OSSERVATORIO Anno IX n. 5 17 OTTOBRE 2017 F I S C O IN QUESTO NUMERO In primo piano - PROIETTI-TURCO: Sì autonomia Agenzie no modalità di privatizzazioni (AGI) Dalle agenzie IN PRIMO PIANO Proietti-Turco: Fisco: Sì autonomia Agenzie no modalità di privatizzazioni - Proietti UIL: TASSE. Web Tax: "Necessario studiare nuove forme di tassazione (Italpress) p.3 Analisi sullo sviluppo attuale della Web Tax - Web tax: ultime news p.4 Rassegna stampa - Ecco il decreto fiscale da Iva e rottamazione attesi 5miliardi (La Stampa) p.6 - Ecco la Web tax, prelievo del 6% sui ricavi Escluse le operazioni con i piccoli clienti (Il Messaggero) p.7 Roma, 12 ott. - La Uil condivide l'esigenza di migliorare il funzionamento delle agenzie fiscali anche attraverso una maggiore autonomia finanziaria, ma è contraria a qualsiasi tentativo di privatizzazione. Secondo il segretario confederale Domenico Proietti e il segretario generale Uilpa Nicola Turco "il modello organizzativo e la regolazione dei rapporti di lavoro devono rimanere saldamente e in modo inequivocabile nell'alveo della disciplina vigente per le pubbliche amministrazioni, valorizzando il ruolo importante della contrattazione collettiva". La Uil esprime vivo disappunto per "la chiusura alle ragioni e alle richieste emendative del sindacato. Richieste finalizzate ad evitare che anche questo ulteriore e affrettato rimaneggiamento delle agenzie calato dall'alto finisca per peggiorarne il funzionamento, a partire dalla funzione fondamentale di contrasto all'evasione e con un mancato potenziamento del controllo della governance da parte del Ministero vigilante". - La Web tax è pronta: i colossi pagheranno l 8%sui ricavi (La Stampa) p.8 Sul Web Boccia: "Web tax obbligatoria nella legge di Bilancio" (cor.com) p.9 1
La web tax si farà. Ma non si sa come (La Voce Info) p.9 Web tax, Padoan: clima cambiato in Ue, pensare misure nazionali (Reuters) p.9 Def, Padoan: crescita rafforzata in III trimestre, occupazione migliorerà (Il Sole 24 ore) p.9 Greco: «Web tax tema economico e questione etica (Il Sole24ore) p.10 Web tax tra il 6 e 10% sui ricavi in Italia delle big non residenti (Il Sole 24ore) p.10 Manovra: verso un decreto fiscale leggero, senza web tax e fattura elettronica (Firenze post) p.10 Lavoro giovani, aumento statali: ecco la manovra da 20 miliardi (Wall Street Italia) p.10 2
Dalle A G E N Z I E WEB TAX: "ACCORDO DI TALLINN SNODO IMPORTANTE" "L'accordo di Tallinn e' stato uno snodo importante per l'iter volto ad introdurre una tassazione dei giganti del web. E' significativo, come riconosce Padoan, che il clima sulla Web Tax sia mutato, infatti si e' ottenuto l'appoggio di almeno dieci paesi europei sul tema, fra cui Italia, Francia, Germania e Spagna. Il nostro Paese e' stato vittima della cospicua evasione fiscale realizzata da imprese con queste caratteristiche e, per tale ragione, in Italia, e' opportuno introdurre una web tax nella prossima legge di Bilancio. La soluzione piu' giusta e'quella di adottare una strategia comune a livello europeo e di attuare una reale web tax che assicuri giustizia fiscale,garantendo il principio per cui la fiscalita' deve essere uguale per tutti". Lo afferma in una nota Domenico Proietti, segretario confederale della Uil. 3
ANALISI SULLA WEB TAX WEB TAX: ULTIME NEWS Da tempo si discute ampiamente di web tax: un insieme di leggi che intendono regolare la tassazione sui guadagni delle grandi aziende che operano sul web, come Google Amazon, facebook, twitter, che hanno sedi all estero, ma che vendono in Italia. È noto come sul piano internazionale siano state numerose le proposte di intervento per definire una tassazione aderente alla nuova realtà della economia digitale, tuttavia, sul piano operativo, i singoli Paesi, si sono mossi diversamente. Fino a qualche tempo fa, le soluzioni adottate, o solo proposte, sono state parziali e collegate ai problemi considerati, inoltre, in alcuni Paesi, le norme introdotte sono state abrogate dopo breve tempo. I vigenti princìpi e regole di tassazione delle imprese multinazionali appaiono ancora inadeguati al modello del business in rete. Le attività e pratiche a cui fanno ricorso i giganti del web sono piuttosto semplici, la rete è accessibile a tutti, senza confini e barriere, inoltre essa si definisce sia virtuale che immateriale. Per tali caratteristiche, le società del settore possono liberamente decidere di insediarsi nel paese che garantisce loro la più favorevole ospitalità fiscale. Esse operano da un dato territorio, e da lì allestiscono il business digitale che è accessibile alla moltitudine di chi naviga in rete, ovunque si trovino. Al fine di risolvere il problema della web tax, sarebbe giusto attuare una risposta ed un impegno a livello globale. In Europa, i tempi sembrano finalmente maturi per attuare ciò, infatti da Tallin, dove si è riunito il Consiglio Ecofin dei 28 ministri delle Finanze dell UE, sono giunte notizie positive per attuare una effettiva cooperazione europea. Orbene, a livello europeo, si sta proponendo l idea secondo la quale le società interessate debbano pagare le tasse nel luogo in cui svolgono effettivamente la loro attività, così da assicurare una giusta tassazione dell economia digitale, rispettando il principio per cui la fiscalità sia uguale per tutti. In Italia ad esempio, attraverso la manovrina entrata in vigore a giugno 2017, è stata introdotta una norma ponte che prevede, per i giganti del web con oltre un miliardo di fatturato e un giro d'affari di almeno 50 milioni di euro, la possibilità di stipulare accordi preventivi con l'agenzia delle Entrate. 4
Nel nostro Paese, un grande promotore di questa misura è stato è Francesco Boccia del Pd. Questa web tax, solo provvisoria, in attesa della successiva norma da introdurre nella legge di bilancio, è diversa rispetto al passato, perché è mutato il panorama internazionale. Il testo di Boccia non prevede particolari obblighi, piuttosto propone alle aziende con un fatturato globale superiore al miliardo di euro ed un giro di affari di almeno 50 milioni in Italia, di collaborare con l'agenzia delle Entrate, per determinare se hanno una stabile organizzazione nel nostro Paese e, qualora ce l abbiano, sono tenute a pagare una tassazione superiore. Attualmente, in Italia, si assiste ad una evoluzione della materia, la web tax si dovrebbe introdurre mediante un emendamento parlamentare alla legge di Bilancio e dovrebbe prevedere un prelievo sui ricavi dei giganti del web, la cui aliquota sarebbe fissata al 6%. L applicazione di un imposta sui ricavi dipende dalla complessa definizione di organizzazione stabile in un dato Paese, che rappresenta il principio base della tassazione di un impresa tradizionale. Si tratta di una strada volta ad applicare le linee guida dell Unione europea relativamente al rispetto del principio di equa tassazione dell economia digitale. L Obiettivo principale è quello di accelerare il percorso delineato a livello internazionale, pertanto è possibile che la Commissione europea introduca una sua direttiva alla quale i Paesi dovranno attenersi. Solo in tal senso si può arginare l atteggiamento dei giganti del web nel perpetrare, in via sistematica, lo sfruttamento del mercato sottraendosi all obbligo di contribuzione. 5
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