I LIMITI DI ACCETTABILITA DEI RIFIUTI IN DISCARICA

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1 I LIMITI DI ACCETTABILITA DEI RIFIUTI IN DISCARICA Il 16 luglio sarebbero dovuti entrare in vigore i nuovi criteri di ammissibilità per il conferimento in discarica di rifiuti inerti, non pericolosi e pericolosi; se quella data fosse stata rispettata, i gestori di discariche ed i produttori di rifiuti avrebbero incontrato grossi problemi. Il Decreto Legislativo 13/03/2003 avrebbe dovuto infatti essere modificato secondo le indicazioni riportate nella Decisione del Consiglio Europeo che detta i criteri di ammissibilità dei rifiuti in discarica. Fortunatamente con il Decreto Legge 30/06/2005 n. 115 Art. 11 l entrata in vigore del Decreto Legislativo 13/2003 è stata prorogata al 31/12/2005. Successivamente è stato specificato che le discariche potranno continuare a riceve fino al 31/12/2005 i rifiuti per cui sono state autorizzate ad eccezione delle discariche di inerti nelle quali veniva conferito l eternit. Per queste discariche il termine di conferimento dell eternit è scaduto il 23/08/2005. Purtroppo anche con questo Decreto non viene superata la vecchia classificazione dei rifiuti, prevista dal DPR 915 in urbani, speciali e tossico nocivi. In attesa, infatti, dell adozione della nuova disciplina in materia di VIA, la procedura di valutazione di impatto ambientale resta obbligatoria presso il Ministero dell Ambiente per gli impianti che trattano rifiuti tossico-nocivi. Per questo motivo la classificazione delle discariche non si limita alle tre categorie previste dalla direttiva europea e precisamente: discarica per rifiuti inerti discarica per rifiuti non pericolosi discarica per rifiuti pericolosi ma per ogni tipologia di discarica dobbiamo precisare se trattasi di: discarica per rifiuti non pericolosi non tossico nocivi discarica per rifiuti non pericolosi tossico nocivi 1

2 discarica per rifiuti pericolosi non tossico nocivi discarica per rifiuti pericolosi tossico nocivi Questa ulteriore classificazione comporta un notevole aggravio di costi perché, per la realizzazione delle discariche, a livello ministeriale, sono richieste garanzie costruttive superiori a quelle previste dalle direttive comunitarie. Purtroppo su questa doppia classificazione non c è stata da parte degli organismi competenti nessuna attenzione o sforzo per eliminarla nonostante sia motivo di inutili difficoltà gestionali per gli operatori, di grande confusione per i produttori dei rifiuti e di grandi difficoltà interpretative per gli organismi di controllo. I criteri, infatti che ci consentono di classificare un rifiuto tossico-nocivo, sono differenti dai criteri con cui un rifiuto è classificato pericoloso. Più volte abbiamo evidenziato che i criteri di ammissibilità e le tipologie di discariche realizzabili, previsti dal DM 13/03/2003, non erano analoghi ed in linea con quelli previsti dalla Decisione CE 2003/33. Questo scostamento se non eliminato con l emanazione di un nuovo Decreto avrebbe creato notevoli difficoltà per lo smaltimento di alcune tipologie di rifiuti. Fortunatamente il Ministero dell Ambiente con il Decreto 3 agosto 2005 ha riformulato i criteri di ammissibilità dei rifiuti in discarica recependo in modo esaustivo la Decisione CE. La Decisione del Consiglio Europeo concede, infatti, ampie possibilità agli Stati Membri di fissare nuovi criteri di ammissibilità per sottocategorie di discariche funzionali alle realtà produttive di ogni Stato Membro. Con l emanazione del nuovo Decreto anche in Italia è possibile realizzare sottocategorie di discariche: lasciando però ad ogni ente territorialmente competente la facoltà di autorizzare secondo criteri soggettivi e non univoci, si corre il rischio di grandi difformità tra Regione e Regione e provincie delegate, non tanto nella costruzione delle discariche ma nella loro gestione e controllo. 2

3 La grande disparità nella gestione delle discariche potrebbero comportare un forte incremento della migrazione dei rifiuti da un area all altra, verso discariche in cui i livelli di protezione ambientale e di conseguenza i costi sono minori. I principali aspetti critici contenuti nel DECRETO 13/03/2003 riguardavano: la caratterizzazione analitica dei rifiuti la possibilità di deroghe le concentrazioni di Cadmio, Mercurio e Zinco le sottocategorie di discariche le discariche monotematiche Il nuovo Decreto li ha in parte eliminati. I nuovi criteri di ammissibilità dei rifiuti in discarica introducono, per la valutazione dell idoneità di un rifiuto ad essere collocato in discarica, la determinazione di alcuni parametri specifici, fino ad ora mai determinati. Per alcuni di essi i limiti sono molto restrittivi e avrebbero reso impossibile smaltire in discarica alcune tipologie di rifiuti se non fossero state ipotizzate sottocategorie di discariche. Alcuni aspetti critici sono rimasti anche con il nuovo Decreto. I nuovi criteri prevedono, ad esempio, la ricerca sull eluato di anioni quali cloruri e solfati. In alternativa ai loro valori è possibile servirsi del TDS. In merito a questi parametri i limiti sono molto bassi sia per discariche di rifiuti non pericolosi sia per discariche di rifiuti pericolosi. Tra i rifiuti ad elevatissima concentrazione di cloruri, vi sono ad esempio le polveri d abbattimento da RSU. Purtroppo sia i cloruri che i solfati non possono essere bloccati con processi d inertizzazione che prevedono l additivazione con leganti idraulici, necessari per bloccare invece l eluizione di alcuni metalli. E possibile bloccare i cloruri utilizzando metodiche più complesse di conglobamento in matrici monolitiche; sono queste operazioni che richiedono grossi investimenti impiantistici e un elevato incremento dei costi di trattamento. 3

4 Purtroppo però anche il nuovo Decreto non prevede la possibilità di effettuare tests di eluizione su monoliti: i tets di eluizione previsti sono quelli per rifiuti granulari. La Decisione Europea prevede invece la possibilità di conferire in discarica i monoliti qualora questi possano ridurre il rilascio di microinquinanti. Per smaltire in discarica i rifiuti ad elevato contenuto salino, l unica possibilità per le autorità competenti è quella di concedere deroghe. Sono infatti ammessi valori limite più elevati, qualora sia effettuata una valutazione di rischio che dimostri che non esistono pericoli per l ambiente e i valori limite autorizzati per la specifica discarica non superino più del triplo quelli specificati per la corrispondente categoria di discarica. Il nuovo Decreto specifica, coerentemente con la Decisione CE che le deroghe possono essere rilasciate solo per alcuni parametri, non sono previste deroghe per DOC, TOC, BTEX, PCB. Il DECRETO 13/3/2003 prevedeva invece la possibilità di derogare per tutti i parametri. Per i rifiuti non pericolosi con DOC superiore ai limiti previsti si può ipotizzare una sottocategoria di discarica, mentre per i rifiuti pericolosi che non rispettano i limiti del DOC non è prevista nessuna alternativa. I tempi per autorizzare sottocategorie di discariche non saranno di certo brevi e nel frattempo che fare per i rifiuti che superano il limite del DOC? Quelli previsti sono limiti difficilmente osservabili. Il nuovo Decreto ha fortunatamente corretto alcuni errori formali contenuti nel Decreto del 13/03/2003 ma ha lasciato i limiti più restrittivi di quelli previsti a livello Europeo per Cd e Hg. E pur vero che ogni Stato Membro ha la facoltà di adottare provvedimenti di protezione più rigorosi rispetto a quanto disposto in ambito europeo ma questa decisione di fissare limiti più restrittivi per Cadmio e Mercurio può creare gravi difficoltà nello smaltimento, ad esempio delle scorie di inceneritori di RSU. 4

5 Con il nuovo Decreto è stato chiarito che nelle discariche di rifiuti pericolosi, possono essere conferiti anche rifiuti non pericolosi. Era un concetto facilmente intuibile, ma data la soggettività interpretativa degli organismi di controllo, il chiarimento è stato provvidenziale. Il nuovo Decreto riporta, infatti, che è ammesso il conferimento di rifiuti che soddisfano i criteri per l ammissione ad una categoria di discarica in discariche aventi un livello di tutela superiore. Un altro punto rimasto poco chiaro è quello relativo alle caratteristiche dei rifiuti pericolosi conferibili in una discarica di non pericolosi. Non è chiaro infatti se i rifiuti pericolosi, prima del loro conferimento in discarica di non pericolosi, debbano essere trattati. La Direttiva 99/31/CE su questo punto e molto precisa: non altrettanto si poteva dire per il Decreto 13/03/2003. Il nuovo Decreto riporta la stessa definizione prevista a livello Europeo ma per molti organismi di controllo non è chiara l interpretazione da dare. I termini solidificazione e vetrificazione si riferiscono a ben precise metodiche di trattamento dei rifiuti, effettuate in impianti autorizzati e, i rifiuti ottenuti da tali trattamenti, sono chiaramente individuati da idonei CER (rispettivamente e ). Sarebbe molto importante un chiarimento in merito perché questa mancanza di omogeneità interpretativa potrebbe comportare migrazioni di rifiuti da un area all altra. A nostro avviso, i rifiuti pericolosi potrebbero essere conferiti in discarica di non pericolosi solo a seguito di un trattamento in impianti autorizzati a seguito del quale il produttore-detentore sia in grado di rilasciare, unitamente alla caratterizzazione base, una dichiarazione sulla stabilità e non reattività del rifiuto stesso. Le difformità regionali o provinciali in merito al conferimento dei rifiuti pericolosi in discariche per non pericolosi, hanno ripercussioni anche nel calcolo delle fideiussioni: molti Enti ritengono infatti che, nel caso di conferimento, presso una stessa discarica, di rifiuti pericolosi e non, le fideiussioni debbano essere calcolate come se tutti i rifiuti fossero pericolosi. A tal proposito un 5

6 chiarimento ministeriale sarebbe utile per non creare una concorrenza tra impianti basata, non sull efficienza della singola attività, ma sulla base di interpretazioni del tutto personali dei disposti normativi da parte degli organi competenti. La Decisione 2003/33, in Allegato 1, precisa in modo dettagliato le procedure di ammissione dei rifiuti in discarica. E un punto molto importante e di grande attualità perché introduce la responsabilità del produttore nella caratterizzazione del proprio rifiuto. Identifica inoltre, i compiti del gestore e introduce modalità diverse di analisi per i rifiuti sulla base della continuità o meno del processo produttivo che li ha generati. Il DM 13/03/2003 aveva recepito questa sezione in modo frammentario ed incompleto: il nuovo Decreto ha ovviato a questa carenza recependo l Allegato nella sua totalità consentendo di definire in modo chiaro e definito con le autorità competenti le modalità di controllo di una discarica. Nonostante l emanazione del nuovo Decreto, rimangono alcune gravi emergenze. Il problema dell eternit è diventato drammatico; le discariche attualmente autorizzate a ritirare l eternit sono state bloccate e non sono per ora funzionanti monodiscariche per eternit non più classificate discariche per inerti ma discariche per rifiuti non pericolosi. Molte discariche, attualmente in funzione destinate unicamente alla messa a dimora di eternit, sono realizzate con criteri sicuri anche se meno restrittivi di quelli previsti per le discariche di rifiuti non pericolosi; nella logica della Decisione Europea, queste discariche potrebbero essere autorizzate a ricevere eternit unicamente modificando il decreto autorizzativo. Infatti qualora una discarica attualmente in funzione per l eternit fosse considerata, dall Ente autorizzante, rispondente a tutti i criteri di sicurezza e rispetto per l ambiente pur essendo classificata, secondo le vecchie definizioni discarica per inerti, potrebbe essere riclassificata come monodiscarica. Ma mentre per le discariche di inerti non è previsto il VIA, per le discariche di non pericolosi il VIA è obbligatorio. I tempi per le procedure di VIA sono lunghi: che fare nell attesa? 6

7 Altro grosso problema che si porrà dal 31/12 sarà lo smaltimento dei fanghi biologici da trattamento acque reflue. Molti di questi sono idonei per il recupero agricolo, altri non rispettano i parametri per tale uso. Come smaltirli? Per la discarica il valore del DOC è troppo elevato. I tempi per la realizzazione di nuove sottocategorie di discariche con deroga al DOC sono lunghi. In una prima bozza del nuovo Decreto era previsto che i fanghi biologici fossero inclusi in una lista positiva di rifiuti per i quali non erano previste le analisi. Nel Decreto approvato, questa possibilità è stata esclusa. 7

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