Prefazione. A come. AccAdemiA



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Transcript:

A come AccAdemiA Prefazione Il piacere di raccontarsi è più dolce quando la narrazione corre sul filo di un continuo progredire, fino al più ambizioso lieto fine. Quelli dell Accademia hanno sempre avuto il gusto civile della documentazione, che è appunto un render conto, oltre che una orgogliosa rappresentazione di una vicenda. Non è il primo libro, questo, che illustra le sorti di una società sportiva, che è, prima di tutto, un gruppo di amici che si sostengono lealmente per la realizzazione di un progetto. Questo che avete fra le mani è, tuttavia., un libro speciale. Esso ripercorre anni di intense emozioni, di sacrifici veri, di una tensione costante. Non so esattamente il motivo per cui mi è stato chiesto di presentare questo libro. Non so nemmeno se qualcuno si sia ricordato che sono stato anche presidente del Comitato Provinciale della Federazione Pallavolo (FIPAV). Tutti sanno che mi fa piacere sentirmi accostato ai fratelli Pedicini che hanno fatto la storia della pallavolo a Benevento, insieme a Paolo Basile, Antonio Delcogliano, Franco Forte, Gaetano Amato, i fratelli Ruscello. Solo accostato, perché in vita mia non ho mai giocato a pallavolo se non sulla spiagga di Zambrone dove, peraltro, mio nipote Mario (figlio di Francesco) ad un certo punto mi pregò di fargli il favore di uscire. Bella educazione. Oltre a quella medaglia d oro del torneo amatoriale in riva al mare, conservo un altra medaglia d oro relativa alla vittoria a Telese di una festa dello sport alla quale partecipavo in qualità di presidente della FUCI. Insieme ad Antonio Petrilli ci scrivevano a referto, se per caso qualcuno si fosse fatto male. Niente trascorsi agonistici, quindi. E niente trionfi da dirigente, se non una finale nazionale juniores vinta dalla Klippan Torino organizzata (soprattutto da Antonio Buratto) nel nostro Mario Parente. Era, peraltro, un periodo amaro, con il disimpegno dei Vigili del Fuoco del comandante Mariani e con la necessità di racimolare contributi e inventare presidenti. Fu in quegli anni, nei quali lo stesso Michele Ruscello astro nascente da noi si trovò sulla panchina del Modena ad accettare una trasformazione in palleggiatore perché gli mancavano una ventina di centimetri, che balenò l idea di una strada tutta nuova. Ad Avellino c era stata la serie A nella pallacanestro con Mabel Bocchi. Perché non provavamo, a Benevento, a creare la pallavolo femminile? Ma non tanto per mettere le ragazze dalle due parti di una rete. Proprio per programmare una scalata ai vertici. Insomma per andare in serie A. L Accademia Volley ha fatto tutto questo. Ha cominciato da zero, curando le ragazzine che uscivano casomai dai Giochi della Gioventù, le ha fatte maturare nei tornei e nei campionato adatti alla loro età e, quando sono cresciute, ha cominciato a strutturare la prima squadra per inseguire il sogno. Alla fine di uno splendido campionato, fatto quasi solo di vittorie, a primavera del 2008 il sogno si è avverato. E del tutto legittimo l orgoglio della pattuglia dell Accademia Volley. Si è data la dimostrazione che quando ci sono l impegno, la preparazione culturale, la costanza e il disinteresse personale si possono mettere a fuoco progetti e si possono concretizzare anche in una realtà non sempre stimolante come quella della provincia di Benevento. Dopo il rugby, la pallavolo. Due realtà costruite con gli stessi ingredienti donano alla città l orgoglio dell approdo alla serie A di due discipline sportive emblematiche di valori positivi. Nel caso della pallavolo, la sottolineatura è d obbligo, in serie A vanno le ragazze, le donne. Lo squadrone che ha dominato il torneo di B1 ha raccolto il testimone di tante ragazze, oggi donne e madri, professioniste e operatrici economiche, che hanno sostenuto con la loro genuina passione l ambizione dei dirigenti. Non è un caso nemmeno che questo libro veda la luce mentre a piazza Risorgimento impazza il beach volley. La trasposizione del puro sport nella piazza eletta dai giovani a luogo di incontro ha consolidato il rapporto di questo sport con la città. Certo, la serie A sarà molto impegnativa. Amministratori ed operatori economici sapranno cogliere il senso di una impresa e la ricaduta positiva sulle giovani generazioni. Sostenere l Accademia Volley in serie A vorrà significare non solo un doveroso ticket a chi porta in giro il nome di Benevento, ma anche un investimento per la formazione di nuove leve impregnate degli stessi valori che hanno sostenuto le centinaia di atlete che in campo e fuori hanno dato continuità e sostanza ad uno stile. Lo stile dell Accademia. Mario Pedicini A1

A come AccAdemiA Michele Ruscello E adesso che sono arrivato fin qui grazie ai miei sogni. così inizia una canzone di Vasco Rossi. Ed è proprio da un mio sogno che è cominciata l avventura Accademia. Per me è impossibile descrivere il significato del risultato raggiunto quest anno. Nella mia vita sportiva ho sempre ritenuto che la mia terra ha troppe poche volte permesso di primeggiare e di mettere in risalto i suoi innumerevoli talenti. Le cause possono essere ricercate in tanti fattori e non è questo il momento di affrontare la tematica. Da atleta ho dovuto faticare tantissimo per raggiungere risultati di un certo livello e ho sempre sognato di realizzare qualche cosa che potesse essere di aiuto ai giovani e che potesse dare loro l opportunità di praticare sport nel miglior modo possibile. Questo è il motivo che mi portò nel 1986, insieme a Gino De Nigris, a fondare l Accademia Volley. Ci ponemmo, tra gli altri, un obiettivo particolare: riuscire a portare Benevento pallavolistica in serie A. Tante sono state le difficoltà che abbiamo dovuto superare ma, insieme ad un gruppo di ragazzi e di ragazze e ai consigli di un vecchio saggio, abbiamo tenuto duro e, a poco alla volta, abbiamo costruito un giocattolo dal funzionamento quasi perfetto. Tanti sono stati i momenti bellissimi, ma molti sono stati anche quelli brutti. È praticamente impossibile ricordarli tutti ma il mio modo di intendere la vita mi porta a ricordare solamente quelli belli che terrò sempre conservati gelosamente nel mio cuore. Qualche rammarico, invece, c è: uno si chiama Antonio Buratto e uno è il settore maschile. Antonio Buratto è stato prima mio amico e poi mio nemico, ma ho sempre riconosciuto in lui abnegazione, intensità e amore per la pallavolo come nessuno mai a Benevento. A mio avviso, l errore che ha commesso è stato quello di preferire altre persone e altri metodi a me e a Gino e alle nostre idee. 22 anni ci sono voluti ma il tempo ha dimostrato chi aveva imboccato la strada giusta! In ogni caso, tutti possono sbagliare, e oggi è mio dovere e piacere riconoscere in lui una persona che merita tutto il mio affetto e la mia riconoscenza per ciò che ha fatto per me e per la pallavolo e che avrei piacere di avere al mio fianco nel momento della festa. L altro rammarico è il settore maschile. La decisione presa nel 1994 di dedicarci solamente al settore femminile ancora mi brucia. L affetto, l amicizia, la riconoscenza e la disponibilità che mi dimostrano tangibilmente ancora oggi i ragazzi che al motto stringete il dentino ho allenato per 7 anni non ha eguali. Ai tanti ragazzi di allora che oggi sono stimati professionisti va il mio pensiero in questo momento di grande gioia. Non nascondo che da qualche mese, vedendo i bambini del Centro di Avviamento alla Pallavolo e, ripensando a loro, mi balena l idea di ricominciare a curare il settore maschile che oggi è praticamente scomparso dalla città. Ritornando alle note liete, l Accademia me ne ha data una che mi riempie di orgoglio: essere riuscito a trasmettere amore, serietà, professionalità, dedizione, generosità, disinteresse, impegno, rispetto di se stessi e degli altri, competenza. per la pallavolo e per la vita quotidiana a Dante, Vittorio e Maria Grazia. Loro sono il futuro e il senso dei miei sforzi! Descrivere, quindi, cosa significhi per me la vittoria di questo campionato è impossibile ma la domanda che tanti mi hanno posto: E adesso? merita una piccola risposta. Adesso, purtroppo, non dipende più da me. Sapevo benissimo che già la serie B1 era un campionato sovradimensionato per le possibilità della famiglia Accademia, figuriamoci la serie A! L obiettivo era arrivarci perché, come mio solito, prima voglio dimostrare di saper fare e di riuscire a realizzare e poi chiedo aiuto e collaborazione. Solamente con l aiuto delle Istituzioni possiamo pensare di partecipare al campionato di serie A e, cosa per me incredibile perché verificatasi per la prima volta, devo riconoscere che lo stanno facendo. La disponibilità dimostrata ha un significato enorme: l Accademia Volley è diventata patrimonio della città e della provincia! Se non sarà possibile nonostante l aiuto delle Amministrazioni locali. pazienza, vorrà dire che o ricominceremo tentando altre strategie o abbandoneremo tutto e finirà una bella storia durata più di un ventennio. Come al solito sono ottimista. Qualche mese fa, raccontavo a Dante che in questi 22 anni molti sono stati i momenti di scoramento ma, all improvviso, avveniva qualcosa, quasi di miracoloso, che trasformava la situazione e che permetteva all Accademia di continuare e di migliorare. Ciò mi ha insegnato a non abbattermi mai, a non addossare colpe ad altri e a lottare sempre. Concetto che credo di essere riuscito a trasmettere a chi collabora con l Accademia Volley! Chiudo ringraziando naturalmente tutti, ma se oggi festeggiamo la serie A lo dobbiamo principalmente a Lorella. È lei che mi ha dato la forza per andare avanti sempre e comunque. A2

A come AccAdemiA Gino De Nigris E passato poco più di un mese dalla splendida promozione in serie A2 dell Accademia Volley. Quante emozioni pensare di far parte dell elite di uno degli sport più praticati in Italia dove la concorrenza, oltre ad essere agguerrita, è soprattutto ben attrezzata e sostenuta da munifici sponsor. Quante suggestioni quanti ricordi nel rivedere fotogramma per fotogramma il film che hai sempre sognato. Ho letto da qualche parte che il mondo è nelle mani di coloro che hanno il coraggio di sognare e di correre il rischio di vivere i propri sogni. Un pensiero che si addice perfettamente all Accademia Volley. I suoi dirigenti, i tecnici, le atlete, i sostenitori, questo sogno lo hanno vissuto e lo hanno trasformato in una splendida realtà; una realtà che però non concede alcuna tregua ed impone subito la sua dura legge. Trascorso poco più di un mese ci si trova già di fronte ad una svolta: abbandonare il provincialismo sportivo ed inserirsi a pieno titolo nel gotha del volley, oppure recedere dalle intenzioni ed onorare questo sport in una dimensione più ristretta. Questa seconda circostanza sarebbe resa ancora più dolorosa se si pensa che anche qui da noi, nell entroterra campano, uomini forti e coraggiosi hanno dimostrato di poter raggiungere importanti traguardi e ci hanno liberato da qual pizzico d invidia sportiva nutrito nei confronti di altre città. Ancona, Modena, Perugia, Milano o Reggio Emilia oggi non sono più distanti o migliori di noi. O ggi sono semplicemente sedute al nostro stesso tavolo. Ma c è di più! Questi uomini, oltre ad essere forti e coraggiosi, hanno anche dimostrato di essere capaci. Sanno programmare, sanno organizzare, sanno coniugare la tecnica con elementi di elevata managerialità. La pallavolo di oggi, quella di serie A, impone anche queste poco comuni capacità. Sarebbe quindi un vero peccato, una vera sconfitta se per l assenza di più sponsor questa squadra dovesse essere relegata solo all onor di firma del campionato appena vinto. Sono tuttavia convinto che l Accademia Volley, per come ha impostato il lavoro fin dall inizio, sia consapevole che la vittoria e la sconfitta non sono la vera essenza della sua missione. Nello sport, come nella vita, la vittoria e la sconfitta sono come due impostori da trattare allo stesso modo. Per questo l Accademia Volley non perde mai! L essenza della sua missione non è fondata sulla vittoria o sulla sconfitta ma sugli inalienabili valori dell amicizia, della famiglia, dell altruismo e dell amore verso il prossimo. Forza Ragazzi! Mantenetevi folli, e comportatevi come persone normali. A3

A come AccAdemiA Lorella De Gennaro...e finalmente la tanto agognata serie A è arrivata. Come è arrivata? Potrei dire che è arrivata grazie ad una squadra fantastica capitanata da Chiara Marchetto e guidata egregiamente da Uccio e Vittorio Potrei dire che finalmente ho visto giocare, nella mia Accademia, la grande Ildi, per la quale io nutrivo ammirazione ed ero una sua accanita fan, tanto che ogni anno dicevo a Michele: Perché non prendiamo la Vojth? Potrei dire che si è materializzato il sogno per il quale tutti (presidenti, dirigenti, mogli, parenti, mamme e papà) indistintamente ci prodigavamo affinchè si realizzasse. Potrei dire che senza Dante che ci ha creduto sempre, anche nei momenti difficili, e ha trasmesso a tutti la voglia di crederci e di continuare grazie al suo ottimismo non ci saremmo riusciti! Potrei dire che senza la passione, la dedizione, il sacrificio, il cadere e il rialzarsi sempre a TESTA ALTA la SERIE A sarebbe ancora un sogno. Potrei dire che senza il sostegno dei nostri sponsor, alcuni ormai storici, che dopo oltre venti anni ancora ci sostengono, non saremmo arrivati fin qui. Potrei dire che in questi lunghi anni sono state tante le persone che hanno lasciato un segno indelebile nel mio cuore, quanti ricordi e tante le ragazze che mi hanno considerato una di loro Molti i momenti legati a TUTTE le PROMOZIONI; il mio ricordo è legato anche ad una canzone, LE RAGAZZE dei Neri Per Caso, che cantavo insieme alle MIE ragazze per festeggiare la promozione in B2 (94/95). Io chiedo scusa a tutti quelli che hanno contribuito alla realizzazione di questo SOGNO ma il mio GRA- ZIE è particolare, il mio GRAZIE è per una persona speciale: MICHELE. E per lui perché ha dedicato tutta la sua vita a due VALORI: LA FAMIGLIA e LA SUA ACCADEMIA VOL- LEY! Per me è principalmente grazie a lui che tutto ciò si è avverato! Non ci sono parole per descrivere le lacrime, la sua gioia, i suoi abbracci con le persone più care. La prima cosa che ha detto è stata: LORELLA LORELLA SERIE A SERIE A! NOI SIAMO SERIE A! In quell istante, abbracciata a lui, mi sono passati alla mente tutti i momenti, tutte le promozioni, tutte la vittorie ed anche tutte le sconfitte, tutta la mia vita pallavolistica al suo fianco! E stato in quell attimo, con il cuore a mille, che la mia squadra lasciava ancora una volta un segno profondo e incancellabile dentro di me. GRAZIE ACCADEMIA, PARTE INTEGRANTE DELLA MIA VITA. GRAZIE DI CUORE, MI HAI REGALATO UN SOGNO! A4

A come AccAdemiA Annio Majatico Francamente quando oltre 15 anni fa, travolto dalla passione di Michele Ruscello e Gino De Nigris, iniziai a collaborare con l Accademia Volley non avrei mai pensato di poter raggiungere il traguardo della serie A. Sembrava una meta così difficile da ottenere da ritenerla quasi un sogno. Un sogno talmente utopistico da aver pudore a parlarne anche tra di noi e da conservarlo nella propria interiorità come sempre si fa con i propri sogni impossibili. Il sogno è realizzato! L abnegazione ed il lavoro di tanti, per tanti anni, insieme ad un gruppo di splendide ragazze, ha donato la serie A alla nostra città nello sport femminile più diffuso e più selettivo. Nella speranza che le istituzioni e le forze economiche ci diano una mano a conservarla, un grazie di cuore a tutti. A5

A come AccAdemiA Dante Ruscello Il muro grigio Ero di fronte al muro del garage di casa dei miei nonni paterni, lo ricordo benissimo come se fosse ieri, lo vedo ancora quel muro grigio. Avrò avuto 15 o 16 anni. Era estate e Michele ci faceva allenare tre volte al giorno in preparazione alla successiva stagione agonistica. Ero di fronte al muro, e facevo ripetizioni infinite di palleggi e di bagher, fissavo un punto sul muro e cercavo di colpirlo sempre. Il mio desiderio più grande era quello di diventare un giocatore di serie A ed ero convinto, ma assolutamente convinto, che ce l avrei fatta. Per raggiungere il mio traguardo sapevo che dovevo migliorare la mia elevazione per sopperire alla mancanza di centimetri e così il mio obiettivo più prossimo era quello di aumentare di 10 cm il mio salto. Non avevo altra ambizione che diventare un grande giocatore Solo chi fa sport ed in particolare uno sport di squadra può comprendere cosa significa la competizione, cosa significa l adrenalina, cosa significa godere di una vittoria e stare male per una sconfitta, non riuscire a parlare dall emozione e condividere con altre persone sogni e obiettivi. La natura non mi ha voluto però atleta e negli anni ho imparato da un lato ad accettare i miei limiti fisici ma dall altro a capire che per la nostra mente, per quella no che non ci sono limiti sognare non costa nulla e non è vero che sognare è un lusso che non tutti si posso permettere. Edgar Allan Poe ha detto Coloro che sognano di giorno sanno molte cose che sfuggono a coloro che sognano soltanto di notte. E così, fallito il mio sogno di atleta di serie A, fermatosi seppur con orgoglio alla panchina in C2 regionale (!!!), i miei obiettivi sono cambiati ma la serie A è sempre rimasta nei miei sogni e nelle mie speranze. Per una intera vita sportiva ho sempre visto la serie A come un traguardo irraggiungibile, un obiettivo troppo grande e troppo lontano per essere raggiunto, ma se un merito mi riconosco è proprio quello di aver sempre creduto nella possibilità di portare l Accademia e Benevento nella serie A della pallavolo. Come un visionario dicevo sempre non so come, non so quando ma so che un giorno l Accademia arriverà in serie A, lo pensavo quando mia madre mi rimproverava di sottrarre troppo tempo all università, lo pensavo quando il mio capo in azienda mi riprendeva perchè distratto dal lavoro, lo pensavo quando mia moglie si lamentava, e lo fa tutt ora (!!!), di essere trascurata a vantaggio della pallavolo. Pensavo alla serie A quando a 18 anni giravo la città per attaccare sulle vetrine le locandine della partite dell Accademia, allora in serie D, pensavo alla serie A quando facevo (e faccio ancora!!!) ore di anticamera per parlare con autorità o con potenziali sponsor, pensavo alla serie A quando siamo retrocessi nel 99/00 perdendo tutte le partite e pensavo alla serie A quando abbiamo vinto i titoli regionali giovanili. Pensavo alla serie A nei momenti più brutti e bui del mio percorso pallavolistico, ed ho pensato alla serie A quando ho scritto il primo messaggio sul guestbook di Alfredo!!! E strano notare come qualcosa che fino a poco tempo fa mi appariva come irraggiungibile sia ora già parte del passato. Sì perché è proprio vero che la vita si vive nel rincorrere i propri obiettivi e nel coltivare i propri sogni, poi un giorno il sogno si avvera o in altri casi sfuma ma puntualmente nascono nuovi stimoli, nuovi obiettivi, nuovi sogni che ci rendono vivi e che sono l essenza più profonda, il battito pulsante di ognuno di A6

A come AccAdemiA noi. Mi domandavo cosa avrei pensato o provato il giorno che avessi raggiunto la serie A ora lo so ora ho la certezza che i nostri limiti sono solo nella nostra testa e che niente e nessuno può limitarci se non noi stessi. Certo, nello sport come nella vita non si vince sempre, a volte si perde e si prendono batoste ma sono proprio queste che ci rendono più forti e che ci fanno apprezzare fino in fondo i nostri risultati positivi. Mentre scrivo questo testo non so ancora se riusciremo a partecipare al campionato di serie A2, terribilmente costoso e impegnativo, in un momento decisamente negativo per l economia tutta ed in una città sempre più votata al calcio, so però che vedo ancora quel muro grigio davanti a me e quei 10 centimetri da guadagnare!!! D altra parte mi basta pensare alle difficoltà superate nell ultima stagione per capire che non bisogna mai mollare pochi sanno che il giorno precedente la prima di campionato si valutò la possibilità di ritirare la squadra dal campionato, pochi sanno che alle 2.00 del mattino di quella stessa notte ero davanti al ristorante Il Patio a comunicare alle atlete (e chi se li dimentica i loro volti attoniti!!!) che la squadra aveva perso tre pezzi importantissimi e che solo poche ore più tardi quella stessa squadra, orfana di un solo elemento, si abbattè come un ciclone sul malcapitato Aragona. La soddisfazione di aver vinto questo campionato è immensa, ed è immensa non solo perché in tanti ci hanno provato in passato ma solo in pochi ci sono riusciti, ma soprattutto perché mai un campionato è stato vinto così tante volte nello stesso anno. Un campionato vinto la prima volta nel rialzarsi da una stagione, quella 2006/07, davvero difficile da gestire e da digerire, vinto una seconda volta in estate con una campagna acquisti veloce, efficace e a conti fatti vincente, vinto una terza volta nel riuscire a scendere in campo con l Aragona alla prima di campionato e vinto nuovamente nel ricomporre solo alla sesta giornata una squadra che aveva rischiato seriamente di sgretolarsi. Un campionato vinto settimana dopo settimana con il duro lavoro di uno staff tecnico eccellente e con la tensione agonistica di chi non sottovaluta mai l avversario, un campionato vinto con la trasparenza e con l onestà di chi con si è tirato indietro rispetto alle imprevedibili ed improvvise difficoltà societarie. Ed allora non posso che essere grato a tutti quanti hanno creduto in questa eccezionale impresa ed in particolar modo ai tecnici e alle atlete che hanno dimostrato con i fatti di essere professionisti di altissimo livello, in campo e fuori. La fiducia che hanno avuto in noi è assolutamente impagabile e all interno della Palestra Amato esporremo lo striscione della promozione in serie A2 affinché tutti i bambini e le bambine delle prossime generazioni conoscano e ricordino le gesta di questo eccezionale gruppo e lo prendano come esempio di forza tecnica e morale. Voglio ringraziare con tutto il mio cuore tutte le persone che negli anni hanno contribuito a fare grande l Accademia, dalle atlete agli allenatori, dai dirigenti ai Presidenti, tutti, dal primo all ultimo, e il mio pensiero non può non andare a chi ha assistito dall alto alla realizzazione di questo sogno come Alfredo Amato e Maurizio Riccio. Un ringraziamento particolare va a Michele e a Gino, i fondatori dell Accademia, che con il loro storico abbraccio del 6 aprile hanno sintetizzato in una immagine 22 anni di rincorsa ad un grande sogno chiamato serie A!!! Grazie a Massimo Pedicini e Renato Melillo, colonne insostituibili della società ed esempio concreto di persone che fanno la differenza sempre e nonostante tutto!!! Grazie a Uccio e Vittorio, perfetto connubio di competenza, passione, fame di vittoria e determinazione, grazie a Giuseppe Palma e Ivano Romano, le cui disponibilità e professionalità non hanno eguali, e grazie a tutta l Accademia fino a Mary e Ilenia per il loro incessante tifo e per il loro profondo essere Accademia. L Accademia Volley 2007/08 è una squadra che si consegna alla storia della pallavolo e dello sport sannita e che nella mia memoria sarà ricordata come la Grande Accademia Volley perché non si è grandi quando va tutto bene ed è tutto perfetto ma si è grandi quando si superano ostacoli e difficoltà, ed è proprio in quei momenti che si fa la differenza e che si distingue il campione dal semplice atleta, la grande persona dalla persona normale. L altro giorno sono tornato dopo non so quanti anni a vedere quel muro grigio e mi ha fatto un certo effetto, lo ricordavo più grande e più maestoso, ora è diventato ai miei occhi piccolo, vecchio e rovinato ma guai a chi me lo tocca!!! A7

A come AccAdemiA Renato Melillo Quando Dante Ruscello mi ha detto che anche io dovevo scrivere un intervento per il libro che celebrerà la conquista della serie A2 dell Accademia Volley, ho realizzato che da quel momento in poi molte delle mie serate le avrei trascorse a scrivere, poi a leggere e dopo a cestinare almeno diecimila volte quello che scrivevo!!! Perché? Perché non riesco con le parole, figuriamoci con lo scritto, a descrivere tutta la gioia, la felicità, la commozione, l orgoglio che in quegli attimi ho provato. Quegli attimi iniziano alle 16,41 del 6 aprile 2008. Era ormai da qualche settimana che c era in noi la certezza, mai però palesemente dichiarata, che il sogno, inizialmente un utopia, di raggiungere l agognata SERIE A si stava realizzando. Ciò invece di rendere quegli attimi quasi normali ha amplificato tutti gli effetti. Da specificare che in quegli attimi cercavo di non perdere nessuna delle scene che si svolgevano accanto a me; il solo pensiero di non riuscire ad immortalare quello che stava accadendo, dopo che per un intera stagione avevo fotografato di tutto mi faceva tremare le gambe. E non era il solo problema: tra uno scatto e l altro dovevo anche pensare ad evitare che le lacrime che continuavano a riempirmi gli occhi ed il mirino della fotocamera non mi facessero sbagliare a mettere bene a fuoco le immagini. Quando poi mi sono trovato ad inquadrare due omaccioni alti oltre 180 cm che abbracciati piangevano, singhiozzando come bambini, al centro del campo sotto quella rete di pallavolo che 22 anni prima avevano montato per la prima volta per la loro neonata creatura Accademia Volley, ho compreso la fortuna che mi era toccata ad essere lì a vivere quegli attimi. Non ho scattato subito perché ero letteralmente affascinato e ipnotizzato dal suono che veniva da quel pianto liberatorio di felicità e di affetto sincero che solo l amicizia e lo sport pulito possono regalare. Spero che le mie foto riescano a raccontare e trasmettere quello che stava succedendo, almeno in piccolissima parte, a chi era assente. Sono certo, invece, che i presenti e gli stessi Michele e Gino nel rivedere quegli scatti rivivranno ogni volta le stesse splendide ed inenarrabili sensazioni. Per non dimenticare e per dividere con gli altri quegli attimi, devo raccontare che ad un certo punto mi sono ritrovato, completamente vestito, sotto la doccia dove erano stati accompagnati tutti, ma, mentre ero riuscito a consegnare al volo la fotocamera a qualcuno, in tasca mi era rimasta una scheda di memoria dove erano registrate tutte le foto scattate fino a qualche minuto prima comprese quelle di Michele e Gino. Questo particolare l ho scoperto però solo quando sono rientrato a casa: cercate di immaginate per un attimo quello che ho provato! Ho scaricato le foto solo dopo aver messo la scheda su un tantissimi fogli di carta assorbente, e usato un asciugacapelli per circa un ora per essere sicuro che nessuno degli scatti andasse perduto per un corto circuito nei micro circuiti elettronici. Devo e voglio a questo punto ringraziare gli artefici della fantasmagorica stagione 2007/08, e poiché è un classico che quando si passa ai ringraziamenti si dimentica sempre qualcuno, permettetemi di dire GRAZIE CON TUTTO IL CUORE a tutta la famiglia Accademia nessuno escluso e di scusarmi in anticipo con chi dimenticherò. E adesso passiamo ai nomi. Si deve iniziare sempre da qualcuno e allora permettetemi di ringraziare prima di tutti un gruppo di ragazze, che definire meravigliose è altamente riduttivo. Le 13 splendide ragazze della B1: una squadra nel pieno e totale senso della parola; una squadra che ha tratto dalle difficoltà un unione ed una forza che ha permesso loro di macinare bel gioco, vittorie e momenti di vita quotidiana meravigliosi che nessuno potrà mai cancellare. Il difficile viene adesso. Credo di non sbagliare se dico che la squadra ha dato tanto e ottenuto ancora di più grazie all esperienza del fondatore dell Accademia, nonché Direttore Tecnico, Michele Ruscello; alla professionalità del Direttore Sportivo Dante Ruscello; alle indiscusse capacità tecniche e umane dell allenatore Uccio Carratù e del suo aiutante Vittorio Ruscello; all impegno dei due giovanissimi Fabio Melillo e Alessandro Cilento, rispettivamente scout-man e preparatore atletico, ognuno a fare quanto meglio possibile nel proprio campo; all inestimabile opera del dottor Giuseppe Palma e del fisioterapista Ivano Romano, che alla fine l Accademia ha ritrovato come amici veri e sinceri e al lavoro continuo e certosino dell addetto stampa, nonché validissimo speaker, Massimo Pedicini. Grazie alle ragazze della serie D allenate da Vittorio Ruscello (aiutato dal giovane Vito Forte), che hanno avuto la sfortuna di fare una cosa grandiosa in un stagione che sarà veramente difficile ripetere. Hanno vinto il loro campionato approdando alla serie C con 3 giornate di anticipo vincendo 24 partite su 26 (solo una in meno delle compagne della serie B1) bravissime!!! Grazie a Maria Grazia Ruscello e Omar Tretola e alle loro compagini di giovanissime, che divertendosi e ribaltando i pronostici, hanno vinto un titolo provinciale con l U16 e si sono piazzate al posto d onore con l U14 (posizione raggiunta anche dall U18 della coppia Ruscello-Forte). Grazie a Lorella De Gennaro, Vice Presidente in carica dell Accademia Volley nonché moglie, madre e zia dei tre Mister Ruscello, sempre puntualissima e pronta al tavolo dei segnapunti con la freccia del mouse posizionato sempre sul successivo punto da assegnare all Accademia durante le tredici vittoriose partite in casa. Grazie alle istruttrici, agli istruttori, ai giovanissimi atleti e atlete del Centro di Avviamento allo Sport. Grazie ai genitori che hanno indossato i panni di accompagnatori, tifosi, segnapunti a seconda delle necessità. Grazie alla competenza, serietà, simpatia dei segnapunti Daniela De Gennaro, Vito Forte e Valentina Saccomanno. Grazie a Giulio Sebastiani che tra una ramanzina e l altra dei Mister Carratù e Ruscello, ha dato il suo contributo per la realizzazione di questo successo. Grazie alle persone (mogli, mariti, fidanzati) che dietro le quinte hanno aiutato chi era in prima linea e per questo importanti in eguale misura. Grazie a Gaetano Amato e Michela Iacovino per essere stati sempre con noi, come con noi è stato e sarà sempre Alfredo che, sono certo, ha anche lui gioito per questa vittoria. Grazie a Giuseppe Lamparelli, sempre presente nel massimo rispetto dei ruoli, e alla sua signora, insieme ad un gruppo di affezionati sostenitori e amici sempre presenti sugli spalti per essere vicino alle ragazze. Grazie a quegli Sponsor che hanno tenuto fede agli impegni presi e che in alcuni momenti ci hanno permesso di superare delle situazioni di empasse fino a qualche ora prima ritenute insuperabili. Grazie, per finire, alla mia macchina fotografica che mi ha permesso di regalare più di 11.000 scatti di questa stagione fantastica a chi tra qualche anno rivedendole ricorderà quegli attimi e il fotografo. Il fotografo ha un solo grande rammarico: quello di non aver potuto fotografare gli spalti dello splendido Palatedeschi gremiti da un numeroso pubblico; quel pubblico numeroso che questa squadra meritava e che ha avuto solo durante la Final Four di Coppa Italia di lega serie B (dove è giunta seconda alle spalle della sola Pallavolo Reggio Emilia) e durante l importantissima partita casalinga contro la ASD Aversa, che poi è risultata essere la seconda forza del campionato. A9

A come AccAdemiA Antonio Carratù Nell immaginazione funziona perfettamente: inizio travagliato, la squadra reagisce, lavora e si allena con grande attenzione e dedizione, il gioco funziona, le motivazioni sono al massimo, e i risultati arrivano come neanche il miglior ottimista avrebbe potuto pronosticare (escluso il mitico Francesco Pini!!), il sogno di tanti anni di lavoro e passione si è realizzato, la serie A è arrivata! Non si è mai capito perché, nella vita mai che bastasse questo così arriva la doccia fredda che il destino ti preserva. Nella settimana precedente alla gara con il Marsala, che avrebbe sancito matematicamente la promozione, apprendo che mio padre è ricoverato e che la mia famiglia dovrà convivere per il futuro con un problema di salute importante. Cosi, rispetto a come l avevo immaginata, mi sono ritrovato a guardare con occhio diverso tutta la settimana precedente la gara decisiva e la festa successiva. Tante lacrime, di gioia, ma soprattutto di dolore per quello che stava accadendo, i miei genitori non sarebbero stati presenti per la prima volta in una gara cosi importante. Quello che avevo sognato e conquistato all improvviso acquistava una dimensione più giusta e reale; la pallavolo è tutto per me, ma nella vita c è una scala di valori che forse ho dovuto scoprire ed apprendere nel modo più triste ed improvviso. Quando penso a come ringraziare le mie atlete temo che nessuna parola scritta o dichiarata possa bastare, il merito della promozione è soprattutto loro e delle loro capacità tecniche. Inizio con quelle che hanno avuto più pazienza e che hanno avuto poche possibilità di esprimersi in gara, ringrazio l intelligenza di Marianna e poi tutte le altre che fra tanti pregi (e qualche difetto) ne hanno espresso uno su tutti: pochi proclami e tanto lavoro! Almeno in questa occasione credo che meriti un ringraziamento particolare Daniela perché non è facile ricoprire all interno di un gruppo il suo ruolo, aiutata anche dalla maturità e dall intelligenza dello spogliatoio. Condivido con Vittorio la gioia della vittoria come ho condiviso con lui tutti gli stati d animo e gli sfoghi dopo ogni allenamento e partita: collaboratore fondamentale nel lavoro tecnico ed elemento cardine all interno del gruppo. Si vince collaborando con la massima fiducia e stima, in questo senso sono stati preziosi, professionisti seri, preparati, ma soprattutto amici di tutti e sempre disponibili in ogni momento della loro giornata ad ascoltare i nostri problemi fisici e non, un ringraziamento particolare ad Ivano ed il dott. Palma. Nel lavoro di staff è stato indispensabile quello di Fabio e Alessandro, per raggiungere i risultati schiaccianti nei confronti delle dirette inseguitrici sia dal punto di vista tattico che della freschezza atletica. Come non ringraziare Giulio sempre presente ad ogni allenamento che quotidianamente ha messo a dura prova la nostra pazienza; Massimo dirigente sempre disponibile a tutte le nostre esigenze; Renato grazie al quale ogni singolo attimo di questa stagione storica rimarrà sempre documentato; MariaGrazia che ci ha fatto sentire un po meno soli all interno del PalaTedeschi. Grazie a Michele per la sua preziosa collaborazione tecnica, che da saggio padre della famiglia Accademia mi ha saputo consigliare sempre con la massima discrezione e mai con invadenza. Se devo individuare un preciso merito di qualcuno per questo anno vincente, mi viene in mente Dante (vero motore dell Accademia volley) con il quale ho condiviso tutto, giorno dopo giorno, telefonata dopo telefonata, la costruzione della squadra, la sua attenta gestione nei rapporti umani, le sue paure e la sua sincera sofferenza per le difficoltà sopraggiunte inaspettatamente, ma soprattutto per la sua preziosa capacità di portare serenità a questo gruppo e guidarlo fino alla vittoria del campionato. A lui l augurio di riuscire ad affermare l Accademia Volley anche nel palcoscenico della serie A. Alla famiglia Accademia il mio più sincero augurio nell ardua impresa di far capire alla sorda città di Benevento ed alla sua Provincia l importanza e l orgoglio di avere nel proprio territorio personalità che sanno dar vita a realtà sane, oneste e vincenti; cosa di non poco conto all interno di una Regione troppo spesso e con troppa facilità mal giudicata da tutto il resto Paese. A10

A come AccAdemiA Vittorio Ruscello Per chi come me è cresciuto in questa società, festeggiare la conquista della serie A significa realizzare il sogno di una vita! 22 anni fa era un sogno ad occhi aperti poi piano piano è diventato un obiettivo concreto, che oggi, al secondo vero tentativo, siamo riusciti a conquistare! Dopo una vita dedicata all'accademia da tre anni a questa parte ho sacrificato ogni aspetto personale possibile ed immaginabile in nome della pallavolo e di questo obiettivo, ho mangiato solo pane e pallavolo soprattutto quando ero 15 ore al giorno in ufficio, compreso due estati complete! Certo il prezzo da pagare è stato elevatissimo, ma ora in questo momento di gioia mi resta una sensazione di appagamento, di realizzazione personale che Luciano Ligabue definirebbe LEGGERO, ecco io in questi giorni mi sento LEGGERO! Penso che la cosa più bella da insegnare ai più giovani è di credere nel lavoro e nel sacrificio, tanto più una cosa sembra difficile, quanti più sacrifici si fanno per raggiungerla, maggiore sarà la gioia e la soddisfazione, e così una volta raggiunta la serie A tutti i sacrifici e le sofferenze sono sparite d'incanto ricompensandoci di tutto! E ora tutti noi ci ritroviamo con una nuova carica pronti ad una nuova sfida e ad un nuovo obiettivo da raggiungere. Ringrazio di cuore tutte le atlete, dalla prima all'ultima, per il meraviglioso anno che mi hanno regalato. E' stato un onore per me allenare atlete di un caratura tecnica ma soprattutto morale di tale livello! Ringrazio di cuore tutte le atlete della serie D che mi hanno regalato un'altra promozione in un anno da incorniciare, a loro va il merito di sopportarmi ormai da diversi anni! Un abbraccio a tutti i componenti dello staff tecnico e dirigenziale dell'accademia per l'anno vissuto insieme. In conclusione un'ultimo ringraziamento per il quale è necessaria una premessa, per la prima volta quest'anno mi avevano affidato il ruolo di secondo allenatore, un ruolo per me inusuale e soprattutto mal conciliabile con il mio carattere ed il mio modo di allenare. La fortuna ha voluto che nella mia prima volta da secondo fosse nominato come primo allenatore un certo "Antonio Carratù" ed a te Uccio va il mio grazie più sentito... per aver reso tutto così facile e soprattutto perchè pur essendo il tuo secondo non mi hai MAI trattato come secondo! A12

A come AccAdemiA Alessandro Cilento Grazie Accademia Volley, grazie per avermi regalato delle emozioni forti. Grazie di avermi concesso l'onore di far parte di te. Sei stata un punto fondamentale della mia vita cara Accademia, non sai quanto. Non dimenticherò mai quella domenica di aprile e questo grazie a te, grazie a quello che sei! Accademia sei speciale! Accademia sei unica! A14

A come AccAdemiA Fabio Melillo Benevento, 6 aprile 2008 Caro diario, ti devo raccontare una cosa sensazionale. Ti ricordi di quando, tanto tempo fa, eravamo in non so quale serie, e Dante mi faceva sorridere ogni volta che vaneggiava sulla serie A?! Ci voleva convincere; un giorno o l altro, prima o poi, più prima che poi, l Accademia Volley di Benevento, NOI...saremmo arrivati in serie A... Hahaha Roba da non crederci, ed infatti ero scettico. È difficile, dispendioso in termini di tempo e denaro, deve girare tutto nel verso giusto pensavo... Ho fatto sempre quello che mi competeva al meglio delle mie possibilità, ma la vedevo proprio complicata la faccenda. Quest anno, sono stato felicemente smentito da una squadra meravigliosa, ragazze strepitose, dalla prima all ultima, atlete di talento capaci di creare ed alimentare una forza senza fine all interno di un gruppo compatto, una spanna al di sopra di ogni difficoltà che si presentava innanzi a loro, sia in quei 162mq, sia fuori, dove non valgono schemi o combinazioni con buone probabilità vincenti. E come non parlarti del mister, direttamente da lu salentu, mister Carratù...insieme a Vittorio, hanno tenuto in mano le redini dello spogliatoio, che per quanto armonioso potesse essere, era pur sempre composto da donne ;-) Hanno lavorato tutti benissimo, atlete, allenatori, staff tecnico ed organizzativo tutt intorno alla squadra... Una sinergia difficilmente esprimibile a parole per coloro che non vi erano immersi. È stata una stagione piena, zeppa di emozioni. Davvero bello aver fatto parte di un magico incantesimo quest anno. Ed ora, con un mese d anticipo, l Accademia Volley di Benevento, NOI...abbiamo conquistato sul campo la serie A. Oggi, una sensazione unica la doccia promozione, le grida di gioia, i visi sorridenti delle ragazze, dei tecnici, come lo sono stati per tutta la stagione, ma questa volta senza più pensieri o scaramanzie...solo una lettera in mente...a. Beh ora non sto qui a nominare tutti quelli che hanno lavorato sodo per giungere alla vetta, sono tanti, e devo scappare, vado a festeggiare la serie AAAAAAAAAAAAAAAAA... Ciao. Qui finisce la pagina del diario, beh in definitiva è un quadro delle emozioni e sensazioni donatemi da un intera stagione disputata ad alti livelli, ma mancano i ringraziamenti, che sinteticamente riassumerei con un banale quanto sentito... Grazie a tutte... Grazie a tutti, di cuore. A chi c è stato vicino anche quest anno, ed a chi, per i motivi più disparati, si è dovuto leggermente allontanare. Ci avete regalato un sogno: L ACCADEMIA IN SERIE A??? Ora è realtà, e...speriamo bene. A16

A come AccAdemiA Giuseppe Palma Scrivere in poche parole quello che la collaborazione con l 'Accademia Volley ha significato per me questo anno è arduo e allo stesso tempo semplice. Società, atlete, tutto meraviglioso, una miscela di ingredienti che ha arricchito il mio bagaglio sia umano che professionale. Mi sono appassionato ad uno sport che appena conoscevo, opposta, posto quattro, centrale, erano per me termini incomprensibili che con il tempo ho imparato a conoscere e capire. Ed adesso che sto scrivendo queste poche righe, ho in cuore un grosso magone, perche affiorano I ricordi di questo anno trascorso e vissuto in maniera intesa, ed I rimpianti per non aver potuto essere presente con piu assiduità, a causa degli impegni lavorativi. Comunque sono orgoglioso ed onorato di aver vissuto e in qualche modo contribuito ad un annata favolosa, che sicuramente sarà ricordata negli anni a venire. Grazie Accademia. E termino con l' augurio e la speranza di poter continuare in futuro a vivere e a gioire per nuovi traguradi sempre più importanti e sia sportivi che professionali...forza Accademia. A18

A come AccAdemiA Ivano Romano Quando mi è stato chiesto di scrivere qualche riga sulla mia esperienza di quest'anno mi sono trovato in grande difficoltà proprio per il fatto che è molto difficile riuscire ad esprimere attraverso poche parole ciò che ho provato in questa fantastica esperienza, comunque in un modo o nell'altro ora ci provo.... tutto è iniziato agli inizi di settembre quando Michele mi ha portato un giovane ragazzo che mi voleva conoscere per capire il mio modo di lavorare e sapere se insieme si potesse collaborare: era il nuovo allenatore dell'accademia Volley. Dopo alcuni giorni e qualche sporadico incontro di sfuggita allo studio con le prime atlete e lo stesso allenatore che si trovava di fronte ai primi problemi fisici, mi chiama Dante per chiedermi se mi facesse piacere partecipare come fisioterapista dell'accademia ad un quadrangolare a Brindisi, e senza sapere neanche ora il perché, visto che fino a quel momento mi ero sempre rifiutato di partecipare attivamente con le squadre sportive, accettai incondizionatamente. Arrivati a Brindisi per poter sedere in panchina bisognava firmare il tesseramento e al momento della firma a tavola ad ora di pranzo Vittorio scherzando di disse è fatta tu non lo sai neanche cosa hai firmato...ora sei incastrato. Ora invece lo so con convinzione cosa ho firmato: un biglietto di sola andata per un viaggio fantastico che mi ha fatto vivere delle emozioni meravigliose che hanno cancellato il peso di ogni sacrificio lavorativo fatto durante il cammino, viaggio che mi ha permesso di conoscere delle persone che alla fine son diventate per me una seconda famiglia con la quale ho potuto condividere sia i momenti difficili che i momenti belli del lungo cammino che nonostante le innumerevoli difficoltà dovute al fatto che qualcuno avesse deciso di scendere alla prima fermata, non si è mai interrotto e che anzi con sempre più determinazione è riuscito a raggiungere la sospirata meta che ormai tutti conoscono e che ha regalato alla nostra città un sogno meraviglioso l'accademia in serie A. Un plauso particolare a queste ragazze che hanno lottato tanto senza mai mollare, all'allenatore che ha saputo essere una saggia guida in ogni momento, a tutto lo staff che ha interagito con loro sempre ed un grande ringraziamento alla Società che ci ha sempre creduto e ha saputo tenere sempre in piedi il grande sogno alla cui realizzazione posso con orgoglio dire di avere partecipato. C'ero anch'io! A20

A come AccAdemiA Maria Grazia Ruscello A è serie A noi siamo la serie A. L Accademia raggiunge un traguardo unico, storico e prestigioso e sono fiera e orgogliosa di questa grande vittoria. Una vittoria che arriva da lontano, dal 1986, quando due giovani ragazzi decidono di sfidare se stessi creando le basi di una società che oggi rappresenta la Campania e che è conosciuta in tutta l Italia. In questi anni ho sempre sperato e ho sempre sognato ma non credevo che la serie A arrivasse così in fretta!... ho sempre detto che l Accademia è la prova evidente che dal nulla può nascere tutto ed è stato così! Ho conosciuto tutte le persone, tutti i dirigenti e tutti gli atleti della nostra società, conservo gelosamente tanti ricordi e tanti gesti di tutti quelli che hanno fatto parte dell Accademia e grazie ai quali l Accademia è oggi in serie A. Sono cresciuta insieme a mio padre che per me è molto più di un semplice papà! Io amavo lui e di conseguenza amavo la palestra e il pallone. Quando è nata l Accademia io avevo solo tre anni e non avendo fratelli e quindi nessuno in casa con cui giocare, decisi che l Accademia sarebbe stata la mia compagna di giochi, compagna di sogni e compagna di vita! I miei genitori non avrebbero potuto regalarmi una sorella migliore! La mia infanzia è stata una favola e ricordo come se fosse ieri quando iniziavo a imparare a saltare a piedi uniti o solo con il piede destro o con il sinistro papà non perdeva occasione per insegnarmi qualcosa! Ricordo quando io e Valeria Nicchiniello facevamo con zio Gino un esercizio che chiamavamo Vai,forza,dai io e Valeria dovevamo difendere tutti i suoi attacchi e dovevamo incoraggiarci a vicenda era stupendo oggi sono fiera di poter far fare lo stesso esercizio alle Piccole Atlete dell Accademia! Il mio sogno era quello di diventare una grande giocatrice di pallavolo, di portare l Accademia in serie A e giocare in Nazionale Nel frattempo crescevo e mi divertivo, vincendo e perdendo! Non ho dimenticato tutte le difficoltà che abbiamo superato, difficoltà che purtroppo ci sono ancora oggi ma che, sono certa, supereremo nel migliore dei modi perché l Accademia è la vita della mia famiglia, è il nostro amoree NOI saremo sempre più forti perché lo sport insegna a non abbattersi mai! Non è giusto che le nostre risorse si buttino via solo perché mancano i soldi! L Accademia è per me quello che ho raccontato e tanto altro, è un piccolo mondo, è vero ed è ricco e povero nello stesso tempo: ricco di valori e povero di soldi! L Accademia in serie A è il trionfo della passione e la vittoria dell amore. Noi vogliamo valorizzare quello che possediamo e spero che la seria A possa far avvicinare i ragazzi al nostro sport e alla nostra società! L Accademia è in serie A soprattutto per BENEVENTO e i ragazzi di Benevento perché Noi vogliamo offrire di più, vogliamo dare tutto quello che si può dare! Ogni campionato è racchiuso nel mio cuore ed è bellissimo tuffarsi nel passato e rivedere Roxana, a Trani, che chiude l azione con il braccio sinistro e ci porta in B2! Sugli spalti eravamo in 4: io, mamma, Valeria e Dante! Mi rivedo a gonfiare i palloni con l elio per la promozione in B1 e ricordo il tifo che Simona Scognamiglio faceva ad ogni mia partita importante! Ricordo che per Simona D Argenio io ero frogi, ricordo che per colpa di Floriana persi il mio numero 11, i cori dei tifosi del Benevento calcio per la promozione in C1, i completini storici, il limacchio Campanale, la perfezione di Marina Bonelli, la grinta di Lucia Giuliani e di Lisa Gritto, la bellezza di Giusy Caterina e la simpatia di Tonia Mezzapesa Raga vi saluto tutte, anche tutte le altre che per ragioni di spazio non posso ricordare la preparazione alla Fagianella, i 100, 300 e soprattutto gli 800m sotto al sole d Agosto era esattamente stupendo, perché noi, tra una corsa e un salto, riuscivamo a intonare dei cori sensazionali dedicati al mitico Pino Lanni! Ricordo gli addominali che ci faceva fare Vittorio Cardone e potrei continuare occupando tutte le pagine di questo libro ma non posso pensare alla serie A senza pensare ad ACCADEMIA-MAGLIE il Parente era pieno e Carla Morel più in forma che mai l Accademia però riuscì a conquistare i 2 punti che alla fine del campionato ci consentirono di volare in B1 di quel giorno posso dire solo: EMOZIONE! Guardai mio padre e pensai: Un giorno allenerò anche io. Notavo un affetto e una stima che le ragazze avevano nei confronti del loro allenatore che non avrei mai immaginato un allenatore triste eppure le delusioni fanno parte della vita e presto o tardi arrivano per tutti! Ci sono stati episodi che mi hanno segnato tanto, quasi da privarmi della voglia di andare avanti e invece no! Se per un episodio ho sofferto, ho capito che devo pensare solo ai momenti felici e andare avanti con la forza e con la grinta di sempre questo è quanto ho imparato dagli eventi. Il campionato 2007/08 è la prova che le vittorie sono più belle se desiderate fortemente che 20 anni di gioie non possono essere dimenticati per un anno che non va 21 anni sono nel mio cuore e nel mio cuore c è anche l anno scorso un anno brutto, triste in cui ho capito molto ho capito che è difficile, veramente difficile, avere un amica, ho capito che le persone ti usano fin quando gli conviene, ho capito che forse è inutile dare troppo, ma ho capito anche che è giusto continuare a lavorare e a dare perché non c è delusione che superi gioia e soddisfazione. Ormai sono anni che mi dedico al settore giovanile dell Accademia e ho un rapporto stupendo con le mie piccole atlete Spero, con il cuore, che non mi tradiranno mai perché per me rappresentano tanto e soprattutto perché io per loro ci sarò sempre! Ognuna di loro mi regala qualcosa giorno per giorno, le loro domande, le loro paure, le loro emozioni sono anche le mie e allenando io continuo a giocare con loro e le vittorie per me valgono doppio! Non posso, quindi, non ringraziarle A22