KIMONO Giacomo Roberto
Con lo sguardo di Piero Tallarico E un territorio libero quello dello sguardo, libero e personale. Basta farci caso. Pensateci un attimo. Con lo sguardo si può trovare, nelle parole messe in fila di un pensiero scritto come nei colori che un pittore mette sulla tela, la possibilità di avvicinarsi così tanto da riuscire a entrare per un istante nel mondo esatto e impreciso di chi, per gusto passione e istinto, regala se stesso attraverso la sincerità di parole o colori adiacenti, senza chiedere altro in cambio che l attenzione dello sguardo. E un dono se ci pensate, puro e di una semplicità quasi dimenticata, il regalo nemmeno incartato di una possibilità in più forse solo messa da parte, la possibilità di potere, in silenzio, immaginare. Ecco, immaginare. Una cosa straordinaria, ne converrete di certo. E come giocare con le nuvole. Quante volte lo abbiamo fatto, da bambini? Eppure è proprio così, in fondo lo sapete anche voi. Nello sguardo, nel vostro, quello di cui siete capaci, c è tutto quello che serve. Con lo sguardo è possibile a volte disegnare nei propri pensieri quello che per gli altri semplicemente non è. Conta la voglia di lasciarlo libero, niente altro. In fondo se c è un trucco, è tutto qui. Davanti a una tela dipinta ad esempio, lo sguardo sa come fare nonostante noi, si muove, prende accordi col pensiero e riconosce trame nuove partendo da uno stesso dettaglio diverso per ognuno, immagina disegni possibili da trasformare cambiando appena la messa a fuoco, fa accostare colori a volte perfino inventati proprio come ha fatto il pittore, spalancando a sua volta immagini nuove e personali dove il dettaglio può farsi onda o mare in quiete o petalo di un fiore, dove si può riconoscere in profondità la trama della stoffa di un abito o di un kimono dai colori riposanti e profondi, conseguenti come un senso nuovo di accoglienza, il rosa e il rosso, il viola, il blu che si confonde con l azzurro senza disturbare. L accoglienza, già. Che splendida parola. Ecco, lo sguardo, il vostro, è il luogo esatto dell accoglienza da dare e ricevere, è dove tutto è possibile, dove tutto alla fine, dopo essere stato, resta. E un privilegio e non sempre succede, lo sapete anche voi, e magari chissà, sarete d accordo con me. Approfittatene allora, non vi manca nulla per farlo, abbandonate il ritegno che a volte vi frena, l indifferenza che vi sfiora o le paure che di sicuro avete, prendetevi il tempo e il sorriso che è vostro e vi serve, e con lo sguardo, immaginate. è come giocare con le nuvole. Quanto volte lo abbiamo fatto, da bambini?
KIMONO di Giacomo Roberto Proprio qualche giorno fa mi hanno chiesto quale è il significato dei miei ultimi quadri quale pensiero li generi da quale emozione scaturiscano. Sinceramente non c'è alcuno pensiero dietro o dentro i quadri né ho una particolare filosofia di riferimento alla quale mi possa in qualche modo affiliare tanto meno le immagini nascono da emozioni o tentano o vogliono rappresentare un'emozione rendere visibile un sentimento o concreto un movimento interiore a me piace creare forme e colori mi piace stazionare in quel luogo che non so dove si trovi dove passa / dentro me o fuori me il flusso delle immagini perchè è un luogo dove io sto bene e da li inizio a disegnare e a dipingere Questa serie KIMONO che è una delle ultime nate è un chiaro riferimento a un abito orientale ma non saprei dire di più al riguardo dal punto di vista culturale certo è che i kimono mi hanno ispirato ma non saprei dire precisamente quanto inoltre è vero che i kimono mi sono apparsi dopo che ho dipinto l'inizio / il primo. Le forme sono semplici un po' floreali e un po' astratte alcune fanno riferimento alla scrittura giapponese ma galleggiano comunque in uno spazio indefinito dove si incontrano vari flussi di immagini e di segni Non sono quadri astratti per me perchè io vi riconosco molte forme precise anzi nascono da forme precise però non posso nemmeno dire che siano quadri figurativi sono forme che si trovano anche nelle altre mie serie in flowers's sotto forma di petali e loti nei colorati pastelli ispirati alla costa degli etruschi nei collages e nei ritagli le stesse forme là disegnate con le forbici qua con il pennello
e poi ci sono i crediti e le mie stelle c'è il lavoro di Jackson Pollock e suoi quadri senza centro c'è la luce degli impressionisti che non sono poi molto distanti dall'informale dipende cosa si guarda se si elimina il tempo tutto è molto vicino dentro e fuori di noi e poi c'è anche la materia una materia fragile e densa Morandi e De Stael e l'arte minimale e le avanguardie come sempre Vagheggiano un po' il ricordo di tessuti io apprezzo la moda spesso vi è più novità là che non qua e poi un tessuto è un quadro che cammina che si muove che parla con il corpo di chi l'indossa colora la città in un certo senso tutto questo lo trovo entusiasmante Questa serie si muove su una pallette di colori abbastanza definita dove i ciani e i turchesi stanno in posizione dominante e dove gli aranci di cadmio ne controbilanciano in grosse masse la forza e la presenza il magenta si presta alle mescolanze violacee e il viola di manganese l'appoggia educatamente in questo suo lavoro che crea rosa lilla celesti grigi e bluette E poi i rossi vivi che si stagliano improvvisi e puri e i gialli che formano verdi lime od ocre verdaccie i colori diventano forme in continuo mutamento cambiano ruolo ora sono protagonisti poi comprimari alcuni sono assenti e l'occhio li cerca incessantemente sono i più amati e desiderati ma non c'è una ragione definita è il mondo dei colori e delle forme e poi nulla nulla più.
numero 1 30 x 30 olio su tela
numero 2 30 x 30 olio su tela
numero 3 30 x 30 olio su tela
numero 4 30 x 30 olio su tela
numero 5 50 x 50 olio su tela
numero 6 50 x 50 olio su tela
numero 7 30 x 30 olio su tela
numero 8 30 x 30 olio su tela
numero 9 80 x 80 -olio su tela