Seminario Fiom-Cgil: Riprendere il cammino dello sviluppo si può: serve una. vera Europa sociale ed un altra politica industriale

Documenti analoghi
Indice. Presentazione p. 7 Una grande prova di democrazia di Domenico Pantaleo

Da dove nasce l idea dei video

Manifesto TIDE per un Educazione allo Sviluppo accessibile

INTERVENTO DELL ON. CARFAGNA Nella Giornata internazionale per l'eliminazione della violenza contro le donne. 26 novembre 2014

RINNOVO DELLA CONSULTA DEGLI STUDENTI DELL ISIA DI FIRENZE TRIENNIO 2010/2013. Elenco e Programmi dei candidati

CAMERA DEI DEPUTATI PROPOSTA DI LEGGE SBROLLINI, SCUVERA

i dossier ALITALIA: PARLA IL MINISTRO LUPI ottobre 2013 a cura di Renato Brunetta

Convegno. Aree industriali e politiche di piano. Tra deindustrializzazione e nuova industrializzazione sostenibile. Roma 30 gennaio 2014 ore 14,00

Jobs act: Poletti, lavoro flessibile costa più di stabile

Come fare una scelta?

Mentore. Rende ordinario quello che per gli altri è straordinario

Avvicinare i giovani allo Sport fa bene all Impresa

IN PIAZZA PER COSTRUIRE IL FUTURO Roma, 3 marzo 2012 Intervento di Domenico Pesenti, segretario generale Filca-Cisl

non siamo bambole Gruppo Assembleare Regione Emilia-Romagna

La quotazione delle PMI su AIM Italia e gli investitori istituzionali nel capitale. Bologna 31 marzo 2015

Dalle Province alle Città metropolitane. Firenze 22 ottobre 2013

La crisi del sistema. Dicembre

L importanza delle cose semplici. La natura come maestra, risorsa, stimolo Cesena, 10 Maggio 2014

SERVE ANCORA AVERE UN SISTEMA DI QUALITÀ CERTIFICATO?

Convegno Rapporti dall Europa

A mio avviso, più che parlare di riforma degli incentivi per le agro-energie io parlerei di miglioramento. Vorrei ricordare a tutti che fino a due

Class CNBC Intervista al Group CEO, Mario Greco

LA CRISI ECONOMICA NEL NORDEST: il punto di vista delle imprese

ALEA SRL INFOALEA 61 02/09/2013

La felicità per me è un sinonimo del divertimento quindi io non ho un obiettivo vero e proprio. Spero in futuro di averlo.

Roberto Farnè Università di Bologna

per una legge regionale sul reddito minimo garantito

Cambiamenti nell'assicurazione invalidità

A Tutti i Dipendenti R.A.S. Amministrazione CFVA Enti Agenzie - Aziende Loro Sedi

(LA RESPONSABILITÀ DELLA VERSIONE ITALIANA DEGLI ARTICOLI PUBBLICATI NEL BLOG DEL PROFESSOR NAVARRO È DEL UNA DELLE MILLE RAGIONI PER INDIGNARSI

ASSOCIAZIONE ANFFAS ONLUS UDINE. presenta LA NOSTRA VISION. Questo documento è in versione facile da leggere

COMUNICATO TELECOM IL GIUDICE DI ROMA. FISTel UILCOM UGL

INTRODUZIONE I CICLI DI BORSA

Büchler & Partner AG Ingegneria elettronica, Zurigo

workshop Creare valore al di là del profitto

BUSINESS PLAN e FINANZIAMENTI

Salute: Lorenzin, non un costo ma opportunita' investimento

Il Piano Finanziario Parte 2: Equilibrio e Investimento

IL BUDGET 04 LE SPESE DI REPARTO & GENERALI

La dura realtà del guadagno online.

una città a misura di bambino IGNAZIO MARINO SINDACO IGNAZIOMARINO.IT

GRUPPI DI INCONTRO per GENITORI

Investitori vs. Gestori e Banche: Chi vince? Come si vince?

LA SCOZIA STA CAMBIANDO.

YouLove Educazione sessuale 2.0

Quando compro qualcosa ho dei diritti

Presentate le iniziative del Gruppo bancario finalizzate a dare solidità ai progetti delle giovani coppie e dei nuovi imprenditori.

Le frasi sono state mescolate

La nuova adozione a distanza della Scuola. Secondaria di Primo Grado di Merone.

una città a misura di bambino IGNAZIO MARINO SINDACO I GNAZIOM ARI NO.IT

UNA LEZIONE SUI NUMERI PRIMI: NASCE LA RITABELLA


INTRODUZIONE PRATICA AL LEAN MANAGEMENT

INTERVENTO DEL DR. SAMMARCO AL SEMINARIO DAL TITOLO: Orientamento ai risultati: costruire la cultura della misurazione

MESSAGGI IN BOTTIGLIA SOS contro la violenza

Aspettate il giorno 2

Pensioni: gli aumenti per il 2014

PER UN VIDEOTERMINALISTA L UNICO STRUMENTO DISPONIBILE PER ARRIVARE AI PROPRI OBIETTIVI E QUINDI ALLA CHIUSURA DI UN CONTRATTO E LA SUA STESSA

liste di liste di controllo per il manager liste di controllo per il manager liste di controllo per i

Mario Basile. I Veri valori della vita

Associazione Grest Ticino Grandi Estati in Ticino!

Casa di cura e di riposo per anziani di Gundeldingen, Basilea (BS)

Che volontari cerchiamo? Daniela Caretto Lecce, aprile

Guida Strategica per gli Imprenditori

ECONOMIA DI COMUNIONE: UNA NUOVA FORMA DI IMPRESA Ivan Vitali

Sono felice di essere qui oggi a dare il mio sostegno al progetto Ladder. per la promozione dell'educazione allo sviluppo a livello locale.

Lo sfruttamento minorile

UNA BOLLA SPECULATIVA SUI TITOLI DI STATO?

Intendiamo qui fare il punto della situazione, in modo più discorsivo, tenendo ben presente che con il 01/01/2012 esistono ormai due mondi:

Helsana Assicurazioni SA, Lucerna

Il vero cloud computing italiano

Il matrimonio è mio e lo gestisco io"

INTERVISTA 1 DI DEBORA ROSCIANI A MAURIZIO ZORDAN, FOCUS ECONOMIA, RADIO24

Il progetto di Regolamento sulle obbligazioni contrattuali, Roma I

Rassegna Stampa 17/04/2013 Franchising Nord

Rassegna stampa 14/05/2014 Il Resto del Carlino

Regole per la gestione dello stato di disoccupazione. In vigore dal 1 gennaio 2014

CADERE SETTE VOLTE...RIALZARSI OTTO

Le basi della Partita Doppia in parole Facile e comprensibile. Ovviamente gratis.

Memory Fitness TECNICHE DI MEMORIA

Il mercato del lavoro in Italia: problemi e proposte di riforma

... La Campania la Cambi mo d vvero con una nuova Regione!

COME AVERE SUCCESSO SUL WEB?

Buongiorno vi ringrazio nuovamente per avermi invitato sono molto lieto di assistervi nella vendita della vostra casa

1 Forum Internazionale sulla Regolazione dei Servizi Idrici e la Sostenibilità

INDICI SINTETICI DI PROTEZIONE E TUTELA DELL IMPIEGO

Università per Stranieri di Siena Livello A2

COSA ACCADE IN CASO DI VERSAMENTO CONTRIBUTIVO IN UN FONDO PENSIONE COMPLEMENTARE. Informazioni di approfondimento

VIAGGI E PRENOTAZIONI IN PAESI A RISCHIO: CHE FARE? PRIME RISPOSTE PER IL TURISTA IN DIFFICOLTÀ

2010 = piano di salvataggio di 110 miliardi di euro. Memorandum of Economic and Financial Policies e Memorandum of Undestranding of Specific Economic

IL RENDICONTO FINANZIARIO

Programmi di formazione e orientamento per gli istituti superiori della provincia di Pisa

Si può... RINASCERE LA TIPOLOGIA DEL NOSTRO PROGETTO. Prevenzione. Aumento della sicurezza/difesa. Supporto/assistenza alle donne oggetto di violenza

La gestione delle emozioni: interventi educativi e didattici. Dott.ssa Monica Dacomo


PROMUOVERSI MEDIANTE INTERNET di Riccardo Polesel. 1. Promuovere il vostro business: scrivere e gestire i contenuti online» 15

Contabilità ordinaria, semplificata e altri regimi contabili

Siamo così arrivati all aritmetica modulare, ma anche a individuare alcuni aspetti di come funziona l aritmetica del calcolatore come vedremo.

I modelli di qualità come spinta allo sviluppo

Transcript:

Seminario Fiom-Cgil: Riprendere il cammino dello sviluppo si può: serve una vera Europa sociale ed un altra politica industriale Roma Camera dei Deputati 14 Gennaio 2015 Maurizio LANDINI segretario generale Fiom Quando abbiamo pensato di organizzare questa iniziativa siamo partiti dalla considerazione che il livello di gravità della crisi che stiamo vivendo è tale che è necessario provare non solo a mettere insieme tante competenze, ma ad avere anche un punto di vista che sia generale, globale, che affronti i problemi del nostro Paese in una dimensione europea per capire quale cambiamento sia possibile, soprattutto per affrontare il problema del lavoro, di come le persone possano vivere lavorando in modo dignitoso. Oggi si parla tanto di cambiamento, spesso a sproposito, ma la parola "cambiamento" in questi anni è stata sempre più spesso associata a un peggioramento delle condizioni di vita e di lavoro; ultimamente, poi, emerge una logica per cui dietro la parola "cambiamento" si nasconde una centralizzazione fortissima del ruolo del mercato o dell impresa senza alcun vincolo e senza alcuna regola sociale, senza più un idea di giustizia sociale.

La dottoressa Mazzucato ci ha ricordato che i nostri problemi di politica industriale sono parecchio datati e non nascono con l euro, richiamandoci alla necessità di un analisi delle ragioni della crisi che stiamo vivendo e alla necessità di ripensare drasticamente un'idea di politica industriale e il ruolo dell intervento pubblico. Mi colpiva, nel ragionamento fatto da Marcello Minenna, che quest anno potrebbe essere peggio del 2011, che è un anno molto importante, per lo meno nel nostro Paese, perché allora si decretò l'esistenza di un'emergenza che portò anche a un cambio di governo senza passare per delle elezioni, ma soprattutto è stato l'anno della lettera della Bce inviata all'italia. Mi sono andato a rileggere quella lettera ed è evidente come le scelte degli ultimi governi compreso quello attuale che tanto parla di cambiamento e innovazione non sono altro che l'attuazione delle richieste fatte allora dalla Bce, fino alla cancellazione definitiva dei diritti dello Statuto dei lavoratori. Non è vero, quindi, che questi provvedimenti sarebbero innovativi, né che le cosiddette riforme strutturali servono al Paese per affrontare i suoi problemi; al contrario sono le misure che ci sono state chieste o imposte - dentro una logica di austerità e di rigore monetario. Al limite potremmo dire che sono state fatte con una radicalità maggiore rispetto al passato, non solo al punto da escludere il confronto con i sindacati, ma arrivando a mettere a repentaglio la tenuta democratica del nostro Paese da parte di governo che tratta il Parlamento a colpi di decreti legge e di fiducie e che non ha mai ricevuto un mandato elettorale esplicito

su un programma che contenesse questi provvedimenti che, credo, non abbiano il consenso del Paese. I dati sulla disoccupazione parlano chiaro: ormai un giovane su due in questo Paese è disoccupato e l'unica prospettiva di lavoro che gli offrono è priva di diritti, senza certezze. E questo, per un sindacato è una realtà terribile, perché noi dobbiamo sempre proporci la riduzione della diseguaglianze e batterci per la giustizia sociale. Nell analisi che Andrea Ricci ci proponeva, mi ha colpito il punto sulla qualità dell'impresa, perché credo oggi la questione davvero centrale non sia la flessibilità della prestazione lavorativa, ma cosa dovrebbe essere l'impresa, cosa dovrebbe fare per creare lavoro, non solo come dimensione industriale, ma anche come qualità del proprio funzionamento. Da questo punto di vista, quando si parla di formazione tesa a migliorare la professionalità dei lavoratori mi pare che potremmo tranquillamente dire che avremmo un esigenza anche di formazione degli imprenditori, perché questo è un problema che abbiamo di fronte, non solo perché stiamo perdendo imprese che vengono svendute e spesso ci troviamo di fronte a casi in cui la rendita viene preferita agli investimenti. Un modo di fare tanto più grave in un momento di crisi come questo in cui dovrebbe prevalere un senso di responsabilità sociale e nazionale che invece ci viene sempre ribaltato contro quando si tratta di tagliare le pensioni o quando si chiedono sacrifici di ogni natura ai lavoratori. Formazione e senso di responsabilità sono un problema che tocca anche la classe dirigente e la politica. Lo dico ricordando che

l aumento della precarietà, frutto di una precisa linea legislativa, oltre a rovinare la vita di tanti giovani ha determinato una riduzione della produttività e un peggioramento della qualità industriale del paese; e pensando alla schizofrenia del governo in cui ci imbattiamo, ad esempio, ai tavoli di crisi. Per fare un esempio, adesso si parla di intervento pubblico per salvare l Ilva e il settore siderurgico. Noi lo chiediamo da sempre, eppure si è arrivati a un intervento di questo genere con tre anni di ritardo, sprecando tempo e soldi pubblici. Perché non farlo prima? Perché arrivare al punto in cui è ben difficile trovare qualcuno disposto a comprare dei debiti acquisendo un azienda che ha il 75% degli impianti sequestrati per i reati commessi. È un modo d'agire privo di visione strategica, tutto dettato dall'emergenza, con una lunga serie di commissariamenti fatti per evitare di arrivare a un intervento pubblico che hanno solo fatto perdere tempo e soldi. E oggi sono costretti a fare ciò che non volevano fare, ma lo fanno senza una dimensione generale, senza un'idea di Paese, mentre in altri settori che sono controllati dallo Stato si pensa di vendere o svendere, anziché valorizzare. A questo proposito non so quale sarà il progetto industriale che ci verrà presentato da Finmeccanica dove stiamo parlando di trasporto pubblico e di settori decisivi; né so che scelte verranno fatte dall Eni all Enel, ma so che corriamo il rischio di usare il patrimonio pubblico solo a fini privati. Mentre rinunciamo a possibilità e vocazioni che abbiamo, come ricordava il presidente dello Svimez, denunciando la desertificazione

industriale del Mezzogiorno, che invece potrebbe diventare il logistico il polo logistico del Mediterraneo: se avessimo un'idea forte di mobilità, avendo porti, cantieri navali, fabbriche di treni, camion e automobili potremmo sviluppare un processo di integrazione dei trasporti con un relativo piano di infrastrutture, quelle davvero di pubblica utilità. Di queste cose oggi nemmeno si discute, anzi siamo di fronte a dei provvedimenti che pensano che per aumentare l occupazione si possa licenziare e ridurre un po le tasse alle imprese, mentre la dottoressa Mazzucato ci spiega che di per sé ridurre le tasse lasciando poi fare il resto al mercato è - per usare un'espressione mia, non sua - una cavolata pazzesca. Potrei fare altri esempi di gestione delle crisi industriali, finiti più o meno bene, dall'electrolux alle acciaierie di Terni; in tutti i casi emerge evidente la necessità di un processo di cambiamento che rimette al centro non solo un intervento pubblico, ma un'idea diversa di politica industriale che coinvolga pubblico e privato come condizione essenziale per avvicinarsi il più possibile all obiettivo della piena occupazione. Questo vuol dire, però, cambiare radicalmente le politiche economiche e sociali di questo governo. E va fatto non solo per dare un futuro industriale al Paese ma anche per impedire che ciò che stanno facendo porti all'imbarbarimento dei rapporti sociali con la regressione del nostro modello di relazioni industriali e sociali. Nella preparazione di questo convegno - e il suo svolgimento me ne ha dato conferma mi sono convinto che i problemi che abbiamo di fronte possono essere affrontati solo con una dimensione europea e

che perciò oltre a batterci per la costruzione di un'europa sociale, non possiamo lasciare ad altri i problemi che riguardano la sua dimensione economica e finanziaria, dal ruolo della Banca centrale alla questione di un sistema fiscale omogeneo. Se non altro perché se si vuole sostenere e rilanciare gli investimenti pubblici e privati, certamente bisogna combattere l evasione, la corruzione, far rientrare i capitali, ma per orientare gli investimenti privati serve una visione economica comune. In questa chiave la riforma della Banca centrale europea deve diventare un punto di discussione, se necessario anche di mobilitazione, perché è la condizione per poter far partire gli investimenti. Noi da tempo diciamo che è necessario il congelamento dei debiti dei Paesi europei e l'allungamento dei tempi di rientro, perché c'è una certa differenza tra pagare un mutuo in tre anni o in quaranta. Ma allo stesso tempo, se gli interessi per quel debito vengono liberati per destinare quella quantità di soldi agli investimenti, cioè per poter far crescere di nuovo le entrate, diamo davvero una possibilità all occupazione, al lavoro e a una diversa politica industriale. Credo che questi temi siano importati e vadano messi all'ordine del giorno, ma non abbiamo molto tempo per discuterne, mentre abbiamo la necessità che una serie di scelte vengano messe in campo fin dai prossimi mesi. Perché i livelli di disoccupazione che ci sono oggi in Europa sono livelli che in altre situazioni avevano persino portato alle guerre, non certo a qualcosa di buono.

Anche per questo penso che le questioni economiche e finanziarie, il ruolo delle banche, come e su cosa si investe, non sono cose da lasciare ai ministeri delle Finanze o semplicemente ai governanti, debbono diventare oggetto di discussione e anche di mobilitazione per rimettere al centro il lavoro e un altra idea di sviluppo. Se c è una cosa importante che in questi mesi ho percepito nelle mobilitazioni e negli scioperi che abbiamo fatto, nel consenso che si è creato attorno a noi, è stata la consapevolezza delle persone che si sono mosse nonostante l'impermeabilità che sembrava avere il quadro politico; e si sono mosse non semplicemente perché erano contro il governo ma perché vedevano nelle nostre proposte complessive la concreta possibilità di un altro punto di vista e ci chiedevano di andare avanti e di dare loro voce nonostante i giochi parlamentari fossero già compiuti. L idea originale che ha ispirato l'iniziativa di oggi ha questo significato: rendere evidente quello che sta avvenendo e costruire un proprio punto di vista su cui chiamare tutti al confronto.