CGIL CISL - UIL VERBALE D ACCORDO TRA UNIONE DEI COMUNI BASSA REGGIANA E CGIL CISL UIL

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Transcript:

VERBALE D ACCORDO TRA UNIONE DEI COMUNI BASSA REGGIANA E CGIL CISL UIL Premesse La Giunta dell Unione Bassa Reggiana ed i rappresentanti di CGIL e CISL hanno condiviso ed elaborato, in seduta di prima convocazione del 10 febbraio 2010 ed in seconda convocazione in data 26 febbraio 2010, il testo che segue e che ha preso avvio dalla lettera inviata dai tre segretari provinciali CGIL CISL UIL di Reggio Emilia. Gli effetti economico-sociali della crisi in atto hanno provocato pesanti ricadute anche nel distretto della Bassa Reggiana con oltre 300 imprese e circa 6.500 lavoratori coinvolti da processi di ridimensionamento aziendale, di aumento della cassa integrazione e della disoccupazione, mobilità. Oggi si aprono anche richieste da parte delle aziende di licenziamento per circa 150 unità e rimangono incerte le soluzioni industriali di importanti aziende come la Tecnogas, ex Fantuzzi, Comer. A questa situazione ha sin qui corrisposto un quadro di scelte del Governo non adeguato a fronteggiare la gravità e la durata della crisi. I rappresentanti dell Unione dei Comuni della Bassa Reggiana e delle Organizzazioni Sindacali condividono la forte preoccupazione in merito ai provvedimenti che stanno colpendo le autonomie locali, sempre più penalizzate dalla continua diminuzione delle entrate, dalle misure relative alla sottrazione di risorse alla sanità, alla scuola, all università, e ad un esasperato centralismo che annulla ogni autonoma potestà politica e rende estremamente difficoltosa ogni 1

politica di sostegno alle famiglie, ai lavoratori ed alle imprese, rischiando di mettere serie ipoteche sulla tenuta della coesione sociale. In particolare per quel che riguarda le regole del patto di stabilità che rischia di impedire, di fatto, alle amministrazioni locali lo svolgimento del proprio ruolo di governo, creando condizioni di pesanti penalizzazioni anche nel caso in cui le situazioni di bilancio permetterebbero invece scelte di sviluppo. La stessa riduzione del Fondo Sociale Nazionale rischia di produrre una contrazione del welfare pubblico locale, quando invece lo stesso dovrebbe essere rafforzato proprio in vista dell aumento (quantitativo e qualitativo) delle fasce più deboli e svantaggiate della popolazione, anche a seguito della crisi economica ed occupazionale. Linee di indirizzo In questo contesto di difficoltà oggettiva, ed in considerazione delle risorse che saranno trasferite ai comuni dalla Regione Emilia Romagna, i Sindaci dell Unione Bassa Reggiana e CGIL CISL UIL concordano nell individuare alcune linee di indirizzo che saranno recepite nei bilanci di previsione 2010 dei singoli comuni, e/o negli assestamenti di bilancio: assegnare assoluta priorità alle voci di spesa sul sociale, consolidando la propria spesa storica dedicata a questo ambito, con l impegno di mantenere (e sviluppare, laddove fossero presenti le condizioni opportune nella manovra di bilancio) i propri servizi alla persona; finanziare un fondo da destinare a misure straordinarie per sostenere le famiglie colpite dalla crisi economica ed occupazionale, misure che, pur nel rispetto delle particolari esigenze locali, siano orientate sia nella loro tipologia che nella modalità di accesso ad un criterio di omogeneità a livello distrettuale; 2

mantenere invariata la pressione fiscale e tariffaria a carico dei cittadini, evitando aumenti di rette e tariffe; eventuali scelte diverse potranno essere discusse e confrontate con i singoli enti; prevedere una re-distribuzione più equa dei tributi locali e delle rette a partire dalle famiglie mono-reddituali; in particolare su addizionali (ad esempio sospensione per la famiglia o riduzione per la famiglia in cui vi sono cassaintegrati zero ore o disoccupati) e rette uniche (ad esempio ricalcalo delle rette dei nidi e delle SCI in base ad un aggiornamento dell ISEE sulla base della condizione lavorativa attraverso ISE/ISEE istantanea o attualizzata) 1 ; confermare i Fondi Sociali per l affitto, confermati a sua volta dalla Regione Emilia Romagna. In ogni caso va verificata la fattibilità in tempi brevi di un patto distrettuale sul tema degli sfratti negli alloggi pubblici di proprietà dei comuni del distretto gestiti direttamente dagli stessi od attraverso ACER, per bloccare gli sfratti per morosità degli inquilini della edilizia sociale che a causa della perdita o della forte riduzione del lavoro si trovano nell impossibilità di pagare l affitto; perseguire la lotta all evasione fiscale, aderendo (per i comuni che ancora non lo hanno fatto) ed applicando il protocollo tra ANCI e Agenzia delle Entrate; verificare l efficacia, la qualità e la quantità delle misure anti-crisi finanziate fino ad ora, con l obiettivo di concordare le misure anti-crisi per il 2010 con la maggiore omogeneità possibile. 1 Si ritiene opportuno aprire una riflessione profonda sul futuro di questi tributi, sulla loro effettiva distribuzione e carico sociale. 3

Tavolo di confronto Date le premesse, e la congiunta individuazione di linee di indirizzo si concorda di avviare un tavolo di confronto articolato su due fasi temporali. Si propone quindi di avviare immediatamente un confronto su: l utilizzo dei fondi messi a disposizione dalla Regione Emilia Romagna (come richiamato nell accordo del 6/11/2009 tra la Regione e le Organizzazioni Sindacali) e dalla Provincia; l allocazione e l utilizzo delle risorse del FRNA; il processo di accreditamento socio-sanitario transitorio da avviare nel 2010. In seconda battuta: ribadito il quadro di destrutturazione che caratterizza l attuale fase della finanza pubblica, connotata da una progressiva riduzione delle entrate degli enti locali (parziale mancata compensazione rimborso ICI, contrazione dei trasferimenti statali, parabola involutiva oneri di urbanizzazione) e da un tuttora non compiuto federalismo fiscale; considerato che la Bassa Reggiana, a partire dal prossimo mese di aprile 2010, sarà interessata da trasformazioni dettate dalla normativa relative ai luoghi di erogazione di servizi sociali ed educativi (ASP, Progettinfanzia) e di altro genere (Sabar), da sempre patrimonio del territorio; si concorda sulla necessità di un confronto tra enti locali e organizzazioni sindacali sui processi di modifica strutturali sopra richiamati e sulla sostenibilità dei servizi e del welfare in generale, con l obiettivo di mantenere il tratto distintivo di centralità della persona da sempre affermato in questo territorio, passando anche attraverso una verifica sull utilizzo dello strumento ISEE finalizzato a renderlo, pur con la gradualità necessaria, 4

omogeneo a livello distrettuale ed in grado di assicurare l efficacia ed equità nonché su strumenti a supporto delle famiglie nell evocato contesto di crisi economica attuale (sfratti per morosità, rateizzazione utenze). Guastalla, 30 marzo 2010 Letto, firmato e sottoscritto Per Unione Bassa Reggiana Il Presidente dell Unione Massimiliano Maestri Per le Rappresentanze Sindacali Per CGIL Anna Valcavi Per CISL Margherita Salvioli Per CGIL Zona Ciro Maiocchi Per CISL Zona Michele Del Fabbro 5