Roma, 09/01/2012 COMUNICATO STAMPA La Sapienza decolla con il lanciatore Vega, un progetto della comunità scientifica nazionale Il vettore fu concepito da Carlo Bongiorno, illustre docente scomparso recentemente. L Ateneo ha contribuito allo sviluppo di molte soluzioni tecnologiche 13 febbraio 2012, finestra di lancio tra le ore 11.00 e 13.00 (ora italiana) base dell Agenzia Spaziale Europea, Kourou, Guyana francese Conto alla rovescia per il lancio inaugurale di Vega, il più piccolo della famiglia europea dei lanciatori, sviluppato dallʹesa con il contributo decisivo dellʹitalia che ha coperto circa il 65% dei costi di sviluppo. LʹItalia ha assunto la responsabilità industriale del progetto, con la realizzazione del lanciatore, affidata ad Elv ed Avio, dellʹaviogroup, e con Vitrociset e Cgs che hanno realizzato la base di lancio. Nella missione inaugurale sarà immesso in orbita un satellite scientifico italiano, il Lares, che realizzerà misure di grande interesse per la fisica gravitazionale e le scienze della terra, nel quale hanno avuto ruolo primario anche ricercatori della Sapienza. Per la prima volta il nostro paese mostra con la realizzazione di questo progetto di aver raggiunto la capacità a livello scientifico, tecnologico ed industriale di sviluppare e gestire un sistema di grande complessità come quello di un vettore spaziale. Solo la Francia in Europa poteva finora vantare questa capacità. Salvo rinvii, la data stabilita per il lancio è prevista per il 13 febbraio, alle ore 12.00 (ora italiana). Per seguire in diretta dalla base spaziale europea di Kourou in Guyana francese le fasi finali di preparazione e lancio, lʹarea di ingegneria aerospaziale della Sapienza ha organizzato un collegamento in streaming da Kourou a partire dalle ore 10.00. Lʹiniziativa si terrà nellʹaula del Chiostro dell edificio di Ingegneria, in via Eudossiana 18 a Roma. Università degli Studi di Roma La Sapienza Capo Ufficio Stampa: Alessandra Barberis Addetti Stampa: Christian Benenati - Alessandra Bomben Marino Midena - Barbara Sabatini - Stefania Sepulcri Piazzale Aldo Moro 5, 00185 Roma T (+39) 06 4991 0035-0034 F (+39) 06 4991 0399 comunicazione@uniroma1.it stampa@uniroma1.it www.uniroma1.it
Pag 2 Il contributo della Sapienza Lʹidea stessa del Vega è nata nei locali della Sapienza, sul tavolo di lavoro di Carlo Buongiorno, illustre docente scomparso 3 mesi fa, e molte delle soluzioni tecnologiche di cui è dotato Vega hanno il ʺmarchioʺ della Sapienza. Un contributo preminente è venuto dal gruppo di docenti del settore propulsivo. Basti pensare che l utilizzo dellʹelio come gas pressurizzante dei tre stadi propulsivi a propellente solido, ideato su basi puramente teoriche dai docenti Maurizio Di Giacinto e Bernardo Favini, ha consentito di evitare comportamenti anomali (fluttuazioni di pressione) altrimenti presenti. L ESA ha verificato l efficacia di questa innovativa soluzione mediante un test specifico effettuato a Kourou. La stessa unità di ricerca ha seguito per conto dell Esa la fase di sviluppo e realizzazione dell intero sistema, sviluppando accuratissime metodologie e modelli di analisi e simulazione del comportamento dei motori a propellenti solidi, che sono ora entrate di diritto a far parte degli standard progettuali dell Esa. Sempre per quanto riguarda l apparato propulsivo è stato anche rilevante il contributo del team di ricerca dei docenti Marcello Onofri e Francesco Nasuti che ha sviluppato sofisticati strumenti di simulazione numerica per predire le condizioni di flusso e l ablazione delle superfici interne degli ugelli propulsivi. Va sottolineato che il fenomeno dell ablazione del carbon/carbon negli ugelli si è rivelato fondamentale nel condizionare la tenuta e le prestazioni complessive dei motori di Vega. Contributo importante è stato anche quello fornito dai ricercatori che si sono dedicati allo studio delle strutture di Vega. Il gruppo di Paolo Gaudenzi ha seguito le verifiche strutturali degli involucri in composito dei motori a propellente solido, contribuendo a modifiche strutturali e allo sviluppo di specifiche indagini sperimentali. Franco Mastroddi si è dedicato all analisi degli aspetti di aeroelasticità del lanciatore insieme con Fulvio. Stella, che si è anche occupato di problemi di separazione tra gli stadi del lanciatore. La Sapienza ha anche fornito all avventura Vega unʹelevata qualità in termini di formazione di giovani ingegneri, che sono certo i co protagonisti di questo progetto. Gran parte dei responsabili industriali dei diversi settori coinvolti vengono dal master di Sistemi di trasporto spaziale.
Pag 3 Note tecniche Un sistema che consenta di collocare in orbita un satellite è costituito essenzialmente da tre elementi: il satellite stesso, la missione che deve svolgere (cioè quale tipologia di orbita è prevista per quel satellite), e la potenza/energia necessaria per soddisfare la missione (cioè lanciatori con differenti livelli di spinta e di impulso totale). In termini pratici quindi ogni classe di satelliti/missioni richiede uno specifico lanciatore. LʹEuropa per garantirsi un autonomo accesso allo spazio si è quindi dotata di un intera famiglia di lanciatori, ognuno dei quali soddisfa esigenze diverse. In particolare: Ariane 5 colloca in orbita satelliti di peso elevato (per esempio. satelliti di telecomunicazioni, del peso di 4 o 5 tonnellate) su unʹorbita che tipicamente per queste missioni è a una distanza di 36000 km dalla Terra; Soyuz colloca in orbita satelliti di minor peso (per esempio per la navigazione, come i satelliti per il GPS) che operano su orbite di circa 20000 km da terra. Vega opererà invece per missioni scientifiche e per satelliti di osservazione della Terra del peso di 500 2000 kg, orbitanti a distanze di 300 1000 km da terra. Il progetto Vega ha rappresentato per lʹindustria Italiana dei lanciatori un importantissimo salto tecnologico. Prima del Vega il gruppo Avio svolgeva essenzialmente un ruolo manifatturiero, finalizzato alla produzione dei booster di propellenti solidi e a specifici componenti degli apparati propulsivi (turbopompe e simili). Oggi è in grado di progettare e gestire lʹintero sistema lanciatore, divenendo così assieme alla Astrium franco tedesca lʹunica industria europea capace di coprire questo ruolo. Attualmente è previsto un programma di iniziale consolidamento del lanciatore che prevede cinque lanci, con una cadenza di due lʹanno, seguita da una successiva stabilizzazione a tre lanci l anno. Info Marcello Onofri Docente di Propulsione aereospaziale Direttore del Centro di ricerca aerospaziale della Sapienza T (+39) 06 44585896
Pag 4 FOTO Allegate: Le due immagini che seguono sono fornite da uno degli ex studenti della Sapienza operanti presso la base di Kourou. Ritraggono il lanciatore nella base di lancio e il satellite Lares collocato nellʹogiva del Vega.
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