SISTEMA REGIONALE DI PRESIDIO TERRITORIALE IDROGEOLOGICO E IDRAULICO A SUPPORTO DELLA PIANIFICAZIONE DI PROTEZIONE CIVILE

Documenti analoghi
tutto quanto sopra premesso e considerato, tra:

DETERMINAZIONE. Estensore ANCILLI STEFANO. Responsabile del procedimento ANCILLI STEFANO. Responsabile dell' Area L. CASTO

tra la Regione Autonoma della Sardegna e il Consorzio di Bonifica. per lo svolgimento di attività

PROTOCOLLO D INTESA per la gestione e la valorizzazione dei magazzini idraulici di A.I.PO

IL CONSIGLIO COMUNALE

PROTOCOLLO DI INTESA TRA REGIONE LAZIO

REGIONE CALABRIA DIPARTIMENTO N. 10 LAVORO, POLITICHE DELLA FAMIGLIA, FORMAZIONE PROFESSIONALE, COOPERAZIONE E VOLONTARIATO.

Politecnico di Bari - Piano per la formazione del personale ai fini della prevenzione della corruzione (adottato ai sensi dell art. 1, co.

Decreto Dirigenziale n. 77 del 23/10/2013

VISTO l articolo 38 della legge regionale 18/2005;

PROTOCOLLO D INTESA TRA UFFICIO SCOLASTICO REGIONALE PER IL LAZIO ROMA CAPITALE UFFICIO EXTRADIPARTIMENTALE PROTEZIONE CIVILE

MIUR.AOODGEFID.REGISTRO DEI DECRETI DIRETTORIALI

REGOLAMENTO PER LA DISCIPLINA DEL SERVIZIO COMUNALE DI PROTEZIONE CIVILE

PROTOCOLLO DI INTESA. tra

Premesso che il Sistema di e-learning federato per la pubblica amministrazione dell Emilia-Romagna (SELF):

REGOLAMENTO PER LA RIPARTIZIONE DEGLI INCENTIVI PER LA PROGETTAZIONE DI CUI AL CODICE DEI CONTRATTI PUBBLICI

r REGIONELOMBARDIA DECRETON Del Milano, 2 4 LUG. Oi4 RegioneLombardia 24/07/2014 DIREZIONE GENERALE SICUREZZA, PROTEZIONE CIVILE E IMMIGRAZIONE

l Ente produttore di seguito congiuntamente indicate le Parti ;

MODELLO ORGANIZZATIVO REGIONALE PER LA GESTIONE DEL RISCHIO CLINICO.

Protocollo di intesa. tra. L Istituto Nazionale per l Assicurazione contro gli Infortuni sul Lavoro (INAIL) REGIONE LAZIO.

REGOLAMENTO DEL SERVIZIO COMUNALE DI PROTEZIONE CIVILE

REGOLAMENTO PER IL RECLUTAMENTO DEL PERSONALE DIPENDENTE E PER IL CONFERIMENTO DI INCARICHI PROFESSIONALI E COLLABORAZIONI (adottato ai sensi

Delibera n. 49/2015. VISTO il decreto legislativo 19 novembre 1997, n. 422 e s.m.i. ;

CONSIGLIO NAZIONALE DELLE RICERCHE

REGOLAMENTO INTERNO DEL CONTROLLO DI GESTIONE

Quadro normativo delle Regioni e Province Autonome sulla VAS LIGURIA. Disciplina della valutazione di impatto ambientale.

REGIONE ABRUZZO PROTOCOLLO D INTESA TRA REGIONE ABRUZZO. COMUNE DI PESCARA ATTIVA SpA

Delibera n. 08/2013. VISTO il Decreto Legislativo n. 165 del ;

convengono quanto segue

Trentino Mobilità s.p.a. REGOLAMENTO PER LA SELEZIONE DEL PERSONALE E PER IL CONFERIMENTO DI INCARICHI

PROTOCOLLO D INTESA TRA IL MINISTERO DELL ISTRUZIONE, DELL UNIVERSITÀ E DELLA RICERCA L ENTE LOCALE/REGIONE.

LEGGE REGIONALE N. 36 DEL REGIONE PIEMONTE. Autorizzazione ed accreditamento dei soggetti operanti nel mercato del lavoro regionale.

DECRETO DEL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI 21 dicembre 2012

INTESA SULLA COSTITUZIONE DELL UFFICIO SPECIALE PER I COMUNI DEL CRATERE

Decreto Presidente Giunta n. 143 del 15/05/2012

Delibera della Giunta Regionale n. 18 del 07/02/2014

1. La disciplina di cui al presente regolamento si informa ai seguenti principi generali: - 1 -

R E G O L A M E N T O

Convenzione. per la realizzazione del progetto didattico denominato ...

CAMERA DEI DEPUTATI PROPOSTA DI LEGGE. Disposizioni in materia di ospedalizzazione domiciliare per i malati terminali N. 2739

Ordinanza n. 114 del 3 Ottobre 2013

PIEMONTE. D.G.R. n del 1/8/2005

Protocollo di intesa. tra

Regione Lazio. Atti della Giunta Regionale e degli Assessori. 14/10/ BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE LAZIO - N Supplemento n.

Determina Personale Organizzazione/ del 12/12/2014

DIREZIONE GENERALE DIRITTI DI CITTADINANZA E COESIONE SOCIALE SETTORE SISTEMA INFORMATIVO E TECNOLOGIE INFORMATICHE CHIARUGI CECILIA

UNIONE BASSA REGGIANA. Programma triennale per la trasparenza e l integrità

BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE TOSCANA - N. 13 DELIBERAZIONE 22 marzo 2010, n. 363

Regolamento in materia di pubblicità e trasparenza dei dati e delle informazioni concernenti l organizzazione e l attività della Banca d Italia

Delibera della Giunta Regionale n. 368 del 13/09/2013

L AUTORITÀ PER L ENERGIA ELETTRICA E IL GAS

Comune di Nembro Provincia di Bergamo REGOLAMENTO DEL GRUPPO COMUNALE DI VOLONTARIATO DI PROTEZIONE CIVILE. Pagina 1 di 6

REGIONE PIEMONTE. Legge regionale 13 aprile 2015, n. 7. Norme per la realizzazione del servizio civile nella Regione Piemonte.

PROTOCOLLO DI INTESA TRA REGIONE LAZIO- DIREZIONE RAGIONALE POLITICHE SOCIALI E FAMIGLIA E L UFFICIO SCOLASTICO REGIONALE PER IL LAZIO

ACCORDO QUADRO del 7 agosto 2012

FAQ POST GRADUATORIA AVVISO GIOVANI PER IL SOCIALE

DM.9 agosto 2000 LINEE GUIDA PER L ATTUAZIONE DEL SISTEMA DI GESTIONE DELLA SICUREZZA TITOLO I POLITICA DI PREVENZIONE DEGLI INCIDENTI RILEVANTI

Regolamento per l introduzione del bilancio unico e dei sistemi di contabilità economico-patrimoniale e analitica.

LINEE GUIDA AL MONITORAGGIO

PROTOCOLLO D'INTESA TRA ASSOCIAZIONE NAZIONALE COMUNI D ITALIA (ANCI) REGIONE CAMPANIA E TEMPI MODERNI SpA AGENZIA PER IL LAVORO

SCHEMA DI REGOLAMENTO DI ATTUAZIONE DELL ARTICOLO 23 DELLA LEGGE N

Delega al Governo in materia di riordino degli enti di ricerca - - Art. 1. Art. 1.

DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA REGIO- NALE 20 dicembre 2011, n. 2883

Bollettino Ufficiale n. 26/I-II del 25/06/2013 / Amtsblatt Nr. 26/I-II vom 25/06/

AVVISO n.01/2011: Procedura comparativa per il conferimento di un incarico di collaborazione coordinata e continuativa per un profilo senior

Il Ministro dello Sviluppo Economico. il Ministro dell Economia e delle Finanze. di concerto con

CAPITOLO 20 AGGIORNAMENTO DEL CODICE DI STOCCAGGIO

REGOLAMENTO PER LA DISCIPLINA DELLE PROCEDURE DI RICERCA, SELEZIONE E INSERIMENTO DI PERSONALE E PER IL CONFERIMENTO

PROTOCOLLO D INTESA FRA LA REGIONE PIEMONTE IL MINISTERO DELL ISTRUZIONE, DELL UNIVERSITA E DELLA RICERCA

IL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI

REGOLAMENTO RECLUTAMENTO PERSONALE

R E G I O N E C A L A B R I A

IL DIRETTORIO DELLA BANCA D ITALIA

AZIENDA SANITARIA LOCALE - A.S.L. DELLA PROVINCIA DI VARESE D.P.G.R. N DEL Verbale delle deliberazioni dell'anno 2013

ORDINANZA n. 33 del 31 agosto 2012

SCHEMA di PROTOCOLLO D INTESA. fra

REGOLAMENTO PROVINCIALE SUL PIANO DELLA PERFORMANCE E SUI SISTEMI DI MISURAZIONE E VALUTAZIONE

REGOLAMENTO PER IL RECLUTAMENTO DEL PERSONALE E PER IL CONFERIMENTO DEGLI INCARICHI

IL MINISTRO DELL UNIVERSITA E DELLA RICERCA

Università degli Studi di Napoli Parthenope

IL DIRETTORE GENERALE

DETERMINA DEL DIRETTORE GENERALE

Provincia- Revisione della disciplina delle funzioni

Ministero dell Istruzione, dell Università e della Ricerca

FEDERAZIONE ITALIANA NUOTO (F.I.N.) - ASSOCIAZIONE NAZIONALE DI VOLONTARIATO DI PROTEZIONE CIVILE REGOLAMENTO DELLA STRUTTURA DI PROTEZIONE CIVILE

B.U. 13 novembre 1998, n. 45, III Suppl. Straord. d.g.r. 2 novembre 1998, n. VI/ Adeguamento della V.I.A. Regionale alle Direttive Comunitarie

REGOLAMENTO PROGETTO METANO

PIANO DI MIGLIORAMENTO (PDM) IN RAPPORTO AL RAV PIANO TRIENNALE DELL'OFFERTA FORMATIVA (PTOF).

Comune di Rieti Assessorato Protezione Civile

REGIONE MARCHE GIUNTA REGIONALE

Corso di formazione per Addetto al Servizio di Emergenza - Prevenzione incendio

Deliberazione del Commissario straordinario nell esercizio dei poteri spettanti alla Giunta provinciale n. 298 del 29/09/2014.

REGOLAMENTO DI ATENEO PER LA DISCIPLINA DELLE INIZIATIVE E DELLE ATTIVITÀ FORMATIVE

d) i criteri di valutazione dei progetti da parte del Comitato, tra i quali: 1) la riduzione di fenomeni di marginalizzazione e degrado sociale;

Sviluppo Investimenti Territorio s.r.l.

Regione Siciliana Assessorato Regionale delle Infrastrutture e della Mobilità L'ASSESSORE

Comune di Firenze Direzione Servizi Sociali

Ministero della salute

DECRETI PRESIDENZIALI

Transcript:

SISTEMA REGIONALE DI PRESIDIO TERRITORIALE IDROGEOLOGICO E IDRAULICO A SUPPORTO DELLA PIANIFICAZIONE DI PROTEZIONE CIVILE SCHEMA DI PROTOCOLLO DI INTESA TRA REGIONE CAMPANIA E L ORDINE REGIONALE DEI GEOLOGI E LA FEDERAZIONE REGIONALE ORDINE DEGLI INGEGNERI PREMESSO: - Che con Deliberazione di Giunta Regionale n. 434 del 09 agosto 2011 è stata approvata la ripartizione programmatica delle risorse residuali dell obiettivo operativo 1.6 Prevenzione dei rischi naturali ed antropici - obiettivo specifico 1.b - Asse 1 del POR Campania FESR 2007 2013, che, in coerenza con gli intenti programmatici della priorità Ambiente del QSN 2007 2013, si prefigge il conseguimento di un efficiente sistema di prevenzione e mitigazione dei rischi di origine naturale (frane, alluvioni, sismi ed eruzioni) e antropica, attraverso la messa in sicurezza dei territori più esposti, il miglioramento statico e funzionale del patrimonio edilizio ed infrastrutturale pubblico, la promozione della difesa del suolo nella salvaguardia della biodiversità e la riduzione del fenomeno di erosione delle coste; - Che, nell ambito della suddetta ripartizione programmatica, con riferimento alle attività in cui si articola l obiettivo operativo 1.6 e ai criteri di selezione delle operazioni ammissibili al cofinanziamento con i fondi del FESR 2007 2013, sono stati individuati gli interventi da finanziare, al fine della realizzazione di un efficace ed efficiente sistema di prevenzione dei rischi, anche attraverso operazioni di carattere non strutturale, quali l adozione dei piani di protezione civile, supportati da azioni di monitoraggio del territorio, funzionali alla salvaguardia delle popolazioni esposte ai rischi naturali (idrogeologico, sismico, vulcanico); - Che, in particolare, all adozione delle azioni di monitoraggio da considerare determinanti per il buon esito delle misure operative, previste dalla pianificazione di emergenza e finalizzate alla prevenzione e mitigazione, in tempo reale, del danno indotto da eventi calamitosi, è anche preposto il sistema dei presidi territoriali idrogeologici e idraulici, inteso quale supporto tecnico imprescindibile alle autorità di protezione civile, in relazione all assunzione delle decisioni dirette ad assicurare la tutela e la messa in sicurezza della popolazione esposta al rischio; PRESO ATTO: - Che, in ordine all esigenza di assicurare l efficace realizzazione del sistema dei presidi territoriali idrogeologici e idraulici, a supporto della pianificazione di emergenza, l Assessore delegato alla Protezione Civile, ha costituito un apposito gruppo di lavoro, formato da rappresentanti dell Agenzia Regionale Campana Difesa Suolo (Arcadis), dei Settori 1

regionali Programmazione Interventi di Protezione Civile sul territorio e Difesa Suolo, della Federazione Regionale degli Ingegneri e dell Ordine Regionale dei Geologi, con l incarico di predisporre, sulla base degli indirizzi programmatici adottati dalla Giunta Regionale con la D.G.R. n. 434 del 09 agosto 2011, un elaborato progettuale per la definizione degli aspetti metodologici, tecnici e finanziari, presupposti alla realizzazione delle attività necessarie alla costituzione del sistema; - Che il Gruppo di lavoro ha predisposto il predetto elaborato progettuale, nel quale, fra l altro, sono riportati i criteri utilizzati per la definizione delle scelte effettuate, la metodologia da seguire per la realizzazione delle fasi e gli elementi tecnici, operativi e finanziari connessi agli obiettivi prefissati; - Che, in particolare, risultano essere stati individuati, quali soggetti fisici preposti allo svolgimento, a supporto delle autorità locali di protezione civile, delle azioni di monitoraggio e controllo del territorio esposto al rischio idrogeologico e idraulico, unità di elevato livello professionale ed esperienza (Laurea in Ingegneria Civile, Ambiente e Territorio o in Geologia), con ulteriore formazione e specializzazione nel campo della difesa del suolo, operanti su base volontaria e senza vincolo di subordinazione; - Che a tali unità presidi territoriali sono da affidare i compiti di monitoraggio locale delle aree ad elevato rischio idrogeologico finalizzato alla valutazione, diretta e in tempo reale, dell insorgenza di fenomeni precursori di dissesto potenzialmente pericolosi per l incolumità delle persone, funzionali all adozione delle misure di coordinamento, comando e controllo previste dalla pianificazione di emergenza; - Che, ai fini dell operatività dei presidi territoriali così definiti e dell univoca individuazione degli aspetti amministrativi e tecnici con i quali regolamentare lo svolgimento delle attività a servizio del sistema regionale e locale di protezione civile, nell ambito del progetto predisposto dal gruppo di lavoro è stata ravvisata l opportunità di procedere alla condivisione giuridica, preliminarmente all avvio delle attività progettuali, delle modalità di impiego dei presidi territoriali con riferimento all ordinamento vigente in materia di protezione civile; CONSIDERATO: - Che gli Ordini e i Collegi professionali, ai sensi dell art. 6, comma 2, della l. 225/92, concorrono alle attività di protezione civile; - Che l Ordine Regionale dei Geologi e la Federazione Regionale dell Ordine degli Ingegneri hanno formalizzato in più circostanze la volontà di fornire ogni supporto utile alle attività della protezione civile regionale, assicurando, in varie situazioni emergenziali verificatesi nel territorio regionale, azioni di fattivo sostegno tecnico, scientifico e operativo, nelle fasi di ricognizione e monitoraggio del danno e realizzazione dei primi interventi di contrasto degli effetti e ripristino delle condizioni di sicurezza delle strutture e/o infrastrutture danneggiate; - Che gli stessi Ordini possono contribuire alla realizzazione del sistema di presidio territoriale idrogeologico e idraulico attraverso la messa a disposizione del personale iscritto, anche previa costituzione di apposite associazioni di volontariato; RITENUTO: 2

VISTI: - Che le specifiche condizioni funzionali di impiego dei presidi da parte delle autorità di protezione civile, con l avvalimento di prestazioni rese in forma di volontariato e senza vincolo di subordinazione, rendono opportuna la stipula di un apposito protocollo di intesa fra la Regione Campania, nella sua qualità di soggetto titolare del programma di finanziamento e gli Ordini Professionali degli Ingegneri e dei Geologi, nelle loro qualità di soggetti giuridici fornitori delle unità professionali - prestatori di opera; - Che tale protocollo di intesa debba, fra l altro, stabilire le norme di impiego del personale appartenente agli Ordini Professionali citati, incaricato delle funzioni di presidio territoriale idrogeologico e idraulico, nel rispetto dei principi legislativi statali e regionali, adottati in materia di utilizzo del volontariato di protezione civile, nonché in conformità a quanto previsto dai vigenti strumenti regionali, provinciali e comunali di pianificazione di protezione civile e agli statuti costitutivi degli stessi Ordini Professionali; - Lo Statuto della Regione Campania; - La legge 11 agosto 1991, n. 266: Legge-quadro sul volontariato ; - La legge 24 febbraio 1992, n. 225: Istituzione del servizio nazionale di Protezione Civile, e s.m.i.; - La legge regionale 8 febbraio 1993, n. 9: Norme per la valorizzazione del volontariato e regolamentazione dei rapporti con la Regione e gli EE.LL ; - Il Decreto Legislativo 31 marzo 1998, n. 112: Conferimento di funzioni e compiti amministrativi dello Stato alle regioni ed agli enti locali, in attuazione del capo I della L. 15 marzo 1997, n. 59, art. 108; - Il Decreto del Presidente della Repubblica 8 febbraio 2001, n. 194: Regolamento recante nuova disciplina della partecipazione delle organizzazioni di volontariato alle attività di protezione civile ; - La Circolare della Presidenza del Consiglio dei Ministri - Dipartimento della Protezione Civile 30 settembre 2002, n.5114: Ripartizione delle competenze amministrative in materia di protezione civile ; - La Direttiva del Presidente del Consiglio dei Ministri 27 Febbraio 2004 e ss.mm.ii. Indirizzi operativi per la gestione organizzativa e funzionale del sistema di allertamento nazionale, statale e regionale per il rischio idrogeologico ed idraulico ai fini di protezione civile ; - Il Decreto del Presidente della Giunta Regionale della Campania 30 giugno 2005, n. 299: Il Sistema di Allertamento Regionale per il rischio idrogeologico e idraulico ai fini di Protezione Civile. Ruoli e compiti delle strutture regionali di protezione civile nell ambito delle procedure di previsione e prevenzione del rischio idrogeologico per il territorio regionale ; - La Direttiva del Presidente del Consiglio dei Ministri 27 Ottobre 2008: Indirizzi operativi per prevedere, prevenire e fronteggiare eventuali situazioni di emergenza connesse a fenomeni idrogeologici e idraulici ; ACQUISITO: - il parere del Settore Consulenza legale e documentazione dell Area Generale di Coordinamento Avvocatura, rilasciato con nota prot. N. 2013.0197965 del 19/03/2013; 3

Tutto ciò premesso, si stipula quanto segue: Art. 1 Parti stipulanti Il presente protocollo di intesa viene stipulato tra le parti, come di seguito specificate: - Regione Campania, di seguito richiamata Regione, con sede in Napoli Via S. Lucia, 81, nella persona del legale rappresentante, Presidente pro-tempore della Giunta Regionale (o un suo delegato) - Ordine Regionale dei Geologi, con sede in Napoli - Via Stendhal n. 23, rappresentato dal Presidente pro-tempore (o suo delegato.); - Federazione Regionale degli Ingegneri, con sede in Napoli - Via del Chiostro, 9, rappresentato dal Presidente pro-tempore (o suo delegato.). Art. 2 Oggetto e finalità Il presente protocollo regola i rapporti tra la Regione Campania Settore Programmazione Interventi di Protezione Civile sul territorio e gli Ordini Professionali dei Geologi e degli Ingegneri, come al precedente articolo individuati e di seguito richiamati genericamente Ordini Professionali, per lo svolgimento delle attività di presidio territoriale idrogeologico e idraulico, fornite dagli iscritti agli Ordini a supporto della gestione del sistema di allertamento regionale per il rischio idrogeologico e idraulico ai fini di protezione civile, adottato in Campania, ai sensi e per gli effetti della Direttiva del Presidente del Consiglio dei Ministri 27 febbraio 2004 e s.m.i., con Decreto del Presidente della Giunta Regionale 30 giugno 2005, n. 299. Le attività degli iscritti agli Ordini Professionali sono rese a fini di protezione civile, nelle situazioni di pre-emergenza, emergenza e post-emergenza previste dalla pianificazione regionale, provinciale e comunale e si inquadrano giuridicamente nelle prestazioni del volontariato di cui alla legge quadro n. 266/1991 e del d.p.r. 194/2001, fornite senza vincolo di subordinazione rispetto all autorità di protezione civile. Art. 3 Durata Il presente protocollo d intesa ha la durata di anni tre dalla data di sottoscrizione tra le parti e potrà essere rinnovato previo consenso espresso delle parti. Ogni modifica del presente protocollo, così come l eventuale rinnovo avverrà in forma scritta. Art. 4 Obblighi della Regione Campania La Regione Campania si obbliga, in relazione all attuazione del presente protocollo d intesa, a: - Assicurare l attività di alta formazione degli iscritti individuati dagli Ordini Professionali, propedeutica all operatività degli stessi e che sarà a cura della Scuola di Protezione civile del Settore Programmazione Interventi di Protezione Civile sul territorio; 4

- Mettere a disposizione dei presidianti dati e informazioni necessari allo svolgimento delle attività di competenza e previste dalla pianificazione di protezione civile, nonché mezzi, materiali, dotazioni strumentali e informatiche, ivi compresi i dispositivi di protezione individuali, funzionali allo scopo e in conformità a quanto previsto dal progetto del sistema di presidio territoriale, elaborato dal gruppo di lavoro all uopo costituito; - Prevedere, nell ambito delle attività di formazione programmate dalla Scuola Regionale di protezione civile E. Calcara, specifici percorsi didattici dedicati all alta formazione dei presidianti, in conformità a quanto all uopo previsto dal già richiamato progetto del sistema di presidio territoriale; - Fornire il supporto necessario all organizzazione e definizione dell istruttoria presupposta alla costituzione delle associazioni di volontariato, interne ai due ordini professionali, degli iscritti individuati quali presidianti. Art. 5 Obblighi degli Ordini Professionali Gli Ordini Professionali si obbligano, in relazione all attuazione del presente protocollo d intesa, a: - Costituire, ai sensi dell ordinamento vigente in materia di volontariato di protezione civile (legge quadro n. 266/1991 e d.p.r. 194/2001; legge regionale n.9/1993) e nei termini richiesti dal cronoprogramma del già richiamato progetto, apposite associazioni di volontari presidianti, previa organizzazione, condivisa con il Settore Programmazione Interventi di Protezione Civile sul territorio, delle procedure di selezione e/o individuazione degli iscritti candidati, che, in ogni caso, dovranno basarsi su criteri ispirati a principi di trasparenza e par condicio, come, ad es., un avviso pubblico che preveda l acquisizione dei curricula degli aspiranti; - Programmare, d intesa con il Settore Programmazione Interventi di Protezione Civile sul territorio, specifici e periodici percorsi formativi degli iscritti alle associazioni costituite, nonché opportune verifiche in relazione alla sussistenza dei requisiti necessari ai fini dell effettiva ed efficace operatività delle stesse associazioni; - Assicurare, in conformità a quanto previsto dalla citata normativa vigente in materia, ogni supporto al Settore Programmazione Interventi di Protezione Civile sul territorio, in ordine alla condivisione di dati e/o informazioni aggiornate sulla pronta disponibilità e reperibilità delle associazioni costituite, nonché sugli aspetti assicurativi di legge. Art. 6 Modalità di svolgimento delle attività di presidio territoriale Le attività di presidio territoriale svolte dagli iscritti agli ordini professionali, appartenenti alle associazioni di volontariato costituite, saranno rese previa attivazione da parte del Settore Programmazione Interventi di Protezione Civile sul territorio, che provvederà a definire con gli ordini professionali le modalità e la tempistica di attivazione, sulla base delle ravvisate esigenze scaturenti dalla gestione delle situazioni emergenziali attese e/o in atto e degli strumenti di pianificazione, anche locale, di riferimento. L attività di presidio territoriale resa dai presidi, che si svolgerà con i mezzi messi a disposizione dalla Regione, sarà coordinata dal Settore Programmazione Interventi di Protezione Civile sul territorio o da altro soggetto istituzionale, all uopo incaricato dallo stesso Settore e le modalità operative di svolgimento dell attività saranno stabilite dal predetto Settore, in dipendenza della 5

valutazione effettuata in relazione allo stato di allertamento vigente sul territorio regionale e dell eventuale vigenza di pianificazioni locali di emergenza. La cessazione delle attività di presidio sarà disposta dal Settore, che indicherà le modalità e la tempistica di eventuali ulteriori azioni di post-emergenza richieste ai presidianti. Art. 7 Contratti attuativi Per l attuazione del presente protocollo di intesa, saranno stipulati appositi accordi e/o contratti attuativi mediante i quali, fra l altro, saranno stabiliti: - termini e modalità per il rimborso ai presidianti delle spese documentate, sostenute in relazione all attività di presidio, nei termini e con le modalità previsti per le associazioni di volontariato e disciplinati dall art. 10 del D.P.R. 194/2001 e s.m.i, nonché di quelle a carico delle associazioni (assicurazioni obbligatorie ai fini dell iscrizione nei registri, nazionali e/o regionali, delle associazioni, previsti dal vigente ordinamento); - eventuale estendibilità del protocollo a Province e Comuni, che potranno stipulare specifici atti convenzionali con gli stessi Ordini Professionali, per le medesime finalità. Art. 8 Controversie Per ogni controversia, è competente in via esclusiva il Foro di Napoli. Napoli, Per la Regione Campania Per l Ordine Regionale dei Geologi.. Per la Federazione Regionale degli Ingegneri 6