RASSEGNA STAMPA Giovedì 20 novembre 2014 Sommario: Rassegna Associativa 2 Rassegna Sangue e Emoderivati 8 Rassegna Medico-scientifica, politica sanitaria e terzo settore 10 Prime Pagine 12
Rassegna associativa FIDAS
WWW.GAZZETTAMATIN.COM Sanità: i donatori della Fidas su Radio Deejay per promuovere il dono del sangue Venerdì 21 novembre ritorna One nation one donation, l evento promosso da Radio Deejay per sensibilizzare al dono del sangue e i volontari della Federazione Italiana Associazioni Donatori di sangue racconteranno il bello di tendere un braccio a favore degli altri, in maniera anonima e gratuita, dalle sedi Fidas di Aosta, Milano, Torino, Genova, Udine, Vicenza, Parma, L Aquila, Pescara, Campobasso, Matera, Palermo e Agrigento. Ad Aosta l appuntamento è nel corso della trasmissione quotidiana in diretta di Radio Deejay Chiamate Roma triuno triuno, venerdì 21 novembre dalle 8 alle 9, con il dottor Mauro Dujany del servizio di medicina trasfusionale dell Azienda Usl della Valle d Aosta che risponderà alle domande del Trio Medusa e dei radioascoltatori.
IL CANAVESE Celebrati i 30 anni dell associazione Fidas consegnate anche le medaglie ai donatori AGLIÉ - Lo scorso fine settimana è stato ricco di impegni e appuntamenti per l'associazione donatori di sangue Fidas di Agliè con la castagnata all'oratorio San Domenico Savio-Beata Laura Vicuna prima, i festeggiamenti per i trent'anni dalla fondazione ad opera dell'amato arciprete alladiese don Piero Orso poi. I donatori e i simpatizzanti si sono dati appuntamento al salone «Alladium», dove è partito il corteo accompagnato dalla banda musicale alladiese. Al cimitero si è reso omaggio al cippo in ricordo dei donatori defunti e alla tomba del fondatore. Durante la messa, celebrata da don Massimo Ricca, è stato letto il saluto del cardinale Carlo Furno, sempre vicino alla vita alladiese e quello della presidentessa Laura Bonino. Il momento più atteso è consistito nella premiazione dei donatori con un alto numero di prelievi: medaglia d'oro è stata assegnata a Brunetto Ivo Savino e a Vagina Marina; degna di speciale nota la duplice medaglia d'oro di Pasquero Gianfranco, giunto alla centesima donazione. Carlo Sartor, uno dei membri più importanti dell'associazione alladiese, è stato insignito dell'onorificenza «Re Rebaudengo»..
GAZZETTINO.IT Al centro trasfusionale Fidas torna "One nation one donation VICENZA - Al Centro trasfusionale del San Bortolo torna One nation one donation, l'evento promosso da Radio Deejay per sensibilizzare al dono del sangue. E la Fidas, da sempre a fianco del Trio Medusa, questa volta ha fatto 13. Tante sono, infatti, le federate che lungo tutto lo Stivale si collegheranno in diretta per una vera e propria gara di solidarietà. I volontari del dono racconteranno il bello di tendere un braccio a favore degli altri, in maniera anonima e gratuita. Oltre a Vicenza ci saranno Aosta, Milano, Torino, Genova, Udine, Parma, L'Aquila, Pescara, Campobasso, Matera, Palermo ed Agrigento. E i tre mattatori del buongiorno di Radio DeeJay per primi ci metteranno la faccia, o per meglio dire il braccio. «Donare sangue è importante, non ci stancheremo mai di ricordarlo, ma è fondamentale aggiungere che la donazione è anche un gesto di responsabilità - sottolinea Aldo Ozino Caligaris, presidente nazionale Fidas - e la collaborazione con Radio DeeJay ed il Trio in particolare, ci permette di avere un canale privilegiato con i giovani che invitiamo ad adottare in maniera periodica questa scelta che fa bene a chi la fa e a chi la riceve». Concetti condivisi anche dal presidente di Fidas Vicenza, Mariano Morbin e dalla coordinatrice dei giovani, Irene Brazzarola». A Vicenza l'appuntamento per donare è dalle 8 alle 11.30 al Centro trasfusionale, dove il Coordinamento giovani di Fidas Vicenza accoglierà i donatori prenotati. Si può prenotare la donazione contattando i seguenti numeri: 800 979000 o 0444 965636.
MESSAGGERO VENETO Talmassons Un concorso fotografico promuove il dono del sangue TALMASSONS L associazione La Piste e la sezione dell Afds, con il patrocinio e il sostegno del Comune, hanno promosso un concorso fotografico dal titolo A proposito di dono. Quattro i premi: Dono del tempo, Dono dell amicizia, Dono dell amore e premio Solidarietà (riconoscimento speciale Afds assegnato alla foto Un piccolo gesto di vita ). «È un iniziativa - spiega il sindaco Piero Mauro Zanin - che si collega alla ricca attività di promozione dall Adfs di Talmassons per coinvolgere in particolare i giovani, educarli alla generosità, al dono di sé agli altri e del proprio tempo alla comunità. In una recente serata informativa, per esempio, con l intervento della dottoressa Viviana Totis, del dipartimento di Medicina trasfusionale dell ospedale di Udine, e la testimonianza del presidente Trapiantati di cuore, Nevio Toneatto, è stato lanciato un messaggio chiaro sull importanza del dono». Le foto partecipanti al concorso resteranno in mostra fino a domani nell atrio del municipio, per dare modo a chi passerà davanti di riflettere su di sé e su ciò che fa e può fare per gli altri. (p.b.)
WWW.ABRUZZOWEB.IT RADIO DEEJAY E TRIO MEDUSA INSIEME A FIDAS PER EVEN- TO SULLA DONAZIONE DI SANGUE L AQUILA - Venerdì 21 novembre ritorna "One nation one donation", l evento promosso da Radio Deejay per sensibilizzare al dono del sangue. E la Fidas (Federazione italiana associazioni donatori di sangue), da sempre a fianco del Trio Medusa, questa volta ha fatto 13. Tante sono infatti le associazioni federate che lungo tutto lo Stivale si collegheranno in diretta per una vera e propria gara di solidarietà. I volontari del dono racconteranno il bello di tendere un braccio a favore degli altri, in maniera anonima e gratuita, dalle sedi Fidas di Aosta, Milano, Torino, Genova, Udine, Vicenza, Parma, L Aquila, Pescara, Campobasso, Matera, Palermo e Agrigento. L invito viene direttamente dai microfoni di Chiamate Roma triuno triuno il programma quotidiano del Trio Medusa, al secolo Furio, Giorgio e Gabriele, che in coro hanno voluto ricordare: Serve davvero poco per fare un grandissimo gesto d'amore e altruismo, basta donare il proprio sangue che è una delle poche cose al mondo non replicabili; quindi significa fare un regalo davvero unico, al prossimo e soprattutto a voi stessi. Perché donare mantiene giovani. Parola di Trio Medusa." Donare sangue è importante, non ci stancheremo mai di ricordarlo, ma è fondamentale aggiungere che la donazione è anche un gesto di responsabilità - sottolinea Aldo Ozino Caligaris, presidente nazionale Fidas - La collaborazione con Radio DeeJay, e con il Trio in particolare, ci permette di avere un canale privilegiato con i giovani che invitiamo ad adottare in maniera periodica questa scelta che fa bene a chi la fa e a chi la riceve, favorisce uno stile di vita sano e permette di tenere sotto controllo il proprio stato di salute. All Aquila l appuntamento è alle ore 8 presso il Centro trasfusionale dell ospedale civile San Salvatore di Coppito, dove i volontari Vas accoglieranno i donatori.
Rassegna sangue e emoderivati
IL GIORNO Leucemie: c'è una strada alternativa QUELLO che sembrava un assurdo intoppo burocratico, una barriera che rischiava di ingolfare cinque anni di duro lavoro, si è trasformato in uno stimolo per andare oltre. E aprire una nuova strada nella lotta contro la leucemia infantile. Perché spesso la filosofia del progresso sta proprio nel fare di necessità, virtù. QUESTO hanno fatto i medici e i ricercatori del San Gerardo di Monza quando l'agenzia italiana del farmaco ha impedito loro di utilizzare cellule armate' contro la leucemia provenienti da un laboratorio francese scelto - anche per uniformità di produzione - dai centri europei che con il progetto Childhope stanno portando avanti la ricerca su una strategia terapeutica che ha già dato risultati positivi su alcuni piccoli pazienti. Era necessario entrare nella fase sperimentale. Ma per l'aifa il laboratorio francese «non è in possesso della certificazione GMP (Good manufacturing product)». In sostanza non rispetta tutti i requisiti italiani. Ma mentre Inghilterra e Germania hanno affrontato il problema riuscendo a ottenere dai rispettivi enti regolatori l'approvazione del protocollo, Monza ha dovuto fermarsi davanti alla burocrazia. Eppure grazie a questo progetto che nel 2006 l'unione europea aveva finanziato con 5 milioni di euro «abbiamo dimostrato come sia possibile manipolare i linfociti rendendoli delle frecce in grado di uccidere con grande efficacia le cellule leucemiche di tipo linfoblastico B e di stimolare la risposta immunitaria contro la malattia con effetti collaterali modesti e facilmente controllabili», spiega Andrea Biondi, direttore della Clinica Pediatrica monzese. Certificata la fattibilità, l'efficacia e la sicurezza nei modelli animali, bisognava «arrivare alla realtà del letto dei nostri piccoli pazienti per dare vita a una speranza per quei casi ad altissimo rischio di ricaduta post trapianto per i quali la possibilità di morire di leucemia è quasi una condanna». È in quella fase che tutto si blocca. Complici anche le tensioni e la confusione generate da molte storie legate alle cellule lavorate per farle diventare dei farmaci. Dopo il caso Stamina, Biondi comprende «l'atteggiamento cautelativo dell'aifa» ma nello stesso ha voluto «cercare una via di uscita». Nel frattempo, però, il protocollo Childhope è andato avanti. E dal San Gerardo «abbiamo mandato un nostro paziente in Germania per non fargli mancare questa terapia sperimentale e i primi riscontri sono positivi», l'ultimo aggiornamento del direttore Biondi che, insieme a Ettore Biagi, responsabile della Cell Factory di Monza, ovvero la fabbrica di cellule staminali, ha portato avanti la ricerca con cui aprire un nuovo percorso per arrivare, innanzitutto, ai risultati di Childhope: «Attualmente per mettere i radar anti-tumorali nelle cellule occorre una modificazione genetica usando vettori virali, procedura che noi non siamo autorizzati a fare - spiega Biondi -, ma ci stiamo attrezzando per utilizzare metodi non virali che stanno dando risultati pre-clinici molto interessanti». Ora resta da attendere la visita ispettiva e la speranza coltivata è di poter aprire un nuovo protocollo, parallelo a Childhope: «Abbiamo davanti un anno molto impegnativo, una sfida che affrontiamo con il sostegno dei familiari dei piccoli pazienti per mettere a disposizione dei bambini di tutta Italia una terapia all'avanguardia». Senza essere costretti ad andare all'estero.
Rassegna medico-scientifica e politica sanitaria
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