Chi è il GIUSTO «Basta che esista una sola persona degna di questo nome per poter credere negli uomini» Etty Hillesum Il giusto è un uomo che agisce secondo la propria coscienza individuale assumendosi una responsabilità individuale.
Chi sono i giusti La bontà insensata
I giusti tra le nazioni «Un uomo giusto è un NON EBREO che ha rischiato la vita per venire in aiuto a degli ebrei» Parlamento israeliano, 1953
Yad Vashem
Nel 1963 viene istituita la Commissione dei Giusti per scegliere le persone a cui assegnare l'onorificenza e dedicare l'albero. Il primo presidente della Commissione è stato Moshe Landau, il famoso presidente della Corte che ha condannato a morte Adolf Eichmann nel 1961. Nel 1970 gli è subentrato Moshe Bejski, che ha tenuto la presidenza fino al 1995, segnando il lavoro della commissione con un'interpretazione aperta e articolata della legge del '53 Moshe Bejski Moshe Landau
I giusti del Giardino dei giusti C è un albero per ogni uomo che ha scelto Il bene
Nel Giardino vengono onorati gli uomini e le donne che hanno aiutato le vittime delle persecuzioni, difeso i diritti umani ovunque fossero calpestati, salvaguardato la dignità dell Uomo contro ogni forma di annientamento della sua identità libera e consapevole, testimoniato a favore della verità contro i reiterati tentativi di negare i crimini perpetrati Gabriele Nissim La bontà insensata
E impossibile catalogarli, sono TROPPO diversi tra loro I giusti sono coloro che a un certo punto della vita di fronte ad un ingiustizia sono capaci di interrompere la catena di male (Nissim) il giusto è un uomo comune, in grado di pensare seguendo la morale naturale la morale universale dei diritti dell uomo i giusti non sono perfetti, non sono santi, i giusti sono capaci di compiere gesti di bene Il giusto agisce non solamente salvando le vite umane ma anche per salvare una cultura,..
Avere autonomia di pensiero Avere consapevolezza che..aiutando l altro salvo la MIA umanità Avere fiducia nell altro Essere liberi dai pregiudizi Io non so realmente come mi comporterò se dovessi essere chiamato a scegliere, so però che se non avrò curato questi aspetti in me sarà difficile per me scegliere il bene (A.M. Samuelli Gariwo)
A Norimberga e a Gerusalemme son stati condannati uomini che avevano obbedito. L umanità intera consente che essi non dovevano obbedire, perché c è una legge che gli uomini non hanno forse ancora ben scritta nei loro codici, ma che è scritta nel loro cuore. Una gran parte dell umanità la chiama legge di Dio, l altra parte la chiama legge della Coscienza. Quelli che non credono né all una né all altra non sono che un infima minoranza malata. Sono i cultori dell obbedienza cieca. «Io insegno come il cittadino reagisce all'ingiustizia. Come ha libertà di parola e di stampa. Come il cristiano reagisce perfino al vescovo che erra. Come ognuno deve sentirsi responsabile di tutto.» Da A che serve avere le mani pulite se si tengono in tasca
E poiché sei venuto al mondo, sei stato allevato e educato, come puoi dire di non essere, prima di tutto, creatura nostra, in tutto obbligato a noi, tu e i tuoi avi?». Questo dicono le leggi a Socrate nel Critone di Platone. Più di un padre e una madre sono per Socrate le leggi, senza le quali non esiste Città dove ragione si oppone a ragione, ma solo la ragione del più forte, la guerra o il dispotismo. Perciò Socrate accetta la morte e non fugge, pur sapendo che la condanna è ingiusta.
Creonte E dunque hai osato trasgredire questa legge? : Antigone Ma per me non fu Zeus a proclamare quel divieto... E non pensavo che i tuoi editti avessero tanta forza che un mortale potesse trasgredire le leggi non scritte e incrollabili degli dei..
Nelle figure di Socrate e di Antigone si incarnano i modi dell obbedienza e della disobbedienza in quanto entrambi espressioni della libertà. Perché c è obbedienza e obbedienza. Obbedire a una legge cui si consente e non a un uomo che si pone al di sopra di essa è esercizio di libertà come autonomia, sovranità su se stessi
«Gli imperativi della legge divina l uomo li coglie e li riconosce attraverso la sua coscienza, che è tenuto a seguire fedelmente... Non si deve quindi costringerlo ad agire contro la sua coscienza» DIGNITATIS HUMANAE (1965)
Riprendiamo Don Milani O L umanità intera consente che essi non dovevano obbedire, perché c è una legge che gli uomini non hanno forse ancora ben scritta nei loro codici, O ma che è scritta nel loro cuore. Una gran parte dell umanità la chiama legge di Dio, O l altra parte la chiama legge della Coscienza.