I LIMITI DI ACCETTABILITA DEI RIFIUTI IN DISCARICA
|
|
- Rocco Bosco
- 7 anni fa
- Visualizzazioni
Transcript
1 I LIMITI DI ACCETTABILITA DEI RIFIUTI IN DISCARICA Il 16 luglio sarebbero dovuti entrare in vigore i nuovi criteri di ammissibilità per il conferimento in discarica di rifiuti inerti, non pericolosi e pericolosi; se quella data fosse stata rispettata, i gestori di discariche ed i produttori di rifiuti avrebbero incontrato grossi problemi. Il Decreto Legislativo 13/03/2003 avrebbe dovuto infatti essere modificato secondo le indicazioni riportate nella Decisione del Consiglio Europeo che detta i criteri di ammissibilità dei rifiuti in discarica. Fortunatamente con il Decreto Legge 30/06/2005 n. 115 Art. 11 l entrata in vigore del Decreto Legislativo 13/2003 è stata prorogata al 31/12/2005. Successivamente è stato specificato che le discariche potranno continuare a riceve fino al 31/12/2005 i rifiuti per cui sono state autorizzate ad eccezione delle discariche di inerti nelle quali veniva conferito l eternit. Per queste discariche il termine di conferimento dell eternit è scaduto il 23/08/2005. Purtroppo anche con questo Decreto non viene superata la vecchia classificazione dei rifiuti, prevista dal DPR 915 in urbani, speciali e tossico nocivi. In attesa, infatti, dell adozione della nuova disciplina in materia di VIA, la procedura di valutazione di impatto ambientale resta obbligatoria presso il Ministero dell Ambiente per gli impianti che trattano rifiuti tossico-nocivi. Per questo motivo la classificazione delle discariche non si limita alle tre categorie previste dalla direttiva europea e precisamente: discarica per rifiuti inerti discarica per rifiuti non pericolosi discarica per rifiuti pericolosi ma per ogni tipologia di discarica dobbiamo precisare se trattasi di: discarica per rifiuti non pericolosi non tossico nocivi discarica per rifiuti non pericolosi tossico nocivi 1
2 discarica per rifiuti pericolosi non tossico nocivi discarica per rifiuti pericolosi tossico nocivi Questa ulteriore classificazione comporta un notevole aggravio di costi perché, per la realizzazione delle discariche, a livello ministeriale, sono richieste garanzie costruttive superiori a quelle previste dalle direttive comunitarie. Purtroppo su questa doppia classificazione non c è stata da parte degli organismi competenti nessuna attenzione o sforzo per eliminarla nonostante sia motivo di inutili difficoltà gestionali per gli operatori, di grande confusione per i produttori dei rifiuti e di grandi difficoltà interpretative per gli organismi di controllo. I criteri, infatti che ci consentono di classificare un rifiuto tossico-nocivo, sono differenti dai criteri con cui un rifiuto è classificato pericoloso. Più volte abbiamo evidenziato che i criteri di ammissibilità e le tipologie di discariche realizzabili, previsti dal DM 13/03/2003, non erano analoghi ed in linea con quelli previsti dalla Decisione CE 2003/33. Questo scostamento se non eliminato con l emanazione di un nuovo Decreto avrebbe creato notevoli difficoltà per lo smaltimento di alcune tipologie di rifiuti. Fortunatamente il Ministero dell Ambiente con il Decreto 3 agosto 2005 ha riformulato i criteri di ammissibilità dei rifiuti in discarica recependo in modo esaustivo la Decisione CE. La Decisione del Consiglio Europeo concede, infatti, ampie possibilità agli Stati Membri di fissare nuovi criteri di ammissibilità per sottocategorie di discariche funzionali alle realtà produttive di ogni Stato Membro. Con l emanazione del nuovo Decreto anche in Italia è possibile realizzare sottocategorie di discariche: lasciando però ad ogni ente territorialmente competente la facoltà di autorizzare secondo criteri soggettivi e non univoci, si corre il rischio di grandi difformità tra Regione e Regione e provincie delegate, non tanto nella costruzione delle discariche ma nella loro gestione e controllo. 2
3 La grande disparità nella gestione delle discariche potrebbero comportare un forte incremento della migrazione dei rifiuti da un area all altra, verso discariche in cui i livelli di protezione ambientale e di conseguenza i costi sono minori. I principali aspetti critici contenuti nel DECRETO 13/03/2003 riguardavano: la caratterizzazione analitica dei rifiuti la possibilità di deroghe le concentrazioni di Cadmio, Mercurio e Zinco le sottocategorie di discariche le discariche monotematiche Il nuovo Decreto li ha in parte eliminati. I nuovi criteri di ammissibilità dei rifiuti in discarica introducono, per la valutazione dell idoneità di un rifiuto ad essere collocato in discarica, la determinazione di alcuni parametri specifici, fino ad ora mai determinati. Per alcuni di essi i limiti sono molto restrittivi e avrebbero reso impossibile smaltire in discarica alcune tipologie di rifiuti se non fossero state ipotizzate sottocategorie di discariche. Alcuni aspetti critici sono rimasti anche con il nuovo Decreto. I nuovi criteri prevedono, ad esempio, la ricerca sull eluato di anioni quali cloruri e solfati. In alternativa ai loro valori è possibile servirsi del TDS. In merito a questi parametri i limiti sono molto bassi sia per discariche di rifiuti non pericolosi sia per discariche di rifiuti pericolosi. Tra i rifiuti ad elevatissima concentrazione di cloruri, vi sono ad esempio le polveri d abbattimento da RSU. Purtroppo sia i cloruri che i solfati non possono essere bloccati con processi d inertizzazione che prevedono l additivazione con leganti idraulici, necessari per bloccare invece l eluizione di alcuni metalli. E possibile bloccare i cloruri utilizzando metodiche più complesse di conglobamento in matrici monolitiche; sono queste operazioni che richiedono grossi investimenti impiantistici e un elevato incremento dei costi di trattamento. 3
4 Purtroppo però anche il nuovo Decreto non prevede la possibilità di effettuare tests di eluizione su monoliti: i tets di eluizione previsti sono quelli per rifiuti granulari. La Decisione Europea prevede invece la possibilità di conferire in discarica i monoliti qualora questi possano ridurre il rilascio di microinquinanti. Per smaltire in discarica i rifiuti ad elevato contenuto salino, l unica possibilità per le autorità competenti è quella di concedere deroghe. Sono infatti ammessi valori limite più elevati, qualora sia effettuata una valutazione di rischio che dimostri che non esistono pericoli per l ambiente e i valori limite autorizzati per la specifica discarica non superino più del triplo quelli specificati per la corrispondente categoria di discarica. Il nuovo Decreto specifica, coerentemente con la Decisione CE che le deroghe possono essere rilasciate solo per alcuni parametri, non sono previste deroghe per DOC, TOC, BTEX, PCB. Il DECRETO 13/3/2003 prevedeva invece la possibilità di derogare per tutti i parametri. Per i rifiuti non pericolosi con DOC superiore ai limiti previsti si può ipotizzare una sottocategoria di discarica, mentre per i rifiuti pericolosi che non rispettano i limiti del DOC non è prevista nessuna alternativa. I tempi per autorizzare sottocategorie di discariche non saranno di certo brevi e nel frattempo che fare per i rifiuti che superano il limite del DOC? Quelli previsti sono limiti difficilmente osservabili. Il nuovo Decreto ha fortunatamente corretto alcuni errori formali contenuti nel Decreto del 13/03/2003 ma ha lasciato i limiti più restrittivi di quelli previsti a livello Europeo per Cd e Hg. E pur vero che ogni Stato Membro ha la facoltà di adottare provvedimenti di protezione più rigorosi rispetto a quanto disposto in ambito europeo ma questa decisione di fissare limiti più restrittivi per Cadmio e Mercurio può creare gravi difficoltà nello smaltimento, ad esempio delle scorie di inceneritori di RSU. 4
5 Con il nuovo Decreto è stato chiarito che nelle discariche di rifiuti pericolosi, possono essere conferiti anche rifiuti non pericolosi. Era un concetto facilmente intuibile, ma data la soggettività interpretativa degli organismi di controllo, il chiarimento è stato provvidenziale. Il nuovo Decreto riporta, infatti, che è ammesso il conferimento di rifiuti che soddisfano i criteri per l ammissione ad una categoria di discarica in discariche aventi un livello di tutela superiore. Un altro punto rimasto poco chiaro è quello relativo alle caratteristiche dei rifiuti pericolosi conferibili in una discarica di non pericolosi. Non è chiaro infatti se i rifiuti pericolosi, prima del loro conferimento in discarica di non pericolosi, debbano essere trattati. La Direttiva 99/31/CE su questo punto e molto precisa: non altrettanto si poteva dire per il Decreto 13/03/2003. Il nuovo Decreto riporta la stessa definizione prevista a livello Europeo ma per molti organismi di controllo non è chiara l interpretazione da dare. I termini solidificazione e vetrificazione si riferiscono a ben precise metodiche di trattamento dei rifiuti, effettuate in impianti autorizzati e, i rifiuti ottenuti da tali trattamenti, sono chiaramente individuati da idonei CER (rispettivamente e ). Sarebbe molto importante un chiarimento in merito perché questa mancanza di omogeneità interpretativa potrebbe comportare migrazioni di rifiuti da un area all altra. A nostro avviso, i rifiuti pericolosi potrebbero essere conferiti in discarica di non pericolosi solo a seguito di un trattamento in impianti autorizzati a seguito del quale il produttore-detentore sia in grado di rilasciare, unitamente alla caratterizzazione base, una dichiarazione sulla stabilità e non reattività del rifiuto stesso. Le difformità regionali o provinciali in merito al conferimento dei rifiuti pericolosi in discariche per non pericolosi, hanno ripercussioni anche nel calcolo delle fideiussioni: molti Enti ritengono infatti che, nel caso di conferimento, presso una stessa discarica, di rifiuti pericolosi e non, le fideiussioni debbano essere calcolate come se tutti i rifiuti fossero pericolosi. A tal proposito un 5
6 chiarimento ministeriale sarebbe utile per non creare una concorrenza tra impianti basata, non sull efficienza della singola attività, ma sulla base di interpretazioni del tutto personali dei disposti normativi da parte degli organi competenti. La Decisione 2003/33, in Allegato 1, precisa in modo dettagliato le procedure di ammissione dei rifiuti in discarica. E un punto molto importante e di grande attualità perché introduce la responsabilità del produttore nella caratterizzazione del proprio rifiuto. Identifica inoltre, i compiti del gestore e introduce modalità diverse di analisi per i rifiuti sulla base della continuità o meno del processo produttivo che li ha generati. Il DM 13/03/2003 aveva recepito questa sezione in modo frammentario ed incompleto: il nuovo Decreto ha ovviato a questa carenza recependo l Allegato nella sua totalità consentendo di definire in modo chiaro e definito con le autorità competenti le modalità di controllo di una discarica. Nonostante l emanazione del nuovo Decreto, rimangono alcune gravi emergenze. Il problema dell eternit è diventato drammatico; le discariche attualmente autorizzate a ritirare l eternit sono state bloccate e non sono per ora funzionanti monodiscariche per eternit non più classificate discariche per inerti ma discariche per rifiuti non pericolosi. Molte discariche, attualmente in funzione destinate unicamente alla messa a dimora di eternit, sono realizzate con criteri sicuri anche se meno restrittivi di quelli previsti per le discariche di rifiuti non pericolosi; nella logica della Decisione Europea, queste discariche potrebbero essere autorizzate a ricevere eternit unicamente modificando il decreto autorizzativo. Infatti qualora una discarica attualmente in funzione per l eternit fosse considerata, dall Ente autorizzante, rispondente a tutti i criteri di sicurezza e rispetto per l ambiente pur essendo classificata, secondo le vecchie definizioni discarica per inerti, potrebbe essere riclassificata come monodiscarica. Ma mentre per le discariche di inerti non è previsto il VIA, per le discariche di non pericolosi il VIA è obbligatorio. I tempi per le procedure di VIA sono lunghi: che fare nell attesa? 6
7 Altro grosso problema che si porrà dal 31/12 sarà lo smaltimento dei fanghi biologici da trattamento acque reflue. Molti di questi sono idonei per il recupero agricolo, altri non rispettano i parametri per tale uso. Come smaltirli? Per la discarica il valore del DOC è troppo elevato. I tempi per la realizzazione di nuove sottocategorie di discariche con deroga al DOC sono lunghi. In una prima bozza del nuovo Decreto era previsto che i fanghi biologici fossero inclusi in una lista positiva di rifiuti per i quali non erano previste le analisi. Nel Decreto approvato, questa possibilità è stata esclusa. 7
RIFIUTI: CLASSIFICAZIONE e CARATTERIZZAZIONE dopo il 1 giugno 2015 Obbligo o meno di analisi CHIMICHE
RIFIUTI: CLASSIFICAZIONE e CARATTERIZZAZIONE dopo il 1 giugno 2015 Obbligo o meno di analisi CHIMICHE VADEMECUM VADEMECUM delle principali problematiche legate alla CLASSIFICAZIONE e CARATTERIZZAZIONE
DettagliCOMUNITA ALTO GARDA E LEDRO
COMUNITA ALTO GARDA E LEDRO Riva del Garda (TN) MODULO DI CARATTERIZZAZIONE DI BASE DEI RIFIUTI Caratterizzazione di base del rifiuto (ai sensi dell art. 11, comma 1 e 2 del D. Legisl. n. 36/2003 e dell
Dettaglialla raccolta dei rifiuti stessi concedere la possibilità di ritirare i seguenti codici CER purchè avviati all operazione D1: o miscele
IL DIRIGENTE VISTO il decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152, recante Norme in materia ambientale, in particolare il Titolo III-bis della parte seconda, che disciplina l autorizzazione integrata ambientale;
DettagliL esperienza della Regione Veneto sulla tematica delle sottocategorie
L esperienza della Regione Veneto sulla tematica delle sottocategorie Lo smaltimento in discarica dei rifiuti, le novità intervenute a livello europeo e l applicazione dei nuovi criteri di ammissibilità
DettagliOSSERVATORIO REGIONALE PER IL COMPOSTAGGIO LA DIGESTIONE ANAEROBICA: CRITICITA TECNICHE E NORMATIVE DEL SETTORE
LA DIGESTIONE ANAEROBICA: CRITICITA TECNICHE E NORMATIVE DEL SETTORE Relatori: Alberto Ceron, Francesco Loro Quantitativo di rifiuto trattato in Veneto mediante compostaggio e digestione anaerobica (in
DettagliSCHEDA TECNICA PER LA CARATTERIZZAZIONE DI BASE DEL RIFIUTO (D.LGS 36/2003; DM 27/09/2010)
SCHEDA TECNICA PER LA CARATTERIZZAZIONE DI BASE DEL RIFIUTO (D.LGS 36/2003; DM 27/09/2010) 1) Dati generali sul produttore del rifiuto: Ragione Sociale: sede legale: sede unità produttiva: C.F. P.Iva Cod.
DettagliSCHEDA DI OMOLOGA CARATTERIZZAZIONE DI BASE RIFIUTO MD_CT009
1. IDENTIFICAZIONE RICHIEDENTE Richiedente:... Indirizzo:... Referente:...n tel:...e-mail:... Tipologia richiedente Titolare dell autorizzazione Lavori per conto del Titolare dell autorizzazione Lavori
DettagliPROVINCIA DI CARBONIA IGLESIAS AREA DEI SERVIZI AMBIENTALI
DETERMINAZIONE N. 71 DEL 13.03.2013 OGGETTO: Determinazione n. 90 del 07.05.2010 Rinnovo e modifica Autorizzazione n. 1171/IV del 24.06.2005 inerente la gestione di una discarica per rifiuti inerti ed
DettagliOrdine Professionale dei Chimici della Provincia di Brescia 6 Ottobre Dr. Paolo Pedersini
Ordine Professionale dei Chimici della Provincia di Brescia 6 Ottobre 2010 LA CARATTERIZZAZIONE DEI RIFIUTI: NORMATIVA RECENTE E ALCUNI CASI DI DIFFICILE APPLICAZIONE APPLICAZIONE DELLA NORMA UNI 10802
DettagliPROVINCIA DI CARBONIA IGLESIAS AREA DEI SERVIZI AMBIENTALI
DETERMINAZIONE N. 304 DEL 22.11.2012 Oggetto: Determinazione n. 198 del 06.08.2010: Autorizzazione Integrata Ambientale per l impianto IPPC Consorzio per la Zona Industriale di Interesse Regionale di Iglesias
DettagliTRASPORTO E SMALTIMENTO RIFIUTI LIQUIDI. Pag. 1 a 6
Gli impianti di depurazione di Arzignano e di Montecchio sono autorizzati al trattamento rifiuti liquidi speciali non pericolosi. Nel documento Doc Q 16.06 Elenco codici autorizzati in entrata, sono specificate
DettagliPROVINCIA DI CARBONIA IGLESIAS AREA DEI SERVIZI AMBIENTALI
SERVIZIO TUTELA DEL TERRITORIO DETERMINAZIONE N. 141 DEL 03.06.2011 OGGETTO: Determinazione n. 18 del 12.03.2009 Autorizzazione Integrata Ambientale per l impianto IPPC Discarica per rifiuti non pericolosi
DettagliRegione Autonoma della Sardegna
Allegato B) alla deliberazione n.24/11 del 29.07.2003 CRITERI E MODALITÀ DI PRESENTAZIONE E DI UTILIZZO DELLE GARANZIE FINANZIARIE PER L ESERCIZIO DELLE ATTIVITÀ DI SMALTIMENTO E RECUPERO DEI RIFIUTI PREVISTE
DettagliVia Santa Croce in Gerusalemme, Roma Sede Operativa
DETERMINAZIONE DEL 07 APRILE 2010, B1990 OGGETTO: MAD S.r.l. Decreto commissariale n. 23 del 22 febbraio 2007 e Integrazione. Riclassificazione della discarica, ai sensi dell art. 7 del D.M. 3 agosto 2005
DettagliDETERMINAZIONE. MAD S.r.l. Riclassificazione Bacino IV della discarica, ai sensi dell'art. 7 del D.M. 27 settembre 2010 e s.m.i. Aggiornamento.
REGIONE LAZIO Direzione Regionale: Area: TERRITORIO, URBANISTICA, MOBILITA E RIFIUTI CICLO INTEGRATO DEI RIFIUTI DETERMINAZIONE N. G12102 del 08/10/2015 Proposta n. 15320 del 07/10/2015 Oggetto: MAD S.r.l.
DettagliL ACCETTAZIONE DEI RIFIUTI INERTI PRESSO GLI IMPIANTI DI RECUPERO: LA PROPOSTA DI ANPAR
L ACCETTAZIONE DEI RIFIUTI INERTI PRESSO GLI IMPIANTI DI RECUPERO: LA PROPOSTA DI ANPAR Ing. Stefano Cicerani ANPAR Convegno sul tema: Controlli di qualità e mercato degli aggregati naturali, riciclati
Dettaglidelle terre e rocce da scavo: norme e procedure per il loro riutilizzo Giuseppe Liuzzi Assessorato Ambiente Provincia di Reggio Emilia
Provincia di Reggio Emilia La gestione delle terre e rocce da scavo: norme e procedure per il loro riutilizzo Giuseppe Liuzzi Assessorato Ambiente Provincia di Reggio Emilia 15 Dicembre 2008 D.Lgs 152/06
DettagliUniversità degli Studi di Napoli Federico II
Università degli Studi di Napoli Federico II Scuola Politecnica e delle Scienze di Base Dipartimento di Ingegneria Civile, Edile e Ambientale Corso di Laurea in Ingegneria per l'ambiente e il Territorio
DettagliUtilizzo del termine Biomasse nella gestione complessiva del Termoutilizzatore
Utilizzo del termine Biomasse nella gestione complessiva del Termoutilizzatore ASM Brescia, con DGR del 2 agosto 1993, n. 40001, è stata autorizzata dalla Regione Lombardia alla costruzione dell impianto
DettagliUna cava di materiale inerte si coltiva direttamente sul fronte. Sono da valutare, per la generazione di polveri, le condizioni naturali,
Una cava di materiale inerte si coltiva direttamente sul fronte. Sono da valutare, per la generazione di polveri, le condizioni naturali, granulometriche, di umidità, la frazione volatile, il regime dei
DettagliGuida all autorizzazione emissioni in atmosfera
1 Guida all autorizzazione emissioni in atmosfera Qual è la procedura per autorizzazione emissioni in atmosfera? Premessa Le emissioni in atmosfera sono uno degli aspetti di prevalente impatto ambientale
Dettagli1.4 MODALITÀ E RECAPITI DELLA PERSONA DA CONTATTARE PER LE COMUNICAZIONI RELATIVE ALL ISCRIZIONE
MODULO D ISCRIZIONE AL SISTRI N 1 Il presente modulo deve essere compilato in stampatello in modo leggibile in ogni sua parte SEZIONE 1 - DATI GENERALI La presente sezione va compilata in ogni sua parte
DettagliDAL CDR AL CSS : STATO E PROSPETTIVE DOPO LA PUBBLICAZIONE DEL D.M. 22/2013
DAL CDR AL CSS : STATO E PROSPETTIVE DOPO LA PUBBLICAZIONE DEL D.M. 22/2013 www.ecoprogettovenezia.it Dott. Adriano Tolomei Amministratore Delegato Ecoprogetto Venezia Srl Gruppo VERITAS spa SOMMARIO COSA
DettagliECO-Management SRL
Comunicazione Rifiuti speciali ISTRUZIONI OPERATIVE MUD 2013 I soggetti obbligati a presentare il MUD 2013 sono: chiunque effettua a titolo professionale attività di raccolta e trasporto di rifiuti; commercianti
DettagliSemplificazioni per il conferimento dei rifiuti inerti. 15 aprile 2015 Silvia Storace
Semplificazioni per il conferimento dei rifiuti inerti 15 aprile 2015 Silvia Storace Cosa sono i rifiuti Rifiuto (oggetto o sostanza di cui il detentore voglia o abbia l obbligo di disfarsi) Urbano Speciale
DettagliPROVINCIA DI ORISTANO
PROVINCIA DI ORISTANO PROVÌNTZIA DE ARISTANIS SETTORE AMBIENTE E SUOLO UFFICIO EMISSIONI IN ATMOSFERA ED INQUINAMENTO ACUSTICO DETERMINAZIONE DIRIGENZIALE N. 299 del 26/02/2016 Oggetto: AUTORIZZAZIONE
DettagliLE NOVITA DEL D.M. 15 febbraio 2010 CHE MODIFICA IL DECRETO SISTRI
STUDIO ALBERTAZZI CONSULENZE LEGALI AMBIENTE Via Dal Prato 84 Castelbolognese Via Panzacchi 54 Bologna tel. 0546/656637 cell. 347/2512978 fax 0546/060569 e-mail : albertazzi.bernardino@fastwebnet.it www.bernardinoalbertazzi.it
DettagliIndice argomenti del volume. RIFIUTI: IL PERCORSO GESTIONALE La normativa quadro sui rifiuti letta dalla parte dei controllori e dei controllati
Indice argomenti del volume RIFIUTI: IL PERCORSO GESTIONALE La normativa quadro sui rifiuti letta dalla parte dei controllori e dei controllati Diritto all ambiente Edizioni - 2016 RIFIUTI: IL PERCORSO
DettagliANID Informativa Ambientale Marzo 2015
ALCUNE SCADENZE AL 30 APRILE 2015 Pagamento Diritto Annuale Trasporto Rifiuti in conto proprio Pagamento diritto annuale albo gestori ambientali Pagamento diritto annuale SISTRI MUD - Modello Unico di
DettagliD.G.R. n. 349 del 27.03.2009
D.G.R. n. 349 del 27.03.2009 OGGETTO: Standard tecnico-operativi da raggiungere per impianti di trattamento con operazioni di selezione automatica, riciclaggio e compostaggio al fine del pagamento ridotto
DettagliVia/Fraz./Loc. n. Recapito telefonico e-mail. del/della. al n. In qualità di progettista
Riservato ufficio Protocollo Al...... del... BILANCIO DI PRODUZIONE DEI MATERIALI INERTI DA SCAVO E DEI MATERIALI INERTI DA DEMOLIZIONE E COSTRUZIONE, COMPRESE LE COSTRUZIONI STRADALI Ai sensi dell art.
DettagliIL PRESIDENTE DELLA GIUNTA DELLA REGIONE TOSCANA IL PRESIDENTE DELLA GIUNTA DELLA REGIONE CAMPANIA
INTESA TRA LA REGIONE TOSCANA E LA REGIONE CAMPANIA PER IL CONFERIMENTO IN IMPIANTI SITUATI NEL TERRITORIO DELLA REGIONE TOSCANA DI RIFIUTI PROVENIENTI DALLA REGIONE CAMPANIA IL PRESIDENTE DELLA GIUNTA
DettagliAtto di indirizzo per l applicazione della legge 13/2009 nel territorio regionale.
Allegato alla Delib.G.R. n. 52/16 del 27.11.2009 Atto di indirizzo per l applicazione della legge 13/2009 nel territorio regionale. L art. 5 della legge n. 13 del 27.2.2009 ha definitivamente stabilito
DettagliM. Cristina Oddo Unità Assistenza Tecnica Sogesid S.p.A. Direzione Generale per i Rifiuti e l Inquinamento
Autocompostaggio, compostaggio di comunità e locale: quadro normativo, aspetti gestionali e strumento per il raggiungimento degli obiettivi di RD e riciclo M. Cristina Oddo Unità Assistenza Tecnica Sogesid
DettagliRAPPORTO DI PROVA N DEL 29/11/2012
Rimini, lì 29/11/2012 RAPPORTO DI PROVA N 1211603001 DEL 29/11/2012 Studio: 1211603 Data di ricevimento: 15/11/2012 Commessa/lotto: 46318451 Committente: URS Italia S.p.A. Campionamento effettuato da:
DettagliLa Gestione dei materiali da demolizione nei cantieri edili
La Gestione dei materiali da demolizione nei cantieri edili ARPAC è l'agenzia Regionale per l'ambiente della Regione Campania istituita con Legge Regionale n. 10/98 Dr.ssa Fabrizia Giovinazzi Dirigente
DettagliPRODUZIONE DEI MATERIALI DI RISULTA 5
PRODUZIONE DEI MATERIALI DI RISULTA 5 Indicare nella Tabella 1 e nella Tabella 2 i quantitativi, rispettivamente, di materiali prodotti destinati al recupero e destinati allo smaltimento che si ha stimato
DettagliSi ricorda che attualmente è in vigore, sul territorio nazionale, la legge del 19 ottobre 1984 n 748 nuove norme per la disciplina dei fertilizzanti
Si ricorda che attualmente è in vigore, sul territorio nazionale, la legge del 19 ottobre 1984 n nuove norme per la disciplina dei fertilizzanti Ne consegue che l impiego di prodotti fertilizzanti (altrettanto
DettagliDITTA SCAPIN BRUNO PROGETTO IMPIANTO DI STOCCAGGIO RIFIUTI METALLICI SPECIALI NON PERICOLOSI
COMUNE DI MALO PROVINCIA DI VICENZA REGIONE VENETO DITTA SCAPIN BRUNO PROGETTO IMPIANTO DI STOCCAGGIO RIFIUTI METALLICI SPECIALI NON PERICOLOSI PROCEDURA GESTIONE RIFIUTI ALLEGATO n.4 alla RELAZIONE TECNICO
DettagliPROVINCIA REGIONALE DI PALERMO
Fascicolo N / /2010 Registro Raccolta N /2010_ PROVINCIA REGIONALE DI PALERMO AREA AMBIENTE DIREZIONE CONTROLLO E PREVENZIONE AMBIENTALE UFFICIO CONTROLLO INQUINAMENTO ATMOSFERICO DETERMINAZIONE DIRIGENZIALE
DettagliRIR RISOLUZIONE N. 355/E
RIR RISOLUZIONE N. 355/E Direzione Centrale Normativa e Contenzioso Roma, 8 agosto 2008 Oggetto: Interpello ai sensi dell articolo 11 della legge 27 luglio 2000, n. 212 Comunicazione dei dati acquisiti
DettagliANALISI DEL CONTESTO PROVINCIALE E STRATEGIE DI SVILUPPO
ANALISI DEL CONTESTO PROVINCIALE E STRATEGIE DI SVILUPPO dott. Alessandro Moltrer ANALISI DEL SISTEMA DEGLI AGGREGATI RICICLATI: DA RIFIUTI A RISORSA CONOSCENZA DEL COMPARTO SCHEMA DI RIFERIMENTO STRUMENTI
Dettaglis i n e r g i e p e r l a m b i e n t e
Ecologica Marche s i n e r g i e p e r l a m b i e n t e Ecologica Marche nasce dall esperienza decennale nella gestione dei rifiuti della società fondatrice, unita a l esperienza nella gestione delle
DettagliGESTIONE RIFIUTI DEPOSITO TEMPORANEO DOCUMENTAZIONE OBBLIGATORIA REGISTRO TRATTAMENTI IN AGRICOLTURA
GESTIONE RIFIUTI DEPOSITO TEMPORANEO DOCUMENTAZIONE OBBLIGATORIA REGISTRO TRATTAMENTI IN AGRICOLTURA INDICAZIONI SULLA GESTIONE DEI RIFIUTI AGRICOLI. Dipartimento di Prevenzione Servizio Ambiente e Salute
DettagliLivia Carratù Ministero dell Ambiente, della Tutela del Territorio e del Mare Torino, 5 aprile 2013
Livia Carratù Ministero dell Ambiente, della Tutela del Territorio e del Mare Torino, 5 aprile 2013 Le nuove strategie nel settore energetico danno sempre maggiore importanza agli scarti agro-forestali
DettagliINQUINAMENTO DA NITRATI
INQUINAMENTO DA NITRATI 1 QUALITA DELLE ACQUE SOTTERRANEE Il sistema acquifero della Pianura Padana rappresenta la fonte principale sia per l approvvigionamento idropotabile (>90%), sia per l agricoltura
DettagliCompilazione e contenuto
Compilazione e contenuto 1) I dati anagrafici relativi all azienda 2) la denominazione della coltura trattata, la relativa estensione e- spressa in ettari; 3) I trattamenti effettuati in azienda, in ordine
DettagliAlessandro Giambanco. Rifiuti, come un problema diventa una risorsa
Alessandro Giambanco Rifiuti, come un problema diventa una risorsa Verso l economia circolare L economia circolare rappresenta una parte importantissima della Green Economy volta a garantire un maggiore
DettagliDETERMINAZIONE. Estensore CARBONI ANGELA. Responsabile del procedimento CARBONI ANGELA. Responsabile dell' Area F. TOSINI
REGIONE LAZIO Direzione Regionale: Area: TERRITORIO, URBANISTICA, MOBILITA E RIFIUTI CICLO INTEGRATO DEI RIFIUTI DETERMINAZIONE N. G01813 del 24/02/2015 Proposta n. 54 del 07/01/2015 Oggetto: Approvazione
DettagliL.R. 30/1987, art. 5, c. 1, lett. l) B.U.R. 7/9/205, n. 36. DECRETO DEL PRESIDENTE DELLA REGIONE 11 agosto 2005, n. 0266/Pres.
L.R. 30/1987, art. 5, c. 1, lett. l) B.U.R. 7/9/205, n. 36 DECRETO DEL PRESIDENTE DELLA REGIONE 11 agosto 2005, n. 0266/Pres. Regolamento concernente le garanzie finanziarie per le discariche ai sensi
Dettaglirichieste sostanziali
Nei giorni scorsi (10 maggio 2017) è stata protocollata al comune di Montignoso una richiesta di variante non sostanziale da parte della ditta Programma Ambiente Apuane spa, datata 19 settembre 2016, nella
DettagliQuestioni applicative sulla classificazione dei rifiuti come ecotossici
Questioni applicative sulla classificazione dei rifiuti come ecotossici Direttiva 2008/98/CE del Parlamento e del Consiglio del 19 novembre 2008. Classificazione dei rifiuti come pericolosi. Considerando
DettagliLA GESTIONE DEI RIFIUTI IN ATENEO
U.O.C. AMBIENTE E SICUREZZA/RSPP LA GESTIONE DEI RIFIUTI IN ATENEO U.O.C. Ambiente e Sicurezza dei rifiuti in Ateneo 1 - (10.01.2017 - Rev. 1) IL QUADRO NORMATIVO D.Lgs. 03/04/2006 n. 152 e s.m.i. «Norme
DettagliPROVINCIA DI MACERATA
Proposta: N 781 Data 07-06-2017 Generale N : 755 Settore:S10- AMBIENTE Servizio:Gestione rifiuti, osservatorio prov.le rifiuti, tutela delle acque PROVINCIA DI MACERATA DETERMINAZIONE DIRIGENZIALE N. 284
DettagliAUTORIZZAZIONE UNICA AMBIENTALE D.P.R. N. 59/2013 PRIMI ASPETTI APPLICATIVI Ruolo dell ARPA
D. P. R. N. 59/2013: regolamento sull autorizzazione unica ambientale. Principi della disciplina: Semplificazione degli adempimenti amministrativi per le piccole e medie imprese Autorizzazione rilasciata
DettagliLA CHIMICA E L AMBIENTE
LA CHIMICA E L AMBIENTE GOVERNANCE, CONTROLLO E RICERCA E NUOVE TECNOLOGIE: INNOVAZIONE DEL SISTEMA LOMBARDO IN EUROPA - REACH, IPPC- UMBERTO BENEZZOLI Direttore Generale Qualità dell Ambiente SISTEMA
DettagliClassificazione rifiuti alla luce del Reg. 1357/2014/UE e della Decisione 2014/955/Ue. Ing. Alessio Figini 13 aprile 2016. www.campoverde-group.
Classificazione rifiuti alla luce del Reg. 1357/2014/UE e della Decisione 2014/955/Ue Ing. Alessio Figini 13 aprile 2016 www.campoverde-group.com LE AREE DI CAMPOVERDE MISSION Offriamo soluzioni integrate
DettagliPROVINCIA DI VERONA Settore Ecologia Servizio Gestione Rifiuti
Settore Ecologia Servizio Gestione Rifiuti Prot. n. 100898 del 01/12/2005 Pagina 1/14 Ai gestori di discariche e p.c. Ai controllori indipendenti All ARPAV Dipartimento Provinciale di Verona Servizio Territoriale
DettagliLe riforme del Codice dell'ambiente VIA, AIA & RIFIUTI. Il punto di vista del settore del cemento. Roma, 21 marzo 2011
Le riforme del Codice dell'ambiente VIA, AIA & RIFIUTI Il punto di vista del settore del cemento Roma, 21 marzo 2011 Associazione Italiana Tecnico Economica del Cemento Associati Italcementi Buzzi Unicem
DettagliPROVINCIA REGIONALE DI PALERMO
Fascicolo N / /2010 Registro Raccolta N /2010_ PROVINCIA REGIONALE DI PALERMO AREA AMBIENTE DIREZIONE CONTROLLO E PREVENZIONE AMBIENTALE UFFICIO CONTROLLO INQUINAMENTO ATMOSFERICO DETERMINAZIONE DIRIGENZIALE
DettagliScheda di riepilogo x Bando ISI INAIL - Regione Lazio
Scheda di riepilogo x Bando ISI INAIL - Regione Lazio Nel presente documento si riporta un riepilogo degli adempimenti richiesti dal Bando ISI-INAIL della Regione Lazio per poter accedere ai contributi
DettagliARPA Piemonte - AIRP Convegno Agenti Fisici Alessandria, 6-8 giugno 2016
ARPA Piemonte - AIRP Convegno Agenti Fisici Alessandria, 6-8 giugno 2016 L'integrazione delle disposizioni del D.Lgs. n. 230/1995 e s.m.i. nei procedimenti di autorizzazione ambientale ai sensi del D.Lgs.
DettagliDIPARTIMENTO PROGRAMMAZ. ECONOMICA E SOCIALE DETERMINAZIONE. Estensore MARCONI FABIO. Responsabile del procedimento MARCONI FABIO
REGIONE LAZIO Dipartimento: Direzione Regionale: Area: DIPARTIMENTO PROGRAMMAZ. ECONOMICA E SOCIALE ATTIVITA' PRODUTTIVE E RIFIUTI CICLO INTEGRATO DEI RIFIUTI DETERMINAZIONE N. B03029 del 22/05/2012 Proposta
Dettagli7) di dare atto che il presente provvedimento non comporta oneri a carico del bilancio della Regione. IM/
LA GIUNTA REGIONALE Vista la legge regionale 24 agosto 1982, n. 59 Norme per la tutela delle acque dall inquinamento ; visto il decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152 e successive modificazioni (Norme
Dettaglilo Statuto Speciale per la Sardegna e le relative norme di attuazione;
Direzione Generale dei Beni Culturali, Informazione, Spettacolo e Sport 11-01-06 DETERMINAZIONE PROT. N. 17600 REP. N. 860 Oggetto: Programmazione unitaria 2014-2020. Strategia 2 Creare opportunità di
DettagliCOMUNE DI BOBBIO Provincia di Piacenza Ufficio Tecnico
COMUNE DI BOBBIO Provincia di Piacenza Ufficio Tecnico VARIANTE SPECIFICA AL P.R.G. VIGENTE IN VIRTU DELLA DISCIPLINA TRANSITORIA DI CUI ALL ART. 41 COMMA 2, DELLA LEGGE REGIONALE N 20 DEL 2000 ED AI SENSI
DettagliQuali sono gli enti e le imprese produttori iniziali obbligati ad aderire al SISTRI che devono effettuare il versamento del contributo annuale
Quali sono gli enti e le imprese produttori iniziali obbligati ad aderire al SISTRI che devono effettuare il versamento del contributo annuale Gli enti e le imprese produttrici di rifiuti che hanno l obbligo
DettagliALBO NAZIONALE DELLE IMPRESE IL COMITATO NAZIONALE DELL'ALBO NAZIONALE DELLE IMPRESE CHE EFFETTUANO LA GESTIONE DEI RIFIUTI
ALBO NAZIONALE DELLE IMPRESE Deliberazione 27 dicembre 2001 Criteri per l iscrizione all Albo nella categoria 5 (raccolta e trasporto di rifiuti pericolosi) ai sensi dell articolo 1, comma 15, della legge
DettagliDIPARTIMENTO PROGRAMMAZ. ECONOMICA E SOCIALE DETERMINAZIONE
REGIONE LAZIO Dipartimento: Direzione Regionale: Area: DIPARTIMENTO PROGRAMMAZ. ECONOMICA E SOCIALE ATTIVITA' PRODUTTIVE E RIFIUTI CICLO INTEGRATO DEI RIFIUTI DETERMINAZIONE N. B5342 del 01/07/2011 Proposta
DettagliISTITUZIONE DEL TRIBUTO COMUNALE SUI RIFIUTI E SUI SERVIZI "TARES". SCADENZE DI VERSAMENTO, GESTIONE TRIBUTO E RISCOSSIONE PER L'ANNO 2013
OGGETTO: ISTITUZIONE DEL TRIBUTO COMUNALE SUI RIFIUTI E SUI SERVIZI "TARES". SCADENZE DI VERSAMENTO, GESTIONE TRIBUTO E RISCOSSIONE PER L'ANNO 2013 PREMESSO CHE : Con l'articolo 14 del Decreto Legge 6
DettagliREGIONE EMILIA-ROMAGNA Atti amministrativi GIUNTA REGIONALE
REGIONE EMILIA-ROMAGNA Atti amministrativi GIUNTA REGIONALE Atto del Dirigente DETERMINAZIONE Num. 1754 del 10/02/2017 BOLOGNA Proposta: DPG/2017/1774 del 07/02/2017 Struttura proponente: SERVIZIO BILANCIO
DettagliALLEGATOA alla Dgr n. 1838 del 19 giugno 2007 pag. 1/7
giunta regionale 8^ legislatura ALLEGATOA alla Dgr n. 1838 del 19 giugno 2007 pag. 1/7 D. Lgs. n. 36/2003 - D.M. 3 agosto 2005 Problematiche relative alle autorizzazioni delle sottocategorie di discariche
DettagliRegione Autonoma della Sardegna
Regione Autonoma della Sardegna Modalità e procedure per l erogazione dell aiuto agli operatori biologici iscritti nell elenco regionale, relativo al rimborso delle spese di controllo e certificazione,
DettagliLa gestione dei rifiuti in azienda, le principali problematiche e la nuova classificazione rifiuti
La gestione dei rifiuti in azienda, le principali problematiche e la nuova classificazione rifiuti Nuovi criteri di classificazione (Reg.1357/14 e Decisione 955/14) Il ruolo del laboratorio di analisi
DettagliECOEURO. Incontro Fiat Group Automobiles con il Network di Demolizione. Torino. 11 Aprile 2008 M.U.D.
ECOEURO Incontro Fiat Group Automobiles con il Network di Demolizione Torino 11 Aprile 2008 M.U.D. 1 La normativa di base Decreto Legislativo 24/06/2003, n 209 (s.m. 149/06) Attuazione della Direttiva
DettagliMODULO D'ISCRIZIONE AL SISTRI
MODULO D'ISCRIZIONE AL SISTRI Report generato il giorno 22/12/2010 alle ore 12:12 Il presente documento annulla e sostituisce il precedente generato, a fronte di modifiche richieste dall'impresa, il giorno
DettagliConvegno Per una associazione. il collegato ambientale e il compostaggio
DIREZIONE GENERALE PER I RIFIUTI E L INQUINAMENTO Convegno Per una associazione italiana compostaggio : il collegato ambientale e il compostaggio Roma, 30 settembre 2016 La raccolta differenziata della
DettagliLA SITUAZIONE DELLE AZIENDE AGRICOLE DOPO L ENTRATA IN VIGORE DEL D.LGS. 81/08
LA SITUAZIONE DELLE AZIENDE AGRICOLE DOPO L ENTRATA IN VIGORE DEL D.LGS. 81/08 1 INDICE 1. Premesse pag. 3 2. La normativa sulla sicurezza sul lavoro pag. 4 3. Obiettivi del progetto pag. 7 4. Metodologia
DettagliRIFIUTI Il punto.ad oggi!
RIFIUTI Il punto.ad oggi! Gianna Conti 1 Ottobre 2014 Ordine dei Chimici di Brescia Legge 11 agosto 2014, n. 116, legge di conversione del Dl Competitività. Proposta di Direttiva del Parlamento europeo
DettagliL ORGANIZZAZIONE DELLA SICUREZZA ANTINCENDIO AI SENSI DEL D.L.vo 626/94 RELATIVAMENTE ALLE ATTIVITA SCOLASTICHE E ALLE UNIVERSITA.
L ORGANIZZAZIONE DELLA SICUREZZA ANTINCENDIO AI SENSI DEL D.L.vo 626/94 RELATIVAMENTE ALLE ATTIVITA SCOLASTICHE E ALLE UNIVERSITA. 1) L AUTORIZZAZIONE ANTINCENDIO NELLE ATTIVITA SCOLASTICHE Il D.M. 16.02.1982,
DettagliSEZIONE 1 - DATI GENERALI Questa Sezione va compilata in ogni sua parte con tutti i dati richiesti per l Operatore che si iscrive al SISTRI.
MODULO D ISCRIZIONE AL SISTRI N 1 Il presente modulo deve essere compilato in stampatello in modo leggibile in ogni sua parte SEZIONE 1 - DATI GENERALI Questa Sezione va compilata in ogni sua parte con
DettagliNorme tecniche e valori limite di emissione per gli impianti di incenerimento di rifiuti
ALLEGATO 1 Norme tecniche e valori limite di emissione per gli impianti di incenerimento di rifiuti A. VALORI LIMITE DI EMISSIONE IN ATMOSFERA 1. Valori limite di emissione medi giornalieri a) Polveri
DettagliAUTORIZZAZIONE INTEGRATA AMBIENTALE MODIFICA NON SOSTANZIALE (Art. 29-nonies del D.Lgs. 152/2006 e s.m.i.)
AUTORIZZAZIONE INTEGRATA AMBIENTALE MODIFICA NON SOSTANZIALE (Art. 29-nonies del D.Lgs. 152/2006 e s.m.i.) Il sottoscritto nato/a a Prov. il in qualità di Gestore Legale Rappresentante delegato della Ditta
DettagliI SOTTOSCRITTI: (riquadro per il richiedente) Cognome Nome Nato a il Residente in c.a.p. via Codice Fiscale
Allegato alla richiesta di Permesso di Costruire / Denuncia di Inizio Attività DICHIARAZIONE RELATIVA ALLA ESCAVAZIONE E UTILIZZO DI TERRE E ROCCE ESCLUDIBILI DAL REGIME DEI RIFIUTI. (art. 186 del D.Lgs.
DettagliComitato nazionale per la gestione della direttiva 2003/87/CE e per il supporto nella gestione delle attività di progetto del protocollo di Kyoto
Deliberazione n 21/2013 APPROVAZIONE DEL MODELLO PER LA COMUNICAZIONE DEI DATI SULL INCENERIMENTO DEI RIFIUTI AI FINI DELL APPLICAZIONE DELL ARTICOLO 2 DEL DECRETO LEGISLATIVO 13 MARZO 2013 N. 30. VISTO
DettagliIn questo senso, nel presente documento condiviso nell ambito della seduta del tavolo emissioni del 19/7/ si è proceduto con:
INFORMATIVA IN MERITO ALL ATTUAZIONE DEL 19 MAGGIO 2016, N. 118 REGOLAMENTO RECANTE AGGIORNAMENTO DEI VALORI LIMITE DI EMISSIONE IN ATMOSFERA PER LE EMISSIONI DI CARBONIO ORGANICO TOTALE DEGLI IMPIANTI
DettagliI controlli per il Novel Food
I controlli per il Novel Food Integratori Alimentari Autorizzazione alla produzione, piani di campionamento e risultati Dr.ssa Amalia Vitagliano Il riconoscimento ai sensi dell art. 6 Regolamento CE 852/04
DettagliDITTA BERGOZZA E C. S.R.L. PROGETTO IMPIANTO DI STOCCAGGIO E TRATTAMENTO DI RIFIUTI METALLICI SPECIALI NON PERICOLOSI
COMUNE DI VICENZA PROVINCIA DI VICENZA REGIONE VENETO DITTA BERGOZZA E C. S.R.L. PROGETTO IMPIANTO DI STOCCAGGIO E TRATTAMENTO DI RIFIUTI METALLICI SPECIALI NON PERICOLOSI PROCEDURA GESTIONE RIFIUTI ALLEGATO
DettagliVISTA la Legge 27 Marzo 1992 numero 257 ad oggetto Norme relative alla cessazione dell impiego dell amianto
O G G E T T O : Piano Regionale Amianto - Censimento dei prodotti, materiali e manufatti contenenti amianto - Inottemperanza agli obblighi di informazione - Adeguamento al valore dell'euro delle sanzioni.
DettagliSISTRI SITUAZIONE AL 24 FEBBRAIO A cura di Claudia Silvestro e Alessandra Tonelli Area Ambiente, Sicurezza ed Energia di Confindustria Udine
SISTRI SITUAZIONE AL 24 FEBBRAIO 2014 A cura di Claudia Silvestro e Alessandra Tonelli Area Ambiente, Sicurezza ed Energia di Confindustria Udine Confindustria Udine, 24 febbraio 2014 LA BASE LEGALE Il
DettagliCOMUNE PERANO. (Provincia di Chieti) GESTIONE INTEGRATA IMPIANTI DI PUBBLICA ILLUMINAZIONE SUL TERRITORIO COMUNALE
COMUNE PERANO (Provincia di Chieti) Committente: Amministrazione Comunale di Perano Oggetto: GESTIONE INTEGRATA IMPIANTI DI PUBBLICA ILLUMINAZIONE SUL TERRITORIO COMUNALE PIANO ECONOMICO E FINANZIARIO
Dettagli1 - Gestione dei rifiuti costituiti da frammenti di piattelli per tiro a volo
Roma, 30 Marzo 2009 Nota tecnica sui criteri di classificazione e sulle modalità di smaltimento dei rifiuti costituiti da bossoli e da rottami di piattelli residuati da attività sportive di tiro a volo.
DettagliNUOVI CER - CLASSIFICAZIONE DEI RIFIUTI DAL 1 GIUGNO 2015
NUOVI CER - CLASSIFICAZIONE DEI RIFIUTI DAL 1 GIUGNO 2015 Entrano in vigore dal 1 giugno 2015 le modifiche al Catalogo Europeo dei Rifiuti secondo la Decisione della Commissione 2014/955/UE del 18 dicembre
DettagliD.G.R. n. 231 del 26/03/08.
D.G.R. n. 231 del 26/03/08. L.R. 19.12.2007, n. 45 Norme per la gestione integrata dei rifiuti - art. 4, comma 1, lett. v). Autorizzazione al conferimento per un periodo limitato, in scariche per rifiuti
DettagliLANA DI ROCCIA E LANA DI VETRO
LANA DI ROCCIA E LANA DI VETRO COPERTINA LOGO FIVRA CORRETTA CLASSIFICAZIONE E SMALTIMENTO Costituita nel 2003 e socia di EURIMA (European Insulation Manufactures Association), FIVRA vanta tra i propri
DettagliL AUTORITÀ PER L ENERGIA ELETTRICA E IL GAS. Nella riunione del 23 febbraio Visti:
Delibera n. 34/05 MODALITÀ E CONDIZIONI ECONOMICHE PER IL RITIRO DELL ENERGIA ELETTRICA DI CUI ALL ARTICOLO 13, COMMI 3 E 4, DEL DECRETO LEGISLATIVO 29 DICEMBRE 2003, N. 387, E AL COMMA 41 DELLA LEGGE
DettagliI percorsi autorizzativi per i combustibili solidi secondari (CSS) in seguito all' applicazione del D.Lgs. 205 del 3 dicembre 2010
I percorsi autorizzativi per i combustibili solidi secondari (CSS) in seguito all' applicazione del D.Lgs. 205 del 3 dicembre 2010 Avv. Luciano Butti Professore a contratto di diritto internazionale dell
DettagliAREA POLIFUNZIONALE DI TRATTAMENTO RIFIUTI DENOMINATA AREA 2 MODENA
DOMANDA DI AUTORIZZAZIONE INTEGRATA AMBIENTALE AREA POLIFUNZIONALE DI TRATTAMENTO RIFIUTI DENOMINATA AREA 2 MODENA Impianto di incenerimento (Cod.( IPPC 5.2) Impianto di trattamento chimico fisico (Cod.(
DettagliREGIONE MARCHE SERVIZIO BILANCIO, RAGIONERIA, TRIBUTI, PATRIMONIO E POLITICHE COMUNITARIE. Circolare n. 1 del 9 marzo 2011
REGIONE MARCHE SERVIZIO BILANCIO, RAGIONERIA, TRIBUTI, PATRIMONIO E POLITICHE COMUNITARIE Circolare n. 1 del 9 marzo 2011 OGGETTO: Sospensione dalla maggiorazione dell aliquota Irap per l incremento occupazionale.
Dettagli