COS E LA STRATEGIA UE 2020

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Strategie e strumenti a favore della crescita e occupazione: nuovi trends e strumenti UE. CAMPUS EUROPE Campobasso, 30 gennaio 2015

Transcript:

strategia EUROPA2020 in pillole Cos è la strategia UE 2020 Tre priorità Cinque obiettivi Sette iniziative faro Il nuovo Piano nazionale di riforme La nuova struttura Le scadenze Le sanzioni Europa 2020 e Parlamento

COS E LA STRATEGIA UE 2020 La Comunicazione Europa 2020 1, proposta dalla Commissione europea e approvata dal Consiglio europeo e dal Parlamento europeo, sostituisce la c.d. Strategia di Lisbona nel delineare le grandi direttrici politiche per stimolare la crescita, lo sviluppo e l occupazione nella UE. Rispetto alla Strategia di Lisbona è previsto il monitoraggio da parte della Commissione sui progressi dei singoli Stati e la possibilità di raccomandazioni e censure politiche. Tre Priorità Crescita intelligente basata sulla conoscenza come fattore di ricchezza: sviluppare un economia basata sulla conoscenza e sull innovazione e creare un vero e proprio spazio europeo della conoscenza; Crescita sostenibile, un economia competitiva, interconnessa e più verde: promuovere un economia più efficiente sotto il profilo delle risorse, più verde e più competitiva; Crescita inclusiva e coinvolgimento dei cittadini in una società partecipativa: promuovere un economia con alto tasso di occupazione che favorisca la coesione sociale e territoriale, insieme alla possibilità di riconversione e di cambiare lavoro grazie all acquisizione di nuove competenze. Cinque obiettivi 1) Il 75% delle persone di età compresa fra 20 e 64 anni deve avere un lavoro; 2) Il 3% del PIL della Ue deve essere investito in ricerca e sviluppo; 3) I traguardi 20/20/20 in materia di clima/energia devono essere raggiunti, e se le condizioni lo permettono, anche un incremento del 30% della riduzione delle emissioni; 4) Il tasso di abbandono scolastico deve essere inferiore al 10% e almeno il 40% dei giovani deve essere laureato; 5) Riduzione di almeno 20 milioni di persone a rischio di povertà. 1 La Commissione europea ha presentato il 24 novembre 2009 il documento di lavoro (COM(2009)647) approvato dal Consiglio europeo di marzo e dal Parlamento europeo il 10 marzo 2010.

Sette iniziative faro 1) Unione dell innovazione (migliorare l accesso ai finanziamenti per ricerca e innovazione per stimolare la crescita e l occupazione); 2) Youth on the move (migliorare l efficienza sistemi di istruzione e favorire l ingresso dei giovani nel mercato del lavoro); 3) Agenda europea del digitale (accelerare la diffusione di internet ad alta velocità per famiglie e imprese); 4) Europa efficiente e sostenibile sotto il profilo delle risorse (favorire un economia a basse emissioni di carbonio, incrementare l uso di fonti di energia rinnovabile, promuovere l efficienza e il risparmio energetico e modernizzare il settore dei trasporti); 5) Politica industriale per l era della globalizzazione (favorire una base industriale solida e sostenibile, con particolare favore nei confronti delle PMI); 6) Agenda per nuove competenze e nuovi posti di lavoro (rinnovare le competenze delle persone durante tutto l arco della vita per un migliore inserimento e reinserimento nel mercato del lavoro, conciliare offerta e domanda di manodopera, modernizzare i mercati occupazionali); 7) Piattaforma europea contro la povertà.

IL NUOVO PIANO NAZIONALE DI RIFORME La nuova struttura La nuova versione del Piano Nazionale di Riforma (PNR) sarà schematica e organizzata in tre parti. La prima parte dovrà contenere una sintesi del quadro macroeconomico definito nel Programma di Stabilità (PS); la seconda dovrà focalizzarsi sugli squilibri macroeconomici nazionali; la parte finale, di dettaglio analitico, dovrà contenere le iniziative strategiche di riforma finalizzate al raggiungimento dei singoli obiettivi nazionali di crescita produttiva e occupazionale, con l indicazione delle risorse finanziarie, della tempistica di attuazione e degli obiettivi intermedi previsti per l azione proposta. Ogni anno il documento, che dovrà avere un orizzonte temporale almeno triennale, dovrà riportare le nuove iniziative di riforma presentate, il monitoraggio e lo stato di avanzamento delle iniziative descritte. Le scadenze Secondo il nuovo modello europeo relativo al coordinamento dei diversi momenti di definizione programmatica per i Paesi membri, il c.d. Semestre europeo, la pianificazione strategica nazionale consterà di due momenti simultanei: la presentazione contemporaneamente del PNR (per la sorveglianza macroeconomica nazionale e per il monitoraggio dell attuazione delle riforme strutturali) e del PS (per la sorveglianza fiscale) entro la fine di aprile di ogni anno. La contestualità dei due documenti permetterà una più puntuale valutazione delle iniziative di riforma funzionali al raggiungimento degli obiettivi europei stabiliti nella Strategia UE 2020. Entro la fine del 2010 il governo italiano presenterà per l esame del Parlamento il Piano nazionale di riforme nell ambito della strategia Ue 2020. Il responsabile del Piano nazionale italiano è il Ministro per le Politiche europee, Andrea Ronchi. Il Programma nazionale di riforma dovrà essere trasmesso al Parlamento prima della sua presentazione a Bruxelles, anche grazie a un emendamento del Gruppo PD alla Legge comunitaria 2009 che, riformando sul punto la L. 11/2005 (Norme generali sulla partecipazione dell Italia al processo normativo dell Unione europea e sulla procedure di esecuzione degli obblighi comunitari), mirava a rafforzare la posizione del Parlamento nel processo normativo europeo. Al fine di agevolare l introduzione della nuova procedura europea è stata prevista una fase transitoria per il 2010: il PNR sarà presentato alla Commissione in versione preliminare entro il 12 novembre 2010. La sua versione finale verrà inviata alla Commissione entro aprile 2011 (contestualmente al Programma di Stabilità).

Le sanzioni Analogamente a quanto già previsto dalla precedente Strategia di Lisbona, i Piani nazionali dovranno specificare i percorsi particolari che ciascuno Stato, tenendo conto delle condizioni di partenza e del proprio livello di ambizione, sceglierà per raggiungere gli obiettivi fissati. Ma, a differenza di quanto previsto con la Strategia di Lisbona, con la nuova Strategia 2020, la Commissione sarà chiamata a controllare i progressi compiuti e in caso di risposte nazionali inadeguate potrà formulare raccomandazioni anche specifiche per provvedere entro un determinato lasso di tempo, esaurito il quale, senza un adeguata reazione, seguirebbe un avvertimento politico. È evidente quanto sia dirimente la presenza di una forte governance europea ai fini della riuscita della nuova strategia Ue 2020, anche in considerazione dei risultati deludenti e per alcuni versi fallimentari della precedente Strategia di Lisbona, la quale aveva delineato a partire dal 2000 un progetto ambizioso, quello di fare dell Europa l area più dinamica e competitiva del mondo entro il 2010. Europa 2020 e Parlamento Il Parlamento Europeo e il Parlamento italiano hanno avviato nel corso del 2010 un esame istruttorio e una fase di consultazione sul documento sulla futura Strategia UE 2020. Il Parlamento europeo nella Risoluzione del 10 marzo 2010 incentra l azione su un economia sociale di mercato, una forte governance europea, il rafforzamento dell euro, della vigilanza finanziaria e del mercato interno europeo, la promozione delle PMI e dell occupazione, una crescita intelligente, inclusiva e sostenibile. Le Commissioni Bilancio e Politiche dell Unione Europea, in sede congiunta, hanno esaminato il documento e approvato, il 10 marzo 2010 un Documento finale, contenente osservazioni e proposte volte a rendere concretamente attuabile il progetto ambizioso contenuto nella Strategia 2020. In sede di consultazione alla Camera del documento sulla strategia 2020, il PD ha evidenziato come la rinnovata strategia rischierà di fallire se non accompagnata dall individuazione di priorità chiare, di traguardi realistici e di risorse adeguate che dovranno essere previste dalla revisione del bilancio comunitario. E importante prevedere inoltre strumenti vincolanti e chiedere agli Stati un indicazione chiara delle risorse che intendono investire per perseguire gli obiettivi fondamentali nei settori dell occupazione, del lavoro, dell innovazione e delle politiche sociali. La discussione su Europa 2020 e sul Piano Nazionale di Riforma si intrecciano, anche temporalmente, con altri appuntamenti europei importanti: dalla revisione del Patto di stabilità alla definizione del semestre europeo di bilancio, alla riforma delle politiche di coesione. Ulteriori approfondimenti su questi temi sono rinvenibili nei documenti parlamentari del PD, in particolare nella Risoluzione del 13 luglio 2010, presentata in occasione dell esame dell Aula della Camera del Programma legislativo delle presidenze europee per il 2010.

A cura dell Ufficio legislativo Dipartimento internazionale 06 6760 8855 Realizzazione a cura dell Ufficio comunicazione