OSSERVATORIO Anno IV n. 11 19 LUGLIO 2012 F I S C O In primo piano IN QUESTO NUMERO CRISI ANGELETTI, SPENDING REVIEW SIA SERIA O SCIOPERO Crisi. Angeletti, spending review sia seria o sciopero p. 1 Bankitalia. Proietti, giù subito tasse su lavoro e pensioni p. 1 Evasione fiscale. Proietti, risorse lotta evasione vadano a riduzione tasse p. 2 Befera: non è facile accorpare le Agenzie (Il Sole 24 Ore) p. 2 Agenzie fiscali. Audizione UIL in Senato di Domenico Proietti e Benedetto Attili p. 3 Agenzie fiscali ai supplementari (Italia Oggi) p. 6 Italia campione d Europa del carico fiscale (Il Sole 24 Ore) p. 7 Delega fiscale, Roma cerca la sponda Fmi (Il Sole 24 Ore) p. 8 Più moneta elettronica per frenare l evasione (Il Sole 24 Ore) p. 9 Il Senato dice sì al Fiscal compact (Milano Finanza) p. 11 L Isee stringe il cerchio sui finti poveri (Il Sole 24 Ore) p. 12 - Roma, 25 giu. O una spending review vera e seria, o non ci resterà che lo sciopero generale. Lo dice in un' intervista a QN il segretario generale della Uil, Luigi Angeletti, rivolgendosi a un governo che finora è riuscito solo a prendersela con lavoratori, pensionati e a picchiare duro con le tasse e sottolineando che la spending review è forse l'ultima occasione per correggere una politica economica totalmente sbagliata. Al punto in cui siamo - spiega - scioperare per protestare serve a poco. Se faremo uno sciopero sarà per chiedere al governo di andare a casa". La politica, aggiunge, "é prigioniera del governo. Non è più in grado di esprimere una posizione, un'idea. Lo prova quel che accade con la riforma del lavoro". Con la fiducia ci sarà il voto favorevole, prosegue, "mentre si tenta di accordarsi con il governo per apportare modifiche alla riforma con un provvedimento successivo. E' la prova che è una legge fatta male e votata di malavoglia dai partiti". Della riforma Fornero il sindacalista non salva nulla: è una "riforma mostriciattolo che non ridurrà né la precarietà, né la disoccupazione". Sugli esodati, aggiunge, governo e partiti "sapevano quel che sarebbe accaduto, ma hanno preferito sorvolare perché volevano solo fare cassa con le pensioni. La vita delle persone, però, non è un teorema asettico da spiegare in un'aula universitaria. Quando ci vanno di mezzo migliaia di famiglie ci vuole almeno una forma minima di decenza. Cosa che non c'é stata". BANKITALIA PROIETTI, GIÙ SUBITO TASSE SU LAVORO E PENSIONI - Roma, 17 lug. Governo e Parlamento devono avere il coraggio di varare subito una pr i- ma significativa riduzione delle tasse sui redditi da lavoro e da pensione. Lo sottolinea in una nota il segretario confederale della Uil, Domenico Proietti, commentando il Bollettino economico della Banca d'italia. La prospettiva indicata dalla Uil di diminuire le tasse sul lavoro già nel 2012 - osserva Proietti - è realistica e trova conferma nelle odierne valutazioni del Bollettino di Bankitalia. Questo consentirebbe di invertire la tendenza recessiva e, attraverso una ripresa dei consumi, riavviare u n processo di crescita dell'insieme del nostro sistema economico e produttivo.
EVASIONE FISCALE PROIETTI, RISORSE LOTTA EVASIONE VADANO A RIDUZIONE TASSE Roma, 21 giu. - ''È positivo l'impegno del Presidente Monti nella lotta all'evasione fiscale, che va intensificata rafforzando e implementando tutti gli strumenti di contrasto. Per cominciare a sanare quello che giustamente Monti definisce un vulnus alla credibilità dello Stato, occorre però destinare già dal 2012 una parte delle risorse recuperate a ridurre le tasse ai lavoratori dipe n- denti e ai pensionati che sono diventate insostenibili''. È quanto afferma in una nota il Segretario confederale della Uil, Domenico Proietti. Sulla stampa 11 luglio 2012 L Osservatorio sul Fisco è a cura del Servizio Politiche Fiscali della UIL - Tel. 064753326/212 fiscoprevidenza@uil.it 2
- AGENZIE FISCALI - Audizione UIL in Senato - V e VI Commissione di Domenico Proietti, Segretario Confederale UIL e Benedetto Attili, Segretario Generale UILPA Roma, 10 luglio 2012 - In merito agli argomenti oggetto dell audizione odierna, riteniamo prima di tutto che sia sbagliato il metodo che da tempo il Governo ha scelto, procedendo nella propria politica a colpi di decreto anche su temi particolarmente delicati ed evitando costantemente il confronto sia con le parti sociali che, spesso, anche con lo stesso Parlamento. Si tratta di un modo di operare che non condividiamo e che impedisce un confronto che, nella storia del Paese, si è invece sempre rivelato proficuo pur nel rispetto costante delle rispettive responsabilità. Per quanto nello specifico riguarda il Decreto Legge n. 87/2012 vengono fra l altro previste misure di razionalizzazione del Ministero dell Economia e delle Agenzie Fiscali. Per quanto riguarda, in particolare, le Agenzie viene previsto l accorpamento del Territorio con le Entrate, mentre i Monopoli vengono accorpati con le Dogane. La UIL auspica da tempo una riflessione sul modello organizzativo delle Agenzie, ritenendo che sussistano spazi per meglio valorizzarne le potenzialità, anche alla luce dell esperienza maturata in oltre 10 anni dalla loro istituzione. Ma ciò che non può essere condiviso è un intervento che non si ponga come obiettivo accanto alla riduzione dei costi - quello di migliorare prima di tutto il funzionamento del sistema organizzativo, a partire da quello impegnato in prima linea a contrastare l evasione e a meglio garantire i diritti del contribuente. Considerando al contempo le ricadute sull operatività delle strutture di misure radicali, improvvisate e parziali. Interventi su una struttura sensibile e complessa come quella fiscale alla quale continuano ad essere affidati compiti importanti per lo stesso risanamento della finanza pubblica per essere funzionali ad una efficiente gestione del sistema impositivo vanno ben studiati e calibrati e debbono riguardare l intero sistema organizzativo al fine di individuare ed eliminare le possibili sacche di inefficienza. L obiettivo, che condividiamo, della razionalizzazione dei costi di gestione deve essere un tutt uno con l obiettivo di elevare il livello di deterrenza all illegalità fiscale e a quella in materia di giochi, e ciò può essere fatto attraverso un vero e proprio piano industriale, di cui non vi è traccia, che definisca gli strumenti, le procedure, il sistema impositivo e il modello organizzativo che deve garantire il rispetto delle regole da parte di tutti i contribuenti, e non solo, di quelli con sostituto d imposta, come avviene oggi. Ma ciò che è stato fatto è ben altra cosa! Siamo di fronte, in buona sostanza, ad una sorta di fusione a freddo - peraltro fatta con procedura d urgenza che non permette una partecipazione adeguata delle molteplici realtà sociali ed economiche all approfondimento del dibattito parlamentare che ignora anche l evoluzione del modello impositivo prevista nel disegno di legge delega fiscale in discussione alla camera dei Deputati (A.C. 5291) e che prevede, fra l altro, una radicale revisione di tutto il sistema del catasto. Buon senso richiederebbe di demandare in tale sede la soluzione più idonea del definitivo assetto delle Agenzie Fiscali, facendo in tal modo camminare insieme il sistema fiscale che verrà L Osservatorio sul Fisco è a cura del Servizio Politiche Fiscali della UIL - Tel. 064753326/212 fiscoprevidenza@uil.it 3
adottato con quello organizzativo chiamato a gestirlo e con adeguate politiche di valorizzazione delle professionalità del personale. Le due cose debbono camminare di pari passo e coordinarsi fra loro, per evitare di ripetere l errore già fatto nel passato, ignorando l amministrazione e il suo buon funzionamento e creando le condizioni per l abnorme espandersi dell evasione. Un grave errore che il Paese ha pagato e continua a pagare pesantemente e che non va ripetuto. Anteporre in questa fase incisive misure di razionalizzazione organizzativa in un ottica meramente ragionieristica, al di fuori del processo di riforma complessiva del sistema tributario, rappresenta un improvvisata fuga in avanti, suscettibile di ricadute negative sul funzionamento delle strutture operative che potrebbero rivelarsi ben maggiori dei risparmi previsti in 466.000 euro dalla relazione tecnica. Una fuga in avanti inopportuna e che non affronta i nodi strutturali che, nonostante i progressi realizzati, registrano ancora una tasso di rendimento (riscossioni) dell attività di accertamento tributario pari al 10.4% della maggiore imposta accertata che, al netto dei costi di gestione, si riduce al 5.4% secondo uno studio della stessa Agenzia delle Entrate del 2010. È di tutta evidenza che occorre, in via prioritaria, introdurre misure per ridurre lo scostamento fra imposta accertata e riscossa, di ben 89,6 punti piuttosto che introdurre misure solo in via teorica e del tutto marginale potrebbero andare a ridurre il ben minore gap di 5 punti fra riscosso al lordo e riscosso al netto. Non vengono, inoltre, valutate altre questioni che potrebbero migliorare il funzionamento delle Agenzie fiscali, quali ad esempio: a) il sistema delle convenzioni, sia quelle che intercorrono fra Ministero e Agenzie fiscali, sia quella stipulate dalle Agenzie con i vari enti locali, con gli enti previdenziali, con le associazioni di categoria, ecc. e delle quali non sappiamo il numero, il peso in termini di capacità operativa e le possibili ricadute sugli obiettivi prioritari di contrasto all evasione assegnati, specie in questa fase in cui si chiederebbe ulteriore riduzione del personale; b) le modalità di vigilanza sull operato delle Agenzie che il decreto legislativo 300/1999 demanda al sistema convenzionale Ministero-Agenzie, ritenendo non del tutto congrua l attuale procedura che, di fatto, subordina l espletamento della funzione di vigilanza ad un accordo con il soggetto vigilato. Una riflessione sul sistema di vigilanza che in ogni caso deve garantire il livello di autonomia attualmente che il legislatore ha previsto per le Agenzie fiscali. c) il sistema dei controlli per dare maggiore incisività al contrasto dei fenomeni corruttivi nel quadro delle raccomandazioni della Corte dei Conti; d) la governance delle Agenzie, che allo stato non prevede alcuna interfaccia con il sistema delle autonomie titolari di potestà impositiva, se non quello puramente simbolico del parere non vincolante sulla nomina dei Direttori delle Agenzie da parte della Conferenza unificata Stato-Regioni-Autonome Locali. Quanto poi alla prevista riduzione del 10% delle piante organiche del personale delle Agenzie, la UIL evidenzia la necessità di una maggiore coerenza, poiché è del tutto contraddittorio chiedere da un lato maggiori impegni sul versante del recupero dell evasione e assegnare nuovi compiti, come da ultimo, ad esempio, quello in materia di controlli delle dichiarazioni Isee, dall altro di ridurre il personale chiamato a svolgere tali compiti. Inoltre va tenuto presente che le dotazioni organiche delle strutture incorporanti vengono incrementate del solo personale in servizio trasferito e non del numero complessivo dei posti disponibili nelle dotazioni organiche degli enti incorporati e che solo dopo tale operazione si opera l annunciato taglio percentuale. L Osservatorio sul Fisco è a cura del Servizio Politiche Fiscali della UIL - Tel. 064753326/212 fiscoprevidenza@uil.it 4
Il tutto in assenza di una complessiva riorganizzazione dei sistemi di gestione che passa attraverso la semplificazione delle procedure, la compressione dei tanti adempimenti formali, ripetitivi e burocratici cui ancora una elevata percentuale del personale delle Agenzie è adibito e che potrebbe più proficuamente essere utilizzato per aumentare i controlli e gli accertamenti fiscali e di conseguenza le riscossioni. La UIL chiede al Governo ed al Parlamento misure che rendano effettivamente percettibile la volontà di voltare pagina sul versante dell equità e della illegalità fiscale, in grado di interrompere quella tacita tolleranza che si protrae da decenni e che ha contribuito in modo significativo alla crisi dei conti pubblici, al cui risanamento sono prevalentemente chiamati proprio coloro che hanno correttamente assolto agli obblighi tributari con il sostituto d imposta come i lavoratori dipendenti ed i pensionati e le classi sociali più deboli. Un percorso che in questo decreto legge non vediamo, poiché da un lato le incorporazioni ivi indicate sono prive di un analisi di fattibilità e di valutazione funzionale, e dall altro le riduzi o- ni degli organici possono avere conseguenze negative sul funzionamento delle strutture operative. Quanto alla riduzione degli uffici territoriali, addirittura anche nei confronti di quelli ritenuti indispensabili, è forte la preoccupazione ed il rischio del venir meno dei presidi, ad oggi comunque fondamentali, a garanzia dei controlli di legalità e dei servizi ai cittadini. L irrazionalità della scelta appare evidente anche in relazione al fatto che le Agenzie fiscali ed i Monopoli di Stato hanno, in questi anni, investito risorse significative per le riorganizzazioni delle proprie strutture e delle sedi senza che ad oggi si sia avuta la possibilità di verificarne l efficacia. Per quanto infine riguarda le disposizioni contenute all articolo 2 del provvedimento, in materia di valorizzazione e dismissione di immobili pubblici, devono per la UIL essere valutate con attenzione. Ogni operazione in tal senso deve infatti essere improntata a criteri di tutela del valore economico e di mercato degli immobili e di massima trasparenza nelle procedure. Questo anche per quanto riguarda la gestione finanziaria immobiliare attuata attraverso la SGR appositamente istituita per la costituzione di uno o più fondi comuni d investimento immobiliare, a cui trasferire immobili di proprietà dello Stato non utilizzati per finalità istituzionali, nonché diritti reali immobiliari. Per la UIL lo stesso funzionamento della SGR deve essere idoneo ad evitare il ripetersi di esperienze in tal senso già vissute in particolar modo nel caso delle dismissione del patrimonio immobiliare degli Enti Previdenziali (svendita degli assets, problematiche degli immobili occupati a titolo abusivo, invenduto e gestione finanziaria spesso inefficiente). Va ricordato ad esempio che su una grande società di gestione del patrimonio immobiliare degli Enti di Previdenza aveva già sollevato alcuni rilievi la Banca d Italia, alla fine del 2010, circa carenze nell organizzazione e nei controlli interni, carenze nei controlli da parte dei componenti il collegio sindacale e violazione delle norme in materia di attività di investimento. Sulla base dei suddetti rilievi la Banca d Italia ha anche comminato sanzioni per 690.000 euro agli organi di governance della Società. Eventuali opacità nella gestione dell SGR non sarebbero peraltro di scarsa rilevanza o di nessun interesse per i contribuenti non solo per la totale partecipazione azionaria del Ministero dell Economia ma anche perché, potrebbe dover gestire il conferimento diretto di immobili appartenenti al patrimonio di Enti Previdenziali o comunque di Enti a rilevante finalità sociale. Peculiarità non da poco che richiedono standard elevati di chiarezza nell operato del gestore e perfetta rispondenza alle finalità di interesse pubblico per le quali l operazione è stata avviata. Per la UIL, infine, sarebbe utile il coinvolgimento da parte dell SGR delle rappresentanze dei Fondi Pensione di secondo pilastro al fine di costruire Fondi di Investimento Immobiliari tarati anche sulla specifica normativa che regola gli investimenti dei Fondi Pensione, permettendo così a questi ultimi di partecipare alle conseguenti opportunità. L Osservatorio sul Fisco è a cura del Servizio Politiche Fiscali della UIL - Tel. 064753326/212 fiscoprevidenza@uil.it 5
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