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Prot. N. 7160 A/19 Bari, 29/09/2015 ATTO DI INDIRIZZO RIGUARDANTE LA DEFINIZIONE E LA PREDISPOSIZIONE DEL PIANO TRIENNALE DELL OFFERTA FORMATIVA TRIENNIO 2016/17-2017/18-2018/19 Al Collegio dei Docenti e p.c. Al Consiglio d Istituto Alla Componente Genitori All Albo della Scuola Al sito web Il DIRIGENTE SCOLASTICO VISTO VISTO VISTO VISTO l art. 21 della legge n. 59/97 che ha introdotto l autonomia delle istituzioni scolastiche; il D.P.R. 275/99, Regolamento recante norme in materia di autonomia delle istituzioni scolastiche, ai sensi dell art. 21 della L. 15 marzo 1997, n. 59 ; il comma n. 14 dell art. 1 della Legge 13 Luglio 2015, n. 107 recante: la Riforma del sistema nazionale di istruzione e formazione e delega per il riordino della disposizioni legislative vigenti che attribuisce al Dirigente scolastico potere di indirizzo al Collegio dei docenti per le attività della scuola; l art. 25 del Decreto Legislativo 30 marzo 2001, n. 165 recante Norme generali sull ordinamento del lavoro alle dipendenze delle amministrazioni pubbliche che attribuisce al Dirigente scolastico, quale garante del successo formativo degli alunni, autonomi poteri di direzione, di coordinamento e di valorizzazione delle risorse umane, per assicurare la qualità dei processi formativi, per l esercizio della libertà di insegnamento, intesa anche come libertà di ricerca e innovazione metodologica e didattica e per l attuazione del diritto all apprendimento da parte degli alunni; 1

CONSIDERATO CHE RISCONTRATO CHE TENUTO CONTO TENUTO CONTO TENUTO CONTO TENUTO CONTO VISTI a) le innovazioni introdotte dalla Legge n. 107 del 2015 mirano alla valorizzazione dell autonomia scolastica, che trova il suo momento più importante nella definizione e attuazione del piano dell offerta formativa triennale; b) le innovazioni introdotte dalla Legge n. 107 del 2015, prevedono che le istituzioni scolastiche, con la partecipazione di tutti gli organi di governo, dovranno provvedere alla definizione del Piano Triennale dell Offerta Formativa per il triennio 2016/17, 2017/18, 2018/19; a) gli indirizzi del Piano Triennale dell offerta formativa vengono definiti dal Dirigente Scolastico che, in proposito, attiva rapporti con i soggetti istituzionali del territorio e valuta eventuali proposte delle rappresentanze sociali; b) il Consiglio dei docenti elabora il Piano Triennale dell Offerta Formativa; c) il Consiglio di istituto approva il Piano Triennale dell Offerta Formativa; d) il Piano Triennale dell Offerta Formativa può essere rivisto annualmente entro ottobre; e) per la realizzazione degli obiettivi inclusi nel Piano Triennale dell Offerta Formativa le istituzioni scolastiche possono avvalersi di un organico potenziato di docenti da richiedere a supporto delle attività di attuazione; delle esigenze e della programmazione delle iniziative educative e culturali presentate dagli Enti Locali e dai Servizi socio-sanitari del territorio; delle proposte e delle iniziative promosse dalle diverse realtà istituzionali, culturali, sociali ed economiche operanti nel territorio; delle sollecitazioni e delle proposte formulate dalle famiglie e dagli utenti sia in occasione degli incontri informali e formali, sia attraverso gli esiti della valutazione annuale della qualità percepita promossa dalla scuola; degli esiti dell autovalutazione di Istituto e, nello specifico, delle criticità indicate nel Rapporto di Autovalutazione (RAV) relativamente all adozione di pratiche didattiche centrate ancora troppo sulla lezione frontale e su modalità di apprendimento passivo da parte degli alunni (ascolto della spiegazione, risposta a domande, esposizione e restituzione nella verifica) e delle piste di miglioramento individuate che saranno sviluppate nel Piano di Miglioramento parte integrante del Piano Triennale dell Offerta Formativa; i risultati della rilevazione nazionale degli apprendimenti restituiti in termini di misurazione dei livelli della scuola e delle classi in rapporto alla media nazionale e regionale e, limitatamente ai dati di scuola, a 2

TENUTO CONTO CONSIDERATE CONSIDERATE ATTESO CHE RITENUTO AL FINE parità di indice di background socio-economico e familiare; delle riflessioni emerse nelle occasioni di confronto sui dati di misurazione forniti dall INVALSI, delle esigenze condivise di innovazione delle pratiche di insegnamento verso modelli orientati allo sviluppo di ambienti di apprendimento attivi, laboratoriali, cooperativi, orientati allo sviluppo di competenze di base, disciplinari e trasversali; le criticità rilevate nei consigli di classe rispetto ai comportamenti di alcuni alunni e ai risultati di apprendimento registrati nelle classi; le iniziative promosse negli anni per l innovazione metodologicodidattica e per il miglioramento della qualità dei processi di insegnamento e di apprendimento e delle sollecitazioni continue offerte sia in situazioni collegiali formali, sia in incontri formali presso le sedi di servizio; l intera comunità professionale docente è coinvolta nei processi di riforma che stanno interessando la scuola e nella contestualizzazione didattica delle ultime Indicazioni Nazionali per il curricolo 2012, che orientano verso l innovazione delle pratiche didattiche attraverso la valorizzazione di: metodologie didattiche attive, individualizzate e personalizzate; modalità di apprendimento per problem solving, ricerca, esplorazione e scoperta; situazioni di apprendimento collaborativo e approcci meta cognitivi; di dover richiamare i suggerimenti forniti in diverse occasioni, coerentemente con quanto sollecitato a livello nazionale, con le attese delle famiglie degli alunni, con la responsabilità di tutti nel comune intento di ricercare e sperimentare modalità e strategie efficaci per la realizzazione del successo formativo di tutti gli alunni titolari di bisogni educativi comuni e talvolta speciali; di offrire suggerimenti e mediare modelli e garantire l esercizio dell autonomia didattica del Collegio dei Docenti e la libertà di insegnamento dei singoli docenti, intesa anche come libertà di ricerca e innovazione metodologica e didattica e di contribuire alla piena realizzazione di diritti costituzionalmente riconosciuti; 3

EMANA Il seguente atto di indirizzo rivolto al Collegio dei Docenti. Il Piano Triennale dell Offerta Formativa è da intendersi non solo quale documento con cui l Istituzione dichiara all esterno la propria identità, ma programma in sé completo e coerente di strutturazione precipua del curricolo, di attività, di logistica organizzativa, di impostazione metodologico-didattica, di utilizzo, promozione e valorizzazione delle risorse umane, con cui la scuola intende perseguire gli obiettivi dichiarati nell esercizio di funzioni che sono comuni a tutte le istituzioni scolastiche in quanto tali, ma al contempo la caratterizzano e la distinguono. Il coinvolgimento e la fattiva collaborazione delle risorse umane di cui dispone l Istituto, l identificazione e l attaccamento all istituzione, la motivazione, il clima relazionale e il benessere organizzativo, la consapevolezza delle scelte operate e delle motivazioni di fondo, la partecipazione attiva e costante, la trasparenza, l assunzione di un modello operativo vocato al miglioramento continuo di tutti i processi di cui si compone l attività della scuola non possono darsi solo per effetto delle azioni poste in essere dalla dirigenza, ma chiamano in causa tutti e ciascuno, quali espressione della vera professionalità che va oltre l esecuzione di compiti ordinari, ancorché fondamentali, e sa fare la differenza; essi sono elementi indispensabili all implementazione di un Piano che superi la dimensione del mero adempimento burocratico e ne faccia reale strumento di lavoro, in grado di canalizzare l uso e la valorizzazione delle risorse umane e strutturali, di dare un senso e una direzione chiara all attività dei singoli e dell istituzione nel suo complesso. Nell esercizio della sua discrezionalità tecnica, pertanto, il Collegio Docenti è chiamato a integrare e aggiornare il Piano per il triennio che decorre dall anno scolastico 2016-2017. Ai fini dell elaborazione del documento, il Dirigente Scolastico ritiene indispensabile che si seguano le presenti indicazioni: L elaborazione del PTOF deve tener conto delle priorità, dei traguardi e degli obiettivi individuati nel RAV per rispondere alle reali esigenze dell utenza; L Offerta Formativa deve articolarsi tenendo conto non solo della normativa e delle presenti indicazioni, ma facendo anche riferimento a vision e mission condivise e dichiarate nei piani precedenti, nonché del patrimonio di esperienza e professionalità che negli anni hanno contribuito a costruire l immagine della scuola. È necessario: rafforzare i processi di costruzione del curricolo d Istituto verticale e caratterizzante l identità dell Istituto; strutturare i processi di insegnamento-apprendimento in modo che essi rispondano esattamente alle Indicazioni Nazionali e ai Profili di competenza, tenendo presente che con esse il MIUR esplicita i livelli essenziali delle prestazioni (LEP), Pertanto i livelli devono essere 4

obbligatoriamente conseguiti da ciascuno studente nell esercizio del diritto-dovere all istruzione, e non solo dai migliori. Da ciò deriva la necessità di: migliorare i processi di pianificazione, sviluppo, verifica e valutazione dei percorsi di studio (curricolo del singolo studente, curricolo per classi parallele, curricolo per ordine di scuola, curricolo d Istituto); superare la dimensione trasmissiva dell insegnamento e modificare l impianto metodologico in modo da contribuire fattivamente, mediante l azione didattica, allo sviluppo delle competenze chiave di cittadinanza europea, che sono riconducibili a specifici ambiti disciplinari (comunicazione in lingua madre, comunicazione in lingue straniere, competenze logico-matematiche, competenze digitali) e a dimensioni trasversali (imparare a imparare, iniziativa e imprenditorialità, consapevolezza culturale, competenze sociali e civiche); operare per la reale personalizzazione dei curricoli, sia in termini di supporto agli alunni in difficoltà sia nelle direzioni dello sviluppo delle potenzialità, delle attitudini e della valorizzazione delle eccellenze; monitorare e intervenire tempestivamente sugli alunni a rischio (a partire da una segnalazione precoce di casi potenziali DSA/ BES/ dispersione); abbassare le percentuali di dispersione e di abbandono; implementare la verifica dei risultati a distanza come strumento di revisione, correzione, miglioramento dell offerta formativa e del curricolo; integrare le attività, i compiti e le funzioni dei diversi organi collegiali; potenziare e integrare il ruolo dei dipartimenti e delle Funzioni Strumentali al PTOF; migliorare il sistema di comunicazione, la socializzazione e la condivisione tra il personale, gli alunni e le famiglie delle informazioni e delle conoscenze interne ed esterne relative agli obiettivi perseguiti, le modalità di gestione, i risultati conseguiti; promuovere la condivisione delle regole di convivenza e di esercizio dei rispettivi ruoli all interno dell istituzione; promuovere l uso delle tecnologie digitali tra il personale e migliorarne la competenza; migliorare quantità e qualità delle dotazioni tecnologiche; migliorare l ambiente di apprendimento (dotazioni, logistica); sostenere formazione e autoaggiornamento per la diffusione dell innovazione metodologicodidattica; 5

implementare i processi di dematerializzazione e trasparenza amministrativa; accrescere la quantità e la qualità delle forme di collaborazione con il territorio: reti, accordi, progetti; operare per il miglioramento del clima relazionale e del benessere organizzativo; potenziare l insegnamento della Musica, mediante lezioni curricolari di strumento musicale (pianoforte e chitarra); potenziare l insegnamento dell Educazione motoria in orario curricolare ed extra attraverso progetti e attività che promuovano corretti stili di vita e valorizzino l inclusione. Questo per consentire: la coerenza tra servizi offerti, esigenze dell utenza, disposizioni normative; la creazione di un offerta formativa sempre più verificabile e passibile di aggiustamenti; la valorizzazione dell identità specifica della comunità e l integrazione vicendevolmente arricchente e funzionale (mediante la promozione del patrimonio storico, artistico, culturale, della sua conoscenza e l impegno per la sua valorizzazione) coniugate a una dimensione irrinunciabile di apertura alle dimensioni europea e globale. Il Piano dovrà pertanto includere: l'offerta formativa; il curricolo verticale caratterizzante; le attività progettuali; i regolamenti; e quanto previsto dalla Legge n.107/2015 al comma 7 dalla lettera a alla lettera s., nonché: Iniziative di formazione per gli studenti, compresa la conoscenza delle procedure di primo soccorso (Legge n. 107/15 comma 16); Attività formative obbligatorie per il personale docente e ATA (Legge n.107/15 comma 12) inerenti la Didattica per competenze, la certificazione livelli B1e B2 di Lingua Inglese, le Metodologie didattiche innovative; 6

Definizione risorse occorrenti, attuazione principi pari opportunità, parità dei sessi, lotta alla violenza di genere e le discriminazioni (con specifico impegno alla realizzazione di attività di sensibilizzazione); Percorsi formativi e iniziative diretti all'orientamento e alla valorizzazione del merito scolastico e dei talenti (Legge n. 107/15 comma 29); Azioni per difficoltà e problematiche relative all integrazione degli alunni stranieri e con italiano come L2; Azioni specifiche per alunni adottati; Azioni per sviluppare e migliorare le competenze digitali di alunni e personale attraverso il Piano Nazionale per la Scuola Digitale (obiettivi specifici al comma 58); Descrizione dei rapporti con il territorio. Il Piano dovrà inoltre includere ed esplicitare: - gli indirizzi del DS e le priorità del RAV - il fabbisogno di posti comuni, di sostegno, e per il potenziamento dell'offerta formativa, (comma2) - il fabbisogno di ATA (comma3) - il fabbisogno di strutture, infrastrutture, attrezzature materiali - il piano di miglioramento (riferito al RAV) - la rendicontazione sociale e la pubblicazione e diffusione dei risultati raggiunti. Si riportano qui di seguito i commi della Legge 107 che espressamente si riferiscono al Piano dell'offerta Formativa Triennale e che indicano anche il quadro e le priorità ineludibili. È certamente indispensabile che si proceda a una lettura integrale della nuova norma. Comma 7. Le istituzioni scolastiche, nei limiti delle risorse umane, finanziarie e strumentali disponibili a legislazione vigente e, comunque, senza nuovi o maggiori oneri per la finanza pubblica, individuano il fabbisogno di posti dell'organico dell'autonomia, in relazione all'offerta formativa che intendono realizzare, nel rispetto del monte orario degli insegnamenti e tenuto conto della quota di autonomia dei curricoli e degli spazi di flessibilità, nonché' in riferimento a iniziative di potenziamento dell'offerta formativa e delle attività progettuali, per il raggiungimento degli obiettivi formativi individuati come prioritari tra i seguenti: 7

a) valorizzazione e potenziamento delle competenze linguistiche, con particolare riferimento all'italiano nonché alla lingua inglese e ad altre lingue dell'unione europea, anche mediante l'utilizzo della metodologia Content language integrated learning; b) potenziamento delle competenze matematico-logiche e scientifiche; c) potenziamento delle competenze nella pratica e nella cultura musicali, nell'arte e nella storia dell'arte, nel cinema, nelle tecniche e nei media di produzione e di diffusione delle immagini e dei suoni, anche mediante il coinvolgimento dei musei e degli altri istituti pubblici e privati operanti in tali settori; d) sviluppo delle competenze in materia di cittadinanza attiva e democratica attraverso la valorizzazione dell'educazione interculturale e alla pace, il rispetto delle differenze e il dialogo tra le culture, il sostegno dell'assunzione di responsabilità nonché' della solidarietà e della cura dei beni comuni e della consapevolezza dei diritti e dei doveri; potenziamento delle conoscenze in materia giuridica ed economico-finanziaria e di educazione all autoimprenditorialità; e) sviluppo di comportamenti responsabili ispirati alla conoscenza e al rispetto della legalità, della sostenibilità ambientale, dei beni paesaggistici, del patrimonio e delle attività culturali; f) alfabetizzazione all'arte, alle tecniche e ai media di produzione e diffusione delle immagini; g) potenziamento delle discipline motorie e sviluppo di comportamenti ispirati a uno stile di vita sano, con particolare riferimento all'alimentazione, all'educazione fisica e allo sport, e attenzione alla tutela del diritto allo studio degli studenti praticanti attività sportiva agonistica; h) sviluppo delle competenze digitali degli studenti, con particolare riguardo al pensiero computazionale, all'utilizzo critico e consapevole dei social network e dei media nonché' alla produzione e ai legami con il mondo del lavoro; i) potenziamento delle metodologie laboratoriali e delle attività di laboratorio; l) prevenzione e contrasto della dispersione scolastica, di ogni forma di discriminazione e del bullismo, anche informatico; potenziamento dell'inclusione scolastica e del diritto allo studio degli alunni con bisogni educativi speciali attraverso percorsi individualizzati e personalizzati anche con il supporto e la collaborazione dei servizi socio-sanitari ed educativi del territorio e delle associazioni di settore e l'applicazione delle linee di indirizzo per favorire il diritto allo studio degli alunni adottati, emanate dal Ministero dell'istruzione, dell Università e della Ricerca il 18 dicembre 2014; m) valorizzazione della scuola intesa come comunità attiva, aperta al territorio e in grado di sviluppare e aumentare l'interazione con le famiglie e con la comunità locale, comprese le organizzazioni del terzo settore e le imprese; n) apertura pomeridiana delle scuole e riduzione del numero di alunni e di studenti per classe o per articolazioni di gruppi di classi, anche con potenziamento del tempo scolastico o rimodulazione del 8

monte orario rispetto a quanto indicato dal regolamento di cui al decreto del Presidente della Repubblica 20 marzo 2009, n. 89; o) valorizzazione di percorsi formativi individualizzati e coinvolgimento degli studenti; p) individuazione di percorsi di sistemi funzionali alla premialità e alla valorizzazione del merito degli alunni e degli studenti; q) alfabetizzazione e perfezionamento dell'italiano come lingua seconda attraverso corsi e laboratori per studenti di cittadinanza o di lingua non italiana, da organizzare anche in collaborazione con gli enti locali e il terzo settore, con l'apporto delle comunità di origine, delle famiglie e dei mediatori culturali; r) definizione di un sistema di orientamento. Comma 12. Le istituzioni scolastiche predispongono, entro il mese di ottobre dell'anno scolastico precedente al triennio di riferimento, il Piano triennale dell'offerta formativa. Il predetto piano contiene anche la programmazione delle attività formative rivolte al personale docente e amministrativo, tecnico e ausiliario, nonché' la definizione delle risorse occorrenti in base alla quantificazione disposta per le istituzioni scolastiche. Il piano può essere rivisto annualmente entro il mese di ottobre. Comma 13. L'ufficio scolastico regionale verifica che il piano triennale dell'offerta formativa rispetti il limite dell'organico assegnato a ciascuna istituzione scolastica e trasmette al Ministero dell'istruzione, dell Università e della Ricerca gli esiti della verifica. Comma 14. L'articolo 3 del regolamento di cui al decreto del Presidente della Repubblica 8 marzo 1999, n. 275, è sostituito dal seguente: «Art. 3 (Piano triennale dell'offerta formativa). - 1. Ogni istituzione scolastica predispone, con la partecipazione di tutte le sue componenti, il Piano triennale dell'offerta formativa, rivedibile annualmente. Il piano è il documento fondamentale costitutivo dell identità culturale e progettuale delle istituzioni scolastiche ed esplicita la progettazione curricolare, extracurricolare, educativa e organizzativa che le singole scuole adottano nell'ambito della loro autonomia. 2. Il piano è coerente con gli obiettivi generali ed educativi dei diversi tipi e indirizzi di studi, determinati a livello nazionale a norma dell'articolo 8, e riflette le esigenze del contesto culturale, sociale ed economico della realtà locale, tenendo conto della programmazione territoriale dell'offerta formativa. Esso comprende e riconosce le diverse opzioni metodologiche anche di gruppi minoritari, valorizza le corrispondenti professionalità e indica gli insegnamenti e le discipline tali da coprire: a) il fabbisogno dei posti comuni e di sostegno dell'organico dell'autonomia, sulla base del monte orario degli insegnamenti, con riferimento anche alla quota di autonomia dei curricoli e agli spazi di flessibilità, nonché' del numero di alunni con disabilità, ferma restando la possibilità di istituire posti di sostegno in deroga nei limiti delle risorse previste a legislazione vigente; b) il fabbisogno dei posti per il potenziamento dell'offerta formativa. 9

3. Il piano indica altresì il fabbisogno relativo ai posti del personale amministrativo, tecnico e ausiliario, nel rispetto dei limiti e dei parametri stabiliti dal regolamento di cui al decreto del Presidente della Repubblica 22 giugno 2009, n. 119, tenuto conto di quanto previsto dall'articolo 1, comma 334, della legge 29 dicembre 2014, n. 190, il fabbisogno di infrastrutture e di attrezzature materiali, nonché i piani di miglioramento dell'istituzione scolastica previsti dal regolamento di cui al decreto del Presidente della Repubblica 28 marzo 2013, n. 80. 4. Il piano è elaborato dal Collegio dei docenti sulla base degli indirizzi per le attività della scuola e delle scelte di gestione e di amministrazione definiti dal Dirigente Scolastico. Il piano è approvato dal Consiglio d'istituto. 5. Ai fini della predisposizione del piano, il Dirigente Scolastico promuove i necessari rapporti con gli enti locali e con le diverse realtà istituzionali, culturali, sociali ed economiche operanti nel territorio; tiene altresì conto delle proposte e dei pareri formulati dagli organismi e dalle associazioni dei genitori e, per le scuole secondarie di secondo grado, degli studenti». Comma 15. All'attuazione delle disposizioni di cui all'articolo 3, comma 2, secondo periodo, del regolamento di cui al decreto del Presidente della Repubblica 8 marzo 1999, n. 275, come sostituito dal comma 14 del presente articolo, si provvede nel limite massimo della dotazione organica complessiva del personale docente di cui al comma 201 del presente articolo. Comma 16. Il Piano triennale dell'offerta formativa assicura l'attuazione dei principi di pari opportunità promuovendo nelle scuole di ogni ordine e grado l'educazione alla parità tra i sessi, la prevenzione della violenza di genere e di tutte le discriminazioni, al fine di informare e di sensibilizzare gli studenti, i docenti e i genitori sulle tematiche indicate dall'articolo 5, comma 2, del decreto-legge 14 agosto 2013, n. 93, convertito, con modificazioni, dalla legge 15 ottobre 2013, n. 119, nel rispetto dei limiti di spesa di cui all'articolo 5-bis, comma 1, primo periodo, del predetto decreto-legge n. 93 del 2013. Comma 17. Le istituzioni scolastiche, anche al fine di permettere una valutazione comparativa da parte degli studenti e delle famiglie, assicurano la piena trasparenza e pubblicità dei piani triennali dell'offerta formativa, che sono pubblicati nel Portale unico di cui al comma 136. Sono altresì ivi pubblicate tempestivamente eventuali revisioni del piano triennale. Comma 22 Nei periodi di sospensione dell attività didattica, le istituzioni scolastiche e gli enti locali, anche in collaborazione con le famiglie interessate e con le realtà associative del territorio e del terzo settore, possono promuovere, nell ambito delle risorse umane finanziarie e strumentali disponibili a legislazione, attività educative, ricreative, culturali, artistiche e sportive da svolgere presso gli edifici scolastici. Comma 29. Il Dirigente Scolastico, di concerto con gli organi collegiali, può individuare percorsi formativi e iniziative diretti all'orientamento e a garantire un maggiore coinvolgimento degli studenti nonché la valorizzazione del merito scolastico e dei talenti. A tale fine, nel rispetto dell'autonomia delle scuole e di quanto previsto dal regolamento di cui al decreto del Ministro della pubblica istruzione 1 febbraio 2001, n. 44, possono essere utilizzati anche finanziamenti esterni. Il Collegio Docenti è tenuto a una attenta analisi del presente atto di indirizzo, in modo da assumere deliberazioni che favoriscano la correttezza, l efficacia, l efficienza, l imparzialità e trasparenza richiesta alle pubbliche amministrazioni. 10

Poiché il presente atto d indirizzo, introdotto da una normativa recente, si colloca in un momento di grandi cambiamenti normativi, si avvisa sin d ora che potrà essere oggetto di revisione, modifica o integrazione. Consapevole dell impegno che i nuovi adempimenti comportano per il Collegio Docenti e dello zelo con cui il personale docente assolve normalmente ai propri doveri, il Dirigente Scolastico ringrazia per la competente e fattiva collaborazione e auspica che con entusiasmo si possa lavorare insieme per il miglioramento della nostra Scuola. Il Dirigente Scolastico Prof. Carmela Rosaria TAVERNISE firma autografa sostituita a mezzo stampa ai sensi dell art. 3, comma 2 del d.lgs n. 39/1993 11