CARITAS DIOCESANA DI REGGIO EMILIA - GUASTALLA

Documenti analoghi
INCONTRO FORMAZIONE VOLONTARI

Il Centro di Ascolto. presentazione centro di ascolto delle povertà caritas

i punti comunità A cura di Dott.ssa Francesca Megni

ELABORAZIONE DEL PIANO PASTORALE DECANALE 1. Consultazione del Presbiterio e del Consiglio Pastorale

Cosa pensi se dico caritas?

PROGETTO EDUCATIVO DI GRUPPO. Cos è e a cosa serve? Chi lo scrive? La comunità capi. Come è strutturato? Gruppo Scout AGESCI Savona 3

Percorso Equipe Caritas diocesana

Volontario e Volontariato

A partire dal Centro di Ascolto

Bozza di proposta diocesana per un percorso di INIZIAZIONE CRISTIANA delle nuove generazioni

SCEGLIERE DI ANIMARE:

I incontro: IL FONDO STRAORDINARIO DIOCESANO: UN SEGNO DI SOLIDARIETA NON SOLO ECONOMICA

Strategia formativa e Portfolio

DIOCESI DI RIETI Ufficio per la Pastorale della Salute

I ragazzi a Messa. Riflessioni per il Consiglio Pastorale Parrocchiale 10 Dicembre 2014

SERVIZI CARITAS a porte aperte Organismo pastorale della diocesi di Venezia

PROGRAMMAZIONE ANNUALE DI RELIGIONE CATTOLICA (I R C)

I bambini nascono dall amore dei genitori e di Dio e crescono assieme al loro amico Gesù.

Lettera al parroco e ai fedeli della parrocchia di Petrignano

Servizio Diocesano Pastorale Familiare

La vita dell uomo ha senso? 13/09/1991 Molte persone non si pongono il problema del senso dell esistenza umana, alcuni per scelta personale, altri

HOGARES DON BOSCO Movimento di pastorale familiare. SSCC di Spagna

concreti di condivisione

6.1. I rapporti con la diocesi La collaborazione con le parrocchie vicine La pastorale d insieme... 98

LA PROGETTAZIONE SOCIO-PASTORALE ROMA, GIUGNO 2011 IL LAVORO DI RETE. Caritas Diocesana Veronese

Alcune idee per una scuola accogliente

PROGRAMMAZIONE ANNUALE RELIGIONE CATTOLICA A.S. 2016/2017 Classe Prima INDICATORI TRAGUARDI PER LO SVILUPPO DELLE COMPETENZE.

GENITORI E INSEGNANTI INSIEME

alcune idee per l educazione alla carità dei giovani

2 dicembre 2015, Parma Assemblea Provinciale del Servizio Civile

GIORNATE DI STUDIO RESPONSABILI SETTORE ADULTI

E SEMPRE TEMPO DI CARITA

Piazza IV Novembre Melfi PZ tel

Dal «celebrare» all «essere» sacramento delle nozze

Educazione al risparmio, alla corresponsabilizzazione, alla sobrietà, reagendo ai condizionamenti

UNITA PASTORALE ZEVIO PERZACCO VOLON

cooperativa sociale comunità del giambellino CARTA DEI SERVIZI Ver ottobre 2010

PIANO PROGETTUALE VOLONTARIATO ALL INTERNO DELLA COOPERATIVA SOTTOSOPRA (novembre 2010) fa più rumore un albero che cade che una foresta che cresce

La relazione affettiva

Orientamenti per l annuncio e la catechesi. Incontriamo Gesù

Lu c i a n o Ma n i c a r d i è nato a Campagnola Emilia (RE) il 26 novembre Laureato in Lettere indirizzo Classico presso l Università degli

S. MESSA DI BENVENUTO A DON GIANNI

Uno Sportello aperto al pubblico tutti i giorni lavorativi, 3 mattine e 3 pomeriggi alla settimana: circa 1000 ore all anno 17 volontari del GVV per

un testo per LA FORMAZIONE DEGLI ADULTI

Gesù Cristo, unico salvatore del mondo, ieri, oggi e sempre

Mettiamo i margini al centro del territorio

La struttura Centro Diurno Aurora 1 è un articolazione funzionale del Centro di Salute Mentale Nord, con sede a Valdagno.

La scuola come Servizio Educativo. a cura del Servizio di Pastorale Scolastica della Diocesi di Milano

PAROLE CHE RIVELANO LA DIMENSIONE SOCIALE DI QUESTA ESPERIENZA

Nuovo X Attivato in continuità con interventi avviati a partire dall anno:

La Gioia del VanGeLo. attraverso La missione e L evangelizzazione nel nostro territorio

Anno Fraterno

OBIETTIVI DI APPRENDIMENTO Al termine della scuola primaria L alunno: 1.1 Scoprire che la vita, la natura, il. di Gesù: far conoscere il Padre

Luci ed ombre nell intervento di prevenzione in adolescenza: l esperienza del Pangolo

Rapporto 2014 Giovani - Lavoro

CURRICOLO RELIGIONE CATTOLICA TRAGUARDI PER LO SVILUPPO DELLE COMPETENZE

Chiarezza obiettivo Riflessione Controllo di sé Autovalutazione

La catechesi con le persone disabili

P I A N O P E R S O N A L I Z Z A T O D E L L E A T T I V I T A E D U C A T I V E

PROGETTO EDUCATIVO D ISTITUTO

Voglio vivere! Corso di formazione per catechisti 2014

Statuto - Caritas Diocesana di Firenze 2

in via Roma 149/C - Rivoli - tel Foglio settimanale di informazione 0n 385

"Il sorriso della pace!

CARITAS AMBROSIANA E ORGANISMI COLLEGATI

Osservare le povertà e le risorse di un territorio Fare rete nel sistema regionale Caritas

RELIGIONE CATTOLICA COMPETENZE CHIAVE: COMUNICAZIONE NELLA MADRELINGUA, COMPETENZE SOCIALI E CIVICHE, CONSAPEVOLEZZA ED ESPRESSIONE CULTURALE

RELIGIONE CATTOLICA. Curricolo di base per la classe prima del Primo Ciclo di istruzione

Gli esperti Ismu. Mariagrazia Santagati. Progetto Interculture - Fondazione Cariplo

SCEGLIERE LA SCUOLA DELL'INFANZIA

STRUMENTI PER LA RIFLESSIONE E PARTECIPAZIONE AL XVIII CAPITOLO

Commissione Missionaria Regionale di Lombardia Missione: che passione

Il coinvolgimento della famiglia nella catechesi dell Iniziazione Cristiana

Festeggiamo 25 anni di. Cervignano del Friuli sabato 4 ottobre 2014

A CONCLUSIONE DELL INCONTRO DEL CONSIGLIO GENERALE CON I SUPERIORI DI PROVINCIA E DI DELEGAZIONE.

importanti della Settimana Santa e scoprire la risurrezione come vita nuova. -Conoscere il significato di alcuni simboli pasquali.

Azione 3. Le azioni di raccolta di indumenti usati svolte in contesti parrocchiali, ha visto una crescita costante del numero di parrocchie coinvolte.

Documentazione SGQ SIRQ Moduli didattica rev. 0 del 10/09/2014 I.C. TORTONA B

I contenuti chiave e l utilità delle Linee di indirizzo

L esperienza della pastorale battesimale

P R O G E T T O A U R O R A

Trasformazioni in corso del legame ecclesiale e conseguenze sull ethos civile

ASILO INFANTILE SIROLO

Video incontro del Papa con la Chiesa Italiana a Firenze Intervento del Vescovo Indicazioni pratiche Conclusione del Vescovo Preghi hiera fi

L iniziazione cristiana per fanciulli e ragazzi

Smart app progettare app per il lavoro nella Scuola in Ospedale

Progetto di educazione religiosa anno 2017/2018 Custodi dell alleanza

Considerazioni sul percorso formativo di accompagnamento al Progetto Adolescenza. Bruna Zani e Luigi Guerra

Campi scuola Laboratorio Caritas Parrocchiali

PROGETTO PER UN DISTRETTO EDUCATIVO MANTOVANO

La Chiesa nella vita cristiana. Un itinerario per preadolescenti. Accompagnare i ragazzi alla gioiosa appartenenza alla famiglia di Dio

La famiglia va aiutata a recuperare il ruolo generativo dell educazione

La Carta dei Valori. delle Associazioni di Volontariato e delle Cooperative Sociali promosse dalla Caritas Diocesana di Firenze.

DIOCESI DI VICENZA. Le persone con disabilità e l iniziazione alla vita cristiana UFFICIO PER L EVANGELIZZAZIONE E LA CATECHESI

I.P.S.S.E.O.A. MICHELANGELO BUONARROTI VIA G. GARIBALDI FIUGGI (FR) C.F COD. MECC. FRRH TEL.

INSIEME PER CRESCERE

La comunità parrocchiale e il rinnovamento pastorale globale. di Don Giuseppe Nevi Direttore dell Ufficio Famiglia di Cremona Settembre 2009

SCUOLA DELL INFANZIA SAN FRANCESCO DI SALES PROGETTO EDUCATIVO

Liberi di essere. Piano d Azione Regionale per le persone con disabilità.

Le proposte del Centro Missionario Diocesano per aprire nuovi orizzonti di servizio

Transcript:

Prima domanda di riflessione AIUTARE I POVERI A CRESCERE NELLA LORO DIGNITA Lavoro preliminare per la formazione regionale In che modo il progetto\ servizio in cui lavori aiuta i poveri a crescere nella loro dignità? Come concretamente esprimiamo una solidarietà vissuta come reciprocità: - non solo ti do ciò di cui hai bisogno, ma accolgo ciò che tu mi puoi dare -? In che modo ci facciamo evangelizzare dai più poveri? Aiutare i poveri a crescere nella loro dignità passa prima di tutto dalla modalità di relazione che teniamo nei loro confronti: spendere tempo per le persone, ascoltarle, accompagnarle mettendole al centro e cercando di far uscire le sue potenzialità. Questo metodo richiede un attenzione personalizzata, la capacità di avere un approccio evangelico verso le persone prendendosene cura e accogliendole senza giudicare e infine la disponibilità a fermarsi, aspettare tempi diversi dai nostri, perdere tempo. Accompagnare verso l autonomia richiede di lasciare le persone libere di fare le proprie scelte, anche se non le condividiamo, richiede inoltre di affidare ruoli\compiti\responsabilità alle persone per aiutarle a darsi un senso a vedersi valorizzati nelle proprie qualità\competenze. Siamo chiamati non a risolvere problemi ma a dare occasioni alle persone, fornire loro degli strumenti. I poveri ci evangelizzano in diversi modi; prima di tutto per farsi evangelizzare dai poveri, bisogna mettersi in relazione, e facilitano questa relazione i momenti informali e conviviali in cui conoscersi e riconoscersi solo come persone. I poveri ci evangelizzano alla pazienza e ci disarmano con alcune piccole attenzioni che non ci saremmo aspettati. Veniamo evangelizzati nel metterci in discussione, nel capire che anche le nostre proposte\progetti non sono perfetti, nel realizzare che non sempre le cose vanno come vorremmo e che non abbiamo sempre la possibilità di scegliere. Aiutare i poveri a trovare al bellezza, anche nelle cose più tristi, come ci invita a fare il Papa aiuta anche noi operatori, ci evangelizza nel riconoscere la presenza del Signore anche nelle situazioni più dolorose Nei percorsi di accoglienza ci sono tante storie di persone che da accolte si sono fatte accoglienti: è il caso di Giuseppe o Ernest che da accolti che erano sono diventati figure di adulti accoglienti, o il caso di persone che mentre erano accolte in un appartamento andavano a fare accoglienza in un'altra struttura. Nella stessa direzione va il servizio del primo gruppo di profughi accolti che sta svolgendo un ruolo importante nel facilitare l accoglienza del secondo gruppo, non solo con la lingua ma anche con tante piccole attenzioni; alcuni di loro si sono prestati a far visita ai senza dimora la notte di Natale insieme ai volontari dell unità di strada e qualcuno ha condiviso la sua giacca con un senza dimora, senza farsi tante domande. CARITAS DIOCESANA

Incentivare le pratiche di restituzione dignitosa che valorizzano le competenze e fanno sentire più soggetti e meno oggetti. A volte ci sostituiamo ai poveri, o abbiamo la tentazione di decidere per loro, come si può fare a cambiare impostazione? Come allenarsi a riconoscere ciò che i poveri possono mettere a disposizione? CARITAS DIOCESANA

Seconda domanda di riflessione In che modo educo/formo/ accompagno i volontari e gli operatori che incontro nel mio lavoro e sul territorio (Caritas diocesana, Associazione, Caritas parrocchiali, altre realtà ecclesiali ) a crescere in questa promozione della dignità dei poveri? Il centro della questione è aiutare i volontari a capire che i poveri nonostante le difficoltà rimangono protagonisti della loro vita e sono depositari di risorse che devono mettere in campo. Seppur difficile bisogna aiutare i volontari a rimanere nell ottica della proposta e non dell imposizione o peggio del ricatto. Il primo modo per trasmettere questa modalità di relazione è quello di organizzare incontri\percorsi personali e di gruppo di orientamento e di formazione per aiutare a capire il perché di certe scelte operate da Caritas (es. tessera mensa). È inoltre importante accompagnare i volontari perché se è vero che all inizio c è la fase dell innamoramento (ah che bello aiutare i poveri ) poi subentra la fatica. A volte riteniamo utile mettere alla porta i volontari, accompagnandoli a prendersi momenti di sospensione dal servizio per riflettere sul proprio operare e sul rafforzamento dell autonomia delle persone accolte. Rispetto alle relazioni con i servizi sociali ed il privato sociale potrebbe essere utile condividere maggiormente la nostra identità e le nostre modalità di operare per una maggiore conoscenza reciproca utile ai progetti di aiuto. Come Caritas Diocesana stiamo mettendo in campo diversi strumenti di accompagnamento: come ad esempio il periodo di tirocinio presso il CDA diocesano, la presenza di un tutor di zona per ogni CDA parrocchiale, l accompagnamento nella gestione di singoli casi nelle situazioni multiproblematiche, la divisione del territorio diocesano in zone affidate ad un equipe multisettoriale chiamata a far visita e alla conoscenza diretta della situazione delle singole UP. Diversi settori o opere segno portano avanti momenti di confronto fra i volontari o fra i volontari e gli operatori in modo da sviscerare le questioni e confrontarsi sulle problematiche: è questo il caso di Nuovamente, o dei vari progetti di accoglienza (invernale, Maria di Magdala, Profughi, siriani ) Con modalità diverse da situazione a situazione ma tutti con il medesimo fine. Nella stessa direzione va poi il lavoro del laboratorio diocesano per l accoglienza. Rinforzare la formazione delle comunità al servizio per favorire l impegno e il rinnovarsi dei volontari e soprattutto per favorire l assunzione di responsabilità di tutta la comunità verso i poveri. Quando ci si accorge che i volontari non vanno in questa direzione come fare a bilanciare accompagnamento e correzione fraterna? CARITAS DIOCESANA

Terza domanda di riflessione In che modo educhiamo la nostra Chiesa locale a diventare Casa Comune per tutti valorizzando la presenza dei più poveri visti come dono e risorsa per le nostre comunità? La prospettiva da tenere ce la fornisce chiaramente Papa Francesco nel suo discorso all UNITALSI: Per favorire il reale inserimento dei malati nella comunità cristiana e suscitare in loro un forte senso di appartenenza, è necessaria una pastorale inclusiva nelle parrocchie e nelle associazioni. Si tratta di valorizzare realmente la presenza e la testimonianza delle persone fragili e sofferenti, non solo come destinatari dell'opera evangelizzatrice, ma come soggetti attivi di questa stessa azione apostolica. I poveri e i malati sono una ricchezza per la Chiesa". Tuttavia per arrivare a questa dimensione evangelica è necessario prima un intenso lavoro di animazione delle comunità che dia loro responsabilità e possibilità d impegno rispetto ad alcune problematiche sociali (es rifugiati o senza fissa dimora). È necessario coinvolgere le comunità senza imporre decisioni calate dall alto favorendo però la nascita di piccoli segni di accoglienza o piccole opere segno che siano occasioni d incontro e di relazione con i più poveri, in quanto la valorizzazione passa dall incontro. Questa modalità però non esime dal rischi della delega ai solo operatori Caritas né da quello dell autoreferenzialità degli stessi. È importante allora accompagnare la comunità in un percorso che la porti a vivere l accoglienza e l attenzione ai poveri non come fatto straordinario ma pratica quotidiana. Inoltre per favorire il reale inserimento dei poveri è necessario usare la fantasia della carità. Ci sono diverse esperienze che vanno in questa direzione o almeno ci provano: Rifugiato protetto a casa mia, l accoglienza delle famiglie siriane, dove il luogo di accoglienza è una casa uguale alle altre, in cui sono attivate delle famiglie e non i soliti volontari Caritas. Per quanto riguarda l accoglienza profughi in ogni parrocchia dove si inserisce una micro accoglienza viene creata un equipe che coinvolge anche volontari dei luoghi in cui i profughi si integreranno come ad esempio l oratorio. Vanno in questa direzione anche le esperienze di socialità e convivialità con le persone accompagnate sia all interno dei percorsi di accoglienza invernale che con persone seguite dai CDA: laboratori, mercatini, visita famiglia, laboratorio sartoria Ci sono anche casi di persone che, dopo diversi progetti di accoglienza sul medesimo territorio (accoglienza invernale, poi rifugiato a casa mia, poi accoglienza in famiglia), sono stati presi in carico dalla parrocchia che li ha accompagnati in un percorso personale culminato nell inserimento lavorativo e sociale. CARITAS DIOCESANA

Intensificare le relazioni dirette con le parrocchie e l animazione\formazione delle stesse. Mischiarsi di più con i poveri, che presuppone volontà da parte di entrambi (comunità e poveri) Rimane forse più presente come tendenza il considerare i poveri oggetti\destinatari di aiuto più che soggetti di una relazione paritaria. Come superare questa deformazione? CARITAS DIOCESANA