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Transcript:

QlI'Tl 1 1010'

llll:tll E l IERI J) LL'

DEL l'w lero PROBABILE 17-CIV. POl FESTE F 02, 044 107015 DI PERSO OHE INTER VIlNl'IJllBO ALLE FE ~TE DELL' A NI TI.\ IN BOLOGNA ED l ROMA Ql \L I \ LA CUACIT DELLE 1'1\1. CIP LI PIAZZE DELL! Ol E TE" E CITT, E DE' LORO ~AG&IORI TE]lPII PAl\AbO:'l \TI CON ALTRI DIE- I DE' PIi; ELEB1\I, E CCtPAl\ POTREBBE O ABIT TI DI E' Dl'E l'o 'TlflCIO. DELL' IT LlA. n LO 1 (j

FESTE DI BOLOGNA

al tanti concittadienerose e sante

... i li0 Il\ 1\I i il l~ll

8 9 co a che in- Je T.l nl\

10 minor 01-11 tre persone. anche opra se ici anni he occupano uno p zi minore: pezi lmente gli, 01 ~ n ti le donz lle dal sedice imo l \' nte i- tte on i prodotto di... 1...,,

12 la metri quadri. Ora qual $ione d Ila p ' ua f 1 nl orizzontali del c enfi are he non ono tr p osar quelle he io ho a e nate, a tan~ due uomini e du donne, pureh di mezzana ompi ione. Le du donne, per dir prima di sse, pa! ino lternativ mente una l di la d 11 altr ra ente ad un muro, t ndo term mpr una mentr r altra va Il 0110- ar i di la, to cando i ogni l ta _ palla on i pall o lì neo a Il neo; 110rhe i pa ate anto una all' altra v lt r ppr _ ntar n l muro l l l 0\ h n liliei ntili lettori. h IOlr n 110 farlo 0- UHe mi uri" Ù i n to Ile dilll n io-

hl' nzj. pr n.1, he OJ a un no empr tivam nte

t l 16 In ilo per appro simazione,.i e che qu lla lun hezz è incir a maggiore Ilon piu di :140 \ 01 t b la lunghez. z d Ba pi zza; m he di imiti file, lunahe solo quanto la piazza. se ne potrebbero di porre :.0 r' e Il piazza piu di dug nto (IU ranta. un dit:tro all' altra; dal he con egu h' an or un po' più este di qu nto trett m nte abbi ner bbe ondi tutti gli abitanti del- 17

1 t andata in qu lla r lut-

o ra a quelle verita che DJ nzo na. intesa alla 21 gli te o Il!

anciulli, la ciando de rta la asa. gni volta notll\ a i n un lo. pi 0- pro. uno. arta da un l to il numer degl' individui componenti la famiglia. dall' altro il numero di quelli tra loro che furono alla piazza o nelle t'icinanze per udir l'inno cantato sulla Scalinata d,. Petrollio nella sera del iotedl/ il' in qul ti t fmini i pr i ava lo. inchi ta, a an::.am'nto di il 23 f tto 010 al- IOllO, V ui ne -

in«l iviù ui di foss I a vili gi re, ben

2 forniti monta a q6> he una -tal ~omma h al di 27 lli 11 1l111lHIO

2 2 architet-

3 (l io) hannomi nft lmato ch IO ([U l.. jorno la aie ancor piu di'n he non llol per l hen Jizion d,ila v n IIn ffi ie dell,l R gin d l nta dal 10011 t d. Ila \ nn nllta g di 31 laollde l'area un poh o r 1 llll

32 una moltitudin può stare. b n- 00 di agio in luogo hiu o oye olam nt un m tro uho d'ari ia cuna p r on : or la a.p cidi S. Petr nio di ceotouhi in irca' po- 33 tra quadrato: ni.un pero dee pensare clj r ~ 're 111 qu ttr per offni metro qu dro j fatto ; p rcioc- -he gli un e ] t rl p rt so]a di quelli h vi tarebbero li l l' j~ te, i d l ma im tiv m nto. C.) OlltOfl1H' a tal dato la moltitudine (olta. allora ne Il,l I Ile. a.l"elb tat llicirca \' Iltltlll.lttlo mi!.l ptr~o-

3~ 3"

36 }li rriudizio omune he fa la capacita de' randi pazii a contener person troppo più pi iola he non. ; poi da molte i t mati h informazioni si la olto h due t rzi di qu lli he allora abita ano la itta. io ' qu - ran tad ue mila. e alm no otto mila d 11 ampagna a orr ro alla piazza Il 11 era d 1 ntitr. in da p he il 00 or o alla d l 2I dov t- 37 FESTE DI ROMA l un di,n.. iu- rza.

38 non pui, m voi cd utili.imo. In ti i urollu ) mo l'n il t o in l m nanzi glia ('on olalltc noi gua.im n- r tutt\. Ilotat stanza, 39 un pc lale le feste di Roma proviene da lia pr enza d l Venerando ogaetto di tanto amore, dali grandezza della. itla, e da magnanimo de iderio di dimo trar fraterno alt tto alle pro Voi ne a t 1 no tre lodi tr ricono enza, o I omani ~ e n ra. for e p 110 al un pubblico t'''no dalla ~r.onda. iltà d 110 tn! : 111. hiunqu llimori in qnal ivogli altr.l p rt di. o, p tra, io r do, bcn ljevolment \,V li r i uanto "li 111/1\1 icil div nuti r o di.,:oi pill ili lin ti di prim. B Il d Ho in Iddio, ben cl tto il alito R p- pre l f Iice ri- 11 11111) op - ma dre\)- 111- ph~ Hl lt li

l'illule di sone, aeeor ti della. l'.lorlo \'1 di Rom.\0 or c- 41 Il l quale il ant Padr ha pe ial' ed ae e devozione ben ùrerna di un ublim amatore qual C'gli pure d l "en re umano. ~ni orùine di p r olle ra gia in pi <li nll asp ttarn il pa' ngerio: l' ama ti imo e n nerato Princip' non giugu<, alla hica delle Mi ioni h tr una piog"i di fiori Il Ull tuono di ne lam.\zioni. Al no u. ir rei ritorno lipplieato di pl'rmc'tt r thc \11l\3n br r in tra ini 110 il. uo o hio. L. pr 10 n d di L1\i umilta r lt U - n tlfe (11 1I. dic;nit cl Il' uomo gli fannu ripu,li.u r oit rt. L. qu drig l n t.\il\t' n t pro d III t rr no 0- p rt di 0101 t Il, tillllo n mbo di lìori c di ghirl 0(1 (he pio\'ono,lall lì". Ir udorn tlltt di ri i lupi> ti; l tiull'hn t

42 ie (li ri\'ereute ed amoro~a p.r i -taccar i a valli. fulcre in cca ion imp 'II < la quell'alllmiranda ullioll (li api nz, di bantu di f rm n,l d'animo in lii stall ripo t l no tre prranz: il11- p rciocche Errli p r ora non di. on- C'Il te; ma PO( he r do po fara pub Ili r h' "li (' gnto,tll dimo.trazioni di filiu le alietto de Ro ll1 ni, 01 or tarli pon i 011 LHlIlabIl 1lI0- der ZiOll un 'ollfin. Plim p ro uue pin dal c al 110 cl" lioi ndo \.3 aiuto. ed il popolo alle note parole alt rnava t1ivoto la. sua,"ace a quell del 0111 ma C'rar a; infine qu ti alla d> tr olia \' o l'i II colla ffu ion d 11' animo nr ava. sopra i <.urvati c Ol11mo i CI d 11- lì la b Il dizione cl 11 Triad Saro alita. lii I hbero fine I~ (limo traziolli (li di uff tto Ila. pn' 'nza di Lui m non {II Cli nl,ll,dltc p.trti cl 11~ itt : l cra d~l gi rno t urono per li!!: Il i do\"(' lllll)ll~ rie, (li l'a filo hi rtilll LI ti, tn lllli r di 'nli di uolli c di.. io olllii \- tu Il \ 1\ l '!II re i imi' tra" OIl 01- st mi \I

4 be a dirsi delle romane sole. Sembra a me he pr cipllamente int re ar po sa la comune CUi io ita il COn"etturar quanti in ir Il alirono n~ll,"' rj volte alla Piazz del uirinale. Dell tr volt in cui nnd roilo nella ra del di in ette. qu si crio he l'ultima dovette er quella in ui il con\' no fu piu numero o ~ perhè r ra i Ù, to pin tempo di aiuane- a:;li abitanti dt.' quarti ri lont ni, nz il pl r -io moli ùiminuir poil on or o ti iu vi ini,,. r r- dù io. fùcilmen :1to P r tanlo per merig"io, vi 'ondi Ti r n Ila n he Ì\ i 1- Jlllll d(

"6 na he sono fondate sulla natura ( omune dei en i e df'llo. pirito uma- 110, aranno stati qua i tutti molto al di sotto della verita. Per me, se ono veridi he le inform zioni di fatto, altrond pi n8m nte oncordi, v uut, da I fil l, llon dubito di dire ('h (' probabile osa. eh il reai nu In ro, qualun(lllc egli ia i preci a meute, i n co ti piu nllt, inquanta ll1i~lj i, o t'or. e le l'a.i ancor,di qu'llo he alle quar ut non che all trpilt. va)'uil (' Roma. la uc, Il u- li! cl Ilte tot no h ci\ ungu la.

qu overchia la cifra '~9 no, plend ero part le due ultime cre. l m num ro di ento ottanta mila o in qu l torno, r derem dunque he ento venti mila a un di pr o, non ontando qu Ili enuti dalle terre in,u i ero a fornir b lor part del OO1un iù inc'ùnllalmi di moltoa (}u,.i Itl ttnti, per ( IIto mila alllll no, 0- ql\elli h. i (lndll:!:>~ro ad onoantil'l 11 -li, ddl

. 1 APPENDICE -- -~~--

là, qual 6:. iffatte ri er- 53 in piedi a re iproco ontatto pr n dano uno pazlo di u lo pari ad UIl metr quadrato, he in anai ~pa zio, quando vi ~ folla, ti n bastanza omodament qu ttro p r-one, Cot st nuo apph àzi ni non risauardano punto i, ree nti fe t di Roma nè di Bolo~n ma ben i riferic n in i_peli all'un ali' altr d lle du,nlel"'iiz j ma UlI,l \011 il III loti UHt t'i olltcn r

re a tali' _ igen-

tallil.;6 lia fa ciata d l Pode t,e la ua p. rte di d detratto 57 cio, qua i e S. Frances o, c p r I onti ne anh' sa tr ntadu mila per one nel mede imo modo. Fra i suoi più Iarohi limiti poi io ompre i i "iali le trad he la fiancheggia n,m non pro il porti o, ha III1.uperficic di tli(iotto mila l\l tr1 qnadri. qnindi t rrebbe pr, ti am Ilt!"' ttnn,lue liiil \ per on. Abbiam qui un' altra bella e i\l<tolnr uinlid 112 ri ~pttto ali, puio o cupalil da tutti ~Ii ahit nti eli Bollgna: nh' bbiam teo\ ato l'h lip ztaml'lite) iol.' to.111- òo i tutti t!-li \111 i ogli.itri, tar b- ro in. P tronio, vver lon pi - l ulo "anzo di luog in pia::a, cu i \t'di.ullo ora ll~ prnticamente (int n,1111\1. llllpr a «u.\ttro p r m. q. ) t - Il hlwt\) III IL\ }li zz. d'emi tot l E po.l i 1'!1t' Il \lli.\l1l,l' \\111 pio na l he trae il \IO nome 11.\ <Ii t llcizli d.lt I ]I ratc IIlIlit.HI l Il \'i i lioo tt- 01'1'01 tuno 11Io"'o \IN,11f1.' (h Idat 111 mallo\ rc l,litnlnt 11-1111 funt lo p:\ in l unito d in l ug, quarta pari d1.r

uno, e n ro muover

<: 6 'OMI DELLE PIAZZE V tic-in ne' tuoi mlg o ' Il nll Il limill :a O ~ le S Migl'3ul di peti. che v. rehbero Itip 13m Inllllt&rm. a I. l'e." P r tii. 'I, m. 'I. (,~ 2 6 1 311 4' f '0 7.111 (,1 I 2, \ I ti 75 25 l pre ente tra lo. gion in \ l 61

---,,-- -- - 6:. mi urandola sopra l ri p ttive pi n te tro\ ate in ùi\'cr e op 'r o tacc - 3 te. Di una ola hi a, S. DomenÌlo di logna, non a\ enùo potuto tro-

6\. va re la pianta, ho calcolata 1'ar a per m zz di mlur prc nd luog t ~ o otto i mi i o Ili ( ). 6:> NO [J DEI TElllPll I~ co I~ (00 Il 4 CO Il t o 'l eco

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