IL MUTAMENTO CLIMATICO PROCESSI NATURALI E INTERVENTO UMANO La distribuzione della flora Torino, 17 maggio 2012 Sandro Pignatti Prof. Em. di Ecologia Università di Roma La Sapienza
Alexander von Humboldt - 1802
Chimborazo 6310 m Con questa storica pubblicazione viene descritto per la prima volta il fenomeno della zonazione altitudinale della vegetazione
Zone e Fasce Variazione dei fattori ecologici sulle Alpi Fasce di vegetazione altitudine Relazione inversa tra luce e calore Zone di vegetazione latitudine Relazione diretta tra luce e calore
Zone di vegetazione Zonazione molto regolare secondo i paralleli nell emisfero nord (emisfero continentale) meno chiara al sud (emisfero oceanico).
Vegetation zones - Europe Arctic boreal Atlantic Temperate Mediterranean Regolare zonazione nord-sud nell area continentale anomalia sul lato oceanico
Fasce di vegetazione (calcare) Fascia nivale Fascia alpina Fascia subalpina sup. Fascia subalpina inf. Dolomiti versante merid. del gruppo del Catinaccio: Roda di Vael
Fasce di vegetazione (silice) Fascia alpina Fascia subalpina sup. Fascia subalpina inf. Fascia montana Fascia collinare M. Plose sopra Bressanone
Fasce di vegetazione sulle Alpi Nella zona di massima continentalità (Alpi Centrali) si possono riconoscere le fasce seguenti: alpina (2300-2600 m) subalpina (1600-2200 m) montana sup. (1200-1500 m) montana inf. (900-1200 m) Transetto Salisburgo pian. Veneta I limiti altitudinali dipendono dal fenomeno di elevazione di massa. Nelle catene periferiche i limiti sono a livello inferiore (Da Ellenberg, modif.)
Il cambio climatico Queste conoscenze, acquisite attraverso lo studio fitogeo- grafico di tutto il pianeta dimostrano che la vegetazione dipende strettamente dal clima (radiazione luminosa, ef- fetto termico, precipitazioni). Il clima ha sempre avuto variazioni con cicli di secoli o millenni. Negli ultimi decenni si è avviato un nuovo periodo di rapido cambiamento. Evidenze di modificazioni indotte nella vegetazione. Prospettive per il futuro.
Spostamento verso l alto delle fasce
L estate secca del 2007 fine agosto 2007 LAGO DI CAREZZA (KARERSEE) La portata normale
Faggeta appenninica (estate 07) Boschi dell Abruzzo faggi con fogliame secco: i danni più gravi si hanno nelle faggete di alta quota
Le faggete di fondo valle sono verdi Parco Naz. d Abruzzo L.M. 1400 m
La lettiera con foglie cadute verdi Normalmente ci sono soltanto foglie secche (giallo-brune)
Foglie verdi nella lettiera Foglie di Fagus sylvatica
Le giovani piante si seccano
Rami di paura (Angsttriebe) Intensa produzione di frutti (faggiuole)
Conclusioni per l estate 2007 gli alberi caducifogli vanno in grave stress idrico l elevata produzione di semi aggrava lo stress la foresta uniforme tende a frammentarsi in unità topografiche distinte eliminazione della rinnovazione mediante giovani plantule una o due annate con piovosità normale permettono il ripristino delle condizioni iniziali
Stelvio: paragone 1953-2003 (in collab. con N. Cannone Univ. Insubria, Como) 1 2 3 4 1. Ambiente di Carex curvula 2 Kalmia procumbens 3. Oxyria digyna 4. Salix herbacea
procedimento Primo rilevamento nell agosto 1953, dati pubblicati nel 1955 Secondo rilevamento nel 2003, sulla base della cartografia originale Sono stati scelti 6 tipi di vegetazione della fascia nivale Controllo delle specie presenti, frequenza, copertura Specie estinte e nuove specie entrate nelle comunità nivali Origine delle nuove specie comparse nel 2003 Controllo del significato di bioindicazione ABBREVIAZIONI Od Oxyrietum LS Luzuletum SH1 Salicetum 1 SH Salicetum 2 CC Curvuletum LC Loiseleurio-Cetrarietum
Aumento della ricchezza floristica
Estinzione e ingresso di nuove specie Rosso estinzione Verde ingresso Viola turnover
Rarefazione di specie dominanti
Cambio di elementi biogeografici
Conclusioni (redaz. N. Cannone) L equilibrio ecosistemico nella vegetazione appare gravemente compromesso. La flora (considerata globalmente) - Cresce la ricchezza floristica per l effetto dell immigrazione che supera largamente quello delle estinzioni - Ingresso relativamente modesto di specie aliene o delle fasce inferiori - Tra le specie persistenti in situ, il 58 % mostra un declino della copertura La vegetazione (a livello delle 6 comunità) - Aumento del totale di specie (tranne nel pascolo a graminacee e Carex) - Riduzione del numero medio di specie (tranne c. s.) - Marcato declino della specie dominante Inoltre: bioindicazione di aumento dei nitrati nel suolo (sopra i 2600 m!) Queste modificazioni testimoniano una condizione attuale di grave crisi ecologica.
Conclusioni generali In una visione generale, la distribuzione dei vegetali sulla superfice terrestre sembra essere regolata in maniera deterministica dalla radiazione luminosa e dal calore, sia in latitudine che in altitudine. Tuttavia questo non permette di arrivare ad una ragionevole previsione delle conseguenze del cambio climatico. Entro un ambito relativamente ristretto la vegetazione mostra una elevata capacità di omeostasi. Con un ulteriore aumento di temperatura, la vegetazione va in crisi e con modificazioni a tendenza caotica.