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1. PREMESSA... 2 2. CAMPO DI APPLICAZIONE... 3 3. BOZZA CENSIMENTO DELLA VIABILITA (VASP)... 9 3.1. Individuazione dei tracciati... 9 3.2. sviluppo... 9 4. GESTIONE... 11 4.1. Regolamentazione... 11 4.2. Individuazione preliminare del soggetto gestore... 11 5. ALLEGATI... 12 1

1. PREMESSA Il sottoscritto dott. for. Alessandro Nicoloso ha ricevuto l incarico, dalla Comunità Montana Valli del Verbano, di procedere all aggiormnamento del Piano della Viabilità agro-silvo-pastorale in linea con quanto sancito dalla normativa regionale attuale. Tale piano (ad esclusione della parte regolamentare gestionale) costituisce parte integrante del redigendo piano d indirizzo forestale. Con la D.G.R. 8 agosto 2003 n. 7/14016 DIRETTIVA RELATIVA ALLA VIABILITÀ LOCALE DI SERVIZIO ALL ATTIVITA AGRO-SILVO-PASTORALE, la Regione Lombardia ha espresso la volontà di dare riferimenti precisi in materia di viabilità secondaria, definendo, in un unico documento, aspetti di natura tecnica ed amministrativa. Alla base di tale volontà risiede la necessità di rendere organica la gestione della viabilità di servizio agrosilvo-pastorale (VASP) in Lombardia, anche in relazione ad un più efficiente indirizzo degli sforzi e degli impegni economici verso i tracciati effettivamente più importanti e degradati. Tale programmazione della gestione e dell implementazione viabile è in stretta dipendenza da un esaustivo censimento dei percorsi oggi esistenti. 2

2. CAMPO DI APPLICAZIONE La direttiva relativa alla viabilità locale di servizio all attività agro-silvo-pastorale (Allegato alla deliberazione di Giunta Regionale n. VII/14016 del 8 agosto 2003) definiva le seguenti tipologie di tracciato: Strade agro-silvo-pastorali quelle infrastrutture polifunzionali, finalizzate ad utilizzo prevalente di tipo agro-silvo-pastorale, non adibite al pubblico transito, non soggette alle norme del codice della strada, nelle quali il transito è sottoposto all applicazione di uno specifico regolamento. Questa tipologia comprende in un'unica definizione le strade classificate, ai sensi dell art 10, comma 2 della l.r. 10/98, interpoderali e silvo-pastorali, difficilmente distinguibili fra loro per la forte polifunzionalità intrinseca tipica della viabilità delle zone montane e collinari. In questa categoria di strade vengono comprese tutte quelle infrastrutture di collegamento utilizzate prevalentemente, per lo svolgimento delle attività agricole e forestali periodiche. La funzionalità di queste strade consente il collegamento: dalle aziende agro-silvo-pastorali alle strade locali del Comune; dalle aree forestali o pascolive alle rete interpoderale o alle strade locali del Comune. Queste strade sono tracciati permanenti che hanno particolari caratteristiche costruttive (larghezza, pendenza, ecc.) con specifiche tipologie delle opere d arte, di ridotto impatto ambientale, e soggette a periodiche manutenzioni. Le strade agro-silvo-pastorali sono oggetto di uno specifico Piano di viabilità. Piste forestali quelle infrastrutture temporanee, a funzionalità limitata, realizzate solo per l esecuzione di specifici lavori forestali, sistemazioni idraulico-agrario-forestale e opere di difesa del suolo. Queste piste hanno un utilizzo limitato nel tempo in funzione degli interventi da realizzarsi nell area servita dalla pista, per cui il tracciato dovrà in ogni caso essere ripristinato al termine dei lavori. Le caratteristiche delle piste forestali, non prevedono la realizzazione d opere d arte, necessitano della sola risagomatura del terreno. Esse non rientrano nel Piano della viabilità e possono fare parte dei progetti di taglio o delle opere di cantiere previste dai progetti di sistemazione o difesa del suolo. 3

Tracciati minori costituita dall insieme di percorsi, distinti in mulattiere, sentieri e itinerari alpini, che per le loro caratteristiche tecniche sono a prevalente uso pedonale. Rete viabile Classe di transitabilità 1 Fattore di transitabilità Largh. Minima Pendenza (%) Raggio tornanti Mezzi Carico ammissibile 2, 3 (m) Prevalente Massima (m) (q) F. naturale F. stabilizzato I Autocarri 250 3,5 4 <10 12 16 9 II Trattori con 200 2,5 14 <12 14 20 8 rimorchio III Trattori 100 2,0 <14 16 25 6 piccole dimensioni 90 CV IV Piccoli automezzi 40 1,8 >14 >16 >25 <6 Piste forestali Mezzi forestali Tracciati minori Mulattiere tracciati a prevalente uso pedonale con larghezza minima di 1,2 m, pendenza non superiore al 25% con fondo lastricato nei tratti a maggior pendenza. Presenza di piccole opere di regimazione delle acque superficiali (canalette e cunettoni) e di muri di contenimento della scarpata a monte e a valle Sentieri tracciati ad esclusivo uso pedonale con larghezza non superiore a 1,2 m e pendenze che, in presenza di gradini, possono raggiungere il 100%. Presenza di elementari opere d'arte per il mantenimento del fondo e della scarpata Itinerari alpini insieme dei tracciati in zona di media e alta montagna ad esclusivo uso pedonale, con sezione ridotta, fondo spesso irregolare e non consolidato e mancanza di opere d'arte. In zone impervie possono essere dotati di particolari attrezzature fisse per garantire il passaggio in sicurezza (ferrate) Secondo sempre le specifiche della predetta D.g.r. (cap 2.3) il regolamento di transito può essere applicato ad i tracciati di proprietà pubblica o riconosciuti di pubblica utilità. In caso di viabilità di proprietà privata l inserimento nel piano VASP dovrà derivare da una specifica richiesta del proprietario seguita da una stipula di una convenzione con l amministrazione comunale. 1 La classe di transitabilità è determinata dal parametro più sfavorevole che ne costituisce il limite di transitabilità. 2 Sono consentite delle deroghe indicate nel Regolamento comunale al transito art. 13 3 Sono possibili carichi superiori a quelli indicati in tabella per tutte le strade ed in particolare per quelle di nuova costruzione qualora esplicitamente valutati con prove di carico. 4

Considerando la spesso difficoltosa identificazione della proprietà del tracciato in campo agrario si riporta un breve stralcio del parere chiarificatorio emesso dal servizio di consulenza della regione Piemonte sul tema specifico (riportato per intero in allegato). La strada vicinale può essere o meno soggetta ad uso pubblico. La dottrina parla di strade vicinali private o agrarie o interpoderali e le distingue dalle strade vicinali pubbliche soggette ad uso pubblico. Le strade agrarie o interpoderali sono strade formate per necessità di comunicazione e di coltivazione dei fondi ex collatione privatorum agrorum, con il conferimento di parti di proprietà fronteggiatisi e/o di parti di fondi che si succedono, e possono essere destinate all uso non solo dei fondi latitanti, ma anche di quelli in consecuzione. Secondo la giurisprudenza civile la costruzione di una via o strada vicinale ex agriis collatis determina la costituzione di un nuovo bene in cui le originarie qualità delle porzioni di terreno si trasformano con la perdita de jure delle proprietà individuali e la formazione della proprietà comune dell intera strada. La strada agraria è una strada interpoderale destinata al servizio dei fondi, dal parziale conferimento dei quali ha tratto origine, ed è soggetta al transito dei proprietari dei fondi serviti e del tutto sprovvista di alcun carattere di pubblicità. Gli utenti ne godono jure domini, per diritto di proprietà. In merito alla frequente diffusione delle cosiddette strade consorziali si ricorda che la facoltà di costituirsi in consorzio venne introdotta con il DECRETO LEGISLATIVO LUOGOTENENZIALE 1/A SETTEMBRE 1918, N. 1446 il quale all art 3 riportava: Art 3: Facoltà agli utenti delle strade vicinali di costituirsi in consorzio per la manutenzione e la ricostituzione di esse Il Comune è tenuto a concorrere nella spesa di manutenzione, sistemazione e ricostituzione delle strade vicinali soggette al pubblico transito in misura variabile da un quinto fino alla metà della spesa, secondo la diversa importanza delle strade. Per le vicinali non soggette ad uso pubblico il concorso del comune è facoltativo e può essere concesso soltanto per opere di sistemazione o ricostruzione, in misura non eccedente il quinto della spesa. Il comune è rappresentato nei consorzi con voto proporzionale alla misura del concorso. Ne deriva che le percorrenze appunto denominate consorziali siano in origine di natura privatistica e pertanto per l applicazione del regolamento debba esserne riconosciuta la pubblica utilità. Si sottolinea a 4 Comprensivo di banchina 0.5 m 5

riguardo che la pubblica utilità differisce dalla sussistenza di un pubblico transito, dal quale deriverebbe l applicazione del codice stradale. Con l emanzione della legge forestale 27/2004 veniva introdotta una nuova definizione di viabilità agro silvo pastorale (poi ripresa integralmente dalla L.r.31/2008) Art. 21. Viabilita' agro-silvo-pastorale, gru a cavo e fili a sbalzo 1. Le strade agro-silvo-pastorali sono infrastrutture finalizzate ad un utilizzo prevalente di tipo agro-silvopastorale, non adibite al pubblico transito. Il transito e' disciplinato da un regolamento comunale, approvato sulla base dei criteri stabiliti dalla giunta regionale, entro centottanta giorni dall'entrata in vigore della presente legge. 2. Per il territorio di rispettiva competenza, le province, le comunita' montane e gli enti gestori dei parchi, compatibilmente con i regimi di tutela ambientale e i relativi strumenti di pianificazione, predispongono piani di viabilita' agro-silvo-pastorale, nell'ambito dei piani di indirizzo forestale, allo scopo di razionalizzare le nuove infrastrutture e di valorizzare la interconnessione della viabilita' esistente. 3. Sulle strade agro-silvo-pastorali, sulle mulattiere e sui sentieri e' vietato il transito dei mezzi motorizzati, ad eccezione di quelli di servizio e di quelli autorizzati in base al regolamento comunale di cui al comma 1. 4. E' altresi' vietato il transito dei mezzi motorizzati, ad eccezione di quelli autorizzati dalla Regione, sui terreni appartenenti al patrimonio forestale della stessa, nonche' in tutti i boschi e nei pascoli, ad eccezione del mezzi di servizio. 5. I comuni provvedono a segnalare i divieti di transito sulle strade agro-silvo-pastorali. La regione in merito all interpretazione da dare al precedente articolo riportava nella dgr 7728 del 2008 la seguente specificazione: La definizione di viabilità agro-silvo-pastorale è data dall art. 21, comma 1, della l.r. 27/2004, che così dispone: «Le strade agro-silvo-pastorali sono infrastrutture finalizzate ad un utilizzo prevalente di tipo agro-silvo-pastorale, non adibite al pubblico transito. Il transito è disciplinato da un regola-mento comunale, approvato sulla base dei criteri stabiliti dalla Giunta regionale, entro centottanta giorni dall entrata in vigore della presente legge». Se ne deduce che una strada può essere definita strada agro-silvo-pastorale solo se soddisfa entrambe le condizioni in parola. Le conseguenze di tale interpretazione per i tracciati aventi le caratteristiche di strada (lmin>1,8m) non sottoposti a regolamentazione sono quelli sinteticamente riportati nella Circolare n. 11 del 01.07.2008: 6

1. comporta la classificazione della viabilità in esame come strade comunali 5 o strade "vicinali" 6, il cui transito è soggetto al codice stradale; 2. impone al comune di adottare tutti gli accorgimenti costruttivi (gard-rail, muri, drenaggi, ecc.) tali da rendere la viabilità transitabile in conformità con le disposizioni del codice stradale; 3. esclude dalla possibilità di accedere ai finanziamenti della Regione Lombardia destinati alla viabilità agro-silvo-pastorale. In esito ai precedenti richiami normativi si possono esprimere le seguenti considerazioni: - la disciplina di regolamentazione risulta chiara per quei tracciati di proprietà pubblica i quali se regolamentati rientrano nel campo delle strade agrosilvo pastorali e se non regolamentati rientrano nel campo di applicazione del codice stradale; - risulta chiara la facoltà del comune di regolamentare le strade non di proprietà ma comunque riconosciute di pubblica utilità; - rimane un certo margine di incertezza per il transito sulle strade a prevalente utilizzo agrosilvo pastorale di proprietà privata; - rimangono indeterminate le modalità di accesso con mezzi motorizzati sulla viabilità minore: il regolamento comunale è previsto per i tracciati aventi caratteristica di strada (cfr precedente tabella 1) mentre le possibilità di accesso con piccoli mezzi sulle mulattiere non viene specificatamente disciplinata. Il presente lavoro, al fine di favorire una migliore valutazione dell effettivo servizio alle attività forestali di cui al piano di indirizzo forestale, integra i precedenti censimenti della viabilità già redatti con una serie di tracciati riportati sulle diverse basi cartografiche disponibili. Il piano VASP risulterà però efficace unicamente per quei tracciati per i quali i diversi comuni, riconosciuta la proprietà pubblica o la pubblica utilità, procedono alla redazione del regolamento o in alternativa per quei tracciati privati soggetti a specifica convenzione. Le cartografie tematiche di cui alle tavole 1 e 2 suddividono pertanto i percorsi in: 5 Comunali, quando congiungono il capoluogo del comune con le sue frazioni o le frazioni fra loro, ovvero congiungono il capoluogo con la stazione ferroviaria, tranviaria o automobilistica, con un aeroporto o porto marittimo, lacuale o fluviale, con interporti o nodi di scambio internodale o con le localita' che sono sede di essenziali servizi interessanti la collettiivi a' comunale ai sensi del comma 6 dell art. 2 del Codice della Strada 6 assimilate alle strade comunali ai sensi del comma 6 dell art. 2 del Codice della Strada 7

- Tracciati regolamentati; - Tracciati di cui ai precedenti censimenti per i quali, in esito ad incontri preliminari o comunicazioni, non è stata riconosciuta la proprietà pubblica o la pubblica utilità; - Tracciati di cui ai precedenti censimenti per i quali, in esito ad incontri preliminari o comunicazioni, è stata riconosciuta la proprietà pubblica o la pubblica utilità ma non sono ancora stati sottoposti a specifica regolamentazione; - Tracciati di nuova cartografazione non precedentemente valutati dalle amministrazioni e sui quali nel caso (se riconosciuta la prevalente funzione agrosilvopastorale) si dovrà procedere alle verifiche tecniche amministrative specifice; - Parte della viabilità minore esistente; Si riportano inoltre gli indirizzi pianificatori nelle scelte di realizzazione di nuovi tracciatio o adeguamento di viabilità minore esistente. 8

3. BOZZA CENSIMENTO DELLA VIABILITA (VASP) 3.1. Individuazione dei tracciati I tracciati di cui alla presente bozza di censimento della viabilità agro silvo pastorale derivano in parte da percorsi già individuati nelle precedenti elaborazioni di piano VASP ed in parte da una nuova individuazione sulla base delle diverse basi cartografiche disponibili e su specifiche conoscenze territoriali. Per quanto riguarda il primo gruppo si tratta di percorsi già sottoposti ad una valutazione funzionale (prevalente funzione agrosilvo pastorale) sia tecnica (caratteristiche del tracciato e classe di transitabilità). All interno di tale gruppo di strade diversi comuni hanno già proceduto alla regolamentazione dei tracciati pubblici o ritenuti di pubblica utilità. Questo gruppo di strade è stato classificato in base alle indicazioni elencate nella normativa regionale. Tale suddivisione in classi di transitabilità si fonda sulle descrizioni dei tracciati, ed in particolare è basato sul carattere più sfavorevole relativamente alle dimensioni della sede viabile, alla pendenza, alle dimensioni dei possibili tornanti, al carico ammissibile e, quindi, alla categoria di mezzi che possono circolare. Per quanto riguarda il secondo gruppo a seguito dell identificazone cartografica del tracciato, di cui alla presente bozza di censimento, si procederà all avvio di un confronto con le diverse amministrazioni al fine di valutarne l effettiva prevalenza agrosilvopastorale in relazione allo specifico contesto territoriale. Per quelli risultanti di preminente interesse agro silvo pastorale pubblici o di pubblica utilità si procederà quindi al rilievo diretto delle caratteristiche al fine della determinazione della classe di transitabilità e degli interventi manutentori necessari. 3.2. sviluppo Il censimento della rete viaria ha portato all individuazione di 606,6km di strade inserite nel contesto agroforestale, di cui circa 416 km potenzialmente inquadrabili come strade VASP. Sinteticamente esse sono così suddivise: 9

Tipologia di tracciato Classe di transitabilità Sviluppo km Tracciati pubblici o di pubblica utilità I / regolamentati II 46,11 III 82,5 Tracciati di cui ai precedenti censimenti, pubblici o di pubblica utilità, da sottoporre a regolamentazione Tracciati di cui ai precedenti censimenti, non pubblici o di pubblica utilità IV 62,17 I II 6,8 III 17 IV 23,3 N.D 75,3 Tracciati di nuova identificazione cartografica N.D 102,7 Altra viabilità N.D 190,7 TOTALE RETE VIARIA A SERVIZIO ATTIVITA AGRO FORESTALI 606,58 Da un rapporto tra lo sviluppo complessivo della rete viabile e le aree forestali risulta una densità viaria per superficie forestale pari a 4,11km/km 2. Tale valore risulta essere piuttosto elevato anche se bisogna sottolineare l elevato sviluppo dei tracciati di quarta classe, ovvero di quelli utilizzabili solo da mezzi di ridotte dimensioni. Frequentemente le condizioni di questi ultimi tracciati sono al limite della transitabilità se non addirittura, per effetto della scarsa manutenzione, impercorribili. Nei fatti pertanto la fruizione delle aree boscate risulta essere inferiore a quella che potenzialmente avrebbero in relazione allo sviluppo dei tracciati esistenti. Inoltre la distribuzione delle strade non è omogenea sul territorio ed alcuni settori risultano essere a bassa densità viaria. Per tale motivo a livello pianificatorio si prevede l adeguamento alle caratteristiche VASP di alcuni tracciati minori nonché la realizzazione di nuovi tracciati, come evidenziato nella successiva tabella. Tipologia di tracciato Sviluppo km Adeguamento di tracciati esistenti 27,3 Nuova realizzazione 30,5 10

4. GESTIONE 4.1. Regolamentazione Come già enunciato in precedenza il transito sulle strade agrosilvopastorali è disciplinato sulla base di un regolamento comunale. La comunità montana, in qualità di ente forestale delegato alla redazione del piano VASP, al fine di garantire un omogeneità di fondo dei diversi regolamenti redige un regolamento tipo, allegato alla presente relazione. Tale regolamento potrà essere parzialmente modificato dalle diverse amministrazioni in relazione alle necessità di risolvere specifiche situazioni di fruizione dei diversi tracciati. Gli adattamenti al regolamento dovranno comunque essere preventivamente sottoposti ad un parere preventivo dell ente forestale. Il regolamento tipo allegato dovrà comunque essere adottato per tutti i tracciati a cui verrà delegata la gestione alla comunità montana. Considerato che l attuale regolamento tipo differisce in manera sostanziale dal precedente, si precisa che anche quei comuni che hanno già adottato un regolamento, saranno chiamati ad aggiornarlo sulla base del nuovo testo. 4.2. Individuazione preliminare del soggetto gestore Per ogni tracciato regolamentato dovrà essere identificato un soggetto gestore che nella maggior parte dei casi risulterà essere il comune stesso. Tuttavia la comunità montana per i tracciati di significativo interesse sovracomunale ed in relazione a proprie effettive disponibilità finanziarie, ha previsto la possibilità di assumersi la gestione di una serie di tracciati riportati negli allegati. Il numero e lo sviluppo di tali tracciati risulterà inferiore a quello di cui al precedente piano VASP, per un totale di 55 km a fronte dei precedenti 132,5km. Di conseguenza vi sarà la necessità per per diversi comuni di ridefinire la gestione dei tracciati regolamentati. In merito all individuazione del soggetto gestore si precisa che esso non debba essere necessariamente individuato in un ente pubblico ma, previo specifico accordo, possa essere individuato anche in altri soggetti quali per esempio consorzi, cooperative, az. Agricole (con particolare riferimento a tracciati funzionali ad attività agrituristiche). 11

5. ALLEGATI Testi - testo del parere della regione Piemonte in merito all identificazione della proprietà delle strade agrarie; - schede sintetiche comunali (tracciati regolamentati, censiti e da valutare ed indicazione del soggetto gestore) - schede di censimento - regolamento tipo della viabilità agero silvo pastorale Cartografie - Tav1 inquadramento generale - Tav2 dettagli comunali - Tav 3- proposta gestionale 12