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Transcript:

1

PRIMA PARTE 2

1. L economia portoghese nel 2007: bilancio e prospettive Le perturbazioni che, a livello mondiale, hanno caratterizzato il 2007 non potevano evidentemente lasciare immune il Portogallo. Inoltre, ciò che più preoccupa è il dover constatare che i fattori induttori di questa crisi, ossia lo scoppio della bolla dei subprime americani, unitamente all inarrestabile aumento sia della nostra moneta in relazione al dollaro che delle quotazioni dei prodotti petroliferi, continuano ad influenzare il quadro economico anche in questi primi due mesi del 2008 e non lasciano intravedere prospettive meno pessimiste. La combinazione di questa evoluzione non favorevole a livello internazionale e delle notorie deficienze strutturali interne, ha fatto sì che i risultati, valutati attraverso i principali indicatori macro-economici, si siano attestati al di sotto delle medie comunitarie, come purtroppo si sta verificando dall inizio di questa prima decade del nuovo secolo. Tutto ciò nonostante si siano registrati alcuni nitidi miglioramenti nel processo di ristrutturazione dell economia nel suo complesso, di cui sono testimoni sia l incremento del PIL (cresciuto ad un ritmo superiore a quello dell anno precedente: +1,9% in confronto al +1,2% del 2006, quantunque anche così inferiore alla media della zona Euro, prevista tra il +2,5% e +2,7%) sia la riduzione del deficit rapportato al PIL, che dovrebbe essersi attestato sotto il 3% (e non si esclude che possa essere sceso addirittura intorno al 2,5%, che sarebbe la migliore performance degli ultimi 20 anni), risultato questo che pone il Portogallo praticamente fuori dal rischio dell indesiderabile procedimento comunitario di deficit eccessivo (nel 2006 questo indicatore era stato addirittura pari al 3,9% de PIL). Il prodotto pro-capite, da parte sua, continua a rimanere su livelli del tutto insoddisfacenti: misurato in P.P.A. (parità di potere d acquisto) si colloca sul 75% della media UE/27 e a poco più di metà di quello UE/15 (53-54%). Anche l inflazione, poi, è rimasta più contenuta rispetto all anno precedente (+2,4% rispetto al 3,1% del 2006) ma anche in questo caso abbastanza distante dalla media comunitaria (1,9%). Comunque, il risultato meno favorevole e per questo sicuramente il più preoccupante in quanto non mostra indizi di inversione è quello della disoccupazione: avendo chiuso l anno con un tasso dell 8% (ma calcolato secondo un diverso criterio sarebbe addirittura dell 8,2%) finisce per collocarsi su uno dei livelli più alti della UE (soltanto Grecia e Polonia, con 8,5%, e Slovacchia, con l 11%, denunciano una situazione più negativa, mentre anche la Spagna ha peggiorato la sua posizione, uguagliando il Portogallo). 3

Per quanto riguarda il commercio estero (di cui parleremo più diffusamente nel capitolo che segue), pur in mancanza dei dati definitivi si può dire che le esportazioni hanno iniziato l anno in modo molto favorevole, rallentando poi nella seconda parte (come logica conseguenza dei segnali di crisi dell economia mondiale), mentre le importazioni hanno continuato a crescere, anche a causa del maggior dinamismo della domanda interna. Del resto, questa componente (+1,2% sul 2006), unitamente al buon andamento degli investimenti (+2,6%), sono stati i fattori che hanno consentito la ricordata crescita del PIL nell esercizio scorso. I consumi hanno registrato un andamento modesto, con quelli pubblici quasi sugli stessi livelli dell anno precedente (frutto anche del contenimento delle spese) e quelli privati in chiaro rallentamento, soprattutto nella seconda parte dell anno (si calcola che la crescita si sia aggirata intorno all 1%). Il debito pubblico, misurato sul PIL, dovrebbe aver superato il 70%, mentre nel 2006 si era fermato sul 68%. Il deficit esterno, infine, si è ulteriormente aggravato, attestandosi sul 9,5% del PIL, quando nel 2006 era stato pari al 7,6%. Senza proseguire oltre nella citazione di altri dati, possiamo concludere che le prospettive per il 2008 non sono incoraggianti, per ragioni addirittura ovvie: infatti non solo le prospettive sono tutt altro che incoraggianti, alla luce dell andamento di questi primi mesi, quanto rischiano di aggravarsi nel caso in cui l economia americana abbia un rallentamento più brusco di quello atteso (il che, purtroppo, almeno per il momento, si sta verificando). Non è casuale infatti che tutte le istanze internazionali (FMI, OCSE, Commissione Europea), nonché le autorità portoghesi (Banca centrale e Governo), stiano rivedendo in diminuzione i principali indicatori economici. E tornando ai dati che hanno caratterizzato l anno appena concluso, per alcuni commenti, va ribadito che questi risultati sono stati il frutto di un insieme di fattori negativi che hanno accentuato le fragilità di un economia che continua a pagare la fattura del persistente ritardo nel realizzare le riforme strutturali, da tutti invocate da molti anni. In altre parole, il quadro generale si mantiene sostanzialmente immutato, a tal punto da rendere superfluo ogni commento che non sia un oziosa ripetizione di considerazioni che durante tutti questi anni hanno battuto invariabilmente sugli stessi tasti. D altronde, l evidente discrepanza tra i proclami ripetuti per anni e gli sforzi compiuti dai governi succedutisi in tutto questo tempo (da questo con forse maggior determinazione) per avviare l una o l altra riforma ed i risultati, modesti 4

o impercettibili, non fa altro che confermare quanto sia difficile alterare la situazione attuale, stanti le resistenze che ogni impulso riformatore trova sul suo cammino. Quello che in sostanza vogliamo dire, dal nostro modesto punto di vista, è che i riferiti ostacoli non derivano tanto dai problemi connessi al fatto di dover sostituire una legge con un altra o introdurre modifiche in questo o quel campo, quanto piuttosto dalle resistenze che si frappongono ad un cambiamento che, a ben guardare, richiede un radicale cambiamento di mentalità, un cambiamento o, meglio, la sostituzione di modelli di vita e di comportamento consolidati nella società portoghese da generazioni e generazioni. Ed a costo di ripetere opinioni già espresse in molte altre occasioni, si tratta di doversi impegnare in un compito che non è e non può essere di esclusiva responsabilità della parte pubblica, dal momento che il privato, il mondo imprenditoriale, ha un ruolo decisivo da svolgere, non solo nel senso di sostenere ed integrare gli sforzi di cambiamento del governo nelle aree di sua spettanza, quanto e soprattutto nel senso di ripensare il modello produttivo attuale che mostra i segni di un crescente sfasamento in rapporto all attuale contesto economico mondiale. In altre parole, ci sembra che sia giunto il momento di compiere una profonda riflessione sulla situazione che caratterizza l economia portoghese, per valutare altre alternative, quale ad esempio quella dei famosi clusters che l economista americano Porter suggeriva anni fa al governo ed al mondo economico portoghese e che, a nostro avviso, non hanno perso di attualità. Senza aver la pretesa di suggerire ricette o soluzioni, ci pare infatti lecito sollevare alcuni dubbi sulla convenienza di mantenere inalterata una struttura produttiva che, coprendo tutte le aree ed i settori economici (nell industria, nel commercio e nei servizi), corre il rischio di soffrire le conseguenze, prima di quanto si possa prevedere, delle dimensioni comparativamente ridotte proprie del Portogallo. Ciò, sempre che si condivida l opinione di considerare irreversibile la tendenza che si va affermando sempre più verso la specializzazione, verso la creazione di distretti industriali, verso l affermazione di identità settoriali ben definite, secondo un orientamento che obbedisce ad un criterio di concentrazione anziché di dispersione e che ci sembra il più idoneo a far crescere la competitività paese. A questo punto possiamo concludere queste note, considerato che sull argomento si sono già sentite opinioni e suggerimenti che potrebbero fornire lo spunto per un dibattito che consenta di definire le scelte più convenienti all interno del contesto nel quale il Portogallo è inserito e orientare in questo senso le energie riformatrici. 5

2. La bilancia commerciale e gli scambi con l Italia Anche il commercio estero come abbiamo già accennato ha subito le conseguenze di una situazione economica che ha avuto un andamento discendente a mano a mano che il tempo passava, fino al punto da raffreddare l ottimismo che il buon avvio aveva instaurato. Il bilancio annuale, anche scontando il rallentamento della seconda parte dell anno, si è chiuso con un risultato tutto sommato positivo, nel senso che le esportazioni percentualmente sono cresciute di più delle importazioni (+8,4 a fronte del +6,9); anche se queste percentuali hanno avuto un inversione nell ultimo trimestre (le merci in uscita hanno di poco superato il 4% e quelle in entrata oltre il 10%) ma, soprattutto, il deficit è aumentato del 4,1%, dal momento che queste percentuali sono riferite a valori molto squilibrati: basti dire che le esportazioni sono state pari a 37,4 miliardi di Euro, mentre le importazioni hanno sfiorato i 57 miliardi (con un deficit quindi aumentato dai 18.590 milioni di Euro del 2006 ai 19.356 del 2007). L incidenza delle vendite all interno della zona UE ha fatto registrare una leggera riduzione (dal 77,7% del 2006 al 76,7%), mentre sul versante degli acquisti la situazione è rimasta quasi inalterata, intorno al 75%, ed essendo queste percentuali giudicate consensualmente critiche nel senso di un peso eccessivo della componente intra-ue sul totale, se ne deve concludere che la possibilità di aumentare le esportazioni, rendendo meno squilibrata la bilancia commerciale, rimane strettamente collegata ad una maggiore penetrazione fuori da questo spazio, cercare, in altre parole, di penetrare su nuovi mercati e di rafforzarsi su alcuni di quelli attuali dove si intravedono prospettive favorevoli, come nel caso del Brasile o degli Stati Uniti. Del resto, se tutto ciò è valido in linea generale, lo è ancora di più nell attuale panorama di bassa congiuntura che non pare risparmiare le economie dei più importanti partners europei. Sono considerazioni sicuramente ripetitive (ed in parte ovvie), tanto facili da dire quanto difficili da porre in pratica, soprattutto considerando che la competizione mondiale si fa sempre più aspra e difficile con l entrata in scena di nuovi e poderosi attori. Come si vede, le prospettive non sono facili e tuttavia non ci sembra che vi siano alternative a queste che si riassumono oltre alla ricordata ricerca di nuovi mercati e di nuove opportunità in pochi concetti: aumentare gli investimenti in ricerca ed innovazione (non solo di prodotto, ma anche di processi) ed insistere, con forza e determinazione, nel riorientare il modello produttivo verso settori con maggior contenuto tecnologico (come del resto è confermato dalle statistiche mondiali che dicono che i paesi che sono riusciti 6

negli ultimi anni a mantenere o addirittura a guadagnare quote di mercato sono quelli che hanno vinto la scommessa di esportare beni a più alta tecnologia). E prima di concludere su questo punto non possiamo non ribadire ancora una volta l importanza di scommettere, senza più timori o reticenze, nella introduzione e nell affermazione di marchi propri, abbandonando una volta per tutte un atteggiamento che ancora oggi tende ad evitare o a dissimulare il Made in Portugal. Guardando ora più in dettaglio i dati dell interscambio, non si notano modifiche sostanziali in raffronto all anno precedente: il peso del commercio interiberico diventa sempre più preponderante, a conferma di una integrazione economica tra i due paesi che pare irreversibile. I numeri sono eloquenti ed esonerano da qualsiasi commento: basti dire che, avendo raggiunto elevati livelli già da alcuni anni, gli scambi sui due versanti continuano ad aumentare di anno in anno (le esportazioni portoghesi sono cresciute di un punto se rapportate al totale generale dal 27,4% al 28,2% - mentre sul totale intra-ue questa percentuale è salita dal 35,3 al 36,8 e lo stesso dicasi per le importazioni che, a livello globale, sono salite dal 30,3% al 30,9% e all interno dell UE dal 40,2% al 41,1%). Ricordato ancora una volta la forte asimmetria esistente tra i due versanti, ne consegue che la maggior crescita delle esportazioni portoghesi rispetto alle importazioni non è bastata per frenare l aumento del deficit (+4,6%), mentre in valuta i 7.000 milioni di Euro che marcano la differenza tra gli acquisti e le vendite rappresentano metà del deficit portoghese all interno dell UE (14.100 milioni) e più di un terzo su quello generale (36,3%). Gli scambi con gli altri principali partners non denunciano variazioni che giustifichino speciale evidenza: la Germania continua ad occupare solidamente la seconda posizione nei due sensi e la Francia, che occupa la terza posizione, nella veste di acquirente si è avvicinata alla Germania (tutti i dati sul commercio estero portoghese sono riportati nella seconda parte di questa relazione). I rapporti commerciali tra il Portogallo e l Italia hanno ripetuto, anche nel 2007, un copione che rimane immutato da molti anni e che si connota con uno squilibrio accentuato tra i due flussi, a favore dell Italia. Ma prima di esporre i dati e di trarre le dovute conclusioni, conviene fare un sintetico riferimento all andamento della bilancia commerciale italiana nel suo complesso. Il 2007 con esportazioni cresciute dell 11% ed importazioni del 6% - ha segnato il recupero quasi totale dei bilanci attivi che hanno caratterizzato il commercio estero italiano per molti anni, prima che una crisi agli inizi di questa decade invertisse questa tendenza, collocando il paese nella schiera di quelli deficitari (senza giungere mai, tuttavia, al di sotto di un indice di copertura di almeno il 90%). 7

Questo recupero è stato frutto di un insistito sforzo iniziato tra gli anni 2004 e 2005 e articolato su quel cambiamento di modello produttivo di cui si è parlato prima a favore di beni di elevato contenuto tecnologico e di maggior valore aggiunto (si tenga presente che l industria italiana è povera di materie prime e si caratterizza soprattutto per essere un industria trasformatrice). Quando si parla di un percorso virtuoso non ancora totalmente concluso, ci si riferisce al fatto che le esportazioni non sono ancora in perfetto equilibrio con le importazioni a causa del continuo aumento della fattura energetica che l Italia paga ai paesi OPEP. Il più sopra riferito indice di copertura si è fermato così al 98% e il deficit è stato di poco superiore ai 9.000 milioni di Euro (su un intercambio globale vicino ai 750.000 milioni di Euro), in virtù del saldo attivo all interno dello spazio comunitario. Pertanto, una volta ricordato che l Italia continua ad essere il quarto paese fornitore del Portogallo (5,5% calcolato sulle importazioni globali portoghesi e 7,3% su quelle intra-ue, dopo la Spagna, la Germania e la Francia), mentre come compratore occupa solo la 7ª posizione (dopo il Regno Unito, gli Stati Uniti e l Angola), oltre s intende ai tre prima citati, con percentuali del 4,1 sul totale generale e del 5,3 su quello UE. Resta da dire che il valore delle merci portoghesi vendute in Italia è stato di poco inferiore alla metà di quello delle merci italiane entrate in Portogallo: 1.529 milioni di Euro in uscita di fronte ai 3.141 in entrata. Dal punto di vista della tipologia di queste merci, non possiamo che ripetere quanto già detto prima, su una continuità che non dà segni di aprire nuove prospettive e nuovi settori: quasi metà di quello che entra in Portogallo proveniente dall Italia è rappresentato da automobili, apparecchiature e altri beni strumentali, mentre il resto è disseminato, per quantità poco significative, tra i più vari settori. Inoltre, conviene tener presente che il peso di queste merci italiane, rapportato al totale di quello che l Italia vende al di fuori delle sue frontiere (i riferiti 3.141 milioni di Euro su un totale di circa 365) rappresenta appena un modesto 0,8% del totale, il che non è evidentemente sufficiente per far uscire il mercato portoghese da una posizione del tutto marginale. Una realtà, insomma, poco promettente anche quando è analizzata dal punto di vista del mercato e del consumatore italiano. In altre parole, metà di quello che proviene dal Portogallo è rappresentato da automobili, apparecchi elettrici e meccanici ed altro equipaggiamento (32%) e tabacco (16%), ossia da prodotti che, salvo poche eccezioni, quando entrano in possesso del consumatore italiano, non hanno riferimenti che possano aiutare a identificarli come prodotti in Portogallo. Questo spiega la scarsa conoscenza di ciò che è portoghese, tenuto anche conto che questa situazione non è circoscritta soltanto ai prodotti appena menzionati, dal momento che riguarda altri, a cominciare dai manufatti 8

soprattutto abiti e confezioni che vengono prodotti in Portogallo in subcontrattazione o a façon per conto di fabbricanti italiani. Questo è, in sintesi, il quadro delle relazioni commerciali tra i nostri due paesi. Ulteriori commenti (sui tanti tentativi fatti nel corso degli anni per una maggiore approssimazione tra gli operatori economici; sulla riluttanza degli operatori portoghesi a realizzare una qualche iniziativa; sui progetti congiunti rimasti quasi sempre lettera morta; ecc.) sembrano superflui e si risolverebbero in una sterile esercitazione linguistica per esprimere, con parole differenti, concetti ripetuti più e più volte. 9

PARTE SECONDA 10

1. La bilancia commerciale portoghese Periodo: gennaio/dicembre 2007 (dati provvisori). Valori: 10 6 uro, CIF per le importazioni e FOB per le esportazioni. Fonte: I.N.E. Instituto Nacional de Estatística Portugal. TOTALE PAESE Totale 2006 2007 Differenza gennaio-dicembre gennaio-dicembre % Importazioni C.I.F. 53.100,3 56.758,3 6,9 Esportazioni F.O.B. 34.511,1 37.402,0 8,4 Saldo -18.589,3-19.356,2 Tasso di copertura (%) 65,- 65,9 La bilancia intracomunitaria Importazioni 2006 2007 Differenza C.I.F. gen-dic % gen-dic % % Totale 40.155,3 100,00 42.809,4 100,0 6,6 di cui da: Spagna 16.172 40,27 17.589 41,08 8,76 Germania 7.309 18,20 7.466 17,44 2,15 Francia 4.463 11,11 4.929 11,51 10,44 Italia 3.066 7,60 3.141 7,33 2,45 Olanda 2.401 5,97 2.661 6,21 10,83 Regno Unito 2.266 5,64 2.012 4,69-11,22 Belgio 1.463 3,64 1.638 3,82 11,96 Svezia 504 1,25 624 1,45 23,81 Austria 342 0,85 510 1,19 49,12 Irlanda 480 1,19 463 1,08-3,54 Rep. Ceca 283 0,70 307 0,71 8,48 Danimarca 340 0,84 293 0,68-13,82 Finlandia 229 0,57 260 0,60 13,54 Polonia 320 0,79 242 0,56-24,37 Ungheria 61 0,15 187 0,43 206,56 Lussemburgo 158 0,39 157 0,36-0,63 Grecia 89 0,22 105 0,24 17,98 Slovacchia 43 0,10 98 0,22 127,90 Slovenia 27 0,06 34 0,07 25,92 Romenia 36 0,08 25 0,05-30,55 Lituania 24 0,05 23 0,05-4,16 Bulgaria 47 0,11 14 0,03-70,21 Malta 7 0,01 8 0,018 14,28 Estonia 4 0,009 5 0,011 25,- Lettonia 4 0,009 4 0,009 --- Cipro 5 0,012 3 0,007-40,- 11

Esportazioni 2006 2007 Differenza F.O.B. gen-dic % gen-dic % % Totale 26.722,4 100,00 28.677,4 100,00 7.3 di cui per: Spagna 9.459 35,39 10.568 36,85 11,72 Germania 4.523 16,92 4.885 17,03 8,- Francia 4.267 15,96 4.728 16,48 10,80 Regno Unito 2.433 9,10 2.252 7,85-7,43 Italia 1.415 5,29 1.529 5,33 8,05 Olanda 1.287 4,81 1.269 4,42-1,39 Belgio 1.085 4,06 953 3,32-12,16 Svezia 410 1,53 457 1,59 11,46 Danimarca 244 0,91 278 0,96 13,93 Polonia 231 0,86 263 0,91 13,85 Finlandia 261 0,97 215 0,74-17,62 Austria 181 0,67 194 0,67 7,18 Irlanda 183 0,68 182 0,63-0,54 Rep. Ceca 130 0,48 148 0,51 13,84 Grecia 128 0,47 140 0,48 9,37 Ungheria 146 0,54 139 0,48-4,79 Romenia 82 0,30 134 0,46 63,41 Lussemburgo 41 0,15 100 0,34 143,90 Slovacchia 46 0,17 51 0,17 10,87 Cipro 19 0,07 28 0,097 47,37 Slovenia 29 0,10 27 0,094-6,89 Lettonia 25 0,09 27 0,094 8,- Bulgaria 14 0,052 20 0,069 42,85 Estonia 10 0,037 16 0,055 60,- Lituania 12 0,044 14 0,048 16,6 Malta 9 0,033 11 0,038 22,2 La bilancia con i paesi extra-comunitari (i primi 15 in migliaia di Euro) Importazioni 2006 2007 Differenza C.I.F. gen-dic % gen-dic % % Totale 12.945.047 100,00 13.948.860 100,00 7,8 di cui da: Brasile 1.232.969 9,5 1.374.651 9,9 11,49 Cina 773.203 6,- 1.061.726 7,6 37,32 Nigeria 770.354 6,- 1.003.080 7,2 30,21 Stati Uniti 780.797 6,- 946.968 6,8 21,28 Libia 461.134 3,6 790.095 5,7 71,34 Norvegia 690.390 5,3 642.292 4,6-6,97 Algeria 896.599 6,9 577.315 4,1-35,61 Giappone 550.413 4,3 572.109 4,1 3,94 Russia 649.997 5,- 559.260 4,- -13,97 Arabia Saudita 535.549 4,1 467.133 3,3-12,77 Turchia 476.689 3,7 433.491 3,1-9,06 Guinea Equat. 398.482 3,1 426.308 3,1 6,98 Svizzera 361.834 2,8 393.527 2,8 8,76 Angola 52.749 0,4 369.453 2,6 600,4 India 237.875 1,8 349.500 2,5 46,93 12

La bilancia con i paesi extra-comunitari (i primi 15 in migliaia di Euro) Esportazioni 2006 2007 Differenza F.O.B. gen-dic % gen-dic % % Totale 7.788.649 100.0 8.724.609 100.0 12,- di cui per: Stati Uniti 2.105.266 27,- 1.784.055 20,4-15,26 Angola 1.210.189 15,5 1.680.181 19,3 38,83 Singapore 700.350 9,- 707.420 8,1 1,01 Malasia 84.931 1,1 399.547 4,6 370,44 Giappone 109.020 1,4 295.873 3,4 171,39 Svizzera 269.890 3,5 264.741 3,- -1,91 Brasile 254.642 3,3 258.603 3,- 1,55 Capo Verde 189.713 2,4 225.660 2,6 18,95 Turchia 232.428 3,- 224.916 2,6-3,23 Marocco 164.020 2,1 199.208 2,3 21,45 Cina 213.839 2,7 181.143 2,1-15,29 Canada 153.887 2,- 144.335 1,7-6,21 Russia 108.189 1,4 143.246 1,6 32,40 Messico 139.320 1,8 120.486 1,4-13,52 Norvegia 110.358 1,4 102.514 1,2-7,11 2. Interscambio commerciale Portogallo Italia Periodo: gennaio/ottobre 2007 (dati provvisori). Valori: uro Fonte: I.N.E. Instituto Nacional de Estatística Portugal. Principali prodotti italiani importati dal Portogallo Cap. Descrizione Valore 84 Reattori nucleari, caldaie, macchine, apparecchi e strumenti meccanici e loro parti. 468.046.939 87 Vetture automobili, trattori, velocipedi, motocicli ed altri veicoli terrestri, loro parti ed accessori. 233.618.743 85 Macchine, apparecchi e materiale elettrico e loro parti; apparecchi per la registrazione del suono o per la riproduzione delle immagini e del suono o per la riproduzione delle immagini e del suono per la televisione, parti ed accessori di questi apparecchi. 143.348.564 72 Ghisa, ferro ed acciaio. 139.762.097 39 Plastica e manufatti di plastica. 127.048.780 41 Pelli (diverse da quelle per pellicceria) e cuoio. 99.625.660 73 Manufatti di ghisa, ferro ed acciaio. 88.522.732 61 Abbigliamento ed accessori a maglia. 74.832.743 30 Prodotti farmaceutici. 73.494.918 13

62 Abbigliamento ed accessori, diversi da quelli a maglia. 72.182.058 94 Mobili, mobili medico-chirurgici; materassi, cuscini e affini; apparecchi per l illuminazione non nominati né compresi altrove; insegne pubblicitarie, insegne luminose, targhette indicatrici luminose ed oggetti simili; costruzioni prefabbricate. 70.743.127 90 Strumenti di ottica, per fotografia e per cinematografia, di misura, di controllo o di precisione; strumenti ed apparecchi medico-chirurgici; parti ed accessori di questi strumenti. 66.684.263 52 Cotone. 53.242.151 51 Lana, peli fini o grossolani; filati e tessuti di crine. 43.660.217 83 Lavori diversi di metalli comuni. 37.271.366 64 Calzature, ghette ed oggetti simili; parti di questi oggetti. 35.613.503 74 Rame e suoi manufatti. 32.191.782 76 Alluminio e manufatti di alluminio. 30.038.453 48 Carta e cartone; manufatti di pasta cellulosica, di carta o 29.307.347 cartone 55 Fibre artificiali o sintetiche. 28.492.391 32 Estratti tintori e di tannino; tannino e derivati; pigmenti ed altre sostanze coloranti; tinture e vernici; mastici; inchiostri. 26.436.025 29 Prodotti chimici organici. 25.907.656 71 Perle naturali o coltivate; pietre preziose o semipreziose e simili, metalli preziosi, metalli laminati o in lamiere da metalli preziosi e loro manufatti; bigiotteria; monete. 24.197.434 54 Filati artificiali o sintetici. 24.018.433 33 Oli essenziali e di resina; prodotti di profumeria e toletta; preparati cosmetici. 23.757.228 42 Lavori di cuoio o di pelli; oggetti di selleria e finimenti; oggetti di viaggio, borse, borsette e simili contenitori; lavori di budella. 22.852.691 34 Saponi, agenti organici per superfici, preparati per lavaggi, preparati lubrificanti, cere artificiali, cere preparate, prodotti per manutenzione e pulizia, candele ed articoli simili, paste da modellare, cere e composti per dentisti a base di gesso. 22.641.664 38 Prodotti vari dell industria chimica. 19.369.238 40 Gomma e manufatti di gomma. 18.496.363 21 Preparazioni alimentari varie. 16.915.619 19 Preparazioni a base di cereali, farine, amidi, fecole o di latte; prodotti di pasticceria. 15.154.183 70 Vetro e suoi manufatti. 14.010.835 59 Tessuti impregnati, spalmati, ricoperti, o stratificati; articoli di materie tessili per uso tecnico. 13.703.428 60 Tessuti a maglia. 13.233.619 82 Utensili, manufatti di coltelleria e posate e sue parti, di metalli comuni. 12.793.178 44 Legno, carbone di legna e lavori di legno. 12.119.418 69 Prodotti ceramici. 12.080.591 68 Lavori di pietra, gesso, cemento, amianto, mica o di altri materiali simili. 10.824.188 56 Feltri e falsi tessuti. 10.365.700 96 Lavori vari. 10.143.994 02 Carni e frattaglie commestibili. 9.814.986 09 Caffè, tè, mate e spezie. 9.196.419 08 Frutta; scorze di agrumi o di meloni. 8.344.510 14

58 Tessuti speciali. 8.098.799 89 Navigazione marittima o fluviale. 7.976.350 95 Giocattoli, giochi, oggetti per divertimento o sport; loro parti e accessori. 7.620.288 10 Cereali. 6.972.176 18 Cacao e sue preparazioni. 6.779.928 03 Pesci e crostacei, molluschi e altri invertebrati acquatici. 6.586.231 49 Prodotti dell editoria, della stampa o delle altre industrie grafiche; testi manoscritti o dattiloscritti e piani. 6.326.856 53 Altre fibre naturali; filati di carta e tessuti di filati di carta. 6.259.705 22 Bevande, liquidi alcolici ed aceti. 6.052.306 28 Prodotti chimici inorganici; composti inorganici od organici di metalli preziosi, di elementi radioattivi, di metalli delle terre rare o di isotopi. 5.445.509 23 Residui e cascami delle industrie alimentari; alimenti preparati per gli animali. 5.161.824 27 Combustibili minerali, oli minerali e prodotti della loro distillazione; materie bituminose; cere minerali. 4.449.910 93 Armi, munizioni loro parti ed accessori. 3.938.900 50 Seta. 3.652.023 06 Piante vive e prodotti di floricoltura. 3.276.871 20 Preparazioni di ortaggi o di legumi, di frutta o di altre parti di piante. 3.109.524 63 Altri manufatti tessili lavorati; assortiti; manufatti di materie tessili, calzatura, cappelli e manufatti per uso simile, usati; stracci. 2.810.993 35 Materie albuminoidi; prodotti a base di amidi o di fecole modificati; colle; enzimi 2.734.216 04 Latte e latticini; uova di uccelli; miele naturale; prodotti commestibili di origine animale non nominati né compresi altrove 2.543.403 91 Orologeria. 2.358.309 86 Veicoli e materiale per strade ferrate o simili e loro parti; apparecchi meccanici (compresi quelli elettromeccanici) di segnalazione per vie di comunicazione 2.026.159 65 Cappelli, copricapo ed altre acconciature; loro parti. 1.921.422 25 Sale; zolfo; gesso; calce; cemento. 1.705.846 37 Prodotti per la fotografia o per la cinematografia. 1.538.539 45 Sughero e manufatti di sughero. 1.266.664 67 Piume e calugine preparate e oggetti di piume o di calugine; fiori artificiali; lavori di capelli 1.147.953 79 Zinco e lavori di zinco 1.065.058 15 Grassi e oli animali o vegetali; prodotti della loro scissione; grassi alimentari lavorati, cere di origine animale o vegetale. 1.056.162 57 Tappeti ed altri rivestimenti del suolo di materie tessili. 966.456 12 Semi e frutti oleaginosi; grani, semi e frutti diversi; piante industriali o medicinali; paglia e forraggio 962.965 88 Navigazione aerea o spaziale. 859.778 24 Tabacco 844.566 75 Nichel e lavori di nichel. 840.294 16 Preparazioni di carni, di pesce o di crostacei, di molluschi o di altri invertebrati acquatici 791.863 31 Concimi. 741.310 15

Principali prodotti portoghesi esportati in Italia Cap. Descrizione Valore 24 Tabacco 194.420.996 85 Macchine, apparecchi e materiale elettrico e loro parti; apparecchi per la registrazione del suono o per la riproduzione delle immagini e del suono o per la riproduzione delle immagini e del suono per la televisione, parti ed accessori di questi apparecchi 159.720.653 87 Vetture automobili, trattori, velocipedi, motocicli ed altri veicoli terrestri, loro parti ed accessori 124.493.852 61 Abbigliamento ed accessori a maglia 94.955.084 48 Carta e cartone; manufatti di pasta cellulosica, di carta o cartone 74.616.647 84 Reattori nucleari, caldaie, macchine, apparecchi e strumenti meccanici e loro parti 73.850.269 45 Sughero e manufatti di sughero 56.231.984 39 Plastica e manufatti di plastica 39.998.531 62 Abbigliamenti ed accessori, diversi da quelli a maglia 28.023.750 40 Gomma e manufatti di gomma 25.535.827 55 Fibre artificiali o sintetiche discontinue 24.608.816 44 Legno, carbone di legna e lavori di legno 22.354.739 03 Pesci e crostacei, molluschi e altri invertebrati acquatici 20.138.809 52 Cotone 19.464.235 69 Prodotti ceramici 18.017.741 64 Calzature, ghette ed oggetti simili; parti di questi oggetti 17.321.938 22 Bevande, alcolici ed aceti 16.800.159 16 Preparazioni di carni, pesci o crostacei, di molluschi e di altri invertebrati acquatici 14.397.710 27 Combustibili minerali, oli minerali e prodotti della loro distillazione; materie bituminose; cere minerali 13.876.604 29 Prodotti chimici organici. 13.578.809 63 Altri manufatti tessili lavorati; assortiti; manufatti di materie tessili, calzatura, cappelli e manufatti per uso simile, usati; stracci 12.750.781 47 Paste di legno o di altre materie fibrose cellulosiche; carta o cartone per riciclaggio 12.121.982 73 Manufatti di ghisa, ferro ed acciaio 10.767.189 94 Mobili, mobili medico-chirurgici; materassi, cuscini e affini; apparecchi per l illuminazione non nominati né compresi altrove; insegne pubblicitarie, insegne luminose, targhette indicatrici luminose ed oggetti simili; costruzioni prefabbricate 10.470.756 08 Frutta; scorze di agrumi o di meloni 8.321.304 38 Prodotti vari dell industria chimica 7.771.192 72 Ghisa, ferro ed acciaio 7.729.161 25 Sale; zolfo; gesso; calce; cemento 7.693.118 32 Estratti tintori e di tannino; tannino e derivati; pigmenti ed altre sostanze coloranti; tinture e vernici; mastici; inchiostri 7.316.734 70 Vetro e lavori di vetro 6.357.325 90 Strumenti di ottica, per fotografia e per cinematografia, di misura, di controllo o di precisione; strumenti ed apparecchi medico-chirurgici; parti ed accessori di questi strumenti. 6.191.445 16

34 Saponi, agenti organici per superfici, preparati per lavaggi, preparati lubrificanti, cere artificiali, cere preparate, prodotti per manutenzione e pulizia, candele ed articoli simili, paste da modellare, cere e composti per dentisti a base di gesso. 5.955.949 04 Latte e latticini; uova di uccelli; miele naturale; prodotti commestibili di origine animale non nominati né compresi altrove 5.572.437 58 Tessuti speciali; superfici tessili tufted; pizzi; arazzi; passamaneria; ricami. 5.069.128 74 Rame e lavori di rame. 5.001.099 21 Preparazioni alimentari varie. 4.712.660 68 Lavori di pietra, gesso, cemento, amianto, mica o di altri materiali simili 4.541.832 17 Zuccheri e prodotti a base di zuccheri. 4.365.702 76 Alluminio e manufatti di alluminio. 4.265.649 30 Prodotti farmaceutici. 3.968.185 43 Pelli da pellicceria e loro lavori; pellicce artificiali. 3.514.086 59 Tessuti impregnati, spalmati, ricoperti, o stratificati; articoli di materie tessili per uso tecnico 3.256.176 82 Utensili, manufatti di coltelleria e posate e sue parti, di metalli comuni. 3.219.258 56 Feltri e falsi tessuti. 3.102.221 06 Piante vive e prodotti di floricoltura. 2.625.996 89 Navigazione marittima o fluviale. 2.601.343 96 Lavori diversi. 2.480.165 41 Pelli (diverse da quelle per pellicceria) e cuoio. 2.472.814 51 Lana, peli fini o grossolani; filati e tessuti di crine. 2.454.297 54 Filati artificiali o sintetici. 2.435.072 33 Oli essenziali e di resina; prodotti di profumeria e toletta; preparati cosmetici. 2.090.394 07 Ortaggi o legumi, piante, radici e tuberi, mangerecci. 1.953.246 88 Navigazione aerea o spaziale. 1.784.208 20 Preparazioni di ortaggi o di legumi, di frutta o di altre parti di piante. 1.609.082 15 Grassi e oli animali o vegetali; prodotti della loro scissione; 1.523.379 grassi alimentari lavorati, cere di origine animale o vegetale. 65 Cappelli, copricapo ed altre acconciature; loro parti. 1.475.344 05 Altri prodotti di origine animale, non nominati né compresi altrove. 1.408.142 83 Lavori diversi di metalli comuni. 1.315.175 12 Semi e frutti oleaginosi; grani, semi e frutti diversi; piante industriali o medicinali; paglia e forraggio. 1.254.413 19 Preparazioni a base di cereali, farine, amidi, fecole o di latte; prodotti di pasticceria, 1.244.565 71 Perle naturali o coltivate; pietre preziose o semipreziose e simili, metalli preziosi, metalli laminati o in lamiere da metalli preziosi e loro manufatti; bigiotteria; monete. 1.092.252 60 Tessuti a maglia. 1.085.670 57 Tappeti ed altri rivestimenti del suolo, di materie tessili. 1.050.671 23 Residui e cascami delle industrie alimentari; alimenti preparati per gli animali. 821.841 91 Orologeria. 765.791 17

PARTE TERZA 18

1. Attività della Camera Commento al bilancio consuntivo dell esercizio 2007 L esercizio 2007 si è chiuso con un disavanzo pari a Euro 26.193,41 con una riduzione di oltre 50.000 euro rispetto al risultato negativo registrato nel 2006 (-77.701,46). Alla diminuzione del passivo hanno contribuito l aumento del co-finanziamento ministeriale - passato da 99.462,34 a 137.747,38 euro l inizio della Convenzione con l ENIT a partire dal 1º novembre 2007, dal quale è risultato il pagamento corrispondente agli ultimi due mesi dell anno, nonché il maggiore gettito delle quote associative, dovuto al contributo straordinario di alcuni associati. In contropartita, abbiamo registrato una diminuzione di 84.155,38 euro delle entrate per servizi a pagamento, il cui totale nel 2006 fu influenzato dalla realizzazione di un evento per conto di PROMOS, agenzia della Camera di Commercio di Milano, dalla partecipazione alla Borsa del Turismo di Lisbona e dall assenza di servizi prestati dalla Delegazione per la Formazione Professionale che, come è noto, è stata congelata per tutto il 2007 per mancanza di regolamentazione. Considerando altresì che gli interessi bancari relativi al fido concesso alla Camera, hanno subito aumenti notevoli nel corso dell anno, nonché che la crisi economica inevitabilmente ha avuto profondi riflessi sulla vita di molte imprese associate, si è provveduto a prescindere della collaborazione di 4 dipendenti, di cui 3 presso la Sede ed uno presso la Delegazione, assumendo un impiegato di concetto per l attività connessa alla Convenzione con l ENIT. Allo stesso tempo, è stato riformulato il valore delle quote associative di cui parleremo in seguito che dovrebbe permettere un sostanziale aumento del gettito delle stesse; un ulteriore entrata prevista per il 2008, è costituita dai pagamenti riconosciuti dall ENIT come contropartita dell attività che ci siamo impegnati a svolgere. Prevediamo pertanto di poter chiudere l esercizio 2008 con un risultato positivo di almeno 19.200 euro, che permetterà di iniziare l ammortamento delle perdite accumulate. Nelle previsioni per il 2008, non abbiamo incluso la Formazione Professionale, dato che solo nel corrente mese di marzo sono state aperte le presentazioni di proposte di corsi e non si sà quando saranno rese note le decisioni. Qualora i progetti proposti dalla Camera vengano ad essere approvati, la realizzazione degli stessi sarà effettuata in collaborazione con una struttura giuridicamente autonoma, dotata di capacità finanziaria sufficiente per evitare il ricorso al credito bancario. 19

Movimento associativo I soci registrati al 31 dicembre 2007, in regola con il pagamento delle quote, erano 341, contro un totale di 365 riferito all anno precedente. Ci sembra superfluo riferire che la crisi economica del paese ha colpito principalmente le piccole e le medie imprese che costituiscono la maggioranza dei nostri associati. Come è noto, inoltre, il Consiglio Direttivo della Camera ha riformulato il sistema delle quote associative, che, a partire dal 2008, passano ad avere valori differenziati, calcolati sulla base del fatturato annuale delle aziende. Oltre a ciò, è stata istituita la figura del socio sostenitore, che contraddistingue gli associati che, oltre al pagamento della quota, versano un importo non inferiore a 1.000,00 euro. Assistenza alle imprese Identificazione di possibili controparti : era supposto che la vastissima gamma di informazioni disponibile in INTERNET (pagine gialle, banche dati ad eccesso gratuito, liste di espositori alle fiere, ecc.) avrebbe provocato la scomparsa o, quanto meno, una forte riduzione delle richieste di produttori, importatori, esportatori, grossisti, agenti e rappresentanti da parte di operatori economici dei due paesi. In realtà, si è verificata una diminuzione di questo tipo di richieste, ma non nella misura prevista e con rilevanza variabile a seconda del paese di provenienza rispetto all anno precedente: 132 italiane, contro 281, e 112 portoghesi, contro 141. In conformità alle procedure previste dal Manuale della Qualità ISO, ogni richiesta pervenuta è stata previamente analizzata per individuare con maggior precisione gli obiettivi del richiedente. Le selezioni dei nominativi forniti sono state realizzate mediante il ricorso alle fonti più qualificate ed affidabili nell ambito dei settori merceologici di riferimento, con l utilizzazione di data base sia interni che esterni. Gli indici medi di misurazione della costumer satisfaction si sono attestati tra il 4 ed il 5 (buono/ottimo). Informazioni commerciali su imprese italiane e portoghesi: nel 2007 abbiamo evaso 25 richieste di informazioni commerciali, di cui 19 richieste provenienti dall Italia concernenti imprese portoghesi e 6 dal Portogallo concernenti impresi italiane. Le informazioni fornite comprendono le visure ufficiali estratte dai registri delle imprese mantenuti presso le Camere di Commercio Industria Artigianato ed Agricoltura in Italia, i certificati equivalenti alle visure rilasciati dalle Conservatorie del Registro Commerciale esistenti nei capoluoghi di provincia portoghesi, i bilanci e l indicazione di eventuali procedure concorsuali in atto. Recupero crediti: i servizi prestati dalla Camera in questo settore si suddividono negli interventi per i recuperi di crediti in sofferenza da parte di imprese dei due paesi e l istruzione e la presentazione di domande di recupero IVA a favore delle imprese italiane. Nell ambito dei crediti in contenzioso, 20

abbiamo ricevuto 31 richieste di intervento, delle quali 9 con trattative di composizione amichevole ancora in corso, 2 con conclusione positiva; per le rimanenti, a seguito dell esito negativo dei nostri contatti, sono stati indicati i nominativi di studi legali di fiducia, sia in Italia che in Portogallo. Nell ambito dei recuperi IVA, abbiamo istruito e presentato agli uffici portoghesi competenti 8 nuove richieste di rimborsi e completato le procedure relative a 6 processi dell anno precedente, con l ottenimento degli importi a credito delle imprese. Traduzioni, interpretariato ed altri servizi di segreteria: le richieste di traduzioni dall italiano in portoghese e viceversa, si sono mantenute al livello dell anno precedente, come si può osservare dalle entrate corrispondenti: 15.633,11 euro contro 15.727,06 nel 2006. Relativamente agli altri servizi, si rileva la diminuzione del valore dei servizi prestati dalla Delegazione di Porto, dovuta alla non realizzazione, per i motivi esposti, della formazione professionale che assorbiva l 80% dei servizi prestati. Questa diminuzione, per l importo di 23.434,89 euro, è stata parzialmente compensata dall aumento di 5.430,92 dei restanti servizi. Consulenza giuridica e fiscale: nel 2007 abbiamo evaso 24 richieste italiane di informazioni per l avviamento di attività commerciali e di ristorazione in Portogallo e due richieste portoghesi per l apertura di rappresentanze stabili in Italia. GLOBUS: nel 2007 sono stati ricevuti 1.747 e-mail contro 1.814 pervenuti nel 2007. Alla maggioranza delle richieste, di natura più semplice (indirizzi di imprese, istituzioni, telefoni, siti web, nominativi di rappresentanti di marche, ecc.) è stato possibile rispondere in termini di replay to sender ; le altre sono state soddisfatte nell ambito dei servizi sopra descritti. Pubblicazioni della Camera Nel 2007 abbiamo edito le seguenti pubblicazioni: A Câmara... informa : questa news letter, edita in lingua portoghese e pubblicata a cadenza trimestrale, ha una tiratura di 600 esemplari, di cui 400 destinati alle imprese associate ed ai dirigenti delle stesse e 200 inviati alle principali associazioni imprenditoriali, enti ed istituzioni pubbliche e private ed alla stampa economica. I contenuti sono costituiti da commenti sulla congiuntura, dall analisi di avvenimenti con riflessi rilevanti sull economia globale e quella del Portogallo e dell Italia, statistiche del commercio estero dei due paesi, segnalazione di iniziative di particolare importanza riguardanti aziende sia italiane che portoghesi, oltre che dalla divulgazione dell attività della Camera e delle iniziative che si pretendono realizzare. Opportunità d Affari e Oportunidades de Negócios : si tratta di due bollettini bimestrali, il primo in lingua italiana ed il secondo in lingua 21

portoghese, distribuiti, rispettivamente in Italia ed in Portogallo. Su questi bollettini sono riportate le richieste ed offerte di beni e servizi, di collaborazione industriale, di joint ventures, di franchising, di vendita o ricerca di immobili industriali ed altre, che pervengono da imprese dei due paesi. Le tirature sono di 600 esemplari per la circolare destinata al Portogallo, di cui 400 per le imprese associate e filiali, 100 alle associazioni industriali e commerciali e 100 distribuiti in occasione delle più importanti fiere che si realizzano in Portogallo ed a coloro che visitano la Camera, e di 400 esemplari per il bollettino destinato all Italia, di cui 100 agli associati, 140 alle Camere di Commercio e rispettive Aziende speciali e Centri Esteri e 160 ai Consorzi export ed alle Associazioni imprenditoriali. Relazione del Presidente sull attività svolta dalla Camera nel 2006: questa pubblicazione, edita sia in lingua italiana che in lingua portoghese, è stata, come di consueto, divisa in tre parti: la prima comprende un analisi critica della situazione economica portoghese, corredata dai principali dati economici disponibili, seguita da commenti sulle relazioni e gli scambi commerciali con l Italia. La seconda parte riporta i dati più recenti sulla bilancia commerciale del Portogallo, con l indicazione delle principali voci merceologiche in import ed in export, nonché la composizione degli scambi con l Italia. La stampa è avvenuta nel mese di maggio con una tiratura di 950 esemplari, di cui 600 dell edizione in lingua portoghese (400 per le imprese associate, 50 per la stampa economica, 150 inviati a personalità del mondo politico ed economico) e 250 in lingua italiana (50 per i soci, 140 per le Camere di Commercio Industria Artigianato e Agricoltura e rispettive agenzie speciali e Centri Esteri e le restanti per soddisfare le richieste pervenute nel corso dell anno). Calendario delle fiere internazionali che si realizzano in Portogallo e Calendário das feiras internacionais que se realizam na Itália : i calendari sono stati pubblicati nel mese di gennaio, riportando i dati forniti dagli enti organizzatori delle manifestazioni. Le tirature sono state analoghe a quelle citate relativamente ai bollettini di Opportunità Commerciali e Oportunidades de Negócios. Web site www.ccitalia.pt : abbiamo provveduto alla manutenzione tecnica del sito ed al suo costante aggiornamento, ricordando che sullo stesso sono disponibili tutte le pubblicazioni della Camera. Abbiamo inoltre iniziato un rinnovamente completo del sito, adottando un aspetto più moderno ed attraente. Il lavoro è stato completato agli inizi del mese di marzo 2008, per cui al momento dell elaborazione di questa relazione, il nuovo sito é già consultabile. Citiamo inoltre che nel 2007 il nostro sito ha ricevuto 20.131 visite contro le 16.770 registrate nel 2006, con un aumento del 20% circa. Corsi di lingua italiana I corsi di lingua italiana sono stati realizzati, come negli anni precedenti, presso la Delegazione della Camera a Porto. Il programma didattico è rimasto invariato, 22

prevedendo nove livelli progressivi, della durata di tre mesi ciascuno, che si svolgono in tre periodi dell anno: gennaio/marzo, aprile/giugno e ottobre/dicembre. L orario è post-lavorativo in turni che vanno dalle 17:30 alle 19:00 e dalle 19:00 alle 20:30, tutti i giorni della settimana tranne il mercoledì ed i festivi. Nel 2007 abbiamo realizzato tre corsi intensivi, due nel mese di luglio ed uno nel mese di settembre. Gli insegnanti sono tutti laureati e di madre lingua italiana: l organizzazione dei corsi ed i programmi didattici sono oggetto della supervisione del lettore di lingua e letteratura italiana presso la Facoltà di Lettere dell Università Statale di Porto. Agli iscritti ai corsi è rilasciato un certificato di frequenza, mentre a partire dal superamento del terzo livello viene attribuito un Diploma, riconosciuto negli ambienti locali come titolo qualificante nel curriculum dei candidati ad un impiego presso aziende che hanno rapporti con l Italia. Nonostante la crisi, il livello delle iscrizioni ha registrato una flessione inferiore al 10%: 364 contro 396 nel 2006 ma anche così superiore alle 341 iscrizioni avute nel 2005. Promozione fiere Nel 2007, il contratto di rappresentanza di Fiera Milano è stato rinnovato per ambedue i semestri (gennaio/giugno e luglio/dicembre) ed è già pervenuto il rinnovo per tutto il 2008, passando il contratto ad avere una vigenza annuale. Nell ambito del contratto, abbiamo svolto le seguenti attività: Calendario Fiere FM - Abbiamo tradotto in lingua portoghese ed inserito nel nostro sito web il calendario delle fiere internazionali che si realizzano nei recinti di Fiera Milano; contemporaneamente abbiamo stampato 1.000 copie che sono state inviate ai tour operators ed alle principali agenzie di viaggio (500 su 1.168) e distribuite in occasione della Borsa del Turismo di Lisbona, svoltasi da 16 al 20 gennaio. Desk informativo Il nostro desk informativo ha registrato una media mensile di 30 contatti. Le richieste hanno riguardato informazioni sulle manifestazioni fieristiche di maggiore interesse per il paese: moda, mobili ed arredamento, articoli da regalo, bigiotterie, macchine ed attrezzature meccaniche, materiale elettrico. Servizio hospitality Nel 2007, dando continuità a quanto fatto fin dal 2004, abbiamo inviato a tutti coloro che hanno chiesto informazioni sulle fiere che si realizzano a Milano, il flyer divulgativo dei servizi di accoglimento che Fiera Milano ha predisposto per i visitatori stranieri, debitamente tradotto in lingua portoghese. Il flyer è stato inoltre allegato al calendario delle fiere e distribuito assieme allo stesso. Convention della Rete Estera di FM: in occasione della realizzazione della prima edizione di TUTTOFOOD, realizzata dal 5 all 8 maggio, la Fiera Milano ha promosso una Convention di tutti i suoi rappresentanti all estero, al fine di presentare il nuovo assetto della propria organizzazione commerciale. Alla 23

riunione hanno partecipato il Segretario Generale e la nostra responsabile per il servizio fiere. MACEF PRIMAVERA ED AUTUNNO: a seguito del rinnovo dell accordo di collaborazione per la promozione di espositori, abbiamo realizzato un azione promozionale per la vendita di spazi, contattando via e-mail 772 imprese per l edizione di gennaio e 797 per l edizione di settembre. Abbiamo concluso la vendita di 189 metri quadrati per il Macef Primavera (4 espositori) e 229,5 metri quadrati per il Macef Autunno (5 espositori). Nell ambito di una campagna a livello mondiale lanciata da Fiera Milano, siamo stati incaricati di procedere all invito di 15 imprese portoghesi del settore dell arredamento e casalinghi, a visitare l edizione autunnale del Macef, con spese di soggiorno a carico di FM. Abbiamo contattato 50 imprese, 15 delle quali hanno accettato l invito. TUTTOFOOD : dal 5 all 8 maggio si è realizzato nei recinti di Fiera Milano la prima edizione del Salone TUTTOFOOD, dedicato all industria alimentare. Al fine di procedere alla divulgazione della suddetta manifestazione nei settori connessi ed affini in Portogallo, abbiamo organizzato una delegazione composta da 23 persone in rappresentanza di 13 imprese selezionate tra gli importatori di prodotti alimentari, vini e bevande non alcoliche e gourmet, raggiungendo l obiettivo richiesto da FM. Nel contempo abbiamo realizzato un Dbase di 500 imprese operanti nei settori dei prodotti esposti, ed inviato una comunicazione divulgativa della fiera. FIERA DI ROMA Alla fine del mese di settembre 2007, abbiamo sottoscritto un accordo con la Fiera di Roma per la promozione in Portogallo della manifestazione ARTI & MESTIERI, che si è realizzata dal 13 al 16 dicembre. È stato realizzato un DBase 767 imprese e imprenditori artigianali ed abbiamo preso contatto con le diverse Associazioni Regionali di Artigiani. Nonostante il poco tempo a disposizione, siamo riusciti ad ottenere la partecipazione di due imprese, per un totale di 32 metri quadrati di spazio espositivo, ma abbiamo raccolto l interesse di molte imprese a partecipare all edizione 2008. Partecipazione a fiere portoghesi TEKTONICA (27-31.03.07 Lisbona) : abbiamo dedicato una speciale attenzione a questa fiera contattando, grazie all ospitalità dell ente organizzatore, gli espositori presenti al fine di promuovere le fiere dello stesso settore che si svolgono in Italia. ALIMENTARIA (27-30.05.07 Lisbona) : lo scopo della nostra attenzione è stato identico a quello riferito per la fiera TEKTONICA. In particolare, abbiamo promosso l edizione 2009 di MYWINE e di TUTTOFOOD. Attività dell Osservatorio per la promozione del turismo italiano Nel mese di maggio del 2005, venne siglato un protocollo con l ENIT in base al quale abbiamo svolto a titolo gratuito un attività di promozione del turismo verso l Italia. Non ricordiamo le iniziative realizzate nel 2006, oggetto della 24