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Comunicato n. 90 1 agosto 2006 Ministero della Salute UFFICIO STAMPA Influenza aviaria: tutte le misure per prevenirla e combatterla Consuntivo 2005/2006: nessun volatile da allevamento contagiato. L avicultura italiana è risultata non colpita dal virus Gli allarmi verificatesi nel corso dell inverno 2005/2006 su potenziali rischi per la salute umana derivanti dall influenza aviaria hanno sollecitato il Ministero della Salute a promuovere questa conferenza stampa al fine di informare compiutamente gli organi di stampa di quanto si è fatto e si sta facendo per garantire la massima vigilanza sanitaria. A questo fine il 26 luglio 2006 si è svolto l ultimo incontro dell Unità Centrale di Crisi per l influenza aviaria prima del consueto periodo di riposo estivo. Sono state discusse tutte le attività che saranno messe in atto nel prossimo autunno, periodo considerato particolarmente delicato da un punto di vista epidemiologico in ragione delle migrazioni di avifauna acquatica proveniente dai territori considerati a rischio. E stato fatto il punto sulla situazione internazionale dando particolare risalto all ultimo caso confermato in un uccello selvatico (Svasso maggiore - Podiceps cristatus) trovato morto il 30 giugno 2006 in una zona umida nella provincia di Alava

nei Paesi Baschi. Le autorità spagnole hanno adottato le misure precauzionali di cui alla Decisione della Commissione 2006/115/EC. Nella zona coinvolta non ci sono aziende di tipo commerciale, solo insediamenti di volatili da cortile di tipo rurale. Questo è il primo caso di infezione da virus H5N1 rilevato dopo più di un mese dall ultimo caso in uccelli selvatici nell'unione Europea. Questo sottolinea la necessità di proseguire la sorveglianza epidemiologica. Al momento sono 14 gli Stati membri finora coinvolti dall Influenza aviaria (Grecia, Italia, Slovenia, Austria, Germania, Ungheria, Francia, Slovacchia, Svezia, Polonia, Danimarca, Repubblica ceca, Gran Bretagna e Spagna). Le disposizioni emanate in occasione della trascorsa emergenza, riassunte in un vademecum che sarà inoltrato alle Regioni e Province Autonome nei prossimi giorni, hanno dato buoni risultati.

In particolare la profilassi sanitaria nazionale nei confronti dell Influenza aviaria, sulla base delle linee guida comunitarie, si concentra: sulla sorveglianza regolare nella filiera avicola-industriale, negli allevamenti rurali e sui volatili selvatici migratori (Piano di monitoraggio nei volatili domestici e selvatici intensificato e prolungato fine al 31 dicembre 2006, registrazione nell anagrafe avicola di tutte le aziende comprese quelle rurali cercando di avviare il sistema di georeferenziazione delle strutture, già operativo nelle Regioni Veneto e Lombardia, su tutto il territorio nazionale ed indispensabile per la rete epidemio-sorveglianza, introduzione di misure di quarantena, incremento della vigilanza veterinaria sui luoghi dove sono presenti i volatili), sull applicazione di rigide misure di biosicurezza negli allevamenti (reti antipassero, attività di disinfezione, recinzioni, ecc., divieto di organizzazione di mostre, fiere, o qualsiasi concentramento di volatili sull intero territorio nazionale salvo apposita deroga concessa dalle Regioni o Province Autonome), sul controllo delle importazioni, mediante rigide misure di restrizione alle importazioni da Paesi terzi, agli scambi intracomunitari e di potenziamento dei controlli, spesso in via unilaterale, senza cioè attendere l adozione di misure di salvaguardia comunitarie, sebbene la disciplina delle importazioni da Paesi terzi di animali vivi e loro prodotti rientri tra le materie soggette alla legislazione comunitaria di armonizzazione. Nell ambito del Piano di monitoraggio negli uccelli selvatici sono stati testati 11.890 campioni che, oltre ai 19 cigni positivi non compresi peraltro nel Piano, non hanno evidenziato la presenza di virus H5N1 ad alta patogenicità. In caso di focolaio, sia esso in volatili domestici o selvatici (è sufficiente anche solo un animale trovato infetto), è comunque prevista l adozione di misure urgenti di protezione che consistono:

nell istituzione di zone di protezione (3 km di raggio) e di sorveglianza (7 km di raggio) attorno ai luoghi dove è stata confermata la presenza del virus H5N1, nell obbligo di censimento di tutti i pollai, allevamenti e ed aziende avicoli compresi nelle zone di protezione e sorveglianza, nel divieto di accesso alle persone non autorizzate dai Sindaci in tutte le zone faunistiche comprese nelle zone di protezione e sorveglianza, nell applicazione delle misure per la durata di almeno 21 giorni nella zona di protezione ed almeno 30 giorni nella zona di sorveglianza dalla data di conferma della presenza del virus. Ciò non esonera i Servizi veterinari a mantenere il livello di allerta elevato mediante l organizzazione di una capillare rete di sorveglianza sanitaria, nonché intensificando la vigilanza per lo più finalizzata alla verifica della messa in atto delle misure di biosicurezza negli insediamenti della filiera avicola. Le Linee guida operative relative alla sorveglianza epidemiologica e strategia d intervento ed il Piano di emergenza per l influenza aviaria, cui è allegato il Manuale operativo, deliberate nel corso delle precedenti Unità Centrali di Crisi, contengono tutte le procedure da attuarsi in caso di focolai negli allevamenti avicoli nonché il comportamento da assumere in caso di ritrovamento di uccelli selvatici morti. Le sopra citate procedure sono state recentemente testate nel corso di una simulazione, svoltasi in Toscana, Sicilia e Veneto, che ha coinvolto i Servizi veterinari delle AUSL di Treviso, Agrigento e Siena, gli Istituti Zooprofilattici Sperimentali competenti per territorio, nonché le Direzioni della Sanità veterinaria delle Regioni coinvolte. Le esercitazioni hanno evidenziato un efficiente livello di organizzazione e una puntuale reazione operativa da parte dei Servizi veterinari operanti sul territorio.

Inoltre, nei primi giorni di settembre, saranno emanate misure operative anche per i Centri di recupero per gli animali selvatici ed esotici, strutture comunque comprese nella attività di vigilanza permanente ad opera dei Servizi veterinari. In ogni caso è indispensabile che la vigilanza veterinaria debba essere intensificata nonché, attraverso apposita nota informativa così come deliberato nel corso della citata Unità di Crisi Centrale, vengano allertati i Sindaci affinché continuino, sul proprio territorio di competenza, ad incoraggiare la denuncia del possesso di volatili a qualunque titolo negli insediamenti rurali, nonché affiancare i Servizi veterinari nell opera di vigilanza sull applicazione delle misure di biosicurezza. Infine è opportuno sottolineare che in Italia tutte le misure adottate sin d ora hanno dato buoni risultati manifestando efficacia ed efficienza sul territorio. Tanto è che dopo i 19 cigni selvatici ritrovati positivi al virus H5N1 nelle Regioni Puglia, Calabria e Sicilia nello scorso mese di febbraio, per i quali sono state emanate specifiche misure restrittive in conformità alle disposizioni comunitarie, non sono stati evidenziati altri casi positivi negli uccelli selvatici né tantomeno nel 2006 si sono verificati focolai di influenza aviaria nel pollame domestico.