- da Il Metodo L unità del mondo attraverso il bambino 40 pagg.



Documenti analoghi
J. Delors NELL EDUCAZIONE UN TESORO. Rapporto all UNESCO della Commissione Internazionale sull Educazione per il XXI secolo

SCUOLA PRIMARIA CURRICOLO DI SCIENZE CLASSE PRIMA. INDICATORI COMPETENZE ABILITA CONOSCENZE 1. Esplorare e descrivere oggetti e materiali

Che volontari cerchiamo? Daniela Caretto Lecce, aprile

L UOMO L ORGANIZZAZIONE

Spinoza e il Male. Saitta Francesco

* Obiettivi trasversali con tecnologia

GRUPPI DI INCONTRO per GENITORI

PROGETTO AFFETTIVITÀ secondaria di primo grado

Campo d esperienza: IL SE E L ALTRO

LA SCUOLA DELL INFANZIA E LA SCUOLA DELL ACCOGLIENZA, DELLA RELAZIONE, DELLA CURA

Accogliere e trattenere i volontari in associazione. Daniela Caretto Lecce, aprile

SCIENZE SCUOLA PRIMARIA

Psicologia dell orientamento scolastico e professionale. Indice

Cittadinanza e Costituzione

SCIENZE E TECNOLOGIA

L USO DELLA PNL IN AZIENDA: COME, QUANDO E PERCHE

PROGRAMMAZIONE ANNUALE PER L INSEGNAMENTO DELLA LINGUA E CIVILTA INGLESE - I BIENNIO ANNO SCOLASTICO 2013/2014

I TRAGUARDI PER LO SVILUPPO DELLE COMPETENZE RELATIVI ALL IRC NEI CAMPI DI ESPERIENZA.

I CAMPI DI ESPERIENZA

Alessandro Ricci Psicologo Psicoterapeuta Università Salesiana di Roma

Proposta di intervento rieducativo con donne operate al seno attraverso il sistema BIODANZA

ISTITUTO COMPRENSIVO MONTEGROTTO TERME SCUOLA PRIMARIA DISCIPLINA: SCIENZE - CLASSE PRIMA OBIETTIVI DI APPRENDIMENTO

FINALITA DELLA SCUOLA DELL INFANZIA

Dio, il mondo e il Big- -Bang

PROGRAMMAZIONE SCUOLA PRIMARIA - CLASSE TERZA


f(x) = 1 x. Il dominio di questa funzione è il sottoinsieme proprio di R dato da

SCUOLA PRIMARIA SCIENZE NATURALI E SPERIMENTALI. Competenza: 1. Comunicazione efficace Indicatore: 1.1 Comprensione

Progetto educativo per bambini 2014 I NUOVI MEZZI EDUCATIVI I MASS-MEDIA: CONOSCIAMO BENE IL LORO OPERARE NELLA NOSTRA SOCIETA?

LOCUZIONI AL MONDO. Il mistero di ogni persona (22/4/ /4/2013) Testi tradotti dai messaggi originali pubblicati sul sito Locutions to the World

UN GRUPPO DI LAVORO EVOLVE

LINGUA INGLESE DALLE INDICAZIONI NAZIONALI

CURRICOLO SCIENZE SCUOLA PRIMARIA Classe 1, 2, 3

CURRICOLO SCUOLA PRIMARIA SCIENZE COMPETENZE

MI ASCOLTO, TI ASCOLTO... CI ASCOLTIAMO.

STUDIARE, PERCHE? Trascrizione da parte degli studenti di Capri dell incontro con Marco Bersanelli, docente di astrofisica

INDICAZIONI NAZIONALI 2012 IL TESTO SLIDE 3 A CURA DELLA DOTT.SSA GIOVANNA GRISETA

IL MANAGER COACH: MODA O REQUISITO DI EFFICACIA. Nelle organizzazioni la gestione e lo sviluppo dei collaboratori hanno una importanza fondamentale.

I libri di testo. Carlo Tarsitani

FINESTRE INTERCULTURALI

LE STRATEGIE DI COPING

Progetto per la promozione della lettura INTRODUZIONE

OBIETTIVI DI APPRENDIMENTO (AL TERMINE DELLA CLASSE PRIMA DELLA SCUOLA PRIMARIA) TRAGUARDI PER LO SVILUPPO DELLE COMPETENZE SCIENZE

Manifesto TIDE per un Educazione allo Sviluppo accessibile

Rapporto dal Questionari Insegnanti

Come fare una scelta?

Lavorare in gruppo. Corso di formazione per i dipendenti dell Università di Palermo

PROGETTARE PER COMPETENZE

COMPETENZE DIGITALI. Le digital Competence Framework mi permettono di : Esplorare nuovi contesti tecnologici in modo flessibile.

Alla ricerca dell algoritmo. Scoprire e formalizzare algoritmi.

Appunti sulla Macchina di Turing. Macchina di Turing

Le attività che l associazione svolge sono:

Corso di. Dott.ssa Donatella Cocca

LABORATORIO DI ANIMAZIONE TEATRALE TEATRO DEI GENITORI

IMMAGINANDO QUELLO CHE NON SI VEDE

E nato per dare un impronta educativa/pastorale agli Oratori. Anno 2001

A spasso nel Sistema Solare

IDEE PER LO STUDIO DELLA MATEMATICA

Anno 2004/2005 CORSO SNES-CSI PER FORMATORI. Bologna, 3 dicembre Lara Rossin

L EDUCAZIONE AMBIENTALE E IL RINNOVAMENTO DEL PROCESSO DI INSEGNAMENTO-APPRENDIMENTO. Carlo Fiorentini

EDUCARE ALLA SESSUALITA E ALL AFFETTIVITA

Il corso di italiano on-line: presentazione

biologica era al culmine. Oggi, man mano che la popolazione umana si accresce aumentano gli p

Pareto ( ) Si oppone alla teoria positivista di Comte per essere andato al di là dei limiti della scienza empirica

PROGETTO di INSERIMENTO e ACCOGLIENZA

CITTADINANZA E COSTITUZIONE

EDUCAZIONE AMBIENTALE NEI PARCHI DEL LAZIO

MIND FITNESS STRETCH YOUR BRAIN WITH ART. MIND FITNESS Milano

Definire la potenza e ricordare l unità di misura della potenza. Definire l energia e la sua unità di misura. Enunciare il teorema delle forze vive

assolutamente condivisibili.

Scuola Primaria di Campoformido

CRITERI DI VALUTAZIONE SCUOLA PRIMARIA SCUOLA PRIMARIA

Scopri il piano di Dio: Pace e vita

I documenti di Gli ingredienti per l allenamento per la corsa LE RIPETUTE

La ricerca empirica in educazione

Scuola dell Infanzia Santa Caterina

IL PAESE QUATRICERCHIO

IL COLORE DELLE EMOZIONI

UNA LEZIONE SUI NUMERI PRIMI: NASCE LA RITABELLA

CIRCOLO DIDATTICO DI SAN MARINO Anno Scolastico 2013/2014

Insegnare le abilità sociali con la carta a T. ins. Fabrizia Monfrino

SCUOLA DELL INFANZIA ANNO SCOLASTICO

I MOMENTI DI CURA: SOLO SODDISFAZIONE DI BISOGNI DI ACCUDIMENTO FISICO?

Rifocalizzare il lavoro educativo con la disabilità l attenzione alla sociomorfogenesi

LA CONOSCENZA DEL MONDO

FILIPPO MARIA CAILOTTO SOLDI DAGLI SPONSOR

SCUOLA PRIMARIA I.C. di CRESPELLANO PROGRAMMAZIONE ANNUALE DI SCIENZE. TRAGUARDI DELLE COMPETENZE AL TERMINE della CLASSE I

DIMENSIONI CRITERI INDICATORI

The Leader. Scopri la tua tecnica nella vita. Solleverai qualsiasi peso. Emanuele Radice. Sviluppo personale - self Help

LA BIBBIA. composto da 46 libri, suddivisi in Pentateuco Storici Sapienziali Profetici

Istituto Comprensivo Cepagatti anno scolastico

PIANO ANNUALE I.R.C.

Lezione n 2 L educazione come atto ermeneutico (2)

Curricolo di Religione Cattolica

FINESTRE INTERCULTURALI

PLIDA Progetto Lingua Italiana Dante Alighieri Certificazione di competenza in lingua italiana

QUESTIONARIO DI EFFICACIA DELL INCONTRO. La valutazione dovrà essere espressa in scala da 1 (per niente) a 5 (pienamente).

Convegno GIOVANI E LAVORO Roma ottobre 2008

IO, CITTADINO DEL MONDO

Il curricolo geografico nella scuola primaria

Transcript:

Ø La vita: fenomeno dell'interdipendenza Ø I caratteri ecologici della vita:equilibrio e cooperazione. Ø La missione del bambino nel mondo. Il bambino cittadino del mondo. I caratteri e le finalità dell'educazione cosmica. Natura e supernatura Alcuni spunti dai testi: - da Il Metodo L unità del mondo attraverso il bambino 40 pagg. - da Educazione e Pace L importanza dell educazione per la realizzazione della pace 35 pagg. 1) Visione olistica Montessori: Attraverso i 4 piani di sviluppo di M. Montessori si coglie il progetto educativo nella sua completezza, dalla nascita, e addirittura prima della nascita come si vede dal cartellone denominato Il bulbo, fino all età adulta. E la visione olistica montessoriana intesa in modo orizzontale e verticale, l essere umano è considerato nella totalità delle sue caratteristiche, biologiche e psichiche con tutte le articolazioni del caso, ma è anche considerato nella totalità del suo percorso di sviluppo fino alla maturità. Tuttavia la forza del pensiero montessoriano nasce non solo dall aver trattato con completezza gli aspetti della natura umana nel suo svolgersi, ma anche, con egual valore, dal non aver mai separato la complessità e lo sviluppo dell essere umano dal mondo circostante. Ella è stata una donna affascinata dal mondo in cui questo essere si trova a vivere. Montessori ha osservato la natura, i fenomeni fisici, atmosferici, geologici, ma anche sociologici. Ha sempre sentito il neonato, il bambino, il fanciullo, il ragazzo e infine l adulto come parte attiva e costitutiva di un grande mondo ricco e complesso. C è una duplice riflessione sul concetto di ambiente da parte di Montessori: da un lato c è l ambiente che accoglie il bambino, potremmo definirlo un microambiente : quell ambiente che può rispondere più o meno ai bisogni dell essere umano in ciascuna fase dello sviluppo. Ma c è anche un altra interpretazione dell ambiente che rientra nel pensiero montessoriano, è un macroambiente : è l ambiente mondo, con tutti i fenomeni che lo caratterizzano: è una visione olistica anche del mondo: anche qui, come per l essere umano, possiamo parlare di visione olistica verticale del mondo e visione olistica orizzontale del mondo.

Visione olistica verticale del mondo: ossia i mutamenti nel tempo, lo sviluppo e la storia del nostro pianeta dalle origini ad oggi sia dal punto vista organico che inorganico, sia dal punto di vista sociologico: quindi si parla di storia del pianeta e storia dell uomo. Visione olistica orizzontale del mondo: il mondo visto nella sua enorme articolazione di componenti, fisiche, chimiche, biologiche ma anche sociologiche in ogni momento del suo esistere. L uomo fa parte di questo enorme complesso, come soggetto attivo. L attenzione che la Montessori riserva all ambiente quindi non è soltanto la visione di una pedagogista che chiama il mondo degli adulti a rispondere ai bisogni di quel bambino inascoltato, non è soltanto colei che afferma con instancabile energia, la necessità di dar voce ai diritti del bambino quello che lei definisce soggetto muto. Non è una donna spinta solo dall amore e dallo slancio di protezione verso l età infantile. C è dell altro in questo suo potente messaggio. C una forza concettuale ed espressiva che va oltre e conduce la riflessione in ambiti prettamente filosofici sul senso della natura umana, sul ruolo degli individui, sul nostro essere agenti nel mondo, inteso come soggetti che agiscono nel mondo e sul mondo. In una conferenza di qualche anno fa Augusto Scocchera, uno studioso e profondo conoscitore di Maria Montessori affermò paradossalmente che la Montessori era talmente affascinata dalla Natura e dall Uomo con la sua importanza nel Cosmo, che ha finito per occuparsi di bambini in quanto futuri uomini, come se occuparsi dei bambini fosse un passaggio imprescindibile per potersi occupare degli uomini. Maria Montessori nasce nel 1870. In quest epoca giungono a maturazione molte scoperte scientifiche, Darwin, Mendel, Ampere, Faraday,lo stesso Einstein, che nasce nel 1879. E un periodo cruciale per le scienze, si diffonde una trasversale fraternità nel mondo scientifico, che come tratto comune aveva la fede comune per l uomo e la ricerca della verità. Montessori era un medico che poi si dedicò soprattutto all aspetto pedagogico, Einstein era un fisico: entrambi però spinsero le loro riflessioni ben più lontano dal loro specifico mondo scientifico. Tutto il percorso di Einstein è pervaso da una costante ammirazione, sorpresa, per l ordine universale che contraddistingue il creato. E come se il grande spettacolo dell evoluzione umana, dello svolgersi della vita, fosse sempre davanti agli occhi del grande fisico. Nel cogliere il senso della Natura Einstein non disgiunge mai la riflessione razionale, il pensiero, dall immaginazione: è questa una dote umana irrazionale, che si alimenta di suggestione, di sensibilità, di percezioni invisibili. Montessori è molto vicina ad Einstein in questo senso: ella sente il respiro del Cosmo e sente l uomo come parte costituente di questo respiro. C è un legame tra ogni aspetto della natura, sia

esso organico o inorganico; ci sono legami tra animali e animali, tra animali e piante tra piante e terreno e così via si potrebbe a lungo proseguire. Possiamo spostare la riflessione sull uomo: anche l uomo fa parte di questa fitta rete di relazioni: niente e nessuno può essere capito in uno stato di isolamento: è questo uno stato astratto che in natura non esiste. E l uomo non sfugge a questa legge. 1) L interdipendenza - la visione olistica del mondo secondo la fisica moderna e le filosofie orientali. Dal Brahman alla Teoria delle Stringhe: il pensiero orientale e la fisica moderna L interdipendenza nel pensiero scientifico Le moderne interpretazioni della realtà dimostrano quanto le leggi della fisica siano divenute talmente complesse da sfuggire ormai alla nostra capacità di comprensione. Si prenda ad esempio il concetto di Universo introdotto dalla Teoria della Relatività dove oltre alle tre dimensioni spaziali se ne considera anche una quarta, il tempo: un ulteriore dimensione lontana dalla nostra percezione ma fisicamente necessaria per la descrizione della realtà. Oppure si consideri il mondo subatomico dove le regole della fisica classica (per noi ancora intuibili) cessano di essere applicate per lasciare posto ai comportamenti apparentemente illogici delle particelle. Eppure nella meccanica quantistica sembra risiedere la vera essenza di tutto ciò che vediamo: un mondo in continuo movimento. In meccanica quantistica il comportamento delle particelle risulta essere non solo assai complesso ma anche imprevedibile, tanto da richiedere un interpretazione probabilistica riguardo la loro posizione e il loro comportamento. Estendendo nel generale, si può dire che la fisica moderna tende a considerare in misura sempre maggiore una quantità plurima di elementi che determinano un evento; se dapprima un fenomeno veniva considerato isolatamente, oggi essa è costretta a tenere presenti sempre maggiori correlazioni. Come dice il fisico danese Niels Bohr: «Le particelle materiali isolate sono astrazioni, poiché le loro proprietà sono definibili ed osservabili solo mediante la loro interazione con altri sistemi.» L esigenza di interpretare il mondo attraverso le interazioni tra sistemi è stata introdotta anche in astronomia già nell ottocento attraverso il moto dei pianeti. Ciò che precedentemente veniva

interpretato in maniera semplicistica attraverso la legge di gravitazione di Newton è divenuto un sistema complesso di interazioni gravitazionali che modificano il moto e i tempi di rivoluzione dei corpi celesti. Il sistema solare così viene considerato come una sorta di campo gravitazionale interpretabile attraverso le reciproche perturbazioni tra pianeti e corpi minori. L interdipendenza nelle filosofie orientali Le religioni e le filosofie orientali da sempre muovono la loro conoscenza verso il concetto di unità delle cose, dove l uomo oltre ad essere parte dell Universo ne è direttamente compartecipe; un Universo dove tutto è essenziale, tutto è legato ed unito da un unica essenza coagulante. Per l Induismo questa essenza è il Brahman ossia l unità cosmica da cui tutto procede; Nel Taoismo esso prende il nome di Tao Nel Buddismo è il Dharmakāya. Nella religione buddista infatti ogni azione che l uomo compie determina un effetto nel Karman e dunque sull Universo. Il filosofo e monaco buddista indiano Aśvaghoṣa diceva: «Quando non si riconosce l unicità nella totalità delle cose, allora nasce l ignoranza come pure la particolarizzazione, e di conseguenza si sviluppano tutte le fasi della mente corrotta La scienza ci dimostra quanto l uomo senta la necessità di classificare e distinguere gli oggetti, ciò si manifesta in tutte le scienze umane. In occidente è sorta una netta cesura tra ragione e corpo, tra mente e spirito, allontanando tutta una serie di conoscenze possibili. La realtà quindi (sempre secondo le dottrine orientali) appare come una creazione mentale che l uomo costruisce per trovare sicurezza in se stesso. In effetti ad ogni nuova scoperta la proiezione mentale che l uomo pone del cosmo viene modificata e tutto prende nuova vita. Si pensi alle rivoluzioni scientifiche e a come si è passati da un universo aristotelico (attraverso il geocentrismo, le sfere dei pianeti, le stelle fisse e il tempo assoluto newtoniano), sino alla relatività del tempo in base all osservatore e alla sua velocità... La realtà quindi nella sua evoluzione conoscitiva sembra essere illusoria e misteriosa, interpretabile di volta in volta dall uomo in base alla cultura e alla tecnologia. Ma non solo, l Universo per gli orientali è in continuo movimento, un movimento che i buddisti chiamano saṃsāra e che si lega al ciclo della vita e alle reincarnazioni. Sia nel microcosmo che nel macrocosmo fisico ciò che regna è il movimento. Dalle particelle subatomiche giungendo sino alle galassie e l intero Universo in espansione, tutto è un continuo movimento senza sosta.

In un testo taoista si afferma che: «La quiete in quiete non è la vera quiete. Soltanto quando c è quiete in movimento può apparire il ritmo spirituale che pervade cielo e terra.» Un mito indù parla addirittura del ciclo cosmico del Brahaman ossia il Lila, una sorta di gioco ritmico secondo cui Brahman crea l Universo ad intervalli regolari chiamati Kalpa, attraverso espansioni e contrazioni. Un Kalpa (cioè un giorno di Brahman) dura 4,5 miliardi di anni, che è poi all incirca l età stimata della Terra! Nel Lila quindi l Universo viene creato e poi distrutto, determinando periodicamente un nuovo ciclo. Uno dei molteplici attributi del dio induista Shiva è quello di danzatore o Signore della danza, cioè di una divinità la cui danza cosmica simboleggia il ritmo di vita e morte, ma anche i cicli cosmici di creazione e distruzione. Il mito racconta che quando Shiva danza estende una vibrazione in tutto l Universo intervenendo direttamente nella creazione e nella distruzione; l Universo così si dissolve nel Bindu un punto dove si concentra tutta l energia universale e da cui successivamente tornerà a rinascere tramite una grande esplosione. Sicché non può sfuggire come i ritmi di creazione e distruzione appena citati somiglino alla moderna Teoria del Big Bang e del Big Crunch. In esse si afferma che l Universo sia nato da una singolarità, un punto da cui è avvenuta la grande esplosione che ha creato il tempo e la materia. Per alcuni scienziati inoltre l Universo non sarebbe destinato ad un espansione eterna (e accelerata come quella accertata negli ultimi anni) ma ad un futuro rallentamento e a un inversione del suo moto che lo riporti alla condizione iniziale di singolarità. Il parallelismo con la danza cosmica di Shiva però, si accosta anche a quello delle particelle virtuali che nascono e si annichilano in un tempo brevissimo, e per alcuni aspetti persino alla Teoria delle Stringhe. Nell interpretazione quantistica della Teoria delle Stringhe le particelle elementari sarebbero in realtà piccolissime stringhe o membrane in vibrazione: in base alla tensione e alla frequenza di vibrazione verrebbero prodotte e sostenute le particelle elementari. Questa chiave di interpretazione filosofica della scienza, così vicina ad una visione olistica del mondo è contenuta all interno della Teoria del bootstrap (parola inglese che significa tirante di stivale ) sostenuta dal fisico statunitense Geoffrey Chew e spiegata molto bene nel coinvolgente libro di Fritjof Capra Il Tao della fisica.

Secondo questa teoria la natura non può più essere interpretata secondo i componenti e le leggi elementari della materia, in quanto è il legame stretto tra tutti gli elementi naturali a determinare tutto ciò che esiste. In questo modo cessano di avere importanza le costanti, le leggi e le equazioni matematiche, perché nessuna di esse possiede un importanza primaria rispetto ad altre; tutta la nostra ricerca verrebbe vanificata dalla presenza delle grandi connessioni tra sistemi che reggono l intera struttura dell Universo. Questo approccio radicale alla scienza trova ovviamente molti oppositori in quanto lo studio scientifico verrebbe risucchiato nell insondabilità del creato. Sicché la Teoria del Bootstrap potrebbe trovare una spiegazione legittima solo attraverso una legge sufficientemente vasta tale da spiegare tutti i fenomeni universali. Questa via spirituale della fisica, per quanto ardua, potrebbe contenere un aspetto fondamentale fino ad oggi trascurato, quello secondo cui la ricerca scientifica non andrebbe confinata solo in ambiti di mera conoscenza razionale; essa dovrebbe avviare un processo di valutazione della cosiddetta coscienza umana e universale, la cui esclusione potrebbe limitare la comprensione profonda degli eventi. D'altronde fa riflettere l imbarazzante consapevolezza che l uomo fino ad oggi conosce solo il 10% della massa dell Universo, mentre il restante 90% (composto da materia ed energia oscura) sembra non essere direttamente rilevabile dai nostri strumenti. Conclusioni Riassumendo sommariamente questo breve excursus sulla storia del pensiero scientifico, nel corso degli ultimi decenni si è giunti ad esprimere un intuizione condivisa: i costituenti della materia e i fenomeni fondamentali ai quali essi prendono parte sono tutti in rapporto reciproco, interconnessi e interdipendenti; non possono essere compresi come entità isolate ma solo come parti integranti del tutto. La fisica quantistica ha definitivamente cancellato la possibilità di analizzare il mondo in parti separate ed indipendenti. Secondo la fisica classica le parti elementari sono la realtà fondamentale e i vari sistemi sono le forme e disposizioni di tali parti. Tale concezione si rovescia: la realtà fondamentale, l inseparabile interconnessione quantistica di tutto l universo e le parti che hanno un comportamento indipendente sono solo forme contingenti dentro questo tutto. Quindi mentre la scienza approda solo recentemente a queste osservazioni, l esperienza mistica da sempre comprende il concetto di partecipazione. Non si può avere conoscenza completa e profonda senza partecipazione. Fisica atomica e pensiero orientale sembrano sovrapporsi.

2) Equilibrio e cooperazione: concetto di ecologia indirizzi e principi Ecologia L'ecologia è lo studio scientifico del rapporto tra organismi viventi e ambiente circostante e delle relative conseguenze sull'equilibrio degli ecosistemi. Il termine ecologia deriva dal greco oikos (casa) e logos (discorso). E' stato coniato nel 1866 dal biologo tedesco E. Haeckel. Nel corso del Novecento l'ecologia ha assunto una crescente importanza nelle discipline scientifiche, come risposta della società ai problemi ambientali, all'inquinamento industriale. Possiamo distinguere l'ecologia in quattro distinti indirizzi scientifici: Ø autoecologia : relazioni tra gli organismi biologici e gli elementi non biologici in un determinato ambiente. Ø sinecologia : rapporti e sulle relazioni tra le specie in un determinato ambiente. Ø ecologia applicata : risposte e comportamenti più idonei per ridurre l'impatto ambientale delle attività umane. Ø ecologia umana: rapporto di interdipendenza tra l'uomo e l'ambiente in cui vive. PRINCIPI di ORGANIZZAZIONE degli ECOSISTEMI (PRINCIPI FONDAMENTALI DELL ECOLOGIA) 1) PRINCIPIO di INTERDIPENDENZA Ø Tutti i membri di una comunità ecologica sono interconnessi in un immensa e intricata RETE di RELAZIONI: essi traggono le loro proprietà essenziali e, di fatto, la loro stessa esistenza dalle relazioni con gli altri membri. Ø Le relazioni fra i membri di una comunità ecologica essendo NON LINEARI coinvolgono anelli di retroazione multipli: una perturbazione non resterà limitata a un singolo effetto ma si diffonderà in configurazioni che si estendono in ogni direzione. Ø Promuovere la comunità significa promuovere le relazioni fra i suoi membri. Ø La trama della vita è fatta di RETI all interno di RETI: gli organismi possono essere considerati come RETI di cellule, gli ecosistemi come RETI di organismi. (Capra, 1996)

2) PRINCIPIO DI CICLICITA Ø Tutti gli organismi di un ecosistema producono rifiuti, ma ciò che è materiale di scarto per una specie è cibo per un altra, cosicché i rifiuti vengono completamente riciclati e l ecosistema nel suo complesso rimane privo di materiali residui. Gli ecosistemi utilizzano energia rinnovabile (energia solare) per alimentare gran parte dei cicli ecologici. 3) PRINCIPIO DI COOPERAZIONE O PARTNERSHIP Ø Gli scambi ciclici di energia e di risorse in un ecosistema sono sostenuti da una cooperazione diffusa. La tendenza ad associarsi, a stabilire legami, a vivere l uno dentro l altro o l uno attaccato all altro è una caratteristica dei sistemi viventi. 4) PRINCIPIO DI FLESSIBILITA Ø La flessibilità di un ecosistema è una conseguenza dei suoi anelli di retroazione multipli, che tendono a riportare il sistema in equilibrio ogniqualvolta ci sia una deviazione dalla norma, dovuta al cambiamento delle condizioni ambientali. Poiché nell ambiente le perturbazioni avvengono di continuo, le variabili di un ecosistema (densità delle popolazioni, disponibilità di nutrienti, ecc) fluttuano continuamente, mantenendo il sistema dinamico e flessibile nonché capace di adattarsi alle condizioni ambientali che cambiano. Ø Tutto questo vale però entro i limiti di tolleranza propri di ciascun ecosistema. 5) PRINCIPIO DI DIVERSITA Ø Negli ecosistemi la complessità della RETE è una conseguenza della sua biodiversità. Una comunità ecologica eterogenea è una comunità elastica, capace di resistere e adattarsi alle perturbazioni, poiché contiene molte specie le cui funzioni ecologiche si sovrappongono e si integrano.

L ECOSISTEMA E UNA RETE AUTOPOIETICA Ogni componente ha la funzione di partecipare alla produzione o alla trasformazione di altri componenti nella RETE. In tal modo, l ecosistema costruisce continuamente se stesso: è prodotto dai suoi componenti e li produce a sua volta. L essere e l agire (dei sistemi viventi) sono inseparabili, e ciò costituisce la (loro) modalità specifica di organizzazione. (Maturana e Varela, 1987) L ECOSISTEMA E UNA SOCIETA SOSTENIBILE Nel corso di oltre tre miliardi di anni di evoluzione gli ecosistemi del pianeta si sono organizzati per vie ingegnose e complesse in modo da raggiungere la massima sostenibilità. Questa saggezza della Natura costituisce l essenza dell eco- competenza. Una società sostenibile è una società che soddisfa i propri bisogni senza ridurre le prospettive delle generazioni future. (Lester Brown, 1981) Quindi anche l approccio ecologico manifesta una marcata connotazione olistica, e in modo più specificatamente scientifico sistemico. La Terra è un sistema. Il primo che ha parlato di Terra come un Sistema è stato il biologo Lawrence Henderson, contemporaneo di Montessori: egli ha usato il termine Sistema per indicare tanto gli organismi viventi quanto i sistemi sociali. Del resto la parola sistema deriva da sunéstanai = porre insieme, porre con. Capire le cose in maniera sistemica significa letteralmente porle in un contesto, stabilire la natura delle loro relazioni. SIAMO GIUNTI AD UN ENUNCIAZIONE NETTISSIMA DEL CONCETTO DI INTERDIPENDENZA: ESSO NON E UN CONCETTO IDEATO DALLA MONTESSORI LA VITA COME FENOMENO DELL INTERDIPENDENZA E DA SEMPRE UN INTUIZIONE MISTICA DI TANTA PARTE DELL UMANITA, MA DAL SECOLO SCORSO HA UNA VERA E PROPRIA AFFERMAZIONE SCIENTIFICA.

Questo sappiamo Che tutte le cose sono legate Come il sangue Che unisce una famiglia Tutto ciò che accade alla terra Accade ai figli e alle figlie della terra L uomo non tesse la trama della vita In essa egli è soltanto un filo. Qualsiasi cosa fa alla trama, l uomo la fa a se stesso. Capo Indiano SEATTLE 1852

3) Ecologia sociale: l interdipendenza tra gli uomini LA RIFLESSIONE SUL SENSO DELLA VITA UMANA - QUAL E IL RUOLO DELL ESSERE UMANO IN QUESTO SISTEMA? Quando la Montessori esprime il suo pensiero sul senso della presenza umana, sul ruolo della nostra specie, il dibattito su questi temi è molto acceso: c è stato un grande rivoluzionario Charles Darwin (1809 1882) che ha scritto L origine delle specie 1859 e L origine dell uomo 1871 e questi libri avevano sconvolto e sovvertito molte convinzioni dell epoca. Per noi ormai alcuni concetti sono familiari, e quasi scontati: evoluzione delle specie, adattamento, selezione naturale; tutto questo oggi a noi può sembrare ovvio. All epoca le obiezioni più dure vennero dalla religione che sosteneva la teoria creazionista: Dio ha creato le varie specie di viventi, e l uomo a sua immagine: quindi l uomo non può essere frutto di variazioni casuali e di selezione naturale. Ma oltre a grandi polemiche, l opera di Darwin suscitò anche un rapido, diffuso ed enorme consenso (L origine della specie si esaurì in un giorno, e fu necessario ripubblicarlo subito con ampie tirature). L idea di evoluzione (e quindi di progresso) si adattava perfettamente col positivismo e la sua mentalità e il naturalista inglese ne divenne presto, suo malgrado, una bandiera. Inoltre la teoria dell evoluzione, uscendo dall ambito della biologia, si prestava, applicata alla società umana, a diverse interpretazioni, anche molto contrastanti tra loro, e dalle conseguenze molto importanti nel 900. Lo stesso Marx ne fu entusiasta: Il suo materialismo ne risultava confermato; il suo sistema dialettico (la lotta di classe) rinforzato. Infatti Darwin parla di dialettica che si attua incessantemente tra individuo ed ambiente, e tale modello delle scienze naturali era molto simile al modello sociale elaborato da Marx (il prevalere di una classe sull altra e l estinguersi del capitalismo per le crisi cicliche di sovrapproduzione e per le lotte del proletariato) Per questa ragione egli voleva dedicare a Darwin la sua maggiore opera Il capitale (Darwin comunque non accettò la dedica). Ma la Montessori, che pure era non solo a conoscenza, ma anche affascinata dalle rivoluzionarie teorie evoluzionistiche di Darwin, rapidamente lo volle superare. C è qualcosa di più nell essenza umana che un semplice istinto alla sopravvivenza: c è quello che l ecologia e la fisica stavano per codificare scientificamente: ogni elemento della rete opera con un fine superiore; viventi e non viventi interagiscono al fine di mantenere l equilibrio. L uomo fa parte di questo sistema ma possiede una caratteristica che nessuna altro elemento vivente ha: ne possiede la consapevolezza.

La Montessori quindi si inserisce in un significativo superamento rispetto alle teorie classiche dell'evoluzione e quindi nei confronti di Darwin: "Lo scopo dei viventi non è soltanto quello di sopravvivere, di vincere nella lotta per l'esistenza, cercando di conquistare dall'ambiente il meglio che può servire al proprio benessere, come spiegava l'evoluzionismo darwiniano... Neanche il perfezionamento è il vero fine dell'evoluzione. Gli scopi dei viventi sembrano piuttosto in rapporto con funzioni necessarie per l'ambiente... L'armonia della natura è raggiunta con lo sforzo dei viventi, che eseguiscono ciascuno il proprio compito finalizzato alla costruzione e al mantenimento di comunità sostenibili. I comportamenti corrispondono anche a questo scopo: essi sono estesi al di là dei puri bisogni vitali della specie" (La mente del bambino). La missione del bambino nel mondo. Il bambino cittadino del mondo. I caratteri e le finalità dell'educazione cosmica. Natura e supernatura E proprio sulla consapevolezza che Maria Montessori insiste nel suo testo Educazione e pace è uno dei libri della maturità di Montessori, il dramma della guerra segna profondamente l umanità e ovviamente Montessori ne rimane coinvolta come essere umano e come pedagogista. La guerra non è che il deterioramento psichico dell uomo. Nel primo capitolo del libro Montessori paragona la guerra alla peste: la malattia non è il frutto di uomini maligni e malvagi che spargono veleni: essa è la conseguenza ovvia di una situazione igienicamente insostenibile. E così la guerra: l uomo la cui anima, il cui spirito non ha avuto né cure né attenzione, degenera. La pace per contro non è soltanto l assenza della guerra: è un lungo percorso che contempla un infinità di elementi. Ma a fondamento di tutto questi c è l educazione come percorso di crescita che costruisce società consapevoli, responsabili, armoniche. Evitare la guerra è compito della politica, costruire la pace è opera dell educazione - Educazione e pace L uomo ha fatto tanta strada nel progresso tecnologico, nella creazione di strumenti, di macchine che domina e governa. Tante risorse impiega per proseguire su questa strada, ma non dedica alcuna risorsa a chi sarà il creatore e il governatore di queste macchine: l uomo. L uomo non si fa dal nulla: l uomo è il frutto del lavoro del bambino, un lavoro lunghissimo, lento, addirittura occulto per molto tempo. Eppure non c è attenzione, non c è cura. È come se si

auspicasse una comunità sociale di individui che miracolosamente, improvvisamente tra loro collaborano e convivono. Ecco l attenzione di Montessori all educazione come costruzione della società civile: questo le interessa, un educazione che supera i confini della scuola, un educazione che sia un opera universale. Nel 49 Montessori scriveva: Oggi a scuola si insegna a non aiutarsi l un l altro, a non suggerire, a preoccuparsi solo della promozione, a conquistare un premio nella competizione con i compagni. E questi poveri egoisti, stanchi mentalmente, si trovano poi nel mondo l uno accanto all altro come granellini sabbia nel deserto: ciascuno è isolato dall altro e tutti sono sterili. Educazione e pace L educazione deve invece valorizzare l istinto sociale, deve rendere consapevoli del valore della collaborazione, della relazione, deve far sentire parte attiva della comunità a cui si appartiene, deve far comprendere il senso profondo della collaborazione, e da questo insieme di valori scaturirà un profondo rispetto della comunità. E Il concetto di società per coesione. Ogni età ovviamente ha dei gradi di applicazione: 3-6 il piano dell infanzia: la vita pratica - La scuola dell infanzia già si chiama casa dei Bambini : già il nome dice molte cose la casa offre protezione, ma è anche il tuo luogo, ti appartiene, ti senti a tuo agio, ne hai cura e ed essa risponde ai tuoi bisogni. La vita prtaica è il primo passo verso il far parte della società per coesiomne. - Questa è la reale socializzazione dei bambini piccoli: non costruiscono consapevolezza e gioia sociale nel gioco organizzato dalla maestra, nel lavoro di gruppo eterodirettpo, il vero contenuto della socialità è un altro. 6-12 il piano della fanciullezza: l educazione cosmica 12-18 l erdkinder

MONTESSORI E L INDIA 1939-1946 1939 1946: Montessori in India In India l interesse per Montessori nasce dal 1913 dopo che uno studente indiano frequentò il primo corso di formazione a Roma e altri arrivarono dal 1920 al 1930. Essi poi rientrarono nel loro paese diffondendo ciò che avevano visto ed imparato. Nel 1926 in India fu fondata la Montessori Society e nel 1927 fu tradotto Il Metodo in lingua Hindi e Gujarati. Nel 1929 il poeta Tagore diede vita a molte scuole Montessori e la la Società Teosofica che voleva agire con lo scopo di educare i poveri dell India, adottò come strumento il metodo Montessori. Montessori visse in India dal 1939 quando fu invitata a tenere un corso per insegnanti indiani. Qui restò a lungo perché ad un certo punto fu arrestata insieme al figlio Mario, nel 1940, dagli Inglesi, dal momento che l Italia si era schierata dalla parte di Hitler. Sicuramente la filosofia orientale influenzò profondamente Maria Montessori e fu proprio infatti negli ultimi anni della sua vita che diede forma al suo autentico Piano cosmico. Tuttavia la sua forte visione del mondo come un tutto era senz altro già presente, probabilmente a diretto contatto con la filosofia orientale tale visione ha preso più concretamente corpo. Inoltre fu proprio in India che M Montessori si trovò a contatto di bambini di razze diverse: tamil e inglesi e di estrazione sociale diversa. Fu qui che entrò a diretto contatto con una natura particolarmente rigogliosa e preponderante e senza mezzi si mise a far scuola a bambini tanto diversi. Qui Maria Montessori sentì quanto l uomo, prodotto dell evoluzione del bambino, faccia assolutamente parte di questo universo di cui si sente un unico respiro, e quindi l uomo sia uno dei tanti elementi del cosmo che in esso agiscono. A differenza di tutte le altri componenti però l uomo ha in più la responsabilità della coscienza. Egli sa di far parte, sa di dover in qualche modo contribuire al processo della vita. Una vita che è in costante evoluzione ma che deve rispettare le regole dell equilibrio e dell armonia per non sbilanciare quel tutto che è sempre assolutamente totalmente interrelato. Come tutti gli agenti dell universo, l uomo ha un compito da portare avanti, l uomo fa parte del piano cosmico. Per varie vicissitudini Montessori ebbe modo di osservare bambini di età diverse e di nazionalità e cultura diverse che manifestavano caratteristiche simili, con pochissimi mezzi e quasi casualmente nacque una piccola scuola indiana con bambini piccoli e più grandicelli; il materiale era quasi inesistente ma c era molto ambiente naturale da esplorare: si faceva scuola all aperto, si osservava la natura e dalle osservazioni si ricavavano criteri di classificazione e comprensione: c era il materiale del mondo!

L esperienza indiana che Maria Montessori fece con alcuni collaboratori fu la conferma di ciò che già pervadeva il suo sistema pedagogico: per prima cosa era necessario che gli adulti stessi sentissero la passione e la magia per il mondo circostante, poi era necessario che i bambini sperimentassero, scoprissero e ricavassero dal loro esplorare la meraviglia del mondo. EDUCAZIONE COSMICA COME INTERRELAZIONE L educazione cosmica sotto forma di immagine concreta: l aula del corso di Camillo Grazzini Nel 1956, Camillo Grazzini si trovava a Perugia insieme ad altri maestri per seguire un corso, destinato agli insegnanti della scuola elementare, tenuto da Mario Montessori. Inizialmente fece un lungo lavoro sulle caratteristiche del bambino della fascia di età 6/12, approfondì la discussione sui vari aspetti inerenti l immaginazione, la sete di cultura e la moralità, lesse agli studenti le favole cosmiche (6 favole). Divise poi tutti gli allievi in gruppi: vennero formati tanti gruppi quante potessero essere le aree disciplinari: geografia, geologia, storia, biologia, fisica, chimica, arte, musica, linguaggio, matematica Mario Montessori chiese quindi ai gruppi di realizzare del materiale per ogni area disciplinare, agli studenti furono forniti libri, denaro per acquistare ciò che potesse essere necessario, tempo per uscire ad effettuare ricerche presso biblioteche o musei. Lo scopo finale era allestire una sorta di laboratorio come quello dove avrebbero dovuto lavorare i bambini. Alla fine ogni gruppo presentò il risultato del proprio lavoro, Mario Montessori chiese poi ad ogni gruppo di collegare con un nastro colorato il loro angolo laboratorio con una schematizzazione della Terra al centro della stanza. L immagine che ne risultò era all incirca una raggiera di nastri che uscivano tutti dalla Terra. Poi chiese ancora ai gruppi di collegarsi tra di loro per visualizzare eventuali relazioni tra i diversi aspetti disciplinari. Il risultato finale fu una stanza quasi impraticabile a causa dell intrico di nastri che si era venuto a creare: era l immagine viva, tridimensionale della rete di relazioni che appartengono al mondo della conoscenza. Si era evidenziato concretamente come tutte le aree disciplinari erano aspetti diversi di un unico sistema vivente. Tale esperienza fu poi riassunta in un cartellone sul quale vennero scritte due frasi che vennero scelte come slogan per riassumere il senso della conoscenza.

- Let us give the world to the child - Let us sow the seeds of all the sciences Sono tratte dal testo di Maria Montessori Dall infanzia all adolescenza l aspetto del tutto e l aspetto delle singole discipline. e comprendono Ciò che riuscì a fare Mario Montessori fu trasmettere l idea che i vari argomenti di studio sono soltanto un modo per comprendere il mondo nella sua totalità e gli stessi insegnanti avrebbero dovuto cancellare dalla loro mente ogni rigida divisione. L interesse dei bambini verso il mondo è motivato solo se colgono il senso complessivo, altrimenti sarà probabile che per un argomento singolo, separato dal resto, senza collegamenti, il bambino si chieda quale possa essere il senso di approfondirlo C è un interessante racconto che si legge nel testo scritto dal nipote Mario Montessori Jr.: - Ricordo che una volta M.Montessori stava sbucciando delle patate e mentre faceva ciò le osservava con estrema attenzione, guardandole come se potessero rivelare qualche profondo segreto, come se nascondessero una verità sconosciuta ai più. Mentre continuava nella sua operazione, si domandava a voce alta come avesse potuto l uomo capire il valore di quella pianta che si mostrava come poco più che un erbaccia che produceva fiori insignificanti per di più con frutti velenosi. Cosa ha fatto sì che l uomo andasse oltre tutto ciò e cogliesse che tutto ciò che della pianta della patata era visibile non serviva e ciò che invece non era visibile era la parte più interessante di quella pianta per l uomo? Come ha fatto a capire che il tubero era la parte commestibile? Il modo con cui Montessori parla della patata ci induce facilmente a capire quale fosse il suo piano di riflessione sulla realtà. Emergeva sempre un indissolubile connessione tra mondo organico, inorganico e uomo. Ella era affascinata dal percorso umano, non tanto dalla storia come successione di battaglie o alternanza di poteri, quanto dalla storia dell uomo come essere vivente facente totalmente parte del mondo.

DEFINIZIONE INTRODUTTIVA DI EDUCAZIONE COSMICA L Educazione Cosmica non è una disciplina in sé e per sé; non è paragonabile all educazione musicale, all educazione stradale, all educazione fisica, all educazione artistica, all educazione alla salute ecc Invece, e soprattutto, è meglio intenderla come la libertà di passare da una materia all altra e ad un altra ancora al fine di comprendere pienamente un fenomeno della realtà; inoltre è bene intenderla come la consapevolezza del lavoro o del ruolo cosmico dei vari agenti cosmici che operano nel mondo. ANCORA SULLA DEFINIZIONE DI EDUCAZIONE COSMICA Camillo Grazzini, fondatore nel 1961, del Centro Internazionale Studi Montessori di Bergamo, stretto collaboratore di Mario Montessori, ha approfondito molto il tema dell Educazione Cosmica e diceva che non è facile darne un unica definizione, piuttosto preferiva elencare sei aspetti, egualmente significativi: - E.C. (Educazione Cosmica) è l acquisizione della visione cosmica del mondo, una visione unitaria e finalistica sia in senso storico/evoluzionistico, sia in senso orizzontale/ecologico. - E.C. è l esplorazione, lo studio dell universo considerato sia dal punto di vista della sua complessità e globalità, sia dal punto di vista dei vari agenti cosmici con il loro lavoro organizzato. - E.C. è la scoperta di vari tipi di relazioni di dipendenza e interdipendenza, sia tra i vari agenti cosmici, sia all interno dello stesso agente cosmico. - E.C. è la consapevolezza del compito cosmico, sia conscio (uomo) sia inconscio, di ogni elemento, vivente e non vivente. - E.C. determina l esperienza di una nostra nuova vita, un modo di vivere diverso che ci vede consapevoli e partecipi dello viluppo dei fenomeni umani e naturali. - E.C, è l adozione di uno specifico approccio educativo, dove noi passiamo dall intero, dal tutto, al dettaglio, ma dove ogni dettaglio è o può essere, riferito all intero; l intero è un set di parti ordinate e dove la specializzazione della conoscenza e l interdisciplinarità crescono insieme, integrandosi e completandosi. Educazione Cosmica è quindi lo strumento per offrire al bambino la visione cosmica: una visione di unità e finalità del mondo: tale visione consente di vedere lo scopo del mondo e consente di tenere unite la dimensione spaziale e quella temporale: le comprende entrambe.

Dal punto di vista educativo possiamo dire che i bambini imparano a comprendere il mondo da due punti di vista: quello evoluzionistico, seguendo la dimensione temporale e quello ecologico, seguendo la dimensione spaziale. Nella comprensione delle relazioni strette tra i vari aspetti, nella percezione dell importanza di ogni elemento per il buon andamento del sistema, si costruisce la consapevolezza della gratitudine verso tutto ciò o tutti coloro che concorrono allo stesso unico grande fine. Visione cosmica, piano cosmico e missione cosmica Tutte e tre le definizioni hanno in comune l aggettivo cosmico, termine derivato dalla lingua greca che significa intero ma anche ordinato, è il termine che si contrappone a caos con il significato di indifferenziato, mostruoso. Visione cosmica: è un modo preciso di guardare e capire il mondo, è un modo cosmico, nel senso che comprende tutto, dal mondo inorganico a quello organico a quello psicologico; comprende anche le relazioni tra questi mondi. Tali relazioni sono viste sia in senso orizzontale - relazioni ecologiche di equilibrio tra le varie parti dell universo con i loro meccanismi di funzionamento, sia in senso verticale relazioni storiche tra i vari avvicendamenti umani. Si tratta di una visione unitaria e finalistica del mondo, è una visione sostanzialmente ecologica che vede nella conservazione della specie, con i suoi adattamenti, una collaborazione sensata con la natura e dentro la natura. Piano cosmico: ma che cosa è dunque il cosmo? Un grande laboratorio dove fervono numerosissime attività che costituiscono una struttura integrata, dove ogni aspetto concorre e lavora per uno scopo comune (finalismo). Soggetti che lavorano in questa struttura integrata: - agenti inorganici ( acqua, terra, aria) litosfera, idrosfera, atmosfera - agenti organici ( piante, animali) - biosfera

- esseri umani - psicosfera Missione cosmica: ognuno, ogni agente cosmico ha il suo lavoro cosmico da compiere, il suo ruolo, una sorta di mandato, tuttavia la riuscita dipende anche dal lavoro di altri agenti; in altre parole c è un organizzazione cosmica basata sulla specializzazione del lavoro che si articola in un complesso rapporto di interdipendenza. Anche l uomo fa parte di questo contesto, ma Maria Montessori distingue tra il compito cosmico dell uomo e il compito cosmico del bambino. Il primo, l uomo, contribuisce allo sviluppo della terra, modificando l ambiente e può farlo sia in modo positivo che in modo negativo. Introduce tra gli agenti cosmici, la psicosfera che per essere positiva, deve avere una sua linea etica; a questo riguardo sarà importante comprendere, analizzare, quale bambino ha generato quell uomo. definire, Il bambino viene quindi visto come agente cosmico di straordinaria importanza, come colui che ha il compito cosmico di costruire se stesso, di formare la propria personalità, crearsi come soggetto di pace, adattabile al mondo in cui vive. Educazione cosmica si identifica con il secondo piano di sviluppo Al di là di tutto ciò, non va dimenticato che l educazione cosmica è soprattutto la risposta al naturale sviluppo del bambino. L educazione cosmica soddisfa la fame di conoscenza, il bisogno di esplorare la moralità, il desiderio di agire insieme, la tendenza verso l immaginazione caratteristiche del bambino che vive il secondo piano di sviluppo. Non bisogna in alcun modo dire Educazione Cosmica per la scuola elementare, in quanto Educazione Cosmica può essere soltanto per la scuola elementare, non c è un altra educazione cosmica per gli altri piani di sviluppo, in quanto l offerta educativa è costruita sulle caratteristiche del bambino: la sete di cultura e il potere dell immaginazione non sono caratteristiche della prima infanzia, né dell adolescenza. Il contributo che può dare la Casa dei Bambini all educazione cosmica è normalizzare il bambino, fornirgli i mezzi, gli strumenti psichici per essere spontaneamente ben disposto verso la conoscenza del mondo esterno a lui. Non si tratta quindi di particolari contenuti culturali, piuttosto la preparazione della Casa dei Bambini ha a che fare con la formazione del carattere, dell umana natura in se stessa.

L Educazione Cosmica, nella Casa dei Bambini in fondo è l ecologia della persona e riguarda soprattutto la dimensione interiore della persona, laddove negli anni successivi diventa ecologia del mondo e riguarda soprattutto la dimensione esterna dell essere umano. Fino ai tre anni i bambini accumulano una enorme quantità di sensazioni e di impressioni che tuttavia ancora non assumono caratteri organizzati ; è proprio durante il periodo dai 3 ai 6 anni che avviene un importantissimo lavoro di perfezionamento costruttivo della persona che passa in gran parte dall organizzazione delle esperienze e dalla loro classificazione attraverso un progressivo e instancabile desiderio di arricchimento del linguaggio. Per queste ragioni, per la natura stessa del bambino tra i 3 e i 6 anni il lavoro legato alla conoscenza del mondo non può essere altro che la più grande esperienza possibile del mondo. Il mondo va portato dunque dentro la scuola, i bambini devono poter osservare il più possibile la natura, devono poter guardare foglie, fiori, piante, animali, devono poter conoscere le parti, devono poter accedere agli strumenti linguistici di classificazione perche ora il bambino è interessato ad ascoltare nomi, anche i più difficili. E attraverso l osservazione dei dettagli, dalla conoscenza delle nomenclature delle parti, dall esattezza e dalla precisione che devono essere adottate per prendersi cura delle piante che nasce l amore per la natura e per il mondo. Non andiamo cercando l erudizione di un bambino che deve saper ripetere le più svariate nozioni, vogliamo offrire metodi e materiali che rispondano alle sue esigenze più profonde. Gli aspetti più significativi quindi del lavoro di preparazione indiretta all educazione cosmica possono sintetizzarsi così: Ø cercare il più possibile di favorire il contatto diretto con la natura Ø mantenere sempre il livello sensoriale delle esperienze Ø offrire la possibilità di osservazioni ripetute, prolungate e ravvicinate Ø fornire nomenclature esatte e precise per rispondere alla sete di arricchimento del linguaggio e per favorire la spontanea tendenza alla classificazione Ø la maestra deve suscitare l interesse del bambino attraverso l esperienza diretta Ø utilizzo adeguato del Materiale Montessori

MARIA MONTESSORI AMBASCIATRICE DI PACE Il pensiero di Maria Montessori contiene un forte e convincente messaggio di pace. Lei auspica la nascita di un mondo nuovo, per il quale è richiesta una educazione specifica nuova, che costruisca uomini e donne di pace. La parola pace va intesa come relazione armonica, solidale e nel pensiero di M.Montessori si riconoscono due tracce di solidarietà: - una orizzontale: solidarietà nello spazio - una verticale: solidarietà nel tempo LA SOLIDARIETA NELLO SPAZIO E un concetto che fa riferimento alla rete della vita e ai legami di reciprocità che sono instaurati tra gli agenti cosmici, legami non auspicati da M. Montessori, ma constatati come esistenti in natura L uomo di pace è dotato di un intelligenza che può sovrapporsi alla natura, purché non le faccia violenza. La Montessori sostiene l importanza di costruire uomini consapevoli del valore del lavoro, sia esso manuale, sia esso intellettuale. In realtà nel suo pensiero sottolinea che non esiste lavoro manuale ben fatto che non contenga consapevolezza del senso generale del suo significato, ma nemmeno può essere attribuito valore ad un lavoro intellettuale che non comprenda la consapevolezza del fare e dell agire. Se l uomo non avesse agito e costruito con le mani, il patrimonio trasmissibile da una generazione all altra potrebbe essere soltanto orale. Da La mente del bambino cap. 14:L intelligenza e la mano Si direbbe che lo scopo dell intelligenza sia il lavoro delle mani, poiché se l uomo avesse ideato solo il linguaggio e la sua sapienza si fosse espressa soltanto con le parole, nessuna traccia sarebbe rimasta delle stirpi umane che ci precedettero: grazie alle mani che hanno accompagnato l intelligenza si è creata la civiltà: la mano è l organo di questo immenso tesoro dato all uomo.

M. Montessori tiene sempre legate intelligenza e mano, tutto il suo pensiero pedagogico si fonda sull importanza del fare del bambino, un fare che deve essere legato a ciò che il bambino sceglie con la propria mente, esercitando la propria volontà, guidato quindi dal pensiero o, se molto piccolo, dalla sua vita psichica. Quello stesso fare costruirà attivamente un ulteriore parte del suo patrimonio psichico e intellettivo. LA SOLIDARIETA NEL TEMPO L uomo può modificare la natura, è agente cosmico che costruisce una supernatura che consente agli uomini di vivere in società organizzate, grazie al lavoro di ciascun individuo, è la solidarietà dell uomo con l uomo. Questa solidarietà deve essere trasmessa e resa accessibile ai bambini, in modo che possano a loro volta essere educati a diventare uomini, membri di una società. M. Montessori, mentre era in India, ovviamente si accorse delle differenze di standard di vita tra i bambini indiani, che vivevano in condizioni di estrema povertà e i bambini inglesi che avevano condizioni molto più agiate di vita. Il rimedio che proponeva però non aveva a che fare con una filantropia limitata nello spazio e nel tempo, che difficilmente avrebbe avuto esiti positivi se non a breve termine: Maria Montessori sostenne con forza la sua idea di un educazione in cui ogni bambino è in grado di cogliere il proprio compito cosmico, in un ottica più ampia di una visione cosmica costruttiva e positiva. Maria Montessori sottolinea che si tratta di seminare le scienze nel periodo sensitivo dell immaginazione, per poi svilupparle anche nel dettaglio. A questo bambino si può dire: L uomo vive su questa terra e deve conquistare il mondo - Dall infanzia all adolescenza. Tale conquista, secondo Maria Montessori deve avvenire attraverso il lavoro, ma un lavoro ben definito e determinato all interno di una visione cosmica finalistica. Da questo pensiero trapela un senso spirituale e religioso di percezione del cosmo, che tuttavia supera i limiti di una precisa confessione religiosa, ma si pone piuttosto come principio spirituale universale, l uomo di Maria Montessori è cittadino del mondo. In questo senso è possibile identificare una volta di più il messaggio di pace di Maria Montessori, nella sua straordinaria attualità.

IL BAMBINO E IL PIANO COSMICO L ADULTO INVISIBILE Il bambino trova nell educazione cosmica un modo per far parte di questo modo di pensare. Come può fare? Deve essere libero di sperimentare, di osservare, di agire, di esplorare, mentre l adulto si deve fare invisibile. Non assente, bensì invisibile. Maria Montessori non vuole certo affermare un pensiero pedagogico che preveda l abbandono dei bambini, piuttosto l adulto deve osservare i bambini che dovranno lavorare nell ambiente, che va preparato in modo adeguato, dovrà pensare cosa mettere a disposizione e come metterlo a disposizione, e se avrà agito bene vedrà che i bambini lavoreranno, tanto e con interesse, con concentrazione e amore senza fatica, perché la fatica nasce là dove non c è passione, dove non c è interesse. E estremamente importante che i bambini sperimentino la curiosità personale, che esplorino autonomamente, guidati dalle loro iniziative: se hanno a disposizione le cose giuste le loro iniziative saranno efficaci, i bambini saranno soddisfatti e spinti ad esplorare ancora, saranno a poco a poco sempre più consapevoli e affascinati dalla natura, con le sue regole, e le sue leggi. Soltanto sperimentando la grandiosità del creato e la sua perfezione, i bambini potranno costruirla in loro stessi. Soltanto cogliendo l importanza della vicenda umana, il valore delle scoperte di chi ci ha preceduto, i bisogni dell uomo nell avvicendarsi della storia, che il bambino potrà percepire il senso del proprio lavoro cosmico ed esserne orgoglioso. Il conoscere gli altri ci fa essere meglio disposti, nemici della solidarietà sono l indifferenza e la diffidenza. La solidarietà nasce dalla consapevolezza dei fattori che ci accomunano, dall identificazione dei sentimenti, che sono caratteristici di tutto il genere umano. Maria Montessori, già molti anni fa, comprese l importanza di tenere uniti due aspetti dell uomo: - l immaginazione: ( le ragioni del cuore) - l esattezza: ( le ragioni della conoscenza) Questa capacità di tenere uniti, sia nella visione del mondo che nella visione pedagogica, i due aspetti costituitivi dell essere umano, la porta ad essere portatrice di un convincente messaggio di pace. Perché educare significhi un messaggio di pace, è necessario che affettività e mente siano mobilitate insieme. In tal modo si costruisce un senso di responsabilità graduale, che fa dell essere umano un soggetto attivo, libero e consapevole della propria responsabilità.