Responsabilità Civile Prodotti e Normative Tecniche

Documenti analoghi
LA RESPONSABILITA DA PRODOTTO DIFETTOSO. Titolo II, Parte IV del codice del consumo, articoli

Il danno da farmaci. Consiglio dell Ordine degli Avvocati di Torino. Francesco Mazza

Il Codice del Consumo. Domande e risposte. A cura di Simone Maino

PROGETTAZIONE E FABBRICANTE

Codice civile, approvato con regio decreto 16 marzo 1942, n. 262 (1).

La Responsabilità del produttore e del distributore per la difettosità dei prodotti, con particolare riguardo alla vendita di ricambi

ISTRUZIONI ORIGINALI E TRADUZIONI

L UNI e l attività di normazione tecnica. Presentazione PMI Italia Università Luiss, 25 ottobre 2013 Alberto Simeoni

introduzione Sandro Storelli CNA Padova, 4 maggio 2016

LA DIRETTIVA MACCHINE

DISPOSITIVI MEDICI E LA GESTIONE DEL RISCHIO

Codice del Consumo Decreto legislativo n. 206 del 6 settembre TITOLO I Sicurezza dei prodotti da articolo 102 ad articolo 113

Problema della tracciabilità

Le Direttive di prodotto

RESPONSABILITA CIVILISTICHE E FISCALI NELLE ASSOCIAZIONI SPORTIVE

ROMA, Ospedale San Camillo, 19 maggio Dott. Francesco M. Cirillo, Consigliere della Corte di cassazione

INDICE-SOMMARIO. INTRODUZIONE di Astolfo Di Amato

APPLICAZIONE PILOTA DEI SISTEMI DI GESTIONE AMBIENTALE NELLE AREE PROTETTE

L Ente Italiano di Accreditamento. Il ruolo dell accreditamento

DISEGNO DI LEGGE. Senato della Repubblica XVI LEGISLATURA N. 2786

PROCEDURA OPERATIVA PER LA SORVEGLIANZA

Dispositivi di protezione individuale di I categoria

SENTENZA DELLA CORTE (Quarta Sezione) 20 novembre 2014 causa C-310/13 [OMISSIS]

Il Codice del Consumo Le sanzioni per la Sicurezza. A cura di Simone Maino

Il campionamento degli inchiostri per tatuaggi. aspetti teorici e pratici

PRODOTTI DIFETTOSI GARANZIA E RESPONSABILITA PER DANNI CAMERA DI COMMERCIO INDUSTRIA ARTIGIANATO E AGRICOLTURA DI BOLOGNA. Camera dell Economia

SATOR AMBIENTE LA DIRETTIVA MACCHINE

INDICE SOMMARIO INTRODUZIONE

ALLEGATOA alla Dgr n. 842 del 29 giugno 2015 pag. 1/6 PROGRAMMA REGIONALE

STRUMENTI PER COMPETERE: IL DISCIPLINARE TECNICO CERTIFICATO LINEE GUIDA

INDICE. pag. Presentazione alla seconda edizione... Presentazione...

Il Regolamento Europeo n. 765/ Aspetti applicativi e criticità -

SOMMARIO. Luca Di Donna CODICE DI DIRITTO PRIVATO EUROPEO ORDINAMENTO DELL UNIONE EUROPEA E DIRITTO INTERNO

Una riflessione sul primo provvedimento giudiziale post Fornero CENTRO STUDI

Uso sicuro delle macchine alimentari

TABELLA DI CONCORDANZA. per il recepimento della direttiva 2014/33/UE

Redattore della presente nota. Ing. Alberto PASQUALI

Prontuario sanzioni amministrative settore MEDICINALI VETERINARI

CONSUMATORE ED AL REGOLAMENTO (UE) N.

STRUMENTI PER COMPETERE: IL DISCIPLINARE TECNICO CERTIFICATO

Accreditamento: contesto legislativo e ruolo nelle certificazioni di prodotti 1 /

INDICE-SOMMARIO INTRODUZIONE E PIANO DELL OPERA

DIRITTO ALIMENTARE EUROPEO. I.- La garanzia di conformità

La Marcatura CE EN dei Componenti Metallici

Regolamenti comunitari riguardanti la sicurezza alimentare ( 2^ parte ) Relazione della Dott.ssa Candida Fattore

La responsabilità infermieristica nelle lesioni Dott. A. Zagari. Dr A. Zagari -

I sistemi di gestione della salute e sicurezza sul lavoro. La norma OHSAS 18001

La normativa antinfortunistica Italiana. Come cambia la Vigilanza

Sistema per la tracciabilità degli articoli pirotecnici - Direttiva di esecuzione 2014/58/UE della Commissione Europea del 16 aprile 2014

L EVOLUZIONE DELLA NORMATIVA NEL SETTORE DELLA REAZIONE AL FUOCO- INTRODUZIONE

E il primo provvedimento di tutela nel campo della SSL

Marcatura CE Cancelli 22 Ottobre 2016

ALLEGATO. Sistema disciplinare HP ITALY SRL. Data di approvazione: 17 settembre

VIZIO PALESE VIZIO OCCULTO

MASSIME CIVILE AVVOCATO E PROCURATORE. Corte di Cassazione Sez. VI civ. 2 Gennaio 2012, n 8 (Pres. M.

(Atti legislativi) DIRETTIVE

D.lgs. 231/2001 CONVEGNO. 24 marzo Oggetto La responsabilità degli enti per gli illeciti amministrativi dipendenti da reato

IL DIRETTORE GENERALE DEL CONTROLLO DELLA QUALITÀ E DEI SISTEMI DI QUALITÀ

LA NORMA UNI EN E LA CERTIFICAZIONE DI PRODOTTO A MARCHIO IIP UNI

CIRCOLARE N. 52/E. Roma, 2 dicembre 2011

Modello Organizzazione Gestione e Controllo. OMS S.r.l.

PROGETTO DI LEGGE RESPONSABILITÀ DA MISFATTO DELLA PERSONA GIURIDICA. Titolo I Disposizioni generali. Art. 1 (Ambito di applicazione)

GMP nella produzione dei cosmetici

Il ruolo dell ente proprietario e del dirigente scolastico: obblighi segnalazioni e procedure

Poteri del giudice nell azione giudiziaria antidiscriminazione

SENATO DELLA REPUBBLICA XIV LEGISLATURA

LA GARANZIA PER VIZI NELLA VENDITA

M a t t o n i. i n v e t r o. > Cosa sapere e come orientarsi nel mondo del mattone in vetro

La trasmissione di documenti informatici mediante la posta elettronica certificata: fondamenti giuridici e regole tecniche. D.P.R. n.

L efficacia delle direttive appalti tra regole self executing, termini di trasposizione e norme di recepimento.

SICUREZZA ELETTRICA. Sicurezza delle persone, chiamate ad operare, per ragioni di lavoro e non, in prossimità di sistemi impiantistici.

Pubblicazione delle nuove Direttive Comunitarie

MINISTERO DELL'INTERNO

(Schema di decreto legislativo n. 275)

Rintracciabilita. Definisce una procedura che permette di ricostruire il percorso di un alimento Cosa si intende per filiera:

D.Lgs. 626/94: la legislazione è attenta verso una prevenzione che tiene conto dei comportamenti da adottare.

NORMA UNI EN 295 FEBBRAIO 2013 COSA C È DI NUOVO?

- CONVEGNO RAEE_05 LA GESTIONE DEI RAEE NEL SETTORE ILLUMINAZIONE -APPARECCHI DI ILLUMINAZIONE E SORGENTI LUMINOSE -


ATTO DI SIGNIFICAZIONE E DIFFIDA. Al Dirigente responsabile del Settore Energia. Tutti domiciliati per la carica presso la sede della

INCONTRO CON GLI ORGANISMI NOTIFICATI ACCREDIA Milano Roma

-> 1) Controlli sulla sicurezza dei giocattoli

LA CERTIFICAZIONE E GLI ORGANISMI DI CERTIFICAZIONE

LA RESPONSABILITÀ CIVILE DEL DATORE DI LAVORO NEI CONFLITTI TRA DIPENDENTI AVV. CLAUDIA MATARAZZO TORINO, 31 MARZO 2014

Le norme di riferimento per la sicurezza sono: La Costituzione italiana Le Direttive comunitarie Le Norme di legge nazionali Le Norme regionali Le

CONVEGNO SICUREZZA E ROBOT COLLABORATIVI

DOCUMENTO DELLA BANCA DATI PUNTOSICURO

L Ente italiano di accreditamento

LA FRODE TOSSICA CHIUSURA DELLO STABILIMENTO E REVOCA DELLA AUTORIZZAZIONE

MASSIME LAVORO. Corte di Cassazione Sez. Lav. 21 novembre 2011, n (Pres. F. Lavoro (rapporto di) Lavoro subordinato Trasformazione del

Art. 4-bis (Divieto di concessione dei benefici e accertamento della pericolosità sociale dei condannati per taluni delitti).

Camera di Commercio di Verona 14 aprile Relatore Gabriele Lualdi

REPUBBLICA DI SAN MARINO

Antiriciclaggio: gli obblighi dei professionisti

I requisiti di sicurezza degli impianti elettrici e le Norme tecniche CEI.

IL PARLAMENTO EUROPEO E IL CONSIGLIO DELL'UNIONE EUROPEA, visto il trattato che istituisce la Comunità europea, in particolare l'articolo 100 A,

UNI 10200:2013 COSA CAMBIA E PERCHE

ACCREDIA L Ente Italiano di Accreditamento

La responsabilità dei genitori secondo il Codice Civile del 1942.

La responsabilità dei sindaci: profili penali. Mario Garavoglia Stefania Gianoncelli

Transcript:

Responsabilità Civile Prodotti e Normative Tecniche Seminario COMPETITIVITÀ 2.0? CINECA - 23 MAGGIO 2014 Presentazione dell Ing. Alberto PASQUALI ISO TC 176 / SC2 / SPOTG - Member Laboratorio di Ricerca MACROSISTEMI - Amministratore

Nel 1973 il legislatore europeo decide di intervenire per ristabilire l equilibrio tra CONSUMATORE e PRODUTTORE prendendo spunto da una legge già presente negli Stati Uniti fin dal 1963, ed universalmente nota come CONSUMER PROTECTION ACT

DIRETTIVA DELLA COMUNITÀ EUROPEA N 85 / 374 / CEE del 25 luglio 1985 relativa al riavvicinamento delle disposizioni legislative, regolamentari ed amministrative degli stati membri in materia di responsabilità per danno da prodotti difettosi Gazzetta Ufficiale delle Comunità Europee n L 210 del 07/08/1985 p. 0029 0033 ( e relative modifiche ) Tale Direttiva è attualmente inserita nel Codice del Consumo, cioè nel: Decreto Legislativo n 206 del 6 settembre 2005, agli articoli 114-127

Gli elementi essenziali della DIRETTIVA Articolo 114 - Responsabilità del produttore 1) Il produttore è responsabile del danno causato da un difetto del suo prodotto.

Articolo 103 - Prodotto sicuro Si intende come prodotto sicuro qualsiasi prodotto che, in condizioni di uso normali o ragionevolmente prevedibili, compresa la durata e, se del caso, la messa in servizio, l installazione e la manutenzione, non presenti alcun rischio oppure presenti unicamente rischi minimi, compatibili con l impiego del prodotto. Tali rischi dovranno essere ritenuti accettabili nella osservanza di un livello elevato di tutela della salute e della sicurezza delle persone, in funzione: - delle caratteristiche del prodotto, - dell effetto su altri prodotti, - della presentazione del prodotto, - delle categorie di consumatori.

Articolo 117 - Prodotto difettoso Un prodotto è difettoso quando non offre: la sicurezza che ci si può legittimamente attendere tenuto conto di tutte le circostanze, oppure la sicurezza offerta normalmente dagli altri esemplari della medesima serie.

Articolo 120 - Prova Il danneggiato deve provare il danno, il difetto e la connessione causale tra difetto e danno. Il fabbricante, per escludere la sua responsabilità, (art. n 118, comma b) deve invece dimostrare che, tenuto conto delle circostanze è probabile che il difetto non esistesse ancora nel momento in cui il prodotto era stato messo in circolazione.

Articolo 121 - Pluralità dei responsabili Se più persone sono responsabili del medesimo danno, tutte sono obbligate in solido al risarcimento. Colui che ha risarcito il danno ha regresso contro gli altri nella misura determinata dalle dimensioni del rischio riferibile a ciascuno, dalla gravità delle colpe eventuali e dall entità delle conseguenze che ne sono derivate. Nel dubbio la ripartizione avviene in parti uguali. Quanto detto precedentemente ha quindi, come conseguenza, il diretto coinvolgimento dell intera catena di fornitura.

Periodo di Decadenza della Legge 10 anni È l arco di tempo durante cui ogni specifico prodotto (a partire dal momento della sua messa in circolazione) è soggetto alle prescrizioni della Direttiva sulla Responsabilità Civile Prodotti. Periodo di Prescrizione della Legge 3 anni È l arco di tempo, a partire dal momento in cui si è verificato l evento lesivo, a disposizione del danneggiato per aprire, in tribunale, una causa di rivalsa nei confronti del fabbricante.

Una precisazione giuridica fondamentale risulta essere quella evidenziata nella sentenza della III Sezione Civile della Corte di Cassazione dell 8 ottobre 2007 n 20985, nella quale: si esclude che il danneggiato debba dimostrare la sussistenza del difetto fin dal momento in cui il produttore ha messo il prodotto in circolazione, mentre invece : deve provare, oltre al danno ed alla connessione causale tra difetto e danno, che l uso del prodotto ha comportato risultati anomali rispetto alle normali aspettative per cui, in conseguenza, è logico ritenere che il prodotto risultasse già difettoso al momento della sua messa sul mercato.

Naturalmente, questa sentenza fa giurisprudenza e quindi in ambito legale, ogni avvocato sicuramente vi farà riferimento nell impostare questo tipo di vertenza giudiziaria, con un ottima probabilità di arrivare ad ottenere un verdetto di condanna nei confronti dell imprenditore.

ELEMENTI FONDAMENTALI che caratterizzano l operatività della Direttiva Europea sulla: Responsabilità Civile Prodotti

La Direttiva Europea parte dal presupposto che il produttore abbia adottato tutti i normali accorgimenti necessari per impedire la messa in commercio di prodotti non conformi per cui, se questo è vero, è anche vero che il produttore ha, a sua disposizione, tutti gli elementi tecnici necessari per poter dimostrare che il prodotto non era già difettoso al momento della sua messa in circolazione.

Alla presente Direttiva Europea, per renderla effettivamente operativa, occorre però abbinare il principio giuridico secondo cui : una specifica tecnica è un sicuro elemento di riferimento giuridico e quindi, come tale, utilizzabile da entrambi le parti convenute in giudizio

Da tener ben presente quanto indicato nell Articolo 118, comma b) ( è sufficiente, per il produttore, dimostrare che, tenuto conto delle circostanze, è probabile che il difetto non esistesse ) nel quale, le circostanze sono quelle determinate dalle prescrizioni tecniche della norma: UNI EN ISO 9001

Elemento fondamentale della norma UNI EN ISO 9001 è che questa non è una norma di prodotto, ma una norma di sistema. In essa, infatti, vengono identificate tutta una serie di attività industriali che, se correttamente implementate e gestite (nella loro totalità) all interno di una organizzazione, consentono a quest ultima di ritenere, con un elevato livello di probabilità, che i suoi processi di fabbricazione sono tali da impedire l immissione sul mercato di prodotti difettosi, cioè lo stesso identico principio inserito dal legislatore europeo all interno della Direttiva sulla Responsabilità Civile Prodotti

WG 18 Closing Meeting Busan, Korea Friday, November 17, 2006 Professor Yoshinori Iizuka WG 18 Deputy Project Leader on behalf of Dr Jeff Hooper, WG18 Project Leader ISO/TC176/SC2/WG18 N108 17

Schema di adeguamento per la ISO 9001 Dal cliente all utente finale Dalla soddisfazione del cliente alla conformità sostenibile del prodotto ( Zero Difetti ) Da una norma volontaria ad una norma di riferimento per altre norme tecniche Essere una norma riconosciuta a livello mondiale come base di supporto per la verifica della conformità La ISO 9001 è in oltre una norma cogente di riferimento nelle Direttive Europee che determinano la conformità dei prodotti ISO/TC176/SC2/WG18 N108 18

La norma ISO 9001 è infatti una norma armonizzata e quindi di riferimento per tutte le Direttive Europee relative alla conformità dei prodotti, così come indicato nella: Gazzetta Ufficiale delle Comunità Europee n L 218 del 13/08/2008 p. 0030 0047 accreditamento e vigilanza del mercato per quanto riguarda la commercializzazione dei prodotti all interno dell Unione Europea

LE EFFETTIVE CONSEGUENZE della Direttiva Europea sulla Responsabilità Civile Prodotti

Ogni prodotto che in Italia provoca danno, al suo utilizzatore, per un valore uguale o maggiore di: 500 euro dà la possibilità al danneggiato di intentare contro il fabbricante una azione giudiziaria di rivalsa, con una ottima possibilità di ottenere, in giudizio, un verdetto a lui favorevole.

IN CASO DI CONDANNA Se l impresa ha il proprio sistema qualità aziendale certificato, le può essere attribuita dal giudice la circostanza aggravante della: negligenza grave in quanto si può ritenere che il produttore fosse a conoscenza di tutte le attività che dovevano essere intraprese per non realizzare prodotti difettosi, ma che questi non abbia provveduto a metterle totalmente in atto

A fronte di una prima condanna per RESPONSABILITÀ CIVILE PRODOTTI è logico ritenere che anche altri prodotti, realizzati nello stesso lotto di quello risultato difettoso, possano a loro volta rivelarsi difettosi. Con tale premessa, è molto probabile che al fabbricante vengano applicate anche le sanzioni proviste dalla Direttiva Europea sulla Sicurezza Generale dei Prodotti Questo comporta un ulteriore aggravamento della condanna, con all obbligo di ritiro o di ripristino di tutti i prodotti difettosi relativi a quel lotto.

Le uniche cose che può fare il fabbricante per evitare tutto questo, non possono essere altro che: adottare un sistema industriale che preveda di operare costantemente in un contesto produttivo di obiettivo zero difetti, essere in grado, in qualunque momento, di poter oggettivamente dimostrare tale maniera di produrre sia al mercato, sia ai suoi clienti, sia in ambito giudiziario.

Per supportare un organizzazione produttiva nel conseguimento di tale soluzione è in corso la messa a punto di un progetto, da realizzarsi tramite un apposito finanziamento dell Unione Europea, così denominato: ZERO DEFECTS MANUFACTURING

Sulla tematica relativa all interazione tra norma ISO 9001 e Legislazione Europea sulla conformità dei prodotti è stato emesso di recente, dal Comitato Tecnico Internazionale ISO TC 176 / SC2 un rapporto tecnico con numero di protocollo ISO/TC 176 / SC 2 / N 1143