Bando per la Valorizzazione e l Autosostenibilità dei Beni Confiscati alle Mafie 2013



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Bando per la Valorizzazione e l Autosostenibilità dei Beni Confiscati alle Mafie 2013 LA FONDAZIONE CON IL SUD Invita a presentare proposte di Progetti Esemplari nelle Regioni del Sud Italia che rientrano nelle regioni ammissibili all obiettivo prioritario 1 come da regolamento CE n. 1260 del 21 giugno 1999, decisione 1999/502/CE, allegato 1 del 1 luglio 1999 (Basilicata, Calabria, Campania, Puglia, Sardegna, Sicilia)

Sommario SEZIONE 1. CONTESTO, OBIETTIVI E AMBITI DI INTERVENTO... 3 Premessa... 3 1.1 Contesto... 3 1.2 Obiettivi... 4 1.3 Ambiti di intervento... 4 SEZIONE 2. CRITERI PER LA PARTECIPAZIONE AL BANDO... 6 2.1 Il Soggetto Responsabile... 6 2.2 Altri Soggetti della Partnership... 7 2.3 Condizioni di ammissibilità delle Proposte di Progetto... 7 2.4 Criteri per la valutazione... 8 SEZIONE 3. NORME GENERALI E CONTATTI... 10 3.1 Modalità di finanziamento... 10 3.2 Modalità di presentazione delle Proposte di Progetto... 10 3.3 Esito della selezione e norme generali... 10 3.4 Rendicontazione e verifica... 11 3.5 Contatti... 11 Bando per la Valorizzazione e l Autosostenibilità dei Beni Confiscati alle Mafie 2013 2

SEZIONE 1. CONTESTO, OBIETTIVI E AMBITI DI INTERVENTO Premessa La Fondazione CON IL SUD ( Fondazione ), dopo la prima edizione del Bando per la Valorizzazione e l Autosostenibilità dei Beni Confiscati alle Mafie 2010, torna ad insistere su una tematica cruciale e dalla forte connotazione sociale e simbolica: quella relativa all utilizzo dei beni confiscati alla criminalità organizzata come occasione di sviluppo sociale ed economico del territorio. Con l edizione del 2013, la Fondazione mette a disposizione delle organizzazioni del volontariato e del terzo settore assegnatarie di beni mobili e immobili, confiscati e localizzati nelle province in cui l infiltrazione mafiosa è più forte, fino a un ammontare massimo complessivo di 4,5 milioni di euro, in funzione della qualità delle proposte pervenute. Il Bando prevede la presentazione on line delle Proposte di Progetto entro, e non oltre, le ore 12:00 del 17 settembre 2013, per l avvio di nuove attività economiche o per il rafforzamento di iniziative economiche esistenti, attraverso l impiego e la valorizzazione di beni confiscati già assegnati, privi di ipoteche o altri vincoli. La Fondazione selezionerà le proposte ritenute più valide e capaci di generare valore sociale ed economico sul territorio. 1.1 Contesto La presenza sul territorio nazionale della criminalità organizzata, in particolar modo nel Mezzogiorno d Italia, costituisce un freno allo sviluppo, condizionando pesantemente la vita della comunità, limitandone le possibilità di crescita economica e sociale. La confisca dei beni di provenienza mafiosa rappresenta uno strumento giudiziario di fondamentale importanza nella lotta alle organizzazioni criminali 1 e, soprattutto, nel ripristino della legalità, laddove la presenza delle mafie è più forte. Sulla base dei dati riportati dall Agenzia Nazionale per l amministrazione e la destinazione dei beni sequestrati e confiscati alla criminalità organizzata (ANBSC), in Italia sono presenti quasi 13 mila beni confiscati, dei quali oltre 11 mila immobili e circa 2 mila aziende. Oltre l 80% si trova nelle sei regioni di intervento della Fondazione, principalmente in Sicilia (con circa il 43% dei beni confiscati), Campania (circa il 15%), Calabria (circa il 14%) e Puglia (circa il 9%) 2. Degli oltre 13 mila beni confiscati, meno della metà (sei mila circa) risulta effettivamente consegnata e trasferita al patrimonio indisponibile degli enti territoriali, per lo più Comuni, per essere destinata a finalità sociali. Si tratta di una percentuale che a malapena supera quota 33%, mentre oltre il 55% resta completamente inutilizzato 3. La durata e la complessità del procedimento di destinazione ed assegnazione dei beni confiscati rendono spesso quest ultimo difficoltoso e fanno sì che i beni, anche se in buone condizioni al momento del sequestro, arrivino all assegnazione in stato di abbandono e di degrado. Questo rappresenta un ostacolo ulteriore, assieme alle difficoltà economico-finanziarie che le realtà affidatarie incontrano nell avviare le loro attività, per un impiego più diffuso dei beni confiscati alle mafie in termini di pubblica utilità. Ciò determina una situazione di stallo in cui, da un lato, l ente locale non può recuperare il bene e, dall altro, la platea di potenziali destinatari non può materialmente utilizzarlo perché non è in grado di far fronte a un investimento così ingente. In questa direzione, un importante contributo è arrivato dal PON Sicurezza 2007/2013 che ha permesso il finanziamento di 69 progetti di recupero dei beni confiscati (17 in Campania, 10 in Calabria, 14 in Puglia e 28 in Sicilia) con uno stanziamento di oltre 71 milioni di euro. Tale contributo si rivela, tuttavia, solo parzialmente efficace, se si considerano le difficoltà di assegnazione di beni confiscati già oggetto di lavori di recupero e adeguamento. 1 Legge 31 maggio 1965 n. 575, Disposizioni contro la mafia e successive modificazioni e integrazioni. 2 http://www.benisequestraticonfiscati.it/joomla/index.php?option=com_content&view=article&id=198&itemid=2 3 II relazione sull attività svolta, 1 gennaio 31 dicembre 2011, Agenzia Nazionale per l amministrazione e la destinazione dei beni sequestrati e confiscati alla criminalità organizzata. Bando per la Valorizzazione e l Autosostenibilità dei Beni Confiscati alle Mafie 2013 3

La destinazione dei beni confiscati a usi sociali e di pubblica utilità può, e deve, riuscire a produrre effetti importanti sui territori del Mezzogiorno: dalla creazione di lavoro e occupazione, alla riaffermazione del valore etico e civico derivante dalla riappropriazione da parte delle comunità di ciò che le è stato sottratto con la violenza, dal contrasto al disagio sociale e all emarginazione, al sostegno di minori, famiglie svantaggiate, anziani e tossicodipendenti. I beni confiscati possono, inoltre, contribuire all integrazione della popolazione immigrata, che, spesso, in aree a forte infiltrazione mafiosa, è vittima del caporalato delle mafie locali. 1.2 Obiettivi Per queste ragioni, si intende promuovere iniziative efficaci e durevoli nel tempo, tali da garantire la sostenibilità futura dell utilizzo dei beni confiscati alle mafie, attraverso l avvio e lo sviluppo di attività di natura economica, che si renderanno moltiplicatori di uno sviluppo nuovo e differente del territorio. I beni immobili e/o mobili registrati possono, infatti, costituire una grande opportunità per il consolidamento e lo sviluppo di iniziative per un imprenditorialità sociale diversa, attraverso la costruzione di modelli di sviluppo alternativi e liberi dalle mafie. La Fondazione, con il presente Bando, si propone di stimolare un processo di infrastrutturazione sociale capace di catalizzare le energie e le risorse di cui il territorio dispone, attraverso un percorso di sensibilizzazione, responsabilizzazione e di consapevolezza partecipata. La restituzione alla collettività, per fini sociali, dei patrimoni illecitamente accumulati dalle mafie, finalizzata a una ri-allocazione del capitale sociale nelle comunità locali, può rappresentare un valido percorso di sviluppo dei territori, in particolare di quelli a forte tradizione criminale, e di promozione del rispetto delle regole democratiche, del vivere civile e delle istituzioni pubbliche. Il volontariato e il terzo settore, grazie alla loro capacità di aggregazione, possono favorire le condizioni perché si crei un percorso virtuoso fatto di condivisione degli obiettivi e partecipazione nel determinare lo sviluppo del territorio e costituire un opportunità di rilancio dello stesso. 1.3 Ambiti di intervento La Fondazione sosterrà iniziative esemplari, in grado di dimostrarsi continue e autosostenibili nel tempo, volte a valorizzare le risorse presenti sul territorio attraverso il riutilizzo di beni immobili e/o mobili registrati provenienti dalla lotta alla criminalità organizzata, illecitamente e illegalmente sottratti alla società civile. Laddove i progetti prevedano interventi esclusivamente con beni mobili registrati, questa scelta dovrà essere motivata da particolari esigenze dettate dal contesto in cui si collocano e il loro valore economico dovrà, inoltre, essere congruo al costo complessivo del progetto e al contributo richiesto alla Fondazione. I progetti dovranno mirare a rendere tali beni patrimonio collettivo e condiviso e, quindi, beni realmente comuni, tentando di soddisfare, al tempo stesso, bisogni locali sentiti come impellenti dal territorio. In tal senso, il riutilizzo di beni confiscati alle organizzazioni criminali per fini sociali può rappresentare uno strumento di sviluppo e di riscatto, restituendo alla collettività beni ad alto valore simbolico. In particolare, la Fondazione sosterrà interventi di: 1.3.1 Avvio di nuove attività di economia sociale su beni di recente assegnazione Avvio di nuove attività di tipo economico da parte di organizzazioni del terzo settore e del volontariato con consolidata esperienza negli specifici settori di intervento, su beni confiscati (beni mobili registrati e/o immobili) di recente assegnazione, privi di ipoteche o altri vincoli. La Fondazione potrà sostenere iniziative che, strettamente connesse alla riconversione di beni confiscati ed effettivamente assegnati, possano incidere significativamente sul tessuto socioeconomico di ciascuna comunità, in termini di sviluppo locale (inserimento lavorativo, incremento dell occupazione giovanile, creazione di impresa sociale, integrazione culturale, ecc.) e rappresentare un occasione di partecipazione attiva, sensibilizzazione e miglioramento della qualità della vita (legalità, integrazione sociale e lavorativa, ecc.) per il territorio di riferimento. Bando per la Valorizzazione e l Autosostenibilità dei Beni Confiscati alle Mafie 2013 4

1.3.2 Rafforzamento e ampliamento di attività di economia sociale già esistenti ed operative Sostegno a organizzazioni del terzo settore e del volontariato volto a rafforzare la gestione, la valorizzazione e la fruizione dei beni confiscati (beni mobili registrati e/o immobili) già assegnati (ad eccezione di quelli già sostenuti tramite il precedente Bando Beni Confiscati 2010 della Fondazione), privi di ipoteche o altri vincoli, ed effettivamente riutilizzati. Si fa riferimento al rafforzamento e all ampliamento di attività economiche già avviate, volte a un più efficace e articolato riutilizzo del bene immobile confiscato, in un ottica di sviluppo sostenibile della comunità in termini di occupazione e integrazione lavorativa. Il sostegno della Fondazione sarà rivolto a progetti il cui intervento preveda la valorizzazione di beni confiscati alle mafie, che siano nella piena ed effettiva disponibilità del Soggetto Responsabile o di uno dei Soggetti della Partnership 4. Il bene confiscato oggetto di intervento potrà, eventualmente, essere messo in rete con altri beni confiscati alla criminalità organizzata. I progetti dovranno, inoltre, configurare una gestione autosostenibile nel tempo, in termini di capacità di generare o raccogliere risorse economiche e catalizzare competenze e professionalità adeguate. Non verranno sostenute, pertanto, iniziative singole ed eventi, ma interventi caratterizzati da una progettualità integrata, strutturata e di lungo periodo, in grado di sviluppare un processo virtuoso e duraturo di sviluppo locale. Tale processo farà leva sul sostegno iniziale della Fondazione per poi procedere in maniera autonoma in un ottica di autosviluppo sostenibile del territorio. 4 Il soggetto assegnatario dovrà dimostrare la piena disponibilità del bene confiscato attraverso apposito contratto di concessione, o equivalente, recante data certa. Bando per la Valorizzazione e l Autosostenibilità dei Beni Confiscati alle Mafie 2013 5

SEZIONE 2. CRITERI PER LA PARTECIPAZIONE AL BANDO Il Bando si indirizza esclusivamente a partnership intese come accordi tra almeno tre o più soggetti ( Soggetti della Partnership ) che assumeranno un ruolo attivo nella co-progettazione e nell implementazione del progetto. Ogni partnership individua un soggetto ( Soggetto Responsabile 5 ), che si occuperà di coordinare i rapporti tra i diversi Soggetti della Partnership con la Fondazione, anche in termini di rendicontazione. 2.1 Il Soggetto Responsabile Il Soggetto Responsabile è l unico soggetto legittimato a presentare Proposte di Progetto. 2.1.1 Possono presentare una Proposta di Progetto, in qualità di Soggetto Responsabile, ed eventualmente accedere ai finanziamenti della Fondazione, tutte le organizzazioni senza scopo di lucro, costituite in prevalenza da persone fisiche e/o enti non profit, nella forma di: a) associazione (riconosciuta o non riconosciuta); b) cooperativa sociale o loro consorzi; c) ente ecclesiastico; d) fondazione; e) impresa sociale (nelle diverse forme previste dalla L.155/2006). 2.1.2 Il Soggetto Responsabile deve essere costituito in prevalenza da persone fisiche e/o da associazioni, cooperative sociali o loro consorzi, imprese sociali, enti ecclesiastici e/o fondazioni. 2.1.3 Il Soggetto Responsabile, costituito in una delle forme citate, ai fini dell ammissibilità, deve possedere i seguenti requisiti: f) svolgere attività coerenti con la missione della Fondazione; g) essere stato costituito prima del 2 gennaio 2011 in forma di atto pubblico oppure di scrittura privata autenticata o registrata; h) avere la sede legale e/o operativa in una delle regioni in cui sono previsti gli interventi (Basilicata, Calabria, Campania, Puglia, Sardegna, Sicilia) in data precedente alla pubblicazione del Bando; i) aver presentato una sola Proposta di Progetto. Nel caso di presentazione di più Proposte di Progetto da parte di uno stesso Soggetto Responsabile, queste verranno tutte considerate inammissibili; j) non avere progetti in corso finanziati dalla Fondazione, in qualità di Soggetto Responsabile. 2.1.4 Il Soggetto Responsabile o uno dei Soggetti della Partnership dovranno dimostrare l effettiva disponibilità del bene confiscato oggetto di intervento attraverso apposito atto scritto (ad es. locazione, comodato, mandato, concessione, autorizzazione etc.) recante data certa, con durata residua di almeno 10 anni dalla data di scadenza del presente Bando, da cui risulti che il bene confiscato oggetto di intervento sia nella piena e legittima disponibilità del Soggetto Responsabile o di uno dei Soggetti della Partnership. 5 Ai fini della soggettività giuridica del Soggetto Responsabile, ciò che rileva è il Codice Fiscale o la Partita IVA. Bando per la Valorizzazione e l Autosostenibilità dei Beni Confiscati alle Mafie 2013 6

2.2 Altri Soggetti della Partnership 2.2.1 Oltre al Soggetto Responsabile, ogni Partnership deve prevedere al suo interno la partecipazione di almeno altre due organizzazioni appartenenti al mondo del volontariato e/o del terzo settore costituite in una delle forme citate al punto 2.1.1. 2.2.2 Gli altri eventuali Soggetti della Partnership potranno appartenere, oltre che al mondo del volontariato e del terzo settore, anche a quello della scuola, delle istituzioni, dell università, della ricerca e al mondo economico. La partecipazione di soggetti profit, in qualità di Soggetti della Partnership, dovrà essere ispirata all apporto di competenze e risorse, finalizzate alla crescita e allo sviluppo del territorio e della società locale, e non alla ricerca del mero profitto. 2.3 Condizioni di ammissibilità delle Proposte di Progetto 2.3.1 Sono considerate ammissibili tutte le Proposte di Progetto che: a) siano inviate, esclusivamente on line, alla Fondazione entro le ore 12:00 del 17 settembre 2013, debitamente compilate in tutte le loro parti, e comprendano tutti i seguenti allegati: 1. Atto scritto (es. locazione, comodato, mandato, concessione, autorizzazione, ecc.) recante data certa, con durata residua di almeno 10 anni dalla data di scadenza del Bando, attestante l effettiva disponibilità del bene confiscato oggetto di intervento da parte del Soggetto Responsabile o di uno dei Soggetti della Partnership 6 ; 2. Atto Costitutivo (nella forma di atto pubblico o scrittura privata autenticata o registrata) e Statuto del Soggetto Responsabile, o autodichiarazione; 3. Ultimi due Bilanci d esercizio (o Rendiconti Finanziari) approvati del Soggetto Responsabile; 4. Tre Curriculum vitae (massimo 3 pagine, pena l esclusione del curriculum dalla valutazione) di risorse umane coinvolte nella gestione e nello svolgimento del progetto, con l indicazione puntuale del ruolo assunto nel progetto stesso; 5. Autocertificazione antimafia per il Soggetto Responsabile e per ciascuno dei Soggetti della Partnership 7 (ad eccezione dei soli enti pubblici) compilata in tutte le sue parti. Costituisce condizione di ammissibilità al Bando la presentazione di tutti i summenzionati documenti. Non saranno richieste integrazioni successive. b) Siano presentate da Partnership costituite da almeno tre soggetti, così come previsto ai punti 3.1 e 3.2 e relativi sottoparagrafi, e siano complete delle relative schede di partenariato debitamente compilate on line; c) prevedano la realizzazione dell intervento nei territori di una o più Regioni del Sud Italia che rientrano nelle regioni ammissibili all obiettivo prioritario 1 come da regolamento CE n. 1260 del 21 giugno 1999, decisione 1999/502/CE allegato 1 del 1 luglio 1999 (Basilicata, Calabria, Campania, Puglia, Sardegna, Sicilia); d) prevedano la realizzazione di interventi coerenti con gli obiettivi e gli ambiti di intervento indicati nel paragrafo 1.3. Le proposte dovranno riguardare alternativamente le attività previste al punto 1.3.1 oppure le attività previste al punto 1.3.2; e) richiedano un contributo da parte della Fondazione non superiore a 500.000, che rappresenti una percentuale non superiore all 80% del costo totale previsto 6 In casi eccezionali potrà essere considerata ammissibile la presentazione della delibera di assegnazione da parte dell ente preposto, eventualmente condizionata all approvazione del contributo da parte della Fondazione. 7 Sono, pertanto, obbligati a presentare l Autocertificazione antimafia, pena l esclusione del progetto, anche gli enti ecclesiastici. Bando per la Valorizzazione e l Autosostenibilità dei Beni Confiscati alle Mafie 2013 7

per la realizzazione della proposta progettuale presentata. Il Soggetto Responsabile e i Partner dovranno garantire una quota di cofinanziamento monetario pari ad almeno il 20% del costo totale, indicando la fonte del finanziamento; f) prevedano una durata complessiva del progetto non inferiore ai 24 mesi e non superiore ai 30 mesi; g) prevedano interventi su beni svincolati e/o provvisti delle necessarie autorizzazioni da parte degli enti pubblici preposti (Sovrintendenza dei Beni Culturali, Comuni, ecc.). Tali autorizzazioni dovranno essere rilasciate dagli enti preposti entro, e non oltre, 6 mesi dalla data di comunicazione dell approvazione della Proposta da parte della Fondazione, al termine dei quali il contributo sarà da considerarsi revocato. 2.3.2 Saranno non ammissibili tutte le Proposte di Progetto che non rispettino una o più delle condizioni di ammissibilità previste al punto 3.3.1 o che: h) siano dirette prevalentemente ad attività di studio e ricerca; i) siano presentate da persone fisiche, enti pubblici, partiti politici, organizzazioni sindacali, associazioni di categoria, soggetti che, a vario titolo, svolgono propaganda politica nonché attività in contrasto con la libertà e la dignità della persona ovvero da soggetti che possono distribuire utili o destinare il patrimonio a finalità lucrative; j) prevedano costi per l acquisto o la costruzione di infrastrutture fisiche immobiliari; k) prevedano costi di adeguamento e/o ristrutturazione superiori al 50% del contributo richiesto. Nel caso di interventi su beni già ristrutturati tramite i Fondi Sicurezza PON, la percentuale di contributo destinato a interventi di ristrutturazione e/o adeguamento non potrà essere superiore al 20% del contributo richiesto; l) richiedano contributi per la gestione ordinaria delle attività usualmente svolte dal Soggetto Responsabile; m) possano generare impatti ambientali negativi, ovvero non garantiscano il rispetto del patrimonio naturale, ambientale e culturale. La Fondazione è, in ogni caso, dotata di assoluta discrezionalità nella valutazione in ordine alla sussistenza e/o rilevanza dei requisiti di ammissibilità e non ammissibilità di cui ai paragrafi 2.1, 2.2 e 2.3 e relativi sottoparagrafi. 2.4 Criteri per la valutazione La Fondazione, nel processo di analisi ed esame delle Proposte di Progetto ricevute e di attribuzione dei contributi, ferma restando la propria assoluta discrezionalità al riguardo e senza, peraltro, che la stessa possa ritenersi obbligata in tal senso, farà riferimento ai criteri di valutazione di seguito elencati. Verranno valutati positivamente, ai fini dell eventuale assegnazione del contributo, i progetti che, nel pieno rispetto dei requisiti previsti dal presente Bando: a) favoriscano un processo di promozione e sostegno della legalità nei territori oggetto di intervento, anche attraverso l identificazione e il riutilizzo di beni confiscati con un valore significativo per il territorio e la comunità di riferimento; b) propongano modalità di intervento efficaci e innovative in grado di creare effetti sul territorio in cui è previsto l intervento in termini di sviluppo socio-economico (miglioramento della qualità dei servizi, riflessi occupazionali, integrazione, reddito procapite, ); c) dimostrino la sostenibilità nel tempo dell intervento proposto, in termini di capacità di generare o raccogliere risorse, al fine della continuità delle azioni proposte e della loro replicabilità nel tempo e nello spazio. Particolare attenzione sarà posta alla capacità di indicare previsioni di sostenibilità futura del progetto ed elementi che possano garantire continuità alle attività proposte. Inoltre, saranno particolarmente apprezzate le Proposte Bando per la Valorizzazione e l Autosostenibilità dei Beni Confiscati alle Mafie 2013 8

di Progetto i cui atti di concessione prevedano una durata superiore a quanto richiesto dal presente Bando al punto 2.1.4; d) favoriscano la coesione sociale e lo sviluppo di reti relazionali attraverso il coinvolgimento di una molteplicità di soggetti, in modo particolare del volontariato e del terzo settore, rappresentativi della realtà territoriale destinataria dell intervento; inoltre, verrà valutata positivamente l eventuale messa in rete del bene oggetto di intervento con altri beni confiscati; e) prevedano la partecipazione di soggetti che abbiano consolidata esperienza nel campo oggetto di intervento, in particolare con riferimento al Soggetto Responsabile, attraverso il coinvolgimento di competenze e professionalità adeguate alla realizzazione degli interventi, anche in relazione a precedenti esperienze; f) prevedano una partecipazione equilibrata da parte dei diversi Soggetti della Partnership, in grado di garantire la necessaria trasparenza e affidabilità gestionale, finanziaria ed etica; g) dimostrino un approfondita conoscenza del contesto e una coerenza complessiva tra obiettivi, strategia di intervento e tempi di realizzazione; h) assicurino un efficiente utilizzo delle risorse per il raggiungimento dei risultati, identificando in maniera chiara i risultati che intendono perseguire e le relative modalità di monitoraggio e valutazione di impatto; i) prevedano modalità di comunicazione efficaci e sostenibili per la promozione delle iniziative proposte, volte a favorire la condivisione con la comunità locale e la diffusione di modelli potenzialmente esemplari per altri territori. Bando per la Valorizzazione e l Autosostenibilità dei Beni Confiscati alle Mafie 2013 9

SEZIONE 3. NORME GENERALI E CONTATTI 3.1 Modalità di finanziamento Di norma, il contributo della Fondazione verrà erogato al Soggetto Responsabile in tre diversi momenti: a) anticipo, pari al 25% del contributo assegnato dalla Fondazione; b) acconto, sulla base delle spese effettivamente sostenute e quietanzate, in due tranche differenti, ciascuna non superiore al 25% del contributo assegnato; c) saldo, sulla base delle spese effettivamente sostenute e quietanzate. 3.2 Modalità di presentazione delle Proposte di Progetto Le Proposte di Progetto, corredate di tutta la documentazione richiesta, devono essere compilate e inviate esclusivamente on line, entro la data di scadenza prevista dal Bando, attraverso la piattaforma Igrant messa a disposizione dalla Fondazione. Sulla scorta di esperienze pregresse, si raccomanda di non presentare i progetti a ridosso della scadenza, poiché eventuali problemi di trasmissione potrebbero comprometterne l invio entro la data di scadenza prevista. La Fondazione non potrà essere considerata in alcun modo responsabile per richieste non inviate a causa di eventuali problemi tecnici del sistema. 3.3 Esito della selezione e norme generali I proponenti dovranno accettare, mediante la sottoscrizione del punto Dichiarazioni, Sottoscrizioni e Privacy, tutte le condizioni previste dalla presente Iniziativa e dai suoi allegati, nonché l insindacabile e inappellabile decisione della Fondazione. In fase di valutazione, la Fondazione si riserva la possibilità di effettuare verifiche e incontri di approfondimento con e/o richiedere chiarimenti al Soggetto Responsabile e/o ai Soggetti della Partnership. Nel caso in cui un progetto venga selezionato, la Fondazione ne darà comunicazione solamente al Soggetto Responsabile mediante invio di apposita comunicazione riportante, fra l altro, le condizioni sottostanti l erogazione. La lista dei progetti selezionati potrà essere pubblicata sul sito della Fondazione. La Fondazione potrà in qualsiasi momento richiedere al Soggetto Responsabile (e/o ai Soggetti della Partnership) un confronto sul budget e sugli indicatori più consoni per lo specifico progetto. L esecuzione del progetto dovrà avere inizio entro 120 giorni dall assegnazione del contributo. La Fondazione si riserva di revocare l assegnazione del contributo qualora si verifichino inadempienze gravi da parte dei Soggetti della Partnership (ivi incluso il Soggetto Responsabile) e, se del caso, potrà richiedere la restituzione delle somme precedentemente erogate. Saranno ad esempio considerate inadempienze gravi tali da causare la revoca del contributo: la mancanza delle autorizzazioni necessarie ai lavori di ristrutturazione da parte dei soggetti preposti nei tempi previsti, la non veridicità dell autocertificazione antimafia e delle altre informazioni fornite, e altre gravi cause, ad insindacabile giudizio della Fondazione ed in qualsiasi momento esse si verifichino. Il Soggetto Responsabile sarà in tal caso tenuto all immediata restituzione di quanto eventualmente già erogato. La comunicazione con cui si assegna il contributo potrà, inoltre, individuare ulteriori casi di inadempienze considerate gravi. Bando per la Valorizzazione e l Autosostenibilità dei Beni Confiscati alle Mafie 2013 10

3.4 Rendicontazione e verifica Il Soggetto Responsabile si farà carico della rendicontazione dell intero progetto. Le modalità specifiche di rendicontazione e di verifica della stessa saranno esplicitate dalla Fondazione in sede di assegnazione del contributo. Il Soggetto Responsabile prende atto, mediante la sottoscrizione del punto Dichiarazioni, Sottoscrizioni e Privacy, del fatto che le verifiche, che la Fondazione effettuerà rispetto alla documentazione di rendicontazione, potranno comportare una riduzione dell importo originariamente accordato. 3.5 Contatti Per ulteriori chiarimenti, si prega di scrivere esclusivamente al seguente indirizzo email: iniziative@fondazioneconilsud.it o di contattare telefonicamente l Ufficio Attività Istituzionali al numero 06/6879721 (interno 1). Laddove le risposte fornite siano di interesse generale, potranno venir pubblicate in un apposita Nota Interpretativa o nell area FAQ (Domande Frequenti) sul sito della Fondazione (www.fondazioneconilsud.it), ad integrazione di quanto già previsto dal presente Bando. Bando per la Valorizzazione e l Autosostenibilità dei Beni Confiscati alle Mafie 2013 11