Rischi di cadute dall alto alto Problematiche ed esperienze dei Vigili del Fuoco
Vigili del Fuoco Rischi di cadute dall alto alto I vigili del fuoco rivestono in questa problematica un doppio ruolo Lavoratori normalmente esposti al rischio specifico Soccorritori esposti a rischi non sempre preventivabili
Alcuni degli ordinari scenari operativi con rischi di danno per lavori in altezza, cadute, o simili 1) Recupero di persone, cose, animali da tetto, albero, grondaie ecc.; 2) Interventi in ambienti sotterranei; 3) Ricerca di dispersi in zona impervia e di montagna; 4) Evacuazioni di paesi e/o abitazioni isolate; 5) Recupero di persone bloccate in strutture verticali (pozzi, grotte ecc.); 6) Ricerca a seguito di terremoti e crolli; 7) Soccorso a persone all'interno di silos; 8) Recupero da impianti di depurazione; 9) Recupero di persone da vani ascensori ecc.; 10) Discesa e salita da ponti e viadotti stradali e ferroviari per p recupero di persone, cose e salme;
Alcuni degli ordinari scenari operativi con rischi di danno per lavori in altezza, cadute, o simili 11) Recupero in cisterne e serbatoi (bagnati ed a secco); 12) Recupero da tralicci in genere; 13) Recupero da impalcature edili; 15) Recupero su navi 16) Ricerca di velivoli in zona impervia (montagna, valloni, ecc.); 17) Interventi di recupero suicidi, su strutture verticali: (torri, ciminiere, ecc.); 18) Controlli di dighe e strutture similari; 19) Recupero deltaplanisti, paracadutisti; 20) Recupero lavoratori su pareti rocciose a seguito infortunio,; 21 ) Recupero da strutture in cemento armato: (canali, torri, ecc.); 2) 2 2) Verifiche statiche su strutture verticali: (campanili, torri, ciminiere, ecc.); 23 ) Sblocco di gruisti dalla cabina di manovra;
Modalità operative In tutti questi interventi di soccorso si concretizzano le condizioni per dover operare con accesso tramite funi e simili impossibilità di accesso con altre attrezzature di lavoro; pericolosità di utilizzo di altre attrezzature di lavoro; impossibilità di utilizzo di sistemi di protezione collettiva; esigenza di urgenza di intervento giustificata; minor rischio complessivo rispetto ad altre soluzioni operative; durata limitata nel tempo dell intervento; impossibilità di modifica del sito ove è posto il luogo di lavoro.
Come viene affrontata la preparazione per il soccorritore Vigile del Fuoco? Il soccorritore professionista ha sempre costituito una figura di per sé atipica nel panorama delle attività lavorative, ma in particolar modo per quanto riguarda l aspetto della sicurezza. Deve possedere ed utilizzare durante il soccorso le seguenti misure di sicurezza 1) Procedure operative codificate; 2) Attrezzature e mezzi adeguati e sicuri; 3) Dispositivi di Protezione Individuale adeguati.
Procedure - DPI - Formazione le principali misure di sicurezza del soccorritore sono anche i suoi principali strumenti di lavoro! Lavorare in sicurezza/ D.P.I./ Mezzi e attrezzature di intervento Questo costituisce la base del soccorrere in sicurezza. -Informazione sui rischi dell intervento, -Formazione ed addestramento del personale sui mezzi, sulle attrezzature e sui D.P.I.; - Manutenzione dei mezzi, delle attrezzature e dei D.P.I.
Procedure - DPI - Formazione Il Datore di lavoro del soccorritore quindi deve provvedere a fornire questi strumenti di lavoro con specifica attività di formazione, predisporre adeguate procedure operative, individuare e fornire adeguati D.P.I.
Procedure - DPI - Formazione Il DM 450/99 che si occupa delle modalità di di applicazione ai VV.F. del D.Lvo D.Lvo 626/94, ribadisce l adozione obbligatoria, durante attività d intervento, di tutte le possibili misure precauzionali di sicurezza e di protezione individuale previste, ma puntualizza che l applicazione delle disposizioni di sicurezza deve avvenire nel rispetto delle caratteristiche strutturali organizzative e funzionali dei VV.F.. Per quanto riguarda specificamente i D.P.I., sia il D.Lvo 626/94, sia il nuovo Decreto 450/99 esonerano esplicitamente le attrezzature di protezione individuale dei VV.F. dall osservanza delle disposizioni contenute nel Titolo IV del D.Lvo 626 stesso. Il decreto quindi conferma che i dispositivi di protezione individuale rimangono disciplinati dalle circolari e dalle disposizioni di servizio interne già esistenti.
Procedure - DPI - Formazione Il Comandante VF (datore di lavoro) è tenuto a dare al personale la formazione e l addestramento all'uso dei D.P.I. e deve imporre che venga effettuata la loro manutenzione sia ordinaria straordinaria. Scelta dei D.P.I. per i VV.F. Sulla base dell attuale normativa in materia di acquisto dei D.P.I. (Circolare n 365/6104 del 365/6104 del 5/2/97) 5/2/97) è obbligatorio per il Comandante, ove possibile, acquistare prodotti rispondenti alle Euro Norme Armonizzate
Specializzare il soccorritore Per affrontare la formazione ed addestramento del personale negli anni 90 si è sviluppata una specifica professionalità Il soccorritore Vigile del Fuoco formato, addestrato ed equipaggiato sulle tecniche in ambiente cosiddetto S.A.F. S sta per ambiente speleo A sta per ambiente alpino F sta per ambiente Fluviale
Livelli operativi e conseguenti attività di formazione ed addestramento Livello SAF 1A Livello minimo di formazione per tutto il personale operativo in interventi ordinari effettuati in squadra Livello SAF 1 B per il personale inserito in in squadre operative SAF per interventi particolari, dove può operare in totale autonomia Livello SAF 2 A massimo livello SAF verticale, acquisizione tecniche acquisizione tecniche complesse con utilizzo di attrezzature particolari.
livello SAF FLUVIALE acquisizione di tecniche per il soccorso di acquisizione di tecniche per il soccorso di superficie in acqua con utilizzo di attrezzature specifiche Livello SAF 2 B interventi in qualunque ambiente con utilizzo di mezzo aereo (elicottero) dal quale ci si cala e si recupera. Aerosoccorritore
Livello SAF 1A Equiparabile all operatore del D.L 235/2003 Frequenta un corso di formazione di 40 ore con esame finale Tutti i vigili del fuoco devono possedere questa abilitazione Livello SAF 1B Equiparabile al preposto del D.L 235/2003 Deve possedere abilitazione SAF 1A Frequenta un ulteriore corso di formazione di 80 ore con esame finale (totale 120 ore)
Livello SAF 2A Deve possedere abilitazione SAF 1A e SAF 1B Frequenta un ulteriore corso di formazione di 120 ore con esame finale (totale 240 ore) Livello SAF Fluviale Deve possedere abilitazione SAF 1A - SAF 1B e SAF 2A Frequenta un corso di formazione di 80 ore con esame finale (totale 320 ore) Livello SAF 2B Deve possedere abilitazione SAF 1A - SAF 1B SAF 2A e SAF Fluviale Frequenta un corso di formazione di 80 ore con esame finale (totale 400 ore)
Dopo oltre 15 anni di attività di formazione e di operatività nel settore delle tecniche Speleo, alpino e fluviali, si sono raggiunti elevati livelli di professionalità ed una diffusa competenza di base tra tutti gli operatori VF. Gli esperti SAF Vigili del Fuoco hanno collaborato alla stesura di linee guida e manuali applicativi del D.L. 235/2003 I Vigili del Fuoco sono stati individuati tra le strutture che possono effettuare la formazione dei lavoratori addetti a sistemi di accesso mediante funi Sono stati predisposti specifici manuali di formazione e sono già stati attivati corsi specifici destinati a lavoratori delle aziende che operano in manutenzione strutture in altezza, dighe ecc.