L esperienza della Regione Veneto sulla tematica delle sottocategorie

Documenti analoghi
ALLEGATOA alla Dgr n del 30 luglio 2013 pag. 1/6

DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA REGIO- NALE 22 dicembre 2009, n. 2560

6) di disporre la pubblicazione del presente atto sul B.U.R.P. DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA REGIO- NALE 19 gennaio 2010, n. 23

Applicazione dell Analisi di Rischio nell ambito della normativa vigente

ALLEGATOA alla Dgr n del 19 giugno 2007 pag. 1/7

Via Santa Croce in Gerusalemme, Roma Sede Operativa

DETERMINAZIONE. MAD S.r.l. Riclassificazione Bacino IV della discarica, ai sensi dell'art. 7 del D.M. 27 settembre 2010 e s.m.i. Aggiornamento.

INQUADRAMENTO NORMATIVO MONITORAGGIO AERIFORMI

Bonifica siti contaminati

Linee guida AdR. Federica Scaini, Eleonora Beccaloni. Contaminazione delle matrici ambientali e analisi del rischio sanitario/ambientale

Analisi di rischio sanitario-ambientale nelle procedure di bonifica: strumento per il dimensionamento di interventi sostenibili e mirati

L analisi di rischio: cenni di inquadramento

IL DIRETTORE DEL DIPARTIMENTO PROGRAMMAZIONE ECONOMICA E SOCIALE

Possono essere eseguite prove di laboratorio e pilota di soil remediation e per ogni altra attività di bonifica e messa in sicurezza.

ISTRUZIONE OPERATIVA DEL DIPARTIMENTI DI PREVENZIONE MEDICO

I. Modalità di trasmissione e validazione della verifica ex art. 3, c. 2, del DM 272/2014 e della relazione di riferimento (ove dovuta)

AUTORIZZAZIONE INTEGRATA AMBIENTALE (A.I.A.)

DALLA CARATTERIZZAZIONE ALLA BONIFICA DI UN SITO INDUSTRIALE ATTIVO IN UN CONTESTO NORMATIVO IN FASE DI CAMBIAMENTO

IL DIRETTORE DEL DIPARTIMENTO PROGRAMMAZIONE ECONOMICA E SOCIALE. SU PROPOSTA del Direttore della Direzione regionale Attività Produttive e Rifiuti ;

ambientalee

I LIMITI DI ACCETTABILITA DEI RIFIUTI IN DISCARICA

DECRETO N Del 16/05/2017 DIREZIONE GENERALE AMBIENTE, ENERGIA E SVILUPPO SOSTENIBILE

Bonifica dei Siti Contaminati. La situazione dei siti contaminati in Italia. Ing. Renato Baciocchi Università di Roma Tor Vergata

Progetto WARBO in LIFE + La Bonifica dei Siti Inquinati

LA GIUNTA REGIONALE. SU PROPOSTA dell Assessore all Ambiente

DIPARTIMENTO PROGRAMMAZ. ECONOMICA E SOCIALE DETERMINAZIONE. Estensore CICCHELLI SILVIO. Responsabile del procedimento SILVIO CICCHELLI

Una cava di materiale inerte si coltiva direttamente sul fronte. Sono da valutare, per la generazione di polveri, le condizioni naturali,

PROVINCIA DI CARBONIA IGLESIAS AREA DEI SERVIZI AMBIENTALI

La Disciplina dei riporti nelle bonifiche ambientali: Matrice naturale o rifiuto? Claudio Pilla Italferr S.p.A.

IMPIANTO R.I.ECO (Via Belvedere 5 Comune di Mirandola)

DIPARTIMENTO PROGRAMMAZ. ECONOMICA E SOCIALE DETERMINAZIONE. Estensore FRONZI GABRIELE. Responsabile del procedimento FRONZI GABRIELE

SISTEMA INFORMATIVO A SCHEDE PER LA VALUTAZIONE E GESTIONE DEI RISCHI. Leso V., Cioffi D.L., Piacci M., Manno M., Iavicoli I.

SOMMARIO. pagina DECRETO LEGISLATIVO 3 APRILE 2006, N 152 NORME IN MATERIA AMBIENTALE PREMESSA 10

Bonifica dei siti inquinati e Analisi di Rischio. Modulo 3 - Approfondimenti metodologici. Bologna, 1 luglio 2015

UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI NAPOLI FEDERICO II

assoamianto.itit Sito nazionale di documentazione e informazione sul Problema Amianto

SOMMARIO. pagina DECRETO LEGISLATIVO 3 APRILE 2006, N 152 NORME IN MATERIA AMBIENTALE PREMESSA 10 AVVERTENZA 11

DETERMINAZIONE. Estensore CRESCENZI ROBERTO. Responsabile del procedimento CRESCENZI ROBERTO. Responsabile dell' Area F. TOSINI

-PROGRAMMA DEL CORSO- Metodologia in Aula

Il Direttore del Dipartimento

DETERMINAZIONE. Estensore CRESCENZI ROBERTO. Responsabile del procedimento CRESCENZI ROBERTO. Responsabile dell' Area F. TOSINI

Caso pratico di PMC applicato ad impianti di trattamento rifiuti e discariche e cenni sul controllo integrato ambientale

Gestione informatizzata dei dati di Bonifica Ambientale nel Comune di Sesto San Giovanni

Report periodico non tecnico Aggiornamento I semestre 2016

Il controllo ufficiale delle ACQUE MINERALI e DI SORGENTE Attività di Arpa Piemonte Sara Coluccia

Caso pratico di PMC applicato ad impianti di trattamento rifiuti e discariche e cenni sul controllo integrato ambientale. Francesco Loro - ARPAV

Determinazione n.b0617 del 31 gennaio 2011 OGGETTO: REFECTA S.r.l. - Modifica alla Determinazione n.c2028 del 30/08/2010

C.F./P.IVA: Sede Legale: Via Calderon de la Barca, Roma Sede Operativa : Via Salaria, Roma Durata: Anni cinque (5)

Contenuto di diossine, furani e PCB nell acqua e nell aria della Regione Campania

INFORMAZIONI GENERALI SUL SITO

DETERMINAZIONE DEL DIRETTORE TECNICO

ELABORATO 1 Relazione tecnica

FEDERCHIMICA 11 A CONFERENZA DEI RESPONSABILI DI STABILIMENTO E DEI RESPONSABILI HSE. Milano, 10 aprile 2018

ARPAV E LE BONIFICHE

Portoscuso, 9 febbraio Area industriale di Portovesme interventi di risanamento e messa in sicurezza dei suoli e della falda

Decreto Dirigenziale n. 51 del 01/07/2014

Analisi di rischio. Corso 60 ore. Destinatari

Il supporto della modellistica della dispersione di inquinanti e odori nella redazione del Piano Urbanistico della Zona Industriale Udinese (ZIU)

DIPARTIMENTO PROGRAMMAZ. ECONOMICA E SOCIALE DETERMINAZIONE. Estensore FRONZI GABRIELE. Responsabile del procedimento GABRIELE FRONZI

PROVINCIA REGIONALE DI CATANIA CENTRO DIREZIONALE NUOVALUCE

CONFRONTO TRA I SOFTWARE Criteri di calcolo del rischio e criticità

DETERMINAZIONE. Estensore TOCCACIELI MASSIMO. Responsabile del procedimento TOSINI FLAMINIA. Responsabile dell' Area F. TOSINI

REGIONE DEL VENETO. COMMISSIONE REGIONALE V.I.A. (L.R. 26 marzo 1999 n 10) Parere n. 440 del 23/10/2013

BONIFICHE: Il caso Politecnico Bovisa

PROGETTO DEFINITIVO. Impianto per la produzione di biometano mediante trattamento anaerobico di FORSU

Ministero dell Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare

Sedimenti marini: caratterizzazione, dragaggio, trattamento e riutilizzo Ad un anno dal Decreto del Ministero dell Ambiente 173/2016, quali novità?

Titolo Art.244 del D.Lgs.152/06 Ruolo di ARPA nella definizione del modello concettuale della contaminazione

Determina n.b2118 del 21 marzo 2011 OGGETTO: ECO ITALIA 87 S.r.l. Determinazione n. B0526 del e s.m.i. Integrazione valori di fondo.

DETERMINAZIONE. Estensore TOSINI FLAMINIA. Responsabile del procedimento TOSINI FLAMINIA. Responsabile dell' Area F. TOSINI

Politiche Ambientali

LIMITI DI ACCETTABILITA

Modalità di gestione del biogas da discarica e attività di controllo

Estremi dei principali documenti dell istruttoria:

SITI CONTAMINATI. Siti contaminati Siti potenzialmente contaminati

DETERMINAZIONE. Estensore MAZZEI PAOLA. Resposabile del procedimento MARIA ROSARIA CIUFFI. Responsabile dell' Area L.FEGATELLI

CERCHIO CHIUSO S.R.L. Via di Porta Medaglia, Roma Progetto: DISCARICA PER RIFIUTI INERTI E IMPIANTI ANNESSI IN LOCALITÀ "MURATELLA ALTA"

Ecosystem S.p.A. IL DIRETTORE DEL DIPARTIMENTO ECONOMICO E OCCUPAZIONALE

IL DIRETTORE DEL DIPARTIMENTO PROGRAMMAZIONE ECONOMICA E SOCIALE. SU PROPOSTA del Direttore della Direzione regionale Attività Produttive e Rifiuti ;

AUTORITÀ DI BACINO REGIONALE COMITATO ISTITUZIONALE DELIBERAZIONE N. 1 DEL

In questo specifico elaborato tecnico sono riportate tutte quelle azioni finalizzate:

Workshop W Sostenibilità in edilizia (non solo energia!): inquinamento del sottosuolo - intrusione di vapori - radioattività indoor e dei materiali.

Regione Umbria Giunta Regionale

IL DIRETTORE DEL DIPARTIMENTO ECONOMICO E OCCUPAZIONALE

DETERMINAZIONE. Estensore FRANZESE MAURIZIO. Responsabile del procedimento TOSINI FLAMINIA. Responsabile dell' Area F. TOSINI

IMPIANTO DI RONCOBOTTO (Via Isola Ronchi Comune di Zocca)

SEMPLIFICAZIONI IN MATERIA DI UTILIZZO DI TERRE E ROCCE DA SCAVO. (Aggiornamenti introdotti dalla Legge di Conversione n.

Tecnologie Innovative di Remediation Ambientale nel Contesto del Percorso di Riqualificazione Industriale ed Ambientale di Piombino

IL BILANCIO AMBIENTALE D AREA DELLA ZONA INDUSTRIALE DI PORTO MARGHERA PRESENTAZIONE DEL PROGETTO

Area Sviluppo Sostenibile e Pianificazione Ambientale Determinazione del Dirigente del Servizio Gestione Rifiuti e Bonifiche

I N D I C E 1. DATI DELL'AZIENDA QUADRO SINOTTICO COMPONENTI AMBIENTALI... 5

Il Testo Unico Ambientale

SETTORE BONIFICHE E AUTORIZZAZIONI RIFIUTI

Recupero Ambientale dell Ex-Cava Siberie in Comune di Sommacampagna (VR) Discarica per rifiuti non pericolosi

IMPIANTO DI FOSSOLI (Via Valle n. 21 Comune di Carpi)

Via ASI, loc. Ventimerli, Ferentino (FR) Sede Operativa : Loc. Fontanelle Gavignano (RM) Durata :

14 SETTEMBRE 2018 SALA BLU, PALAZZO GAZZOLI

PROVINCIA DI MANTOVA

Transcript:

L esperienza della Regione Veneto sulla tematica delle sottocategorie Lo smaltimento in discarica dei rifiuti, le novità intervenute a livello europeo e l applicazione dei nuovi criteri di ammissibilità ECOMONDO - Rimini, 10 novembre 2011 A cura di: ing. Diego De Caprio, dott. Giuliano Vendrame Segreteria regionale per l ambiente Direzione regionale tutela ambiente - Servizio Rifiuti

Quadro di riferimento tecnico - normativo Ambito nazionale D. Lgs. 21 gennaio 2003, n. 36 DM 27 settembre 2010 (in sostituzione del precedente DM 3.08.2005) Circolare MATTM del 30 giugno 2009 Ambito regionale DGRV n. 850 del 3 aprile 2007 DGRV n. 1838 del 19 giugno 2007 DGRV n. 3764 del 9 dicembre 2009 DGRV n. 1766 del 6 luglio 2010 reperibili sul sito internet della Regione del Veneto alla pagina: http://www.regione.veneto.it/ambiente+e+territorio/ambiente/rifiuti+e+bonifica+siti +inquinati/rifiuti/normativa/normativaregionale.htm 2 ECOMONDO - Rimini, 10 novembre 2011 1

Sottocategorie di discariche: quali sono? Art. 7 co. 1 del DM 27 settembre 2010 Nel rispetto dei principi stabiliti dal decreto legislativo 13 gennaio 2003, n. 36 le autorità territorialmente competenti possono autorizzare, anche per settori confinati, le seguenti sottocategorie di discariche per rifiuti non pericolosi: a) discariche per rifiuti inorganici a basso contenuto organico o biodegradabile b) discariche per rifiuti in gran parte organici da suddividersi in discariche considerate bioreattori con recupero di biogas e discariche per rifiuti organici pretrattati c) discariche per rifiuti misti non pericolosi con elevato contenuto sia di rifiuti organici o biodegradabili che di rifiuti inorganici, con recupero di biogas 3 ECOMONDO - Rimini, 10 novembre 2011 2

Sottocategorie di discariche: quali sono? Art. 7 co. 3 del DM 27 settembre 2010 Le autorità territorialmente competenti possono, altresì, autorizzare monodiscariche per rifiuti non pericolosi derivanti da operazioni di messa in sicurezza d emergenza e da operazioni di bonifica dei siti inquinati ai sensi del Titolo V della Parte IV del D. Lgs. 3 aprile 2006, n. 152, prendendo in considerazione i parametri previsti dalla tabella 1, colonna B, dell allegato 5 al titolo V della Parte IV del D. Lgs. 3 aprile 2006, n. 152. 4 ECOMONDO - Rimini, 10 novembre 2011 3

Sottocategorie di discariche: criteri di ammissibilità Art. 7 co. 2 del DM 27 settembre 2010 I criteri di ammissibilità per le sottocategorie di discariche di cui al comma 1, vengono individuati dalle autorità territorialmente competenti in sede di rilascio dell'autorizzazione. I criteri sono stabiliti, caso per caso, tenendo conto: delle caratteristiche dei rifiuti della valutazione di rischio con riguardo alle emissioni della discarica dell'idoneità del sito e prevedendo deroghe per specifici parametri. A titolo esemplificativo e non esaustivo i parametri derogabili sono DOC, TOC e TDS 5 ECOMONDO - Rimini, 10 novembre 2011 4

Discariche per rifiuti non pericolosi: deroghe ai criteri di ammissibilità (art. 10 co. 1 del DM 27 settembre 2010) Sono ammessi valori limite più elevati per i parametri specifici fissati all art. 6 qualora: sia effettuata una valutazione di rischio, con particolare riguardo alle emissioni della discarica, che dimostri l assenza di pericoli per l ambiente l autorità territorialmente competente conceda un autorizzazione presa, caso per caso, per rifiuti specifici per la singola discarica, tenendo conto delle caratteristiche della stessa discarica e delle zone limitrofe i valori limite autorizzati non superino, per più del triplo, quelli specificati per la corrispondente categoria di discarica 6 ECOMONDO - Rimini, 10 novembre 2011 5

Discariche per rifiuti non pericolosi: deroghe ai criteri di ammissibilità (art. 10 co. 2 e 3 del DM 27 settembre 2010) in presenza di concentrazioni elevate di metalli nel fondo naturale dei terreni circostanti la discarica, l autorità competente può stabilire limiti più elevati coerenti con tali concentrazioni non sono comunque derogabili nelle discariche per rifiuti non pericolosi i seguenti parametri: DOC di cui alla tabella 5a + TOC e ph (nelle discariche che accettano anche rifiuti pericolosi stabili e non reattivi) 7 ECOMONDO - Rimini, 10 novembre 2011 6

Discariche per rifiuti non pericolosi: criteri di ammissibilità I criteri di ammissibilità previsti dal D.M. 3 agosto 2005, poi sostituito dal DM 27 settembre 2010, sono entrati in vigore il 1 luglio 2009 per effetto della proroga del termine originariamente fissato al 31 dicembre 2005 dall art. 17 del D. Lgs. n. 36/2003 Fino a tale data le discariche già autorizzate e le nuove discariche potevano ricevere rifiuti conformi alle condizioni ed ai limiti di accettabilità previsti dalla deliberazione del Comitato Interministeriale del 27 luglio 1984 8 ECOMONDO - Rimini, 10 novembre 2011 7

Sottocategorie di discariche: prime istanze presentate Le prime istanze di autorizzazione alle sottocategorie riguardavano discariche esistenti per le quali i gestori chiedevano, in vista dell entrata in vigore dei nuovi criteri di ammissibilità del DM 3 agosto 2005, di continuare a conferire in discarica i rifiuti già autorizzati ed accettati perché conformi ai criteri della vigente DCI 27 luglio 1984 I parametri chiesti in deroga erano nella quasi totalità dei casi DOC e TDS; caso per caso era stata altresì richiesta la deroga per alcuni metalli Tutte le richieste di deroga riguardavano comunque i parametri della Tabella 5 e, pertanto, le concentrazioni limite sull eluato dei rifiuti a seguito di test di cessione 9 ECOMONDO - Rimini, 10 novembre 2011 8

Sottocategorie di discariche: tavolo tecnico regionale del 2007 Con DGRV n. 850/2007 è stato istituito il primo tavolo tecnico sull argomento tra Regione del Veneto, Province del Veneto ed ARPAV, al quale sono stati invitati anche i soggetti responsabili dell attuazione dei Piani di Sorveglianza e Controllo. Gli esiti dei lavori di questo tavolo sono stati approvati con la successiva DGRV n. 1838/2007: individuazione della metodica di cui alla norma UNI EN 1484 (1999) quale metodica standard di riferimento per tutti i gestori delle discariche del Veneto per la determinazione del parametro DOC (Carbonio Organico Disciolto) [oggi riconosciuta esplicitamente anche dal DM 27.09.2010] definizione delle modalità operative di effettuazione di una specifica sperimentazione nelle discariche per le quali era stata presentata istanza di riclassificazione in sottocategoria anche al fine di validare la metodica individuata per la determinazione del DOC individuazione delle modalità di effettuazione e predisposizione della valutazione di rischio 10 ECOMONDO - Rimini, 10 novembre 2011 9

Sottocategorie di discariche: tavolo tecnico regionale del 2007 Esiti sperimentazione La variabilità dei valori misurati dei parametri DOC e COD è risultata molto ampia sia con riferimento all insieme di tipologie di rifiuti investigate e sia con riferimento al singolo codice CER E stata riscontrata una buona correlazione tra i parametri DOC e COD: sulla base dei dati ottenuti il valore di COD è risultato in media circa tre volte il valore di DOC Anche per quanto riguarda i metalli è stata registrata un ampia variabilità dei valori misurati; nel complesso però detti valori rientravano nei limiti previsti dalla norma. Sono stati registrati infatti pochi superamenti e per la maggior parte relativi a cromo e molibdeno 11 ECOMONDO - Rimini, 10 novembre 2011 10

Sottocategorie di discariche: tavolo tecnico regionale del 2007 Principali criteri per la predisposizione della valutazione di rischio: La valutazione di rischio deve essere predisposta, per quanto possibile, in conformità ai Criteri metodologici per l analisi assoluta di rischio applicata alle discariche pubblicati da APAT (oggi ISPRA) nel giugno del 2005. In particolare va definito un Modello Concettuale del Sito (MCS) attraverso l identificazione e la caratterizzazione dei seguenti elementi: sorgente di contaminazione discarica con riferimento alle emissioni della stessa nell ambiente, ossia percolato e biogas percorsi e vie di propagazione degli inquinanti bersagli/recettori La caratterizzazione delle principali emissioni della discarica (percolato e biogas) deve essere effettuata sulla base dei dati storici ricavati dalle misure eseguite nell ambito dell esecuzione del Piano di monitoraggio e controllo e sulla base dei dati ricavati nell ambito del periodo di sperimentazione; i parametri da prendere in considerazione per la valutazione di rischio devono essere quelli oggetto delle deroghe richieste ai limiti di accettabilità e quelli ad essi correlati (per es. cloruri, solfati, COD, metano, anidride carbonica) 12 ECOMONDO - Rimini, 10 novembre 2011 11

Sottocategorie di discariche: tavolo tecnico regionale del 2007 Principali criteri per la predisposizione della valutazione di rischio: Il calcolo del rischio potrà essere ristretto alla valutazione dei possibili impatti sulle matrici ambientali (acque superficiali e sotterranee, qualità dell aria) in termini di contaminazione delle stesse, ossia, alla stima indiretta dell esposizione dell uomo alla contaminazione proveniente da percolato e biogas mediante la valutazione della vulnerabilità dei recettori ambientali direttamente interessati dalle emissioni della discarica I valori limite di concentrazione da prendere in esame per il calcolo del rischio sulle componenti ambientali sono quelli più restrittivi riportati nella normativa vigente in materia di bonifiche di siti inquinati, di qualità delle acque destinate al consumo umano e di qualità dell aria. 13 ECOMONDO - Rimini, 10 novembre 2011 12

Sottocategorie di discariche: circolare MATTM 2009 Le modalità di predisposizione della valutazione di rischio individuate dal tavolo tecnico regionale del 2007 sono state sostanzialmente confermate, anche per le discariche di nuova realizzazione, dai criteri previsti sul medesimo aspetto dalla Circolare del MATTM del 30 giugno 2009 E pubblicata sul sito internet di ISPRA un apposita nota di chiarimenti con la quale: si evidenzia che il manuale di ISPRA va applicato quale strumento ausiliario di valutazione, ferma restando la necessità di effettuare in via preliminare le verifiche previste dalla succitata Circolare del MATTM in merito a: idoneità del sito, caratteristiche dei rifiuti, possibili effetti sulle emissioni della discarica, idoneità dei presidi ambientali e delle modalità gestionali viene chiarito che, per le sostanze soggette a deroga per le quali non sono riportate all interno della banca dati ISS ISPESL caratteristiche chimico fisiche e tossicologiche, dovranno essere altresì verificati gli effetti sullo stato di qualità delle matrici ambientali attraverso una idonea rete di monitoraggio a valle della discarica stessa 14 ECOMONDO - Rimini, 10 novembre 2011 13

Sottocategorie di discariche: necessità della VIA? Con nota n. 12760 del 6 giugno 2008 il MATTM Direzione per la qualità della vita ha rilasciato nel merito a seguito di specifica richiesta della Regione Veneto apposito parere, dal quale emerge che al fine di stabilire se l istanza di riclassificazione in sottocategoria di un impianto esistente sia da assoggettare o meno alle procedure di VIA occorre, con riferimento a ciascun caso concreto: acclarare l obiettiva immutatezza gestionale dell impianto (in senso quali quantitativo) e quindi l assenza di varianti (processisitiche, di opere etc..) considerate essenziali e sostanziali valutare se la sussumibilità delle discariche alle nuove categorie per effetto della tassonomia del DM 3 agosto 2005 comporti, o non comporti, l emersione di problematiche in precedenza non considerate, ovvero una obiettiva diversità gestionale o impiantistica tale da imporre una rinnovazione di quell unitario apprezzamento tecnico-discrezionale che connota la procedura VIA rispetto a quella autorizzativa 15 ECOMONDO - Rimini, 10 novembre 2011 14

Sottocategorie di discariche: procedure amministrative Tenuto conto del parere del MATTM di cui alla nota n. 12760 del 6 giugno 2008, con deliberazione n. 3764 del 9 dicembre 2009 la Giunta regionale del Veneto ha stabilito che: Nel caso di discariche esistenti la riclassificazione in sottocategoria ed il contestuale rilascio di eventuali deroghe ai limiti di accettabilità, possono essere assentiti - qualora siano verificati i requisiti di seguito riportati - previo parere favorevole della Commissione Tecnica Regionale sezione Ambiente (C.T.R.A.): procedure per la valutazione di impatto ambientale già espletate e con esito positivo invarianza delle tipologie di rifiuti autorizzate assenza di varianti processistiche, realizzative e gestionali idoneità dei presidi ambientali della discarica e delle modalità gestionali in relazione ai parametri per i quali vengono richiesti valori superiori a quelli fissati dall articolo 10 del D.M. 3 agosto 2005 (oggi art. 10 del DM 27 settembre 2010) In tutti gli altri casi => assoggettamento alle procedure di VIA 16 ECOMONDO - Rimini, 10 novembre 2011 15

Sottocategorie di discariche: nuove istanze Le ultime istanze di inquadramento in sottocategoria, presentate in Regione Veneto comunque prima dell entrata in vigore del DM 27 settembre 2010, riguardavano nuove discariche o ampliamenti di discariche esistenti I parametri chiesti in deroga erano quelli previsti dalla tabella 5 (fino a 3 volte) = > concentrazioni sull eluato ma anche TOC ed alcuni metalli cancerogeni i cui limiti erano fissati dall art. 6, co. 5, lett. c) [oggi sostituiti dai valori limite sugli inquinanti organici persistenti] = > concentrazioni sul tal quale Le istanze in sottocategoria sono state formulate in maniera previsionale con richieste di deroghe ai limiti di accettabilità per tutte le tipologie di rifiuto già autorizzate nell ambito delle preliminari procedure di VIA, ma di fatto non ancora conferite 17 ECOMONDO - Rimini, 10 novembre 2011 16

Sottocategorie di discariche: nuove problematiche Applicazione di alcune formule contenute nei Criteri metodologici per l analisi assoluta di rischio applicata alle discariche di APAT (oggi ISPRA) Utilizzo di software disponibili in commercio che adottano modelli probabilistici per selezionare, all interno di un range di valori, quello da attribuire a ciascun parametro caratteristico della sorgente, dei percorsi e dei bersagli della contaminazione (i succitati Criteri Metodologici seguono invece un approccio sostanzialmente deterministico) Assenza di strumenti specifici per la corretta valutazione delle richieste di deroghe da applicare ai limiti di concentrazione sui rifiuti tal quale Attraversamento barriera di fondo: teli in HDPE, difetti ed eterogeneità dell argilla 18 ECOMONDO - Rimini, 10 novembre 2011 17

Sottocategorie di discariche: DGRV n. 1766/2010 Al fine di approfondire le nuove problematiche la Giunta Regionale del Veneto ha istituito con deliberazione n. 1766 in data 6 luglio 2010 un nuovo specifico tavolo tecnico tra Regione, Unione Regionale delle Province del Veneto (URPV) ed ARPAV al quale sono stati invitati anche i tecnici di ISPRA La succitata DGR fornisce altresì, nelle more della conclusione dei lavori del tavolo tecnico, alcuni chiarimenti e precisazioni al fine di disporre nel frattempo di criteri certi e condivisi per la valutazione tecnica degli elaborati presentati a supporto delle nuove istanze in sottocategoria 19 ECOMONDO - Rimini, 10 novembre 2011 18

Sottocategorie di discariche: DGRV n. 1766/2010 Chiarimenti e precisazioni sulle modalità di predisposizione della valutazione dei rischi 1. Dati di input al modello utilizzato per la valutazione del rischio (con riferimento alle caratteristiche dell area ed alle caratteristiche realizzative della barriera di confinamento e degli altri presidi ambientali) = quelli individuati dal progetto approvato e sottoposto a valutazione di impatto ambientale, nonché - ove già rilasciata - dall eventuale autorizzazione all esercizio, ovvero quelli desunti da specifiche campagne di misura o dai dati bibliografici esistenti qualora si tratti di parametri non presenti nel progetto 2. Va trascurata la presenza dei teli in HDPE, in quanto l esperienza indica una limitata efficienza nel tempo di tali presidi 20 ECOMONDO - Rimini, 10 novembre 2011 19

Sottocategorie di discariche: DGRV n. 1766/2010 Chiarimenti e precisazioni sulle modalità di predisposizione della valutazione dei rischi 3. Per tener conto dell eterogeneità e di altri eventuali difetti presenti nello strato di argilla, quali ad esempio fratture che costituiscono delle vie preferenziali di flusso viene prevista l adozione di: un idonea distribuzione di probabilità per la conducibilità idraulica del medesimo strato, qualora si usi il metodo Monte Carlo, come previsto dai Criteri metodologici, oppure: un coefficiente di permeabilità di un ordine più elevato rispetto a quello di progetto, ovvero a quello desunto dalle prove di collaudo delle opere di impermeabilizzazione della discarica 21 ECOMONDO - Rimini, 10 novembre 2011 20

Sottocategorie di discariche: DGRV n. 1766/2010 Chiarimenti e precisazioni sulle modalità di predisposizione della valutazione dei rischi 4. Relativamente al punto di conformità per le acque sotterranee, si rinvia al principio definito nell Allegato 1 alla Parte IV- Titolo V del D.Lgs. n. 152/06 e ss.mm.ii dove il punto di conformità deve essere di norma fissato non oltre i confini del sito. 5. Conferma della possibilità di utilizzare - da parte dei proponenti - algoritmi e/o software di uso comune reperibili sul mercato, fermo restando che sia la definizione del modello concettuale del sito, sia l individuazione dei dati di input devono essere effettuati nel rispetto di quanto stabilito dai Criteri metodologici, pubblicati da APAT nel 2005, e degli aggiornamenti metodologici forniti da ISPRA 22 ECOMONDO - Rimini, 10 novembre 2011 21

Sottocategorie di discariche: DGRV n. 1766/2010 Chiarimenti e precisazioni sulle modalità di predisposizione della valutazione dei rischi 6. Nei Piani di Monitoraggio e Controllo (PMC) di ogni singola discarica va inserita una specifica sezione volta a monitorare, con cadenza almeno trimestrale, la qualità delle matrici ambientali potenzialmente coinvolte dalle emissioni della stessa nonché il mantenimento delle condizioni ipotizzate per la modulazione della valutazione di rischio 23 ECOMONDO - Rimini, 10 novembre 2011 22

Sottocategorie di discariche: tavolo tecnico regionale del 2010 Primi esiti.. la nota di ISPRA del 16 settembre 2010 Straordinarietà della procedura di autorizzazione in sottocategoria, da applicarsi in casi limitati e per particolari tipologie di rifiuti Indispensabilità della caratterizzazione dei rifiuti Atteggiamento critico nei confronti dei modelli probabilistici Utilizzo delle equazioni contenute nel manuale ISPRA (ex APAT) Criteri metodologici per l applicazione dell analisi assoluta di rischio ai siti contaminati e dei parametri contenuti nella banca-dati ISS-ISPESL per il calcolo del trasporto dei contaminanti nelle sorgenti secondarie di contaminazione (suolo superficiale, suolo profondo, falda) e per il calcolo del rischio 24 ECOMONDO - Rimini, 10 novembre 2011 23

Sottocategorie di discariche: tavolo tecnico regionale del 2010 Ulteriori approfondimenti e chiarimenti a seguito di una specifica richiesta del tavolo tecnico regionale: la nota di ISPRA del 31 ottobre 2011 Non derogabilità del parametro TOC Semplificazione analisi di rischio per deroghe ex art. 10 Chiara individuazione delle equazioni da utilizzare per il calcolo della concentrazione accettabile in discarica Possibilità di utilizzo di modelli matematici e formule alternative per il solo calcolo del fattore di diluizione in falda (LDF) a condizione che risultino riconosciuti e validati a livello internazionale, previo assenso da parte degli Enti preposti Per l attraversamento della barriera di impermeabilizzazione si considerano anche geomembrane (con difetti presenti) e materassini bentonitici (grado di permeabilità equivalente) 25 ECOMONDO - Rimini, 10 novembre 2011 24

Sottocategorie di discariche: tavolo tecnico regionale del 2010 Ulteriori approfondimenti e chiarimenti a seguito di una specifica richiesta del tavolo tecnico regionale: la nota di ISPRA del 31 ottobre 2011 Punto di conformità (POC) posto immediatamente sotto la sorgente discarica lungo la verticale, ovvero a distanza pari a 0 m dalla sorgente Adozione della correlazione COD/DOC (=3) confermata da sperimentazione ARPAV e proposta di utilizzare valore limite di riferimento del COD pari a 30 mg/l (previsto per le acque superficiali ad uso potabile) Proposta di utilizzare valore limite di riferimento del TDS pari a 500 mg/l come proposto da US EPA Caratterizzazione ex-post per verifica concentrazione nel percolato (in caso di sottocategorie) 26 ECOMONDO - Rimini, 10 novembre 2011 25

Sottocategorie di discariche: tipologie autorizzate e deroghe concesse Tipologie sottocategorie: 3 a), 3 b) e 3 c) Parametro DOC derogato in tutti i casi esaminati: min 800 max 2.500 mg/l Cromo totale derogato in 5 casi fino a max 3 volte il limite di legge TDS derogato in due casi valore derogato 20.000 mg/l Altri parametri eluato (derogati in due casi): fino a max 3 volte il limite di legge 27 ECOMONDO - Rimini, 10 novembre 2011 26