Rapporto UNICEF sulla condizione dell'infanzia nel mondo 2006 - "Esclusi e invisibili"



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Transcript:

Rapporto UNICEF sulla condizione dell'infanzia nel mondo 2006 - "Esclusi e invisibili" Un'infanzia che non riceve aiuto: sono milioni i bambini invisibili Londra/Roma, 14 dicembre 2005 - Centinaia di milioni di bambini oggetto di gravi sfruttamenti e discriminazioni sono diventati invisibili al mondo, afferma oggi l'unicef in un importante rapporto che esamina le cause dell'esclusione e degli abusi subiti dai bambini. Secondo il rapporto UNICEF "La Condizione dell'infanzia nel mondo 2006 - Esclusi e invisibili", milioni di bambini scompaiono quando cadono vittime del traffico o sono costretti a lavorare come servi. Altri, come i bambini di strada, vivono davanti agli occhi di tutti ma sono senza protezione e assistenza sociale. Oltre a subire abusi, la maggior parte di questi bambini è esclusa dall'istruzione, dall'assistenza sanitaria e dagli altri servizi vitali per la loro crescita e il loro sviluppo. Questi bambini sono spesso invisibili nei dibattiti pubblici e nella legislazione, nelle statistiche e nelle notizie. Se non sarà loro dedicata un'attenzione particolare, rimarranno intrappolati e dimenticati in un'infanzia segnata da abbandono e abusi, con conseguenze devastanti a lungo termine per i bambini stessi ma anche per lo sviluppo delle nazioni. "Qualsiasi società che abbia a cuore il benessere dei propri bambini e il proprio futuro non deve permettere che questo accada - ha sottolineato il Presidente dell'unicef Italia Antonio Sclavi presentando il rapporto oggi a Roma alla sala del CIDE - Centro nazionale di informazione e documentazione europea. "Questi bambini sono vittime di una

quotidiana emergenza dimenticata, invisibile anche se si consuma sotto gli occhi del mondo: 50 milioni di piccoli che non vengono neppure registrati all'anagrafe, con la conseguente esclusione da ogni forma di controllo e di assistenza, 171 milioni di bambini impiegati in lavori ad alto rischio, 2 milioni sfruttati dall'industria del sesso, oltre 100 milioni che non hanno mai visto un'aula scolastica, centinaia di migliaia di vittime di catastrofi naturali o guerre sconosciute: una catena di esclusione ed emarginazione che si traduce in sfruttamento e abusi, un circolo vizioso che occorre spezzare infrangendo la barriera dell'invisibilità e costruendo un ambiente protettivo per tutti i bambini" Rapporto UNICEF 2006 - Scheda informativa. Scarica il Rapporto UNICEF 2006 in italiano (1770 KB). Scarica le tabelle statistiche del Rapporto UNICEF 2006 (818 KB). Perché i bambini diventano "invisibili" In passato, nei suoi rapporti l'unicef ha trattato in modo esauriente del modo in cui la povertà, l'hiv/aids e i conflitti armati compromettono l'infanzia. "Esclusi e invisibili" descrive in dettaglio come questi fattori, oltre alla debolezza delle amministrazioni e alla discriminazione, privano i bambini della protezione da abusi e sfruttamento e li escludono dalla scuola, dall'assistenza sanitaria e da altri servizi essenziali. E i bambini che non hanno accesso ai servizi essenziali sono più esposti allo sfruttamento, in quanto hanno meno informazioni su come proteggersi e meno alternative economiche. I bambini coinvolti nei conflitti armati, per esempio, subiscono continuamente stupri e altre forme di violenza sessuale. Sono proprio questi bambini - soli e indifesi - a essere ignorati. Secondo il rapporto, i bambini sono maggiormente a rischio di diventare invisibili e di essere dimenticati in quattro casi: Bambini privi di un'identità ufficiale

Ogni anno, oltre la metà di tutte le nascite nel mondo in via di sviluppo (esclusa la Cina) non è registrata, negando a oltre 50 milioni di bambini un diritto di nascita basilare: essere riconosciuti come cittadini. I bambini che non sono stati registrati alla nascita non compaiono nelle statistiche ufficiali e non sono riconosciuti come membri delle loro società. Ai bambini senza un'identità ufficiale non è garantita l'istruzione, un'assistenza sanitaria di qualità e altri servizi di base che influiscono sulla loro infanzia e sul loro futuro. Per esempio, i bambini non registrati non sono ammessi nelle scuole che richiedono un certificato di nascita per l'iscrizione. Semplicemente, i bambini senza identità ufficiale non sono contati e non contano. Bambini privi delle attenzioni dei genitori Milioni di orfani, di bambini di strada e di bambini in stato di detenzione crescono senza le cure amorevoli e la protezione dei genitori o della famiglia. In queste circostanze, i bambini non sono trattati affatto come tali Si stima che 143 milioni di bambini nel mondo in via di sviluppo - 1 bambino su 13 - abbia perso almeno un genitore. Per i bambini molto poveri, anche la perdita di un solo genitore, specialmente la madre, può comportare ripercussioni di lunga durata sulla loro salute e sull'istruzione. Nel mondo, decine di milioni di bambini trascorrono gran parte della vita nelle strade, esposti a tutte le forme di abuso e di sfruttamento. Oltre 1 milione di bambini vive in stato di detenzione e la stragrande maggioranza è in attesa di giudizio per reati minori. Molti di loro sono vittime di trascuratezza, violenze e traumi. Bambini nei ruoli di adulti I bambini costretti ad assumere precocemente il ruolo di adulti perdono delle fasi cruciali per lo sviluppo infantile. Centinaia di migliaia di bambini sono coinvolti nei conflitti come combattenti, corrieri, portatori, cuochi per i gruppi armati, o sono costretti alla schiavitù sessuale. In molti casi, sono stati rapiti. Malgrado le leggi che vietano in molti paesi i matrimoni precoci, oltre 80 milioni di bambine del mondo in via di sviluppo si sposeranno prima di compiere 18 anni e molte anche in età più precoce.

Si stima che 171 milioni di bambini lavorino in condizioni rischiose e con macchinari pericolosi in fabbriche, miniere e nel settore agricolo. Bambini sfruttati e abusati Isolati dai loro aguzzini che impediscono di frequentare la scuola e di usufruire dei servizi essenziali, i bambini vittime dello sfruttamento sono probabilmente i più invisibili. È quasi impossibile conoscere le loro vite e il loro numero. Circa 8,4 milioni di bambini sono sfruttati nelle forme peggiori di lavoro minorile, comprese la prostituzione e la schiavitù per debiti. Quasi 2 milioni di bambini sono sfruttati dall'industria del sesso e sottoposti continuamente a violenze fisiche e sessuali. Si stima che milioni di bambini scompaiano ogni anno in mondi clandestini e illegali, dove sono costretti a lavori rischiosi e degradanti, compresa la prostituzione. Un numero incalcolabile di bambini presta servizio come domestici presso privati. Molti di loro non possono frequentare la scuola, subiscono maltrattamenti e abusi e sono sottoalimentati o sovraccaricati di lavoro. Secondo il rapporto, i bambini che vivono negli "stati fragili" - paesi che non possono o non vogliono fornire i servizi di base ai propri bambini - sono praticamente invisibili. La discriminazione basata sul genere, sull'etnia o sulla disabilità è un altro fattore che determina l'esclusione. Per esempio, la discriminazione esclude milioni di bambine dall'istruzione e ostacola l'accesso dei bambini appartenenti a minoranze etniche e gruppi indigeni ai servizi cruciali. Si stima che, globalmente, 150 milioni di bambini vivano con una disabilità. Molti sono privati dell'opportunità di studiare, di ricevere assistenza sanitaria e sostegno a causa della discriminazione. Mantenere gli impegni nei confronti dell'infanzia Il rapporto UNICEF afferma che il mondo deve andare ben oltre gli attuali programmi e metodi di aiuto allo sviluppo, se si vuole garantire che i bambini più vulnerabili non siano tagliati fuori. La responsabilità primaria di raggiungere questi bambini spetta ai governi, che devono incrementare gli sforzi in quattro settori chiave:

Ricerca, monitoraggio e reporting: i sistemi per registrare e monitorare la natura e la portata degli abusi sono essenziali per raggiungere i bambini esclusi e invisibili. Legislazione: le leggi nazionali devono essere adeguate agli impegni internazionali presi nei confronti dell'infanzia e le leggi che favoriscono discriminazioni devono essere modificate o abolite. Le leggi per perseguire chi fa del male ai bambini devono essere applicate coerentemente: per esempio, l'inefficace applicazione della legge perpetua l'atmosfera di impunità che circonda lo stupro dei bambini. Risorse e sviluppo delle capacità: legislazione e monitoraggio devono essere accompagnati da stanziamenti di risorse dedicate ai bambini e da un rafforzamento delle istituzioni che provvedono alle necessità dei bambini. Programmi: molti paesi e comunità hanno urgente bisogno di riforme che eliminino le barriere per i bambini esclusi dai servizi essenziali; per esempio, eliminare l'obbligo di presentare il certificato di nascita per l'iscrizione scolastica. Il rapporto delinea inoltre azioni concrete che possono essere intraprese dalla società civile, dal settore privato, dai donatori e dai media per evitare che i bambini "passino tra le maglie della rete". Questi e altri sforzi da parte dei singoli e delle organizzazioni a tutti i livelli della società contribuiscono a creare un ambiente protettivo per i bambini - un ambiente che li metta al riparo dagli abusi, allo stesso modo in cui le vaccinazioni e un'alimentazione adeguata li salvaguardano dalle malattie. I governi, le famiglie e le comunità devono fare di più, innanzitutto per evitare che gli abusi e lo sfruttamento si verifichino e poi per proteggere i bambini che cadano vittime di abusi. Bisogna adottare e applicare energicamente leggi che assicurino alla giustizia gli autori dei crimini contro i bambini; gli atteggiamenti e le pratiche nocivi per i bambini devono essere contestati e i bambini devono poter disporre delle informazioni utili per proteggersi. "Chi fa del male ai bambini li deruba delle opportunità di crescere al sicuro, sani e con dignità" ha dichiarato oggi Ann Veneman, Direttore generale dell'unicef. "Per garantire che i bambini siano protetti, l'abuso e lo sfruttamento dei bambini deve essere portato alla luce e le persone che non rispettano i bambini assicurate alla giustizia." Ultima modifica: 13/01/06-12:13 Comitato Italiano per l'unicef Onlus - Via Palestro, 68-00185 Roma - Numero Verde 800-745.000