Indagine conoscitiva sui prezzi dell energia elettrica e del gas come fattore strategico per la crescita del sistema produttivo del Paese

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Transcript:

Indagine conoscitiva sui prezzi dell energia elettrica e del gas come fattore strategico per la crescita del sistema produttivo del Paese Memoria per l audizione presso la X a Commissione Industria, Commercio, Turismo del Senato Roma, 25 giugno 2013 1

Ringrazio e saluto la Commissione X Industria, Commercio, Turismo. Illustro brevemente la scaletta del contributo di Acquirente Unico all Indagine sui prezzi dell energia come fattore strategico del Sistema produttivo (.). Dopo un introduzione che svolgerò io di 10-12 minuti, seguiranno analisi specifiche e dettagliate sull oggetto dell Indagine, a partire dagli obiettivi perseguiti da AU e dagli strumenti operativi adottati dalla Società nella funzione di acquisto di energia elettrica, da cui originano gli elementi di costo che l AEEG trasferisce nei prezzi ai consumatori. Il ruolo di accompagnamento dei processi di liberalizzazione che è stato attribuito ad AU si esplica, anche e soprattutto, in una sorta di cuneo, cioè di disintermediazione, tra le relazioni esistenti tra produzione e distribuzione/vendita in un settore caratterizzato da integrazione verticale. Funzione possibile in quanto AU è un soggetto pubblico terzo rispetto agli interessi dei produttori da un lato e dei venditori dall altro. L intervento di AU si estrinseca nel mercato su due livelli, uno in via diretta l altro indirettamente. Partendo da quest ultimo, i colleghi del GME, che sono stati appena auditi, hanno certamente evidenziato il contributo positivo della presenza di un operatore come AU nei diversi segmenti della Borsa Elettrica, sin dalla sua costituzione (nel 2004). 2

AU ha incrementato gli scambi e quindi la liquidità e la significatività dei prezzi a vantaggio di tutti, produttori e consumatori. Inizialmente nel mercato spot, adesso anche nel segmento a termine (MTE). La creazione di un mercato elettrico regolato era necessaria per incrementare l efficienza del settore ed il benessere collettivo, nel disegno di una liberalizzazione finalizzata ad ottenere prezzi dell energia elettrica più convenienti per tutti i consumatori. Un mercato all ingrosso efficiente e liquido consente infatti ai produttori che non intendano entrare nel business della vendita al dettaglio di collocare alle migliori condizioni di prezzo la produzione dei loro impianti, ma consente anche, ai venditori al dettaglio non integrati, di approvvigionarsi per la copertura del fabbisogno dei loro clienti. Il riassetto della generazione, con la cessione di centrali da parte dell ex monopolista ENEL, da un lato e la creazione di un mercato degli scambi (quello regolato e quello dei contratti bilaterali) dall altro hanno costituito le condizioni di garanzia per attrarre capitali privati nel settore. Ed infatti sono stati effettuati importanti investimenti in nuove centrali efficienti, in anni caratterizzati da scarsità di disponibilità di capacità di generazione. Il quadro oggi è mutato in quanto si ha un eccesso strutturale di offerta che è aggravato dalla riduzione della domanda per effetto della perdurante crisi economica. Tuttavia l effetto di questa situazione in termini di contenimento dei prezzi è controbilanciato dall incremento degli oneri connessi alle fonti alternative ed a quelli 3

conseguenti alle necessità di bilanciamento di quest ultime nella rete (oneri di dispacciamento). Ma vorrei riprendere il discorso su AU, per dire che è un aggregatore della domanda di consumo di che AU approvvigiona, utilizzando tutti i possibili canali ( mercato regolato o contratti bilaterali) per ottenere le migliori condizioni di prezzo e adottando criteri improntati alla massima trasparenza. I costi sostenuti sono dall Autorità assunti a base di calcolo per l aggiornamento trimestrale della componente energia. Nella riforma per tappe successive del settore elettrico, AU ha avuto assegnato nel 2004 il compito di assicurare la fornitura dei consumatori (clienti vincolati) ancora privi del diritto a scegliere liberamente un venditore nel mercato Per effetto della presenza di AU, dunque il prezzo della componente energia l Autorità ha potuto determinarlo, non più per via amministrativa, ma basandosi sui costi di approvvigionamento di AU, cioè su meccanismi di mercato. Il 1 luglio 2007 è caduto il vincolo alla scelta del fornitore per le famiglie ed il legislatore ha pensato bene di accompagnare il processo di graduale costruzione del mercato, introducendo alcune forme di tutela coerenti con i principi comunitari (l energia elettrica ha il carattere di servizio universale), ma al tempo stesso ritenuti adeguati alle caratteristiche strutturali dell assetto che si era venuto a formare a seguito delle scelte di liberalizzazione adottate in Italia. Attraverso Acquirente Unico i consumatori in maggior tutela ( famiglie e pmi ), che come noto sono quelli con consumi unitari minori e che risultano nel gioco 4

competitivo penalizzati da gap informativo, accedono direttamente ai prezzi dei mercati all ingrosso. AU persegue l obiettivo di minimizzare costi e rischi per il consumatore finale. In pratica, ciò significa dotarsi di un portafoglio di contratti in cui trovano spazio sia acquisti spot che acquisti a termine, nella borsa elettrica o in altre sedi di approvvigionamento (es. aste condotte in proprio, altre piattaforme). D altra parte se si basasse il prezzo solo sullo spot, il consumatore subirebbe gli effetti di una forte volatilità, quando invece le preferenze del consumatore sono per prezzi il più possibile stabili e prevedibili. Si deve osservare che un mercato funziona meglio se ci sono riferimenti o benchmark, come vengono chiamati, di prezzo e questo è particolarmente vero per un settore complesso come quello dell energia elettrica. In questo senso è stata in questi anni importante la funzione di riferimento di prezzo svolta da AU, che sta contribuendo più in generale all empowerment dei consumatori ed al rafforzamento della loro conoscenza e fiducia nei meccanismi di mercato. In Italia dal 1 luglio 2007 al 30 aprile scorso si sono registrati 7,7 milioni di passaggi al mercato libero nella categoria dei clienti domestici Tali tassi di switching, anche in un confronto internazionale, confermano che protezione del consumatore e promozione della concorrenza non sono antitetici. E anche da segnalare il fenomeno dei rientri in maggior tutela che è indice di un sano dinamismo del mercato. Il 62% dei passaggi al mercato libero ha riguardato società collegate al distributore. 5

Ciò è indice di una tendenza che trova conferma nell esperienza di altri paesi, secondo cui i consumatori tendono a passare a società collegate al loro distributore locale, che è l unico operatore che storicamente hanno conosciuto per la fornitura del servizio elettrico. Dopo il 1 luglio 2007, i sistemi informatici ed i processi degli operatori (distributori da un lato e venditori dall altro) non sono risultati adeguati a gestire un numero di cambi di fornitore elevato come avviene con la migrazione dell utenza di massa. A queste inefficienze nei flussi di dati e misure di consumo, si sta ovviando adesso con l istituzione del SII, affidato appunto ad un soggetto terzo come AU. E necessario procedere con determinazione al completamento di questo strumento, che speriamo comprenda anche la gestione unitaria dei dati di consumo, ritenuta anche dall Antitrust cruciale per la concorrenzialità del mercato. Ma un mercato concorrenziale richiede anche un consumatore informato ed attivo. AU tramite lo Sportello del consumatore ed il Servizio di conciliazione, entrambi gestiti per conto dell AEEG, opera per rendere i consumatori consapevoli dei loro diritti e fornisce loro assistenza nella risoluzione dei contenziosi nei confronti di venditori e distributori. Nel 2011 la trasposizione del 3 Pacchetto Energia nel nostro ordinamento non ha comportato modifiche del perimetro e dei meccanismi di tutela adottati nel 2007. Tuttavia è stata delineata un ipotesi di adeguamento nel tempo, in funzione dell evolversi delle condizioni di mercato. 6

Se lo schema attuale fosse stato ritenuto di impedimento allo sviluppo di un mercato retail competitivo, esso non avrebbe superato il vaglio della Commissione, che ha fatto cadere a febbraio dello scorso anno, dopo attento esame delle nostre controdeduzioni, la procedura di infrazione che era stata avviata nei confronti dell Italia. Si legge spesso sulla stampa delle raccomandazioni della Commissione a porre fine ai prezzi amministrati dell energia elettrica. Infatti i consumatori devono avere il reale segnale di prezzo per adottare comportamenti efficienti da un punto di vista degli obiettivi di politica energetica come detto prima. Tuttavia quel richiamo della Commissione non è indirizzato all Italia, se è vero che il nostro sistema di tutela è un unicum perché si può definire di mercato e questo non è un gioco di parole. L esperienza italiana mi sembra che possa essere letta in positivo, la nostra soluzione è il giusto equilibrio dinamico tra interesse del consumatore e libertà di azione delle imprese. Ripeto, siamo in una lunga transizione. Il sistema in essere può evolvere. Su come e quando, si dovranno esprimere Governo e Parlamento, sentita l Autorità che dall anno scorso ha avviato un monitoraggio sulle condizioni di funzionamento del mercato retail e sul grado di soddisfazione dei consumatori. Mi sembra pertinente ricordare che l AEEG in più occasioni ha espresso le sue valutazioni circa il confronto tra le condizioni economiche applicate ai clienti domestici in maggior tutela ed i prezzi applicati dai venditori al mercato libero. 7

A questo riguardo nella Relazione annuale del 27 giugno 2012, si legge..sembra risultare che i prezzi unitari applicati dai venditori al mercato libero, siano in diversi casi, più alti di quelli del mercato tutelato. Questo non può essere ascritto alla modalità di calcolo del paniere di tutela, in quanto si forma all ingrosso in funzione delle condizioni del mercato, laddove l Autorità si limita ogni trimestre ad effettuare un mero ribaltamento dei costi associati al paniere. L AEEG aggiunge che nell analisi delle offerte per il mercato libero è difficile tenere correttamente conto di alcuni fattori, quali il valore attribuito dal cliente finale alle componenti non-di-prezzo che caratterizzano l offerta scelta (tra cui, ad esempio, eventuali punti premio o servizi aggiuntivi riconosciuti al cliente o maggiori livelli di qualità commerciale garantiti. Infatti nel mercato libero opportunamente i venditori stanno ampliando la loro offerta commerciale al di là della sola fornitura di energia elettrica e quindi della pura competizione solo sul prezzo dell energia. Si tratta di un ampia serie di servizi innovativi che vanno incontro alle esigenze dei consumatori quali sono quelli ad esempio per il risparmio energetico o comunque vanno in direzione della qualità commerciale. Restando alla sola fornitura di energia elettrica, l offerta a prezzo fisso è un opzione interessante per tutti quei consumatori che non gradiscono l aggiornamento trimestrale (come avviene con le condizioni economiche della maggior tutela), a patto ovviamente di saperne valutare la convenienza economica. Tutti questi tipi di servizi evidentemente sono al di fuori dell ambito AU ed è bene sia così. 8

Mi sia consentita una digressione per dire che l AU che si è voluto istituire in Italia ha sì un ruolo nella formazione dei prezzi finali ma questo ruolo è di trasmettitore a valle della filiera dei prezzi che si determinano nel mercato all ingrosso. Questi prezzi a loro volta riflettono costi di generazione che sono più alti della media europea in quanto dipendenti dal costo del gas naturale e quindi dalle quotazioni internazionali del petrolio. Il divario con gli altri paesi è imputabile essenzialmente al diverso mix di generazione. Mi sembra pertinente, in un momento in cui a livello europeo ci si interroga sulla adeguatezza degli strumenti in essere per far fronte alle necessità di investimento per la sicurezza e l economicità delle forniture, ricordare che il termine acquirente unico era stato coniato dai francesi per indicare un modello di apertura dei monopoli alla concorrenza che avrebbe potuto coniugare programmazione e libera competizione. Un modello che se adottato in Italia in quella versione forse avrebbe potuto consentire una politica energetica diversa e portare ad un mix di produzione più diversificato di quello che si è realizzato. E il tutto servendosi di meccanismi di mercato (gare pubbliche per la costruzione e l esercizio delle centrali) e sempre con opportunità di impiego di capitali e di capacità imprenditoriali dei privati. Roma, 25 giugno 2013 9