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nei parchi nazionali del vesuvio e del cilento

PARCO NAZIONALE DEL CILENTO VALLO DI DIANO E ALBURNI Presidente Tommaso Pellegrino I l Parco Nazionale del Cilento, del Vallo di Diano e degli Alburni è la Terra della Bellezza, che scaturisce dalla presenza di un ricco e prestigioso patrimonio ambientale, naturalistico, paesaggistico e culturale. Il tutto si offre spontaneamente all osservazione del visitatore, il quale, in un area molto estesa, rimane estasiato dal celeste puro del cielo, dal verde cupo degli altipiani, dal grigioazzurro delle coste e dall azzurro cristallino del mare con un alternarsi di colori in un paesaggio multiforme e meraviglioso, in una natura ridente e incontaminata, sulla quale l uomo ha lasciato tracce indelebili sin dall età preistorica. Qui le meraviglie sono tante. È, in primo luogo, la Terra della Dieta Mediterranea, volàno efficace per una vita sana e longeva, che dall Unesco è stata riconosciuta Patrimonio immateriale culturale dell Umanità. Sono presenti sul territorio eccellenze enogastronomiche con dieci presidi Slow Food, cinque Comunità del Cibo e uno straordinario lavoro di recupero di antiche coltivazioni. È luogo di cultura per la presenza di tre Siti Unesco, che sono i Siti archeologici di Paestum, Velia e la Certosa di Padula. Numerosi sono i Borghi Medioevali, i Castelli, i Palazzi Baronali, i luoghi d arte, le Grotte, le Chiese e i Musei, che sono in grado, tutti, di trasmettere al visitatore particolari emozioni. Vi è, poi, la presenza di un lungo tratto di mare, con l area costiera più riconosciuta e più premiata d Italia. È il Mare tra i più puliti e belli del nostro Paese, come testimoniano le numerose bandiere blu e Vele, oltre ai tanti attestati di pregio, tra i quali due Aree marine protette. È la terra di Zenone e di Parmenide che furono i padri e i precursori del pensiero occidentale. Anche Goethe, quando in un suo Gran Tour, raggiunse il Cilento, fu affascinato dalle sue bellezze. È la Terra che rapì a tal punto Ortega e Ancel Keys, da farli decidere di trasferirsi a San Giovanni a Piro e a Pioppi, nel cuore del Cilento. È il luogo della Biodiversità con straordinari siti naturalistici, quali la Valle delle Orchidee, il Monte Cervati, i Monti Alburni, definiti le Piccole Dolomiti, l Oasi di Morigerati, le Cascate denominate Capelli di venere di Casaletto Spartano, la Molpa di Palinuro e tanti altri luoghi incantevoli. Numerosi sono i percorsi per Trekking, Mountain-Bike e Rafting, che fanno conciliare con la natura e apprezzare e capire il senso e la bellezza della vita. A questo Parco dobbiamo tanto e vorremmo che anche i nostri figli vi possano crescere sani e sereni. Benvenuti nel meraviglioso Parco Nazionale del Cilento, Vallo di Diano e Alburni, dove ci si può sentire a proprio agio per la calorosa accoglienza della sua gente semplice e ospitale.

06 SENTIERI DEL GUSTO V O l olio extra vergine di oliva È sicuramente una delle principali produzioni nell area del Parco, dove ricadono la Dop Colline Salernitane e nella parte sud la Dop Cilento. Le cultivar più diffuse sono la Frantoio, Rotondella, Ogliarola, Carpellese, Pisciottana e Salella. Un territorio votato all olivicoltura, un paesaggio dipinto dagli ulivi secolari, modellato e mantenuto dalla loro sistemazione, sulle ripide colline dell interno o a strapiombo sul mare. L Olio extra vergine di oliva è l alimento presente in tutti i piatti della cucina cilentana dagli antipasti ai dolci. Negli ultimi anni vi è stato un notevole incremento delle produzioni di qualità, sempre più produttori, anche giovani, hanno visto premiato il loro impegno con riconoscimenti e premi, nonché l apprezzamento dei sempre più numerosi consumatori attenti e consapevoli. il vino La denominazione Cilento Dop incide su cinquantotto comuni nella parte sudovest dell area protetta, caratterizzati da terreni calcarei e in parte argillosi. Nell areale Agropoli-Prignano Rutino- Castellabate la viticoltura è molto più attiva e presente, anche con giovani produttori che si affacciano sul mercato. La tipologia rosso e/o aglianico, alcolico e corposo, da abbinare ai piatti della tradizione come i fusilli o i cavatielli al ragù di castrato e cacioricotta. Mentre il bianco oppure il fiano, fresco e asciutto, ottimo su piatti di legumi e specialmente per accompagnare i piatti di mare. La Dop Castel San Lorenzo ricade su otto comuni dell area degli Alburni e della Valle del Calore. La varietà barbera, alla base del rosso, è affiancata dal moscato e dall aglianicone, quest ultima in grande evidenza grazie all opera di alcuni viticoltori che, nonostante le basse rese, continuano ad avere apprezzamenti e riscontri promettenti.

08 SENTIERI DEL GUSTO A alici di menaica La pesca con la menaica viene ancora praticata in pochi centri del mediterraneo. Una rete a maglie piuttosto larghe che lascia passare le alici più piccole e permette di catturate solo le più grandi, le quali rimanendo ammagliate nella rete si dibattono, perdendo molto del loro sangue. Questo conferisce al prodotto finale particolari qualità organolettiche. Non vengono sottoposte a refrigerazione e la salagione avviene subito dopo la pesca. Quelle sotto sale sono molto utilizzate nella gastronomia del territorio, specialmente in quella tradizionale. Nei menù dei ristoranti delle località costiere, da Pollica a Marina di Camerota, sono presenti molti piatti sia a base di alici sotto sale che di quelle fresche. In primavera, periodo migliore per la pesca delle alici, è possibile partecipare a battute di pesca notturna, con i pescatori del Presìdio a Marina di Pisciotta, e alle manifestazioni gastronomiche, che in questo periodo vengono organizzate. Le alici di menaica sottosale sono acquistabili dall unico produttore a Marina di Pisciotta e in alcune gastronomie della costa cilentana. C cacioricotta del cilento Questo formaggio viene prodotto con latte di capra e il processo di trasformazione, molto diffuso in tutti i centri costieri e delle aree interne fino ai 350-400 m slm, prevede che il latte sia riscaldato a 90 C, questo permette di inglobare le albumine del latte, tipiche della ricotta. Il cacioricotta risulta essere un formaggio molto più delicato e dalle inconfondibili qualità organolettiche. Ottimo sia per il consumo fresco che dopo alcuni mesi di stagionatura, ideale per i ripieni e i condimenti. I principali produttori si trovano a Giungano, Cicerale, Casal Velino e Acquavella e a Montano Antilia. Altri produttori sono presenti a Torraca, Casaletto Spartano e San Rufo.

PAESTUM - Via sacra ROSCIGNO VECCHIA - Paese Le grotte di Pertosa Chiostro grande

10 SENTIERI DEL GUSTO da paestum PAESTUM Trentinara Agropoli Castellabate Pollica Magliano Vetere GIOI Salento Stio a gioi Laurino Morigerati Il parco archeologico di Paestum (V sec ac), uno dei più importanti d Italia, è situato nella parte meridionale della Piana del Sele. In quest area la specialità gastronomica principale è rappresentata dalla mozzarella di bufala campana Dop, un formaggio fresco di ineguagliabile prelibatezza. Per tutta la piana di Paestum è un susseguirsi di caseifici: per gli appassionati non c è che l imbarazzo della scelta. La notorietà della mozzarella non ha tuttavia oscurato il primato di un altro notevole prodotto pestano, quello del carciofo insignito col marchio IGP, meglio conosciuto come Tondo di Paestum. Proseguendo per Trentinara, fondata da profughi pestani per sottrarsi alle invasioni barbariche, oggi famosa per la Festa Pane e della Civiltà Contadina, un appuntamento immancabile nel panorama delle iniziative enogastronomiche. Dal 2005 dal 16 al 20 agosto, nel caratteristico centro storico di Trentinara, tra musica e balli popolari, è possibile assaggiare il pane appena sfornato dagli antichi forni a legna, abbinandolo alla miriade dei prodotti tipici del territorio. Da Trentinara a Magliano Vetere, affacciandosi sulla valle e la diga dell Alento, per una visita al Museo Paleontologico. Centro di raccolta ed esposizione di materiale fossile di interesse paleontologico, con una sala dedicata alla ricostruzione di un paleoambiente del Cretacico. Proseguendo per Stio, a pochi chilometri, dove ancora oggi il primo di settembre si tiene la Fiera della Croce, probabilmente la più antica di quest area, viene citata in alcuni manoscritti della metà del 1200. Per molti secoli rimane una fiera di commercio di granaglie e di animali. Da segnalare la sagra dei piatti poveri del Cilento, ovvero i Ciccimmaretati, una prelibata zuppa a base di legumi, grano e granoturco che si tiene alla metà del mese di agosto. A fine ottobre la Festa della Castagna che si svolge per le stradine di tutto il centro storico. A sette chilometri troviamo Gioi, nota per la sua soppressata che si caratterizza per una farcia magra e molto sottile e da un solo filetto di lardo centrale, Presìdio Slow Food da oltre un decennio. Un ultima tappa, ammirando gli uliveti di salella che si alternano lungo il percorso, per giungere Salento alla scoperta del rinomato struffolone, un dolce tipico del posto.

12 SENTIERI DEL GUSTO dalla piazza cilentana Paestum Agropoli TORCHIARA Castellabate Pollica Cicereale al fico bianco GIUGNANO Vatolla Per gli amanti della pizza è d obbligo una visita a Giungano, in concomitanza della Festa dell Antica Pizza cilentana. L appuntamento è anche una vetrina dei prodotti di eccellenza del territorio e di promozione di tutta la filiera, dalla farina di grano duro al cacioricotta di capra stagionato, i principali elementi che la distinguono dalla classica pizza napoletana. Proseguiamo per Cicerale, Terrae que cicera alit, borgo che domina la valle del fiume Alento. I ceci vengono ancora oggi coltivati sulle colline che circondano il paese, specialmente dopo il riconoscimento di Presìdio Slow Food. Da qualche anno, dopo ferragosto, il paese si anima con la Festa dei Ceci, dove è possibile degustarli in tantissimi modi. Tra Ogliastro Cilento, Prignano Cilento e Torchiara insiste l areale storico di produzione del Fico Bianco e dove ancora oggi viene coltivato. Diverse sono le manifestazioni a sostegno del prodotto. In quest area operano alcuni eccellenti trasformatori ormai presenti anche sui mercati internazionali. Proseguendo per il Cilento storico si fa tappa a Vatolla, frazione di Perdifumo, dove Giambattista Vico, filosofo napoletano, trascorse un periodo importante per la sua formazione culturale. Palazzo Vargas è oggi sede della Fondazione G.Vico e della Biblioteca. Vatolla è anche nota per la sua cipolla, inserita nei prodotti tipici di tutela. A sostegno della produzione si segnala la Festa della Cipolla, che si tiene nel bellissimo centro storico, nei mesi estivi immediatamente dopo la raccolta. Giungendo a Castellabate, divenuta famosa dopo il film Benvenuti al Sud, e dopo la visita all incantevole centro storico, non si può fare a meno del panorama che si gode dall alto del Castello dell Abate, che spazia da Punta Tresino all Isola di Licosa, che prende il nome da una delle sirene che Ulisse incontrò durante il suo viaggio. Da segnalare la Festa del Pescato di paranza a metà giugno, in collaborazione con i pescatori del luogo. Proseguendo lungo la Via del Mare si giunge nel territorio di Montecorice, un luogo incantevole, tra vigneti e oliveti. Il paese sorge su uno sperone del Monte Stella e arriva al mare fino ad Agnone e Case del Conte. Da non perdere, nella frazione di Ortodonico, la Festa del Fico Bianco che propone ai numerosissimi visitatori un vasto menù a base di fichi. Anche nella vicina San Mauro Cilento, ai primi di settembre, si tiene un altra importante manifestazione dedicata al Fico Bianco. Qui da oltre quarant anni una cooperativa di produttori di olio extra vergine di oliva ha fatto la storia di tutto il comprensorio. Acciaroli e Pioppi due ambite località del turismo balneare cilentano, principali frazioni di Pollica dal cui centro storico si gode una bella vista sulla costa cilentana. Dagli anni settanta, agli inizi di settembre, Pioppi diventa teatro della Sagra del Pesce Azzurro. Nel Palazzo Vinciprova, proprio sul mare, si può visitare il Museo Vivo del Mare. Articola in in più sale con decine di vasche che ognuna rappresenta un tipico habitat marino caratteristico delle coste cilentane. Al primo piano del palazzo è invece ubicato il Museo Vivente della Dieta Mediterranea, con cinque sale espositive, tra cui quella dedicata ai sensi con installazioni per il gusto, il tatto e l olfatto. Vi è anche la biblioteca personale di Ancel Keys, il principale studioso della Dieta mediterranea. Le attività e la didattica intraprese dal museo sono un modo concreto per tramandare l eredità lasciata dallo studioso, dalla moglie Margareth e dai loro colleghi, e per promuovere uno stile di vita ispirato alla sana alimentazione nel rispetto dell ambiente e della cultura locale. Sempre lungo per la Via del Mare, prima di arrivare a Casal Velino, la strada si snoda tra gli uliveti Salella, una cultivar autoctona, da cui si ricava un eccellente olio extra vergine e le famose olive ammaccate Presìdio Slow Food. Sono presenti anche alcuni allevatori di capre dal cui latte si ricava l antico cacioricotta, anch esso Presìdio Slow Food.

14 SENTIERI DEL GUSTO da elea-velia Pollica al monte gelbison Ascea VELIA Cannalogna Pisciotta MONTE GELBISON Cuccaro Vetere Palinuro Camerota Elea, fondata dai Focei intorno al VI secolo a.c. su di un promontorio anticamente proteso sul mare, nei pressi di una sorgente consacrata alla ninfa Yele, lega la sua fama alla scuola filosofica di Zenone e Parmenide. Velia è stata il punto di partenza dell antica Via del Sale : dal suo fiorente porto, più volte citato da Virgilio, si aprivano le importanti vie di penetrazione verso le aree interne. L area archeologica ci consente di ammirare il complesso termale, il tempio ionico, il teatro, l agorà, la Torre nonché la famosa Porta Rosa, tra i più antichi esempi di architettura occidentale che sfrutta l arco a tutto sesto. Dal 1998 si svolge presso l acropoli del Parco Archeologico, ai piedi della monumentale Torre Medievale che domina la città antica, VeliaTeatro. Una rassegna sull espressione tragica e comica del teatro antico, messa in scena ogni estate e articolata in diverse serate. Passando per Vallo della Lucania uno dei centri più importanti del Cilento, sede della Diocesi e del Tribunale, dopo una visita alla Cattedrale di San Pantaleone e alla Badia di Pattano, si sale verso Moio della Civitella che trae le sue origini dall antica Civitella, insediamento abitativo che sorgeva sul vertice della montagna omonima. Da visitare gli scavi che mettono in evidenza un centro fortificato, con funzioni di controllo delle valli convergenti verso il mare di Velia, risalente al IV sec. a.c. Nel centro storico di Moio della Civitella si svolge ogni anno Mojoca, Festival Artisti di Strada. Le esibizioni degli artisti occupano vie, vicoli e piazze del paese. Pochi chilometri e si arriva a Cannalonga, sede della ultracentenaria Fiera della Frecagnola. Fino ad alcuni decenni fa è stata una delle principali fiere dedicate alla compravendita di bestiame. Si tiene ogni anno nei giorni che precedono la seconda domenica di settembre e si svolge per tutto centro storico del piccolo borgo. Resta intatta la tradizione di gustare il bollito di capra nelle tradizionali baracche costruite con pali e grandi frasche di castagno. Dalla vicina Novi Velia si passa per salire sulla cima del Monte Gelbison o Monte Sacro, per godere di un paesaggio unico su tutto il Cilento. La visita è d obbligo al Santuario della Madonna del Monte, che ha costituito un forte richiamo religioso e culturale per tanti pellegrini provenienti anche dalle regioni limitrofe. Nel borgo medievale di Novi Velia si svolge da anni il Festival degli Antichi Suoni, una manifestazione dedicata ai suonatori di Ciaramelle, Zampogne, Chitarre Battenti, Organetti e Flauti dell area della Basilicata, della Calabria, della Campania e della Puglia. Durante le serate presso gli stands gastronomici si potranno gustare una moltitudine di piatti della tradizione, compresa la tipica mozzarella nella mortella. Percorrendo la vecchia e ormai poco trafficata statale 18, tra secolari boschi di castagni, si arriva a Cuccaro Vetere, appollaiato su uno sperone di roccia a guardia di tutta la valle del fiume Lambro fino a Palinuro. Il suggestivo borgo ospita ogni anno, in agosto, il trentennale Palio del Ciuccio, manifestazione cultural-popolare per la promozione e divulgazione della memoria e delle usanze tipiche della società contadina, simboleggiate nel principale bene e strumento di lavoro e sostegno dell epoca, l asino appunto. A novembre si tiene la sagra della Pastorella Cuccarese, ovvero il tipico castagnaccio. Oltre a tante altre dolcezze e alle castagne proposte in vario modo: mburnate, vrule, vaddani e alcuni piatti come la zuppa di castagne e fagioli.

16 SENTIERI DEL GUSTO da marina di pisciotta Ascea Palinuro all affondatore di vallivona MARINA DI PISCIOTTA Camerota Lenticosa Marina di Camerota Sanza Morigerati Policastro Bussentino Superata Ascea, proseguendo lungo la litoranea Via del Mare, ai due lati della strada si possono ammirare le imponenti piante di ulivo di pisciottana, sostenuti dai tradizionali muri a secco, disegnano il ripido paesaggio a strapiombo sul mare. Gli uliveti diventano sempre più fitti proprio alle porte di Pisciotta, interrotti solo dal bellissimo centro abitato che domina sul promontorio di Palinuro. A Marina di Pisciotta la tappa è d obbligo, per assaggiare le alici di menaica, Presìdio Slow Food. Oppure, in primavera, partecipare ad una escursione notturna durante le battute di pesca. Un esperienza singolare è assaggiare le alici appena pescate, magari all insalata condite solo con olio extra vergine. In questo piccolo borgo marinaro pochi pescatori continuano ancora ad utilizzare la tradizionale pesca delle alici, fatta con la menaica, una rete che riesce a catturare solo quelle più grandi. Sulla strada per Palinuro il paesaggio non cambia: sempre gli ulivi sia a destra che a sinistra. Ottima un gita in barca da Capo Palinuro all Arco Naturale, per ammirare le falesie e le piccole insenature presenti lungo il tragitto. Si prosegue per Marina di Camerota, la strada lambisce il mare insinuandosi tra spontoni, rocce e gallerie. Risalendo, tra la macchia mediterranea, alla volta di Lentisosa per assaggiare il piatto tipico della tradizione locale la maracucciata. Fatta in prevalenza con farina di Maracuoccio, un legume simile ad un piccolo pisello, recente Presidio Slow Food. Una leggera deviazione, all ingresso di San Giovanni a Piro, ci porta al Santuario di Petrasanta. Superato Scario, con il bellissimo lungomare proprio sul porticciolo si fa tappa Policastro Bussentino per visitare la cripta paleocristiana della basilica di Santa Maria Assunta. Si punta diritto su Morigerati per una visita all oasi e alla risorgiva del Bussento, magari utilizzando la monorotaia istallata alcuni anni fa. Nella frazione Sicilì si tiene Food&Wine: Cilento Wine Summer, una interessante rassegna gastronomica dedicata alle produzioni vinicole. A pochi chilometri in direzione nord si arriva a Caselle in Pittari. Qui nel periodo della mietitura si tiene il Palio del Grano, una competizione a squadre tra mietitori provenienti da paesi e regioni limitrofe. Di notevole interesse è il progetto per il recupero di alcune varietà di grano utilizzate in questa zona. Giunti a Sanza e visitato il centro storico si prende la strada per il Monte Cervati, per deviare dopo alcuni chilometri in direzione dello spettacolare Affondatore di Vallivona. Una depressione carsica di attraversamento delle acqua, abbastanza insolita per qust area. Nelle cui vicinanze si tiene la tradizionale Festa della Patata di montagna, coltivata nei campi adiacenti.

16 SENTIERI DEL GUSTO gli alburni e roscigno vecchia Agropoli Controne Castelcivita ALBURNI ROSCIGNO VECCHIA Laurino Sacco Teggiano Alla scoperta di questo versante dei Monti Alburni si parte da Controne, patria dell omonimo Fagiolo, Presidio Slow Food da alcuni lustri, che negli ultimi anni ha avuto un discreto incremento della produzione grazie alla intraprendenza di molti giovani produttori che si dedicano alla coltivazione di questo legume, la cui raccolta termina a fine novembre sancita dalla trentennale sagra del Fagiolo di Controne. A pochi chilometri, da non perdere la visita alle Grotte di Castelcivita e del bellissimo centro storico, magari in occasione della Sagra del Porcino di metà settembre. Superato l abitato di Sant Angelo a Fasanella e imboccando la strada per i Monti Alburni, una leggera deviazione ci porta fino ai 1100 m di Costa Palomba per ammirare la scultura rupestre dell Antece (IV-II sec ac). Vanta la presenza di un migliaio di reperti di uccelli e circa ventimila insetti, oltre a mammiferi e crostacei. Tra Ottati e Corleto Monforte, presso piccoli allevatori, è ancora possibile acquistare prodotti agroalimentari come il caciocavallo o la manteca. Proseguendo sulla regionale 166 si arriva a Belloaguardo, magari per assaggiare l insolita Sfogliatella di Bellosguardo, di forma allungata e con ripieno di ricotta vaccina. Si prosegue per la visita al borgo di Roscigno Vecchia, abbandonata agli inizi del secolo scorso, e al Museo della Civiltà Contadina ospitato in uno dei pochi locali restaurati. Prima di arrivare a Sacco si consiglia un fuori percorso per ammirare le sorgenti del fiume Sammaro. Altra tappa obbligata è il Museo Naturalistico degli Alburni di Corleto Monforte. Dagli anni novanta è un riferimento per la ricerca e lo studio della fauna europea.

20 SENTIERI DEL GUSTO volalaurino e le gole del calore Agropoli Orria Gole del calore LAURINO Roscigno Vallo della Lucania Piaggine Teggiano Valle dell Angelo Superati Piaggine e Valle dell Angelo, da cui partono numerosi sentieri per raggiungere la vetta del Monte Cervati da questo versante, si arriva a Laurino. Dopo la visita al centro storico, alla chiesetta dell Annunziata e al convento di Sant Antonio, si può fare una escursione in monorotaia, ammirando il paese da un insolita vista, mentre ci porta al punto di partenza di Volalaurino: un volo per ammirare le Gole del fiume Calore e la straordinaria area rupestre, uno spaccato naturalistico di assoluta bellezza. Per seicento metri e sospesi a duecento da terra per godere un emozionante visione del Parco Nazionale del Cilento. Ai primi di agosto prende il via JazzLaurino, kermesse musicale arricca di stages e iniziative didattiche. Da località Remolino si può iniziare un escursione alle Gole sul fiume Calore. Lasciandosi alle spalle il paese, appena fuori dall abitato, possiamo ammirare un bellissimo Ponte Medievale sul fiume Calore, perfettamente conservato. A Castel San Lorenzo storica località di produzione vinicola, oggi si sta costruendo una nuova immagine legata all Aglianicone, un vitigno autoctono, che, grazie ad alcuni piccoli produttori sta riscuotendo numerosi consensi. Da non perdere a metà agosto le Notti dell Aspide a Roccadaspide, una rassegna musicale e gastronomica. Per gli amanti dei fusilli Felitto è una tappa obbligata. La Sagra del Fusillo di Felitto è una manifestazione enogastronomica che si svolge dagli anni settanta, nella seconda decade di Agosto, per promuovere il piatto tipico locale Il Fusillo Felittese che ancora oggi conserva intatto il sapore unico della tradizione.

20 SENTIERI DEL GUSTO tanagro e vallo di diano Paestum Agropoli Auletta TANAGRA Grotte di Pertosa VALLO DI DIANO Sassano Si può partire dalle Grotte di Pertosa e Auletta che, incuneate sotto gli Alburni, si snodano per circa 3000 metri, in una suggestiva serie di cunicoli ed antri, fino a terminare in tante sale naturali. Sono attraversate per tutto il loro sviluppo dal fiume Negro, un corso d acqua sotterraneo che riemerge in superficie all ingresso delle stesse. Da non perdere la visita al Museo del Suolo, proprio nelle vicinanze delle grotte. Questa è anche la zona di produzione del Carciofo bianco di Pertosa, Presidio Slow Food, ovvero i comuni di Auletta, Caggiano, Pertosa e Salvitelle. Da non perdere le manifestazioni gastronomiche che si tengono in concomitanza con la produzione del carciofo, tra la seconda metà di aprile e la prima di maggio. In passato una produzione diffusissima differenziandosi da paese in paese, oggi è fatta da pochi trasformatori, alcuni praticano anche l allevamento dei suini. Superato l abitato di Sala Consilina, si può visitare il Battistero San Giovanni in Fonti (V sec.). Di fronte il bellissimo centro storico di Teggiano, dalle tredici chiese, e ricco di preziosi monumenti. Giunti a Padula è bene prevedere una sosta più lunga, per visitare la città e la straordinaria Certosa di San Lorenzo. Da Sassano, in primavera, ci si può avventurare alla scoperta della Valle delle Orchidee. Sui pianori alle pendici del Monte Cervati, un area ricca di aspetti botanici e paesaggistici arricchita dai boschi di betulla, è possibile osservare le oltre cento specie di orchidee selvatiche. Da Caggiano e per tutto il Vallo di Diano, fino Sanza, è territorio di un altro Presidio Slow Food di recente formazione: la Salsiccia e soppressata del Vallo di Diano.

Castellabate Vecchia Cala D Arconte - Camerota

PARCO NAZIONALE DEL CILENTO testi a cura di Assunta Niglio e Nerio Baratta Gli autori delle immagini e le descrizioni, sono registrate nelle proprietà delle stesse.