ASSEMBLEA GENERALE ANFIA Intervento dell Amministratore Delegato della Fiat Sergio Marchionne
Roma, Palazzo della Cancelleria, 27 settembre 2010 ore 11.00 Vice Ministro Urso, Autorità, Signore e Signori, buongiorno a tutti. Le difficoltà che il mondo dell auto costruttori e componentisti hanno dovuto affrontare nell ultimo anno e mezzo hanno messo a dura prova il nostro settore, costringendolo a delle scelte coraggiose. Questo è un aspetto cruciale, di cui parlerò tra poco. Prima, però, vorrei darvi un aggiornamento su alcuni passi importanti che la Fiat ha compiuto per ridefinire il proprio profilo. Assemblea ANFIA pag. 2 di 29 27/09/2010
L operazione più recente risale ad appena dieci giorni fa. Il 16 settembre l Assemblea degli Azionisti Fiat ha approvato la scissione del Gruppo e la creazione di due entità distinte, Fiat e Fiat Industrial. La scissione sarà efficace a partire dal 1 gennaio del prossimo anno e le nuove azioni Fiat Industrial inizieranno ad essere negoziate alla Borsa di Milano dal 3 gennaio. Si tratta di un operazione che da molto tempo è al centro dell attenzione della comunità finanziaria e della stampa internazionale. La scelta di separare il business legato all automobile da quello dei Capital Goods - rappresentato dai veicoli industriali, dalle macchine per l agricoltura e le costruzioni e dai relativi motori e trasmissioni risolve una delle questioni strategiche che in questi anni è stata una spina nel fianco per la Fiat. La nostra azienda è il risultato storico dell aggregazione di attività molto diverse tra loro, sotto tanti punti di vista: per la natura dei rispettivi cicli economici, per le attese sui margini di profittabilità, per gli impegni di capitale richiesti, per le caratteristiche dei mercati e dei clienti ai quali si rivolgono. Assemblea ANFIA pag. 3 di 29 27/09/2010
Dal 2004 ad oggi, però, abbiamo voluto mantenere inalterato l assetto del Gruppo, perché era in corso un processo di risanamento che richiedeva uno sforzo collettivo. Non era pensabile affrontare una scissione quando la necessità era quella di indirizzare tutte le energie a ricostituire la capacità di generare profitti. Adesso, che questo processo è completato, ci sembra il momento giusto per procedere alla scissione. Lo è anche perché il business dell auto, grazie alla partnership con Chrysler, ha raggiunto una massa critica sufficiente per muoversi in modo autonomo sul mercato. Dal punto di vista industriale e finanziario, è l unica strada per assicurare ad ogni attività il miglior sviluppo. E una scelta che risponde ad una logica di crescita, di autonomia e di efficienza. I due Gruppi che emergeranno dalla scissione avranno una maggiore libertà di azione, anche nel caso si presenti la possibilità di stringere alleanze. Saranno focalizzati ognuno sul proprio business, con obiettivi chiaramente identificati e riconoscibili dal mercato. Assemblea ANFIA pag. 4 di 29 27/09/2010
Avranno un profilo ben definito che permetterà loro di dimostrare appieno il valore che altrimenti rischierebbe di rimanere in parte inespresso. Fiat sarà un gruppo industriale globale con una chiara missione di business concentrata nel settore automobilistico. Avrà circa 130 mila lavoratori e 119 stabilimenti nel mondo, senza contare le risorse umane e la rete produttiva di Chrysler. I target finanziari per Fiat riflettono le attese di forte crescita del business nei prossimi anni, accompagnata anche da un robusto aumento della redditività. Ci aspettiamo che nel 2014 raggiunga un fatturato di 64 miliardi di euro, il doppio di quello atteso per quest anno. Il progressivo incremento del risultato della gestione ordinaria e dei margini rispecchia l impegno del piano a sanare completamente quegli handicap che hanno pesato sul nostro modello di business in Europa, ad ottimizzare le sinergie e a trasformare l azienda in un concorrente best in class anche sul fronte dell efficienza operativa. Fiat Industrial, invece, inizierà ad operare come un grande gruppo industriale, tra i principali competitor nel business dei Capital Goods. Assemblea ANFIA pag. 5 di 29 27/09/2010
E al secondo posto tra i costruttori di macchine agricole, con posizioni di leadership in Europa e America Latina, ed è tra i leader nel mercato globale dei veicoli industriali. Ha più di 60 mila dipendenti nel mondo, 85 stabilimenti di produzione, di cui 16 in joint venture. Il piano prevede che i ricavi della società aumentino ad un tasso medio annuo dell 11 per cento, per arrivare nel 2014 a quasi 30 miliardi di euro. Le efficienze che sono state raggiunte in questi anni, attraverso le sinergie tra le varie attività, verranno mantenute e valorizzate. Una serie di accordi regolerà la fornitura dei servizi comuni alle due entità, in modo da sfruttare tutti i vantaggi legati alla collaborazione su alcune aree specifiche, che ci permettono di raggiungere importanti economie di scala. Assemblea ANFIA pag. 6 di 29 27/09/2010
Mi riferisco, in particolare, alle attività di ricerca e sviluppo, ai programmi di World Class Manufacturing e al fatto di condividere un ampia base di fornitori. Credo che questa operazione, alla fine di tutto, testimoni il coraggio e la determinazione delle nostre organizzazioni di superare i confini tradizionali e di assicurare alle persone che lavorano con noi un futuro molto più sicuro. * * * Un altro passo storico è quello che stiamo facendo insieme a Chrysler. Il lavoro di integrazione tra Fiat a Chrysler sta procedendo in modo spedito ed è uno dei principali pilastri su cui si basa il nostro piano di sviluppo. Questo lavoro ci permetterà di dare vita ad un produttore leader a livello mondiale, che raggiungerà nel 2014 la soglia di sei milioni di vetture prodotte l anno. Assemblea ANFIA pag. 7 di 29 27/09/2010
Unire la presenza e l esperienza di Fiat nei segmenti bassi e quelle di Chrysler nei segmenti medi e alti, ci darà la possibilità di diventare un costruttore completo e competitivo in tutte le fasce di mercato. Inoltre, la suddivisione delle allocazioni produttive tra Fiat Group Automobiles e Chrysler è stata disegnata per rispondere a criteri di razionalità e di efficienza, in modo da saturare la capacità produttiva di entrambe le organizzazioni. Questo ci permetterà anche di sanare le inefficienze operative e di ottimizzare l utilizzo dei vari impianti in Italia. I benefici dell alleanza includono l opportunità di sfruttare le rispettive presenze geografiche per raggiungere nuovi mercati. Assemblea ANFIA pag. 8 di 29 27/09/2010
Per Fiat, in particolare, significa avere accesso al mercato Nord Americano, dove il primo prodotto a fare il proprio ingresso sarà la 500 entro gennaio del prossimo anno. La 500 segnerà il ritorno del marchio Fiat negli Stati Uniti, dopo più di 25 anni di assenza. Nel 2012 sarà la futura Giulia a riportare in America lo stile dell Alfa Romeo. Lancia è il marchio su cui si avrà l impatto più ampio dell alleanza, perché la sua gamma verrà pienamente integrata con quella del brand Chrysler in Europa. Questo permetterà a Lancia di disporre di un offerta completa e di sfruttare le rispettive reti commerciali per migliorare la copertura geografica. Assemblea ANFIA pag. 9 di 29 27/09/2010
Il piano prodotti, che abbiamo presentato ad aprile scorso, contiene un impegno enorme per rafforzare l offerta di tutti i nostri marchi. Nell arco di cinque anni sono previsti 34 nuovi modelli, oltre a 17 aggiornamenti di prodotti esistenti. Lo stesso intenso lavoro sul fronte dei prodotti lo stiamo portando avanti anche in Chrysler. Un paio di settimane fa, a Orlando, abbiamo incontrato i quasi 5.000 dealer della Chrysler, per la prima volta da quando l azienda è uscita dalla bancarotta, a giugno dello scorso anno. Durante questo periodo, abbiamo lavorato in silenzio, lottando contro il tempo per rinnovare la gamma in profondità. In meno di 16 mesi abbiamo sviluppato 17 nuovi prodotti tra modelli disegnati da zero e aggiornamenti di veicoli esistenti che significa il 75 per cento dell offerta. Assemblea ANFIA pag. 10 di 29 27/09/2010
Il livello di entusiasmo che ho sentito in quell occasione, davanti ai dealer Chrysler, è qualcosa che non ho mai visto in tutta la mia carriera. A fine luglio il presidente Obama è venuto a visitare uno degli stabilimenti Chrysler di Detroit e il mese successivo il vice presidente Joe Biden ha visitato quello di Toledo in Ohio. Entrambi ci hanno fatto i complimenti per il lavoro svolto, per il contributo che stiamo dando alla rifondazione dell industria automobilistica americana, un industria che è stata devastata dallo tsunami finanziario e da una gestione che non ha saputo ammettere la necessità del cambiamento. Queste condizioni hanno permesso alla Fiat di farsi riconoscere per il proprio livello tecnologico, per l impegno verso una mobilità sostenibile e per la capacità di portare, anche negli Stati Uniti, architetture e motori a bassi consumi. Assemblea ANFIA pag. 11 di 29 27/09/2010
Non c è dubbio che il Governo americano abbia dimostrato grande coraggio. Un iniziativa che era nata con l obiettivo di salvare centinaia di migliaia di posti di lavoro è diventata l occasione per lanciare il new green deal, con cui si vuole incidere in profondità sulle abitudini dei consumatori, sostenendo l industria dell auto nello sforzo di ridurre i livelli di emissioni e di consumi. Fiat ha il privilegio di essere impegnata in questo processo di rifondazione dell auto americana. Siamo orgogliosi di poterlo fare. Ci tengo, in particolare, a sottolineare un aspetto. La partnership tra Fiat e Chrysler non è solo un opportunità di business. Fiat e Chrysler stanno dando vita ad un integrazione culturale basata sul rispetto e sull umiltà; un integrazione che è una straordinaria fonte di ricchezza umana per tutte le nostre persone. Credo che questo sia un elemento che viene spesso sottovalutato. Assemblea ANFIA pag. 12 di 29 27/09/2010
Eppure non c è nulla di più grande, per chi vive e lavora in un azienda, che avere la possibilità di conoscere nuove culture, di condividere valori e conoscenze, di aprirsi al mondo e di crescere. * * * Riflettere su quello che possiamo fare per rafforzare l industria dell auto non può prescindere da alcune decisioni che vengono prese in sede europea. L esempio più evidente riguarda l accordo di libero scambio che l Unione Europea si appresta a concludere con la Corea del Sud. Ho già avuto modo di esprimere la mia opinione l anno scorso, in questa sede, puntando il dito contro gli ingiusti vantaggi competitivi che l Europa si appresta a concedere ai costruttori coreani. Desidero ribadirlo anche oggi, dopo il via libera che è arrivato dieci giorni fa del Consiglio Affari Esteri dell Unione Europea. Si tratta di una scelta che non condivido, perché non solo mette a rischio la competitività della nostra industria ma è contraria ai principi del libero scambio. Assemblea ANFIA pag. 13 di 29 27/09/2010
Ho sempre sostenuto l importanza degli accordi che favoriscono le relazioni commerciali. Sono il primo a schierarmi a favore di un mercato libero e senza barriere. Ma è chiaro che alla base di tutto ciò deve esserci un principio fondamentale: la parità di condizioni per i concorrenti. L accordo con la Corea del Sud non risponde a nessun principio di correttezza e uguaglianza negli scambi. Riconosco, comunque, l'intensa azione diplomatica svolta dal Governo italiano nel corso di tutto il negoziato. E riconosco che alcuni risultati sono stati raggiunti, come lo slittamento della data di entrata in vigore dell accordo, alcuni meccanismi di salvaguardia e l estensione all Unione Europea di ogni nuovo beneficio che la Corea accordasse agli Stati Uniti. * * * Mi pare che, a volte, le iniziative comunitarie manchino di realismo e di una visione complessiva dei problemi. Ne abbiamo avuto la riprova, tra gli altri, anche sui temi ambientali. Così è successo per il regolamento sulle emissioni di CO2 delle autovetture, che penalizza i più virtuosi a favore di quelli inadempienti e non adotta un approccio integrato alla questione. Assemblea ANFIA pag. 14 di 29 27/09/2010
Così sta succedendo anche con la proposta sui limiti di emissioni dei veicoli commerciali leggeri, che non tiene conto né dei tempi di sviluppo del prodotto né del suo ciclo di vita. In questo caso, un processo legislativo non può ignorare la natura a lungo termine del sistema di pianificazione del settore. Questa proposta non fa altro che colpire un industria che ha sempre fatto dell efficienza la propria bandiera. I nuovi veicoli commerciali leggeri hanno già consumi contenuti e ridotti livelli di emissioni. E un obiettivo che il settore ha raggiunto in modo naturale ed autonomo per rispondere alle esigenze del mercato. Introdurre limiti ancora più restrittivi, che porterebbero peraltro benefici irrisori per l ambiente, non farebbe altro che mettere a rischio la produzione stessa di veicoli commerciali in Europa e, ovviamente, in Italia. La mancanza di senso della realtà in sede europea sembra prevalere anche nell approccio ad una sfida fondamentale che la nostra industria deve affrontate nei prossimi anni. Mi riferisco alla ricerca di una soluzione tecnica che ci permetta di diminuire la nostra dipendenza dal petrolio. Assemblea ANFIA pag. 15 di 29 27/09/2010
Il rischio che vedo è che, su pressione di alcuni Paesi, si tende a indirizzare la ricerca solo su alcuni campi, che hanno prospettive incerte e lontane nel tempo. Vorrei essere chiaro su un punto. La proiezione verso nuove tecnologie è un operazione che va fatta - e al più presto - ma va fatta con senso di responsabilità e realismo, guardando al contesto nel suo complesso e lasciando da parte gli slogan. Non esiste una ricetta magica che da un giorno all altro possa portare la soluzione. Ci vuole invece un lavoro serio e concreto, che richiede di adottare un approccio equilibrato e di lavorare su tutte le tecnologie disponibili. Lo abbiamo già visto con l idrogeno. Per tanti anni ci è stato presentato come il rimedio per tutti i mali dell ambiente. Assemblea ANFIA pag. 16 di 29 27/09/2010
Per molto tempo il nostro settore è stato accusato di non compiere sforzi a sufficienza nello sviluppo di questa trazione alternativa. Può anche darsi che in un futuro che personalmente vedo lontano viaggeremo tutti a idrogeno. Ma fino a quando non troveremo una soluzione sostenibile allo stoccaggio, l idrogeno resterà una pura illusione. Non faremo altro che spostare il problema: avremo vetture pulitissime ma avremo anche sulla coscienza enormi quantità di energia e di emissioni inquinanti a causa del processo di produzione dell idrogeno. Adesso che l idrogeno è passato di moda, è la volta dell elettrico. A giudicare dal dibattito recente, il rischio è quello di spostare tutta l enfasi dei regolamenti europei su quest unica tecnologia. La trazione elettrica può essere una delle più promettenti nel lungo termine, ma indirizzare tutto lo sforzo normativo nel promuovere questo tipo di trazione porterebbe solo ad un aumento dei costi, senza nessun beneficio immediato e concreto. Gli esperti internazionali concordano sul fatto che la quota di vetture elettriche non potrà superare il 5% del totale neppure tra dieci anni. Assemblea ANFIA pag. 17 di 29 27/09/2010
Gli ostacoli ad un ampia diffusione dell elettrico sono ancora molti. Il prezzo è ancora troppo elevato, sia a causa dei bassi numeri di produzione sia a causa del costo della batteria. Sono necessari significativi interventi per adeguare la rete di rifornimento. La capacità della batteria è troppo limitata. Per raggiungere l'equivalente energetico di un chilo di benzina ci vogliono 100 chili di batterie. E i tempi di ricarica sono ancora eccessivamente lunghi, circa 8 ore. Inoltre, in quei Paesi che hanno una forte dipendenza dall energia elettrica importata o creata dal petrolio, non è detto che una massiccia diffusione di vetture elettriche sia un vantaggio per il sistema nel suo complesso. Non sto dicendo che l auto elettrica sia un progetto da non considerare. In Fiat ci stiamo lavorando seriamente, insieme a Chrysler, che in questi anni ha sviluppato grandi competenze e una solida esperienza. Nel 2012 Chrysler avvierà la produzione di una versione elettrica della 500 per il mercato americano. Assemblea ANFIA pag. 18 di 29 27/09/2010
Quello che intendo dire è che se si vuole davvero iniziare da subito a ridurre i livelli di emissioni, soprattutto nei centri urbani, è molto più utile sfruttare tutte le tecnologie disponibili, in modo combinato. Penso sia a quelle tradizionali sia a quelle alternative che sono già ampiamente disponibili - come il metano, in cui l Italia detiene un indiscutibile primato, e il gpl. Questa è la strategia che la Fiat ha seguito e che si è rivelata credibile e valida. I traguardi che abbiamo raggiunto in tema di riduzione dei consumi e delle emissioni sono stati una delle chiavi tecnologiche per stringere l alleanza con Chrysler. Lo sforzo fatto in questi anni - e i miglioramenti ottenuti con i motori Multijet, con il sistema MultiAir e con i veicoli a metano - hanno permesso alla Fiat di essere oggi riconosciuta come la casa più ecologica d Europa. Assemblea ANFIA pag. 19 di 29 27/09/2010
Per il secondo anno consecutivo, la nostra azienda si è confermata negli indici Dow Jones Sustainability World & Europe, con un punteggio di 93 su 100 rispetto a una media di 70 punti delle aziende del settore. Si tratta di un riconoscimento importante, tanto più in un anno in cui il numero di società automobilistiche del mondo ammesse all indice Dow Jones si è ridotto a tre. In particolare, Fiat ha ottenuto il massimo del punteggio per la Low Carbon Strategy grazie agli sforzi compiuti per abbattere le emissioni di anidride carbonica. Questo dimostra che anche i più autorevoli organismi internazionali considerano vincente una strategia basata su fatti concreti e sullo sviluppo di quelle soluzioni che possono produrre benefici a breve termine. * * * Vengo ora al tema più importante di questa Assemblea. Non è mia abitudine girare intorno ai problemi. Assemblea ANFIA pag. 20 di 29 27/09/2010
Non l ho mai fatto e non intendo farlo oggi di fronte a chi, come voi, sta provando sulla propria pelle le difficoltà in cui il mondo dell auto si trova. Siamo in un momento estremamente delicato, in ogni parte del mondo. Il nostro settore sta pagando lo scotto delle scelte che non ha saputo o non ha voluto fare in passato e dei problemi strutturali che ha ignorato per troppo tempo come quello dell inefficienza economica e della sovraccapacità produttiva. Non voglio concentrarmi sui motivi che ci hanno portati a questo punto. Poco importa, adesso, recriminare sugli errori fatti e perdere altro tempo a discutere se la colpa stia nell incapacità o nella pigrizia. Quello che importa è prendere coscienza che siamo arrivati ad un punto di non ritorno. Credo che la storia guarderà a questo momento come il momento decisivo, in cui possiamo finalmente decidere di ricostruire il nostro settore e farlo tornare competitivo, capace di vivere in modo autonomo. Oppure possiamo scegliere di chiudere gli occhi ancora una volta, mantenendo i nostri profondi difetti strutturali. Questa è la cruda verità. Assemblea ANFIA pag. 21 di 29 27/09/2010
Per l automobile, a livello mondiale, è arrivata la resa dei conti. Dobbiamo avere l onestà intellettuale per riconoscere quello che non funziona e dobbiamo trovare il coraggio di cambiarlo per andare avanti. Dobbiamo essere abbastanza lucidi per renderci conto che non ci sarà data una seconda opportunità. Ma dobbiamo anche pensare che il momento che stiamo vivendo è qualcosa di unico. E un occasione straordinaria per creare il futuro esattamente come lo vogliamo, per rendere il nostro settore più forte e migliore. Anche in Italia siamo arrivati ad uno snodo cruciale. Non possiamo nasconderci che il nostro Paese soffre, da molti anni, a causa della debolezza della sua struttura industriale. La somma delle non-scelte del passato; la mancanza di condizioni di competitività minime, specialmente nel Mezzogiorno; un livello di investimenti esteri che è il più basso d Europa; il numero crescente di imprese che chiude o abbandona l Italia. Tutti questi problemi, insieme, ci spingono a mettere mano alla situazione, a fare qualcosa prima che sia troppo tardi. Non è facile creare o mantenere qui un attività produttiva. Assemblea ANFIA pag. 22 di 29 27/09/2010
Lo sapete bene voi e lo sa bene anche la Fiat. La situazione in cui ci troviamo, in Italia, è estremamente seria. La scelta che si impone oggi è tra fingere che vada tutto bene oppure intervenire per assicurare al nostro Paese la capacità di competere in un mondo globale. Da ciò che decideremo dipende il nostro futuro. Quello che è successo lo scorso weekend a Genova, al convegno della Confindustria, è un apertura che giudico molto positiva. Sono sempre stato convinto che è sulla strada del dialogo costruttivo che si devono affrontare i problemi e che si possono trovare le soluzioni. Ripartire dal confronto, da un impegno che veda coinvolte tutte le parti sociali è un segnale di grande speranza per il nostro Paese. Non so se sia vero come ha scritto qualcuno che questa apertura è collegata, in qualche modo, a ciò che la Fiat sta cercando di fare con Fabbrica Italia. Questo progetto è la risposta di chi non si rassegna a restare ai margini o, peggio ancora, fuori dal gioco. Assemblea ANFIA pag. 23 di 29 27/09/2010
Può darsi che l impegno che abbiamo deciso di prendere in Italia, per sanare le inefficienze della nostra rete produttiva, sia servito come stimolo per una convergenza di impegni. Quello che so è che il resto del mondo non sta ad aspettare i nostri tempi, i nostri timori, i nostri rinvii. I lavoratori meritano soluzioni e prospettive certe. Il Governo e la maggior parte dei sindacati si sono resi conto che di fronte hanno un azienda che è pienamente consapevole delle proprie responsabilità sociali. Si tratta di un tema che mi sta molto a cuore. Il fatto di compiere ogni scelta con coscienza è stato e continua ad essere l elemento portante del nostro modo di intendere il business. L ho ricordato più volte. Chi lavora oggi in Fiat è consapevole che solo un comportamento responsabile può assicurare merito e dignità a qualunque risultato. Questo è l impegno su cui abbiamo fondato la nostra missione industriale. La Fiat è un azienda seria, gestita da persone serie. Il nostro sviluppo è radicato su valori forti: l onestà, il rispetto, il senso del dovere. Quest etica di business è stata la chiave della rinascita, che ha strappato il Gruppo dal fallimento al quale sembrava destinato nel 2004. Assemblea ANFIA pag. 24 di 29 27/09/2010
Oggi non abbiamo nessuna intenzione di cambiare il nostro comportamento o di pregiudicare il cuore della nostra azienda. Fabbrica Italia è nata da questa mentalità. La Fiat opera in Italia da più di un secolo e conosce questo Paese meglio di qualunque altra azienda. Ha la possibilità accompagnare l Italia verso un cambiamento profondo e di qualità. La nostra disponibilità è ampia; il nostro progetto e gli obiettivi che si pone sono di grande valore. Il modo con cui vogliamo realizzare tutto ciò è lo stesso di sempre, e parla di un impegno attento e responsabile. In questo senso, credo la Fiat sia un industria che possiamo usare come strumento per compiere una svolta storica. Possiamo usarla per ridare all industria dell auto italiana e alle centinaia di migliaia di persone che, direttamente o indirettamente, dipendono da essa, un futuro molto migliore. Usiamo la Fiat per questo e solo per questo. Non abusiamo di lei per fini politici. * * * Vorrei lasciarvi con questa riflessione. Assemblea ANFIA pag. 25 di 29 27/09/2010
Non possiamo permettere che l esperienza fatta in questi anni e quella, incredibilmente forte, che abbiamo vissuto durante la crisi passino invano. Non intendo fare un elogio della crisi. Ha causato troppa sofferenza a troppe persone e non solo nel mondo industriale che diventa difficile pensare ad essa in termini di distruzione creatrice. Ma dobbiamo ammettere che ci ha insegnato alcune cose. La prima è che negare i problemi e rinviare le soluzioni si traduce, prima o poi, in una dolorosa e costosa resa dei conti. Così è per il settore dell auto: o ricostruisce le proprie basi su fondamenta più sane oppure si troverà a raccogliere i cocci della propria inefficienza. La seconda lezione che possiamo trarre è che ogni crisi ci offre l opportunità per cambiare e migliorare. Assemblea ANFIA pag. 26 di 29 27/09/2010
Le crisi ci spingono verso un cammino di ristrutturazioni e di riforme. Se cogliamo questa sfida, sono convinto che possa diventare un cammino di rinascita. Nella tenacia che mettiamo per affrontare questo compito, nella capacità di ridisegnare il futuro da un foglio bianco, si trova la terza grande lezione. Mi riferisco al fatto che in ogni organizzazione, le persone giuste i giusti leader contano molto più delle giuste procedure. Per giusti leader intendo persone che hanno il coraggio di sfidare l ovvio, di seguire strade mai battute, di rompere con i vecchi schemi. Assemblea ANFIA pag. 27 di 29 27/09/2010
Sono uomini e donne che comprendono il concetto di servizio, di comunità, di rispetto per gli altri. Sono persone affidabili, nel senso che mantengono sempre le promesse fatte e non fanno promesse se non sono in grado di mantenerle. Soprattutto, hanno la visione del loro agire in un contesto sociale. Questi sono gli uomini e le donne che gestiscono oggi la Fiat. Sappiamo bene che il successo non è mai definitivo. Devi guadagnartelo ogni giorno. Ma tutto ciò che è stato fatto finora dimostra quanto in profondità possa agire la leadership. Assemblea ANFIA pag. 28 di 29 27/09/2010
Dimostra che la nostra azienda ha la forza di chi non subisce il cambiamento, ma lo cerca e spesso lo stimola. Queste qualità sono la migliore garanzia che abbiamo per affrontare le prossime prove e per creare qualcosa di nuovo, di migliore e di duraturo. Grazie a tutti. * * * Assemblea ANFIA pag. 29 di 29 27/09/2010