PROGETTO MADE IN ITALY : IL RINASCIMENTO IN PUGLIA Chiesa della Madonna della Grotta- Ceglie Messapica (Brindisi)
INTRODUZIONE La chiesa della Madonna della Grotta è situata sulla strada provinciale che collega Ceglie Messapica e Francavilla Fontana in provincia di Brindisi a circa 100 km da Bari Il comune di brindisi è diviso in due macro aree. Troviamo a nord-ovest un aspetto molto collinare, ricco di trulli e terrazzamenti a differenza della seconda zona a sud caratterizzata dalla piana salentina dove risiede la Chiesa della Madonna della Grotta
ANALISI STORICO-SOCIALE Nella prima metà dell VIII secolo d.c. dall Oriente giunse in Puglia un gruppo di monaci dell ordine dei basiliani, perseguitati dall imperatore bizantino Leone III Isaurico, i quali costruirono alcune chiese rupestri nelle aree circostanti la città, tra cui San Michele e le Croci. Non si hanno molte fonti che testimoniano le fasi dei lavori di costruzione fino al XIV secolo quando il maestro-architetto Domenico de Iuliano costruì la chiesa di Madonna della Grotta, a fianco, con molta probabilità, di un antico chiostro utilizzato dai pellegrini che si recavano al santuario per omaggiare la Madonna durante la stagione primaverile. Nel 2007 un gruppo di blogger cegliesi decise di lanciare una propaganda a sostegno di questo monumento affinché possa essere tutelato, conservato e valorizzato. Nel 2015 l on. Michele Ciracì decise di esporre un interrogazione parlamentare per salvare questo monumento da una scomparsa quasi certa, fondando un comitato di cittadini cegliesi, denominato S.O.S. Madonna della Grotta
Le parole non sono sufficienti a raccontare il dramma: la chiesa, che nel 1565 venne assegnata dall'arcivescovo di Brindisi al Capitolo della chiesa madre di Ceglie, negli anni divenne il Santuario Mariano del popolo cegliese e dall'unità d'italia fu affidata al demanio dello Stato. Da allora è passata da un proprietario all'altro, anche se l'ultimo nome registrato - come è documentato da un atto notarile del 1880 - è quello di tale Tommaso Maggi. Poi, una diatriba infinita e l'oblio hanno decretato la morte di questo splendido scorcio di pace e di storia pugliese e lo stesso sindaco di Ceglie, Luigi Caroli, pur garantendo che presto verranno presi provvedimenti, non sa trovare un appiglio per ricostruire gli intrecci che si avviluppano intorno alla chiesa e all'adiacente masseria
Nessuno sembra essere in grado di ricostruire a chi appartiene cosa. Certo è soltanto che una parte della proprietà è della curia di Oria, una parte di un privato. Eppure sono passati dodici anni da quando la Soprintendenza di Bari invitò l'amministrazione di Ceglie Messapica a definire le procedure connesse alle singole proprietà del Santuario Madonna della Grotta, appartenente alla Curia Vescovile di Oria e la parte sottostante appartenente ai privati. Ceglie, dove la vita continua a scorrere e i cui abitanti, nonostante tutto, non hanno dimenticato un luogo che non può più appartenere soltanto alla Curia o a un privato, ma deve essere rivendicato per quello che è: proprietà di tutti. Bene della collettività.
ANALISI ICONOGRAFICA : La facciata La facciata a bugne rustiche e monocuspidata, termina anch essa (come per la chiesa dell Annunziata, nella zona storica di Ceglie), con un campanile a vela ad un fornice cui ne fu aggiunto in tempi posteriori un altro che non riesce ad appesantire la leggera eleganza dell intera struttura litica.
IL CAMPANILE Il campanile della chiesa detto «a vela» con monofore formate da mattoni in classico bugnato salentino
LA STRUTTURA E IL TETTO L interno è largo 6 metri e lungo 22; diversi pezzi d intonaco sopravvissuti al tempo e al susseguirsi dei pellegrinaggi. Il tetto, anche se in parte crollato, risulta formato da un doppio spiovente tegolato, dalle lontane reminiscenze gotiche.
L INTERNO DELLA CHIESA Appena varcato lo splendido portale con una gradinata in calcare duro si accede attraverso un altra scalinata nel primo ambiente adattato a cripta nel quale si fondono l arcano ed il mistico. Infatti le stalattiti e le stalagmiti fanno da stupenda cornice agli altari, i piani e le scalinate interne della chiesa sotterranea.
ANALISI ICONOLOGICA L EDICOLA RINASCIMENTALE Nello stesso periodo in cui veniva realizzata la chiesa venivano edificate accanto ad essa due edicole. Il termine deriva dal latino aedicula, diminutivo di di una statua o della raffigurazione di una divinità. aedes ("tempio"). In origine si trattava di un tempio in miniatura, avente funzione di contenimento
AFFRESCO SANT ANTONIO ABATE All interno dell edificio ecclesiastico troviamo un affresco raffigurante san antonio abate. Eremita egiziano, considerato il fondatore del monachesimo cristiano e il primo degli abati. Raffigurato probabilmente perché le attività della chiesa erano gestite da monaci ed abati locali. Dipinto ad aprile del 1473 (-Archivio di stato provinciale Bari. Sez Brindisi,Ceglie messapica)
LA FUNZIONE DELLA CHIESA NEI SECOLI La chiesa fu meta di pellegrinaggi sporadici sin dalla sua edificazione e, sull affresco che rappresenta S. Antonio Abate sul pilastro sinistro a lato dell abside vi sono vari graffiti di pellegrini arrivati a destinazione dopo il pellegrinaggio. In uno si legge aprele 1473 fuit processio (Aprile 1473 ci fu la processione) (-Archivio di stato provinciale Bari. Sez Brindisi,Ceglie messapica)
FONTI: -brundarte.wordpress.com -repubblica.it -italiamedievale.org -pilloledistoria.it
A cura di: -JACOPO ALFONSO -CARLO CAPANO -BERNARDINO GENCHI -DOMENICO CUTRIGNELLI REVISIONE : SAVERIO DE ROBERTIS