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Il Taranto vince 1-0 contro un modesto Francavilla Una partita giocata sotto ritmo e senza emozioni in campo e sugli spalti. Vero protagonista della partita gli errori tecnico-tattici, e le numerose palle goal sprecate dal Taranto. I rossoblù sono riusciti a vincere contro il Francavilla solo a 9 minuti dalla fine, contro l avversario rimasto sin dal primo tempo in dieci dopo l espulsione di Donnadio responsabile di un fallo cattivo su D Avanzo). Il goal partita dell attaccante Genchi è arrivato, come si suol dire, di rapina al 37 del secondo tempo, al termine di una mischia nata da un cross di Porcino. Negli ultimi minuti di gioco il Francavilla è persino andato vicino al pareggio e proprio all ultimo tentativo in pieno recupero (al 49 ) ha colpito la traversa e il palo con Sperandeo, e per un miracolo il portiere del Taranto Mirarco (che la dirigenza voleva cedere!) si è ritrovato il pallone fra le proprie mani! Fortunato quindi l esordio sulla panchina per il nuovo allenatore tecnico tarantino Pierfrancesco Battistini, il quale dovrà lavorare molto sotto l aspetto della manovra, che come sempre è stata difficoltosa e poco produttiva. A dover andare a casa al Taranto dovrebbe essere una dirigenza incompetente e poco esperta, che ha messo in piedi una squadra, che difficilmente potrà arrivare con meriti sul campo in Lega Pro, anche se noi ci auguriamo di poter essere smentiti dalla classifica finale, e ce l auguriamo solo e soltanto per i tifosi e la città. Non certamente per il presidente salumaio Campitiello ed il suo braccio destro Montervino. Come ci hanno detto i massimi vertici della Salernitana se Montervino fosse stato ancora buono come giocatore o avesse manifestato capacità dirigenziali ce lo saremmo tenuto.... Come dargli torto? TARANTO FRANCAVILLA 1-0 TARANTO FC (4-4-2) : Mirarco ; Cicerelli, Pambianchi (1 s.t. Prosperi), Marino, Porcino; D Avanzo( 11 s.t. Mignogna), Oretti, Marsili,, Gabrielloni ; Giglio (19 s.t. Gaeta), Genchi In panchina: Borra,Colantoni, Prosperi, Tarallo Vaccaro, Mazza, Gaeta, Russo, Mignogna All. Battistini FRANCAVILLA (4-2-3-1) : Scalese;Ranieri, Pulci, Di Giorgio, Nicolao;Volpe, Roselli, Donnadio; Volpe (39 s.t. Abbatangelo), Pioggia, Aleksic ( 19 s.t. Sperandeo); Picci (19 s.t. Gasparini)

In panchina : Rana, Rizzo, Lancellotti, Ferraiuolo; Gasparini, Marra, Russillo, Abbatangelo, Sperandeo All. Lazic Arbitro : Acquapendente di Genova (assistenti: Minichino di Castellammare di Stabia-Paone di Ercolano) Marcatori: 36 s.t. Genchi (Taranto) Ammoniti:Pambianchi (Taranto), Ranieri,Roselli, Scalese, Aleksic (Francavilla) Espulsi: Donnadio (Francavilla) al 18 p.t. Angoli: 8 Taranto, 2 Francavilla Spettatori : 2.000 circa (dei quali 1149 abbonati ) Esonerato l incolpevole Favo. Restano veri i responsabili: Campitiello & Montervino! La società dilettantistica (in tutti i sensi ) Taranto Football Club 1927 ha reso noto con un proprio comunicato stampa di aver esonerato Massimiliano Favo dall incarico di allenatore del Taranto. La società recita il comunicato ringrazia il tecnico per il lavoro svolto augurandogli le migliori fortune. Nei prossimi giorni sarà annunciato il nome del nuovo tecnico. Al tecnico rossoblù va il ringraziamento del Corriere del Giorno e dei veri sportivi tarantini per aver accettato di allenare un armata brancaleone com era il Taranto quando lo ingaggiò, senza un progetto affidabile, una società esperta e competente alle spalle. Siamo sicuri che mister Favo avrà occasioni e possibilità nel prosieguo della sua carriera di far valere le sue capacità tecniche. Capacità che non si acquiscono vendendo prosciutti e salami come Campitiello e sopratutto di chi come Montervino diventato direttore sportivo all improvviso senza averlo mai fatto, all indomani del rifiuto di rinnovo del contratto ricevuto dalla Salernitana.

Piove sul Taranto a Cava dei Tirreni, e scivola a -14 dalla capolista Fidelis Andria La partita è iniziata dopo una serie di verifiche da parte della terna arbitrale, con ventuno minuti di ritardo, giocata in un aquitrinio a rischio di interruzione. Sin dal fischio d inizio si è vista la difficoltà dei giocatori a stare in piedi fra le numerose pozzanghere d acqua e si è capito che la via del gol sarebbe stata quella di un errore dell avversario causato dalle pessime condizioni del terreno di gioca. Borra portiere del Taranto, neo-acquisto al suo debutto fuori casa, se ne accorge dopo appena cinque minuti di gioco quando in uscita non riesce a trattenere una palla agevolando un tiro di Varchetta (Cavese) che finisce fuori a porta vuota. Il portiere rossoblù al 21 si ripete. uscendo male di piedi, non intercettando un pallone che arriva ad Ausiello che da due passi realizza il goal dei padroni di casa. Dal vantaggio della Cavese, il Taranto ha avuto ancora più difficoltà di manovra perché i padroni di casa hanno arretrato la linea del centrocampo chiudendo ogni spazio di manovra. La Cavese dieci minuti dopo il goal del vantaggio ci riprovano sperando in qualche altre errore del portiere tarantino, ma in questa occasione il portiere del Taranto ha potuto neutralizzare con sicurezza il tiro di Lucchese. Nel secondo tempo la partita non cambia minimamente in quanto quale la Cavese si chiude per difendere la vittoria ed il Taranto gira a vuoto cercando impossibili manovre di gioco ostacolate dal fango e dalle pozzanghere createsi in tutto il campo, e prevalendo con i propri difensori sui lanci lunghi del Taranto che cercavano di trovare la via della porta avversaria in ogni modo possibile ed immaginabile. Il Taranto non riesce ad aggiudicarsi uno scontro diretto, ma ad onore del vero ha giocato sino all ultimo minuto una partita su un campo impossibile, giocando e combattendo con il cuore e sino all ultimo secondo dei 7 minuti di recupero decretati dal direttore di gara, senza però riuscire ad impensierire seriamente il portiere avversario nonostante il tridente offensivo schierato per la seconda volta consecutiva da mister Favo. e sprecando le uniche due buone occasioni da gol avute da Genchi e Gabrielloni. CAVESE TARANTO 1 0

TARANTO FC (4-3-3) : Borra ; Cicerelli, Pambianchi, Marino (46 s.t. Prosperi), Porcino ; Vaccaro (43 s.t. Gaeta), Marsili, Oretti (25 s.t. D Avanzo) ; Gabrielloni, Genchi, Giglio, In panchina: Pizzaleo, Prosperi, Colantoni, Mazza, D Avanzo, Russo, Mignogna, Tarallo, Gaeta Allenatore Favo GELBISON (4-3-3 ) : Napoli; La Mura, Varchetta, Manzo, Della Corte; Ausiello, Platone, Lucchese ; Palumbo (35 s.t. Picascia), De Rosa, Marzullo (46 s.t. De Stefano) In panchina : Schina, Campanella, Picascia, Di Grezia, Pugliese, Petti, De Stefano, Allegretta, Suriano Allenatore Agovino Arbitro : Andrea Zingarelli di Siena (assistenti: Lupi di Empoli Selicato di Siena) Marcatori : 21 p.t. Ausiello (Cavese) Ammoniti : Marsili (Taranto), Gabrielloni (Taranto), Marzullo (Cavese), Varchetta(Cavese) Espulsi Cavese) : al 28 st. Belotti (allenatore in seconda della Angoli : 4 Cavese, 2 Taranto Spettatori : 1.800 circa ( N.B. Il Prefetto di Salerno, dopo la determinazione del CASMS, ha imposto il divieto di vendita dei biglietti ai residenti nella provincia di Taranto)

Il Taranto raggiunge il 3 posto in classifica. E Favo mette a tacere i pettegolezzi della stampa semiclandestina Una vittoria voluta ed inseguita quella del Taranto in una partita sicuramente poco spettacolare, quella giocata allo stadio Iacovone, sempre più vuoto nonostante le varie campagne promozionali per attirare il pubblico, che è sempre più lontano dalla società e dirigenza rossoblù. La squadra allenata da Favo conquista punti importanti per la classifica che si riporta nella parte alta classifica raggiungendo il Bisceglie al terzo posto, vincendo contro un avversario scontroso come la Gelbison formazione che soltanto nella prima frazione di gioco si è dimostrata pericolosa. La cronaca della gara nel primo tempo ha offerto sicuramente poche azioni degne di nota, ma il Taranto nel secondo tempo è sceso in campo molto motivato ed ha vinto la partita con Gabrielloni il proprio rapinatore d area, schierato questa volta sin dal primo minuto con un inedito attacco a tre punte. L azione del goal. D Avanzo al 9 del secondo tempo batte molto bene un corner, per Pambianchi che gira di testa la palla servendola all ottimamente appostato Gabrielloni che realizza con il solito colpo di testa. Al 47 nei minuti di recupero il neo entrato Gaeta (al posto di Genchi), effettua al volo un diagonale deviato in tuffo da Spicuzza ma Giglio a porta sguarnita calcia clamorosamente fuori la palla del possibile 2-0 per il Taranto, che al 95 si aggiudica la posta in palio. Al termine della gara, l allenatore del Taranto Massimiliano Favo si è presentato in sala stampa commentando con molta serenità la partita. Abbiamo vinto meritatamente questa partita, risultando un po contratti nel primo tempo, facendo meglio nel secondo tempo. Siamo contenti di questa vittoria e, comunque, sappiamo di essere obbligati a vincere sempre. A questo punto sono iniziate le comiche dei giornalisti in sala stampa, im quali si erano messi d accordo di non fare domande all allenatore rossoblù, il quale educatamente ha salutato e se ne è andato. E questa volta, la società rossoblù ha risponde con la dovuta fermezza, e quindi per decisione della dirigenza i giocatori rossoblù che erano stati preannunciati per le solite interviste di rito, non sono stati mandati in sala stampa. E noi, incredibile, ma vero, per la prima volta nella stagione, siamo assolutamente d accordo con questa

decisione. Fanno solamente ridere affermazioni come quelle presenti sul web dove abbiamo letto in serata qualcuno scrivere di assordante silenzio della stampa locale che non rivolge domande al tecnico tarantino e che da parte dei giornalisti è stato un gesto che mai come stavolta ha coinvolto tutta la categoria in maniera univoca e congiunta, o raccontare che tutti gli inviati e corrispondenti presenti non rivolgono alcuna domanda al tecnico del Taranto, destando la sorpresa generale. Inviati? Corrispondenti? Ma di quale quotidiano o tv nazionale o regionale stiamo parlando? Ma di cosa parlano e scrivono??? Forse certi signori farebbero bene a ricordare che il lavoro di un giornalista o aspirante tale, cioè quello degli operatori dell informazione, è soltanto quello di informare i lettori, cercare protagonismo, dettare legge o spacciare per notizie ipotesi e fatti privi di fondamento, come è stato confermato dal comportamento del presidente Campitiello dinnanzi alle telecamere amiche dello sponsor Studio 100 che nell intervallo con un proprio intervistatore ha cercato, intervistandolo, di alimentare la polemica sulla presunta panchina del Taranto traballante. Panchina che ci risulta ben solida, e che gode della fiducia del suo presidente. Qualcuno leggendo questo nostro commento probabilmentenon crederà ai propri occhi. State tranquilli, non abbiamo assolutamente cambiato idea sulla società. Siamo solo e soltanto convinti sulla serietà e sportività di mister Favo. Che non abbiamo mai messo in discussione. TARANTO GELBISON 1-0 TARANTO FC (4-2-3-1): Borra, Cicerelli,Porcino, Marsili, Pambianchi, Ibojo, Gabrielloni, Vaccaro, Genchi, D Avanzo, Giglio In panchina: Mirarco, Prosperi, Coalntoni, Russo, Mignogna, Tarallo All. Favo GELBISON (4-3-3): Spicuzza, Gala, Consiglio, Manzillo, Pastore, Criscuolo, Bovi, Tricarico, Varriale, Tulimeri, Marmoro In panchina: Peschechera, Marchesano, Di Filippo, Monzo, Grimaudo, Maiese, Iorio, Rocco, Sica All. Logarzo Arbitro : Jounnes di Torino (ass.ti: Basile di Chieti Micaroni di Pescara) Marcatori: 9 s.t. Gabrielloni (Taranto) Ammoniti: D Avanzo (Taranto); Pastore, Criscuolo, Manzillo (Gelbison)

Angoli : 3 Taranto, 2 Gelbison Spettatori : 1.500 circa (dei quali 1149 abbonati ) Mister Favo, merita il rispetto di tutti. Anche dalla cosidetta stampa Il nostro quotidiano non è mai stato tenero con l attuale gestione del Taranto calcio, criticando la sua dirigenza a 360, partendo dal patron salumaio Campitiello, per finire al direttore sportivo Campitiello più noto per il suo daspo sportivo conquistato in campo con la Salernitana che per le sue inesistenti competenze nel selezionare calciatori, che se non avesse trovato questo incarico sarebbe uno dei tanti disoccupati del calcio semiprofessionistico, visto che Marco Mezzaroma e Lotito, cioè i proprietari della Salernitana (che di calcio ci capiscono qualcosa più del salumaio Campitiello) non gli avevano rinnovato il contratto a fine campionato. Questa volta vogliamo difendere e condividere l operato e la decisione di mister Favo di abbandonare la conferenza stampa di ieri. Solo un passionario del calcio, un vero amante del calcio, avrebbe potuto accettare di guidare in una specie di ritiro estivo una brigata di calciatori disoccupati e senza squadra, e riuscire a farne una discreta squadra dilettanti. Basta rileggere gli annunci a vuoto fatti da questi due signori che stanno letteralmente facendo ridere tutta la Taranto sportiva e non solo, cioè quei 198.000 cittadini su 200mila tarantini che si rifiutano di andare allo stadio. Per non parlare dei commenti che

sentiamo in giro nel mondo del calcio professionistico. O basta assistere alle ridicole sceneggiate napoletane che Campitiello fa nella pizzeria di corso Italia dove predilige andare a cena quando è a Taranto! Bene ha fatto quindi mister Favo nel rifiutare di sottoporsi alle domande di aspiranti giornalisti e giornalisti pubblicisti di pseudogiornaletti e siti web, che credono di essere degli intenditori di calcio, senza in realtà conoscere neanche il regolamento calcistico! Ci fanno solo ridere quelli che criticano il comportamento di ieri Favo pensando di aver messo in bilico la sua panchina con i loro articoletti degni del premio lecchino d oro indetto dall accoppiata Campitiello-Montervino con l ausilio di un addetto stampa abituato ad occuparsi di galleggiamento e di piscine! Qualche pseudo giornalista ha accusato Favo di aver privato i presenti alla conferenza stampa delle ultime notizie. sul Taranto abbandonando la conferenza stampa pre-partita, dimenticando che l allenatore aveva assolutamente ragione nell affermare che C è stata una mancanza di rispetto nei confronti miei e della squadra, e sono state fatte illazioni sui miei rapporti con alcuni giocatori on con la squadra. Non c è nulla di vero. Il mio rapporto con il gruppo è eccezionale. Noi invece vogliamo andare controcorrente e ringraziare sinceramente mister Favo. Per la sua passione calcistica, serietà, pazienza, ma sopratutto dignità che ha sempre manifestato alla guida di un armata brancaleone, dimostrando di essere l unico vero sportivo e sopratutto competente di questa improvvisata dirigenza sportiva che ha scambiato la squadra del Taranto, la sua tradizione calcistica, per dei salumi e prosciutti da vendere nei supermercati in offerta speciale da volantino. Fece «13» al Totocalcio nel 1981 ma nonostante una sentenza del Tribunale il Coni non ha ancora pagato di Marco Ginanneschi Questa mattina Martino Scialpi si è presentato per l ennesima volta dinnanzi al Tribunale di Roma nella speranza di vedere fatta

giustizia fine ad una vicenda vergognosa che vede coinvolto il Coni. Lo Scialpi il 1 novembre del 1981 giocando una schedina al Totocalcio, con due semplici colonne costate 500 lire vinse, circa un miliardo delle nostre amate vecchie lire. In teoria sarebbe diventato ricco, mentre in realtà è da questa vicenda che è iniziata la sua rovina, in quanto dopo ben 34 anni di attesa non ha ancora ricevuto un centesimo. Della vicenda si è occupato anche il programma televisivo Le Iene che chiese chiarimenti inutili allo sfuggente presidente Giovanni Malagò, e anche la stampa nazionale fra cui il Corriere della Sera. Martino Scialpi si è dovuto persino difendere dall accusa di frode ricevuta dal Coni, da cui nel 1987è stato assolto. Dopo un vero e proprio calvario legale che è passata dai tribunali di Lecce, Salerno, Bari, Roma e Taranto, e nonostante nel 2012 la sentenza di un giudice abbia stabilito definitivamente, che Scialpi ha diritto di ricevere dal Coni la somma di 2.604.823,59 euro, l ente sportivo fa orecchie da mercante e continua a rifiutarsi di pagare. La somma che dovrebbe essere riconosciuta e pagata allo Scialpi oltre ad interessi e spese per un totale di 3.907,236,39 di euro è stata pignorata presso una filiale di Roma della Bnl-Paribas (banca-tesoreria del Coni) ed a disposizione del Tribunale competente in attesa che il giudice delegato decida sull ennesimo ricorso presentato dal Coni. L ultima udienza che avrebbe dovuto tenersi lo scorso 3 dicembre è stata rinviata al 6 maggio 2015. Scialpi vorrebbe incassare i suoi soldi e rifarsi una vita : «Il Coni è inadempiente da 33 anni ha dichiarato al telefono al Corriere della Sera hanno persino presentato carte false per non pagarmi. È una cosa inaudita». Questa mattina, dinnanzi al tribunale civile di Roma, i legali dell ente sportivo presieduto da Giovanni Malagò, dovrà provare quello che sostiene da 33 anni e cioè l incredibile circostanza secondo la quale che la matrice vincente: 625SA77494 della schedina giocata da Scialpi non sarebbe mai arrivata a Bari. «Perché si sono sempre rifiutati di farci vedere mostrare i verbali di controllo dei bollini utilizzati per le matrici del 1 novembre 1981, il verbale dello spoglio del giorno dopo, e l armadio che conservava le matrici? Siamo dovuti arrivare a chiederne il sequestro. Voglio proprio vedere cosa succederà oggi» il tenace Scialpi aggiunge che, nonostante siano passati 34 anni, non ha assolutamente voglia di subire la perdita della sua vincita. Anche perchè la schedina originale esiste, ed è reale! Il Fatto

Un martedì mattina del novembre del 1981 Martino Scialpi, consapevole di aver fatto 13 al Totocalcio e diventato miliardario con le vecchie lire, si recò presso la sede regionale del Coni a Bari, con la schedina vincente, ma si sentì rispondere che la ricevuta di quella schedina giocata non era mai arrivata, e quindi secondo loro non vi è stata alcuna vincita. Ben consigliato da un avvocato, l uomo corse alla ricevitoria dove aveva giocato la schedina, per ricevere spiegazioni dalla signora Annamaria Taiana, che all epoca dei fatti era la titolare della tabaccheria dove era stata giocata quella schedina vincente. E contestualmente presentò un esposto alla Procura di Taranto. L assurdo fu che invece di ricevere dei chiarimenti, attivare delle indagini venne convocato dai Carabinieri che lo informarono che la titolare della tabaccheria lo aveva denunciato per minacce. Poco tempo dopo Scialpi scoprì anche che avrebbe dovuto rispondere alle accuse di truffa del Coni e della Guardia di Finanza: secondo questi avrebbe falsificato la schedina e non solo! Lo accusarono di furto, truffa aggravata, falsità materiale e violenza privata. Cioè di aver rubato con la forza il bollino che allora si incollava sulla schedina per dimostrare la giocata alla ricevitoria. Partirono quindi le battaglie legali ed il calvario giudiziario dello Scialpi che è un venditore ambulante, ha pochi soldi, e si vide pignorare persino la casa, e la moglie avendo difficoltà a mandare avanti la famiglia con i suoi tre figli, lo abbandonò. Oltre 400 mila euro, i risparmi di una vita dello Scialpi, se ne andarono per affrontare e pagare una marea di spese legali. Dai tribunali iniziarono ad arrivare le buone notizie. Scialpi venne assolto dall accusa inconsistente di minacce presentata dalla tabaccaia ed una sentenza del 1987 lo assolse pienamente e definitivamente dall accusa del Coni e della Guardia di Finanza di aver falsificato la schedina. Infatti una perizia del Tribunale ha stabilito che la schedina è assolutamente autentica. Martino Scialpi sbotta di nuovo: «Ho subito una cosa indegna per un cittadino italiano. Se uno ammazza una persona, si fa trent anni ma poi è finita. Torna libero. Io invece no, sono e sarò ancora alle prese con questa storia che ora si annuncia a lieto fine. Ma quante amarezze». La sentenza Una lunghissima battaglia contro il Coni dentro e fuori dalle aule dei tribunali sembrava essersi conclusa lo scorso 2 marzo 2012, quando dopo ben 30 anni, il giudice Alfredo Matteo Sacco ha stabilito che l imbroglio non è stato dello Scialpi ma bensì del Coni e disposto una

ingiunzione di pagamento di due milioni e 344mila euro nei confronti dell ente sportivo, che avrebbe dovuto provvedere immediatamente. Risultato? Per il Coni si tratta di un provvedimento provvisorio.in attesa che si tenga, tra pochi giorni, l udienza di trattazione dell istanza con cui il Coni ne ha chiesto la revoca. E non paga. Da circa tre anni! La matrice della schedina A seguito della sua assoluzione,la matrice della schedina vincente venne restituita allo Scialpi, ed adesso è conservata nella cassaforte del notaio Ennio Cisternino di Martina Franca (Taranto). La vicenda giustamente non finì li. Un legale del Coni, l avvocato Luigi Condemi, l avvocato Enrico De Francesco di Taranto e Mario Bernacca l ex responsabile Coni per la Puglia che vennero indagati dalla magistratura per aver prodotto e creato documenti falsi ad hoc nel vano tentativo di riuscire a dimostrare nelle sedi giudiziarie che quella schedina non andava pagata. Il pm ha chiesto l archiviazione dell indagine ed il 4 novembre 2014 a seguito del ricorso al Gip contro l archiviazione, si è tenuta udienza dinnanzi al Gip del Tribunale Penale contro i tre indagati per aver creato falsi documenti di fondamentale importanza per la vicenda dello Scialpi ed averli utilizzati nei processi civili. Infatti Martino Scialpi e il suo avvocato hanno depositato e consegnato ai magistrati una doppia perizia grafologica e merceologica disposta nel 2004 dal gip del tribunale di Bari, con la quale gli esperti (il chimico Roberto Ciarrocca e il grafologo Romeo Di Desiderio) hanno sostenuto che le carte presentate dal Coni sul passaggio di proprietà della ricevitoria sono state «manipolate». Sembra addirittura che il documento datato 5 agosto 1981 sia stato in realtà redatto in un epoca vicino al 1991. Questi sono gli stessi documenti che danno sostanza alla sentenza della dott.ssa Canonaco, in cui si affermava che la vincita non doveva essere pagata perché nell archivio corazzato di Bari prima e di Roma poi non sono mai arrivati né la matrice e né lo spoglio della schedina giocata dallo Scialpi. A dimostrazione che per ottenere questa sentenza, erano stati utilizzati dei documenti riconosciuti successivamente falsi dai periti del Tribunale di Bari. La disoccupazione Martino Scialpi tiene duro. E disoccupato «vivo grazie all aiuto di alcuni amici» racconta al Corriere della Sera ed ha collezionato ed affrontato 31 processi in 33 anni, «molti più di quelli di Berlusconi» ma chiaramente non ha alcuna intenzione di lasciar

perdere. «Certo mi piacerebbe molto poter mettere la parola fine a questa vicenda ma non senza aver ottenuto giustizia». E finora in Tribunale ha sempre vinto lui. Degennaro portiere del Manfredonia di origini tarantine, neutralizza le ambizioni del salumaio Ancora una volta il Manfredonia, che già nella scorsa stagione calcistica bloccò la corsa del Taranto verso la promozione, ha dimostrato di essere un osso duro. La squadra foggiana, ben schierata ed allenata dall ex Vadacca ha lasciato pochi spazi di manovra per tutto il primo tempo al ripetitivo ed inconcludente gioco del Taranto e dei suoi attaccanti puntualmente neutralizzati dall ottimo portiere avversario Degennaro di origini tarantine. Nella seconda frazione di gioco dopo cinque minuti il Taranto ha sbloccato il risultato grazie un tocco d esterno del neo-acquisto Giglio che ha scavalcato il portiere avversario depositando la palla in rete. Prematura la festa sugli spalti dello stadio Iacovone sempre più desolatamente vuoti, ed il Manfredonia ha fatto tremare i rossoblù con un azione di Bozzi che ha avuto e vanificato una buona occasione, calciando il pallone fuori dallo specchio di porta. Il Taranto dopo aver segnato il gol, invece di provare a raddoppiare e blindare il risultato, ha arretrato la linea dei propri centrocampisti consentendo agli ospiti di avere più iniziativa di gioco. Ed allora proprio quando la partita sembrava ormai sotto controllo puntualmente è arrivato il goal del pareggio, conquistato dal Manfredonia a otto minuti dal termine grazie al goal di De Vita. Vano il tentativo di Favo l allenatore del Taranto con l ingresso in campo di Gabrielloni, uno specialista del goal in zona Cesarini, ma questa volta entrato inutilmente. La partita si è conclusa 1 a 1 con il Taranto che ancora una volta rimpiange non poche occasioni mandate in fumo nell arco dei 90 minuti di gioco. Si vanifica così il tentativo di raggiungere le quattro partite vinte di seguito, che va ricordato sono state tutte giocate contro squadre di bassa classifica e prive di ambizioni. E la capolista Fidelis Andria vola a + 11, sempre più irraggiungibile

TARANTO MANFREDONIA 1-1 TARANTO FC (4-4-2) : Mirarco; Colantoni (43 s.t. Gabrielloni), Prosperi, Marino, Porcino ; Tarallo, Vaccaro, Marsili (35 s.t. Oretti), D avanzo (18 s.t. Mignogna): Giglio, Genchi In panchina: Maraglino, Pambianchi, Cicerelli, Mazza, Oretti, Russo, Mignogna, Gabrielloni, Gaeta All. Favo MANFREDONIA (5-3-2) : Degennaro; Romito( 45 s.t. Fiore), Romeo, Vergori,Coccia, Colombaretti; Gentile C., Gentile A (33 s.t, De Rita), De Vita; Bozzi, Molenda (24 s.t. La Forgia) In panchina :Barcellona, Forte, Coluccio, Fiore, Stajano, De Rita, Prencipe, La Porta, La Forgia All. Vadacca Arbitro : Camplone di Pescara Marcatori: (Manfredonia) : 5 s.t. Giglio (Taranto) ; 37 s.t. De Vita Ammoniti : Marino (Taranto), Giglio (Taranto), Gentile C. (Manfredonia), Bozzi(Manfredonia) Angoli : 6 Taranto, 1 Manfredonia Spettatori : 2.200 circa (dei quali 1149 abbonati ) Facile vittoria del Taranto contro l ultima in classifica Come sempre nei primi 45 minuti il Taranto subisce la partenza a razzo degli avversari che dopo appena un minuto di gioco sfiorano il gol con De Girolamo il quale, solo davanti al portiere rossoblù, colpisce male calciando il pallone alto sulla traversa. Nel secondo tempo in campo, a giocare c è solo la squadra rossoblù che approfitta della pochezza tecnica della squadra di casa, che non a caso, è ultima in classifica. Al 6 il Taranto segna il goal del vantaggio con Prosperi pronto e

brava a girare in rete in acrobazia, a seguito di un calcio d angolo battuto egregiamente D Avanzo. Il goal del raddoppio arriva a seguito di un rigore concesso per fallo su Gabrielloni. Dal dischetto è di Genchi il goal del 2 a 0 chee chiude il primo tempo con due reti di vantaggio. Nella ripresa il Taranto non si accontenta del raddoppio, e dopo uno scambio breve con Gabrielloni, è ancora Genchi a realizzare (alla sua doppietta personale) il terzo gol. Al 60 l attaccante rossoblù l attaccante tarantino, che chiude l anno con 12 reti realizzate, lascia il posto al nuovo acquisto Giglio. Al 70 è l efficiente e generoso Gabrielloni a lasciare il posto in campo, sostituito da Mignogna. Il quarto gol arriva all 85 realizzato dal neo-acquisto Giglio con un colpo di testa calibrato. L allenatore del Taranto concede qualche minuto di apparizione anche all esterno Cicerelli, acquistato con Giglio nei saldi del calcio mercato di categoria, e la partita si chiude tra gli applausi dei 500 tifosi al seguito dalla squadra tarantina. Ma sicuramente, non è stata questa una partita adatta per valutare la compattezza della squadra rossoblù. E basta guardare la classifica dei padroni di casa per capirlo. Su sedici partite giocate la Puteolana Internapoli sinora hanno vinto solo due partite! Come non ridere quindi quando il gasato Campitello presidente del Taranto, dichiara: E stata una prova di forza, di coesione di gruppo, di volontà immensa anche se non si è trattato di una partita semplice da vincere!!! Sono ben altre le partite che contano. Ed in quelle sinora la squadra rossoblù ha deluso. Come delude la dirigenza rossoblù che, a coronamento dell incoerenza del presidente Campitiello che qualche giorno fa sosteneva noi siamo apolitici. e dopo qualche giorno ha assunto e collocato al suo vertice dirigenziale la moglie dell assessore comunale allo sport Francesco Caso, che è anche la moglie di Cardamone proprietario dell emittente televisiva tarantina Studio 100. PUTEOLANA INTERNAPOLI (4-4-2): Despucches; Carezza, Signore (1 s.t. Esperimento), Fiore, Valle; Corrado, La Torre, Pesce (15 s.t. Biondi), Sorrentino; De Girolamo, Babù. In panchina: Ifregerio, Esperimento, Fiorillo, Matino, Riondi, Liberti, Avino, Troiano, Dumontet. Allenatore: Ciro Muro. TARANTO (4-2-3-1): Mirarco; Colantoni (41 s.t. Cicerelli), Prosperi, Marino, Porcino; Vaccaro, Oretti; Tarallo, Genchi (16 s.t. Giglio), D Avanzo; Gabrielloni (24s.t.Mignogna ) In panchina

Maraglino, Pambianchi, Ibojo, Cicerelli, Mazza, Russo, Mignogna, Giglio, Gaeta. Allenatore: Massimiliano Favo. Arbitro : Riccardo Campana di Seregno Gol : Prosperi al 6 p.t. (TA), 25 p.t. Genchi (rig) (TA), 11 s.t. Genchi(TA), 40 s.t. Giglio (TA) Ammoniti: Corrado (Puteolana) Prosperi (Taranto) Espulsi : Fiore (Puteolana) Angoli : 6 Taranto 4 Puteolana Il Taranto segna e vince 1-0 a tempo scaduto una delle scene più ridicole: Campitiello festeggia con Montervino.. Il volantino-lettera di minaccia del presidente Campitiello, le promozioni per donne e disoccupati ordite dai geni del marketing rossoblù, non hanno portato (come noi facilmente prevedevamo) alcun effetto sperato., e gli spalti sempre più diserti manifestano il distacco fra la città, i tifosi rossoblù e la società, nonostante gli appelli e la conferenza (farsa) stampa della scorsa settimana in cui si è capito il basso livello manageriale (sportivamente parlando) dell attuale dirigenza rossoblù. A nulla sono valsi gli esperimenti dell allenatore Favo. Come quasi sempre la squadra rossoblù produce una intensa rete gioco che di fatto si vanifica nella fase di gioco offensiva. L aver vinto a tempo scaduto da due minuti, e quindi in piena zona recupero, grazie ad un colpo di testa su calcio d angolo. Dice tutto, ed abbiamo poco d aggiungere a quanto abbiamo sinora scritto e raccontato. La squadra rossoblù e ci dispiace dirlo sopratutto per i tifosi, con questa dirigenza improvvisata, basta guardare che fine ha fatto l acquisto strombazzato del giocatore

brasiliano-pensionato Inacio Pià il quale la scorsa settimana ha deciso di tornarsene a giocare al nord accasandosi all U.S. Darfo Boario, squadra prima in classifica nel campionato Eccellenza abbandonando il Taranto dov era stato portato dal direttore sportivo Montervino, uno che sino a 4 mesi prima faceva ancora il calciatore ed un presidente come Campitiello il quale nella sua incompetenza manageriale sportiva-societaria crede che i calciatori siano come dei salumi o prosciutti da vendere o comprare nei supermercati con le offerte speciali promozionali, con questa gestione Taranto non potrà mai ritornare agli antichi fasti calcistici. E la città, i tifosi, quelli che usano il cervello, questo l hanno capito molto bene. Ecco il perchè dello stadio deserto. Il presidente Campitiello dovrebbe capire che per migliorare la gestione societaria, non serve assumere la sorella dell assessore allo sport Cosa, nonchè moglie di Cardamone editore di Studio 100. Sopratutto adesso che per qualcuno l affare dei terreni a Cimino è andato definitivamente in fumo TARANTO (4-2-3-1), Maraglino; Cimino (28 s.t. Fonzino), Pambianchi (18 s.t. D Avanzo), Prosperi, Porcino; Marsili, Oretti (7 s.t. Vaccaro); Tarallo, Gabrielloni, Mignogna; Genchi In panchina : Pizzaleo, Marino, Ibojo, Vaccaro, Fonzino, Russo, D Avanzo, Gaeta, Colantoni.Allenatore: Massimiliano Favo SAN SEVERO ( 3-5-2): Carotenuto; F. Favilla, Mustone, Galullo; Mastrangelo, Cammarota, Dell Aquila(28 s.t. Saracino), D. Favilla (36 s.t. De Leo), Colucci; Florio (40 s.t.de Bellis), Montechiari In panchina : Coccia, Arnese, De Bellis, De Leo, D Errico, La Gatta, Popolo, Saracino. Allenatore: Severo De Felice Arbitro : D Ascanio di Asti Gol : 47 s.t. Gabrielloni Ammoniti : Marsili (Taranto), Porcino(Taranto), Carotenuto(SanSevero), Montechiari (SanSevero) Angoli : 13 Taranto 5 San Severo Spettatori : 1.500 circa (dei quali 1149 abbonati )

Vince il peggiore in campo: il Taranto. Il Grottaglie non meritava di perdere Il derby con il Grottaglie ha offerto di buono nel primo tempo solo e soltanto i gol e un clamoroso errore di Bongermino che stava consentendo alla squadra ospite di pareggiare. La manovra del Taranto si arena sulla trequarti dove un Mignogna che porta troppo la, palla ed eccessivamente nervoso per il desiderio di mostrare al mister rossoblù Favo la sua centralità nella manovra corale del gioco, rendendo inutile le giocate dei compagni. Il Grottaglie tiene bene il campo e gioca senza alcun timore ma manifestando solo qualche e lacuna difensiva. La squadra grottagliese avrebbe senz altro meritato di pareggiare, ma sono stati penalizzati dal terzo gol di Genchi. La partita si è conclusa 3 a 1 per i rossoblù, risultato bugiardo per gli ospiti e di flebile speranza per un Taranto che domenica dopo domenica vede allontanarsi sempre di più il sostegno e la passione dei tifosi. Va ricordato che Genchi un vero e proprio autentico combattivo punto di riferimento della squadra, ha rischiato sino all ultimo minuto prima della partita di non poter giocare per un infortuni. TARANTO GROTTAGLIE 3-1 TARANTO (4-2-3-1) : Mirarco; Colantoni, Ibojo, Marino (40 s.t. Prosperi), Porcino; Marsili, Conti ; Carbone (23 s.t. Russo), Genchi, Mignogna; Gabrielloni( 31 s.t. Panbianchi) A disposizione : Pizzaleo, Pambianchi, Prosperi, Girardi, Russo, Palladini, Tarallo, Cimino All. Favo GROTTAGLIE (4-3-1-2): Laghezza; Misuraca, Franco, Mitrotti, Prete; De Luca, De Roma (6 s.t. Salvi), Pisano (14 s.t. Palmisano); Faccini; Bongermino(31 s.t. Perlangeri), Facecchia A disposizione : Anastasia, Aurelio, Danese, Manzella, Bruno, Palmisano, Salvi, Perlangeri, Vitale. All. Pizzonia Arbitro : Gualtieri di Asti Reti: 18 p.t. e 43 p.t Genchi rig).( T) ; 18 s.t. Salvi (G), 49 s.t. Genchi (T) Ammoniti : Mitrotti (Grottaglie), Mignogna (Taranto), Faccini

(Grottaglie), Conti (Taranto), Franco(Grottaglie), Deluca (Grottaglie), Misuraca (Grottaglie) Esp Angoli : : Pizzonia (all. Grottaglie) 6 Taranto, 5 Grottaglie Spettatori : 1.800 circa di cui 1149 abbonati e circa 100 tifosi del Grottaglie Quello che Domenico Campitiello non racconta e nessuno gli chiede. Eccovi tutta la ricostruzione storica e documentale sulla passione di Domenico Campitiello per il mondo del calcio ed i retroscena dietro la sua decisione di rilevare il Taranto Calcio, militante in serie D. Campitello, infatti era già stato presidente nel biennio 1988/89 di una squadra di calcio, la Paganese ( all epoca si chiamava Real Paganese). Abbiamo trovato qualche traccia su quell esperienza. Il 1 giugno 2009 sul blog forzapaganese.blogspot.it appariva un intervista a Domenico (Mimmo) Campitiello, da cui abbiamo estrapolato delle affermazioni che lasciano molto riflettere. Eccole testualmente riportate: Campitiello e la Paganese è un amore, che oltre a quello precedente da tifoso, è nato a livello dirigenziale più di dieci anni fa ai tempi della Real Paganese. Gli azzurri da allora ne hanno fatta di strada Che ricordi hai di quel periodo? Ho dei ricordi bellissimi, eravamo un bel gruppo di amici, molto affiatato. Sai bene che, nei primi due anni della mia gestione, insieme a Lombardi, Daniele, Tortora e altri soci, abbiamo disputato due spareggi quindi tutto sommato qualcosa di concreto c era nel progetto poi per varie vicissitudini ho fatto delle scelte lasciando le redini a Lombardi che è stato bravissimo a vincere il campionato e cominciare così a creare i presupposti per la futura gestione Trapani. L attuale presidente è stato un eroe, non so proprio come abbia fatto a

raggiungere questi risultati. Si è superato in tutto insieme ovviamente al suo staff tecnico. Ebbene cari lettori, sapete chi era il presidente della Paganese di cui parlava Domenico Campitiello nel 2009, elogiandolo e definendolo come un eroe? E molto semplice: si tratto dello stesso presidente della Paganese dal 2003 fino ad oggi, cioè sino al suo arresto: Raffaele Trapani, cioè colui che è stato arrestato due settimane fa insieme con il fratello Antonino. con l accusa di associazione per delinquere finalizzata alla commissione di una truffa ai danni dell Inps. Il Il provvedimento di arresto effettuato dai Carabinieri rientra nell operazione, denominata «Mastrolindo», cominciata nel 2012. Le indagini dei militari, coordinate dalla Procura di Nocera nei confronti del presidente della Paganese Calcio (squadra che milita in Lega Pro, girone C) e del fratello è avvenuto, ed è stato emesso nell ambito di un inchiesta della Procura di Nocera Inferiore - Salerno, su disposizione del gip di Nocera Inferiore, a seguito del quale è stato eseguito un sequestro preventivo di beni per circa 6 milioni di euro, consistente in somme di denaro, quote della Paganese calcio, conti e depositi bancari, beni immobili e mobili. Qualcuno obietterà : e che c entra Campitiello? Nulla, ma il giudizio di Campitiello sul presidente della Paganese L attuale presidente è stato un eroe, non so proprio come abbia fatto a raggiungere questi risultati lascia capire quanto superficiali, strumentali e poco attendibili possano essere le sue valutazioni. Ma l interesse per il mondo del calcio da parte di Campitello non si fermò all esperienza di diversi anni fa, ed alle varie sponsorizzazioni calcistiche. Infatti mentre Campitiello iniziava la sua trattativa con il Taranto F.C. (gestione Nardoni) il 6 Maggio 2014, il quotidiano La Città di Salerno (testata del Gruppo Repubblica-L Espresso ) scriveva: In casa Cavese potrebbero arrivare novità sul futuro già nelle prossime ore Domenico Campitiello, il patron della Jomi, però, non ha ancora deciso quanto sarà disposto a offrire per rilevare la società e soprattutto rilanciarla nel campionato di serie D. Qualora Campitiello dovesse accettare, il suo gruppo potrebbe coprire un buon 75%, e gli altri compiti saranno quelli di saldare il prima possibile le vertenze con gli ex tesserati e di pagare l Iva di qualche anno fa entro il 31 dicembre di quest anno. Altra conseguenza è cercare di iscriversi al prossimo campionato. Nell eventualità in cui Campitiello dovesse accettare sarà necessario dimostrare, anche in Lega, la volontà di sanare che c è da parte nostra

queste le parole del dg Gianluigi Lippiello una delle cose più importanti è che alla serie D possano iscriversi squadre sane. I debiti attualmente supererebbero i centomila euro». Passavano appena 24 ore, ed giorno dopo cioè il 7 Maggio 2014, sempre il quotidiano La Città di Salerno (testata del Gruppo Repubblica-L Espresso ) ritornava sulla vicenda societaria della Cavese Calcio, con ulteriori informazioni sulle trattative che intercorrevano con Domenico Campitiello, e così il quotidiano campano raccontava le vicende in questione : È ancora questione di tempo. Fino a ieri non ci sono stati ulteriori contatti tra la proprietà della Cavese e il potenziale acquirente Domenico Campitiello, che ha inteso fare le sue valutazioni sulla base di una consultazione dei libri contabili e non solo: già oggi il gruppo facente capo al patron della Jomi potrebbe rendere nota la sua decisione. I noti debiti che la Cavese ha verso diversi soggetti (comprese le sanzioni pecuniarie inflitte dalla Federazione) superano i centomila euro, e una consistente parte di essi va estinta entro breve tempo. Questi sono particolari di cui sarebbe perfettamente a conoscenza lo stesso imprenditore paganese Ma è qui che c è qualcosa di strano. Infatti, mentre Campitiello trattava la Cavese (con debiti di circa 100mila euro) squadra della città di Cava dei Tirreni, a pochi passi dalla sua città d origine che è Pagani, contemporaneamente trattava con la gestione societaria del Taranto Calcio presieduta dall attuale assessore regionale pugliese Fabrizio Nardoni che ha chiuso il bilancio di esercizio alla data del 31.12.2013 con una perdita di oltre 400mila euro. Resta quindi più che logico e naturale chiedersi: ma cosa ha spinto Campitiello, il quale ha recentemente dichiarato in un intervista al collega Lorenzo D Alò sulla Gazzetta del Mezzogiorno, che il suo è stato un investimento personale, a non rilevare la Cavese con meno di 100 mila euro preferendo invece effettuare un investimento di diverse centinaia di migliaia di euro (debiti della precedente gestione Nardoni), oltre ai soldi necessari per la stagione calcistica attuale? Entrambe le squadre (Cavese e Taranto) avrebbero militato nel corrente campionato calcistico in serie D. Quindi, dal punto di vista imprenditoriale, affettivo, territoriale, il ragionamento ed

investimento economico Campitiello di non ha nulla di logico. Anzi. Il Taranto Calcio tace. Forse è la prima volta che fanno qualcosa di utile In considerazione della delicatezza del momento e dell importanza che riveste il prossimo impegno di campionato si legge in una nota al fine di favorire la concentrazione massima del gruppo di lavoro, il Taranto F.C., nel massimo rispetto per il lavoro degli organi di informazione, si concede un momento di necessaria e opportuna pausa di riflessione evitando uscite pubbliche dei suoi tesserati. La decisione non è da confondere con un silenzio stampa in quanto non vi è da parte del club alcuna contestazione rivolta ai mass media, né tantomeno alla tifoseria rossoblù. La società calcistica dilettantistica ( in tutti i sensi ) ha fatto sapere che nel fine settimana il presidente-salumaio Domenico Campitiello intende tenere una conferenza stampa. A cui chiaramente il Corriere del Giorno non parteciperà. Abbiamo troppo rispetto per noi stessi e per la tifoseria rossoblù. per andare a sentire le solite pappardelle e barzellette calcistiche. Ed anche perchè, da professionisti quali siamo, non vogliamo incontrare dei dilettanti allo sbaraglio. Leggere una nota che parla di massimo rispetto per gli organi d informazione, allorquando siamo a conoscenza delle diffamazioni espresse da dipendenti e collaboratori sul libro paga della succursale jonica della salumeria paganese, pronunciate nei nostri confronti ci fa solo ridere! Per il momento. Anche il Potenza ridimensiona il Taranto. Ed i tifosi (in trasferta) contestano squadra e società Sacrosanta la contestazione sl termine dell incontro, conclusosi con il risultato di 2-1 per i padroni di casa, manifestata civilmente da

parte dei 500 tifosi del Taranto presenti sugli spalti dello stadio di Potenz, con ripetuti cori rivolti nei confronti dei i calciatori rossoblù scesi in campo, colpevoli secondo la tifoseria di non aver giocato con il dovuto impegno soprattutto nel secondo tempo della partita. Il Taranto lo si è visto giocare, soltanto nel 1 tempo, applicando un pressing incessante nei confronti dei padroni di casa, cercando di ripartire con il contropiede affidato ad un inconcludente Pia, ad un Genchi troppo testardo negli inserimenti da centrale in attacco, e con Gabrielloni che almeno punta sempre la difesa avversaria. Il Potenza, invece, nonostante un minor possesso di palla si è spesso reso pericoloso con tre conclusioni in porta neutralizzate dall ottimo Mirarco ancora una volta protagonista in campo. Ma nonostanteb l impegno della squadra rossoblù nella prima frazione di gioco, è il Potenza a segnare con un gran tiro dal limite di Basso che batte l incolpevole Mirarco. Solo due minuti dopo il goal subito, il Taranto ottiene con un fallo su Pia. il suo primo calcio di rigore del campionato grazie mal sfruttato dal dischetto da Genchi, che spedisce la palla fuori dallo specchio della porta vedendo sfumare la possibilità del pareggio. Nel secondo tempo Il Taranto subisce il k.o. con la rete del 2-0 realizzato da Palumbo che salta Marsili, e calcia da circa 25 metri il pallone nel sette della porta difesa da Mirarco,. E il gol del 2 a 0 che stronca la buona prestazione del Taranto che continua ad attaccare ma non con la stessa lucidità messa in mostra nel primo tempo. L allenatore rossoblu Favo si gioca la carta Mignogna. che al 90 fornisce l assist per il gol dell 1 a 2 di Marino. Il Taranto ha mostrato ancora una volta i noti difetti di sempre che hanno causato la seconda sconfitta consecutiva. Ed anche questa volta il trio delle promesse mancate, Campitiello, Montervino, Favo vede ridicolizzate sul campo tutte le loro parole e promesse inutili. Il giudice supremo nel calcio è il campo. Ed i risultati parlano meglio delle parole delle interviste POTENZA TARANTO 2-1 TARANTO (4-2-3-1) : Mirarco, Ibojo, Marino,Pambianchi, Porcino; Conti (19 s.t. Mignogna), Marsili ; Pia, Genchi, Tarallo (26 s.t. Russo); Gabrielloni (19 s.t. Fonzino) In panchina : Pizzaleo, Colantoni, Prosperi, Girardi, Fonzino, Carbone, Mignogna, Russo, Cimino All. Favo POTENZA (3-4-3): Patania; Basso, Lolaico, Posillipo; Barillari, Cianni (12 s.t. Marini), Viola, Catanese; Palumbo, Vaccaro, Di Senso (39 s.t. Lauria).

In panchina : Napoli, Caivano, Di Lucchio, Foscolo, Lauria, Marini, Savoia, Surmiak. All.: Giacomarro Arbitro : Luca Detta di Mantova Reti : 34 p.t. Basso (Potenza), 14 s.t. Palumbo (Potenza) 45 st Marino (Taranto) Ammoniti : (Taranto) Viola (Potenza), Marsili (Taranto), Marino Angoli : 1 Potenza 6 Taranto Spettatori : 3.000 circa (di cui 500 del Taranto ) Lecce, condannato Semeraro per calcioscommesse Il Tribunale di Bari ha condannato a 18 mesi di reclusione (pena sospesa) e al pagamento di diecimila euro di multa l ex presidente del Lecce calcio Pierandrea Semeraro e l imprenditore Carlo Quarta, imputati nel processo sulla presunta combine del derby Bari-Lecce di serie A del 15 maggio 2011. Condannato a 9 mesi a Marcello Di Lorenzo. Secondo il pm Ciro Angelillis che aveva chiesto per i tre imputati condanne a 2 anni di reclusione la partita, persa dai biancorossi 2-0, fu comprata dal club salentino per 200 mila euro. Per questi fatti le parti civili, Figc, Confconsumatori e oltre 200 tifosi di Bari e Lecce hanno ottenuto risarcimenti che dovranno essere quantificati in sede civile, con provvisionali pari a mille euro per Confconsumatori, 5mila per Figc e 400 euro per ciascun tifoso. L imputato Marcello Di Lorenzo è amico dell ex calciatore biancorosso Andrea Masiello (che ha patteggiato la pena assieme con i suoi amici ed ex coimputati Gianni Carella e Fabio Giacobbe).

Il Taranto vince senza convincere e nel finale rischia il pareggio L allenatore rossoblù Favo nel tentativo di risolvere il problema di un attacco poco prolifico, ha messo in campo una squadra d attacco rinunciando a Pambianchi mandato in panchina, e rilevato da Marino che aveva appena finito di scontare ben 4 turni di squalifica, giocatore maggiormente portato alle ripartenze dalla difesa. Il Taranto va in goal due volte nel primo tempo. La prima rete dei rossoblù in realtà è opera di un colossale errore difensivo di un difensore della Sarnese che regala palla e goal a Genchi, il quale può battere facilmente il portiere. Il raddoppio è frutto di un assist di Pia a Porcino, il quale entra in area e con un potente tiro buca la porta della Sarnese il cui estremo difensore nulla può fare. La compagine campana si è vista nel primo tempo solo per un colpo di testa di Marcucci neutralizzato da Mirarco. Ciò nonostante Il Taranto non è mai riuscito a far prevalere la propria superioritàsul piano tecnico, non riuscendo neanche a sfruttare con i propri centrocampisti e attaccanti gli ampi e generosi spazi concessi sul terreno di gioco dalla Sarnese. La comune sensazione nei tifosi è che il Taranto scenda in campo senza la necessaria fiducia nei propri mezzi che stava acquisendo, ma che non è sufficiente per una squadra con un organico da potenziare al più presto. TARANTO SARNESE 2-1 TARANTO (4-2-3-1) : Mirarco, Colantoni, Ibojo, Marino, Porcino; Oretti, Genchi, Marsili ; Russo ( 23 s.t. Carbone), Gabrielloni (36 s.t.pambianchi), Pia (23 s.t. Mignogna) In panchina : Pizzaleo, Pambianchi, Prosperi, Conti,, Fonzino, Carbone, Mignogna,Tarallo, Cimino All. Favo SARNESE (3-5-2): Ruocco; Cozzolino, Catalano, Guarro; Savarese, Fontanarosa, Liccardi, Nasto (34 s.t.maggio), Marcucci; Ianniello (17 s.t. Ottobre), Tufano (16 s.t. Iovene) In panchina : Nobile, Grenni, Di Palma, Pallonetto, Ottobre, Nasti, Dicapua, Iovene, Maggio All. Vitter Arbitro : Gosetto di Schio

Goal : 18 p.t. Genchi (TTaranto ; 43 p.t. Porcino (Taranto); 43 s.t. Maggio (Sarnese) Ammoniti : Ibojo (Taranto), Iovene (Sarnese), Catalano (Sarnese) Angoli : 3 Taranto, 2 Sarnese Spettatori : 1.800 circa di cui 1149 abbonati Casa (o casino?) Taranto F.C. : Scardino smentisce Montervino, a cui credere quando parla è veramente difficile Il dilettante direttore sportivo del Taranto Francesco Montervino viene smentito ancora una volta. Questa volta a sbugiardarlo, è lo storico magazziniere Aldo Scardino, liquidato in malo modo, mentre qualcun altro imparentato con una nota famiglia della mala tarantina, non ha avuto analogo trattamento. Chissà perchè?!!!? L ex magazziniere del Taranto F.C. ha deciso di rispondere con una nota che ha fatto il giro anche dei social network. L ex calciatore Montervino (chiamarlo dirigente è un pò troppo.) durante la puntata di ieri del programma televisivo 100 Sport Magazine (sulla tv locale media-partner del Taranto F.C.) aveva indicato, violando probabilmente senza saperlo, nella sua ignoranza legale ( secondo le vigenti norme di legge sulla privacy) il compenso in 36.000 euro annui presumibilmente percepito nel corso dell ultimo contratto intercorso con il Taranto sotto la presidenza-gestione di Fabrizio Nardoni dallo storico magazziniere rossoblù Scardino. Quest ultimo però, ha smentito con decisione la ricostruzione bufala di Montervino: questa la nota di Scardino, che pubblichiamo integralmente. In merito alle dichiarazioni rilasciate ad un emittente televisiva da

Francesco Montervino, direttore sportivo del Taranto, il sottoscritto smentisce categoricamente di aver percepito nella passata stagione sportiva compensi lordi per 36.000 euro. Nello svolgere l attività di magazziniere il compenso lordo percepito dal sottoscritto è stato all incirca di 25.000 euro. Pur tenendo in debito conto le ragioni portate dalla nuova società, il sottoscritto ritiene assolutamente immotivate e strumentali le affermazioni del direttore sportivo, soprattutto dopo l interruzione del rapporto professionale tra le parti. Indipendentemente dall aspetto retributivo, riportato in maniera imprecisa, il sottoscritto ha lavorato una vita con passione e serietà per i colori del Taranto, squadra del cuore alla quale è impossibile non augurare fortuna e vittorie nonostante le parole e i comportamenti dei suoi dirigenti. Aldo Scardino Il contratto proposto dalla società presieduta dal salumaio Domenico Campitiello a Scardino, che circola sul web svergogna in maniera inconfutabile l ennesima bufala di Montervino, che farebbe bene a raccontare quanto guadagnava alla Salernitana come calciatore, e chissà che un giorno non racconteremo noi il perchè Marco Mezzaroma e Lotito (cognati e comproprietari della squadra campana) gli hanno dato a giugno scorso il benservito non rinnovandogli più il contratto. Nel frattempo leggete qui come hanno trattato Montervino a Salerno alla fine del campionato scorso. Come non possiamo non ridere quando il salumaio Campitiello parla di etica ed elogia Montervino? Chissà come mai, siamo solo noi del Corriere del Giorno, a ricordare a gennaio dello scorso anno quanto venne pubblicato dal Corriere dello Sport, e cioè che Il questore di Caserta Giuseppe Gualtieri ha firmato il Daspo della durata di due anni a carico di Francesco Montervino, il giocatore della Salernitana che domenica, nel corso della gara di Lega Pro, secondo l accusa nei suoi confronti, dopo il gol ha esultato con frasi offensive e sputi a tifosi dell Aversa (Caserta). Il centrocampista è stato squalificato per 6 giornate. Nel corso degli incidenti tra tifoserie tre carabinieri sono rimasti feriti; 12 i denunciati. Il Daspo firmato dal questore di Caserta consentirà a Montervino di allenarsi e giocare con la Salernitana per non compromettere il diritto al lavoro ma gli impedirà di partecipare a qualsiasi altra manifestazione sportiva. In particolare, secondo l accusa nei suoi confronti, l ex centrocampista del Napoli, dopo aver segnato il gol del vantaggio salernitano, si portò verso le gradinate occupati dai sostenitori di casa e, secondo quanto riportato dal funzionario di polizia presente al campo e dagli ispettori dell Ufficio Indagini, pronunciò parole offensive sputando al loro indirizzo; atteggiamento censurato dallo stesso Viminale e dal giudice sportivo che ieri ha punito il giocatore con sei giornate di squalifica. Guardate qui con i vostri occhi.