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UNITA' D'ITALIA 150 anniversario 1861-2011 ADOLFO ZAMBONI Fasti della Brigata Catanzaro Il 141 Reggimento Fanteria nella Grande Guerra GUIDO MAURO - Editore - CATANZARO 1933 CAPITOLO IX Sulla fine di aprile 1917 la Brigata si raccolse nei verdi prati di Aiello per ascoltare la sempre gradita parola del Comandante della Terza Armata, Duca d'aosta, il quale, ricordate le passate glorie dei fanti dalle mostrine rosse e nere, così chiuse il suo discorso, foriero di nuovi cimenti: «Anche oggi il fremito di nuove gloriose lotte ci scuote, anche oggi la visione di nuove vittorie sta a noi dinnanzi, più radiose anzi di quelle dell'anno passato, perchè maggiore è la nostra forza. Venga dunque il momento delle prove decisive: sono certo che la Brigata "Catanzaro" sarà sempre degna della fama che circonda il suo nome».

2 Immagini di due momenti della cerimonia di consegna delle medaglie al valore alla brigata Catanzaro presso Aiello il 26 aprile 1917. Da Fasti della 3 a Armata: Brigata Catanzaro, Au. Be., stab. art. tipografico G. Caprin, Trieste, 1919. (archivio Adolfo Zamboni).

3 Foglio con il testo del discorso alla brigata Catanzaro pronunciato dal duca d'aosta il 26 aprile 1917. (archivio Adolfo Zamboni).

4 Adolfo Zamboni, che era appena stato promosso tenente per merito di guerra, fu tra i protagonisti della cerimonia tenutasi ad Aiello il 26 aprile 1917. Il decreto di promozione straordinaria per merito di guerra del tenente Adolfo Zamboni della brigata di fanteria "Catanzaro", emesso dal Comando Supremo, venne riportato in prima pagina nel Bollettino Ufficiale del Ministero della Guerra, Dispensa N 21 del 16 marzo 1917, qui riprodotto (Archivio Adolfo Zamboni) Il 1 di maggio il 141 Fanteria ritornò in trincea nel solito settore e vi rimase fino al giorno 22; fu un periodo piuttosto burrascoso perchè il nemico, che ormai non aveva più nulla a temere sul fronte russo, si era affrettato a mandare su quello italiano nuove truppe e nuovi cannoni. Le perdite in quest'ultimo periodo di trincea erano state piuttosto forti, e per conseguenza tanto più vivo appariva il desiderio del cambio e del riposo; invece la mattina del 22 giunse l'ordine di ridurre a più angusti limiti il settore occupato dal

5 Reggimento per far posto alla Brigata Salerno che doveva schierarsi sulla destra in previsione del prossimo attacco, il quale questa volta non si fece aspettare. Infatti la sera stessa vennero date le opportune disposizioni per quella che fu la decima offensiva dell'isonzo. E il 141 Fanteria, invece di andare a riposo, mosse all'assalto insieme con le altre truppe venute fresche dalle retrovie. I soldati non fiatarono e, poichè si chiedevano nuovi sacrifizi, li subirono con la consueta abnegazione. Ritaglio della pagina del Diario Storico della brigata "Catanzaro" alla data del 23 maggio 1917 con l'inizio della relazione sull'attacco alle linee nemiche nel primo giorno della X Battaglia dell'isonzo. Il diario della "Catanzaro" veniva quotidianamente firmato dal suo Comandante, il maggior generale Attilio Thermes, già Comandante del 141 Fanteria. (Archivio dell'ufficio Storico dello Stato Maggiore dell'esercito, Roma) L'azione del maggio 1917 fu senza dubbio la più sanguinosa, se anche non sortì i migliori effetti. L'artiglieria nemica fece strage dei nostri reparti prima ancora che potessero raggiungere la linea di combattimento; al furore degli Austriaci rispose lo slancio magnifico dei fanti che riuscirono a riportare un'altra vittoria. La Brigata Catanzaro superò tutte le trincee e dopo aspra lotta guadagnò le posizioni di Hudi Log - Lukatic e la quota 238, catturando un migliaio di prigionieri, tre mitragliatrici e due cannoncini da trincea. Tra i valorosi di quella giornata (23 maggio) merita di esser ricordato il Comandante del I Battaglione Capitano Giuseppe Stefanelli, più volte decorato, che, dopo aver condotti i suoi reparti al possesso delle trincee avversarie, caduto per molteplici ferite di bomba a mano, volle rimanere al suo posto finchè seppe fortemente tenute e presidiate le nuove posizioni. Va altresì segnalato l'ardimento del Comandante del 3 Battaglione, Maggiore Giai Via, curioso tipo di sprezzatore di ogni pericolo; questo ufficiale, giunta

6 l'ora dell'attacco, anzichè far uscire le sue compagnie dalle trincee ed assistere all'assalto, si mise in testa a tutti e uscì per primo, seguito dal suo Stato Maggiore e dai reparti, gridando: «Avanti per ordine gerarchico». Naturalmente, giunto sulle posizioni nemiche, fu ferito per primo e si salvò, per miracolo, dalla morte. I suoi soldati, però, furono infiammati dal suo atto audace e procedettero impavidi, fatti più forti dall'esempio del loro Maggiore. Tutti i diritti riservati. Proprietà letteraria Adolfo Zamboni.