Le imprese edili di Taranto si mettono in vendita L ANCE Taranto denuncia lo stato di profonda crisi in cui versano le aziende edili ioniche RASSEGNA STAMPA / WEB - Ottobre 2013 -
L ANNUNCIO DELL ANCE TARANTO PUBBLICATO SU ALCUNI QUOTIDIANI LOCALI DEL 6 OTTOBRE 2013
LA LETTERA APERTA DEL PRESIDENTE MARINARO PUBBLICATA SUL PORTALE WEB DELLA SEZIONE Dal 2008 ad oggi abbiamo perso in Cassa Edile più di 4 mila lavoratori, 5 milioni di ore lavorate e 35 milioni di massa salari, un dimezzamento di fatto del settore delle costruzioni nella nostra provincia. Di fronte a numeri così impietosi e ad una realtà ancor più drammatica che quotidianamente viviamo ormai da tempo, ci riesce difficile trovare parole nuove e diverse da quelle che senza sosta ripetiamo da qualche anno, da quando la crisi ha cominciato a sgretolare inarrestabile le nostre certezze. In tutto questo tempo abbiamo detto e provato a fare di tutto. Abbiamo fatto un po di autocritica, di fronte a comportamenti ambigui e agli inutili lamenti di alcuni tra noi. Abbiamo fatto diversi passi indietro, rinunciando a prerogative e scorciatoie in nome di una trasparente concorrenzialità finalizzata a premiare le migliori espressioni imprenditoriali del nostro sistema. Abbiamo fatto grandi sacrifici, spesso dolorosi, cercando di tenere in piedi il nucleo forte di competenze e professionalità delle nostre aziende. Ci siamo difesi ed abbiamo anche contrattaccato, rivendicando ruolo ed attenzione e proponendo progetti ed idee di business innovative. Evidentemente non è bastato. Potevamo certo fare di più e meglio, essere più determinati e lucidi nelle nostre tante battaglie, per la trasparenza e la legalità negli appalti, per l efficienza dei processi amministrativi a sostegno dell edilizia privata, per un aperto sostegno del credito, per un riconoscimento di dignità nei confronti della grande industria e dei grandi committenti pubblici e privati. Un errore, tra quelli che forse abbiamo commesso, è senza dubbio stato quello di aver dato credito a tanti che non lo meritavano, che si sono dichiarati al nostro fianco per poi immediatamente voltarci le spalle e lasciarci soli con i nostri problemi. Chi aveva l obbligo di accompagnarci e sostenerci nella rivendicazione del giusto ruolo da riconoscere alle imprese che operano sul territorio e sul territorio lasciano per intero il frutto della propria attività, continua farsi negare ed in qualche caso con opportunismo si infila in avventure imprenditoriali alternative ai percorsi di sviluppo che faticosamente proviamo a tracciare. Nel vuoto lasciatoci da istituzioni locali in fuga dalle responsabilità e dal coraggio delle azioni, abbiamo deciso di METTERCI IN VENDITA. Tutti noi dell ANCE di Taranto, insieme nella precarietà di una resistenza ormai al limite e indeboliti di fronte alla minaccia di un progressivo consolidamento di una imprenditoria del malaffare, siamo dunque in vendita, preda apparente di un destino amaro che ci vuole relegati ai margini della scena locale. La nostra non è però una resa. E solo un enorme rabbia collettiva che si tramuta in un ennesimo grido provocatorio. Ma non siamo alla ricerca di attenzioni o di beffardi attestati di solidarietà, tutt altro. Abbiamo ancora voglia di combattere, sbeffeggiare la crisi e provare un ultima volta a guardare al di là del nostro amaro presente per raccogliere la sfida del futuro con le ultime energie che ancora ci restano. ANTONIO MARINARO Presidente ANCE Taranto
RASSEGNA STAMPA
domenica 6 ottobre 2013
lunedì 7 ottobre 2013
lunedì 7 ottobre 2013
lunedì 7 ottobre 2013
lunedì 7 ottobre 2013
martedì 8 ottobre 2013 (1 di 2)
martedì 8 ottobre 2013 (2 di 2)
martedì 8 ottobre 2013
martedì 8 ottobre 2013
giovedì 10 ottobre 2013 (1 di 2)
giovedì 10 ottobre 2013 (2 di 2)
giovedì 10 ottobre 2013
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