Accordi preliminari per la stesura del PEI

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Transcript:

All. E Accordi preliminari per la stesura del PEI Ruolo della scuola Tempi Compiti Ruoli Novembre 2016

RICAPITOLIAMO

L All. E: è un modello che troviamo in coda al nuovo mod. di PEI provinciale si compila in occasione del primo GLHO è un accordo finalizzato all inclusione scolastica quindi la sua gestione è di competenza della scuola

LA SCUOLA DEVE: azioni che precedono il GLHO (1) 1. È la scuola che deve convocare ufficialmente l incontro documento su carta intestata e firmato dal D.S. possibilmente a scuola poiché il luogo è importante rispetto ai ruoli. 2. Il docente/i docenti che parteciperanno al GLHO si incontreranno prima con i colleghi di classe per fare il punto sull alunno o, almeno, avranno cura di concordare con i colleghi del Consiglio di classe: le osservazioni le aree di intervento e alcuni obiettivi generali da proporre, dopo aver consultato la documentazione.

LA SCUOLA DEVE: azioni che precedono il GLHO (2)- LA DOCUMENTAZIONE Se l insegnante di sostegno è di nuova nomina e non conosce il bambino deve avere accesso alla DOCUMENTAZIONE custodita dal D.S. e soggetta a privacy* se l alunno è di nuova iscrizione, la diagnosi funzionale e quanto pervenuto dalla scuola precedente; se è già iscritto, il fascicolo dell alunno contenente la documentazione storica dalla diagnosi funzionale ai PEI, fino alle verifiche del PEI dell anno precedente; è opportuno fare riferimento all insegnante (di sostegno o curricolare) che in quella classe costituisce la memoria storica dell alunno. *(Rispetto alla privacy si ricorda che quanto detto nella sede del GLHO è oggetto di privacy cui tutti i partecipanti sono rigorosamente tenuti)

LA SCUOLA DEVE: azioni che precedono il GLHO (3) 3. DS: se non può essere presente, delega un docente, dopo aver concordato anche con lui gli elementi essenziali della proposta della scuola e aver rilasciato delega. 4. Preparare bene il setting avendo chiari ruoli e compiti: Coordinatore verbalizzatore

LA SCUOLA DEVE: azioni durante il GLHO (1) È necessario assumere da subito il coordinamento dei lavori, nel caso in cui vi fosse qualche altro rappresentante della scuola, concordare prima chi coordina 1. Il coordinatore apre chiarendo gli obiettivi dell incontro: compilare l allegato E firmarlo ciascuno in rappresentanza dei propri Enti; se vi fossero difficoltà, la scuola si impegna a verbalizzare se vi fossero difficoltà, la scuola si impegna a verbalizzare quanto emerge e inviare successivamente agli altri Enti per la firma

LA SCUOLA DEVE: azioni durante il GLHO (2) 2. Il coordinatore: chiede agli intervenuti di presentarsi, verifica che siano delegati ufficialmente, specialmente se non li conosce (dovrebbero avere la convocazione o una delega); si ricorda che altre figure non istituzionali quali terapisti privati, rappresentanti di cooperative o associazioni ecc. non possono partecipare a meno che siano stati invitati dalla scuola, dalla famiglia o dagli altri Enti, che però devono aver preventivamente concordato l invito con la scuola regola i tempi della discussione, finalizza gli interventi al raggiungimento dell obiettivo, fa sintesi e chiude l incontro;

LA SCUOLA DEVE: azioni durante il GLHO (3) 3. il verbalizzatore: compila il modulo, lo rilegge e lo condivide con i presenti, raccoglie tutti i contributi che emergono dalla discussione i e che possono essere utili per la stesura del PEI.

LA SCUOLA E nel GLHO professionista dell intervento didattico, non può quindi chiedere al personale sanitario indicazioni su questo ambito, né ad altre figure che sono magari competenti su aspetti tecnico-riabilitativi, non su quelli didattici. i deve evitare di fare l elenco delle difficoltà dell alunno esplicitare sempre anche le potenzialità e i risultati già raggiunti in precedenza, anche per evitare di ripetere, ad ogni incontro, tutti gli eventi accaduti riguardanti l alunno deve fare copia dell allegato E compilato firmato per ogni ente partecipante e per la famiglia

LA SCUOLA nei confronti di ASST: effettua domande mirate alla componente sanitaria può così contribuire a capire quali problemi sono derivati dalla patologia, quali sono non modificabili da un intervento didattico, quali modificabili in caso di comportamenti problematici è utile: condividere id le osservazioni i degli specialisti, della famiglia e quelle della scuola ed esporre ciò che si sta facendo per decrementare i comportamenti disfunzionali e eventualmente decidere di applicare metodologie su principi condivisi esplicitandoli negli obietti ove sostanziale

LA SCUOLA nei confronti della famiglia: - accoglie la famiglia con le sue difficoltà, - nel rispetto dei ruoli; - rassicura evitando pietismi, - assume impegni chiari, - usa un linguaggio non troppo tecnico, - cura la comunicazione e la relazione perché la famiglia sia risorsa, - chiede impegni concreti; - garantisce continuità nella relazione anche fatta di passaggi di comunicazioni essenziali, mirate, evitando coinvolgimenti personali che possono incoraggiare forme di gestione dell alunno che sono al di fuori del contesto t istituzionale i (n di telefono personale, ) soprattutto quando l alunno abbia bisogno dell assistente per l autonomia che talvolta allarga i confini del suo intervento Attenzione particolare nel non imporre, quanto piuttosto proporre alla famiglia impegni. Chiedere per esempio il consenso perché condivida stili di supporto, richiesta, di affiancamento, riconoscimento,. che lo studente riconosce e apprezza. Non si può chiedere alla famiglia di continuare a casa il ruolo che spetta alla scuola: studio, approfondimento, imparare a stare attento, rispettare gli insegnanti

Gli OBIETTIVI a BREVE/MEDIO termine (l All.E è annuale) calzati sullo studente identificati all interno del progetto di vita: obiettivi non solo scolastici, mirati alla globalità della persona e che coinvolgono tutte le istituzioni chiavi di volta/fondamenti per il PEI concordati con i presenti (famiglia, ASST, Ente Loc., studente,.) non solo scolastici ne troppo generici, ne troppo specifici monitorati, verificati, ridefiniti, linguaggio chiaro, specifico non specialistico,, ne banale spazio alla famiglia protagonista alla pari non spettatrice

Gli IMPEGNI declinare il verbo COLLABORARE piuttosto abusato e troppo generico concordare impegni concreti, realistici, riconducibili alla specificità dello studente e verificabili no al gioco delle tre carte. L All. E è uno strumento potente: impugnabile in caso di contenzioso testimonianza di assunzione di responsabilità condivisa e collaborazione nei confronti di un essere umano

OBIETTIVI (1) Migliorare la capacità di approccio e di comunicazione con compagni e adulti organizzando attività di laboratorio con cadenza e presentazioni power-point delle UdA Migliorare l'autonomia personale in relazione a gestione degli spostamenti Incrementare la capacità di ascolto e i tempi di attenzione durante lo svolgimento delle attività proposte utilizzando software Potenziare le competenze metacognitive al fine di costruire un efficace metodo di studio personale in collaborazione con il Gruppo in extra-scuola

OBIETTIVI (2) Favorire l acquisizione i i di maggiore autonomia personale, soprattutto per quanto attiene la cura della persona e del materiale per l operatività scolastica essenziale operativa e organizzativa... per gli spostamenti casa-scuola e Favorire le relazioni con i compagni di classe nei momenti non strutturati con l utilizzo di Acquisire i contenuti base delle discipline operando con software facilitanti, costruzione di

IMPEGNI I comui comuni si impegnano a 1.fornire, secondo le proprie competenze, locali, attrezzature necessarie per realizzare quanto previsto nel Piano Educativo Individualizzato; 2. partecipare alla elaborazione di un progetto di vita unitario che allarghi al territorio il lavoro compiuto all interno della scuola, favorendo la fruizione delle risorse offerte, in collaborazione con la scuola, gli operatori dell Azienda Sanitaria Locale, sentito il parere dell alunno stesso e della sua famiglia e attivando eventuali associazioni di volontariato. 3. partecipano alla verifica del Piano Educativo Individualizzato partecipa alle riunioni concordate con la dirigenza scolastica ASST si impegnano a: 1. partecipare alla stesura e alla verifica il Piano Educativo Individualizzato, portando il proprio contributo e collaborando con la scuola e la famiglia per la sua realizzazione. 2. illustrare i tempi e le modalità di svolgimento degli interventi terapeutici e riabilitativi di cui l alunno può avere bisogno. 3. partecipare, nel contempo, mettendo a disposizione le competenze dei suoi diversi operatori, alla elaborazione di un progetto di vita unitario, che allarghi al territorio il lavoro compiuto all interno della scuola, favorendo la fruizione delle risorse offerte, in collaborazione con la scuola, gli operatori dell Amministrazione Comunale, sentito il parere dell alunno stesso e della sua famiglia. La famiglia si impegna a: 1.collaborare con gli operatori della scuola per il conseguimento degli obiettivi concordati e presentati nel P.E.I. 2. a collaborare per il raccordo fra la scuola e l'extrascuola per la realizzazione del progetto di vita. ni si impegnano a 1.fornire, secondo le proprie competenze, locali, attrezzature necessarie per realizzare quanto previsto nel Piano Educativo Individualizzato; 2. partecipare alla elaborazione di un progetto di vita unitario che allarghi al territorio il lavoro compiuto all interno della scuola, favorendo la fruizione delle risorse offerte, in collaborazione con la scuola, gli operatori dell Azienda Sanitaria Locale, sentito il parere dell alunno stesso e della sua famiglia e attivando eventuali associazioni di volontariato. 3. partecipano alla verifica del Piano Educativo Individualizzato partecipa alle riunioni concordate con la dirigenza scolastica

Per chi fosse interessato: ad un approfondimento personale ad avere una consulenza a chiarimenti in merito al/ai proprio/i studente/i SPORTELLO Su appuntamento 030 3775321 www.ctrhbrescia.it info@ctrhbrescia.it

Troverete il fascicolo i l dell alunno l linkato sul sito: www.ctrhbrescia.it