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REPUBBLICA ITALIANA Provincia di Pordenone SETTORE ECOLOGIA TUTELA DEL SUOLO E RIFIUTI Proposta nr. 12 del 16/01/2015 - Determinazione nr. 62 del 16/01/2015 OGGETTO: DPR n. 59/2013 Autorizzazione Unica Ambientale Impresa: CASAGRANDE S.P.A. Sede impianto: Via A. Malignani n. 1 Fontanafredda (PN) Codice pratica: SUAP 63/2014-68/F/2014 PREMESSA I L D I R I G E N T E 1. Fatto L impresa CASAGRANDE S.P.A., con sede legale ed operativa in Via A. Malignani n.1 in comune di Fontanafredda (PN), nella persona del Gestore pro tempore dell impianto, ha presentato domanda di Autorizzazione Unica Ambientale (AUA) corredata dalla documentazione tecnica. L istanza comprende i seguenti titoli abilitativi: o autorizzazione agli scarichi non in fognatura di acque industriali e/o meteoriche che dilavano inquinanti, anche commiste a reflui assimilati ai domestici, di competenza provinciale; o autorizzazione agli scarichi non in fognatura di sole acque reflue assimilate alle domestiche, di competenza comunale; o autorizzazione alle emissioni in atmosfera per gli stabilimenti di cui all articolo 269 del decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152, di competenza provinciale; o comunicazione o nulla osta di cui all articolo 8, commi 4 o comma 6, della legge 26 ottobre 1995, n. 447, di competenza comunale; In merito si precisa che: - l istanza è pervenuta allo Sportello del comune di Fontanafredda in data 16/5/2014 acquisita al protocollo provinciale n 2014/36983; - l istanza è stata successivamente regolarizzata in data 19/07/2014 con nota acquisita al protocollo provinciale n 2014/52119; - tutta la documentazione relativa alla pratica è presente nel fascicolo informatico 2014/9.2/79; - sono stati assolti i diritti di bollo;

- è stata verificata la correttezza formale ai sensi dell art. 4, comma 1 del D.P.R. 59/2013. Il Settore Ecologia quale Autorità competente ha: - comunicato, con nota prot. n.2014/52745, l avvio del procedimento - indetto e convocato la Conferenza di Servizi (CS) invitando gli Enti tenuti ad esprimersi, come soggetti competenti in materia ambientale definiti dal DPR 59/2013, per i titoli abilitativi richiamati e indicati all'art. 3 del DPR 59/2013. La Conferenza di Servizi, come da verbali depositati agli atti: - ha richiesto integrazioni documentali, inviate dallo SUAP il 01/11/2014 e registrate al prot. n 2014/73287, nonché integrazioni volontarie del 24/11/2014 registrate al prot. n 2014/78436; - in sede di CS, nella seduta del 04.12.2014, il comune di Fontanafredda, per quanto riguarda gli scarichi di acque reflue assimilate alle domestiche di propria competenza, ha precisato che, visto lo stato di fatto, non ci sono le condizioni per il rilascio del parere favorevole in quanto il collettore della zona industriale, non essendo ancora collaudato né acquisito al demanio, non risulta dal punto di vista giuridico/amministrativo idoneo al fine di rilasciare le autorizzazioni agli scarichi delle ditte insediate nella zona interessata ; - si è conclusa in data 04/12/2014: con parere favorevole per i titoli sottoelencati: o l'autorizzazione agli scarichi non in fognatura, di competenza provinciale; o l'autorizzazione alle emissioni in atmosfera per gli stabilimenti di cui all articolo 269 del decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152, di competenza provinciale; o la comunicazione di cui all articolo 8, comma 4, della legge 26 ottobre 1995, n. 447, di competenza comunale; con parere contrario al rilascio dell'autorizzazione allo scarico di acque reflue assimilate alle domestiche di competenza comunale. Il Settore Ecologia ha comunicato alla Società, con nota prot. n. 2014/81091 del 10/12/2014, gli esiti della Conferenza di Servizi del 04.12.2014, evidenziando il motivo ostativo al rilascio dell autorizzazione agli scarichi di acque reflue assimilate alle domestiche non in fognatura di competenza comunale sopra indicato, chiedendo alla stessa eventuali osservazioni in merito, ai sensi dell art. 10 bis della L.241/1990 e s.m.i. A tutt oggi non sono pervenute osservazioni della Società alla nota prot. n. 2014/81091 del 10/12/2014. La Società ha fatto pervenire in data 11/12/2014 il documento Acqua_1_6 allegato2 schemavascaesistenteeprimapioggia.pdf.p7m, corretto come indicato dalla stessa nella Conferenza dei Servizi del 04/12/2014 e che integra la documentazione agli atti per il parere sugli scarichi di competenza provinciale. 2. Enti coinvolti Ai fini del rilascio dell'aua, tutta la documentazione prodotta dall impresa e trasmessa dallo SUAP è stata esaminata, come previsto dall art. 3 del DPR 59/2013, da: - Provincia di Pordenone (autorità competente); - Comune di Fontanafredda Ufficio Ambiente (soggetto competente); - ARPA FVG Dipartimento Provinciale di Pordenone quale Ente di supporto

tecnico. La documentazione presentata e le integrazioni trasmesse successivamente sono state ritenute adeguate per l espressione del parere. 3. Istruttoria DESCRIZIONE ATTIVITA La Società CASAGRANDE S.P.A. è specializzata nella progettazione e realizzazione di macchine per pali, sistemi per diaframmi, sondaggi, ancoraggi, micropali e jet-grouting (iniezioni nel terreno di miscele cementizie) e attrezzature speciali per il consolidamento delle gallerie. L impresa CASAGRANDE S.P.A. chiede in particolare che l AUA ricomprenda: - la modifica dell autorizzazione allo scarico di reflui industriali non in fognatura rilasciata dalla Provincia di Pordenone con Determinazione Dirigenziale n. 2444 del 18/10/2010; - l autorizzazione allo scarico non in fognatura di sole acque reflue assimilate alle domestiche, di competenza del Comune di Fontanafredda; - l autorizzazione alle emissioni in atmosfera rilasciata dalla Provincia di Pordenone con Determinazione Dirigenziale n. 337 del 14/02/2011; - il rilascio del nulla osta di cui all articolo 8, commi 4 o comma 6, della legge 26 ottobre 1995, n. 447, di competenza comunale 4. Normativa - D.P.R. 13 marzo 2013, n. 59 Regolamento recante la disciplina dell'autorizzazione unica ambientale e la semplificazione di adempimenti amministrativi in materia ambientale gravanti sulle piccole e medie imprese e sugli impianti non soggetti ad autorizzazione integrata ambientale, a norma dell'articolo 23 del decreto-legge 9 febbraio 2012, n. 5, convertito, con modificazioni, dalla legge 4 aprile 2012, n. 35 ; - Decreto Legislativo 3 aprile 2006, n. 152 e s.m.i. "Norme in materia ambientale"; - Legge 7 agosto 1990, n. 241 "Nuove norme sul procedimento amministrativo"; - Legge Regionale 20 marzo 2000, n. 7 e s.m.i.. Testo unico delle norme in materia di procedimento amministrativo e di diritto di accesso ; - Legge Regionale 27 novembre 2006, n. 24; - Legge Regionale 18 giugno 2007, n. 16; - L.R. n. 2/2000, L.R. 7/2001, L.R. 13/2002, L.R. 16/2002 e L.R. 16/2008; - Delibera del Comitato interministeriale del 04 febbraio 1977; - Legge 26 ottobre 1995, n. 447; Legge Regionale 18 giugno 2007, n. 16; D.G.R. 17 dicembre 2009; D.P.R. 227/2011; - Art. 147-bis del TUEL 267/2000 come modificato con D.L. 174 del 10.10.2012, convertito in Legge n. 213/2012, in ordine alla regolarità tecnica.

5. Motivazione La decisione al rilascio dell AUA si fonda sui pareri espressi dai soggetti competenti nella Conferenza di Servizi che sono: - parere favorevole con prescrizioni alla richiesta di modifica dell autorizzazione allo scarico non in fognatura di acque industriali rilasciato dal Servizio Tutela e uso risorse idriche integrate della Provincia di Pordenone; - parere favorevole con prescrizioni, rilasciato dal Dipartimento Provinciale dell ARPA per quanto di sua competenza con nota prot. n 2014/26742 (acquisito agli atti con nota prot. prov. n 2014/57086) e nota prot. n. 2014/39924(acquisito agli atti con nota prot. prov. n 2014/79816); - parere favorevole con prescrizioni alla richiesta di autorizzazione alle emissioni in atmosfera rilasciato dal Servizio Qualità dell'aria della Provincia di Pordenone (istruttoria prot. NP/2014/808); - presa d atto rilasciata dal Comune di Fontanafredda relativamente alla comunicazione e contestuale dichiarazione di rispetto dei limiti di emissione di rumore, facendo propria la prescrizione di ARPA Dipartimento provinciale di Pordenone. Limitatamente al titolo dell autorizzazione agli scarichi di acque reflue assimilate alle domestiche non in fognatura, di competenza comunale, non può essere accolta l istanza per i motivi riportati al precedente punto 1. 6. Responsabilità procedimentale Si richiama l art. 107 del D.Lgs. 18 agosto 2000 n. 267, relativo alle Funzioni e responsabilità della dirigenza, le norme dello Statuto provinciale ed il Regolamento di Organizzazione dell Ente, nonché l Ordinanza Presidenziale relativa al conferimento degli incarichi Dirigenziali, che attribuisce al Dott. Sergio Cristante la Dirigenza del Settore Ecologia. Responsabile dello Sportello Unico per le Attività Produttive (SUAP) di Fontanafredda: Dott.ssa SILVIA CIGANA. Tutto ciò premesso DETERMINA 1. Decisione Di adottare l'autorizzazione Unica Ambientale (AUA) ai sensi del D.P.R.59/2013 a favore dell impresa CASAGRANDE S.P.A., con sede legale ed operativa in Via A. Malignani in comune di Fontanafredda (PN) che sostituisce i seguenti titoli abilitativi: - autorizzazione allo scarico non in fognatura, di competenza provinciale. I limiti e le prescrizioni (comprese quelle indicate da ARPA) sono riportati nell Allegato A, che fa parte integrante e sostanziale della presente determinazione; - autorizzazione alle emissioni in atmosfera per gli stabilimenti di cui all articolo 269 del decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152, di competenza provinciale. I limiti e le prescrizioni (comprese quelle indicate da ARPA) sono riportati nell Allegato B, che fa parte integrante e sostanziale della

presente determinazione; - presa d atto comunicazione e dichiarazione sostitutiva di atto di notorietà ai sensi dell articolo 8, comma 4, della legge 26 ottobre 1995, n. 447 rispetto dei limiti di emissione rumore - di competenza comunale con la seguente prescrizione: effettuare una campagna di misura fonometrica di verifica presso i recettori più vicini e nelle condizioni più gravose, per i valori assoluto e differenziale. I tempi di misura dovranno essere valutati accuratamente in quanto le sorgenti di rumore non sono continue ne si ripetono con regolarità, e si dovranno valutare eventuali componenti tonali o impulsive. I risultati dovranno essere trasmessi all amministrazione competente che potrà inviarli ad ARPA FVG per un parere di competenza. L AUA sostituisce le autorizzazioni di cui ai titoli sopra richiamati eventualmente possedute dall impresa. L AUA non ricomprende il titolo dell autorizzazione agli scarichi di acque reflue assimilate alle domestiche non in fognatura di competenza del Comune di Fontanafredda per i motivi indicati nelle premesse. 2. Durata La validità della presente Autorizzazione Unica Ambientale, ai sensi dell'art. 3, comma 6, del D.P.R. 59/2013 è pari ad anni quindici (15) a partire dalla data di rilascio del provvedimento da parte del SUAP competente. Sei mesi prima della scadenza dovrà essere richiesto, tramite il SUAP competente, il rinnovo del presente provvedimento, secondo quanto previsto dall'art. 5, comma 1, del D.P.R. 59/2013. 3. Avvertenze 1. Sono fatte salve, ferme restando al riguardo le responsabilità dell impresa come sopra autorizzata, le autorizzazioni e prescrizioni di competenza di altri enti e/o organismi, nonché le altre disposizioni legislative e regolamentari comunque applicabili in riferimento all attività dell impianto, con particolare riferimento alle competenze comunali in materia di lavorazioni insalubri, alla disciplina della sicurezza sui luoghi di lavoro, alle disposizioni in materia edilizio-urbanistica e di prevenzione incendi ed infortuni. 2. L'autorità competente potrà procedere all'aggiornamento delle condizioni autorizzative qualora emerga che l'inquinamento provocato dall'attività dell'impianto è tale da renderlo necessario. Tale eventuale aggiornamento non modificherà la durata dell'autorizzazione. 3. L Autorità competente si riserva di rinnovare o rivedere le prescrizioni contenute nell autorizzazione, prima della sua naturale scadenza quando: - le prescrizioni stabilite nella stessa impediscano o pregiudichino il conseguimento degli obiettivi di qualità ambientale stabiliti dagli strumenti di pianificazione e programmazione di settore; - nuove disposizioni legislative comunitarie, statali o regionali lo esigono; - vengano riscontrate situazioni eccezionali e di urgente necessità per la tutela della salute pubblica e dell'ambiente; - ovvero per altri motivi, esigenze, o ulteriori valutazioni tecniche ed amministrative, o altre verifiche. 4. In caso di modifica dell attività o dell impianto, si applicano le disposizioni di cui all art. 6 del D.P.R. 59/2013. 5. Qualora intervengano variazioni relative alla denominazione dell impresa

o modifiche dell assetto societario, esse dovranno essere comunicate, sempre tramite lo SUAP, alla Provincia-Autorità competente. L eventuale subentro nella gestione dell impianto da parte di terzi deve essere preventivamente autorizzato. 6. La cessazione dell attività deve essere tempestivamente comunicata all Autorità competente. 7. L Autorità competente è autorizzata ad effettuare tutti i controlli che ritenga necessari per accertare il rispetto delle eventuali prescrizioni autorizzative. 8. La mancata osservanza delle prescrizioni può determinare la diffida, sospensione o revoca in relazione a ciascun titolo abilitativi sostituito, ed in relazione alla specifica normativa di settore, oltre all applicazione di eventuali sanzioni previste dalla normativa vigente. 9. Per quanto non espressamente previsto o prescritto nel presente provvedimento si richiamano le disposizioni normative vigenti in materia. 10. Il presente provvedimento viene trasmesso allo Sportello Unico competente ai sensi e per gli effetti di cui al D.P.R. n. 59/13. Il presente provvedimento è assunto nel rispetto dell art. 147-bis del TUEL 267/2000 come modificato con D.L. 174 del 10.10.2012, convertito in Legge n. 213/2012, in ordine alla regolarità tecnica. 4. A chi ricorrere Ai sensi dell art. 3 della Legge 241/90, il soggetto destinatario del provvedimento può presentare ricorso nei modi di legge alternativamente al T.A.R. o al Capo dello Stato rispettivamente entro 60 ed entro 120 giorni dalla trasmissione della presente autorizzazione.

ALLEGATO A autorizzazione agli scarichi non in fognatura Soggetto competente: Servizio tutela e uso risorse idriche integrate della Provincia di Pordenone Documenti Allegati all istanza del 16.05.2014: - Acqua_1_7.pdf.p7m Relazione integrativa per scarico su suolo o negli strati superficiali del sottosuolo; - Acqua_1_8.pdf.p7m - Estratto mappa catastale;(con indicato il punto di scarico); - Acqua_1_11.zip.pm schede tecniche prodotti processo produttivo. Allegati tecnici presentati con il completamento istanza del 19.07.2014 - Integrazioni_acqua_AUA_Casagrande_SpA-2014.07.18.pdf.p7m; - Allegato_1-Acque.pdf.p7m, comprensivo di scheda di rilevamento di scarico per acque reflue industriali; - Acqua_1_5.pdf. p7m - Relazione tecnica su processo produttivo e sul sistema complessivo di scarico; - CTR_Acqua_1_9.pdf.p7m - con indicato il punto di scarico e il percorso del fossato parzialmente intubato fino al rio la Pianca; Allegati tecnici presentati con le integrazioni del 01.11.2014-2014.10.31 - CASAGRANDE- Lettera Integrazioni AUA.pdf.p7m; - Acqua_1_6 - Allegato 1 - Schema vasche verniciatura.pdf.p7m; - Acqua_1_6 - Allegato 3 - Schema vasca nuova piazzola.pdf.p7m; Allegati tecnici presentati con le integrazioni volontarie del 24.11.2014 - Acqua_1_6.pdf.p7m - Relazione tecnica ed elaborati grafici sui sistemi di scarico e sul processo depurativo; - Acqua_1_10-StatoDiFatto.pdf.p7m; - Acqua_1_10-StatoDiProgetto.pdf.p7m; - Relazione tecnico-descrittiva per tratto tombinato.pdf.p7m; - 2014.11.24 - CASAGRANDE- Lettera Integrazioni AUA.pdf.p7m - Lettera integrazioni volontarie datata 24.11.2014; Allegati tecnici presentati in data 11.12.2014 - Acqua_1_6 allegato2 schemavascaesistenteeprimapioggia.pdf.p7m Descrizione scarico - presso lo stabilimento sono presenti due piazzole di lavaggio, una posta in prossimità ai depuratori PM5000 e PM 1000 per la pulizia delle macchine nuove e di quelle noleggiate per l asporto di polveri, oli, grassi, carburanti e solventi, l altra per il lavaggio dei singoli pezzi prima della verniciatura; - le acque reflue dalle due piazzole si unificano e originano lo scarico industriale; - lo scarico individuato con il n. 2 nella Planimetria generale - Raccolta acque industriali stato di fatto (sottoscritta in data 24.11.2014) di competenza Provinciale deriva dalla commistione delle acque reflue dai lavaggi sopra indicati con acque meteoriche non contaminate di tetti e piazzali di transito mezzi, nonché acque provenienti da alcuni servizi igienici; - lo scarico avviene su fossato parzialmente intubato con presenza d acqua sorgiva che recapita nel corpo idrico superficiale Rio la Pianca ; - è presente per il campionamento dello scarico un pozzetto di ispezione posto immediatamente a monte del punto di immissione nel recettore finale in prossimità del confine di proprietà; - le acque reflue di lavaggio, prima di essere scaricate nel corpo idrico superficiale, sono sottoposte a trattamento in impianto di depurazione (di norma l impianto PM5000; in occasione di punte di carico o per guasto di tale depuratore, si attiva in parallelo o in alternativa l attiguo impianto PM1000);

- in occasione di precipitazioni meteoriche i lavaggi dei macchinari nella piazzola posta in prossimità ai depuratori si interrompono, restano attivi i lavaggi dei pezzi da preparare per la verniciatura nella relativa piazzola; - la Società richiede con l AUA la modifica dell autorizzazione allo scarico di tipo industriale perché intende realizzare una nuova piazzola di lavaggio mezzi; i reflui da lavaggio di quest area, dopo accumulo in vasca di raccolta, attraverso condotta dedicata verranno inviati alle vasche di accumulo del reparto verniciatura e successivamente al trattamento depurativo presso i sistemi di trattamento esistenti; - la modifica non comporta variazioni quali-quantitative dello scarico dei reflui da lavaggio (ora su un'unica piazzola successivamente su due piazzole) - le acque di prima pioggia del nuovo piazzale lavaggio mezzi saranno inviate anch esse al trattamento depurativo mentre quelle eccedenti i primi 5 mm di precipitazione (seconda pioggia non contaminate) recapiteranno alla rete delle acque meteoriche dello stabilimento; - la società intende inviare a trattamento anche i reflui di prima pioggia provenienti dalla piazzola di lavaggio mezzi esistente posta in prossimità agli impianti di depurazione e anche le prime piogge dell area di rifornimento carburanti attraverso l installazione di una nuova vasca di accumulo della prima pioggia; - la ditta prevede di completare le opere entro il 2016; - al completamento delle opere di cui sopra verrà invertito l utilizzo degli impianti di depurazione (di norma l impianto PM1000, in occasione di punte di carico o per guasto di tale depuratore, si attiverà in parallelo o in alternativa l attiguo impianto PM5000); - il progetto prevede anche nel più breve tempo possibile, come indicato nella nota integrativa del 24.11.14, la separazione della rete dello scarico industriale dalla rete delle acque meteoriche e di quelle assimilate alle domestiche e la realizzazione di un nuovo pozzetto di campionamento posto immediatamente a monte dell immissione nel fossato parzialmente intubato di via Malignani posto all'interno del confine di proprietà; - è previsto di collegare lo scarico industriale nella rete fognaria di cui al Piano di lottizzazione industriale denominato Casagrande, non appena tale rete fognaria sarà autorizzata allo scarico finale. Prescrizioni a) Deve essere rispettata la disciplina attualmente vigente per recapito in acque superficiali di scarichi industriali in base al D.Lgs. 152/06 art. 101, in particolare la tabella 3 dell allegato 5 alla Parte Terza; b) lo scarico deve essere reso accessibile per il campionamento da parte dell autorità competente per il controllo, con le modalità attualmente previste dal D. Lgs. 152/06 (paragrafo 1.2 dell allegato 5 alla Parte Terza); c) vengano effettuati, con frequenza almeno annuale dalla data di esecutività della presente autorizzazione, i seguenti autocontrolli sui reflui allo scarico: ph, COD, BOD5, tensioattivi totali, solidi sospesi totali, idrocarburi totali; d) gli autocontrolli di cui alla precedente lettera c) dovranno essere effettuati in periodo di tempo secco, ovvero durante lo scarico delle acque prodotte dall attività di lavaggio dei macchinari evitandone la diluizione con acque meteoriche; e) i rapporti di prova di cui sopra devono essere sottoscritti da professionista abilitato e messi a disposizione dell Autorità di controllo presso la Società; f) il rispetto dei valori limite di emissione non potrà essere conseguito mediante diluizione con acque prelevate esclusivamente allo scopo;

g) le apparecchiature ed i dispositivi per i trattamenti delle acque reflue industriali devono essere mantenuti in buono stato di efficienza e manutenzione, garantendo fra l altro la periodica asportazione dei fanghi ed oli che dovranno essere gestiti nel rispetto della normativa in materia; h) le acque meteoriche di dilavamento delle aree scoperte aziendali, confluenti in sbocchi non oggetto del presente parere, non dovranno immettere nell ambiente materiali grossolani ed inquinanti derivanti da lavorazioni e/o stoccaggi di materiali; i) deve essere inviata alla Provincia e all'arpa Dipartimento Provinciale di Pordenone comunicazione delle date di conclusione dei lavori concernenti le modifiche (separazione della rete di acque reflue industriali da quella delle assimilate alle domestiche, realizzazione del pozzetto di campionamento scarico industriale, della nuova piazzola lavaggio, dei sistemi di trattamento ) unitamente a dichiarazione, resa nelle forme di legge, attestante che quanto realizzato è conforme a quanto indicato nella documentazione tecnica agli atti (documentazione di progetto); j) è fatto obbligo di allacciarsi alla rete fognaria comunale, nel rispetto del Regolamento di fognatura, non appena sarà realizzato siffatto servizio pubblico. Osservazioni/Suggerimenti a) Annotare in apposito quaderno, o con altra modalità, tutte le operazioni di manutenzione, di verifica e di controllo effettuate da personale interno ed esterno all azienda sui dispositivi per la depurazione delle acque; la documentazione attestante interventi di assistenza tecnica da parte di ditte esterne potrà essere tenuta a disposizione dell autorità di controllo presso l azienda; b) predisporre, per il personale addetto all impianto di depurazione, specifiche liste di controllo periodico delle apparecchiature e dei parametri di funzionamento; c) prendere, anche mediante informazione e formazione al personale dipendente, misure operative per la protezione e prevenzione dei rischi inerenti sversamenti accidentali di sostanze inquinanti o situazioni di emergenza dovute ad eventi eccezionali o altre immissioni di reflui diversi da quelli per i quali l autorizzazione è stata rilasciata e dotarsi del materiale a tal fine necessario; d) dotare il sistema di collettamento e depurazione di dispositivi idonei all intercettamento, prima dello scarico, del flusso inquinante di cui al precedente punto; e) proporre misure atte a ridurre i consumi e ad incrementare il riciclo ed il riutilizzo dell acqua come previsto dall art. 98 del D. Lgs 152/06.

ALLEGATO B autorizzazione alle emissioni in atmosfera Soggetto competente: Servizio Qualità dell Aria della Provincia di Pordenone 1.PUNTI DI EMISSIONE SOGGETTI AD AUTORIZZAZIONE ALLE EMISSIONE IN ATMOSFERA - E1 (impianto di sabbiatura) - E8, E9 (impianto di ossitaglio all interno del reparto carpenteria) - E10, E11, E12, E13, E14 (aspirazione fumi di saldatura del reparto carpenteria) - E15, E16, E17, E18, E19, E20 (impianto di verniciatura/essiccazione) - E21 (taglio tubi in gomma) - F380, F381, F382, F383, F901, F903 (impianti di combustione a GPL) 2. LIMITI DI EMISSIONE IN ATMOSFERA La Società deve rispettare i seguenti obblighi: a) PER LE SOSTANZE DIVERSE DAI COMPOSTI ORGANICI VOLATILI (COV) garantire le emissioni nei limiti riportati nelle seguenti tabelle: Punto di emissione E1 (impianto di sabbiatura) Portata: 30000 mc/h Quota dal p.c. : 11,89 m Sostanza Valore limite Polveri totali 5 mg/nm 3 Sostanze riportate nel D.Lgs. 152/06 e s.m.i. in all. I, parte II, tab. B Classe II: Nichel 1 mg/nm 3 Punto di emissione E8 (impianto di ossitaglio all interno del reparto carpenteria) Punto di emissione E9 (impianto di ossitaglio all interno del reparto carpenteria) Sostanza Portata: 10000 mc/h Quota dal p.c. : 16 m Portata: 25700 mc/h Quota dal p.c. : 16 m Valore limite Polveri totali 5 mg/nm 3 Olii (come nebbie oleose) 5 mg/nm 3 Punto di emissione E10 (aspirazione fumi di saldatura del reparto carpenteria) Punto di emissione E11 (aspirazione fumi di saldatura del reparto carpenteria) Punto di emissione E12 (aspirazione fumi di saldatura del reparto carpenteria) Punto di emissione E13 (aspirazione fumi di saldatura del reparto carpenteria) Portata: 20000 mc/h Quota dal p.c. : 16 m Portata: 1000 mc/h Quota dal p.c. : 15,3 m Portata: 620 mc/h Quota dal p.c. : 15,3 m Portata: 910 mc/h Quota dal p.c. : 15,3 m

Punto di emissione E14 (aspirazione fumi di saldatura del reparto carpenteria) Sostanza Portata: 480 mc/h Quota dal p.c. : 15,3 m Valore limite Polveri totali 5 mg/nm 3 Olii (come nebbie oleose) 5 mg/nm 3 Sostanze riportate nel D.Lgs. 152/06 e s.m.i. in all. I, parte II, tab. B Classe I (Cd e suoi composti) Classe II (Ni) Classe III (CrIII, Mn) 0,2 mg/nm 3 1 mg/nm 3 5 mg/nm 3 Sostanze riportate nel D.Lgs. 152/06 e s.m.i. in all. I, parte II, tab. A1 Classe II (Cr VI e Co) Punti di emissione E15, E16, E17, E18, E19, E20 (impianto di verniciatura fase di applicazione) Sostanza 1 mg/nm 3 Portata per camino: 60000 m3/h Quota dal p.c.: circa 15,7 m Valore limite Polveri totali 3 mg/nm 3 Punto di emissione E21 (taglio tubi in gomma) Sostanza Portata per camino: 3000 m3/h Quota dal p.c.: circa 11,8 m Valore limite Polveri totali 10 mg/nm 3 Punti di emissione F380, F381, F382, F383, F901, F903 (impianti di combustione a GPL, potenza termica nominale totale circa 5 MW) I valori di emissione si riferiscono ad un tenore di ossigeno nell effluente gassoso del 3%. Sostanza Valore limite Ossidi di azoto 350 mg/nm 3 b) PER I COMPOSTI ORGANICI VOLATILI (COV) garantire le emissioni nei limiti riportati nella seguente tabella: Punti di emissione E15, E16, E17, E18, E19, E20 (impianto di verniciatura manuale a spruzzo) Consumo massimo di solvente: 66,7 t/anno* * Nel caso in cui questo valore fosse superato, la Ditta dovrà presentare una nuova domanda per modifica sostanziale di impianto esistente ai sensi dell'art. 269 c.8 del D.Lgs. 152/06 Limiti riferiti alla soglia di consumo di solvente >15 tonn/anno

FASE DI VERNICIATURA Valore limite per le emissioni convogliate (espresso come COT) Valore limite per le emissioni diffuse FASE DI ESSICCAZIONE Valore limite per le emissioni convogliate (espresso come COT) Valore limite per le emissioni diffuse 75 mgc/nm 3 20% di input di solvente 50 mgc/nm 3 20% di input di solvente Nel caso vengano utilizzate sostanze o miscele alle quali, a causa del loro tenore di COV classificati dal regolamento 1272/2008 come cancerogeni, mutageni o tossici per la riproduzione, sono state assegnate o sulle quali devono essere apposte le indicazioni di pericolo H340, H350, H350i, H360D o H360F, in particolare per il punto di emissione E21 (taglio tubi in gomma), si applica quanto riportato all allegato III, parte I, paragrafo 2, punto 2.2. Se il flusso di massa è uguale o superiore a 10 g/h 2 mg/nm 3 3. PRESCRIZIONI La Società deve rispettare le seguenti prescrizioni: a) Qualora si verifichi un guasto tale da non permettere il rispetto dei valori limite di emissione, l autorità competente deve essere informata entro le otto ore successive e può disporre la riduzione o la cessazione delle attività o altre prescrizioni, fermo restando l obbligo del gestore di procedere al ripristino funzionale dell impianto nel più breve tempo possibile. La Società è comunque tenuta ad adottare tutte le precauzioni opportune per ridurre al minimo le emissioni duranti le fasi di avviamento e di arresto. b) Le operazioni di manutenzione parziale e totale degli impianti di produzione e di abbattimento devono essere eseguite secondo le indicazioni fornite dal costruttore dell impianto (libretto d uso e manutenzione) e con frequenza tale da mantenere costante l efficienza degli stessi. c) La Società predispone un apposito registro, da tenere a disposizione degli organi di controllo, in cui annotare sistematicamente ogni interruzione del normale funzionamento dei dispositivi di trattamento delle emissioni (manutenzione ordinaria e straordinaria, guasti, malfunzionamenti, interruzione del funzionamento dell'impianto produttivo) come previsto dall'allegato VI alla Parte Quinta del D.Lgs. n. 152/2006. d) Nelle fasi lavorative in cui si producono, manipolano, trasportano, immagazzinano, caricano e scaricano materiali polverulenti, devono essere assunte apposite misure per il contenimento delle emissioni di polveri. e) Deve essere rispettato quanto previsto dalla normativa vigente, in particolare dalle norme UNI o UNI-EN, soprattutto per quanto concerne: il posizionamento delle prese di campionamento; l accessibilità ai punti di campionamento che devono essere resi raggiungibili sempre in modo agevole e sicuro. f) Per i punti di emissione esistenti (E10, E11, E12, E13, E14, E15, E16, E17, E18, E19, E20, E21, F380, F381, F382, F383, F901, F903), relativamente alle sostanze diverse dai COV, la Società deve effettuare, entro il 31 dicembre di ogni anno, nelle più gravose condizioni di esercizio, il rilevamento delle emissioni derivanti dagli impianti. I risultati dei campionamenti analitici devono essere conservati presso gli impianti produttivi per tutta la durata della presente autorizzazione e tenuti a disposizione degli organi di controllo.

g) Per le sottostazioni filtranti E1 (impianto di sabbiatura), E8, E9, (impianti di ossitaglio all interno del reparto carpenteria), successivamente ai primi autocontrolli annuali effettuati ai sensi del vigente provvedimento autorizzativo, la Società deve effettuare con frequenza almeno triennale (ossia una volta ogni tre anni a partire dall anno di rilascio del provvedimento finale unico), nelle più gravose condizioni di esercizio, il rilevamento delle emissioni derivanti dagli impianti. L esito dei primi autocontrolli effettuati successivamente all emanazione del presente provvedimento autorizzativo, deve essere inoltrato alla Provincia e al Dipartimento di Pordenone dell ARPA. I risultati dei campionamenti analitici effettuati negli anni successivi devono essere, invece, conservati presso l'impianto produttivo per tutta la durata della presente autorizzazione e tenuti a disposizione degli organi di controllo. h) Per l impianto di verniciatura (punti di emissione E15, E16, E17, E18, E19, E20) e per l impianto di taglio tubi in gomma (punto di emissione E21), relativamente ai COV, la Società deve inviare alla Provincia di Pordenone, al Comune interessato e all ARPA Dipartimento di Pordenone entro il mese di giugno di ogni anno, i seguenti dati relativi all anno solare precedente: - le certificazioni analitiche (ciascuna delle quali calcolata come media di almeno tre campionamenti consecutivi) ai fini dell accertamento del rispetto dei valori limite delle emissioni convogliate, - un piano gestione solventi per stabilire il rispetto del limite delle emissioni diffuse. i) Deve essere rispettato quanto previsto dalle norme UNI o UNI-EN vigenti, con particolare riferimento alla norma UNI 15259/2008 e dal D.Lgs. 81/2008 e s.m.i., soprattutto per quanto concerne: - il posizionamento delle prese di campionamento; - l accessibilità ai punti di campionamento che devono essere resi raggiungibili sempre in modo agevole e sicuro. j) I metodi di campionamento, analisi e valutazione delle emissioni devono essere quelli di seguito specificati oppure eventuali altri metodi equivalenti: Manuale UNICHIM n. 158/88 Norma UNI EN 15259:2008 Norma UNI EN ISO 16911-1:2013 Norma UNI EN 13284-1:2003 D.M. 25 agosto 2000. Aggiornamento dei metodi di campionamento, analisi e valutazione degli inquinanti, ai sensi del D.P.R. 24 maggio 1988, n. 203 Norma UNI EN 12619:2013 M.U. 759:87 Norma UNI EN 13284-1:2003 Norma UNI EN 14385:2004 Misure alle emissioni Strategie di campionamento e criteri di valutazione Misurazione di emissioni da sorgente fissa. Requisiti delle sezioni e dei siti di misurazione e dell obiettivo, del piano e del rapporto di misurazione Emissioni da sorgente fissa Determinazione manuale ed automatica della velocità e della portata di flussi in condotti. Parte 1: Metodo di riferimento manuale. Emissioni da sorgente fissa - Determinazione della concentrazione in massa di polveri in basse concentrazioni - Metodo manuale gravimetrico Rilevamento delle emissioni i flussi gassosi convogliati di ossidi di zolfo e ossidi di azoto espressi rispettivamente come SO2 e NO2. Emissioni da sorgente fissa Determinazione della concentrazione in massa del carbonio organico totale in forma gassosa a basse concentrazioni in effluenti gassosi Metodo in continuo con rivelatore a ionizzazione di fiamma. Ambienti di lavoro Determinazione delle nebbie d olio nell aria Metodo spettrometrico all infrarosso Emissioni da sorgente fissa Determinazione della concentrazione in massa di polveri in basse concentrazioni Metodo manuale gravimetrico. Emissioni da sorgente fissa Determinazione dell emissione totale di As, Cd, Cr, Co, Cu, Mn, Ni, Pb, Sb, Tl e V. k) La Società adotta i criteri per la valutazione della conformità dei valori misurati ai valori limite di emissione di cui all'allegato VI alla Parte Quinta del D.Lgs. n. 152/2006. In particolare, le emissioni convogliate sono conformi ai valori limite se, nel corso di una misurazione, la concentrazione,

calcolata come media di almeno tre campionamenti consecutivi, non supera il valore limite di emissione. l) Tutti i camini dovranno essere chiaramente identificati con la denominazione riportata nella presente autorizzazione conformemente a quanto indicato negli elaborati grafici citati in premessa. 4. SUGGERIMENTI Si forniscono i seguenti suggerimenti: - i condotti di emissione devono essere preferibilmente verticali; essi devono raggiungere possibilmente la copertura del fabbricato e, a meno di impedimenti tecnici, sporgere un metro dal colmo del tetto e delle coperture degli edifici circostanti; - nel caso la parte terminale del condotto sia a curva o semicurva lo sbocco deve essere rivolto entro il perimetro della proprietà, in modo da evitare immissioni dirette nelle proprietà confinanti. - la Società valuti la possibilità di convogliare, ove tecnicamente possibile, più linee che effettuano la stessa lavorazione o impianti che danno origine a emissioni omogenee dal punto di vista chimico fisico (in particolare le saldature e l ossitaglio) al fine di ridurre il numero di punti di emissione. 5. PUNTI DI EMISSIONE NON SOGGETTI AD AUTORIZZAZIONE ALLE EMISSIONI IN ATMOSFERA Sigla emissione Da D391 a D399; E6 (ex saldatura) Origine dell emissione Captazione fumi motori diesel durante movimentazione macchine Inquadramento normativo Non soggetto ad autorizzazione ai sensi dell art. 272 c. 1 allegato IV, parte I, lettera k) D902 Motopompa diesel gruppo antincendio provvista di motore diesel mod. 6DL435 a 4 tempi ad iniezione diretta con aspirazione naturale avente cilindrata 435 cm3 e potenza termica pari a 17,5 kw. Non soggetto ad autorizzazione ai sensi dell art. 272 c. 1 allegato IV, parte I, lettera bb) V108; da V208 a V214, V501 V377 e V378 Aspirazione ricambi d aria Impianto di lavaggio dei pezzi metallici con soluzione acquosa di tensioattivi Non soggetto ad autorizzazione ai sensi dell art. 272 c. 5 (sfiati) Alla luce dei riferimenti normativi esistenti, delle BAT e sulla base delle quantità e tipologie dei prodotti utilizzati, si ritiene che tali punti di emissione non siano soggetti ad autorizzazione ai sensi del D.Lgs. 152/06, in quanto le emissioni possono essere considerate poco significative in termini di inquinamento atmosferico, tali da non rientrare nelle definizioni fornite dal D.Lgs. 152/06 di inquinamento atmosferico e di emissione (art. 268, comma 1, lettere a) e b)) FASE DEL CICLO POTENZA TERMICA COMBUSTIBILE CAMINO N. PRODUTTIVO NOMINALE (KW) UTILIZZATO IMPIANTI TERMICI CIVILI ESCLUSI AI SENSI DELL ART. 282 C. 1 S101 Riscaldamento rep. lav. 660,5 GPL

meccaniche S103 Riscaldamento rep. lav. GPL 374,6 meccaniche S102 Riscaldamento rep. lav. GPL 374,6 meccaniche S104 Acqua calda docce 14 GPL S105 Riscaldamento spogliatoi 8,2 GPL S106 Riscaldamento spogliatoi 8,2 GPL S107 Riscaldamento spogliatoi 8,2 GPL S201 Riscaldamento uffici 244 GPL S202 Riscaldamento uffici 31 GPL S203 Riscaldamento uffici 330,2 GPL S301 Riscaldamento officina 204 GPL S302 Riscaldamento officina 204 GPL S303 Riscaldamento officina 204 GPL da S304 a GPL Riscaldamento rep. produzione 1050 S318 da S320 a GPL S338 e da S341 a S366 Riscaldamento officina 1237,5 S339 Riscaldamento bagni 5 GPL S340 Riscaldamento sala pausa caffè 3,4 GPL S389 Riscaldamento officina 33 GPL S390 Riscaldamento magazzino 26,6 GPL S379 Riscaldamento verniciatura 155 GPL da S513 a GPL Riscaldamento carpenteria 860 S516 da S701 a GPL Riscaldamento rep. montaggio 1300 S713 S714 Riscaldamento spogliatoi 25 GPL 6M Riscaldamento mensa 80 GPL Pordenone, lì 16/01/2015 IL DIRIGENTE Sergio Cristante Sottoscritto digitalmente ai sensi del D.Lgs 82/2005 e successive modifiche ed integrazioni

Elenco firmatari ATTO SOTTOSCRITTO DIGITALMENTE AI SENSI DEL D.P.R. 445/2000 E DEL D.LGS. 82/2005 E SUCCESSIVE MODIFICHE E INTEGRAZIONI Questo documento è stato firmato da: NOME: SERGIO CRISTANTE CODICE FISCALE: CRSSRG54L21B940M DATA FIRMA: 16/01/2015 12:53:15 IMPRONTA: C5B083CF5921C91F84A972FD71AF63DECBC56BAB883AB3B6C8E445DEE397F6DD CBC56BAB883AB3B6C8E445DEE397F6DD8BCF9CC1F88CE861CD301C2A395C3E00 8BCF9CC1F88CE861CD301C2A395C3E005167EAD79CED617B89060A0DBEB64B2D 5167EAD79CED617B89060A0DBEB64B2D96D9A745FEC4EC9B828B05CAE8C2D514 Atto n. 62 del 16/01/2015