MISURE PER LA PREVENZIONE DELLA RADICALIZZAZIONE E DELL'ESTREMISMO VIOLENTO DI MATRICE JIHADISTA

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Dossier n. 217 Ufficio Documentazione e Studi 20 luglio 2017 MISURE PER LA PREVENZIONE DELLA RADICALIZZAZIONE E DELL'ESTREMISMO VIOLENTO DI MATRICE JIHADISTA La Camera ha approvato il 18 luglio, in prima lettura, la proposta di legge Misure per la prevenzione della radicalizzazione e dell'estremismo violento di matrice jihadista, (primi firmatari Stefano Dambruoso e Andrea Manciulli). Hanno votato a favore i partiti della maggioranza. Contro i gruppi del centrodestra e il Movimento 5 Stelle. Il testo, di cui è stata relatrice Barbara Pollastrini, è stato profondamente modificato durante l esame in Commissione Affari costituzionali e successivamente nel dibattito e nei voti dell Aula. La proposta introduce nel nostro ordinamento misure e strumenti per rafforzare il contrasto e la prevenzione dei processi di radicalizzazione. Il provvedimento, che fa propri suggerimenti di studiosi, esperti, operatori pubblici, associazioni e comunità religiose, è stato ispirato dalla consapevolezza che unitamente all indispensabile strategia fondata su repressione e lavoro d intelligence fosse necessaria la costruzione di una vera e propria contro-narrazione, anche attraverso il dialogo interreligioso, la conoscenza e la formazione, la condivisione dei principi costituzionali. E con una attenzione particolare al rispetto e alla libertà delle donne. La norma affianca misure già adottate nel 2015 1 a seguito degli attentati compiuti in Europa e in coerenza con la risoluzione n. 2178 del 2014 del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite. Esso dunque si inquadra nel contesto di indirizzi consolidati in sede internazionale e sovranazionale, a partire dalla risoluzione approvata dal Parlamento Europeo nel novembre 2015. Partendo da questo assunto, il testo ruota attorno a quattro cardini: 1) l istituzione di un centro nazionale sulla radicalizzazione (CRAD); 2) l istituzione di Centri di coordinamento regionali sulla radicalizzazione, la previsione di un nuovo organo parlamentare (il Comitato per l attività conoscitiva dei fenomeni di radicalizzazione); 3) progetti in ambito scolastico e universitario, lavorativo, della comunicazione istituzionale, interventi sul piano della formazione degli operatori dedicati e della rieducazione dei detenuti, di monitoraggio della rete e dei social network, di attività conoscitive del fenomeno anche con audizioni periodiche di figure istituzionali, magistrati, forze dell ordine, dirigenti scolastici e rettori, direttori sanitari e degli istituti penitenziari, ministri di culto, operatori sociali ed esperti. Per ulteriori approfondimenti si rinvia ai lavori parlamentari del provvedimento Misure per la prevenzione della radicalizzazione e dell'estremismo violento di matrice jihadista" AC 3558 relatrice Barbara Pollastrini (PD) e ai relativi dossier del Servizio studi della Camera dei deputati. 1 V. dossier n. 78/2015 Le misure antiterrorismo e la proroga delle missioni internazionali su www.deputatipd.it/dossier. 1

FINALITÀ La proposta di legge ha l obiettivo di contrastare e prevenire i fenomeni di radicalizzazione e diffusione dell estremismo violento di matrice jihadista, nonché di recuperare i soggetti coinvolti, siano essi cittadini italiani o stranieri residenti in Italia, attraverso il dialogo interreligioso e interculturale e attraverso la conoscenza, il rispetto e la condivisione dei principi costituzionali. Nel delineare gli strumenti per raggiungere tale obiettivo, il testo tiene conto dei consolidati indirizzi in sede internazionale e sovranazionale e, in particolare, della risoluzione del Parlamento europeo del 25 novembre 2015 2, sulla prevenzione della radicalizzazione e del reclutamento di cittadini europei da parte di organizzazioni terroristiche. Viene inoltre definito il termine radicalizzazione, con il quale si intende il fenomeno che vede persone abbracciare, anche se non sussiste alcuno stabile rapporto di dipendenza dai gruppi terroristici, ideologie di matrice jihadista, ispirate all uso della violenza e del terrorismo, anche tramite l uso del web e dei social network. CENTRO NAZIONALE SULLA RADICALIZZAZIONE (CRAD) Per raggiungere gli obiettivi della legge è istituito, presso il Dipartimento per le libertà civili e l immigrazione del Ministero dell interno, il Centro nazionale sulla radicalizzazione (Crad). Faranno parte del CRAD rappresentanti del Dipartimento delle informazioni per la Sicurezza della Presidenza del Consiglio e dei Ministeri degli affari esteri e della cooperazione internazionale, dell'interno, della giustizia, della difesa, del lavoro e delle politiche sociali, dell'istruzione, dell'università e della ricerca e della salute, nonché di qualificati esponenti di istituzioni, enti e associazioni operanti nel campo religioso, culturale, educativo e sociale e del Consiglio delle relazioni con l islam italiano. 3 Compito del CRAD sarà quello di predisporre, con cadenza annuale, il Piano strategico nazionale di prevenzione dei processi di radicalizzazione e di adesione all'estremismo violento di matrice jihadista e di recupero dei soggetti coinvolti nei fenomeni di radicalizzazione. Tale Piano definirà i progetti, le azioni e le iniziative da realizzare. Inoltre, con il medesimo Piano, verrà promosso il dialogo interreligioso e interculturale, la condivisione dei principi di laicità dello Stato, di libertà religiosa e di tutti gli altri principi fondamentali della Costituzione, nonché il contrasto ad ogni forma di discriminazione razziale, etnica, religiosa, di genere e di orientamento sessuale e a pratiche che colpiscono l'integrità fisica, la dignità e i diritti delle persone. Tra gli strumenti che potranno essere individuati vi sono l istituzione di un numero verde (con uno stanziamento di 250mila euro per il 2017 e 500mila euro a decorrere dal 2018), nonché il possibile utilizzo dei fondi europei RAN (Radicalisation awareness network) da impiegare nelle attività previste dal piano strategico nazionale. Tale Piano è approvato dal Consiglio dei ministri, su proposta del Ministro dell'interno, acquisiti i pareri delle Commissioni parlamentari competenti e del Comitato parlamentare per il monitoraggio dei fenomeni della radicalizzazione e dell estremismo violento di matrice jihadista. 2 http://www.europarl.europa.eu/sides/getdoc.do?pubref=-//ep//text+ta+p8-ta-2015-0410+0+doc+xml+v0//it. 3 Di cui al decreto del Ministro dell Interno 23 dicembre 2015 e successive modificazioni. 2

CENTRI DI COORDINAMENTO REGIONALI SULLA RADICALIZZAZIONE (CCR) Sarà compito dei Centri di coordinamento regionali sulla radicalizzazione (CCr), istituiti presso le prefetture dei capoluoghi di regione, dare attuazione al Piano nazionale presentando una relazione annuale al CRAD. Il Prefetto del capoluogo di regione adotta altresì tutte le iniziative volte a raccordare le attività finalizzate all attuazione del Piano strategico con le esigenze di tutela della sicurezza della Repubblica, in coerenza con quanto previsto dalla legge 3 agosto 2007, n. 124 4. COMITATO PARLAMENTARE PER L ATTIVITÀ CONOSCITIVA DEI FENOMENI DELLA RADICALIZZAZIONE E DELL ESTREMISMO VIOLENTO DI MATRICE JIHADISTA Al fine di svolgere la suddetta attività conoscitiva e con particolare attenzione alla verifica del rispetto dei diritti e delle libertà costituzionalmente garantiti delle donne e dei minori, viene istituito un Comitato parlamentare apposito. Per la sua attività, il Comitato potrà effettuare missioni e svolgere audizioni di soggetti istituzionali, componenti della magistratura, forze di polizia, direttori di dipartimento e rettori di università, dirigenti scolastici, direttori sanitari, direttori degli istituti penitenziari, ministri di culto, guide religiose, operatori sociali ed esperti, anche attraverso l esame di rapporti da loro redatti. Il Comitato esamina inoltre un rapporto semestrale che deve essere redatto dalla Polizia postale e delle comunicazioni, anche in collaborazione con istituti specializzati contenente elementi informativi e dati statistici sulla diffusione sul web di idee estreme, tendenti al terrorismo violento di matrice jihadista. Annualmente, il Comitato presenta una relazione al Parlamento sull attività svolta, che si affianca a quella che il Governo dovrà trasmettere alle Camere e al Comitato stesso sulle politiche attuate in materia di prevenzione dei fenomeni di radicalizzazione e di estremismo violento di matrice jihadista, nonché sui risultati ottenuti. FORMAZIONE SPECIALISTICA Sono previsti programmi e corsi specialistici di formazione, compresi quelli relativi alla conoscenza delle lingue straniere, diretti a fornire elementi di conoscenza anche in materia di dialogo interculturale e interreligioso al fine di prevenire fenomeni di radicalizzazione ed estremismo violento di matrice jihadista. Per tali attività è previsto uno stanziamento di 1 milione di euro a decorrere dal 2017. I destinatari di tale attività di formazione sono il personale delle Forze di polizia e delle polizie municipali; delle Forze armate; dell'amministrazione penitenziaria, del Garante nazionale e dei garanti locali dei diritti delle persone detenute o private della libertà personale; i docenti e i dirigenti delle scuole di ogni ordine e grado e delle università; gli operatori dei servizi sociali e socio-sanitari, il personale dei corpi di polizia locale. 4 Legge 3 agosto 2007, n. 124 "Sistema di informazione per la sicurezza della Repubblica e nuova disciplina del segreto". 3

INTERVENTI PREVENTIVI IN AMBITO SCOLASTICO L Osservatorio nazionale per l integrazione degli alunni stranieri 5 dovrà elaborare linee guida sul dialogo interculturale e interreligioso, finalizzate a promuovere la conoscenza approfondita della Costituzione, con particolare riferimento ai principi fondamentali e ai diritti e doveri dei cittadini, la cultura della tolleranza e del pluralismo e il principio supremo della laicità dello Stato e a prevenire episodi di radicalizzazione in ambiente scolastico, conformandosi al Piano strategico elaborato dal CRAD. Tali linee guida dovranno essere aggiornate periodicamente, anche sulla base di un monitoraggio e delle risultanze delle iniziative avviate. Le reti di scuole potranno inoltre stipulare convenzioni con università, istituzioni, enti, associazioni o agenzie presenti sul territorio, per lo sviluppo di iniziative. A decorrere dall'anno scolastico 2017/2018, il Piano nazionale di formazione dei docenti 6 prevede anche l'attività di formazione e di aggiornamento dei docenti e dei dirigenti delle istituzioni scolastiche statali e paritarie volta ad aumentare le conoscenze e le competenze di cittadinanza globale per l'integrazione scolastica e la didattica interculturale. FORMAZIONE UNIVERSITARIA E POST-UNIVERSITARIA Stanziati 7.5 milioni di euro per il biennio 2017-2018 destinati a finanziare progetti per la formazione universitaria e post-universitaria di figure professionali specializzate nella prevenzione e nel contrasto alla radicalizzazione e all'estremismo violento di matrice jihadista, nel dialogo interreligioso, nelle relazioni interculturali ed economiche e nello sviluppo dei paesi di emigrazione, previsti ed organizzati da accordi di cooperazione fra università italiane e università dei paesi aderenti all'organizzazione della cooperazione islamica, con i quali l'italia ha stipulato accordi di cooperazione culturale, scientifica e tecnologica. ATTIVITÀ DI COMUNICAZIONE E INFORMAZIONE Il Piano strategico nazionale predisposto dal CRAD potrà prevedere progetti per lo sviluppo di campagne informative, attraverso piattaforme multimediali che utilizzino anche lingue straniere, nonché l'eventuale adesione ad analoghe campagne promosse dalle istituzioni internazionali di cui l Italia fa parte, al fine di favorire l integrazione e il dialogo interculturale e interreligioso, nonché a contrastare e la radicalizzazione e la diffusione dell estremismo violento di matrice jihadista. Per le medesime finalità, il Piano strategico nazionale potrà promuovere attività di comunicazione volte, in particolare, a veicolare la cultura del pluralismo, il dialogo interreligioso e interculturale, il principio dell uguaglianza di genere e il contrasto alle discriminazioni di origine religiosa, tra cui l islamofobia; la RAI realizza una specifica piattaforma multimediale per la messa in onda di prodotti informativi e formativi in lingua italiana e araba. 5 Di cui al decreto del Miur del 5 settembre 2014, n. 718. 6 Di cui all'articolo 1, comma 124, della legge 13 luglio 2015, n. 107. 4

DERADICALIZZAZIONE E RECUPERO DI SOGGETTI ITALIANI O STRANIERI DETENUTI Con proprio decreto da emanare con cadenza annuale entro il 1 dicembre di ogni anno e, per il primo anno, entro 180 giorni dall'entrata in vigore della legge, il Ministro della giustizia adotta un Piano nazionale per garantire ai soggetti italiani o stranieri detenuti un trattamento penitenziario che promuova la loro deradicalizzazione e il loro recupero, in coerenza con il Piano strategico nazionale elaborato dal CRAD. Il Piano dovrà essere adottato sentiti il Garante dei detenuti e il CRAD, previo parere espresso da parte delle competenti Commissioni parlamentari. Entro il 30 settembre di ogni anno sarà presentata una relazione sullo stato di attuazione del Piano alle Commissioni stesse. Col medesimo decreto sono individuati i criteri per consentire l'accesso e la frequenza degli istituti penitenziari a quanti, in possesso di adeguate conoscenze e competenze su questi fenomeni di radicalizzazione, dimostrino di potere utilmente promuovere il reinserimento sociale degli italiani o stranieri detenuti. 5