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PAG. 1 DI 10 NOTA INFORMATIVA SUI RISCHI AMBIENTALI E INTERFERENZIALI PER IL COMPLESSO IMPIANTISTICO SS 309 ROMEA KM 2,6 - RAVENNA APPENDICE B1 RISCHI PRESENTI NELLE AREE DELL IMPIANTO CDR E DELL IMPIANTO IRE IMPIANTO DI PRODUZIONE CDR INDICE 1 RISCHI LEGATI ALL AMBIENTE DI LAVORO ED ALLE INTERFERENZE... 2 2 RISCHIO ELETTRICO... 4 3 RISCHIO RUMORE... 5 4 RISCHIO DI ESPOSIZIONE A VIBRAZIONI MECCANICHE... 5 5 RISCHIO DI ESPOSIZIONE A CAMPI ELETTROMAGNETICI... 6 6 RISCHI DA RADIAZIONI OTTICHE ARTIFICIALI... 6 7 RISCHIO DI ESPOSIZIONE AD AGENTI CHIMICI/CANCEROGENI... 7 8 RISCHIO BIOLOGICO... 8 9 RISCHIO DI ESPOSIZIONE AD ATMOSFERE ESPLOSIVE... 8 10 RISCHIO INCENDIO... 9 11 RISCHIO DI ESPOSIZIONE A RADIAZIONI IONIZZANTI (DA RADIONUCLIDI)... 10

PAG. 2 DI 10 1 RISCHI LEGATI ALL AMBIENTE DI LAVORO ED ALLE INTERFERENZE [Titolo II D. Lgs. 81/2008 e art. 26 D. Lgs. 81/2008] Si forniscono alcuni elementi relativi ai particolari rischi legati ai luoghi di lavoro cui potrebbero essere esposti anche lavoratori esterni operanti nell area in oggetto. Agenti atmosferici: neve, ghiaccio, pioggia, vento, nebbia. Aree di transito (interferenze, traffico veicolare, stato della pavimentazione, buche, possibilità di cadute di livello, urti, ecc.). In particolare si evidenzia il rischio associato all assetto della zona di scarico rifiuti e quindi alle operazioni di scarico dei rifiuti in fossa, che inducono in particolare un potenziale rischio di caduta di persone e del mezzo nella fossa stessa. Lavori in quota/sotterraneo (dislivelli, utilizzo scale portatili, scale fisse, passerelle, ecc ). Rischio generale di potenziale presenza sulla pavimentazione delle zone di lavoro di sostanze scivolose (rifiuti, oli, grassi, ecc.). Mezzi di sollevamento e trasporto carichi sospesi ed in movimento (Carroponte Fossa Rifiuti). Rischio caduta materiali dall alto. Cantieri temporanei e mobili: possono essere presenti nell area in oggetto cantieri ed attività temporanee correlate alla manutenzione impiantistica/strutturale di siti esistenti. Rischio associato all assetto della zona di scarico rifiuti e quindi alle operazioni di scarico dei rifiuti in fossa. La fossa in esame è utilizzata per lo stoccaggio dei rifiuti da avviare alla produzione del CDR. Punture/morsi di insetti o animali. Parte dei rischi citati possono essere ricondotti anche ai rischi di natura interferenziale di cui all art. 26 del D.Lgs. 81/2008, derivanti ad esempio dalla contemporaneità di attività svolte dal personale di Herambiente o di altre imprese. Detti rischi sono valutati e limitati all interno del Documento Unico di Valutazione dei Rischi di Interferenza (DUVRI). Eventuali approfondimenti specifici per la mitigazione di tale tipologia di rischio possono poi essere gestiti negli impianti Herambiente attraverso l adozione della procedura dei Permessi di lavoro. Delimitazione delle aree (divieto di accesso alle zone del sito non di competenza), rispetto della cartellonistica per la segnalazione delle aree a rischio, utilizzo di DPI ove previsti per l accesso alle zone di competenza. Rispetto delle procedure di scarico rifiuti in fossa per le quali si faccia riferimento alla sezione specifica riportata nella Nota informativa. Velocità di approccio alla zona di scarico a passo d uomo. Presenza di passerelle e scale in ferro con adeguate protezioni anticaduta; scale dotate di corrimano. Divieto di movimentazione della benna rifiuti in fossa nell area prospiciente a quella in cui il mezzo sta procedendo alle operazioni di scarico. Effettuazione delle verifiche periodiche di efficienza e funzionalità del carroponte per la movimentazione dei rifiuti in fossa. Rispetto della segnaletica stradale orizzontale e verticale nella movimentazione mezzi. Utilizzo indumenti ad alta visibilità in caso di attraversamento a piedi delle aree interessate da traffico veicolare. Gli autisti dei mezzi sono tenuti a interrompere qualsiasi manovra in caso di vicinanza di persone a piedi. Delimitazione delle zone interessate da cantieri. Massima attenzione alle zone cantieristiche ed ai mezzi operativi e di sollevamento impegnati in tali aree o in transito da e per il cantiere. Coordinamento con imprese esterne per le interferenze lavorative dovute all utilizzo di mezzi di

PAG. 3 DI 10 1 RISCHI LEGATI ALL AMBIENTE DI LAVORO ED ALLE INTERFERENZE [Titolo II D. Lgs. 81/2008 e art. 26 D. Lgs. 81/2008] sollevamento o trasporto materiali all interno dell area in oggetto. Si effettua un periodico trattamento di derattizzazione e lotta antiparassitaria. Rispetto delle procedure di scarico rifiuti in fossa per le quali si faccia riferimento al documento IO.0266 Accesso automezzi e scarico RSU in fossa. Presenza in area di scarico rifiuti di specchio riflettente che facilita l autista conferitore nel controllo del corretto scivolamento del rifiuto dal proprio mezzo alla fossa di ricezione. Presenza di battiruota nella zona di avanfossa. Si segnala che il battiruota che delimita la zona di piazzale dalla zona di scarico ha la funzione di fornire un riscontro, ma non può in maniera del tutto analoga a un marciapiede impedire al mezzo lo scavallamento. Rappresentazione schematica della rampa di scarico

PAG. 4 DI 10 2 RISCHIO ELETTRICO [Capo III Titolo III D. Lgs. 81/2008] L impianto elettrico è costituito da: una cabina di consegna da ente distributore che oltre ad alimentare in MT l impianto di produzione CDR e l impianto IRE alimenta sempre in MT anche l impianto di trattamento chimico fisico e biologico (TCF), e i servizi generali di discarica. Una cabina MT/BT destinata all alimentazione ed alla gestione dell impianto CDR, alimentata dalla cabina di consegna. Un sistema di distribuzione interno in MT che collega la cabina di consegna con le cabine di singolo impianto e la generazione elettrica. Un sistema di distribuzione interna in BT alimentato dalla Cabina CDR. Alla luce delle precauzioni adottate, riportate nel seguito, il rischio elettrico, pur presente, è valutabile come medio. Sono adottate Istruzioni operative per gli interventi sugli impianti elettrici. Gli impianti elettrici sono conformi e vengono verificati periodicamente in ottemperanza alla normativa di riferimento. Divieto di utilizzo degli impianti elettrici per l alimentazione di attrezzature dell appaltatore se non previa specifica autorizzazione del responsabile committente. Uso di cartellonistica per l indicazione degli impianti in tensione. Uso di idonei DPI Il personale di conduzione risulta formato (PES o PAV) in conformità con quanto previsto dalle norme di buona tecnica in materia di lavori elettrici (CEI 11-27).

PAG. 5 DI 10 3 RISCHIO RUMORE [Capo II Titolo VIII D. Lgs. 81/2008] Si riporta una scheda riassuntiva dei dati ottenuti nelle varie postazioni di lavoro dalle rilevazioni fonometriche effettuate. Si rimanda alla planimetria in Allegato 2 alla Nota informativa per l ubicazione dei punti di campionamento. Postazione di lavoro/attrezzatura L eq db(a) L peak db(c) 37 Cabina gruista 62,8 93,3 38 Trituratore Doopstadt 86,1 112,1 39 Sala controllo CDR 57,8 94,0 40 Redler 84,2 106,7 41 Retrofossa 83,4 107,1 42 Vaglio primario 85,5 112,5 43 Deferrizzatore 86,4 111,1 44 Quadri locali 83,4 108,7 45 Uscita mulino Hazemag 91,7 112,5 46 Silos fluff 88,3 111,5 47 Zona saltacarta 87,4 112,5 48 Vaglio secondario 86,1 110,8 49 Nastro Screpler 86,7 111,2 50 Addensatici Khal 89,9 112,4 R Rumore ambientale medio CDR 82,8 108,3 Informazione e formazione ai lavoratori. Messa a disposizione di idonei DPI in caso di superamento del valore di 80 db(a) ed obbligo di utilizzo degli stessi in caso di superamento del valore di 85 db(a). Utilizzo di schermature, involucri o rivestimenti realizzati con materiali fonoassorbenti. 4 RISCHIO DI ESPOSIZIONE A VIBRAZIONI MECCANICHE [Capo III Titolo VIII D. Lgs. 81/2008] La Valutazione del Rischio da vibrazioni ha evidenziato che il rischio vibrazioni associato alle zone oggetto della presente Nota informativa (impianto di produzione CDR) è da considerarsi basso, sia per l esposizione a corpo intero che per il sistema mano-braccio, in quanto le accelerazioni rilevate risultano ampiamente al di sotto dei valori limite d azione. Informazione e formazione ai lavoratori. Manutenzione regolare delle apparecchiature che producono vibrazione.

PAG. 6 DI 10 5 RISCHIO DI ESPOSIZIONE A CAMPI ELETTROMAGNETICI [Capo IV Titolo VIII D. Lgs. 81/2008] Le potenziali fonti di campo elettromagnetico presenti in impianto sono costituite dagli apparati dell impianto elettrico descritti al paragrafo 2. Sono adottate Istruzioni operative per gli interventi sugli impianti elettrici. Gli impianti elettrici sono conformi e vengono verificati periodicamente in ottemperanza alla normativa di riferimento. Herambiente eseguirà specifiche valutazioni dell esposizione a campi elettromagnetici entro le scadenze fissate dalla normativa di riferimento (aprile 2012). 6 RISCHI DA RADIAZIONI OTTICHE ARTIFICIALI [Capo V Titolo VIII D. Lgs. 81/2008] Tra le attività potenzialmente svolte all interno dell impianto in oggetto, si identifica quale sorgente di radiazioni ottiche artificiali quella di saldatura, legata sostanzialmente ad operazioni di manutenzione. La revisione 2 del 11/03/2010 delle Indicazioni operative per l applicazione del Titolo VIII del D. Lgs. 81/08 e s.m.i., predisposte dal Coordinamento Tecnico per la sicurezza nei luoghi di lavoro delle Regioni e delle Province autonome, indica che la saldatura ad arco elettrico può superare i valori limite di esposizione fissati dal decreto relativi alle radiazioni UV (Allegato XXXVII) per esposizioni dell ordine dei 10 secondi a distanza di un metro dall arco. Anche le radiazioni da saldatura ossiacetilenica, benché meno rilevanti, sono indicate come sorgente significativa da considerare. In considerazione di tali indicazioni, il personale che abbia accesso all impianto, in caso di concomitanza di operazioni di saldatura, deve attenersi alle precauzioni tecnico-organizzative descritte nel seguito. In relazione ai tempi di esposizione potenziale limitati ed alle precauzioni tecnico-organizzative sopra elencate, si ritiene che il rischio derivante dall esposizione a radiazioni ottiche artificiali possa essere valutato come basso. Esecuzione di operazioni di saldatura da parte del personale autorizzato all uso di queste attrezzature utilizzando obbligatoriamente gli opportuni DPI (maschera/schermo per saldatura); Il personale non addetto alle operazioni di saldatura non può avvicinarsi a meno di 1 metro dalla sorgente di radiazione se non dotato anch esso degli opportuni DPI; Le postazioni utilizzate per le operazioni di saldatura devono essere identificate con idonea cartellonistica di sicurezza.

PAG. 7 DI 10 7 RISCHIO DI ESPOSIZIONE AD AGENTI CHIMICI/CANCEROGENI [Capi I e II Titolo IX D. Lgs. 81/2008] Le valutazioni sul rischio chimico effettuate con il metodo MoVaRisCh (elaborato dalla Regione Emilia Romagna) hanno evidenziato un rischio basso per la sicurezza ed irrilevante per la salute dei lavoratori. Di seguito si riporta l elenco di riferimento delle sostanze utilizzate nell impianto di produzione CDR. Non si riportano eventuali prodotti non classificati come pericolosi. Sostanza/ prodotti Codifica pericolo TLV-TWA Tipologia utilizzo / stoccaggio Stabilità e reattività DPI da utilizzare Gasolio R40, R 51/53, R 65, R 66 100 mg/m 3 Serbatoio da 2 m 3 immagazzinamento e Stabile in condizioni di utilizzo normali. Protezioni per mani. antinfortunistiche. Rifiuti in ingresso NON PERICOLOSI / Rifiuti caricati negli impianti CDR e IRE per i relativi trattamenti Stabili Protezioni per occhi, mani e vie respiratorie. Indossare scarpe antinfortunistiche. Molykote(r) mkl-n spray R12-52/53 5 mg/mc TWA, 10 mg/m 3 STEL Bomboletta spray custodita in Stabile in normali condizioni di uso. Può reagire con ossidanti forti Protezioni per occhi, mani e vie respiratorie. Indossare scarpe antinfortunistiche Loctite 542 R20-36/37-52/53 / Flacone custodito in deposito metallico Stabile Protezioni per occhi e mani. antinfortunistiche. Loctite 603 R37/38-41-43 / Vespamayer R52/53 / Flacone custodito in deposito metallico Bomboletta spray custodita in Stabile Evitare l accumulo di cariche elettrostatiche, evitare il contatto con materiali comburenti, il prodotto potrebbe infiammarsi. Protezioni per occhi mani e vie respiratorie. Indossare scarpe antinfortunistiche. Lps magnum premium Lps presolve Lps belt dressing R65 / R10-38-43-50/53 R12-38- 51/53-67 / / Bomboletta spray custodita in Bomboletta spray custodita in Bomboletta spray custodita in Stabile in normali condizioni di uso. Reattivo o incompatibile con agenti ossidanti. Stabile in normali condizioni di uso. Reattivo o incompatibile con agenti ossidanti Protezioni per occhi. antinfortunistiche. In caso di utilizzo prolungato utilizzare protezioni per occhi mani e vie respiratorie. antinfortunistiche. Protezioni per occhi. antinfortunistiche Cleanacidal R38-41 / Spray igienizzante per superfici in Stabile Protezione per occhi e mani. antinfortunistiche Non sono presenti agenti chimici classificati come cancerogeni di 1 o 2 categoria ai sensi della normativa di riferimento. In particolare la presenza di sostanze cancerogene non si è riscontrata neanche con il monitoraggio degli inquinanti aerodispersi. Fornitura di idonei DPI ai lavoratori. Formazione ed informazione ai lavoratori.

PAG. 8 DI 10 7 RISCHIO DI ESPOSIZIONE AD AGENTI CHIMICI/CANCEROGENI [Capi I e II Titolo IX D. Lgs. 81/2008] Presenza di doccie di emergenza e lavaocchi. Norme igieniche di base (frequente lavaggio delle mani, divieto di bere e mangiare sul luogo di lavoro, divieto di accesso alle aree pulite con abbigliamento da lavoro). Sistema di aspirazione centralizzato con distribuzione delle varie bocchette di aspirazione ai piani. 8 RISCHIO BIOLOGICO [Titolo X D. Lgs. 81/2008] La Valutazione del Rischio Biologico ha evidenziato che chiunque operi nell impianto CDR è potenzialmente soggetto a rischio biologico; tale rischio cresce all aumentare della permanenza negli ambienti contaminati, del grado di contaminazione oltre che in funzione delle caratteristiche individuali. L ordine di grandezza dei valori registrati durante il monitoraggio effettuato per la valutazione del rischio biologico risulta comunque essere inferiore a quello dei limiti di soglia riportati in letteratura. Fornitura di idonei DPI ai lavoratori. Formazione ed informazione ai lavoratori. Norme igieniche di base (frequente lavaggio delle mani, divieto di bere e mangiare sul luogo di lavoro, divieto di accesso alle aree pulite con abbigliamento da lavoro). Pulizia degli ambienti di lavoro chiusi con permanenza di persone. 9 RISCHIO DI ESPOSIZIONE AD ATMOSFERE ESPLOSIVE [Titolo XI D. Lgs. 81/2008] Nell impianto di produzione di CDR si evidenzia la presenza delle seguenti aree a rischi di esposizione ad atmosfere esplosive dovute alla presenza di polveri: Filtri raccolta polveri: i volumi interni alle condutture vengono classificati come Zona 22, la sezione sporca dei filtri come Zona 20 e la parte pulita dei filtri, i condotti di scarico e l intorno della bocca di scarico in atmosfera (volume distante 1 m dalla bocca) son classificati come Zona 22. Silo di stoccaggio del FLUF: l interno del silo e le tubazioni chiuse annesse ad esso vengono classificati come Zona 22. Trituratore secondario: l area viene classificata come Zona 21 per effetto delle polveri che si possono creare dall operazione di triturazione. Vagli secondari: l area interna viene classificata come Zona 22 per effetto di distacchi di polveri dalle pareti dei vagli. Cicloni di separazione e camere di calma: l area interna viene classificata come Zona 22 per effetto di un eventuale rimescolamento di polveri addensate sulle superfici e distaccatesi. Addensatrici: le parti internet vengono classificate come Zona 22 per effetto di eventuali distacchi di polveri dalle pareti in quantità significative. Si rimanda alla planimetria in Allegato 5 alla Nota informativa per l ubicazione delle aree classificate a rischio di esposizione ad atmosfere esplosive. Sulla base della classificazione delle aree e delle misure organizzative ed impiantistiche adottate, il livello di rischio di esposizione ad atmosfere esplosive all interno dell area di produzione CDR è stato valutato essere basso.

PAG. 9 DI 10 9 RISCHIO DI ESPOSIZIONE AD ATMOSFERE ESPLOSIVE [Titolo XI D. Lgs. 81/2008] Vengono effettuate attività di pulizia in fermata programmata per eliminare la polvere sulle superfici, mantenendo un livello di pulizia considerato buono. Vengono eseguite pulizie periodiche per l eliminazione di tutti i possibili depositi formatisi esternamente alle tramogge di carico dei forni da eseguirsi ad intervalli prefissati, o eventualmente all occorrenza qualora per particolarità dei rifiuti consegnati la polverosità risulti alta. Sono effettuate verifiche giornaliere sullo stato degli eventuali depositi, al fine di intervenire prima del tempo stabilito qualora necessario (il limite di intervento può essere considerato la riconoscibilità dei colori sottostanti lo strato). Gli operatori al polipo di carico delle tramogge operano in modo tale da lasciare cadere il materiale nelle stesse da un altezza la più ridotta possibile rispetto al materiale già presente per minimizzare la polvere prodotta. Vengono eseguiti controlli periodici dello stato manutentivo delle apparecchiature meccaniche ed elettriche con particolare riguardo a possibili infiltrazioni di polvere. E presente un sistema di aspirazione a servizio dell impianto. Le apparecchiature elettriche installate sono conformi rispetto alla classificazione delle aree a rischio di esplosione sopra descritte. Le zone a rischio sono segnalate con triangolo a fondo giallo e scritta nera Ex 10 RISCHIO INCENDIO [D.M. 10/03/1998] Il D.M. 10/03/1998 stabilisce i criteri per la valutazione dei rischi di incendio nei luoghi di lavoro ed indica le misure di prevenzione e protezione antincendio da adottare, al fine di ridurre l insorgenza di un incendio e di limitarne le conseguenze qualora esso si verifichi. Le aree oggetto della presente nota informativa sono tutte valutabili come a rischio di incendio medio. Le vie di esodo e le uscite di sicurezza sono segnalate mediante apposita cartellonistica che conduce all ingresso degli edifici. Sono presenti estintori, manichette antincendio e idranti all interno dell impianto. Sono presenti le luci di emergenza nei locali chiusi. E presente ed operativo un sistema di spegnimento a diluvio localizzato presso i presidi fossa rifiuti e stoccaggio CDR. E presente un sistema di nasi per il rilevamento di fumi/calore. Vengono effettuate prove periodiche di evacuazione conformemente a quanto previsto dal piano di emergenza. E adottato uno specifico Piano di Emergenza. Formazione ed informazione.

PAG. 10 DI 10 11 RISCHIO DI ESPOSIZIONE A RADIAZIONI IONIZZANTI (DA RADIONUCLIDI) In riferimento all eventuale radioattività dei rifiuti presenti in impianto, è stata effettuata una valutazione dei potenziali rischi da radiazioni ionizzanti associate a radioisotopi ed è emerso che tutto il personale Herambiente è valutabile come personale non esposto.