Un creato da Dio Abstract- prof. Eliana Zanoletti IL CONTESTO Gen. 1- Gn. 1-11 Racconti mitici (il cosa, il come, il perché ) Una grammatica elementare (antropologia narrativa) LA PARTITURA Quella che abbiamo in mente noi LA PLURALITA Almeno due racconti Analogia con The tree of Life di T. Malick I RACCONTI IL SIGNIFICATO E IL SENSO Il bisogno di racconti fondativi L infinita affabulazione Nella Bibbia Nella tradizione I quadri La cultura pop Bibliografia S. Giacomoni, La Nuova Bibbia, Salani André Wénin, Da Adamo ad Abramo o l'errare dell'uomo. Lettura narrativa e antropologica della Genesi. I. Gen 1,1-1,4 EDB 017 Enzo Bianchi, Adamo, dove sei?, Qiqajon, 007 G. Ravasi, Il libro della Genesi (1-11), Città Nuova L. Bruni, serie di articoli su Avvenire (L Albero della vita) Big Bang, di Lucilla Giagnoni The tree of Life, di T. Malick, 011
Che tipo di racconti sono Quando sono stati scritti Perché sono stati scritti Come li leggeremo Quale tipo di testo è questo? Quale genere letterario? È un racconto mitico. Un mito è una storia vera, più vera delle altre storie: una storia di cui si deve cercare la verità, anche se il mito sembra staccato dalla realtà concreta in cui viviamo. Il mito è una chiave di lettura per la realtà: parla delle cose essenziali. Creazione, vita, morte, amore, sessualità, verità, menzogna, male, sofferenza violenza, vestito lavoro cibo, legge giustizia castigo, relazioni. Il mito ci parla della vita concreta, ma ci invita a spostarci per vedere le cose da un altro punto di vista; questo ci consente di pensare: di elaborare la realtà con occhi diversi. Un mito procede in modo narrativo, come un racconto. Per questo non chiude mai il proprio significato: costringe a pensare, a discutere, a confrontarsi. Una storia dice una verità che non è mai fissa; un racconto non ha una verità da imporre, certezze da comunicare, ma enigmi con cui visitare la propria umanità, con cui dialogare per cercare la verità che sempre sfugge alle prese Un racconto è una scuola di saggezza e di umiltà: il senso della vita supera sempre ciò che se ne può capire e ciò che dice la storia. Se il mito parla di cose che viviamo noi, che sperimentiamo noi, la nostra esperienza sarà utile per ridire quello che il mito dice nel proprio linguaggio. La forma editoriale definitiva del Pentateuco è venuta a definirsi solo a partire dal quinto secolo, dopo il ritorno dall esilio babilonese. 8 editto di Ciro 0-1 costruzione del secondo tempio ricostruzione di Gerusalemme messa per iscritto della maggioranze dei libri biblici dopo il 98 canonizzazione del Pentateuco Questi capitoli sono testi di sapienza, non di sapere scientifico o storico. Il prima che è attestato in queste pagine non ha nulla a che vedere con le spiegazioni che la paleontologia o la preistoria sono in grado di fornirci sulle origini empiriche dell uomo e sul suo sviluppo culturale esso invece emerge dai significati che l uomo elabora riflettendo sulla sua condizione per chiarire il suo rapporto con Dio, visto egli stesso come la fonte, il principio ultimo della propria vita. Dobbiamo dunque ricercare in Gen 1-11 non ciò che è cronologicamente originale, ma ciò che è umanamente primordiale. Questi capitoli infatti contengono un annuncio, uno svelamento, un apocalisse di ciò che è l uomo, di chi è l uomo. Non ci occuperemo di ricostruire la storia del testo (molto lunga) e neppure di illustrare il contesto storico in cui è stato scritto o di cogliere la recezione del testo nel tempo. Leggiamo come sta scritto, come un racconto che ha una certa chiarezza: sforzo non storico ma interpretativo a partire da un analisi narrativa. La traduzione letterale ci consente di leggere il testo in modo non abituale, così che non sia immediatamente scorrevole. In questa riflessione interpretativa, cerchiamo di far dialogare i testi biblici fra loro ma anche con la realtà umana comune che conosciamo e sperimentiamo. Lc 10, Maestro cosa devo fare per avere la vita eterna? Gesù rispose: nella legge che cosa sta scritto, come leggi? Hai risposto bene: fa questo e vivrai Scansione I primi capitoli della Genesi vengono spesso interpretati come una successione di quadri staccati: due racconti della creazione, Adamo ed Eva, Eden, paradiso terrestre e tentazione, peccato e castigo, Caino e Abele, diluvio, torre di Babele, vocazione di Abramo. Ma Genesi 1,1-1,4 è un insieme letterario unico. Due temi creatori di unità - erranze e generazioni/genealogie - sono particolarmente suggestivi e ricchi di risonanze. Adamo erra peccando ed erra quando è scacciato dal Paradiso; erra Caino uccidendo Abele ed erra come fuggiasco, e con l'errare di Abramo da Ur dei Caldei inizia la storia di Israele. Quanto alle generazioni/genealogie, esse sono insieme dispiegarsi collettivo delle età dell'uomo e atti singoli di uomini e donne, che danno nome a persone ed episodi. Nel muoversi degli umani attraverso lo spazio e il tempo, Dio resta presenza vigile per riaprire sempre un cammino di vita, senza violare la loro libertà né sminuirne la responsabilità.
גדהוזחטיכלמנסעפצקרשת ב א B E RESHIT Sia H-Y-H ( volte) YHWH 1 4 apriamo il libro 1 Quando dio iniziò a creare il cielo e la terra ora la terra era tohu e bohu e tenebre sulla faccia di un abisso e vento di dio (RUAH) muovendosi sulla faccia delle acque E dio disse: sia luce e fu luce. 4 E dio vide la luce: che bene! E dio separò la luce e le tenebre e dio chiamò la luce giorno e le tenebre le chiamò notte. E fu sera e fu mattina: giorno uno E dio disse: sia il firmamento in mezzo alle acque e sia separando le acque dalle acque. 7 E dio fece il firmamento e separò le acque che sono al di sotto del firmamento dalle acque che sono al di sopra del firmamento. E fu così. 8 E dio chiamò il firmamento cieli. E fu sera e fu mattina: secondo giorno. 9 E dio disse: si radunino le acque sotto i cieli in un luogo unico e sia vista la secca. E fu così. 10 E dio chiamò la secca terra e il raduno delle acque lo chiamò mare. 11 E dio disse: la terra faccia germogliare un germoglio, un erba seminando seme, un albero da frutto facendo frutto secondo la sua specie il cui seme è in esso sulla terra. E fu così. 1 La terra fece uscire un germoglio, un erba seminando seme secondo la sua specie, un albero facendo frutto il cui seme è in esso secondo la sua specie. 1 E fu sera e fu mattina: terzo giorno. 14 E dio disse: sia luminari nel firmamento dei cieli per separare il giorno e la notte e siano per segni e per convocazioni festive, per giorni e anni 1 e siano per luminari nel firmamento dei cieli per illuminare sulla terra. E fu così. 1 E dio fece i due grandi luminari, il grande luminare per governante del giorno e il piccolo luminare per governante della notte e le stelle. 17 E dio li diede nel firmamento dei cieli per illuminare sulla terra, per governare il giorno e la notte e per separare la luce e le tenebre. 19 E fu sera e fu mattina: quarto giorno 0 E dio disse: le acque brulichino di un brulichio di esseri viventi ed il volatile voli sulla terra, sulla faccia del firmamento dei cieli. 1 E dio creò i grandi mostri e ogni essere vivente strisciando di cui brulicano le acque secondo la loro specie e ogni volatile alato secondo la sua specie. E dio disse benedicendo: fruttificate e moltiplicate, riempite le acque dei mari ed il volatile moltiplichi sulla terra. E fu sera e fu mattina: quinto giorno 4 E dio disse: la terra faccia uscire un essere vivente secondo la sua specie, bestiame strisciante e vivente della terra secondo la sua specie. E fu così. E dio fece il vivente della terra secondo la sua specie e il bestiame secondo la sua specie e ogni strisciante dell humus secondo la sua specie. E dio disse: facciamo umano in nostra immagine come nostra somiglianza e dominino il pesce del mare e il volatile del cielo e il bestiame, tutta la terra e ogni strisciante strisciando sulla terra. 7 E dio creò l umano in sua immagine, in immagine di dio lo creò, maschio e femmina, li creò. 8 E dio li benedisse e dio disse loro: fruttificate, moltiplicate, riempite la terra, sottomettetela e dominate il pesce del mare, il volatile dei cieli e ogni vivente strisciando sulla terra. 9 E dio disse: Ecco ho dato per voi ogni erba seminando seme che è sulla faccia di tutta la terra e ogni albero che ha in sé un frutto d albero seminando seme per voi sarà per mangiare. 0 E per ogni vivente della terra, per ogni volatile dei cieli e per ogni strisciante sulla terra in cui c è un essere vivente ogni verdura d erba per mangiare. E fu così. 1 E dio vide tutto quanto aveva fatto ed ecco: molto bene! E fu sera e fu mattina: sesto giorno. 7 1 E furono compiuti i cieli e la terra e tutto il loro esercito e dio compì durante il settimo giorno la sua opera che aveva fatto e si riposò durante il settimo giorno di tutta la sua opera che aveva fatto. E dio benedisse il settimo giorno e lo santificò poiché durante esso si riposò di tutta la sua opera che dio aveva creato per fare. luce Spazio sopra e sotto Terra/ Mare Verdure luminari uccelli/ pesci Animali/ Umano Besalmenu Kidmutenu Ultima separazione SHABBAT
IL RACCONTO JAHVISTA GEN, 4- QUADRO IN CUI SI SVOLGE LA STORIA Acqua Umano Vegetali la geografia della 4 b Quando il Signore (Adonai) Dio fece la terra e il cielo, nessun cespuglio campestre era sulla terra, nessuna erba campestre era spuntata perché Adonai Dio non aveva fatto piovere sulla terra e non c era un umano per lavorare l humus e faceva salire dalla terra l acqua dei canali per irrigare tutto l humus - ; 7 allora Adonai Dio plasmò l uomo polvere dall humus e soffiò nelle sue narici un alito [nishmat] di vita e l umano divenne un essere vivente. 8 Poi Adonai Dio piantò un giardino in Eden, a Oriente, e vi mise l umano che aveva plasmato. 9 Il Signore Dio fece germogliare dall humus ogni sorta di alberi graditi alla vista e buoni da mangiare, e l albero della vita in mezzo al giardino e l albero del conoscere bene e del male. 10 Un fiume usciva da Eden per irrigare il giardino, poi di lì si divideva e formava quattro corsi. 11 Il primo fiume si chiama Pishon (balzante): esso scorre intorno a tutto il paese di Avìla, dove c è l oro 1 e l oro di quella terra è bene; qui c è anche la resina odorosa e la pietra d ònice. 1 Il secondo fiume si chiama Ghihon (gorgogliante): esso scorre intorno a tutto il paese d Etiopia. 14 Il terzo fiume si chiama Tigri: esso scorre ad oriente di Assur. Il quarto fiume è l Eufrate. vita Adonai Elohim Terra= Adamah Polvere= legame con la morte i fiumi stanno da qualche parte nel mondo del lettore Mitzwà rivolta ad un TU Primo tentativo Secondo tentativo 1 Adonai Dio prese l uomo e lo depose nel giardino di Eden, perché la coltivasse e la custodisse. 1 E ordinò Adonai Dio all umano: Di tutti gli alberi del giardino mangiare mangerai, 17 ma dell albero del conoscere bene e male non devi mangiare, perché, il giorno in cui tu ne mangerai, morire morirai. 18 Poi Adonai Dio (si) disse: Non è bene che l umano sia alla sua solitudine: farò per lui un soccorso (ezer) come un di-fronte-a-lui (k e negdo) 19 E Adonai Dio plasmò fuori dall humus ogni vivente del campo e ogni volatile del cielo e li fece venire verso l umano, per vedere quello che griderà loro e tutto quello che griderà: in qualunque modo l uomo avesse chiamato ognuno degli esseri viventi, quello doveva essere il suo nome. 0 L umano gridò dei nomi per tutto il bestiame, a tutti gli uccelli del cielo e a tutte le bestie selvatiche, e per umano non trovò soccorso come di fronte a lui. 1 E Adonai Dio fece cadere un torpore sull umano, che si addormentò; gli prese uno dei suoi lati e chiuse la carne al suo posto. E Adonai Dio costruì il lato che aveva preso dall umano in donna e la fece venire (= presentare un dono) verso l umano. E l umano si disse: Questa volta è carne dalla mia carne e osso dalle mie ossa. A questa sarà gridato donna (isha) perché dall uomo (ish) è stata presa questa. Coltivare (servire, rispetto) Custodire (vegliare, essere attento) avad/shamar Minaccia/ avvertimento EZER K E NEGDO Plasmati come l uomo ma non rispondono all uomo Duplice mancanza/ perdita Parla della donna
condizioni di funzionamento 4 Perciò l uomo abbandonerà suo padre e sua madre e si congiungerà alla sua donna e i due saranno carne unica. Ora loro due erano nudi, l umano e la sua donna, ma non si facevano vergogna.