RICERCA STUDIO DEL COMPORTAMENTO FENOLOGICO DELLA SPECIE OLEA

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RICERCA 2.1 - STUDIO DEL COMPORTAMENTO FENOLOGICO DELLA SPECIE OLEA EUROPAEA 1 Responsabile: Giovanni Nieddu Obiettivo fondamentale: Si intende descrivere per la specie Olea europaea la cronologia fenologica in relazione a fattori genetici e colturali, studiando nelle più importanti regioni olivicole nazionali e sulle principali varietà coltivate, il binomio pianta-ambiente e correlando la fenologia, le dinamiche di accrescimento e di maturazione dei frutti con i principali fattori ambientali. Altro importante obiettivo della ricerca è la valutazione delle correlazioni tra epoche fenologiche e qualità della produzione. Obiettivi attesi per ciascun anno: 1 anno La ricerca condotta su scala nazionale potrà produrre, sin dal primo anno d indagine, delle schede di rilevazione utilizzabili in diverse situazioni operative. La standardizzazione delle metodologie, sia in campo sia in laboratorio, dove verranno determinate le caratteristiche qualitative della produzione, potrà consentire una prima raccolta di dati fenologici e meteorologici indispensabili per la valutazione della risposta delle varietà all ambiente di coltivazione. Sarà inoltre curata la raccolta e la catalogazione di dati storici fenologici in possesso dei partecipanti alla ricerca. 2 anno Le prime valutazioni sulle interazioni varietà/ambiente ottenute dall elaborazione dei dati raccolti durante il primo anno, potranno essere verificate acquisendo dati fenologici e meteorologici anche nel secondo anno. Questa raccolta e catalogazione di dati, indispensabili in una specie arborea e soprattutto nell olivo, potrà meglio evidenziare l influenza del decorso meteorologico sul comportamento biologico della pianta ed in particolare sul processo di alternanza produttiva riscontrabile frequentemente ad anni alterni. 3 anno Il terzo anno di studio potrà fornire una prima indicazione sulla risposta varietale, con particolare attenzione alla qualità della produzione nei differenti ambienti di coltivazione. Nel corso dell'indagine si prevede di aver acquisito una metodologia di indagine che, tenendo conto della variabilità dei fattori genetici e colturali, fornisca sufficienti elementi per l'elaborazione dei risultati e la definizione di modelli. I anno Attività svolte La ricerca, coordinata dal DESA (Dipartimento di Economia e Sistemi Arborei) dell Università degli Studi di Sassari è stata condotta con la collaborazione delle seguenti Istituzioni di ricerca: Dipartimento di Ortoflorofrutticoltura di Firenze Dip. di Arboricoltura e Protezione delle Piante di Perugia Dip. di Scienze delle Produzioni Vegetali di Bari, Dip. Colture Arboree di Palermo Dip. di Orto-Floro-Arboricoltura e Tecnologie Agroalimentari (Dofata) di Catania, Istituto Sperimentale per l Olivicoltura di Rende (Cosenza) e si è sviluppata nelle principali regioni olivicole dell Italia (Toscana, Marche, Abruzzo, Puglia, Calabria, Sicilia e Sardegna), monitorando il comportamento fenologico sia di varietà comuni a tutto il territorio nazionale sia di varietà locali importanti per una specifica regione. All interno del gruppo di lavoro è stata definita una metodologia comune d indagine (Bernati et al., 1999) e sono state scelte per l indagine 17 varietà di olivo di cui tre di esse (Carolea, Coratina, Picholine) presenti in tutte le sette località dell Italia Centrale, Meridionale ed Insulare oggetto d indagine (Tab. 1). Negli oliveti rappresentativi di ciascuna area geografica, sono stati scelti quattro germogli su quattro piante e, su questi, sono state periodicamente rilevate le fasi fenologiche del riposo e della ripresa vegetativa, sia sulle gemme apicali sia laterali. Le osservazioni sono proseguite con il monitoraggio delle fasi di mignolatura, di

2 fioritura e di allegagione. Durante l estate i rilievi effettuati hanno riguardato l indurimento del nocciolo, l entità della colorazione superficiale ed interna della drupa, e la cascola. Per ciascuna delle varietà a confronto nelle aree è stata, altresì, descritta la dinamica di incremento ponderale delle drupe e l inoleizione. Per ogni stazione sperimentale è stata effettuata la descrizione del sito, dell oliveto, e delle tecniche di conduzione. L indagine è stata completata con la raccolta e l archiviazione dei dati nel database realizzato dall UCEA della temperatura dell aria, dell umidità relativa, delle precipitazioni e della radiazione solare. L attività di elaborazione e archiviazione dati è stata svolta dal DESA. Dai risultati si evince una forte differenziazione genetica che condiziona le epoche di ripresa vegetativa e di maturazione della drupa. Forti differenze emergono anche confrontando lo sviluppo di una stessa cultivar in regioni differenti, con andamenti del processo di maturazione specifici per ciascuna combinazione varietàterritorio. Sono state condotte indagini finalizzate alla raccolta e all archiviazione di informazioni fenologiche pregresse in banche dati. L elaborazione di queste informazioni è in corso da parte di alcune Istituzioni che partecipano alla ricerca. E stato pubblicato un lavoro scientifico sulle relazioni tra emissione del polline e fattori meteorologici sulla rivista Aerobiologia. II anno Dai dati acquisiti per il 1998 e il 1999 emerge una conferma della diversità di comportamento biologico dell olivo nelle diverse zone olivicole italiane, già osservata nella campagna di acquisizione dati del 1997. In particolare, oltre alle attese differenze relative alle epoche di manifestazione delle singole fasi fenologiche, peraltro mai descritte compiutamente per l Italia, si osserva come la specie possa continuare a vegetare durante l inverno nelle regioni meridionali, mentre viceversa evidenzi un riposo con il variare della latitudine. A tal proposito, le differenze varietali riscontrate consentono una prima valutazione del grado di adattabilità ambientale di ciascun genotipo, mentre la descrizione della loro dinamica di maturazione già permette una ottimizzazione delle tecniche colturali e in particolare la definizione della data ottimale di raccolta valida per i diversi ambienti della penisola. Ulteriori importanti differenze varietali e geografiche nel comportamento biologico della specie sono emerse dalle osservazioni relative alla ripresa vegetativa, avendo osservato differenze tra varietà e aree caratterizzate da una contemporanea apertura delle gemme laterali e di quelle terminali, rispetto ad altre in cui il germogliamento inizia in un solo tipo dei gemma. Queste distinzioni consentono una più accurata descrizione della fenologia, che nella specie è assai complessa anche a causa delle interazioni con processi biologici quali l alternanza di produzione. I risultati sinora ottenuti permettono, inoltre, una rilettura e valutazione dei protocolli relativi alle osservazioni fenologiche utilizzati in olivicoltura, che possono così essere precisati per gruppi varietali e per diverse aree geografiche. Lo studio comparativo tra i dati meteorologie fenologici ha condotto alla proposta di un modello previsionale sulla concentrazione pollinica nell aria, realizzato con dati pregressi raccolti durante13 stagioni di fioritura dell olivo. Questo modello rappresenta uno degli esempi di come gli archivi meteorologici e fenologici trovino applicazione per gli studi sulle interazioni tra genotipo e ambiente e per le successive applicazioni modellistiche( Canu et al.., 1998) III anno Nel terzo anno di attività della ricerca è stato completato il monitoraggio della fenologia dell olivo in Italia. I risultati relativi al triennio di indagine sono riportati nelle figure 1-10 e nelle tabelle 2-5. La figura 1 riporta un fenogramma che indica la durata complessiva del periodo compreso tra la ripresa vegetativa e l inizio dell invaiatura superficiale della drupa (Indice di maturazione (IM)= 1) costruito utilizzando i dati acquisti in tutte le sette aree su diciassette varietà di olivo. L ampiezza di tale intervallo è risultata variabile dai 200 giorni del 1998 ai 220 giorni del 1997. Quest ultimo dato è conseguente ad una maggior durata del periodo compreso tra la fioritura e l inizio dell invaiatura. Le singole fenofasi hanno generalmente manifestato una variabilità della loro epoca di comparsa e della loro durata alquanto limitata tra gli anni. La durata della fase di indurimento del nocciolo ha, viceversa, evidenziato forti differenze nel triennio.

Le osservazioni sulla fenologia dell olivo, distinta per macroaree geografiche, hanno evidenziato per l Italia centrale (Firenze e Perugia) una riduzione marcata del periodo compreso tra ripresa vegetativa e l inizio dell invaiatura. Questo intervallo è durato mediamente 167 giorni nel Centro Italia, 229 giorni nelle Isole e 242 nel Sud. Questa brevità del ciclo fenologico nel Centro Italia è stata determinata da un ritardo nel germogliamento e da un anticipo dell avvio della colorazione delle drupe (Fig. 2). La ripresa vegetativa è, infatti, avvenuta prima nel Sud (Cosenza e Bari), quindi nell Italia insulare (Palermo, Catania e Sassari) e infine nell Italia Centrale. Un simile andamento è stato osservato per la fase della mignolatura. Le fasi di fioritura e di indurimento del nocciolo hanno mostrato un avvio precoce nelle Isole, e successivo nel Meridione e nel Centro Italia. Viceversa, l inizio dell invaiatura è stato rilevato già dalla fine di settembre negli oliveti del Centro Italia, e quindi, nella seconda decade di ottobre, al Sud e nelle Isole. Le figure 3 e 4, relative alla fenologia rispettivamente di tutte le varietà a confronto e della cv. Carolea nei 7 oliveti sperimentali, conferma la tendenza di una riduzione del periodo germogliamento-invaiatura nel passaggio dall Italia centrale al Meridione, alle Isole e, soprattutto, alla Sicilia. Le differenze osservate sono, infatti, risultate minime tra Firenze e Perugia (rispettivamente 169 e 174 giorni), mentre a Bari, Palermo e Catania la varietà Carolea ha richiesto per lo svolgimento di tale intervallo un arco temporale di 226 giorni. L area in cui questa cultivar ha mostrato la più precoce ripresa vegetava ed una maggiore durata dell intervallo compreso tra questa fase e l invaiatura è stata quella di Cosenza, dove questa varietà risulta diffusa da secoli. Nel Nord Sardegna il ciclo fenologico della Carolea è risultato intermedio tra quello descritto per il Centro e ed il Sud Italia. Il comportamento fenologico di una varietà di origine non italiana, quale la Picholine, mostrato nella figura 6, risulta nel Centro Italia analogo a quello descritto per la varietà Carolea, con un numero totale di giorni compresi nel periodo tra il germogliamento e l invaiatura risultati pari, rispettivamente, a 172 a Firenze e 182 a Perugia. Negli ambienti più caldi è risultata assai più marcata la tendenza all allungamento del ciclo, che è risultato variabile tra i 221 giorni di Sassari e i 285 di Catania. Il diverso grado di adattamento all ambiente da parte dei genotipi è stato confermato dai numerosi confronti varietali effettuati nelle distinte aree. A titolo esemplificativo si riportano i dati ottenuti in Sardegna su cinque varietà, di cui una, la Bosana, di antica introduzione e assai diffusa nella provincia di Sassari. Questa varietà è risultata tra quelle a ciclo più precoce, similmente alla Carolea ed alla Picholine. Al contrario, l altra varietà di origine sarda (cv. Manna) diffusa nel sud dell Isola, ha richiesto per l intervallo germogliamento -invaiatura un numero maggiore di giorni (218). Una maggior lunghezza di tale periodo, pari a 231 giorni, è stata osservata nella varietà Coratina, che ha mostrato l avvio del germogliamento già dalla prima decade di febbraio (Figg. 7-8). In tutte le aree a confronto le fasi fenologiche sono state studiate con diversi livelli di approfondimento ( es. Umbria, Figg. 9-10) e, per quanto riguarda la ripresa vegetativa, è stato distinto il germogliamento nelle gemme laterali ed apicali. La ripresa vegetativa è avvenuta, generalmente, prima sulle gemme apicali e successivamente in quelle laterali. Confrontando due ambienti distinti del Paese, il germogliamento dalle gemme apicali è stato osservato nel 1998 con quasi due mesi di differenza tra gli oliveti di Perugia e di Sassari (Tabelle 2 e 3). Similmente, anche la ripresa vegetativa dalle gemme laterali ha manifestato precocità nelle aree più calde, ma questi diversi risultati tra gli ambienti a confronto sono apparsi fortemente dipendenti dal genotipo. Così, mentre nella cv. Carolea le differenze tra le due aree nell epoca di tale germogliamento sono state pari a 23 giorni, la cv. Coratina ha avviato questa fase a fine gennaio in Sardegna e ai primi di aprile in Umbria. Le informazioni fenologiche acquisite sono state integrate con la raccolta dei dati meteorologici e le prime elaborazioni ottenute, per quanto preliminari, rappresentano una base conoscitiva indispensabile per lo studio delle relazioni tra genotipo ed ambiente e la definizione di modelli matematici utili alla coltura (Tabelle 4 e 5). In conclusione questa indagine ha consentito una prima descrizione comparativa della fenologia dell olivo in Italia. I dati ottenuti mostrano una forte influenza ambientale nella manifestazione delle fenofasi, con una durata del periodo compreso tra la ripresa vegetativa e l inizio dell invaiatura che tende a contrarsi nelle aree con temperature medie inferiori. Similmente, le fasi della fioritura e dell indurimento del nocciolo tendono a manifestarsi anticipatamente nelle zone più calde, mentre, viceversa, il viraggio di colore delle drupesi osserva prima negli ambienti più freddi. I risultati ottenuti nel corso dell indagine hanno fornito, quindi, indicazioni sulla fenologia di 17 genotipi valide ai fini di una più razionale scelta varietale. 3

Tali conoscenze dei processi evolutivi e degli stadi di sviluppo che nell olivo ciclicamente determinano le dinamiche del ciclo di fruttificazione e di accrescimento della vegetazione, hanno anche contribuito alle scelte gestionali finalizzate all ottenimento di una produzione economicamente valida (Chessa et al., 2000; Nieddu et al., 2000; Briccoli Bati et al., 2002; Ferrara et al., 2002; Fiorino et al. 2002). Queste conoscenze fenologiche, integrate con quelle relative alle altre variabili dell ecosistema oliveto rappresentano, pertanto, uno strumento utile al raggiungimento di molteplici finalità che, a livello aziendale s identificano nelle scelte riguardanti le modalità d attuazione delle tecniche di produzione e protezione delle colture. Infine, le informazioni fenologiche acquisite, relazionate ai dati meteorologici immessi nel database realizzato dall Ufficio Centrale di Ecologia Agraria, rappresentano una base conoscitiva indispensabile per gli ulteriori studi sulle relazioni tra genotipo ed ambiente e per la definizione di modelli matematici utili alla coltura. 4 Pubblicazioni Briccoli Bati C., Filippucci B., Monardo D., 2002. Bioclimatology of olive: effects of climatic conditions on flower biology. Acta Horticulturae 586: 493-496. Canu A., Pellizzaro G., Sirca C., Vargiu G., Chessa I., Nieddu G, 1998 - Olive flowering process and concentrations of airborne pollen as affected by meteorological factors. 6th International Congress on Aerobiology Perugia 31 Agosto - 5 Settembre. Canu A., Pellizzaro G., Nieddu G., Sirca C., 1998 - A phenological model to predict the time of maximum concentration of olive airborne pollen in the air. 13th Conference on Biometeorology and Aerobiology - Albuquerque 2-6 Novembre. Chessa I., Sirca C., Nieddu G., 2000. Evaluation data from an olive germplasm collection. Acta Horticulturae 585:155-158. Chessa I., Sirca C., Nieddu G., 2000. Variabilità nella fenologia del germoplasma di olivo della Sardegna. Atti V Convegno Nazionale Sulla Biodiversità. Caserta. 156-161. Ferrara E., Papa G., Lamparelli F., 2002. Evaluation of olive germplasm in Apulia region: biological and technological characteristics. Acta Horticulturae 586: 159-162. Fiorino P., Pasquali G., Mancuso S., 2002. Le fasi fenologiche dell olivo (Olea europaea L.) nella Toscana interna: dati fenologici e modelli di crescita. Convegno Internazionale olivicoltura Spoleto: 356-360. Nieddu G., Chessa I., Canu A., Pellizzaro G., Sirca C., Vargiu G., 1997 - Pollen emission from olive trees and concentrations of airborne pollen in an urban area of North Sardinia. Aerobiologia, 13: 235-242. Nieddu G., Chessa I., Vargiu G., Vargiu A., 1998 - Relationship between olive pollen characteristics and pollinosis. 6th International Congress on Aerobiology Perugia 31 Agosto - 5 Settembre. Nieddu G., Sirca C., Chessa I., 2000 - Variabilità fenotipica del germoplasma di olivo della Sardegna. Atti IV Convegno Nazionale Biodiversità Alghero: (II), 239-242. Nieddu G., Sirca C., Chessa I., 2000. Olivicoltura nel nord Sardegna: relazioni genotipo-ambiente. Atti Convegno L olivicoltura del Nord Sardegna, Sennori, 18 dicembre 1997. 21-30.

Allegato 1 Rilievi fenologici su Olivo Perugia 2000 Giorno giuliano VARIETA' MORAIOLO FRANTOIO CORATINA CAROLEA P Fase Indice % Fase Indic % Fase Indice % Fase Indic % Fase Indice % piante piante e piante piante e piante 16-feb A 4 100 A 4 100 A 4 100 A 4 100 A 4 100 23-feb A 4 100 A 4 100 A 4 100 A 4 100 A 4 100 1-mar A 4 100 A 4 100 A 4 100 A 4 100 A 4 100 8-mar A 4 100 A 4 100 A 4 100 A 4 100 A 4 100 15-mar A 4 100 A 4 100 A 4 100 B1 1 50 A 4 100 22-mar A 4 100 B1 1 25 A 4 100 B1 2 100 B1 1 100 29-mar B1 1 50 B1 3 75 B1 1 75 B2 1 100 B2 1 75 5-apr B1 2 100 B2 1 50 B1 3 100 B2 1 100 B2 2 100 12-apr B1 3 100 B2 2 75 B2 1 75 B2 2 100 B2 3 100 19-apr B1 4 100 B2 3 100 B2 2 100 B2 3 100 B2 4 100 26-apr B2 1 100 B2 4 100 B2 3 100 C 1 100 B2 4 100 3-mag B2 4 100 C 2 100 C 2 75 C 4 75 C 2 75 10- C 2 50 C 3 100 C 3 100 C 4 100 C 3 100 mag 17- C 4 100 C 4 100 C 4 100 C 4 100 C 4 100 mag 24- mag D 2 100 D 3 100 D 2 100 D 3 100 D 3 100

Allegato 2 Rilievi fenologici su Olivo Perugia 2000 Giorno giuliano MORAIOLO FRANTOIO CORATINA CAROLEA Fase Indic e % piante Fase Indic e % piante Fas e Indic e % piante Fas e Indic e % piante Fase Indic e % piante 31-mag D 4 100 D 4 100 D 4 100 D 4 100 D 4 100 7-giu E 2 50 E 2 100 E 3 100 E 4 100 E 4 100 14-giu E 3 100 E 3 100 E 4 75 E 4 100 E 4 100 21-giu E 4 100 E 4 100 E 4 100 E 4 100 E 4 100 28-giu E 4 100 E 4 100 E 4 100 E 4 100 E 4 100 5-lug E 4 100 E 4 100 E 4 100 E 4 100 E 4 100 12-lug E 4 100 E 4 100 E 4 100 E 4 100 E 4 100 19-lug E 4 100 E 4 100 E 4 100 E 4 100 E 4 100 26-lug E 4 100 E 4 100 E 4 100 E 4 100 E 4 100 2-ago F 2 75 E 4 100 E 4 100 F 2 50 E 4 100 9-ago F 4 100 E 4 100 F 1 75 F 4 100 F 1 100 16-ago F 3 100 F 3 100 F 4 100 22-ago F 4 100 F 4 100 A - Riposo vegetativo: La pianta non mostra attività di accrescimento dei germogli B1 - Ripresa vegetativa: emissione di nuovi germogli dalle gemme apicali B2 - Ripresa vegetativa: emissione di nuovi germogli dalle gemme laterali C - Mignolatura: emissione delle infiorescenze D - Fioritura: i bottoni fiorali si aprono rendendo visibili gli organi riproduttivi. E - Allegagione: i petali sono caduti mentre persiste la parte calicina F - Indurimento completo del nocciolo: la drupa non è sezionabile con il taglierino G - Invaiatura: le drupe iniziano a virare dal colore verde al viola cupo-nero H - Cascola naturale: parte delle drupe cadono naturalmente al suolo INDICI: 1 = gli organi di ogni pianta che si trovano in quella specifica fase sono meno del 5 % 2 = gli organi di ogni pianta che si trovano in quella specifica fase sono tra il 5 ed il 25 % 4 = gli organi di ogni pianta che si trovano in quella specifica fase sono più del 50 %.

Allegato 3 Rilievi fenologici su Olivo Sassari 2000 fioritura indurimento nocciolo < 5 % completa fine < 5 % 50% fine Bosana 11-mag 16-mag 24-mag 14/07/00 20/07/00 24/07/00 Confetto 10-mag 15-mag 24-mag 14/07/00 20/07/00 24/07/00 Corsicana da olio 17-mag 21-mag 24-mag 14/07/00 20/07/00 24/07/00 Maiorca 09-mag 15-mag 24-mag 07/07/00 14/07/00 20/07/00 Manna 07-mag 16-mag 24-mag 07/07/00 14/07/00 24/07/00 Nera di Gonnos 09-mag 16-mag 24-mag 07/07/00 14/07/00 24/07/00 Nera di Oliena* 12-mag 16-mag 24-mag no olive Pizz'e carroga 12-mag 17-mag 24-mag 07/07/00 14/07/00 20/07/00 Semidana 17-mag 21-mag 24-mag 14/07/00 20/07/00 24/07/00 Sivigliana da mensa 09-mag 15-mag 24-mag 14/07/00 20/07/00 24/07/00 Coratina 17-mag 21-mag 24-mag 20/07/00 24/07/00 31/07/00 Carolea 17-mag 21-mag 24-mag 14/07/00 20/07/00 24/07/00 Picholine * 16-mag 20-mag 24-mag 20/07/00 24/07/00 31/07/00

Allegato 4 Rilievi fenologici su Olivo Sassari 2000 indice di maturazione 14/09/00 26/09/00 12/10/00 23/10/00 03/11/00 14/11/00 24/11/00 Bosana 0 0,4 1 1,8 2,7 3,2 4 Confetto 0 0,3 1,3 2,5 2,8 3,2 3,8 Corsicana da olio 0,7 1,9 3 3,8 4 Maiorca 0 0,3 1,3 2 2,4 3,2 3,5 Manna 0 0 0,7 1,7 2,5 3,3 4 Nera di Gonnos 0 0,7 1,5 2,4 3 3,6 4 Nera di Oliena* no olive Pizz'e carroga 0 0,4 1 1,3 Semidana 0 0 0,5 1,4 2 Sivigliana da mensa 0 0,2 1,3 2,3 2,7 3,8 4 Coratina Carolea Picholine * no olive no olive no olive

Tabella 1- Elenco delle Unità operative e delle varietà osservate Unità Operativa Areale Responsabile Varietà studiate Dipartimento di Ortoflorofrutticoltura Firenze Piero Fiorino Carolea, Coratina, Picholine, Frantoio, Moraiolo, Leccino, Pendolino Dipartimento di Arboricoltura e Protezione delle Piante Dipartimento di Scienze delle Produzioni Vegetali Perugia Alvaro Standardi Carolea, Coratina, Picholine, Frantoio, Moraiolo Bari Enrico Ferrara Carolea, Coratina, Picholine, Bella di Cerignola, Nocellara etnea, Sant Agostino Istituto Sperimentale per l Olivicoltura Cosenza Caterina Briccoli-Bati Carolea, Coratina, Picholine, Cassanese, Messinese Dipartimento di Orto-floroarboricoltura e Tecnologie Agroalimentari Dipartimento di Coltivazioni Arboree Dipartimento di Economia e Sistemi Arborei Catania Oscar Alberghina Carolea, Coratina, Picholine, Moresca, Tonda iblea Palermo Luigi di Marco Carolea, Picholine, Biancolilla, Nocellara etnea, Nocellara messinese Sassari Giovanni Nieddu Carolea, Coratina, Picholine, Bosana, Manna Tabella 2 - Ripresa vegetativa delle gemme apicali e laterali. Perugia, 1998. Ripresa vegetativa Carolea Coratina Picholine Frantoio Moraiolo Gemme apicali 9 marzo 16 marzo 9 marzo 11 marzo 25 marzo Gemme laterali 30 marzo 2 aprile 30 marzo 2 aprile 13 aprile Differenza (gg) 21 17 21 22 19

Tabella 3 - Ripresa vegetativa delle gemme apicali e laterali. Sassari, 1998. Ripresa Carolea Coratina Picholine Bosana Manna vegetativa Gemme apicali Fase conclusa ai primi di gennaio Gemme laterali 7 marzo 28 gennaio 1 marzo 1 marzo 28 febbraio Tab. 4 - Sommatorie termiche e piovosità rilevati dall Unità Operativa di Sassari per la cv Bosana. ANNO 1 gen-fior 1 gen-im1 fio-im1 1 gen-im2 fio-im2 im1-im2 1997 1998 1999 ΣT 1666,9 ΣP 126,4 ΣT 1618,1 ΣP 236 ΣT 1712,01 ΣP 146,6 4828,5 3161,4 5723,5 4056,5 895 171,8 45,4 334,4 208 162,6 4531,1 2913,1 282,2 46,2 4804,8 3092,8 5474,06 3762,05 669,2 219,4 72,8 265,4 118,8 46

Tab. 5 - Sommatorie termiche e piovosità rilevati dall Unità Operativa di Sassari per la cv Carolea. ANNO 1 gen-fior 1 gen-im1 fio-im1 1 gen-im2 fio-im2 im1-im2 1997 ΣT ΣP 1515 78,4 5219,8 3704,7 5560 4045 340,3 217 138,6 275,6 197 55,6 1998 ΣT ΣP 1618,1 236 4377 2758,9 4652,5 3034 275,5 282,2 46,2 296 60 13,8 1999 ΣT ΣP 1591 146,4 4804,9 3213,9 5255,8 3665 450,95 219,4 73 225 79 5,6

RIP. VEGETATIVA MIGNOLATURA FIORITURA INDUR. NOCCIOLO I. M.=1 206 gg 1999 20 22 7 25 200 gg 1998 25 18 7 17 220 gg 1997 25 23 9 7 G F M A M G L A S O N D Fig. 1 - Fenologia dell olivo in Italia.

RIP. VEGETATIVA MIGNOLATURA FIORITURA IND. NOCCIOLO I. M.=1 Isole 30 18 10 13 Sud 18 34 6 20 Centro 22 13 8 11 G F M A M G L A S O N D Fig. 2 - Fenologia dell olivo in tre distinte aree geografiche italiane.

RIP. VEGETATIVA MIGNOLATURA FIORITURA IND. NOCCIOLO I. M.=1 CT PA SS CS BA PG FI G F M A M G L A S O N D Fig. 3 - Fenologia dell olivo nelle aree di indagine del progetto.

RIP. VEGETATIVA MIGNOLATURA FIORITURA IND. NOCCIOLO I. M.=1 CT PA SS CS BA PG FI G F M A M G L A S O N D Fig. 4 - Fenologia della cv Carolea nel periodo 97-99.

RIP. VEGETATIVA MIGNOLATURA FIORITURA IND. NOCCIOLO I. M.=1 CT PA SS CS BA PG FI G F M A M G L A S O N D Fig. 5 - Fenologia della cv Coratina ne periodo 97-99.

RIP. VEGETATIVA MIGNOLATURA FIORITURA IND. NOCCIOLO I.M.=1 CT PA SS CS BA PG FI G F M A M G L A S O N D Fig. 6 - Fenologia della cv Picholine nel periodo 97-99.

RIP. VEGETATIVA MIGNOLATURA FIORITURA IND. NOCCIOLO I. M.=1 Manna Bosana Picholine Coratina Carolea G F M A M G L A S O N D Fig. 7 - Fenologia dell olivo in Sardegna nel 1997

RIP. VEGETATIVA MIGNOLATURA FIORITURA IND. NOCCIOLO I. M.=1 Manna Bosana Picholine Coratina Carolea G F M A M G L A S O N D Fig. 8 - Fenologia dell olivo in Sardegna nel 1998.

Fig. 10 - Fenologia dell olivo in Umbria nel 1998. RIP. VEGETATIVA MIGNOLATURA FIORITURA IND. NOCCIOLO I. M.=1 Moraiolo Frantoio Picholine Coratina Carolea G F M A M G L A S O N D Fig. 9 - Fenologia dell olivo in Umbria nel 1997. C:\Documents and Settings\todiscol\ Desktop\file da tra\ricerca 2.1 - obiettivi, attività svolte.doc

RIP. VEGETATIVA MIGNOLATURA FIORITURA IND. NOCCIOLO I. M.=1 Moraiolo Frantoio Picholine Coratina Carolea G F M A M G L A S O N D Fig. 10 - Fenologia dell olivo in Umbria nel 1998.