aveva in cuore per lui, di essere con umiltà e mitezza pastore e fratello dei tanti Voce della Vallesina Settimanale d informazione ANNO LIX- N. 43 euro 1 www.vocedellavallesina.it Jesi, domenica 9 dicembre 2012 che in lui cercheranno un appoggio, un conforto e un aiuto per crescere nella fede. Gli auguriamo di tutto cuore che sappia sempre far risplendere la luce di Cristo, che sappia trasmettere la gioia della fede, che sappia creare sempre spazi per la comunione, mettendo a frutto i talenti che il Signore gli ha dato. Carissimo Marco, la nostra preghiera e la nostra amicizia ti accompagneranno sempre. Con affetto Emanuele, Andrea, Matteo, Federico e Giulio, i seminaristi della Diocesi Impôt reprisé Tassa riscossa Ufficio di Jesi vallesina 2 roma 10 scuola 10 S. paolo di jesi 8. 15 è in libreria il libro fotografico no scatto, tante Ustorie, il secondo volume di Anna Virginia Vincenzoni con duecento foto Chi rimane in me, ed io in lui, porta molto frutto, perché senza di me non potete far nulla (Gv 15, 5) L Ordine dei Giornalisti delle Marche a Roma Una mostra d arte con sessanta opere sulla libertà di stampa e un pensiero sulla libertà in Siria Sabato 8 dicembre nella Chiesa Cattedrale alle 21 il vescovo Gerardo presiederà la solenne concelebrazione per l ordinazione presbiterale di Marco Micucci. In preparazione a questo grande evento per la chiesa diocesana di Jesi sono previsti due incontri. I fedeli sono invitati alla Santa Messa e all adorazione eucaristica giovedì 6 dicembre alle 18,30 nella chiesa di San Giuseppe e alla Veglia dell Immacolata venerdì 7 dicembre alle ore 21 nella Chiesa Cattedrale. Don Marco celebrerà la sua Prima Messa domenica 9 dicembre alle 11 presso la Chiesa Regina della Pace. Le esperienze di cogestione degli studenti La parola all Istituto Statale d Arte E. Mannucci, all Ipsia e all Ipsaa dell istituto Pieralisi diaconale di Marco che abbiamo vissuto L ordinazione in parrocchia lo scorso 13 maggio era stata un grande dono per tutta la comunità parrocchiale di San Giuseppe ed in quell occasione avevo espresso tutta la gioia e la gratitudine al Signore. La mia conoscenza con Marco risale a 25 anni fa quando ero direttore della Caritas e lui un volontario. Ricordo ancora quando gli domandai: Hai mai pensato di farti prete?. Da allora sono passati tanti anni e tante esperienze fino a quando Marco è entrato in Seminario. Ed ora la grandissima notizia della sua ordinazione sacerdotale. La sua lettera indirizzata a tutta la comunità di San Giuseppe, con gli elogi che Marco ha rivolto a tutti noi, mi ha profondamente commosso. Sono rimasto stupito per il fatto che Marco, a 45 anni compiuti, ha saputo mettersi alla scuola di tutta la comunità, degli animatori, dei catechisti, dei capi scout e del consiglio pastorale e sempre con estrema umiltà. Pur essendo di una buonissima pasta umana, ha gioito ogni qualvolta ha ricevuto suggerimenti, ha ben accolto sempre ogni consiglio e qualche volta si è soffermato al giocoso richiamo ed ha colto ogni occasione Le giornate della visita pastorale del Vescovo La conclusione sarà nella giornata dell 8 dicembre con le cerimonia della Cavate delle Zitelle per imparare cose nuove. Ha affrontato l esperienza di quattro anni di servizio nella nostra parrocchia di San Giuseppe con molta generosità e non esagero quando ricordo che la sua sensibilità d animo lo ha fatto commuovere davanti a un bambino, a un malato, a qualche povero. Ogni incontro, ogni scambio con lui trasudano una intensità e una grande spiritualità, in particolare lo debbo ringraziare per la tenerezza usata a me e a mia madre. Posso dire che è vero quando dice di aver incontrato una seconda famiglia. Senza nulla chiedere al suo futuro impegno di sacerdote, altrimenti andrebbe in apprensione, non vedo l ora che inizi il suo servizio pastorale presso la parrocchia di San Giuseppe. Se il buongiorno si vede dal mattino, intravedo il più caldo dei tramonti, anche se l arsura del giorno ci vedrà fortemente impegnati e reciprocamente attenti nell aiutarci su ogni difficoltà e incomprensione. Marco, ti aspetto a braccia aperte e con me tutta la comunità di San Giuseppe. Non mi sbagliavo quando dicevo che San Giuseppe è una terra benedetta da Dio. Don Giuliano Fiorentini Parroco di San Giuseppe Primarie: vince Bersani con uno scarto di venti punti. Straordinario senso di responsabilità e di democrazia di Renzi Grande esempio di vitalità politica e di partecipazione «Bersani ha vinto in modo chiaro e netto. A lui i miei complimenti. Una battaglia che valeva la pena di combattere. Sappiate offrire un sorriso a quanti ci hanno aiutato. Se non siamo riusciti a far passare il nostro progetto politico, la responsabilità è tutta mia». Queste sono le prime originali, oneste e ammirevoli dichiarazioni del sindaco Renzi che, all esempio di una contesa politica portata avanti con tutta convinzione, ha saputo unire uno straordinario savoir faire che ci porta ai livelli delle grandi democrazie. Distanze siderali dai tempi della seconda vittoria di Prodi -2006- quando il suo avversario politico non ebbe la capacità di ammettere la sconfitta né allora né mai. Perché il grande valore di queste primarie sta tutto nel recupero dell interesse verso la politica, in un ritrovato gusto di partecipazione, nello sforzo di superare quello scetticismo seminato dalla politica degli inganni, del cattivo esempio, delle chiacchiere, degli interessi personali e dell immobilismo. Ecco perché ha ragione il vincitore Bersani quando esordisce - nel ringraziare tutti ed, in primis, proprio il suo avversario Renzi insistendo sul fatto che, in vista delle prossime elezioni politiche, dovremo vincere senza raccontare favole. Il che vuol dire che l attuale difficile crisi sarebbe stata più facilmente superabile per l Italia se negli ultimi anni il governo Berlusconi non ci avesse raccontato che tutto correva per il meglio perché i ristoranti continuano ad essere gremiti e gli aerei colmi di viaggiatori. Erano le favole che Bersani oggi giustamente aborre. In sostanza si tratta di portare avanti l agenda Monti con tutte le possibili correzioni soprattutto nell ambito dell equità. Un principio, questo, caro a tutti a parole ma che di fatto, non è riuscito a farsi strada minimamente all interno dei tanti e necessari provvedimenti assunti dal governo tecnico. Deve spaventare il costante ulteriore allargarsi della forbice tra poveri e ricchi. Lo stesso ceto medio viene spinto verso il basso mentre le liquidazioni e gli stipendi dei manager statali e delle banche mantengono assurdi livelli; le indennità e i privilegi dei politici vengono appena sfiorati nonostante le mille promesse. L auspicio di Renzi del taglio del 50% dei compensi di alto bordo, delle indennità e dei gettoni di presenza di ogni ordine e grado, diventi finalmente realtà! Possibile che un governo non riesca ad attuare un esempio di equità verso i tanti che, tartassati dalle tasse, guadagnano mille euro al mese o, addirittura, vivono il dramma della disoccupazione? Se poi, come esige una riflessione ad ampio respiro, vogliamo chiederci il perché della vittoria di Bersani, mi pare che dobbiamo considerare soprattutto due aspetti. Il primo è dato dalla pacatezza e dalla sicurezza del leader, dal suo coraggio di essersi aperto alle primarie in modo totalmente democratico al punto di variare lo stesso statuto per venire incontro alle istanze di Renzi. Il secondo motivo è legato al comportamento stesso di Renzi nell ultima settimana. Infatti, da una parte il duplice esemplare dibattito prima a cinque e poi a due - è stato motivo di ammirazione da parte di tutti i cittadini abituati solo alle urla e al reciproco disprezzo tra contendenti; dall altra la pubblicazione su sette quotidiani di un istanza legata alle primarie da parte dei sostenitori di Renzi (proibite dal regolamento) ha creato nell elettore forti perplessità fino a trasformarsi in boomerang. Se così non fosse, rimane difficile spiegare perché in prima battuta fra i due contendenti lo scarto era di soli nove punti e, in seconda battuta, si superano i venti. La convergenza di Vendola verso Bersani, da sola, non spiega la differenza. Vittorio Massaccesi vittorio.massaccesi@alice.it

2 v V della 9 dicembre 2012 del più e del meno La Madonna del Tettarello di Giuseppe Luconi culturaesocietà Uno scatto, tante storie : il libro di Anna Vincenzoni Verso il sessantesimo «La Madonna del Tettarello». Mi vien fatto di chiedermi se è possibile che ci sia, fra i giovanissimi di oggi, chi non ne abbia mai sentito parlare. Viene chiamata così la festa della «Venuta», che si celebra la sera del 9 dicembre nel ricordo della «traslazione» della Santa Casa, portata dagli angeli in volo dalla Palestina a Loreto. Una festa che, almeno fino a qualche decennio fa, per i monelli (e non solo per loro) era il giorno in cui si accendevano i «fogarù», i falò che ad una certa ora della sera, quando cominciava a fare buio, illuminavano le colline della Vallesina e si accendevano anche in vari spiazzi della città. E molto più coinvolgente era questa festa nei primi decenni del secolo scorso, Proprio in questi giorni mi è capitato di leggere la descrizione che ne faceva lo storico don Cesare Annibaldi nel suo libro «Le Marche», sussidiario ad uso delle scuole elementari, edito nel 1925. Scriveva l Annibaldi: «Dalle falde dell Appennino, coperto di neve, scendendo giù giù con l occhio fino al piano, che costeggia l Adriatico, ad un ora di notte circa, si cominciano a vedere, ad udire baleni e colpi di schioppi, che vengono dall abitato delle campagne, più o meno lontane, e poi fuochi ( focarù ) di legne accatastate, che rischiarano le ville, le case de contadini, le strade, i colli, le colline, i paesi e via via fin dove giunge lo sguardo. «La popolazione urbana anch essa mette lumi alle finestre, si spande per le mura a godere di quella meravigliosa vista. Volgendo verso il mare, al colle Laureano, i suoi occhi. È il 9 dicembre, la vigilia della Madonna del Tettarello. «Alle ore tre, dopo la mezzanotte del 10, 368 pagine - 10 In vendita nelle librerie Cattolica, Incontri, Lcd, Feltrinelli, S. Paolo altri ripetuti colpi di fucile destano i dormienti, un suono animato di campane nel mistico silenzio annunzia l ora della Venuta ; e quest uso rimonta a lontanissimi tempi. Sì, più di seicento anni fa la Casa benedetta della Vergine di Nazaret, fuggendo i luoghi dei ricordi dolorosi e delle nemiche minacce, trasvolò come un trionfo di nubi, portata da una prodigiosa forza, sui colli della Dalmazia, tra Tersalo e Fiume, e quindi emigrò nella nostra terra, sulla collina, detta Laureto, donde Loreto, ove trovò sicurezza e venerazione». Qui ricordava l Annibaldi «nei secoli scorsi si recavano a frotte i pellegrini, da lontani paesi, qui si cullò l orgoglio e la modestia di principi e duci, di papi e cardinali. Qui vennero e vengono su dall Italia meridionale a squadre ed a piedi, appoggiati ad un alto bastone sormontato da una croce. Ci sono quelli che vengono da trenta e quarant anni, che sentono il bisogno di riposare l anima stanca nell umile casa dove nacque il Signore». PER NATALE REGALATE UN LIBRO un buon libro per un buon natale Questo libro non è un romanzo o un saggio. Esso contiene gli articoli pubblicati su Voce della Vallesina, nei primi tre anni di incontri settimanali con i lettori. Le tappe di un viaggio. Un viaggio tra psicologia e spiritualità. Raccolti in cinque grandi capitoli 1. L UOMO, QUESTO SCONOSCIUTO 2. VITA IN FAMIGLIA 3. IN DIALOGO CON LA VITA E CON LA MORTE 4. TRA RELIGIONE E SPIRITUALITÀ 5. L UOMO SOCIALE E POLITICO La chiesa di San Nicolò ha ospitato la presentazione del libro fotografico Uno scatto, tante storie nel pomeriggio del 30 novembre. Tanti cittadini hanno preso posto nelle navate della storica abbazia per rendere omaggio al lavoro di Anna Virginia Vincenzoni che ha raccolto circa duecento foto selezionate dal suo vasto archivio e proposte nel volume edito dall associazione La Voce della Vallesina in occasione del sessantesimo anno del settimanale diocesano. La prof.ssa Augusta Franco Cardinali ha ricordato la sua partecipazione alle stagioni teatrali del teatro Pergolesi, fin da quando era molto piccola, l inizio della collaborazione con il quindicinale Jesi e la sua Valle e poi con Voce della Vallesina e la partecipazione agli spettacoli insieme ad Anna. Dal 1995 le foto di Anna sono pubblicate su Voce della Vallesina: immagini di cerimonie, feste, inaugurazioni, conferenze che si sono svolte a Jesi e nei comuni della diocesi. Le foto degli spettacoli teatrali sono state accompagnate sul settimanale per lo più dai commenti artistici di Augusta Franco Cardinali che nel libro ha un testo introduttivo al capitolo del teatro: circa la metà delle foto pubblicate sono dedicate agli eventi teatrali. Don Vittorio Magnanelli ha ripercorso gli avvenimenti della diocesi dal 1995 ed ha ricordato le iniziative pastorali e culturali del vescovo padre Oscar Serfilippi a cui è stato dedicato il volume. «Con poche immagini Anna Vincenzoni riesce ad arrivare al cuore della notizia» ha commentato Ubaldo Ubaldi, fotografo a Jesi dall aprile 1968. Ed è proprio il desiderio di condividere le notizie il motivo dell impegno di Anna Vincenzoni con il settimanale diocesano e che le ha permesso di vivere nuove esperienze e di creare una fitta rete di amicizie con persone impegnate in vari settori della società. La presenza, tra gli ospiti, del tenore Giorgio Merighi, dei consiglieri regionali Enzo Giancarli e Raffaele Bucciarelli, del presidente del Club Scherma di Jesi Alberto nozze di diamante di Romualdo e Isolina Proietti Mosca, del comandante della Compagnia Carabinieri di Jesi cap. Mauro Epifani e Comandante del reparto radiomobile cap. Francesco Esposito, del console onorario della Federazione Russa prof. Armando Ginesi hanno testimoniato l apprezzamento per il lavoro di Anna e per le pagine di Voce della Vallesina. Il vescovo Gerardo ha portato il suo saluto ed ha espresso gratitudine per quanto il settimanale diocesano, con i suoi collaboratori e con il contributo dei sostenitori, riesce a realizzare. Paolo Cesaretti ha proposto una riflessione sul valore delle immagini che aiutano a ricordare la storia, anche quella minore ma utile per la crescita di una comunità. Il sindaco Massimo Bacci si è complimentato con l autrice per l ampia raccolta pubblicata ed ha accennato al sogno di tanti cittadini di liberare l abside della chiesa di San Nicolò. Marco Gigli e Gastone Pietrucci hanno aperto la serata con alcuni brani del repertorio di musica popolare de La Macina dedicati a Valeria Moriconi e all autrice. Giovanni Filosa, Piergiorgio Memè e Mario Sardella hanno proposto, in chiusura della manifestazione, un anticipazione del prossimo spettacolo de Gli Onafifetti. Il libro è stato curato nella grafica e nell impaginazione da Giampiero Barchiesi e stampato dalla tipografia jesina Stampa Nova. La pubblicazione è stata resa possibile per il contributo della Fondazione Cassa di Risparmio di Jesi, dell Assemblea Legislativa delle Marche, di Ubi Banca Popolare di Ancona, Consorzio Servizi Vallesina, azienda Montecappone, tipografia Stampa Nova, oreficeria Vanità, Ubaldi Fotovideo, Farmacia Martini, casa di cura Villa Serena, Libreria Incontri, Caffè Imperiale, Fotografo Valerio Lancioni, Fior Art, Autoscuola Corinaldesi. Uno scatto, tante storie è in vendita a Jesi nelle librerie Cattolica e Incontri e al negozio Arte e Fede in via Pastrengo; a Moie si trova all edicola libreria Ludovico. Il 25 novembre Romualdo Mimotti e Isolina Orlandi hanno festeggiato il loro 60 anniversario di matrimonio. Tantissimi auguri di ogni bene e di salute dalle figlie Serenella e Mirella e dalle loro rispettive famiglie. radioduomo SenigalliainBlu 95,2Mhz Tutte le mattine alle 7,06 e in replica alle 24,00 il pensiero del giorno del vescovo Gerardo Rocconi Giornale radio alle 12,30 e alle19,03 Il Palazzo e dintorni il giovedì alle 12,45 e alle 19,20

arte V della 3 9 dicembre 2012 v scusateilbisticcio (ghiribizzi lessicali) PeterPun (con la u) www.peterpun.it LA METAMORFOSI Il Giornale del 23.11.2012 riporta a tutta pagina la seguente notizia: La nuova vita del Senatùr. Bossi pellegrino a Medjugorje. Dal paganesimo alla fede cattolica: l ex leader della Lega trascorrerà l Immacolata al santuario. Rovistando tra i miei scartafacci, m imbatto in un epigrammetto senza pretese che, verso la metà degli anni 90, dedicai con intendimento bonariamente satirico alla NASCITA (E BATTESIMO) DELLA PADANIA (15.9.96) Cambio di consonante & scarto iniziale Alle sacre sorgenti d Eridano oggi celebra Umberto da Giussano Cassano un rito per il popolo pagano padano: su nel Monviso dove il Po rampolla, lento e solenne, ei d acqua empie un ampolla e quindi asperge la compunta folla. Acqua (è proprio il caso di dire) passata, dunque. P. Willibrordo da Pizzighettone padano doc, tra l altro a cui segnalo la notizia, reagisce declamando, tra lo scherzoso e il commosso, la penultima strofa del Cinque maggio; dedicata, com è noto, alla cosiddetta conversione di Napoleone (nientemeno). Bella immortal, benefica Fede ai trionfi avvezza PS Andate a rileggervi il testo completo: ogni antologia degna di questo nome lo riporta. ROSSAN[D]A SE N è GGHIUTA (E SOLI LI LASCIò) Assonanze assortite 26.11.12 - Dopo un ultraquarantennale connubio, la Rossanda divorzia per manifesta incompatibilità dal suo manifesto. Lascia per sempre il suo ufficio, non senza aver tirato giù le tapparelle: SERRANA SERRANDA. PAESAGGIO ASSOLATO E DESOLATO Cambio di consonante spettrale Uno spuntone di roccia privo della benché minima traccia di vegetazione. Come dire: uno xxxxxxx del tutto xyxxxxx *** Soluzione del gioco precedente: Grillo grullo - brillo lacitazione A cura di Riccardo Ceccarelli Il senso che attrae Chi ha il senso dei valori viventi, incarnati in ogni creatura e per averlo non è obbligatorio essere o credenti o non credenti può scoprire che ogni autentico mistero della vita è un invito, è il farsi presenza di un senso che silenziosamente attrae e chiama. Roberto Mancini, Il senso della fede, Queriniana, Brescia 2010, p. 96. lapulce Avviso alle parrocchie. Finalmente è stato posto un argine alla deplorevole, sacrilega piaga dei furti di suppellettili sacre, candelieri in specie, a danno delle nostre chiese. Ci ha pensato l Ikea, la nota multinazionale svedese del legno. Sono disponibili infatti a prezzo contenuto candelieri di nuova generazione ben torniti e luccicanti. Un vero specchietto per allodole: ci cascheranno senz altro antiquari vogliosi e disonesti. E occhio alle contraffazioni! Accertarsi della targhetta: Made in India IKEA of Sweden Absen Almult. Un nome, una garanzia. Nuovi progetti per il Pergolesi. Il bilancio del Festival e della Stagione Lirica Più in alto per guardare più lontano Nuovi e più ampi orizzonti si apriranno fra breve al Teatro Pergolesi, passato in breve tempo dalle collaborazioni locali a coproduzioni regionali, nazionali, internazionali. Si annunciano importanti novità a partire dal prossimo anno in cui il Festival e la Stagione Lirica rivolgeranno una speciale attenzione a Gaspare Spontini. Si parla di collaborazioni con Erfurt, in Turingia, città industriale, ma che conserva anche significative testimonianze storiche ed artistiche e con Parigi che accolse Spontini nell Olimpo dei più grandi musicisti. Ma si guarda anche più lontano. È previsto che si allacceranno rapporti con l Arkansas, dove ha sede un centro di attività artistiche e musicali di primissimo ordine e dove si svolge un Festival di fama internazionale. Dell iniziativa si è fatto portavoce Peter Lane, CEO del Walton Arts Center, venuto in avanscoperta a Jesi per prendere contatti con la Fondazione Pergolesi Spontini e per rendersi conto del sistema operativo del nostro teatro. È stato ospite d onore di una conferenza stampa organizzata anche per rendere palesi i risultati delle ultime edizioni del Festival e della Stagione Lirica. Il gancio che lo ha introdotto al Pergolesi è stato il M Corrado Rovaris, quest anno direttore de La fuga in maschera e in passato di altre cinque opere e diversi concerti. Impegnato anche in America, è attualmente Direttore Musicale della Philalelphia Opera Company e dell Arthosphere Festival Orchestra. Peter Lane e il M Rovatis, al suo fianco in veste di interprete, hanno spiegato che la collaborazione che si intende instaurare nasce da una affinità di progettazione e di intendimenti. Il Festival Arkanso si è costituito sulla base dell interesse per l arte e della sostenibilità. L indispensabile fulcro delle iniziative che svolge è un orchestra formata da giovani, valenti musicisti ben preparati e ben scelti. A loro è offerta un ospitalità a lungo termine in un campus dove vivono, studiano, lavorano insieme, esibendosi anche in spazi e circostanze diverse. Il progetto culturale è sostenuto da grandi sponsor dei quali Watson è il più importante e rappresentativo. Il Festival è riuscito a trasformare un territorio prima non votato all arte. Attrae ogni anno un pubblico vasto ed eterogeneo e ha avviato diverse collaborazioni compresa ultima, ma non da meno quella ora progettata con il Festival Pergolesi Spontini. Da due giorni soltanto Peter Lane è approdato dalle nostre parti e già, ha dichiarato, ha avuto occasione di apprezzare molto della nostra regione. C è dell altro. Il 2013 sarà l anno della Cultura Italiana in America e le Marche parteciperanno alle manifestazioni con una forte e ben articolata presenza. Lo ha comunicato il consigliere regionale Fabio Badiali, intervenuto in rappresentanza della Regione, fondatore della Fondazione Pergolesi Spontini. Confortanti notizie sul fronte finanziario. Non vi saranno tagli indiscriminati a tutte le attività culturali, ma mirati, tenendo presente lavoro, innovazione, sviluppo. Potrebbero venire risorse anche da un bando di quattro milioni di euro indetto, in occasione delle celebrazioni americane, per progetti innovativi relativi a prodotti enogastronomici ed artistici. Un altro premio di trentacinquemila euro andrà inoltre ad un progetto scientifico di particolare rilievo. Diversi sono stati gli interventi durante l incontro. Il sindaco Massimo Bacci si è compiaciuto dell attività sempre più estesa della Fondazione Pergolesi Spontini, di cui ha apprezzato specialmente la qualità delle iniziative apprestate. William Graziosi ha reso noto che è stato commissionato uno studio, da presentare all Università Bocconi di Milano, che dimostrerà come le attività teatrali possano positivamente incidere sul territorio. Ha inoltre elogiato il M De Vivo che, se pure nominato ora al San Carlo di Napoli, non cesserà di offrire al Pergolesi la sua preziosa collaborazione e il M Gianni Tangucci di cui ha sempre apprezzato la grande esperienza e l intuito. Da parte sua il Direttore Artistico, anche lui presente all incontro, ha espresso essenzialmente una preoccupazione: che i tagli al bilancio, già sensibili quest anno, non riducano le prove degli spettacoli, condizionando e penalizzando il loro esito finale. Ecco dunque i risultati, espressi in cifre, del XII Festival e della 45 Stagione Lirica. Sono state prodotte quattro opere di cui tre con scene realizzate nei laboratori della Fondazione. Venti tra opere e concerti sono stati complessivamente gli eventi e 9500 gli spettatori, con una copertura dal 90 al 95% dei posti disponibili nei teatri con capienze dai 150 ai 680 posti. Sono state 30.100 le giornate lavorative effettuate e 570 le maestranze assunte per le produzioni liriche. Dei 530 fornitori più delle metà sono locali. Il progetto Ragazzi all opera ha coinvolto complessivamente 1510 studenti. C è di che essere soddisfatti. Infine un ultimo annuncio. Per Natale saranno tolte tutte le impalcature sistemate all esterno per effettuare i restauri. Il teatro, ringiovanito, sarà così di nuovo pronto a sfidare il tempo. Fotoservizio Augusta Franco Cardinali Nella foto, da sinistra: William Graziosi, Amministratore delegato, il M Corrado Rovaris, Peter Lane, CEO del Walton Arts Center, Fabio Badiali in rappresentanza della Regione Marche e Massimo Bacci, sindaco di Jesi. IL LIBRO STRENNA BANCA MARCHE DEDICATO AL ROMANICO NELLE MARCHE L esperienza dell Europa nell Anno Mille è un buon libro quello che si apre con aspettativa e si chiude con profitto. Amos Bronson Alcott sosteneva questo. Ed ogni volta che si avvicina Natale arriva il libro strenna di Banca Marche che racconta con testi e ricercate immagini qualcosa della nostra Regione, ricca di un infinito patrimonio. Il Romanico nelle Marche è il tema dell edizione 2012 presentata al Teatro delle Muse di Ancona martedì 4 dicembre. Editoriale Jaca Book, collana Patrimonio artistico italiano Serie Editio Maior. In questo volume il centro dell interesse è il monumento, nella sua concretezza di vita e forme, nella sua complessità e nella sua relazione con il contesto circostante. L esperienza romanica rappresenta l Europa che nell anno Mille rinasce e che allo stesso tempo, tramite il monumento, rappresenta il territorio specifico in cui si trova grazie alle maestranze, ai materiali, alle tradizioni costruttive e decorative. Da nord a sud viene fotografata, anche letteralmente, la regione dalle alte vette alla costa adriatica. Nella trattazione, nella quale sono preservati i confini che erano fino al 2009, vengono presentate le prime attestazioni dell XI secolo alla piena esperienza cistercense che segna il passaggio al gotico. Il testo già predisposto dal prof. Paolo Riva, dell Università degli studi di Milano, per la collana Patrimonio artistico italiano è stato rivisto e aggiornato con la collaborazione del prof. Cristiano Cerioni, e radicalmente rinnovato nella veste grafica e fotografica, integrata da una innovativa campagna di rilevazioni fotografiche dall elicottero realizzata dallo studio Bams-Photo Rodella di Montichiari (BS). Agnese Testadiferro Delegazione ASSONAUTICA Autoscuole Corinaldesi s.r.l. Point AUTOMOBIL CLUB d ITALIA Autoscuole Scuola Nautica Corsi di recupero punti per patenti Corsi di Formazione Professionale CQC per merci pericolose A.D.R. per Autotrasportatori Studi di consulenza Automobilistica e nautica Jesi, Via Mura Occidentali, 31 - tel. 0731 209147 c.a. - fax. 0731 212487 - Jesi, Via Gallodoro, 65 - tel. 0731 200809 - fax 0731 201914 Jesi, Via Gallodoro, 65 - tel. 0731 200809 - sede Consorzio Autoscuole Corinaldesi Jesi, Via Marx, Zipa - operazioni collaudi Senigallia, via R. Sanzio, 71 - tel. 07160062 Altre sedi: Falconara M.ma (Corinaldesi - Adriatica - Falconarese) - Ostra - Marina di Montemarciano - Marzocca di Senigallia

4 v V della 9 dicembre 2012 I cento anni di Fratel Arturo Paoli di Remo Uncini Il 30 novembre il Piccolo Fratello del Vangelo Arturo Paoli ha compiuto 100 anni. Aspettava che gli telefonassi. Mi ha colpito questa sensibilità di un fratello che frequento da decenni, con lui ho condiviso momenti di fraternità. È venuto a Jesi per tre volte, avrebbe dovuto partecipare al Sinodo della parrocchia di San Giuseppe nel 2008 ma ha inviato una lettera per l impossibilità di intervenire in cui scriveva: «Cittadini di San Giuseppe, invoco il Signore affinché possiate nella vostra vita amorizzare il mondo. Sentire questa attesa di una mia telefonata mi ha commosso. Quest uomo ha vissuto annunciando il Vangelo, ha contribuito a concretizzare nella chiesa il Concilio Vaticano II, sperimentando in America Latina, insieme ad altri, la teologia della liberazione. Nei Paesi dove è stridente la separazione tra ricchi e poveri, questi sacerdoti hanno testimoniato nelle favelas che il Cristo non può essere neutrale di fronte alle sofferenze e alle ingiustizie. Fratel Arturo, vivendo in fraternità tra i poveri dei centri urbani o negli sperduti villaggi delle Ande argentine, ha gridato il Vangelo, li ha organizzati, facendoli sentire partecipi della loro ricerca, mettendo la chiesa di fronte alla necessità che non ci può essere fratellanza senza giustizia. È andato contro ogni potere costituito, rischiando anche la vita, quando la dittatura argentina faceva sparire uccidendoli i suoi oppositori (i desaparecidos) che mettevano in discussione lo Stato. Questo dimostra che non c è separazione tra l annuncio del Vangelo e la ricerca della giustizia. Fratel Arturo ha insegnato che non si può rimanere neutrali di fronte al potere che schiaccia il povero. La lotta di liberazione, non violenta, che predicava partiva dalla consapevolezza che l interessamento dell altro è dato dalla fede. Questo non vuol dire fare politica. È innalzare l esigenza dei poveri che chiedono aiuto e di diventare autori del loro avvenire. Questo prete che ha rischiato la vita in Italia durante il fascismo salvando una famiglia ebrea, ha ricevuto nel 2006 dal Presidente della Repubblica Ciampi la Medaglia d oro al Valore Civile e dallo Stato d Israele l onorificenza di Giusto d Israele con un albero piantato nell orto degli ulivi a Gerusalemme con il suo nome. La sua vita dimostra che non c è confine tra la fede e l impegno civile. Fratel Arturo oggi vive in Italia, nelle campagne di Lucca, in una canonica intitolata al suo Padre spirituale Charles de Foucauld messa a disposizione dalla diocesi e lì ha fatto un rifugio spirituale. Cerca ancora l Amico Gesù per dare alla Chiesa e ai fedeli la speranza di chi ha saputo stare con gli ultimi, e con Dio, che testardamente ha cercato nei volti dell altro sofferente. di Riccardo Ceccarelli Domenica 25 novembre è iniziata, continuerà prossimamente nelle città delle Marche e anche a Jesi (12 dicembre), una raccolta di firme con l obiettivo di restituire la domenica alle famiglie. L iniziativa «Libera la domenica», promossa da Confesercenti e Federstrade, è stata appoggiata dalla Conferenza Episcopale Italiana; essa mira a abolire la liberalizzazione degli orari di apertura degli esercizi commerciali, introdotta dal decreto Salva Italia del 6 dicembre 2011, convertito in legge il successivo 22 dicembre. Ha avuto l adesione di Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs, nonché di alcune Regioni come Veneto, Piemonte, Emilia Romagna e Toscana. Il provvedimento, «l apertura domenicale dicono gli esperti del settore ha favorito la grande distribuzione trasferendo verso di essa quote di mercato degli esercizi piccoli e medi, soprattutto non ha incentivato i consumi». Li ha spostati ma non li ha moltiplicati. La finalità dell iniziativa è di riportare la competenza alle Regioni sulla regolamentazione degli orari. Certamente, da parte dei cattolici, non è quella di demonizzare le aperture e i consumatori della domenica, ma quella di indicare la domenica come un giorno diverso dagli altri, essa «è il giorno, come ha detto Benedetto XVI, dell uomo e dei suoi valori: convivialità, amicizia, solidarietà, cultura, contatto con la natura, gioco, sport. È il giorno della famiglia nel quale vivere La domenica, giorno speciale dell uomo e della sua libertà assieme il senso della festa, dell incontro, della condivisione». Una pagina, notevole per spessore e bellezza, l ha scritta, a proposito di questa iniziativa, Davide Rondoni su Avvenire lo stesso 25 novembre dal titolo: «Perché preservare la festa dall invadenza di lavoro e consumo. Domenica, difesa dell umano». Non è il problema di «garantire più servizi e più lavoro a tutti», scrive Rondoni, si tratta piuttosto «della pretesa di dire che è tutto uguale, che ogni giorno della settimana vale l altro. E questo non è liberalizzare, è annientare. Dire che non c è più da considerare speciale un giorno della settimana quel giorno significa ridurre a zero una delle idee, delle concezioni e delle esperienze più significative della storia umana. [ ] Affermare che la domenica non è più un giorno speciale implica affermare che il tempo degli uomini è al servizio di un solo elemento, di un solo dio, di un solo valore: il lavoro. [ ] Sì, è una resa senza dignità alla idea e ai suoi interessi propugnatori che l unica cosa che conta è produrre. È arrendersi a questo potentissimo e onnipresente drago, tanto più feroce quanto più ferito e in crisi: il consumo, il mercanteggiamento, il profitto. Come se nient altro la comunità sociale mediante i suoi regolamenti riconoscesse come valore, come principio organizzativo della convivenza. Eppure siamo dentro una crisi che viene proprio dal marcire, dall afflosciarsi violento e opprimente della pretesa di ridurre il tempo a mercato, a denaro. Ne attualità stiamo pagando tutti le conseguenze e vogliano ostinatamente andare verso la stessa direzione? Verso quale eliminazione dell umano, con quale nera voluttà di cancellare il nostro vero volto?[...] Si fermino i burocrati e gli organizzatori che vogliono cancellare il tempo degli uomini e delle donne.[ ] E non dicano, per favore, che vogliamo difendere un nostro diritto alla santa Messa (che non è un diritto: è scelta di stare in un evento, Cristo presente con quelli riuniti nel suo nome). C è una larga alleanza tra noi cristiani e forze sociali laiche che non accettano il diktat. Il tempo non è del tutto venduto al produrre, al faticare, è un valore riconosciuto in ogni epoca e in ogni cultura. Eccetto che in questa, soffocante, dove ci tocca vivere, ma dove ci resta il fiato e la dignità per dire liberiamoci. È il nostro sì a una concezione veramente più ricca del vivere rispetto a quella di chi evoca e insegue l arricchimento. Di questa loro misera idea di ricchezza e delle loro ricette non ci fidiamo più. Oggi ancor meno di ieri». La domenica è il giorno del Signore, come dice il nome, ma è anche il giorno dell uomo e della sua libertà. La lotta per la libertà dell uomo e per il suo non asservimento al lavoro, al denaro e all economia si concretizza anche nel difendere la domenica come giorno di festa, di pausa e d incontro. La disumanizzazione dell umano, senza che ce ne accorgiamo, passa anche attraverso questi a prima vista innocui provvedimenti. Si è costituito il Coordinamento delle Comunità di Accoglienza per Minori Per la qualità degli interventi assistenziali Con l assemblea generale del 14 novembre si è formalmente costituito il Coordinamento delle Comunità di Accoglienza per Minori della Regione Marche che ha eletto come suo presidente Andrea Marangoni dell Associazione Piombini Sensini onlus di Macerata e vice presidente Fabiana Gara dell Oikos Onlus di Jesi. Il Coordinamento rappresenta gli enti aderenti che gestiscono comunità di accoglienza residenziale per minori sia educative, autorizzate con L.R. n. 20 del 2002, sia terapeutiche in base alla L.R. 20 del 2000. Il Coordinamento è nato dalla necessità di promuovere anche nel territorio delle Marche il confronto tra le varie realtà aderenti, di curare e migliorare gli aspetti metodologici delle comunità con una particolare attenzione anche all analisi della qualità degli interventi educativi, riabilitativi e di autocontrollo. Tra gli scopi prioritari dell organizzazione: la promozione nel territorio regionale di una cultura dell infanzia e dell adolescenza, la proposta di interventi preventivi a tutela dei minori, la corretta informazione sul difficile lavoro svolto all interno delle comunità per minori, lo sviluppo di una cultura dell accoglienza, della cura del trauma e della sofferenza dei bambini, lo sviluppo di un codice etico e deontologico da seguire in materia di tutela dei minori accolti, predisponendo anche strumenti di analisi della qualità e di autocontrollo. ALLA SCOPERTA DELLA BELLEZZA L abc del Lotto Finalmente un iniziativa che renda giustizia alla presenza dei capolavori dell arte nella nostra Pinacoteca: mi riferisco al nuovo progetto Amat per Refresh, intitolato Abbecedario, è facile conoscere la bellezza (se sai come farlo); l idea, rivolta agli studenti delle scuole secondarie di secondo grado, vuole offrire un percorso alla riscoperta della bellezza, intesa come prodotto delle arti. Questo tema verrà approfondito con attività legate ad una lettera dell alfabeto, poiché: Il progetto nasce dalla necessità di recuperare le esperienze fondamentali delle arti l abc, appunto proponendole alle giovani generazioni quale antidoto ad una società dominata da confusione e fragilità. Di qui il titolo, che rimanda al primo strumento di conoscenza a disposizione dei bambini: l abbecedario, libro di istruzione elementare per imparare a leggere e a scrivere. La Pinacoteca jesina viene coinvolta dal 19 novembre al 5 dicembre in un attività dedicata a Lorenzo Lotto, in cui gli alunni hanno la possibilità di conoscere da vicino l affascinante personalità di questo genio. t e r r La parola più pronunciata in questo anno 2012 almeno in Italia, credo è la parola crisi. La dicono tutti, a proposito, a sproposito, per scherzo, sul serio, con sofferenza, con sana rassegnazione oppure con ansiosa preoccupazione. Il modo di dire siamo in crisi (che può far pensare a eventi personali) è stato sostituito da c è la crisi. Come una coperta che avvolge tutti e tutto. Per questo, proprio stamattina, domenica 1 dicembre, ho trattenuto con me, come un piccolo ricordo prezioso, la battuta di un anziano signore che, aprendo la porta del negozio di giornali ha chiesto una copia del suo quotidiano. Aggiungendo poco dopo: Mettece pure un ètto e mezzo de crisi!. Una battuta leggera e forse scontata che però mi ha rimandato a quelle volte che, da bambino, qualcuno un po in vena e l e m e n t a r i Un etto e mezzo di crisi... di Silvano Sbarbati di scherzi mi mandava a comperare dieci lire di ombra di campanile Così la crisi per una volta mi è apparsa meno opprimente, anzi mi è diventata quasi familiare, una presenza di cui tener conto, come una difficoltà della vita da dover superare usando, perché no, anche l ironia. Mi è venuta voglia di congratularmi con quel signore lì che, di primo mattino, aveva avuto l idea di regalare a qualcuno una porzione di ironia dal tono positivo. Non l ho fatto per pudore e perché non ne ho avuto tempo: lo stesso signore, prendendo il resto in monete spicciole: N ètto e mezzo de crisi, ma senza pesà la carta, me raccomanno, ha salutato i presenti senza aggiungere altro, seriosamente divertito e divertente. Mentre usciva, ho mormorato Buona Crisi a lei, ma intendevo dire Buon Natale, credetemi.

storia V della 5 9 dicembre 2012 v Fondazione Federico II Hohenstaufen: una pagina di storia da rileggere alla luce di nuove acquisizioni scientifiche Indagini e ipotesi su una morte sospetta I testi di storia riportano raramente notizie su Enrico VII, figlio primogenito di Federico II e di Costanza d Aragona, sua prima moglie. Si ha difficoltà a dissolvere le ombre che avvolgono questo personaggio al quale tuttavia si sta volgendo oggi l attenzione degli studiosi. Ne ha parlato la dott.ssa Franca Tacconi, direttrice del Centro Studi Federiciani e organizzatrice di una conferenza, tenuta nella sede della Fondazione Federico II Hohenstaufen il 24 novembre, che prevedeva anche un intervento del dott. Giorgio Filosa, direttore dell Unità Operativa di Dermatologia di Jesi. L argomento, Enrico VII, figlio ribelle di Federico II o malato di lebbra?, è stato dai relatori trattato sotto un doppio profilo, storico e scientifico. La dott.ssa Tacconi ha inizialmente presentato notizie biografiche sul personaggio, particolarmente interessanti vista la scarsità delle fonti. È incerto il luogo in cui Enrico II nacque nel 1211: a Messina o a Palermo secondo altra documentazione. Sua madre, Costanza, aveva sposato, trentenne, Federico II che aveva esattamente la metà dei suoi anni. Rimasta vedova dal precedente marito, aveva perduto anche un figlio avuto da lui. Riversò così molto affetto su Enrico VII. Avrebbe voluto tenerlo accanto a sé, ma la ragione di stato ebbe il sopravvento. A un anno soltanto Enrico VII fu eletto Re di Sicilia: appena bambino fu nominato Duca di Svevia e Re di Germania, titolo che ricevette ad Aquisgrana, dove fu incoronato nel 1220. Evidentemente Federico II contava molto su di lui che inviò in Germania al fine di tenere sotto controllo la situazione del suo vasto impero. Non era facile. In Germania e negli stati federati Federico II non riuscirà mai a realizzare lo stesso accentramento attuato in Sicilia. Troppi erano gli interessi particolari, dei quali uno dei più potenti era quello di Enghelberto, vescovo di Colonia. Lontano dal padre, non protetto, circondato da amicizie interessate, quando vennero avanzate pretese e scoppiarono dissidi Enrico VII si trovò solo ad affondarli. Scese allora a compromessi, cercò alleanze, concesse benefici. Fu di conseguenza vittima degli eventi. Suo padre, impegnato nella repressione della seconda Lega Lombarda, lo perdonò; ma quando Enrico VII tornò a ribellarsi tentando di costituire un regno indipendente in Germania, venne raggiunto dal padre che lo riportò in Italia e lo tenne prigioniero in Puglia: dove morì a trentun anni; forse suicida, secondo nebulose notizie, precipitando con il cavallo in un dirupo della montagna di Martirano, durante il trasferimento in uno dei diversi castelli in cui venne relegato. Così dice la storia, sulla quale tuttavia si è aperto un nuovo, inquietante capitolo. Tutto ha origine dalla ricognizione fatta da un paleoarcheologo di chiara fama, il prof. Gino Fornaciari, sulla salma di Enrico VII, che per volontà del padre fu sepolto con tutti gli onori nel Duomo di Cosenza. Il suo corpo è racchiuso in un magnifico sarcofago, forse proveniente da una necropoli paleocristiana, con rilievi che rappresentano la caccia di Meleagro al cinghiale caledonio, simbolico riferimento alla lotta fra il bene e il male. Il prof. Fornaciari, al quale spetta il merito di aver fatto scoperte che modificano anche di molto il giudizio della storia, come quella della morte per avvelenamento di Cangrande della Scala, quattordici anni fa riconobbe sul corpo di Enrico VII i segni evidenti di una malattia allora inguaribile: la lebbra. Il dott. Filosa l ha descritta chiaramente e minuziosamente, illustrandola anche con numerose immagini. Sembra si sia originata in India o in Africa intorno al 4000 A.C. Notizie certe sono tuttavia rintracciabili in un papiro risalente al 1500 A.C. Nel 400 A.C. apparve in Cina, poco più tardi in Europa. Si tratta di una malattia contagiosa, molto invadente che colpisce pelle e nervi periferici producendo orribili deformazioni. Definita anche malattia di Hansen dal nome del medico ricercatore che scoprì nel 1871 il virus che la causava, nel medioevo si cercava di tenere sotto controllo la Piccoli libri per invitare a meditare, riflettere e pregare sulle grandi scelte della vita cristiana: L ADORAZIONE: un tempo di pura gratuità davanti all Eucaristia LA CONVERSIONE DEL CUORE: un invito che ci raggiunge in ogni evento importante della vita I DIAMANTI DELL AMORE : l accoglienza dell altro/a come dono e impegno da rinnovare IL PROFUMO DEL DONO: il sì a Dio totale e per sempre. lebbra con particolari disposizioni. I malati erano allontanati da città e castelli. Sopravvivevano fino alla morte fuori dalle mura, ghettizzati in luoghi isolati. Come sarebbe stato per i monatti, la loro presenza doveva essere segnalata dal suono di una campanella, la tartanella. Solo alcuni sacerdoti e alcuni santi San Francesco tra questi pietosamente poterono curarli. Oggi la lebbra non è più inguaribile, anche se in alcune aree, soprattutto in Africa non è stata ancora definitivamente debellata e se si teme che possa ancora essere importata da oriente, Nepal, Egitto. Dai tempi in cui alla Scuola Salernitana venne studiata e catalogata secondo diverse manifestazioni dal Magister Bartolomeus, sono stati fatti enormi progressi. Anche se non esistono attualmente vaccini per prevenirla, si conosce bene la terapia che permette di curarla. Un segreto nascosto per secoli Tutto chiarito allora intorno al personaggio? Non proprio: restano in effetti ancora ombre ed enigmi da risolvere. Ci si può chiedere innanzi tutto perché la storia non abbia riportato alcuna notizia dell orribile malattia che aveva colpito Enrico VII. Evidentemente venne tenuta segreta ed è facilmente intuibile il motivo. La lebbra era considerata una maledizione divina, quindi un anatema che, nell opinione corrente di allora, avrebbe colpito non solo Enrico VII, ma anche suo padre e la sua famiglia. Tanto di conseguenza giustificherebbe i diversi trasferimenti del malato da un castello all altro nel timore che il contagio potesse rapidamente diffondersi. Anche il documento con cui Federico II stabilì le disposizioni per la sepoltura di suo figlio lascia perplessi. L Imperatore chiese per Enrico VII degne esequie, una nobile sepoltura, molte preghiere e molte messe; con grande premura si interessò del funerale di suo figlio, senza dimostrare il minimo risentimento nei suoi confronti. Ne ebbe certo compassione e sulla malattia che lo aveva ucciso impose il segreto, salvando così anche la reputazione della famiglia. Oltre a plausibili ipotesi resta comunque una inconfutabile certezza. Il prof. Fornaciari rilevò sulla salma di Enrico VII, con le tracce della lebbra, solo la deformazione all anca per la quale il figlio di Federico II era stato soprannominato lo Sciancato. Non trovò fratture che pure avrebbero dovuto essere evidenti se egli fosse volutamente o accidentalmente o per violenza altrui precipitato in un dirupo. Dunque Enrico VII non morì per i traumi causati da un grave incidente, ma di lebbra: necessariamente, non per crudeltà emarginato, tuttavia sicuramente solo e infelice. Fotoservizio Augusta Franco Cardinali ANCONA, L ULTIMA REPUBBLICA MARINARA Storia e Identità dimenticate Vissani Anna Maria, L ESTASI DELLA PREGHIERA. L adorazione. Velar 2010 Vissani Anna Maria, LA CONVERSIONE DEL CUORE. Come uscire dal buio del peccato e volgersi verso la Luce, Velar 2011. Vissani Anna Maria, Valeria Mantinovi, I DIAMANTI DELL AMORE, Per stupirsi ancora dell alleanza nuziale, Velar e ElleDiCi 2012 Vissani Anna Maria, IL PROFUMO DEL DONO. La vocazione tra desiderio e paura del cuore, Velar e ElleDiCi 2012. (si possono acquistare presso la LIBRERIA CATTOLICA di Jesi) Repubblica marinara Domenica 9 dicembre presso l Hotel Fortino Napoleonico a Portonovo si svolgerà il convegno Ancona, l ultima repubblica marinara. Storia e identità dimenticate a cura della Deputazione di Storia Patria delle Marche e dell Associazione Laboratorio Culturale di Ancona: Il prof. Gilberto Piccinini dell Università degli Studi di Urbino terrà la relazione a partire dalle 17; a seguire la proiezione del film Il Giustiziere dei mari interamente girato tra Ancona e Portonovo nel 1961. Il Risorgimento del Misa È in distribuzione nelle edicole e librerie di Senigallia il n. 99 del periodico Sestante interamente dedicato al Risorgimento visto dalle sponde del Misa. Il fascicolo indaga da diversi fronti i filoni e gli snodi cruciali della vicenda nazionale e non perde di vista il versante locale. Tra gli articoli, Manzoni nella formazione delle coscienze di Fabio Ciceroni, Le intuizioni politiche di Vincenzo Gioberti di Giovanni Frulla e Anche i parroci non furon da meno di Giuseppe Cionchi.

6 Vv della 9 dicembre 2012 psicologiaesocietà Forum delle Associazioni famigliari Sempre in rete? La famiglia è l embrione della società. È il luogo dove nascono e maturano le prime forme di relazione e di convivenza e sono proprio le dinamiche famigliari che andranno a determinare le personalità del futuro. È importante che la famiglia rimanga al centro della politica, come è al centro della società umana. Proprio a partire da questa consapevolezza, nel 1992 nasce il Forum delle Associazioni famigliari, con l obiettivo di portare l attenzione sul ruolo e sulle necessità, ma soprattutto sulle risorse che la famiglia rappresenta. Il Forum, che conta oggi oltre 40 associazioni, è impegnato nella sensibilizzazione dell opinione pubblica sul tema della famiglia ed incoraggia l associazionismo delle famiglie stesse, affinché si costituiscano coro di fronte alle istituzioni per formulare proposte concrete riguardo le loro esigenze e la loro tutela. Il Forum propone e promuove adeguate politiche famigliari, funzionali alla formazione e alla crescita delle famiglie, nel pieno e libero svolgimento dei loro compiti e funzioni. Verifica gli effetti sulle famiglie delle politiche legislative, governative, amministrative, sindacali e dei pronunciamenti della magistratura, denunciando possibili situazioni inadeguate o controproducenti per la famiglia 1. La storia del Forum dal 1992 ad oggi è una lunga lista di proposte, interventi concreti e successi: dai diritti dell embrione alle riforme del welfare e del sistema scolastico, dal riforme del fisco agli asili nido, dalle adozioni alla scuola alla sanità; costituendosi fin da subito (dal 1996) interlocutore stabile con governo, Parlamento e partiti politici. L impegno continua con l organizzazione periodica di seminari e giornate di studio, di cui l ultima si è svolta a Roma lo scorso 23 novembre. La giornata è stata dedicata alla trattazione, con esperti internazionali, di un tema di grande attualità: la famiglia e la comunicazione nel mondo digitale (Internet, social network, strumenti ipertecnologici, media): buone prassi e controindicazioni. «Qual è, nella dimensione contemporanea e con gli strumenti moderni a nostra disposizione, la comunicazione giusta in grado di creare relazioni fra persone e soprattutto producendo buoni legami, che possano costruire un soggetto sociale forte e indipendente?» si è chiesto Francesco Belletti, Presidente del Forum dal 2009, in apertura del convegno. Pietro Boffi ha discusso il tema Minori e Media: questioni di famiglia. Ne è emerso che «i nuovi media surclassano l approccio tradizionale e sono divenuti strumenti di socializzazione già in età preadolescenziale. È in questa fase che si registra un accesso massiccio dei giovani, soprattutto di quelli con un quadro famigliare dove risultano assenti sia i genitori sia gli operatori di vario genere». A differenza di quanto si possa immaginare «le modalità offerte dai social network non allargano la comunicazione, bensì la riducono» ha continuato Boffi. Francesco Argalia, docente dell Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano, è partito dalla constatazione che presso l Università Cattolica di Roma esiste il primo centro per la cura delle patologie derivate dalla dipendenza da Internet, per allargare la riflessione alla Sfida dei social network nella comunicazione fra genitori e figli: «I nuovi mezzi di comunicazione non vanno considerati come strumenti di isolamento, anzi proprio chi ha una grande vita sociale usa molto Facebook. Il vero interrogativo è la necessità della continua connessione alla rete da parte dei ragazzi (come la dipendenza da sigaretta). È qui che interviene la mediazione genitoriale attiva2» e positiva, che va ad incidere sulla dipendenza del ragazzo e incrementa la buona qualità del legame genitori-figli. Quindi non sono sbagliati gli strumenti in sé (Internet, social network, videogiochi e serie TV), ma come questi vengono utilizzati e recepiti una volta entrati nel contesto famigliare e quali sono le strategie da mettere in atto per scongiurare i rischi imitati di modelli di comportamento sbagliati: buon dialogo, alta supervisione genitoriale. Iscra Bini La mente e l anima di Federico Cardinali (2) C eravamo lasciati, la settimana scorsa, dicendo che un bambino ha diritto ad avere due genitori. Questo comporta che nel momento in cui due adulti decidono di mettere al mondo un figlio, essi si assumono una responsabilità e un impegno: essere i suoi genitori. E si assumono un dovere: garantirgli che se ne prenderanno cura, che gli assicureranno quella presenza e quell attenzione di cui lui avrà bisogno per crescere in un modo sufficientemente sano. Ci dicevamo che noi adulti non abbiamo il diritto ad avere dei figli. Possiamo averne il desiderio, e questo è una cosa sana e assolutamente buona. Possiamo anche sentirne il bisogno, come se senza figli la nostra vita non avesse senso (e questo rischia di essere un po meno buono e meno sano, anche per noi). Ma questo non significa che ne abbiamo il diritto. Tra un adulto e un bambino, il soggetto di diritti è il bambino. È sempre così: quando s incontrano due soggetti, è il bisogno del più debole che diventa diritto. Ora facciamo un passo avanti. Il diritto ad avere due genitori si traduce nel diritto ad avere un padre e una madre. E padre può esserlo soltanto un uomo, così come madre può esserlo solo una donna. È nella natura delle cose. Può una coppia di due uomini, o una coppia di due donne, assicurare ad un figlio la presenza di un padre e di una madre? Io credo di no. Facciamo bene attenzione. Non sto dicendo che una coppia omosessuale (omoaffettiva) non è in grado di amare un figlio e di prendersene cura. Da questo punto di vista non c è nessuna differenza, a priori, tra omosessuali ed etero. La capacità di amare e di prendersi cura nasce dal cuore, non dall orientamento affettivo-sessuale. Questo è indiscutibile. Per questo dico: non facciamo confusione! Il punto è un altro. Dobbiamo ragionare mettendo al centro della nostra attenzione il bambino. Un bambino, per una crescita sufficientemente sana, ha bisogno di misurarsi con il maschile e con il femminile. È quest incontro che gli permette di costruire e di cogliere la sua identità di genere: il suo essere e il suo riconoscersi bambino o bambina, maschio o femmina. Mi direte: ma allora quei figli che crescono senza un genitore perché uno dei due se n è andato da casa, o ha una grave malattia, o addirittura muore? Certo, in questi casi la vita di un figlio non è facile. E il genitore che resta dovrà mettercela proprio tutta per rispondere adeguatamente alla sua crescita. Potrà trovare un aiuto in un nuovo partner, in uno zio o una zia, un nonno o una nonna. In qualcuno, cioè, che possa supplire alla mancanza del genitore che non c è più. Ma non possiamo, in partenza, mettere un bambino in una condizione di vita che non è naturale per lui. Non possiamo privarlo di una condizione per lui necessaria: il suo mondo interno ha bisogno di confrontarsi, giorno dopo giorno, sia con il maschile sia con il femminile. Se, per esempio, una donna volesse di colloqui con lo psicologo I DIRITTI DEI BAMBINI E I DIRITTI DEGLI ADULTI Un bambino ha diritto ad avere un padre e una madre proposito mettere al mondo un figlio e altrettanto di proposito non volesse vicino a sé un compagno che si assuma l impegno di essergli padre, questa donna farebbe una cosa non solo sbagliata per suo figlio, farebbe una cosa per lui dannosa. So che non tutti sarete d accordo con questi miei pensieri. Scrivetemi. Magari le vostre riflessioni aiuteranno anche me a vedere qualcosa che potrebbe sfuggirmi. Così come, credo, le mie considerazioni possono stimolare voi in un confronto aperto e sincero. Prima di lasciarci, però, voglio sottolineare che questo discorso non può essere confuso con quanto ci dicevamo già a luglio. Da una parte il non diritto ad avere figli vale per tutti. Uomini e donne, omo-affetivi ed etero-affettivi (= omosessuali ed eterosessuali). Ma questo punto riguarda i figli. Il rispetto e la tutela di un loro diritto fondamentale: avere una madre e un padre. Accanto a questo, però, dobbiamo dirci che, invece, il diritto a vivere una vita di coppia con la persona che si ama e con cui si condivide un progetto di vita, e il vedersi riconosciuti dalla società civile nella dimensione di coppia, appartiene proprio a tutti. Indipendentemente dall orientamento affettivo e sessuale di una persona. È questo un diritto che ci riconosce la nostra umanità quando ci fa sentire, a tutti, il desiderio e il bisogno di incontrare un altro essere umano con cui condividere e costruire il nostro progetto di vita. (2. fine) Chi vuole scrivere allo psicologo può farlo o per e-mail (redazione@vocedellavallesina.it o cardinali@itfa.it) o per posta a Voce della Vallesina - colloqui con lo psicologo - P.za Federico II, 8-60035 JESI 4 GIORNATA DELLA DISABILITÁ: l accesso ai diritti ormai è più facile Milioni di utenti per SuperAbile, servizio Inail per invalidi La quarta Giornata internazionale dei diritti delle persone con disabilità, lo scorso 3 dicembre, è stata l occasione per festeggiare i risultati raggiunti nella sfida per l accesso ai diritti di disabili ed invalidi. Il Contact Center Inail SuperAbile ha raggiunto la telefonata numero 500.000 dall inizio del servizio call center, nell anno 2000, e il click numero 1.500.000 al portale www.superabile.it, nel solo anno 2012. Attraverso un portale internet e un contact center, SuperAbile si propone di rispondere alle domande di invalidi e disabili con un team di circa cento collaboratori su scala nazionale: giornalisti, esperti nei vari campi della disabilità, tecnici della comunicazione, informatici e operatori sociali. «Ogni mese precisa Maurizio Marotta, presidente di COIN, un consorzio di imprese sociali che gestisce il servizio tra gli accessi al portale web, le chiamate al call center 800.810.810, la presenza sui maggiori social network con Twitter e Facebook superiamo i centomila contatti». Da qualche mese SuperAbile ha cominciato a sperimentare con successo anche la produzione di format televisivi in onda sulla TV digitale satellite e sul Web». Il call center SuperAbile, attraverso un colloquio, cerca di far approfondire all utente il suo effettivo bisogno, spesso non espresso completamente o nascosto dietro un quesito mal posto. «Svolgiamo in fondo una funzione di telefono amico prosegue Marotta, diamo ai disabili informazioni e orientamento. Le persone che ci chiamano infatti hanno spesso bisogno di aiuto per formulare correttamente la domanda: sanno di cosa hanno bisogno, ma non sanno bene come chiederlo». Gli utenti del servizio fanno in generale domande che riguardano assistenza e previdenza, su come o dove reperire una badante, sulle modalità migliori per l inserimento scolastico o su come avere un docente di sostegno o un accompagnatore. «Siamo competenti a fornire risposte su tutti i tipi di disabilità: offriamo consulenza ai disabili sul lavoro, agli invalidi civili, ai non vedenti e ai non udenti». Indicazioni preziose per i diversamente abili della Vallesina e non solo. Rosa Coscia Il Consultorio La famiglia di Jesi promuove un incontro di formazione presso la propria sede, in Piazza Federico II n. 8, mercoledì 12 dicembre alle 18. Il Vescovo Gerardo Rocconi guiderà una riflessione sul tema Scrutare oggi i segni dei tempi nello spirito del Concilio Vaticano II. L incontro, rivolto ad operatori, volontari e soci del Consultorio, è aperto a tutti coloro che vogliano partecipare per approfondire i temi del Concilio.