LA "PASQUA SETTIMANALE" DEGLI EDUCATORI

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Transcript:

LA "PASQUA SETTIMANALE" DEGLI EDUCATORI XXXII DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO 1 IL TEMPO DELL'ATTESA (Spunti per la meditazione personale e per la riflessione agli alunni) Fr. Donato Petti 1. La parabola delle dieci vergini 1 Allora il regno dei cieli sarà simile a dieci vergini che presero le loro lampade e uscirono incontro allo sposo. 2 Cinque di esse erano stolte e cinque sagge; 3 le stolte presero le loro lampade, ma non presero con sé l'olio; 4 le sagge invece, insieme alle loro lampade, presero anche l'olio in piccoli vasi. 5 Poiché lo sposo tardava, si assopirono tutte e si addormentarono. 6 A mezzanotte si alzò un grido: "Ecco lo sposo! Andategli incontro!". 7 Allora tutte quelle vergini si destarono e prepararono le loro lampade. 8 Le stolte dissero alle sagge: "Dateci un po' del vostro olio, perché le nostre lampade si spengono". 9 Le sagge risposero: "No, perché non venga a mancare a noi e a voi; andate piuttosto dai venditori e compratevene". 10 Ora, mentre quelle andavano a comprare l'olio, arrivò lo sposo e le vergini che erano pronte entrarono con lui alle nozze, e la porta fu chiusa. 11 Più tardi arrivarono anche le altre vergini e incominciarono a dire: "Signore, signore, aprici!". 12 Ma egli rispose: "In verità io vi dico: non vi conosco". 13 Vegliate dunque, perché non sapete né il giorno né l'ora. 2. La lampada dell amore Il Vangelo di oggi è una celebre parabola, che parla di dieci ragazze invitate ad una festa di nozze, simbolo del Regno dei cieli, della vita eterna (Mt 25,1-13). È un immagine felice, con cui però Gesù insegna una verità che ci mette in discussione; infatti, di quelle dieci ragazze: cinque entrano alla festa, perché, all arrivo dello sposo, hanno l olio per accendere le loro lampade; mentre le altre cinque rimangono fuori, perché, stolte, non hanno portato l olio. Che cosa rappresenta questo «o- 1 Prima lettura: Sap 6,12-16. - Seconda lettura: 1 Ts 4,13-18. - Vangelo: Mt 25,1-13. 1

lio», indispensabile per essere ammessi al banchetto nuziale? Sant Agostino (cfr Discorsi 93, 4) e altri antichi autori vi leggono un simbolo dell amore, che non si può comprare, ma si riceve come dono, si conserva nell intimo e si pratica nelle opere. Vera sapienza è approfittare della vita mortale per compiere opere di misericordia, perché, dopo la morte, ciò non sarà più possibile. Quando saremo risvegliati per l ultimo giudizio, questo avverrà sulla base dell amore praticato nella vita terrena (cfr. Mt 25,31-46). E questo amore è dono di Cristo, effuso in noi dallo Spirito Santo. Chi crede in Dio-Amore porta in sé una speranza invincibile, come una lampada con cui attraversare la notte oltre la morte, e giungere alla grande festa della vita. 2 3. Introduzione 1 Allora il regno dei cieli sarà simile a dieci vergini che presero le loro lampade e uscirono incontro allo sposo. Per comprendere la parabola, dobbiamo partire dal presupposto che il Regno dei cieli non è paragonato a dieci vergini, ma alla celebrazione solenne di un banchetto nuziale nel quale la fine del mondo e il giudizio finale hanno un ruolo decisivo. L introduzione della parabola potrebbe, dunque, essere questa: Avviene nel Regno dei cieli quello che avviene di dieci vergini invitate a un banchetto nuziale. L'interpretazione allegorica vede nella parabola delle dieci vergini il ritorno di Gesù, lo sposo celeste; le dieci vergini rappresentano la comunità cristiana in attesa della venuta di Cristo, le lampade accese sono simbolo di vigilanza e di fedeltà nell attesa; il ritardo dello sposo indica il suo improvviso arrivo; il rifiuto opposto dalle vergini sagge a quelle stolte introduce nel tema del giudizio finale. 1 Allora il regno dei cieli sarà simile a dieci vergini: Le «vergini» rappresentano le anime che, fidanzate a Cristo, loro «unico sposo» (Cfr. 2 Cor 11,2), sono in attesa di essere presentate a Lui per le nozze celesti. I discepoli di Gesù vengono chiamati vergini perché, con il Battesimo, sono diventati nuove creature, essendosi rivestiti di Cristo (2 Cor 11,2; 5,17; 1 Pt 3,21; Ap 7,14; Gal 3,26). La vita cristiana è, secondo la parabola, un cammino fra le tenebre, che solo la luce di una «lampada», simbolo della fede (Cfr. Lc 12,35), può rischiarare. 1 presero le loro lampade: La lampada nella Bibbia ha numerosi significati: simboleggia la Parola di Dio (Sal 119,105), la Legge o i precetti di Dio (Prov 6,23), gli E- letti di Dio (Mt 5,14-16), lo Spirito (Prov 20,27). La lampada è l immagine classica per indicare la vigilanza, la perseveranza nella fede del ritorno del Signore (Lc 12,35). 2 BENEDETTO XVI, Angelus, 6 novembre 2011. 2

1 e uscirono incontro allo sposo: Chi è lo sposo e chi sono le dieci ragazze? Lo sposo è Cristo, le dieci ragazze sono la comunità cristiana. La storia non parla della sposa, perché le dieci ragazze sono la sposa e attendono l'arrivo non di uno sposo, ma del loro sposo. Queste dieci ragazze sono la sposa di Cristo, cioè la Chiesa (cfr. Ef 5,22-32). 4. Cinque ragazze prudenti e cinque stolte 2 Cinque di esse erano stolte e cinque sagge; 3 le stolte presero le loro lampade, ma non presero con sé l'olio; 4 le sagge invece, insieme alle loro lampade, presero anche l'olio in piccoli vasi. La struttura della parabola si regge tutta sul contrasto fra le vergini "sagge" e quelle "stolte". La "saggezza" consiste nell'aver previsto anche un possibile ritardo dello sposo ed essersi equipaggiate dell'olio necessario per alimentare a lungo le proprie lampade. 2 Cinque di esse erano stolte e cinque sagge: In che cosa si manifesta la saggezza delle cinque ragazze? Hanno calcolato che l'attesa dello sposo sarebbe andata per le lunghe, cioè hanno compreso che la vita ha una durata molto lunga per poter conservare sempre la stessa carica di fede e di carità; e le vergini sagge hanno fatto rifornimento dell olio della vigilanza per non perdersi nella notte della dimenticanza e dell'infedeltà a Dio. 4 le sagge invece, insieme alle loro lampade, presero anche l'olio in piccoli vasi: Nella Bibbia l'olio era segno di ospitalità e di intimità (Sal 23, 5) ma era soprattutto un simbolo messianico perché veniva usato nelle consacrazioni regali (Sal 45,8) e sacerdotali (Sal 133): infatti, la parola ebraica "Messia" e la sua traduzione greca "Cristo" significano "Unto" con l'olio. Nella tradizione giudaica l'olio rappresentava le opere giuste che aprono le porte del Regno di Dio. Nella parabola delle dieci vergini esso sta a simboleggiare la perseveranza nella fede unita alle opere. 5. Il ritardo dello sposo e il suo arrivo improvviso nella notte 5 Poiché lo sposo tardava, si assopirono tutte e si addormentarono. 6 A mezzanotte si alzò un grido: "Ecco lo sposo! Andategli incontro!". Sorprende la circostanza riferita dall evangelista che le dieci vergini, nell attesa dello sposo, "si assopirono tutte e dormirono". Qualcuno ha pensato a una ineleganza, o a una disarmonia letteraria dell'evangelista Matteo. Molto probabilmente lo scrittore ha voluto contestualizzare la pericope alla situazione della prima generazione cristiana: cioè il passaggio dall'attesa imminente del ritorno del Cristo a un'attesa più lontana nel tempo; il Cristo ritornerà, ma non è detto che ritorni subito. Quel 3

dormire di "tutte" le vergini non è, perciò, un attimo di "distrazione", che coglie sia quelle "sagge" che quelle "stolte" ma sta a significare un gesto di serenità nell'attesa della venuta dello sposo, che non si prevede più come imminente e, pertanto, esige le necessarie provvigioni d'olio per la lampada. 6. L atteggiamento e la sorte delle ragazze prudenti e di quelle stolte 7 Allora tutte quelle vergini si destarono e prepararono le loro lampade. 8 Le stolte dissero alle sagge: "Dateci un po' del vostro olio, perché le nostre lampade si spengono". 9 Le sagge risposero: "No, perché non venga a mancare a noi e a voi; andate piuttosto dai venditori e compratevene". 10 Ora, mentre quelle andavano a comprare l'olio, arrivò lo sposo e le vergini che erano pronte entrarono con lui alle nozze, e la porta fu chiusa. 11 Più tardi arrivarono anche le altre vergini e incominciarono a dire: "Signore, signore, aprici!". 12 Ma egli rispose: "In verità io vi dico: non vi conosco". Si potrebbe pensare ad una mancanza di carità delle vergini sagge nei confronti di quelle stolte. Sarebbe questa, però, una lettura moraleggiante della pericope e- vangelica. Le ragazze sagge non possono dare il loro olio alle stolte perché nessuno può essere vigilante al posto di un altro, nessuno può amare Cristo al posto di un altro: la salvezza è un affare personale, un assegno "non trasferibile". 9 Le sagge risposero: "No, perché non venga a mancare a noi e a voi; andate piuttosto dai venditori e compratevene": Nessuno può illudersi di appoggiarsi sulle opere e sui meriti altrui; è necessario che ognuno compri l olio per la propria lampada, cioè ognuno è chiamato ad essere vigilante nell attesa del Signore. La preparazione richiesta per entrare al banchetto finale è personale e insostituibile. 10 Ora, mentre quelle andavano a comprare l'olio, arrivò lo sposo e le vergini che erano pronte entrarono con lui alle nozze, e la porta fu chiusa: All ora in cui meno si pensa, giunge lo sposo. Solo coloro che si trovano pronti al momento del suo arrivo potranno entrare nella sala del banchetto. 11 Più tardi arrivarono anche le altre vergini e incominciarono a dire: "Signore, signore, aprici!": Già nel «discorso della montagna», Gesù aveva affermato: Non chiunque mi dice: "Signore, Signore", entrerà nel regno dei cieli, ma colui che fa la volontà del Padre mio che è nei cieli (Mt 7, 21). Le cinque vergini stolte che chiamano Gesù: "Signore, Signore" hanno dimenticato l'insegnamento che egli aveva già impartito: "Molti mi diranno in quel giorno (il giorno del giudizio finale): Signore, Signore... Io però dichiarerò loro: Non vi ho mai conosciuti; allontanatevi da me, voi che operate 4

iniquità" (Mt 7, 22-23). La preghiera è importante ma deve essere accompagnata dalla testimonianza di una vita cristiana, che consiste nel fare la volontà del Padre. 12 Ma egli rispose: "In verità io vi dico: non vi conosco": Le vergini «stolte» della parabola si ritrovano respinte sia dalle loro compagne «sagge» che dallo sposo. La misericordia di Dio non annulla la responsabilità di ciascuno. 7. Conclusione della parabola 13 Vegliate dunque, perché non sapete né il giorno né l'ora. Nel messaggio finale Gesù ricorda innanzitutto che Egli verrà. La nostra vita sulla terra terminerà ed inizierà una vita nuova, che non avrà più fine. Ma nessuno sa quando. Per questo bisogna vegliare : «Siate pronti, con le vesti strette ai fianchi e le lampade accese; siate simili a quelli che aspettano il loro padrone quando torna dalle nozze, in modo che, quando arriva e bussa, gli aprano subito. Beati quei servi che il padrone al suo ritorno troverà ancora svegli; in verità io vi dico, si stringerà le vesti ai fianchi, li farà mettere a tavola e passerà a servirli. E se, giungendo nel mezzo della notte o prima dell'alba, li troverà così, beati loro! Cercate di capire questo: se il padrone di casa sapesse a quale ora viene il ladro, non si lascerebbe scassinare la casa. Anche voi tenetevi pronti perché, nell'ora che non immaginate, viene il Figlio dell'uomo» (Lc 12, 35-40). Questa è la vera "saggezza" cristiana. 5

SPIRITUALITÀ DELL'EDUCATORE LASALLIANO Dagli scritti di Jean Baptiste de La Salle "Patrono degli Educatori" L'EDUCATORE È UN PASTORE VIGILANTE 1. La corsa della nostra vita è piena di ostacoli che non è sempre possibile evitare, soprattutto se ci abbandoniamo a noi stessi e al modo istintivo di agire. Perciò Dio vi ha dato gli Angeli custodi, per vegliare su di voi e per impedire - come dice il Profeta - che cadiate andando a sbattere contro un sasso (Sal 91,12), cioè contro tutto ciò che potrebbe ostacolare la vostra salvezza, e per ispirarvi e aiutarvi ad allontanarvi dai sentieri pericolosi. Sono proprio i ragazzi, deboli fisicamente e moralmente e che non sanno ciò che è bene e ciò che è male che possono cadere più facilmente degli altri in qualche precipizio. Per seguire con maggiore sicurezza la via della salvezza, hanno bisogno dei lumi di una guida esperta e vigilante. Il rimedio l'ha dato Dio stesso, affidando i ragazzi ai maestri che ha incaricato di seguirli e di vigilarli (cfr. Rm 12,8) perché, non solo non permettano che nulla di nocivo alla loro salute morale si impadronisca del loro cuore, ma anche per guidarli in mezzo ai tanti pericoli che s'incontrano nel mondo. Chiedete oggi stesso a Dio la grazia di vigilare con solerzia sui vostri a- lunni, e decidetevi a prendere tutte le precauzioni possibili per preservarli dalle cadute pregiudizievoli (M 197, III). 2. Chiedetegli pure di essere brave guide dei vostri alunni e di riuscire, con i lumi che vi sarete procurati col suo aiuto e con la fedeltà ai vostri doveri, a intuire subito ciò che può costituire un ostacolo al bene della loro anima, per rimuovere immediatamente dalla via della salvezza, tutto ciò che può nuocere loro. Questa è la cura principale che dovete prendervi di loro e questo è il principale motivo per cui Dio vi ha affidato un ministero così santo e di cui vi chiederà conto esattissimo il giorno dei giudizio (M 197, III). 3. Voi occupate un posto in cui è necessario usare ogni cura per opporvi ai nemici, esterni ed interni, che vorrebbero impedire il progresso morale dei vostri alunni. Questi nemici sono soprattutto i compagni libertini e le loro cattive inclinazioni. Non c'è nulla, quindi, che dovete tralasciare per impedire che si lascino corrompere dalle une e dagli altri. Vi preoccupate davvero di promuovere il bene delle loro anime? Pensate spesso che è proprio questo il compito che Dio vi ha assegnato? (M 114, II). 6