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Roma, 29 luglio 2016 Prot. 2016.0016282/am Alla cortese attenzione di: Aziende associate -Direzioni del personale Circolare 7/2016 Lo sapevi che contribuire a Pegaso permette di pagare meno tasse? Caro Iscritto/a La riforma della previdenza complementare introdotta dal D. Lgs. 252/05 sta per compiere 10 anni, dato che è entrata in vigore il 1 gennaio 2007, eppure ancora la maggioranza di Voi iscritti versa il contributo minimo, rinunciando a gran parte dei 5.164,57 euro che si possono dedurre dopo tale riforma. Dedurre dal reddito è molto conveniente poiché permette di pagare meno imposte sul reddito (IRPEF) e consente di risparmiare maggiori risorse sia nella prospettiva del pensionamento, sia per le altre possibilità previste dalla legge (anticipazioni, riscatti, trasferimenti, ). Innanzi tutto riteniamo utile ricordarti come sia possibile versare di più al fondo pensione e poi, per aiutare i nostri iscritti vorremmo esemplificare i vantaggi fiscali in base alla tipologia di reddito e al periodo di versamento. Come si può versare di più al fondo pensione? Esistono tre modalità per aumentare i Tuoi versamenti al Fondo pensione. I primi due (aumento dell aliquota di contribuzione e versamento una tantum) prevedono il coinvolgimento dell azienda e per un lavoratore dipendente sarebbero da preferire alla terza modalità, il versamento volontario aggiuntivo tramite bonifico bancario, per i seguenti motivi: la trattenuta dell azienda permette di ridurre il reddito lordo, mentre il versamento diretto tramite bonifico bancario riduce esclusivamente la base imponibile; l azienda svolge la funzione di sostituto di imposta e inserisce i contributi dedotti nella Certificazione Unica consegnata al lavoratore, sollevando il lavoratore dalla necessità di presentare la dichiarazione dei redditi, se non ha altri redditi da dichiarare; nel caso di versamento diretto tramite bonifico bancario è necessario comunque effettuare la dichiarazione dei redditi; il vantaggio fiscale in termini di minore Irpef trattenuta viene percepito mensilmente in busta paga, mentre nel caso del versamento diretto tramite bonifico bancario si dispone di tale vantaggio soltanto al momento del conguaglio dopo la dichiarazione dei redditi.

1. Versamento una tantum Per effettuare il versamento compila e consegna all ufficio del personale il modulo che trovi al seguente link: Scarica il modulo per effettuare un versamento una tantum La richiesta deve essere consegnata al datore entro il giorno 16 del mese per consentire l investimento dell importo con il valore quota del mese stesso. Tale richiesta vale esclusivamente per l anno in cui viene effettuata. 2. Variazione dell aliquota di contribuzione Se invece volessi aumentare il versamento in maniera continuativa durante l anno, puoi effettuare la variazione di aliquota. Se consegni il modulo entro il mese di dicembre la variazione sarà applicata dal mese di gennaio, mentre per i moduli consegnati entro il mese di giugno, dal mese di luglio. Tieni presente che in ogni caso l aliquota versata dall azienda resta quella minima prevista dal contratto collettivo. Per modificare l aliquota compila e consegna all ufficio del personale il modulo che trovi al seguente link: Scarica il modulo per la variazione dell aliquota contributiva L aliquota potrà essere successivamente modificate nel limite già ricordato della finestra semestrale di scelta. 3. Versamento volontario diretto tramite bonifico bancario Se non vuoi o non puoi effettuare il versamento tramite l azienda, perché ad esempio sei andato in pensione, puoi effettuare direttamente il versamento tramite bonifico bancario. In questo caso però riceverai il beneficio nell anno successivo al versamento, in sede di conguaglio. Ti invieremo infatti una certificazione attestante gli importi versati che dovrai dichiarare nella dichiarazione dei redditi. Per effettuare dei versamenti tramite bonifico compila il modulo che trovi al seguente link (in cui sono indicate anche le coordinate bancarie su cui effettuare il versamento) e inviaci lo stesso e la copia della disposizione di bonifico: Scarica il modulo per il versamento volontario Si può scegliere liberamente la frequenza e l importo dei versamenti, dal momento che sarà sufficiente ogni volta inviare il modulo per dichiarare quanto si è versato insieme alla copia del bonifico. Nel caso di bonifico ricorrente sarà sufficiente inviare il modulo la prima volta.

Alcune avvertenze sull utilizzo Nella seconda metà dell anno, se si vuole utilizzare maggiormente la deducibilità fiscale è possibile utilizzare soltanto la modalità di versamento una tantum o il versamento volontario (per i motivi sopra descritti sarebbe da preferire la prima modalità), dal momento che la variazione dell aliquota di contribuzione decorre dall inizio del semestre successivo. Qualora Tu decida di versare di più nella seconda metà di dicembre, è possibile ricorrere esclusivamente alla terza modalità, quella del versamento volontario diretto tramite bonifico bancario. Perché non trovo i contributi una tantum nella comunicazione periodica inviata dal fondo pensione? Quando si effettuano i versamenti volontari tramite l azienda, è possibile verificare il corretto accantonamento e dichiarazione dei contributi dedotti nella Certificazione Unica rilasciata dall azienda, mentre molto spesso questi importi non sono rappresentati nella Comunicazione Periodica annuale inviata dal fondo pensione che riporta i contributi versati nell anno solare e non quelli trattenuti in busta paga. Facciamo un esempio: Mario ha il contratto Gas Acqua, ha aderito il 1 gennaio 2016 e versa 50 euro al mese a Pegaso. Mario decide di versare ulteriori 100 euro a Pegaso negli ultimi 3 mesi dell anno. Mario vedrà nella Certificazione Unica 2016 il valore di 900 euro come contributi dedotti, mentre nella Comunicazione Periodica 2016 di Pegaso vedrà un importo versato (al netto del Tfr) di 450 euro poiché i contributi accantonati nel IV trimestre 2016 saranno versati entro il 16 gennaio 2017 e saranno riconciliati con il valore quota di gennaio 2017. I 450 euro versati da Mario nell ultimo trimestre del 2016 saranno inseriti nella Comunicazione Periodica 2017.

Convenienza del maggiore versamento a Pegaso per un iscritto con una retribuzione lorda fra 15mila e 24mila euro lordi Il primo caso di convenienza fiscale è per la fascia di reddito fra 15mila e 24 mila euro lordi, con in evidenza un reddito di 20mila euro lordi. Ipotizzando che le addizionali locali Irpef abbiamo un peso del 2%, è piuttosto agevole riscontrare come il vantaggio fiscale per ogni mille euro versati al fondo pensione sia pari al 29% della somma versata, ossia si ottiene la riduzione dell Irpef da pagare pari al 29% di quanto versato al fondo pensione. Retribuzione Lorda Totale 20.000,00 20.000,00 20.000,00 Imposta lorda da pagare 3.461,20 3.461,20 3.461,20 Contribuzione lorda a Pegaso 1.000,00 2.000,00 3.000,00 Imposta lorda da pagare 3.171,20 2.881,20 2.591,20 Risparmio fiscale 290,00 580,00 870,00 Risparmio fiscale 29% 29% 29% Convenienza del maggiore versamento a Pegaso per un iscritto con una retribuzione lorda fra 24mila e 28mila euro lordi Dall anno scorso l entrata in vigore del cd. Bonus Irpef (gli 80 euro mensili) ha determinato un significativo incremento della convenienza a effettuare versamenti una tantum o variazioni dell aliquota, dal momento che il versamento tramite il datore di lavoro permettere di ridurre il reddito lordo, come avevamo spiegato nella Circolare 5/2015. Come si nota dalle tabelle sotto riportate in diversi casi è possibile recuperare più di metà del contributo versato ino ai casi più favorevoli dove si può recuperare il 77% della somma versata! Si riporta il risparmio fiscale in base al contributo lordo versato a Pegaso (valori indicati nell intestazione delle colonne) e in base al reddito lordo percepito. 1.000 1.500 2.000 2.500 3.000 3.500 4.000 25.000 770 915 1.060 1.205 1.350 1.495 1.640 25.500 770 1.155 1.300 1.445 1.590 1.735 1.880 26.000 770 1.155 1.540 1.685 1.830 1.975 2.120 26.500 530 915 1.300 1.685 1.830 1.975 2.120 27.000 290 675 1.060 1.445 1.830 1.975 2.120 27.500 290 435 820 1.205 1.590 1.975 2.120 28.000 290 435 580 965 1.350 1.735 2.120

Ad esempio un iscritto con 27mila euro lordi di reddito lordo se versa 2.500 euro a Pegaso (9,2% di aliquota contributiva), dovrebbe recuperare 1.685 euro, pari al 67% di quanto ha versato. Un iscritto con 26.000 euro lordi di reddito, se ne versa 1.500 euro a Pegaso (5,8% di aliquota), recupera 1.155 euro pari al 77% di quello che ha versato. Per individuare le combinazioni più favorevoli si riporta il risparmio realizzabile in base alle diverse combinazioni: 1.000 1.500 2.000 2.500 3.000 3.500 4.000 25.000 77% 61% 53% 48% 45% 43% 41% 25.500 77% 77% 65% 58% 53% 50% 47% 26.000 77% 77% 77% 67% 61% 56% 53% 26.500 53% 61% 65% 67% 61% 56% 53% 27.000 29% 45% 53% 58% 61% 56% 53% 27.500 29% 29% 41% 48% 53% 56% 53% 28.000 29% 29% 29% 39% 45% 50% 53% ATTENZIONE! I conteggi illustrati dipendono in modo essenziale dalla retribuzione lorda dell iscritto e quindi è importante controllare le ultime Certificazioni Uniche e Dichiarazioni dei Redditi per conoscere con esattezza tale dati. Convenienza del maggiore versamento a Pegaso per un iscritto con una retribuzione lorda superiore a 28mila euro lordi Per coloro che guadagnano più di 28mila euro lordi il calcolo di convenienza si semplifica poiché è possibile ricordarsi che è possibile recuperare il 40% della somma versata al fondo pensione, per cui chi versa 2mila euro dovrebbe recuperarne 800, chi versa 4mila euro ne dovrebbe recuperare 1.600. Ma quale è il vero vantaggio fiscale del fondo pensione, considerando che poi si pagheranno le imposte al momento della prestazione? Dipende. Da diversi fattori quali: dalla tipologia di prestazione, che condiziona l aliquota fiscale; dal numero di anni di iscrizione al fondo pensione che condiziona di nuovo l aliquota nei casi più favorevoli e la durata dell investimento finanziario; dalla tipologia di investimento.

Facciamo un ultimo esempio (particolarmente favorevole per chi è iscritto al fondo pensione): un lavoratore con 26mila euro versa 2mila euro al fondo pensione per 35 anni e si ipotizza che ottenga un rendimento molto prudenziale del 2% annuo, mentre un altro lavoratore con lo stesso reddito lordo versa a uno strumento non previdenziale 460 euro all anno e ottiene sempre un rendimento netto del 2% annuo, così che i due lavoratori hanno lo stesso reddito netto, ma dopo 36 anni il primo avrà una somma netta pari a 94.629,75 euro, mentre l altro lavoratore avrà 23.917,41 euro (meno di un quarto). In conclusione, dato che i versamenti alla previdenza complementare costituiscono un opportunità preziosa per il futuro di ognuno di noi, Ti invito a non esitare di contattarci per chiederci supporto. Cordiali saluti Il Direttore Generale Andrea Mariani